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lunedì 2 giugno 2014

Per tutti i giorni della tua vita

Domani si torna al lavoro, con fatica fisica e psicologica, dopo un lungo weekend iniziato venerdì con una scorpacciata di matrimoni, ben due in un giorno.
Mister Baby e Mamma Pinkytos hanno elargito auguri e sorrisi, hanno fotografato e si sono fatti fotografare, si sono abbuffati di pizzette, bignè, culatello e tempura di verdure, hanno fatto un tuffo nel passato rivedendo vecchi amici, sono tornati alle due di notte come non succedeva da una vita (e Mamma Pinkytos non ha ancora smaltito la notte brava).
Mamma Pinkytos, cottimista del matrimonio, ha camminato eroicamente sui dieci centimetri di tacco delle sue scarpe nuove per sedici ore consecutive, è riuscita ad arrivare alla seconda messa evitando di macchiarsi il vestito con la Rustichella dell'Autogrill (ma se l'è macchiato subito dopo. Nessuno è perfetto) e ha infilato furtivamente in borsa quattro confetti per i nani esattamente come faceva la sua nonna (ma lei la borsetta la riempiva).
Si è pure divertita alla fine, perché a lei, questo tripudio di "tutti i giorni della tua vita", questo contratto sine die giuridicamente tirato per i capelli, questa condanna a sopportarsi per l'eternità ormai puramente teorica piace.
Sì, le piace e ci crede abbastanza.
Non che nella vita non si possa cambiare idea, non che i perigliosi sentieri di ventura non possano portarci lontano dalla strada maestra, ma è vero che per fare un progetto di vita servono pazienza, impegno, sopportazione.
Per favore, grazie, scusa.
Le tre parole chiave per un matrimonio ben riuscito secondo Papa Francesco.
E pure secondo Mamma Pinkytos.
E parte tutto da lì: da quel "per sempre" che è insieme un impegno e una speranza, da quella festa finita ballando scalzi fino alle due del mattino.
Parte tutto da lì, poi da due si diventa tre, poi quattro, poi arrivano le difficoltà e la bellezza di superarle insieme.
Dalla festa di Mamma Pinkytos sono passati sei anni e una vita.
Per lei ora andare a un matrimonio è una bella eccezione perchè delle sue amiche qualcuna ha scelto di non sposarsi, qualche altra è già separata e non le pare che all'orizzonte ci siano altri sponsali.
"Tutti i giorni della tua vita" per qualcuno è una minaccia, ma è una frase che ha sempre il suo fascino.
Di solito, in questo momento, a Mamma Pinkytos scappa una lacrimuccia.
Anche se succede per due volte in un giorno solo.

venerdì 26 aprile 2013

26 aprile

Il 26 aprile é un giorno speciale per la Pinkytos' Family.
Cinque anni fa', dopo dieci di reciproca sopportazione, Mamma Pinkytos e Mister Baby si sposavano e festeggiavano con una festa bellissima, dove anche gli sposi mangiavano e si divertivano. Tanti amici, poche fotografie, un castello meraviglioso, una giornata senza neanche una nuvola dopo settimane di pioggia.
Cinque anni fa', in questo momento, Mamma Pinkytos e Mister Baby stavano gozzovigliando allegramente. Mamma Pinkytos si era alzata presto, dopo una notte quasi insonne, si era parrucchierata (capelli sciolti, niente di complicato), si era abbuffata di pasticcini che sempre sono offerti a casa della sposa, e, allegra e felice, era andata verso la chiesa su un Maggiolone Cabriolet.
Mister Baby aveva preparato la cioccolata calda per colazione (tanto per stare leggeri) per sé e per gli zii cinesi, si era pure lui parrucchierato e aveva mandato alla sposa un meraviglioso mazzo di rose.
Cinque anni dopo, Mamma Pinkytos ha portato il Morby dal pediatra, gli ha imboccato la platessa e l'ha messo a letto. Mister Baby é al lavoro e, proprio oggi si abbufferà da solo (Mister Baby dice che, quando é costretto a pranzare da solo, compensa la carenza di compagnia con il cibo).
Tante cose sono cambiate da allora.
Mamma Pinkytos e Mister Baby vivevano in un bilocale, un pied-a-terre perfetto per il loro separarsi e ritrovarsi quotidiano (Mamma Pinkytos lavorava in un'altra città e faceva vita da pendolare) e desideravano una figlia femmina che avrebbero chiamato Anouk. Può essere che dio o chi per lui abbia ascoltato quelli (praticamente tutti gli amici e parenti) che ritenevano che, piuttosto che una bimba con un nome da cane, sarebbe stato meglio avessero avuto un maschio.
Mamma Pinkytos non sa se il motivo é questo, ma i novelli sposi di allora oggi hanno due figli maschi, una casa grande, hanno costruito molto, lavorano insieme e da quel 26 aprile il tempo non ha mai smesso di correre.
Sono cambiate molte cose, ma altre, molte altre, sono rimaste uguali.
Mister Baby e Mamma Pinkytos, nei loro quindici anni insieme che sono quasi metà della vita di Mamma Pinkytos, sono cresciuti insieme smussando angoli e differenze, come due piantine che si appoggiano l'una all'altra e non si distinguono più.
Hanno imparato a sopportarsi, a rispettarsi, a conoscersi, ma senza mai dare nulla per scontato e senza mai perdere di vista quello che li ha sempre uniti.
Anche quando la stanchezza é tanta cercano di confrontarsi, di spiegarsi. Se Mamma Pinkytos non racconta qualcosa a Mister Baby, per lei é come se non fosse successo niente e crede che per lui sia lo stesso.
Poi c'é il progetto di vita, di famiglia ed é qualcosa di prezioso, da difendere. Perché quando si diventa genitori si ama anche il padre che uno diventa, con gli occhi luccicanti e l'entusiasmo di vedere la vita che nasce e che cresce.
Ricordare e rinnovare tutto questo é molto importante per Mamma Pinkytos, per Mister Baby e per i loro nani.
Il 26 aprile nella Pinkytos'Family é un giorno speciale.
É per questo che stasera la famiglia al completo andrà a cena fuori.
Se avessero trovato un volontario disposto a baby- sittare i nani, forse Mamma Pinkytos e Mister Baby avrebbero fatto una cena romantica. Ma in fondo loro, un quotidiano angolino romantico già ce l'hanno ed è bello, quando si può, stare tutti insieme.