lunedì 31 marzo 2014

A caval donato

Qualche volta  i clienti di Mamma Pinkytos,  come quelli di ogni avvocato che si rispetti e che fa del suo meglio per risolvere le grane più o meno grandi di chi si rivolge a lei, le sono grati.
Qualche volta qualcuno di questi le fa un regalo.
C'è chi va sul classico e le manda piante e fiori, chi le promette cassette di frutta e verdura, chi ha portato in studio due polli vivi seminando il panico tra le segretarie (ma erano per un collega), chi va più sul personale.
E inevitabilmente azzarda.
Perchè fare un regalo originale e personalizzato a chi si conosce poco è come giocare alla roulette.
Negli anni, Mamma Pinkytos ha ricevuto (sempre con piacere perchè l'importante è il pensiero):
- varie suppellettili arabeggianti e mediamente maleodoranti;
- un paio di ciabatte da casa di raso a punta tipo elfo numero 35 (lei è alta 1,75 e ha il 40 di piede);
- una targa per lo studio di radica, proprio quella per le bare, con effigiato il suo nome in lettere turchesi, che ha esposto orgogliosamente nella stanza magazzino, tra l'inquietudine generale;.
- monili di varie foggie, rigorosamente kitch;
- vini e oli;
- barrette e integratori Herbalife;
- gratta e vinci e biglietti della Lotteria.
Oggi, invece,  un cliente, tale Omar Rapovic, ha regalato a Mamma Pinkytos una crema antirughe. Pour femme over 45.
È vero che lei in questi giorni ha le occhiaie fino ai gomiti...
È vero che la prova costume la terrorizza perchè l'età avanza e lei cade a pezzi.
Maporcamiseria, di anni ne ha appena compiuti 34.
Mannaggia a Omar Rapovic.
Dovrà rivedere il suo aspetto. Volente o nolente.
Oggi al parco ha raccontato il gustoso aneddoto alle sue amiche mamne.
"È una questione di look." Ha sentenziato Mamma Polly Capellipazzi con leggings neri, scarpe verdi, vestitino arancio e borsa fucsia.  "Guardati... E comunque ora sembri più vecchia poi quando lo sarai veramente sembrerai più giovane."
E dire che Mamma Pinkytos,  con le calze trasparenti (quelle da vecchia) con un vistoso buco, uno dei suoi vestiti fantasia preferiti e gli stivali di tessuto sfilacciati si sentiva giovanissima.
Mica può andare al lavoro in tuta lei, mannaggialamiseria. E neanche con i leggings e le casacche fricchettone.
Per fortuna, sentendosi chiamata in causa, interveniva a sua difesa la sua consulente  di immagine ufficiale, Mamma Gabry Domopack: "Cosa dici? Sta benissimo. Vestitino, stivali... supergiovane!"
Cometenessunomai.
Finiva che Mamma Pinkytos, come gesto di estrema riconoscenza al termine di una giornata difficile, regalava a Mamma Gabry la crema antirughe over 45 facendola felicissima, poi recuperava la sua rumorosa tribù e si dirigeva verso casa.
"Come stai bene oggi mamma" le diceva il Minty dandole la mano per attraversare la strada.
"Mi sei mancata oggi".
Mamma Pinkytos si sentiva felice, anzi felicissima.
E giovane, anzi giovanissima
Alla faccia di tutti gli Omar Rapovic del mondo.
A caval donato non si guarda in bocca.
Maporcamiseria, era quasi meglio la lapide di radica.

venerdì 28 marzo 2014

Mamma part-time

È ufficiale. La vita della lavoratrice full-time, che si dedica alla professione all day long e relega il ruolo di mamma alla mezz'ora serale pre-nanna, non fa per Mamma Pinkytos.
Tanto di cappello a Mamma Iaia Stakanov, a Mamma Claire e a tutte le sue amiche e non che si sacrificano chi per la pagnotta chi per la carriera. Lei, la mater facciotuttoio, getta la spugna al primo colpo.
Stasera è arrivata casa alle 19,30, con i nani già a tavola, belli puliti e felici. La cena (un'ottima cena) era pronta anche per lei. Si è lavata le mani e si è seduta a tavola, come fosse a ristorante. Ha sbaciucchiato i nani, ha dato loro la colombina con gli zuccherini che glaveva comprato. Ha mangiato parmigiana e torta Sacher, preparati dalla Nonna L.
Eppure non era felice, non poteva essere felice.
I nani assonnati che si stropicciavano gli occhi. Poco tempo e poche energie per stare con lei.
Lei stanchissima e con poche energie per stare con loro.
La domanda: "Come é andata a scuola?" E la risposta: "Bene" ormai già utilizzate e prive di senso.
Mamma Pinkytos, maniaca del controllo, era carica di frustrazione per il non vissuto e aveva l'ansia da prestazione.
Il Morby ha lanciato i calzini sulla tavola poi se li è infilati sulle mani. Lei, che in altre occasioni avrebbe sbottato, ha mantenuto la calma, lasciato correre.
Il nano grande ha bisogno di andare in bagno? Mamma Pinkytos lo segue come un cagnolino per stare un po' con lui.
Ha perso il senno.
Mamma Pinkytos, stanca stanchissima, ha ufficialmente perso il senno.
I nani ci hanno preso gusto: "Mamma, domani visto che tu devi andare al convegno, noi andiamo dai nonni con il papà."
Un giorno solo.
E già se la spassano e fanno progetti che non la includono.
Oh my god. Non ce la può fare.
Settimana prossima questo, tutto questo, accadrà per tre giorni su cinque. E la settimana successiva, la mater sciagurata, starà fuori anche a dormire.
"Vero mamma che la prossima settimana ci sarai pochissimo?"
"Sì amore ma vedrai che passa in fretta e..."
"Ah bene. Così vengono i nonni."
Gli dai la mano e si prendono il braccio.
Ingrati.
Il lato positivo è che vedendola di meno la apprezzeranno di più.
Francamente non le importa nulla.
Loro hanno la loro vita, la loro socialità, vanno al nido e alla scuola materna mentre la loro mamma lavora, ma quando escono DEVONO tornare da lei.
Lei DEVE esserci.
E' in crisi di astinenza. Ha una voglia matta di andarli a prendere all'asilo, di fare merenda insieme, di bivaccare con loro senza meta.
Non è mai stata così contenta della carriera che si è scelta,
Quella di mamma full time.

