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mercoledì 31 gennaio 2024

Come un grissino

Questo è un post di servizio.
Perché vi sia ben chiaro che se incontrate per strada Mamma Pinkytos non la dovete invitare a fare colazione, a mangiare una brioche o una pizza.
È incostituzionale.
La mater suicida è alla sera del giorno 3 della sua dieta SENZA TUTTO, che sta per senza glutine, senza zuccheri, senza latticini.
Che cavolo le rimanga da mangiare è una domanda più che legittima.
Nella realtà dei fatti, lei è una resiliente e si è subito data da fare a creare ricette gourmet SENZA TUTTO, con scarsissima soddisfazione.
Però le pare di star meglio.
Era arrivata ad un punto in cui la soglia della sua autostima era così bassa che la poteva calpestare.
Si sentiva gonfia, perennemente con il mal di stomaco ed il cerchio alla testa.
Aveva bisogno di disintossicarsi e di dimostrare a sé stessa di sapersi volere bene in un modo diverso dal produrre torte e mangiarle.
La rinuncia che le pesa di più, manco a dirlo, è quella agli zuccheri.
Il cappuccino e brioche della mattina.
Al cappuccino potrebbe anche in via eccezionale rinunciare, ma il cornetto è (era) la sua coccola quotidiana.
E se è senza glutine ha comunque il lattosio, se è senza lattosio stai sicuro che ha lo zucchero. Sennò che cornetto è?!
Questa mattina, in preda ad una crisi di disperazione, ha preparato i pancakes SENZA TUTTO. Il Minty li ha graditi parecchio ma li ha affogati nella Nutella. Lei ci ha messo mezzo cucchiaino di marmellata senza zucchero e sapevano appunto di niente.
Però.
Però Mamma Pinkytos ha l'impressione (nonostante il Morby pensi il contrario) di sentirsi (non di essere, perché è tutta una questione di autostima) meno molliccia, sente che i jeans si allacciano più facilmente e sente di avere, oltre ad una fame atavica, anche più energia.
È diventata la regina delle barrette. Ce ne sono di buonissime: al cocco, alle mandorle, alle noci. Alcune invece fanno davvero schifo.
Si è data un mese. Se non va alla neuro prima chissà, magari diventa magra come  un grissino.
Per ora il grissino si limita a sognarlo.
Unto. Con moltissimo glutine. E con i granelli di sale.

