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giovedì 9 novembre 2023

Mamma Pinkytos, il non più nano e le altre due pazze

Il prossimo weekend Mamma Pinkytos, il Minty, Mamma Polly Capellipazzi e la Lila Capellipazzi dovrebbero andare a Dublino.
Il condizionale in questa storia è d'obbligo.
Perché vi pare che Mamma Pinkytos, il non più nano e le altre due pazze possano farsi un tranquillo weekend fuori porta organizzato a puntino senza intoppi e in allegria? La domanda è retorica. 
Tutto è nato in estate quando Mamma Pinkytos e Mamma Polly per il compleanno del Minty e della Lila, dei quali sono a scambio anche le madrine, hanno pensato di regalare loro un budget da 120 euro  a testa da spendere per un' esperienza/viaggio da loro organizzata. Con quella quota dovevano coprire le spese di viaggio e alloggio mamma/figlio.
Gli pseudo nani avevano prenotato un volo super low cost per Tirana e la notte in ostello per l'weekend di Halloween. Avevano studiato con cura anche l'itinerario e addirittura i ristoranti.
Ci ha pensato la Ryanair a mandare all'aria i loro piani ed il loro lavoro, cancellando il volo di andata.
I malcapitati si sono trovati così davanti all'alternativa rimborso/cambio volo.
Quello che Mamma Pinkytos non sapeva è che il volo poteva essere cambiato con qualsiasi altro volo nell'arco di quindici giorni. A costo zero.
Visto che la Ryanair manca poco ti faccia pagare anche l'aria che respiri, Mamma Pinkytos non ci poteva credere e temeva la fregatura.
Mamma Polly ci credeva ancor meno, tanto che ha simulato un cambio volo per assicurarsi  che il costo finale fosse veramente zero. Ma ha schiacciato un tasto di troppo. E il volo lo ha cambiato davvero. 
Data e destinazione randomiche, inserite solo per fare una prova.
Non è andata nemmeno troppo male: Dublino, due settimane più tardi.
Peccato che a Dublino un alloggio  in dormitorio misto costi come una settimana in Hotel extra lusso a Tirana.
Ma quello è un dettaglio.
L'inghippo vero stava nel sabato scolastico che i nani avrebbero dovuto balzare.
Al Minty hanno fissato la verifica di matematica, che non si sognava nemmeno di bigiare, dovendo recuperare un'insufficienza.
Mestamente Mamma Pinkytos ha cancellato l'alloggio prenotato e ha comunicato alle due pazze il loro forfait.
Poi la verifica di matematica è stata spostata di una settimana.
L'esultanza del Minty però è durata poco perché a quel punto è slittata a quel sabato la verifica di inglese, originariamente prevista per il venerdì precedente.
Vuoi non mettere l'inglese sullo stesso piano della matematica?!
Mentre il Minty meditava di andare lacrimoso dalla prof di inglese adducendo la morte di qualche parente lontano che lo avrebbe costretto a partire, si è accorto che con il cambio orario il compito sarà alla prima ora. È stato pertanto deciso che il nano andrà a scuola, farà la verifica  e uscirà alle nove. Mamma Pinkytos lo aspetterà fuori con il suo jet privato diretto all'aeroporto.
Amen.
Dopo tutto questo casino, anche la Lila ha scoperto di avere un compito in classe.
Ma è donna. E ha risolto a modo suo.
Decidendo che non lo farà.
Dublino sarà dopodomani.
Mamma Pinkytos è preoccupata da quel che potrà accadere nelle prossime 48 ore.



venerdì 14 luglio 2023

14

14 anni fa' è nato un bimbo parecchio più grosso del normale ed è nata una mamma.
Ci ha messo lacrime e sorrisi ad imparare come si fa e a capire che a fare una buona mamma sono i dubbi, l'attenzione e i pensieri.
Oggi è soddisfatta del suo modo di essere mamma, pur con gli errori, le crisi isteriche, le cadute. È contenta perché sa di avere dato basi solide di tempo e di amore, attenzione e cura.
"Ciascuno cresce solo se sognato", diceva Danilo Dolci, se sa di essere nei sogni e nei pensieri di qualcun altro.
Oggi il Minty compie 14 anni: può essere sottoposto a processo penale, può guidare il motorino, può rimanere da solo in casa e prendere il treno.
Si è svegliato presto (mentre Mamma Pinkytos non ha praticamente dormito per la fuga notturna della Lunetta Space. L'ha sempre detto lei che i figli maschi sono meglio. Gli eccessi di autonomia delle femmine la mettono in difficoltà) per festeggiare con la Pinkytos Family, visto che oggi parte per il suo Summer Camp in montagna.
Prima di essere arpionato tipo cozza patella dal Morby, che adesso gli arriva alla vita, è corso nel lettone, dove Mamma Pinkytos giaceva in semicoma.
"Buongiorno mamma. Da oggi posso essere arrestato"
Buongiorno nano, questa sì che è una splendida notizia.
Ogni famiglia ha le proprie deformazioni professionali.
Mamma Pinkytos ha guardato il suo nano altissimo, magro come un fuso, abbronzato quasi come Obama. 
Ha guardato il Morbillo correre ad abbracciarlo, impaziente di dargli il suo regalo.
Fratellitudine, che nei momenti importanti prevale sulle risse e le scaramucce di ogni giorno.
Poi ha accompagnato il nano grande e tre suoi amici al Camp in Val di Fassa. 
5 ore di auto con i nani e ritorno in solitaria.
Canzoni, battute, risate. 
Belli, come chi ha ancora infiniti regali da scartare, giorni da vivere, voglia di fare.
Mamma Pinkytos adora gli adolescenti, anche se parlano per meme e ascoltano canzoni che definire tali è già di per sé un abominio.
Sono speranza. E libertà di essere.
Il Minty compie 14 anni il 14 luglio, la presa della Bastiglia, giorno simbolo della libertà.
Ed è quello che la sua mamma gli augura nel giorno del suo compleanno: di avere sempre il coraggio di pensarsi libero e di lasciare libere di scegliere le persone che ama.
Come cerca di fare lei, mentre il cucciolo che ha dato alla luce quattordici anni fa' muove i primi passi nel mondo in autonomia, a volte distanziandola di qualche metro. 
Perché è la libertà l'essenza stessa dell'amore.