mercoledì 26 marzo 2014

Sono cose che succedono

Succede che Mamma Pinkytos sia stanca morta di prima mattina, con le occhiaie post-bagordi (la fine di marzo con i compleanni del Morby e di Mister Baby è un duro colpo per il fisico ed il fegato), un brufolo sul mento e la congiuntivite, che se stesse a letto farebbe un favore al mondo intero,
Succede che il Morby abbia la lacrima facile e pianga disperato perchè vuole, in ordine sparso, il ciuccio, il pane, la spremuta d'arancia, il Minty, le fragole, la mamma echipiùnehapiùnemetta e lei, la mater dimmicosavuoibastachenonpiangi, lo attaccherebbe a Santa Tetta per farlo smettere come si fa con i neonati, se potesse, se si potesse ancora.
Succede che al momento di mangiare le tanto agognate fragole ("Agoeeeee! Agoeeeee! Voio agoeeee!" A Mamma Pinkytos sono venute a nausea prima ancora di mangiarle), il Minty racconti la storia tristissima di un certo Toby Ramera, suo compagno di asilo, che ogni volta che mangia il gustoso frutto si ricorda del suo papà che gliele preparava sempre e che se ne é andato di casa quando lui era molto piccolo. Succede che Mamma Pinkytos e Mister Baby, intristiti e costernati, le fragole non le hanno mangiate più, in segno di rispetto per il Toby Ramera.
Succede che Mamma Pinkytos prenoti un hotel a Venezia, a due passi da P.zza San Marco, per lei solo e forse per una collaboratrice, causa un'udienza fissata alle ore 09.00 e troppe difficoltà organizzative. Succede che questo scampolo di improvvisa e inaspettata libertà le faccia venire le vertigini e un brivido lungo la schiena.
Succede che la prossima settimana Mamma Pinkytos sia oberata di impegni, il che le impedirà di andare a prendere i nani all'asilo tre giorni su cinque. Succede che quello che per una mamma lavoratrice dovrebbe essere normale, a lei faccia venire il magone.
Succede che il Minty le dica: "Tu non sai niente" dieci volte in un giorno e lei, la mater impreparata, pensi che l'adolescenza è una brutta bestia, poi, unavolta collegato il cervello,  pensa che il nano non ha ancora cinque anni e succede che le venga solo voglia di  metterlo a pane ed acqua.
Succede che il Morby faccia un doppio tuffo carpiato rigorosamente di testa con destinazione pavimento e si procuri l'ennesimo livido bluastro in pieno viso.
Succede che la mater reietta si vergogni di mandarlo al nido, di portarlo in giro, di farlo uscire di casa così bollato e tumefatto com'è.
Succede che, dopo esattamente dodici sere in cui non transita dal divano, Mamma Pinkytos sia orgogliosamente spiaggiata in salotto con il suo tablet Pietro sulle ginocchia e nulla di nulla da fare. Strano ma vero.
Sono cose che succedono.
Per quanto riguarda il divano, Mamma Pinkytos vedrà di farlo succedere più spesso.
Della triste storia di Toby Ramera, delle paturnie adolescenziali del nano grande, delle bernoccoli e dei piagnistei del nano piccolo, invece, fa volentieri a meno.

lunedì 24 marzo 2014

Amici

Mamma Pinkytos aveva nostalgia della famiglia allargata. Dei pomeriggi passati a chiacchierare mentre i nani bivaccano per casa, senza calzini, litigando e facendo pace nello spazio di due minuti. Dei pizza partý con la pizza cucinata facendo la colletta degli ingredienti. Delle scaramucce affettuse dei nani quasi fratelli che, come fratelli, si vogliono bene e, come fratelli, a volte non si sopportano. Delle parole che volano leggere, dei progetti, della verve organizzativa di Mamma Pinkytos e Mamma Polly Capellipazzi che, insieme, sono insuperabili.
Da quando i nani da due sono diventati tre e poi quattro trovarsi è molto più difficile.
Nelle giornate puzzle di due mamme che lavorano, a volte non c'è più spazio per nulla.
Ma la mancanza si sente, eccome.
Allora finisce che si riesce finalmente a organizzare una merenda last minute, che quasi addiruttura si riesce a fare un discorso di senso compiuto tra i rimbrotti e le richieste di attenzione dei nani, che si beve un the in compagnia parlando del weekend appena trascorso e di quello che deve arrivare, di qualche grande gioia e di alcune delusioni, dei nani che non dormono, di quelli che crescono.
Capisci che la famiglia allargata nei momenti importanti c'è sempre e che quando non c'è vorrebbe esserci.
E Mamma Pinkytos si sente di nuovo carica.
Gli amici sono fratelli che ti scegli.