giovedì 4 aprile 2013

Questione di dettagli

Tutto è relativo.
Quando si è adolescenti, ci si focalizza per lo più su un difetto fisico, come la cellulite o i brufoli. Forse perchè è l'unico, forse perchè è quello che gli altri notano di più (uffa).
Insomma, gli si dichiara guerra, con le buone o con le cattive.
Poi si cresce.
La vita si complica.
Un po' si capisce che l'aspetto fisico non è l'unica cosa che gli altri notano e che ci sono altre armi tanto per essere socialmente accettati, quanto per conquistare, quanto (soprattutto) per piacersi, un po' si hanno meno tempo e meno energie da dedicare alle cause perse. Non da ultimo, l'età peggiora decisamente le cose (e se ci sono pure i figli), nel senso che quel difettuccio o difettone che era al centro del mondo, ora è una goccia nel mare. Il che, se vogliamo, lo rende un difetto trascurabile, uno dei tanti.
Mamma Pinkytos, per esempio, che in realtà ha sempre avuto abbastanza autostima da non crocifiggersi per questioni legate all'esteriorità. a vent'anni si crucciava per un po' di cellulite.
Pensava che fosse colpa del caldo, dell'inquinamento, degli ormoni, di Cernobyl, della cattiva circolazione, dello stress, dei dolci, delle patatine fritte, dei suoi genitori echipiùnehapiùnemetta.
Tredici anni e due figli dopo, quella cellulite lì (che nel frattempo si sarà senza'altro moltiplicata) se la dimentica quasi.
Perchè ora è in compagnia. Precisamente si gode la compagnia ingombrante di una pancetta  assolutamente antiestetica (se Ivano Vaccipiano, con le sue sedute intensive di acquagym e la sua buona volontà, la vedesse senza costume intero gli verrebbe la depressione), di una macchia in viso che secondo il dermatologo è una lentigo solaris mentre secondo Mamma Pinkytos è una macchia scura della vecchiaia (anvedi, a trentatre anni!!!!) che peggiora ad ogni gravidanza (quindi in teoria ora non dovrebbe peggiorare più), delle tette a bistecca post allattamento prolungato (non credete a chi vi dice che l'allattamento è una ginnastica naturale che tonifica il seno. Balle!!! Però con un'altra gravidanza tutto torna come prima. Provare per credere!), di una cicatrice sull'occhio sinistro, residuato bellico dell'incidente stradale occorso a Mamma Pinkytos un anno fa, delle ginocchia storte (quelle ce le aveva anche prima), delle smagliature sparse (sempre colpa dei nani)  echipiùnehapiùnemetta.
A questo punto, direte voi, Mamma Pinkytos puoi chiuderti in casa e buttare la chiave.
E invece no. Perchè, tutto sommato, crede che sia una questione di dettagli.
Ieri Mamma Pinkytos, che adora le vetrine dei negozi in primavera, ha fatto un giro di ricognizione.
Quando le stoffe si alleggeriscono e gli scaffali sono pieni di maglie e abiti dai colori pastello, viene proprio voglia di comprare qualcosa.  Ma tutto quello che Mamma Pinkytos provava le stava male, per via della panza incipiente.
Le stava male IERI.
E allora non ha comprato niente.
Magari domani, quando la pancetta calerà un po', quando non avrà mangiato la verdura che gonfia o quando semplicemente non ci penserà, si sentirà più snella.
Lei di solito, quando si vede male fa così: pensa alla visione complessiva di sè, quella che crede che gli altri dovrebbero percepire.
Pensa a cosa le piace del suo aspetto: l'altezza, i capelli e...beh, adesso non le viene in mente altro (data l'ora tarda, cosa avete capito?!).
Ma è sicura sicurissima che non tutti vedano i dettagli nefasti che vede lei. O almeno lo spera.
Insomma, sono le undici e mezza passate. Si siede adesso (escludendo le ore in studio) dopo diciassette ore diciassette.
Potrà pure essere un po' confusa.
L'importante è crederci. Oltre che di dettagli è anche tutta una questione di punti di vista.  

domenica 4 novembre 2012

Basta il pensiero

Mamma Pinkytos oggi non é mai uscita di casa. La notte, come spesso accade, é  stata insonne causa Morby raffreddato e sofferente, e la Minty-sveglia, insistente e persistente ("Mamma! Mamma! Vieni?!"), é suonata alle ore sette. Mamma Pinkytos si é letteralmente trascinata prima nel letto del nano poi, dietro suo ordine perentorio ("Alzati mamma! Dai! Accendimi un cartone! Subito!"), sul divano, dove ha sonnecchiato per la successiva mezz'ora. Dopo la colazione, mentre Mister Baby si dedicava, buon per lui, a doccia e spesa, la mater familias intratteneva i nani giocando a Lego. Verso metà mattina, dopo avere sbucciato pere in quantità per sfamare gli eredi affamati, Mamma Pinkytos metteva a letto il Morby e si divertiva a costruire con il Minty cappello e benda da pirata con cartoncino, forbici e colla. Nel pomeriggio la poveretta doveva studiare un fascicolo per un'udienza di domani, ma, come ogni cosa che fa, era costretta a farlo con i nani che andavano, venivano, chiedevano ecc.con il risultato che ci mette sempre il doppio del tempo necessario.
Una volta finito, preparava la cena e le caldarroste, metteva a nanna i nani, ritirava i panni stesi ecc. ecc.
Poi si guardava allo specchio e sarebbe stato meglio non lo avesse mai fatto. A quel punto Mamma Pinkytos, con le poche energie rimaste, pazientemente si passava i capelli con la piastra, ma avrebbe dato volentieri di matto perché, pur essendo fermamente convinta di meritarlo, non c'é mai un solo minuto della giornata che sia solo per lei. E nonostante questo, ogni giorno quando ha finito le incombenze che si auto-assegna, avrebbe sempre qualcosa altro da fare. Allora, visto che, pur essendo dotata di solida autostima, in questo periodo si vede proprio male, ha deciso che quando il Morby avrà finito l'ambientamento al nido e lei disporrà di un po' di tempo,taglierà i capelli. Al posto dei suoi lunghi capelli molto facili da legare, vuole un bel taglio moderno difficilissimo da tenere. Uno di quelli che ti obbligano ad andare dalla parrucchiera ogni tre per due. Magari farà anche un massaggio thai, poi si comprerà qualcosa di carino. Mamma Pinkytos, che questa sera andrà a nanna sentendosi cicciona, molliccia, pallida, sciupata e trasandata, queste cose le vorrebbe fare davvero. Ma é messa così male che le basta il pensiero per sentirsi meglio.

