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domenica 3 maggio 2020

Domani

Il Morby aspetta la fine del lockdown più di Babbo Natale.
"Mamma, non vedo l'ora che sia domani!"
"Per fare cosa nano?" Chiede Mamma Pinkytos, temendo la delusione del nano piccolo, dal momento che le restrizioni sono tutt'altro che terminate.
"Per andare alla casa nuova".
Nella casa nuova non c'è neppure una sedia. Figuriamoci giochi.
"E cosa facciamo nella casa nuova?"
"Rotoliamo nell'erba."
L'idea le è sembrata tutto sommato buona.
Così- poiché Mamma Pinkytos ha bisogno di sole e cose nuove tanto quanto il suo nano - ha deciso che domani faranno uno spartano pic nic nel giardino della casa nuova. Seduti per terra. E se le sterpaglie cresciute nei due mesi di quarantena lo consentiranno, lei e i nani rotoleranno nell'erba per festeggiare.
Lei ed il nano Morby, per la precisione. Perché il Minty, da perfetto adolescente, è di umore nero e non ha nessunissima voglia di festeggiare un bel niente.
"Io non ho voglia di uscire.  Io voglio leggere."
"Ma nano... non ci sono cose che hai voglia di fare dopo due mesi chiuso in casa?"
"Sì. Assembrarmi."
"Suvvia nano, quello non è ancora possibile. Però domani possiamo fare una passeggiata. Non è bello?"
"No."
"Non è che abbiamo fatto solo cose schifose in questi due mesi. Ci sarà qualcosa che ti è piaciuto..." lo incalza Mamma P.
"Dormire."
Figata l'adolescenza. Soprattutto per i prossimi congiunti.
Visto che da domani saranno molto richiesti, quasi quasi Mamma P. offre il nano pre-pubere come prossimo congiunto. Per qualcun altro.
Le è ormai molto chiaro che il rientro dei nani nel mondo non sarà una passeggiata, anche se qualche passeggiata la faranno.
All'inizio sarà un po' come camminare sulla Luna in assenza di gravità.
Niente sarà come lo avevano lasciato e bisognerà riambientarsi.
E comunque il rompete le righe di domani sarà come il grammo di droga dato al tossico in astinenza. 
Al netto delle conseguenze e dell'impossibilità di farlo, anche Mamma Pinkytos ha voglia di assembramento pesante. Tipo concerti o stadio. Tipo teatri o cinema. Cose che solo a pronunciarle vieni multato e additato come anarco-insurrezionalista. Quindi fate finta di non  avere sentito, grazie.
Poi per essere felice le basteranno un cappuccino e brioche al bar, ma bisogna sempre puntare in alto per ottenere il minimo sindacale.
"Domani sarà bellissimo" le dice il Morby prima di dormire. 
"Una roba..." gli fa eco il nano grande.
Mamma Pinkytos pensa che è tutta una questione di punti di vista e che un po' forse hanno ragione tutti e due.


venerdì 24 aprile 2020

Vezzi

Mamma Pinkytos ha bisogno di sole, di uno psichiatra e di un vestito verde come il giardino che non ha, non necessariamente in quest'ordine.
Ieri si è messa i bigodini, che fanno tanto Gina Lollobrigida. L'ha fatto per l'umore.
Oggi si è messa un vestito a fiori e, scusate se è poco, gli orecchini. No dico, non i jeans (che già rispetto al pigiama sono un passo avanti), ma gli orecchini. Che, per inciso, saranno l'unica cosa della vita di prima che dopo la quarantena le andrà ancora bene.
Ogni tanto un po' di femminilità ci vuole.
Sai mai che incontri Luca Argentero mentre fa le vasche nel corridoio.
Ogni donna ha i propri vezzi e, quando scoccano gli anta, ha bisogno di qualcosa che la faccia sentire più giovane. Un taglio di capelli, un colore, una gonna.
Mamma P., per esempio, ha l'apparecchio per i denti. Come una vera teenager. Si confronta sull'evoluzione dei fastidi dovuti a ganci e molle con le amiche del Minty. Parla sputacchiando come loro. Mangia omogeneizzati una settimana al mese, quando fa la visita di controllo e regola i punti di tensione. 
Il Morby voleva mettesse le stelline fucsia. Le è parso un po' eccessivo.
Mamma Pinkytos non ha pazienza per i trattamenti antirughe. Quelli anticellulite sono una battaglia persa.
Non ha nemmeno la pazienza di fare ricrescere i peli tra una ceretta e l'altra.
Non avrebbe avuto neanche la pazienza di abituarsi all'apparecchio se non fosse finita in ospedale subito dopo avere fissato l'appuntamento per toglierlo.
Ed è stato un bene perché avrebbe dato un pessimo esempio ai suoi nani. 
I giorni sono passati e il tempo cura tutto, anche il fastidio. Lei è una di prospettiva: la dentiera sarà una passeggiata.
In generale Mamma Pinkytos non è affatto zen. E in questi giorni lo è ancor meno. La reclusione sta diventando nociva per la sua salute. Perché anche la salute mentale è  salute.
Oggi con il vestito a fiori, i capelli ricci, gli orecchini e l'apparecchio Pinkytos vorrebbe  ammazzare qualcuno. O dare fuoco a qualcosa.
Così. Per il vezzo di raccontarlo allo psichiatra.