domenica 9 luglio 2023

Esperienze

Il Minty tornerà questa sera dal suo weekend pazzo al mare con il cre, in un convento di suore.
Nella convinzione che le esperienze valgano più dei regali materiali, questo è stato il regalo di Mister Baby e Mamma Pinkytos per i suoi quattordici anni,  accolto dal nano con favore e mille ringraziamenti.
In tre giorni Mamma Pinkytos non lo ha mai sentito al telefono, purtuttavia ha ricevuto i seguenti messaggi, non proprio tranquillizzanti.
"Mamma non ho tempo".
"Mamma togli il blokko" (blocco che inesorabile scatta sul telefono del nano alle 22.30)
"Cmq siamo stati strafortunati. Stasera c è la festa del paese o qualcosa del genere e anche un concerto gratis"
"Troppo figo il concerto. Divertito un botto. Togli il blokko"
Segue foto del nano, rigorosamente mono-visualizzazione, in stato di semitrance.
"Mamma comprato okkiali. 3 euro. Diventato strabravo a trattare"
Segue foto del nano con occhiali da sole di sera e copricapo rosa improbabile.
"Dimenticavo: comprato anche cappello, 1 euro e 40. Era per la festa. Togli il blokko"
" Il mio coctail"
Segue foto di un beverone con foglie. 
Nano!!!! Stai attento a quello che ti mettono nel bicchiere!!!!!
 "Analcolico."
E ci mancherebbe!!!!
" È stra buono"
Ho capito nano, ma i cocktail sono rischiosi... Non si sa cosa ti mettono!!!!
"Chiedo!!!"
"Frutto della passione e un altro frutto. Sblocca il tel"
"Ora messa e poi bagnetto a mezzanotte"
Nano!! Chi dice la messa alle 23.30?!!!
"Non messa. Abbiamo tipo letto robe"
Tutto molto chiaro!!! E poi il bagno... È pericoloso!
Segue notte insonne della mater ansiosa che si sveglia sognando scenari di morti annegati nella notte .
"Mamma, a che ora giocate stasera? Perché non ciò molta voglia.."
E te pareva!! Nano sei stato due giorni a divertirti. Adesso vieni a vedere tua madre a che gioca orrendamente a pallavolo!! È un ordine. E poi.. come fai a non avere voglia di assistere a cotanto spettacolo (comico)?!
" Vabbè ,almeno durante creo Instagram"
?!!!!!!!!!
(La diatriba sul permesso di avere un account Instagram ha impegnato le sere degli ultimi due mesi della Pinkytos Family! E il nano non molla..)
Essere la mamma di un adolescente è molto faticoso.
In ogni caso Mamma Pinkytos si è persuasa di avere sbagliato regalo. 
La prossima volta un pigiama. Senza dubbio.