domenica 23 marzo 2014

I meravigliosi due anni

Due anni sono un'età meravigliosa.
Si adora cantare, ridere, ballare, si ama far festa, che sia tua o di altri ha poca importanza.
A due anni ci si emoziona solo in positivo e quando si é felici si saltella, si balla, si ride a crepapelle.
A due anni tutto è una novità e le novità sono bellissime. A due anni la vita è tutta da scoprire.
A due anni il mondo é piccolo e sta tutto, o quasi, in una casa: papà, mamma, Minty, nonni, bau.
A due anni l'amore è universale, si elargiscono baci agli amichetti, ai Lego, al cibo.
Non ci sono zone d'ombra nè sentimenti contrastanti.
Oggi il Morbilletto di Mamma Pinkytos compie due anni.
Esattamente due anni fa' era nato da poco più di un'ora e se ne stava raggomitolato vicino alla sua mamma come un gattino.
Oggi, proprio quella mamma, molto gelosa di quei momenti e di quelli preziosi che ogni giorno riesce a rubare al tourbillon della quotidianità, ha dato al suo nano 280 baci. Poi, mentre i nonni festanti lo aspettavano in salotto per festeggiare ed il Morby, ignaro, dormiva ancora, si è raggomitolata vicino a lui, come quella sera di 48 mesi fa'. Lo ha annusato, respirato, sbaciucchiato, gli ha accarezzato i ricci. Così morbido e liscio, così perfetto.
Eccolo il loro momento magico. Eccolo il loro segreto.
Poi il nano terribilis, il duenne pestifero in piena affermazione della propria identità, si è svegliato, le ha detto: "Postati!" ed è andato a prendersi la scena, a scartare il suo cavallo di peluche ed il trenino, a spegnere infinite volte le candeline. Ha accolto l'arrivo della torta con un balletto, ha detto: "Wow!" con gli occhietti pieni di meraviglia.
Lui, che, come tutti i secondogeniti, è cresciuto in fretta con tante prime volte passate sotto silenzio, che se gli porgi qualcosa chiede incredulo: "Pemme?" (Per me?) abituato al fatto che sia sempre tutto di qualcun altro, lui oggi, sempre, è stato ed è felice.
La sua mamma lo è altrettanto.
Di vederlo felice, di essere la sua mamma.

martedì 18 marzo 2014

Posso restare qui?

Dopo otto ore di Pronto Soccorso, Mamma Pinkytos inizia a scalpitare. Ha parlato al telefono con il Morby e vorrebbe riuscire a dargli il bacio della buonanotte.
Il Minty, invece, resuscitato da un numero imprecisato di flebo e da un riso bianco scondito, ha riacquistato l'uso della favella.
Passa un'infermiera e il nano la abborda: "Per favore, posso restare qui a dormire?"
L'infermiera con il camice decorato da giraffe è basita: "Ma come? Tutti i bimbi piangono perchè vogliono andare a casa e tu vuoi stare qui??!"
"Per favore... Mi piace qui... date anche da mangiare."
"Penso che anche da questo punto di vista sia meglio tornare a casa..." commenta l'infermiera guardandi schifata il contenitore di plastica con gli avanzi di riso scotto del Minty.
"Noooo!" Replica deciso il nano malefico: "A casa non abbiamo mai niente da mangiare...."
Mamma Pinkytos, surclassata dalla mensa di decima classe dell'ospedale, ormai ne è certa: i temibili assistenti sociali busseranno anche alla sua porta.

Una brutta fine

Il Signorino Vomitillo, incubo peggiore di Mamma Pinkytos e amico fraterno del Minty, ha colpito ancora.
Mamma Pinkytos, in un assolato pomeriggio di marzo, è nel corridoio del Pronto Soccorso che veglia il Minty pericolosamente vicino alla disidratazione dopo trentadue-visite-trentadue di quello stalker del Signorino Vomitillo.
Il nano grande ha iniziato a stare male ieri pomeriggio e, dopo che un primo attacco di vomito aveva reso inagibile il suo letto, era stato ospitato nel talamo dei malcapitati genitori. Alle 4 è iniziato l'exploit ginnico del Minty e della sua poco ginnica madre che, ogni otto-dieci minuti prevedeva il seguente copione: conato, scatto felino, corsa fulminea verso il bagno per limitare i danni. Il Minty, vista la frequenza delle visite del molesto amico, è diventato bravissimo. Con il trascorrere delle ore si è perfezionato e, quando iniziava a mancare l'energia per la ginnastica, si è dotato di bacinella sostituita, nell'ultima fase, dal più classico sacchetto di plastica per la gita in Pronto Soccorso. Che si è rivelato utilissimo.
"Signora, che sintomi ha il bambino? Mi scusi... Pronto.. Sì mandalo in chirurgia pediatrica. Dicevamo?"
"Mal di testa e vomito."
"Scusi un attimo... Pronto, sì.... Diceva... Quando ha vomitato l'ultima volta?"
"STA vomitando. Se per favore possiamo sveltire le pratiche..."
E mentre il nano sacchetto-munito, pallido come un cencio, stava attento a non sporcare il pavimento del Pronto Soccorso veniva messo in sedia a rotelle, visitato e reidratato.
Ora è in corridoio e dorme con una flebo nel braccio.
Anche Mamma Pinkytos avrebbe voglia di dormire ma fa la guardia.
Al suo quattrenne che dorme come un angioletto, alla sua borsa, al signorino Vomitillo, che se si fa vedere in giro fa una brutta fine.