giovedì 23 aprile 2020

Drive in

Abbiamo cucinato che neanche Cracco in tutta la sua vita.
Abbiamo conosciuto meglio i nostri figli, mariti, animali domestici, cassetti della casa.
Abbiamo scandagliato il fondo di quegli armadi e armadietti che si aprono una volta ogni 25 anni, abbiamo tolto tutti gli scheletri, li abbiamo spolverati.
Abbiamo disegnato arcobaleni, cantato sul balcone, riesumato la macchina da cucire della nonna per fare mascherine inguardabili con la carta forno.
Abbiamo prodotto lievito madre, tanto da dovergli riservare una stanza intera della casa (e chissà perché non si chiama lievito figlio visto che bisogna fargli il bagno più che ai nani e rinfrescarlo ogni 3x2 neanche ci fossero 50 gradi).
Ci siamo goduti il tempo: dormendo, mangiando, meditando sulle sorti del mondo, correndo sul posto così tanto che, a confronto, Ben Johnson era pigro.
Quanto a Mamma Pinkytos ha fatto anche altre cose, in ordine sparso.
Tipo urlare come un'ossessa con i suoi nani fino a farsi sentire dai vicini e dai lontani (anche questo è un modo per soffrire meno il distanziamento sociale).
Tipo farsi fermare due volte per i controlli.
Una mentre era con i mostri e il coniglio al guinzaglio, allorquando ha spiegato pazientemente agli operanti che Mirtillo, in quanto animale domestico, godeva di dieci minuti di aria al giorno mentre i nani, sulla cui appartenenza alla razza umana, soprattutto di questi tempi, nutre più di un dubbio, è concesso stare all'aperto solo al seguito del peloso. Sono stati comprensivi e, mentre il Morby inseguiva il Minty armato di clava di legno urlando come Tarzan, hanno accarezzato il coniglio, fatto gli auguri alla mater disperata e se sono sono andati.
La seconda mentre con i calzini spaiati, le treccine da Pocahontas e la tuta da ginnastica stava andando a recuperare in studio i fascicoli per illudersi di lavorare da casa.
"Buongiorno, dove sta andando?"
"Al lavoro."
Sguardo inquisitorio.
"E dove lavora?"
"Nel mio studio."
"Cosa fa?"
"Duplice sguardo inquisitorio.
"L'avvocato."
Quadruplice sguardo inquisitorio e incredulo.
"Sa, non si incontra nessuno..." tenta di giustificarsi Mamma Pinkytos mentre il calzino grigio fa capolino da sotto i pantaloni, in netto contrasto con quello nero nell'altro piede.
"E sono uscita mentre i miei figli dormivano."
"E invece ha incontrato noi!"
Che sf... "Che bello. Almeno faccio quattro chiacchiere con qualcuno."
"Buona giornata. "
Sarà meravigliosa. A giudicare da come è iniziata.
Non è tutto eh.
Nemmeno se le ricorda Mamma P. tutte le cose che ha fatto in n. giorni di quarantena. Perchè sono così tanti che ha smesso di contarli.
Ha creato un arredamento da balcone con le cassette della frutta, eliminato valanghe di vestiti superflui (tanto non le andrà più bene niente). Organizzato due cacce al tesoro, due pic nic sul terrazzo, qualche aperitivo via Skype. Ha spedito regali e pensieri alle persone cui vuole bene.
Ha, come tutti, pensato che la vita di emme che faceva prima, scazzi compresi, pranzi saltati compresi era stupenda. E' arrivata a rimpiangerla come supremo punto di collisione tra la tensione al miglioramento e l'accettazione del sè, annessi e connessi.
Adesso anche basta,
Grazie e arrivederci.
Fermate il mondo, voglio scendere. Prima di ammazzare qualcuno, di prendere a testate il muro.
"Manca poco" dicono tutti "alla fine del lockdown."
Sì, a quando potremo andare al lavoro senza essere fermati e poi correre a casa.
A quando i nani, anarchici e descolarizzati, potranno fare il giro dell'isolato con la mascherina.
Al cinema drive in.
Porca miseria, il drive in.
A prima vista può anche sembrare figo, ma è la dimensione del problema.
Mamma Pinkytos è una da baci e abbracci. da pacche sulle spalle, da vigorose strette di mano. Da odori, sensazioni.
Sogna un cappuccino al bar con le amiche. Non al banco, se serve.
Sogna di viaggiare. Anche in bici o a piedi, se del caso.
Sogna che i suoi nani vadano a scuola, perché la scuola con un elenco di compiti mandati via mail non c'entra niente. Anche in mezzo a un prato, se è meglio.
Sogna che tanto non costa nulla e di tempo per sognare ce n'è.
Almeno fino al 4 maggio.
Il drive in nei suoi sogni non c'è. Le fa venire l'orticaria.