mercoledì 3 ottobre 2012

Cose facili e cose difficili

In questi giorni Mamma Pinkytos ha letto su un giornale una frase di Eleonor Roosvelt che le ronza in testa da un po': "Il modo migliore per rendere le cose difficili ai figli è di rendergliele facili." Mamma Pinkytos ci ha pensato ed è d'accordo. Le è venuto in mente il Minty quando tutto orgoglioso le dice: "Mamma ho fatto da solo quetta cosa di-fi-ci-li-si-ma!" e si è ricordata di tante altre persone e situazioni. Così d'ora in poi, lascerà che il Morby e soprattutto il Minty, nonostante la loro tenerissima età, diventino più indipendenti e si abituino a non trovare la strada spianata. Anche se a volte noi mamme abbiamo un enorme piacere ad aiutare i nostri figli e questo non ci costi nulla, precludiamo loro la possibilità di sentirsi autonomi e di responsabilizzarsi. Mamma Pinkytos sa che Mister Baby sarà d'accordo al mille per mille.

venerdì 28 settembre 2012

Morby vampiro

Ieri sera Mamma Pinkytos era andata a dormire di malumore. Guardandosi fugacemente allo specchio mentre si lavava i denti aveva notato una nuova inquietante macchia scura sul mento. Sgomenta, aveva dato nell'ordine la colpa alla vecchiaia, alla stanchezza, al sole, all'allattamento, alle gravidanze, ai figli, al marito, a sé stessa. Poi era corsa a farsi consolare da Mister Baby il quale aveva tentato di dare una spiegazione al fenomeno: "Sembra un livido..." "Ma non fa male..." Si era lagnata la povera Mamma Pinkytos. Mister Baby aveva minimizzato: "Eh dai, si vede poco... "
Stamattina, mentre Mamma Pinkytos frignava al telefono con la Nonna R, la quale, da persona pratica qual è le stava dicendo: "Vai in profumeria e ti fai dare qualcosa per corprirla. Un buon fondotinta. D'altronde hai fatto due figli, gli ormoni...."
In quel mentre Mamma Pinkytos prendeva in braccio il Morby il quale allungava le sue braccina e si attaccava come una ventosa alla parte di mento sana della poveretta. Mamma Pinkytos si ricordava subitaneamente che la sera prima, desiderosa di coccole, si era lasciata succhiare il mento dal Morby come un biberon per un quarto d'ora buono, durante il quale aveva pensato che il nano era un succhiatore professionista ed era capace di creare il vuoto pneumatico sotto la sua boccuccia. Per rimuovere forzosamente il piccolo vampiro aveva dovuto spostargli leggermente il labbro con un dito.
Mamma Pinkytos è stata molto felice di ricordarsi di avere un vampiretto in casa perché, in un periodo in cui la sua autostima (per quanto concerne l'aspetto fisico) è ai minimi storici, dovere fare i conti con un'antipatica macchia scura in pieno viso (oltre a quella che ha già e alla quale è in qualche modo affezionata),sarebbe stato quantomai scocciante.