lunedì 17 marzo 2014

Look primaverile

Mamma Pinkytos ha il mal di gola, il raffreddore, la sciatica e la schiena bloccata. In pratica è da buttare.
Il problema è che, in questa pazza stagione di transizione in cui c'è chi esce di casa con la tuta da sci e chi in canotta e shorts, la mater disorganizzata non sa mai cosa mettersi. I suoi bei vestitini lanosi con i leggings e le calze duemila denari, con il sole che spacca le pietre e venti gradi, sono pressochè inservibili. I suoi stivali di pelo e i polacchini scamosciati non si possono vedere.
Finisce che Mamma Pinkytos esce di casa che sembra pazza, con una mise da esquimese su una spiaggia maldiviana. Calze nere coprenti, piumino (ma chiaro), stivali estivi, scaldacollo natalizio.
Fuori dalla scuola del Minty incontra mamme impeccabili, senza calze, con lo smanicato, con l'impermeabile leggero stile inglese.
Mamma Pinkytos è quasi sicura che siano casalinghe, di quelle che possono cambiarsi ad ogni ora del giorno visto che al mattino presto, quando lei esce di casa, i gradi sono ancora pochini.
O forse sono solo più coraggiose, meno spaventate di lei all'idea di prendere il maldigolailraffreddorelalebbraechipiùnehapiùnaemetta. Che tanto poi, lebbra a parte, il resto la colpisce comunque.
Tra le mamme impeccabili di cui sopra, la mater inadeguata incontra Mamma Gabry Camomilla, suo guru in fato di stile: "Non si sa come vestirsi jn questi giorni... Le scarpe poi...."
"Semplice" risponde serafica Mamma Gabry: "Ballerine e gambaletti antistupro."
Il giorno dopo Mamma Pinkytos è entrata nel meraviglioso mondo del gambaletto, scomodissimo, bruttissimo, color carne, ma che, tutto sommato, le dava un'aria minimamente primaverile. Un passo avanti deciso rispetto alle calzotte di alpaca.
Dopo scuola, la mater gambaletto-munita, ha avuto in affitto una figlia femmina, nella persona di Baby Lila Capellipazzi, che , forse per via degli analoghi capelli pazzi, gradisce particolarmente la compagnia del Morby e si è offerta di accompagnare Mamma Pinkytos a sbrigare alcune commissioni.
Mamma Pinkytos, per ovvi motivi, sconosceva che le figlie femmine, sin dalla tenera età, sono fashion addict. Ti osservano attentamente e traggono le loro conclusioni.
"Tu ce le hai le calze?"
"Sì. Non si vedono, ma ci sono." Rispondeva fiera Mamma Pinkytos.
"Eh sì lo so. Sono quelle calze lì, quelle trasparenti."
"Sono fatte apposta per questa stagione" spiegava orgogliosamente Mamma Pinkytos. "Non fa ancora abbastanza caldo  per stare senza calze però non stanno più bene le calze grosse."
"La mia mamma dice che sono da vecchia".
Le neonate convinzioni di Mamma Pinkytos, che credeva di avere trovato il look primaverile dell'anno, hanno vacillato.
Mamma Pinkytos ha rivalutato i vantaggi derivanti dall'avere solo figli maschi.
Loro, se esci con un sacco dell'immondizia in testa, neanche se ne accorgono.

venerdì 14 marzo 2014

Un problema

Ieri pomeriggio.
Mamma Pinkytos,  in vena particolarmente masochistica, si sottopone alla doppia tortura della spesa-doccia.
Fase 1: rifornimento del frigorifero della Pinkytos'Home, con annessa fase 1b (capatina ad un ingrosso per acquistare piattibicchieripallonciniechipiùnehapiùnemetta per l'imminente merenda-compleanno del Morbillo).
Mamma Pinkytos e i suoi nani mostri camminano tra le corsie.
Il Morby scappa, corre, raccoglie forsennatamente palloncini, quaderni, inviti, piatti, sottopiatti, tovaglie dagli scaffali.
Il Minty, pur affetto, come tutti i nani, da ansia comprereccia, è perplesso: "Mamma, ma il Morby vuole comprare tutto! Anche una bacinella. Anche i petardi. E anche un grande agnello con il pelo."
Mamma Pinkytos insegue affannata il nano renitente, risistema bacinella e petardi al loro posto. Dà un pezzo di pane al Morby per placare la sua furia consumistica. Riporta faticosamente al suo posto un agnello pasquale a grandezza naturale preso per un orecchio dal Morbillo.
Mentre sta finalmente e rapidamente inserendo nel suo cestino una confezione di piatti di carta ed una di bicchieri, incontra Mamma Lorella Romanaderoma, con il suo nano, intenta ad acquistare palloncini compleannosi.
La saluta velocemente, scambiando il minimo sindacale di convenevoli.
Girato l'angolo viene assalita dalle domande del Minty: "Come fai mamma a consocere QUELLA SIGNORA? E il suo bambino che si chiama Jacopo tu l8 conosci?"
"Quella signora amore si chiama Lorella ed è la mamma di quel bimbo che viene nella tua scuola. È venuta una volta a mangiare la pizza con me, Mamma Gabry, Mamma Polly ed altre mamme. Il suo bambino lo vedo oggi per la prima volta."
"C'è un problema mamma."
"Cosa?"
"C'è un problema con QUEL BAMBINO."
"Cosa ha combinato Jacopo di così grave?"
"QUEL BAMBINO (l'Innominato) ama la Samantha. Ed è un problema. Perchè la sposo già io. Quindi gli dovrò parlare. Lo dovrà sapere."
"Ho capito amore. È un bel problema. Vorrà dire che tu o lui troverete qualche altra bimba da sposare, che tanto ne avete di tempo."
"QUEL BAMBINO dovrà trovare un'altra. La Samantha me l'ha già detto. Una volta lui ha anche litigato con un altro bambino per la Samantha. Me l'ha detto lei, che però dice che solo io sono suo amico. Però è un bel problema."
"Sono sicura che si può risolvere nano."
Il suo problemone ha tenuto impegnata la testolina del Minty per dieci minuti buoni e, mentre il Morby si ingozzava di pane, Mamma Pinkytos è finalmente riuscita ad arrivare alla cassa.

