sabato 30 marzo 2013

Certi risvegli

Svegliarsi con la testa pesante e gli occhi semichiusi dopo che il Morby, a un anno suonato, é stato per tre quarti della notte appeso a Santa Tetta come un nanetto di tre mesi.
Svegliarsi di sabato alle 6,30 con il Minty che ti urla nelle orecchie e ti colpisce con la spada di cartone che gli ha costruito il Nonno M.
Svegliarsi con estrema fatica e assai di malavoglia, minacciando il nano iperattivo che al posto che "buongiorno" dice: "A cosa vuoi giocale oggi? A Robin Hood?" e, invitato a rimanere a letto ancora qualche istante, frigna a tutta voce: "Ma io non sono più stanco!!!!" (Ma io sì! La miseria!)
Percepire la violenza dei rumori, delle luci, delle voci nel preciso momento di passaggio dal sonno alla veglia (Mamma Pinkytos ha sempre avuto bisogno di un risveglio ovattato e graduale che, ahilei!, da qualche anno a questa parte é diventato un miraggio).
Certi risvegli, dopo certe notti, mettono a dura prova la pazienza di Mamma Pinkytos che, per la stanchezza e a volte per la delusione di vedere svanire la promessa di una preziosa mezz'ora di sonno, riesce a dare il peggio di sé. Grugnisce, minaccia, frigna pure lei.
Poi conta fino a dieci, prende il Minty per la mano e il Morby in braccio, distribuisce baci del buongiorno e si appresta ad iniziare la giornata.

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