domenica 9 marzo 2014

Paris mon amour: il tempo ritrovato

Non devono temere le numerose mamme che nei giorni scorsi fermavano a scuola o sul lavoro Mamma Pinkytos, esprimendo la propria sincera e benevola invidia per l'imminente sabato parigino. Il bis ci sarà, eccome. Perchè le cinque mamme in fuga se la sono proprio spassata e, da pioniere della ritrovata libertà, sono diventate un partito con un vero e proprio programma e una forte volontà di autoaffermazione. 
Mamma Chicchi ha detto che sono come tacchini che, avvicinandosi il Giorno del Ringraziamento,  si ribellano al loro triste destino e si emancipano. La metafora del tacchino non convince appieno Mamma Pinkytos, ma bisogna considerare che é stata partorita in aeroporto, alle undici di sera, dopo che le Tacchinelle erano in libertà da oltre diciassette ore, il che può anche dare alla testa. In effetti loro, le cinque Giovanna d'Arco dei poveri, alle 23,45, al momento dell'atterraggio del volo di ritorno, ridevano così tanto da avere le lacrime agli occhi ed erano così barcollanti da sembrare in arrivo da Amsterdam più che da Parigi.
Hanno spettegolato, riso, mangiato, camminato, fotografato, visitato, fatto shopping echipiùnehapiùnemetta,  non tralasciando niente, sfruttando anche i tempi morti e gli spostamenti. Perchè se non ti succede mai di potere parlare senza essere interrotta, di potere mangiare senza alzarti trentacinque volte, di potere scegliere un percorso con le scale o in salita senza pensare alla via più agevole per  il passeggino, anche gli spostamenti in previsione noiosi da e per l'aeroporto sono tempo prezioso da condividere con le amiche.
Se poi la giornata inizia con un Umbrella man qualsiasi che, sul volo, ti ricorda che mancano solo 270 giorni a Natale e bisogna acquistare con anticipo i regali per non farsi trovare impreparati, il tutto non può essere che perfetto.
Perfetta la colazione flash fatta all'aeroporto da Mamma Pinkytos, Mamma Polly Capellipazzi e Mamma Chicchi Compagnadisventura,  sotto lo sguardo severo di Mamma Vicky Iperorganizzata (la colazione va sempre fatta prima di uscire di casa, potrebbe non essercene il tempo. Una perfetta organizzazione non ammette l'imprevisto) e Mamma Gabry Camomilla (la colazione? Giammai! La brioche al cioccolato? Fa ingrassare solo a nominarla, che poi se la si mangia fa da pranzo, da cena e da merenda.).
Perfetta la guida di Mamma Vicky Iperorganizzata, che si sapeva muovere a Parigi come fosse nel suo quartiere, che ha proposto, pianificato, guidato a meraviglia le quattro sciurette "bla-bla-bla", non disdegnando di partecipare al cicaleccio.
Perfetta Mamma  Gabry Camomilla che, nonostante il protervo senso di colpa derivante dall'essersi ingurgitata a metà mattina una frolla con la frutta fresca per l'entusiasmo di essere sugli Champs Elisee ("Basta! Questa fa da colazione, da pranzo, da merenda e da cena. È un pasto completo. Carboidrati, frutta.. c'era persino la gelatina!") , in ragione del quale ha pensato seriamente di unirsi ad un gruppo di ballerini di brack dance incontrati per strada, e nonostante le affettuose ma ripetute frecciate delle Tacchinelle, ha mangiato un'insalata (mica si può pretendere che si mangi la pasta alla gricia!), mezza baguette e svariate caramelle.
Perfetta Parigi, splendente, sotto il sole che neanche Giuliacci osava immaginare, con suoi angolini retrò, il fascino di Montmartre, la maestosità di Notre Dame e la Senna, che acccompagna, arricchisce, colora. Mamma Pinkytos ci torna sempre volentieri e, ogni volta, è come se il tempo si fosse fermato.
Perfetta la compagnia, di chi sa che non si può sprecare neanche un attimo del prezioso tempo ritrovato, di chi non pretende nulla perchè tutto é già perfetto così.
Mamma Pinkytos,  Mamma Polly, Mamma Chicchi, Mamma Gabry e Mamma Vicky hanno fatto colazione (la seconda!) sugli Champs Elisee, hanno scattato infinite fotografie controsole vicino alla Tour Eiffel, hanno fatto una mini-crociera sulla Senna, hanno pranzato in una creperia tres jolie, tipicamente parigina, hanno visto Notre Dame e Montmartre, acquistato quattro portachiavi della Tour Eiffel a un euro e un numero imprecisato di palline con la neve che scende. Mamma Pinkytos ha comprato per i nani una casetta di legno per gli uccellini, perché si è innamorata del luogo dove la vendevano.
A mezzanotte circa, con quasi un'ora di ritardo, un aereo le ha riportate a casa, stanche, assetate, bisognose di lavarsi i denti e di togliersi le scarpe. E mentre Mamma Pinkytos, anchilosata e con la sciatica, trascinava le sue stanche membra fuori dall'aeroporto, Mamma Gabry sembrava Carlà ad una visita di Stato: dritta come un fuso e fresca come una rosa.
Mamma Pinkytos deve ricredersi: pranzare con una frolla e cenare con un gelato non deve fare poi così male.
L'avventura delle mamme alla riscossa, durata venti ore, è ufficialmente terminata alle 0,40 di stamattina.
Mamma Gabry e Mamma Chicchi hanno trovato ad attenderle una torta mimosa.
Mamma Polly Capellipazzi, che si è portata in gita il tiralatte, ha trovato il Banana in assetto da guerra.
Mamma Pinkytos ha trovato Mister Baby, che la aspetta sempre sveglio e la fa sentire a casa.
È andata decisionamente peggio a Mamma Vicky Iperorganizzata,  il cui gentile consorte ha sigillato la porta di casa con il gancio, costringendola a rinviare il desiderato appuntamento con il pigiama e a telefonare e suonare a ripetizione,  nel cuore della notte.
Lei se l'è un po' presa e ha giurato di ripartire a breve.
Per solidarietá femminile,  le mamme in fuga si vedranno costrette a farle compagnia.

venerdì 7 marzo 2014

Sta succedendo davvero

Fino ad ora Mamma Pinkytos non ci aveva mai pensato sul serio. Ma sta succedendo davvero.
Domani sarà una festa della donna specialissima.
Alle 5,10 in punto, Mamma Polly Capellipazzi e Mamma Chicchi Compagnadisventura saranno sotto casa di Mamma Pinkytos. 
Raggiungeranno di corsa Mamma Gabry Camomilla e Mamma Vicky Iperorganizzata per correre all'aeroporto. E da lì... Paris!
Il fatto è che Mamma Pinkytos non si è mai allontanata dai suoi nani da quando li ha fatti... Il fatto è che loro due, imbesuiti davanti alla tv, le sembrano così indifesi... Il fatto è che Parigi è lontano... Il fatto è che può sempre succedere l'imponderabile... Il fatto è che è successo una volta che lei, la mater laborans, ricevesse un sms con scritto che i nani ed il loro papà erano al Pronto Soccorso ad ingozzarsi di patatina in attesa che al Morby venisse cucito un  taglio in fronte che lo fa sembrare un reduce della Grande Guerra... Il fatto è che Mister Baby è bravissimo con i nani, ma la mamma è sempre la mamma.... Il fatto è che il frigorifero della Pinkytos' Home fa invidia al deserto dei tartari e la casa tutta è un campo di battaglia.... Il fatto è che Mamma Pinkytos è abituata a non riuscire a finire un discorso, a fare i conti con i minuti e la pazienza altrui, a mangiare a rate tra un capriccio, un fuoco di fila di richieste e l'immancabile cacca a metà cena... Il fatto è che a lei non piace separarsi dai suoi nani e in molte occasioni tende indubitabilmente al masochismo...
Il fatto è che la mater sprovveduta non ci aveva mai pensato sul serio. Ma sta succedendo davvero.
E Mamma Pinkytos è piuttosto emozionata.

Don't cry for me Argentina

Stanotte lo zio tanguero, alias il fratello di Mamma Pinkytos, lo zio dei nani, il bambino della Nonna R, parte per Buenos Aires.
Nella valigia l'indirizzo di un monolocale noleggiato on line,  vestiti eleganti e demodè, i cioccolatini fatti da Mamma Pinkytos e un sogno da realizzare. Quello di perfezionarsi, frequentare le milonghe e le scuole migliori, diventare insegnante di tango, rientrare in Italia e aprire una scuola tutta sua.
Lo zio tanguero è ansioso, emozionato. Mamma Pinkytos è più zingara, lui radicato come una vecchia quercia, non è mai stato tanto tempo lontano da casa.
Immagina scenari apocalittici: voli persi, bagagli smarriti, appartamenti che non esistono.
Mamma Pinkytos è felice. Felice che abbia finalmente trovato il coraggio di inseguire un sogno, feluce che abbia deciso di spiccare il volo, in tutti i sensi. Comunque vada sarà un successo. Un'esperienza ricca, di quelle che aprono la mente e cambiano la vita e non tornerai più quello di prima.
Anche lei se tornasse indietro sarebbe partita per chissà dove.
Con una valigina e Mister Baby. Lo conosce dalla notte dei tempi e se avesse voluto partire senza di lui avrebbe dovuto farlo a dodici anni.
Sarebbe partita e forse il presente sarebbe diverso. Ma Mamma Pinkytos oggi è felice ed è questo che conta.
Allo zio tanguero augura ogni bene, anche dall'altra parte del mondo.
Da domani i nani avranno uno zio in Cina ed uno in Argentina.
Lei aveva uno zio a Braone ed uno a Niardo.
Sono proprio cambiati i tempi.

giovedì 6 marzo 2014

Disordine e maltrattamenti: quando l'Italia non è un paese civile

Mamma Pinkytos non ci ha dormito la notte.
La mater nonarrivodappertuttoscusatemasonoumana, con Santa Domitilla Pansacitu (la mitica signora che aiuta Mamma Pinkytos con le pulizie) bellamente sdraiata sotto il sole di Sharm, con valaghe di panni da lavare e altrettanti da stirare, ha passato la notte a raccogliere frutta di plastica, a pulire il bagno e la cucina, a piegare per bene i pigiamini dei nani, che tanto non riusciva a dormire.
Aveva spento la tv (che non guardava, eccetto "cattoni", da almeno due anni e che tornerà a non guardare, eccetto "cattoni", almeno per altri due anni) su un servizio de "Le iene" di quelli da fare accapponare la pelle, torcere le budella, fare salire un'ansia così densa e vischiosa che poi dormire è impossibile.
Non c'erano morti ammazzati nè narcos in azione, ma tre bimbi, due neonati ed uno più grandicello sottratti ai genitori, rei di non tenere sufficientemente in ordine e pulita la casa.
Niente pidocchi, croste o cose così. Solo una collinetta di panni sporchi in attesa di essere lavati (la montagna di biancheria di Mamma Pinkytos a confronto è l'Everest), tre bimbi che dormono nella stessa stanza nei loro tre lettini vicini, giocoforza "con poco spazio per giocare", qualche padella nel lavello, libri e animaletti sparsi sopra e sotto il divano. E, udite udite, un cane. Bello pulito eh, ma pur sempre un animale, contutte le sue complicazioni.
Secondo qualche ben pensante che di certo non ha figli i genitori peccano di trascuratezza, escono gli Assistenti sociali, i carabinieri. Fotografano, fanno i soloni curiosando impunemente in casa d'altri e scatta il provvedimento d'urgenza. I bimbi, compreso un nano di sei mesi, vengono trasferiti in istituto.
Senza discussioni nè confronti, senza parlare con i genitori, senza sentire i nonni.
La motivazione? Raccapricciante. "Il disordine è una forma di maltrattamento."
Mamma Pinkytos, che per ragioni di lavoro di persone maltrattate e maltrattanti ne ha incontrate parecchie, e che, per indole,  è persona mite che insegna ai suoi nani "peace and love", a queste persone augura di finire, un giorno, vittime della loro stessa ottusità. È quasi certa che non abbiano dei figli, ma in quel caso avrebbe molti dubbi sulle loro capacità genitoriali. 
Strappare un bimbo alla propria mamma, in qualsiasi modo, è il crimine più grande che si possa compiere.
Ci sono casi, rarissimi e molto gravi, in cui un genitore momentaneamente non è in grado di prendersi cura del figlio. In quei casi va aiutato, sostenuto, non affossato. E tutto questo nell'interesse di chi non ha colpe, ma solo diritti, primo tra tutti quello di avere vicino chi lo ha messo al mondo e lo ama sopra ogni cosa. Le madri, i genitori non sono perfetti. Hanno difetti, limiti, evidenti incapacità, ma chi e soprattutto come qualcuno decide se è capace o no? In base a quali parametri?
Chi siete voi per entrare in casa d'altri e curiosare tra i panni sporchi? Chi siete per decidere che se la cucina non è linda un bimbo non è felice? Andate a dormire tranquilli la sera pensando a tre bambini soli, in un istituto, e a due genitori soli, in una casa troppo vuota? Siete orgogliosi di averlo deciso voi?
Mamma Pinkytos al solo pensiero si sente morire. È arrabbiata, preoccupata.
Dio solo sa quante volte succedono queste cose in un Paese che si ritiene civile.
C'è chi non vede i canti, la gioia, le fiabe. Chi vede sempre e solo il marcio, sfoggiando il proprio paraocchi con orgoglio, come fosse una borsa firmata. Chi non ha problemi a scagliare la prima pietra, anche se di scheletri nell'armadio ne ha una collezione. 
Mamma Pinkytos ha assistito mamme maltrattate, picchiate, alle quali hanno tolto i figli perchè hanno perso il lavoro e mamme sole, abbandonate dai mariti, alle quali hanno tolto i figli perchè per mantenerli dovevano lavorare tutto il giorno.
Se caschi nel girone infernale non va bene niente. Se  lo Stato decide che qualcun'altro, una persona e in quanto tale umana, fallibile e parziale, deve valutare se sei bravo o no a fare il genitore, devi sapere che puoi anche perdere tutto. Il tuo mondo, la tua vita. I tuoi figli.
Mamma Pinkytos si incatenerebbe, si darebbe fuoco, rapirebbe i suoi nani per portarli in capo al mondo. Tutto quello che ad una sua assistita non consiglierebbe mai.  Ma lei l'ha promesso ai suoi nani, la prima notte che hanno passato insieme. Ti proteggerò sempre, con tutte le mie forze.
Mamma Pinkytos ha fatto le lavatrici.
Ora non c'è più la montagna di panni da lavare (che se li cambi, i nani, poi per forza devi lavarli i panni sporchi), c'è quella di panni da stirare.
Però è tutto pulito eh, anche la cucina.
Lo ha detto a Mamma Gabry stamattina.
Mamma Gabry fa l'assistente sociale, l'incubo di Mamma Pinkytos. 
Cara amica, non ti posso più invitare a fare quelle belle merende con i biscottini decorati con la pasta di zucchero. La pasta di zucchero sporca e, quando la mater cake designer è in fase creativa, il pavimento appiccica e la cucina è una Waterloo domestica.
Ma guarda i nani: belli come il sole, puliti, ordinati.
Beh forse il Morby con quei capelli pazzi non è proprio ordinatissimo, ma annusalo, profuma di borotalco.
Sì, forse indossa le scarpe smesse dal Minty di un numero più grandi, ma ne va tanto orgoglioso.
E guarda il Minty che piccolo lord.
Ha due brufoletti, è vero, forse ha mangiato troppa cioccolata, ma mica gliela ho data io.
Però non ha neanche un pidocchio, neppure uno.
Mamma Gabry abbozza, si stizzisce, difende la categoria.
Ma lei Catone il censore ha deciso di non farlo. Lei ha scelto di non giudicare la vita degli altri.
Forse Mamma Pinkytos la può invitare a bere il the.
Magari quando torna Santa Domitilla Pensacitu.

martedì 4 marzo 2014

Parigi si avvicina - II parte

Siamo a - 4 e le mamme in fuga stanno ufficialmente sbroccando.
C'è la Iper-organizzata che vorrebbe prenotare tutto il prenotabile, dal posto auto in aeroporto, al posto numerato, al treno, all'autobus, alla bici, al posto a ristorante, suscitando un lieve stato d'ansia in Mamma Pinkytos e Mamma Polly Capellipazzi, inclini per natura all'improvvisazione.
C'è la Sognatrice che fantastica di mangiarsi un omelette con la baguette in un bistrò con vista su Montmartre, dove è arrivata in velo salutando in francese i passanti, come una Amelie in carne ed ossa.
C'è la fan di Giuliacci, che controlla ossessivamente le previsioni del tempo su Parigi.
C'è la Fashion addict che, in vista dell'imminente visita alla capitale della moda, per la quale sono rigorosamente richieste scarpe comode e tuta da ginnastica, fa shopping come neanche Backy Blomwood (per chi non lo sapesse si tratta dell'esilarante eroina creata dalla penna di Sophie Kinsella, autrice della saga di "I love shopping").
E poi c'è Mamma Pinkytos, niente affatto sfiorata dal pensiero della gita, alla quale verosimilmente penserà sabato mattina verso le 5, allorquando ravanerà al buio nell'armadio alla ricerca di qualcosa da mettere, cercando di fare piano per non svegliare i nani. Al momento la sua preoccupazione più concreta è quella di dimenticare qualcosa di veramente rilevante tipo i biglietti aerei di tutta la combriccola, il portafoglio o la testa. Immagina l'espressione di riprovazione di Iper-organizzata e le sale un'altra volta un lieve stato d'ansia. Ben conscia dei suoi limiti, voleva mollare la patata bollente dei biglietti a Mamma Gabry, la quale non ne ha voluto sapere. Ma Mamma Pinkytos sa che, in fondo, senza dirlo, anche lei ha stampato una copia delle carte di imbarco e la tiene nascosta nel taschino della borsa. O almeno lo spera.
La Iper-organizzata, che ovviamente ha prenotato il volo e faccio il check-in per conto proprio, ovviamente ne avrà dieci copie, una per ogni tasca, una in borsa ed una nelle scarpe, perchè non si sa mai. Ti possono rubare la borsa, scippare il portafoglio, dar fuoco al giubbino, ma le scarpe... quelle di solito rimangono al loro posto.
Sabato le mamme in fuga hanno fatto un briefing, durante una serata in pizzeria con nani e mariti al seguito. Sono riuscite a malapena a salutarsi da un capo all'altro del tavolo da ventisei coperti.
Si è capito solo che Sognatrice vorrebbe noleggiare una bici francese (a Mamma Pinkytos,  pigra per natura, sfugge la differenza con le bici italiane) e che Iper-organizzata, assai preoccupata di non trovare mezzo parcheggio in aeroporto alle 5,30 di un anonimo sabato mattina di marzo, passerà a recuperare le sprovvedute compagne  alle 5,15 enonunminutopiùtardiperchèmenevado.
Mamma Pinkytos e Mamma Polly Capellipazzi hanno deciso che, nella sciagurata ma non improbabile ipotesi di ritardo, chiameranno allegramente un taxi.
Cercasi taxista disperatamente.
In caso di imprevisti è meglio essere organizzati.

lunedì 3 marzo 2014

A Carnevale ogni scherzo vale

A Carnevale ogni scherzo vale, ma quella reproba di Mamma Pinkytos ha fatto lo scherzo più vecchio, noioso e banale del mondo: è sparita.
Per un'intera settimana è sparita dalla rete, dall' world wide web, da whatsapp, da faccialibro, staccando tutto ciò che prevedesse una connessione. Cervello compreso.
Ma non certo per riposare, anzi.
Ha lavorato come una dannata, caricata a molla, senza respirare, mangiare, pensare.
Ha frequentato un corso di cioccolato e uno di cake design.
Ha passato una serata al nido del Morby a far finta di essere una bambina di due anni, per farsi un'idea del percorso educativo del nano.
Ha preparato e decorato biscotti a forma di mascherina per la festa di Carnevale dell'oratorio e meringhette colorate per il mercatino della scuola.
Ha acquistato un tappetino di silicone per cucinare e desiderato con cupidigia un taglia-torte, del quale colpevolmente ignorava l'esistenza.
Ha allestito i nani per la festa di Carnevale e, seppure con riluttanza, ha allestito anche sè stessa e Mister Baby (Mamma Pinkytos ha pensato a lei bambina, a quanto si sarebbe sentita felice ed orgogliosa se i suoi genitori si fossero mascherati, e si è addobbata da sqaw senza battere ciglio. La titubanza di Mister Baby è durata giusto un paio di minuti di più, il tempo di infilarsi la pettorina da crociato del Minty e di dotarsi di scudo, spada ed elmo. Niente a confronto dello spettacolare travestimento da Peppa Pig della sua amica Mamma Jay e di quello da Minion di Mamma Ale Bricocenter!)
Ha spedito il Minty vacanziero dai nonni, regalando al Morby incredulo due giorni da figlio unico, con overdose di coccole compresa.
Ha salutato la sua collaboratrice, Silent Girl, che dopo due anni e mezzo ha imboccato un'altra strada, e ha iniziato i colloqui per trovare una nuova persona da inserire. Ha sfogliato curricola, si è fatta qualche grassa risata (appassionato di kart, dedito al turismo equestre, dogsitter echipiùnehapiùnemetta. Mamma Pinkytos consiglia il curling. L'originalità premia.), poi li ha gettati. Si fida più del suo istinto e della chiacchiera libera, poi si vedrà.
Ha scoperto che per fare calare la panza sono più efficaci i fermenti lattici dello zumba. Ciobin avrà un colpo al cuore, Mamma Gabry, nel dubbio, se ne prenderà un'intera confezione a sera, così, per sicurezza. Perchè lei la panza non ce l'ha, ma non si sa mai.
Mamma Pinkytos invece si occupa più della bellezza interiore e i cioccolatini fatti con le sue mani funzionano alla grande. Sorriso radiodo garantito, provare per credere. Ciccia e brufoli pure, ma mica si può avere tutto dalla vita.
È stata negligente Mamma Pinkytos, la scorsa settimana. 
A Carnevale ogni scherzo vale, ma sparire così, per abbuffarsi impunemente di cioccolato è una cosa che non si fà.
Mamma Pinkytos chiede venia. La prossima volta che vorrà fare uno scherzo farà ricorso all'inchiostro finto.