giovedì 22 giugno 2023

Libertà

Da ieri pomeriggio il Minty è ufficialmente in vacanza.
Superare un esame, qualunque esso sia, dà sempre una sensazione impagabile di libertà, di orizzonti che si schiudono, di vita che riprende a scorrere e a brillare.
Mamma Pinkytos ricorda i suoi di esami, soprattutto quelli universitari. Le capitava di vivere in trincea per qualche settimana, di fare le ore piccole davanti ai libri e svegliarsi ad orari antelucani, di regalarsi dieci minuti di caffè con un'amica come stravizio, ultimo desiderio del condannato a morte.
Poi il giorno X, bypassato lo scoglio, il sangue riprendeva a fluire e quella  sensazione di ritrovata libertà Mamma P. la sente sulla pelle ancora oggi e a volte ci pensa quando va in carcere a trovare un detenuto prossimo alla dimissione. Liberanti li chiamano. Soggetti sulla via della libertà.
Tornando al Minty, che alle 4 di pomeriggio di ieri, minuto più minuto meno, ha concluso la scuola media, Mamma Pinkytos non aveva grandi dubbi sul fatto che sarebbe andato tutto bene. Vuoi perché ha esperienza di esami molto più hard di quelli delle medie vuoi perché il nano paraculo ha fatto del problem solving una filosofia di vita.
Lui nei momenti clou non è mai ansioso, è eccitato, euforico, come un pupazzetto caricato a molla.
E mentre tutto il mondo va in paranoia, lui racconta le barzellette.
"Mamma, sai perché il cane si morde la coda? Perché gli sta sul c."
E via di grasse risate.
Mamma Pinkytos per sdrammatizzare  gli aveva posto un obiettivo, il minimo sindacale: arrivare al momento dell'esame senza ascella pezzata. Il che, per la verità, aveva gettato nell'ansia il nano più dell'esame stesso.
Così come l'outfit. 
"Mamma, mi devo vestire elegante. Però questo significa che dopo, prima di andare a festeggiare con un gelato, dovrò tornare a casa a cambiarmi. "
Orbene, va precisato che per il Minty il massimo dell'eleganza consta di un jeans lungo, moderatamente strappato, e di una camicia bianca di lino alla coreana.
Roba da Milord.
Tutto quello che non è un pigiama, un bermuda sformato o la maglia di una squadra di calcio per il nano grande rientra nella categoria dei vestiti "eleganti", da tollerarsi solo lo stretto necessario, generando per lo più reazioni isteriche per la scomodità.
Vestito "elegante" il Minty sperava di muovere a compassione le insegnanti e di evitare la morte nera: ovvero le domande in lingua, che gradisce come i cavoli a merenda.
E così è stato. Dopo avere sciorinato sicuro il suo argomento d'esame è arrivato il momento della domanda a estrazione. Fortunato come Ugo Fantozzi ha estratto l'Agenda 2030, in spagnolo.
Dopo essere impercettibilmente transitato dal sorriso al rigor mortis, ha intercettato lo sguardo della sua professoressa preferita, la quale, con un occhio alla camicia alla coreana ed uno all'eterno sorriso del nano, ha detto: "Parlane pure in italiano."
La luce si è riaccesa e il Minty ha concluso le scuole medie tra squilli di tromba.
In realtà la paraculaggine del nano grande è una skill su cui Mamma Pinkytos fa parecchio affidamento.
Perché mentre gli adolescenti sono generalmente afflitti da paturnie di varia natura, lui arriva serafico, con il suo sorriso metallico a 39 denti, educato, cortese, quasi zen. "Vai tra" è il suo motto. Per stemperare ti piazza una battuta. E ride di gusto. 
Non puoi proprio volergli male. Se gli puoi dare una mano, finisce che gliene dai due.
Lui prende, porta a casa e ringrazia.
Finito l'esame, mandato il vocale di rito alla sua mamma ("Mammmaaaaa... È finitaaaa!"), neanche a dirlo è corso a casa a cambiarsi, che andare a mangiare un gelato vestito 'elegante' è ideologicamente contrario alla sua idea di libertà.
E poi via.
Verso l'estate più bella di sempre.
In bermuda sformati e t shirt da calcio.

giovedì 15 giugno 2023

Inutilità

La nuova frontiera delle ansie irrazionali di Mamma Pinkytos è l'horror vacui conseguente alla fine della scuola.
Le giornate dei nani sono improvvisamente libere da impegni e loro a casa a razzolare in libertà, mentre lei è come al solito oberata.
Fortunatamente il Morby è al mare con la Nonna R, il che le dovrebbe consentire un attimo di respiro.
Dovrebbe. Perché lei, la mater terribilis, le ansie se le va a cercare. E, al momento, convergono sul povero Minty, quasi quattordicenne alle prese con gli esami di terza media.
Il nano grande è abituato all'autonomia, passa molto tempo in autogestione e, a questa età, la compagnia dei genitori è fatidiosa come un puntina nel didietro.
Ma. 
Un conto è quando Mamma P. saluta il nano alle 14.30 per andare al lavoro, lui studia, fa merenda ed esce alle 17 per l'allenamento di calcio. Un altro è non salutarlo nemmeno perché l'ado comprensibilmente dorme quando lei esce di casa ad orari antelucani e lui.. boh. 
Chissà se mangia, chissà se studia, chissà se esce. E dire che il nano è sempre meticoloso nell'informare la madre in relazione a tutti i suoi spostamenti. 
"Mamma ciao. L'autobus è in ritardo di due minuti."
"Mamma ciao. Io sono salito "
Segue foto rigorosamente mono-visualizzazione.
"Mamma ciao. L'autobus sta facendo un percorso stra-strano."
"Mamma ciao. Adesso mi sono ri-orientato."
"Mamma ciao. Comunque io sono sceso "
Questa ansia Mamma Pinkytos non la governa.
"Nano, sei sveglio?"
"Nano, studi?"
"Nano se non studi esci."
"Nano, vieni qui in ufficio che mangiamo il gelato."
"Nano, se non hai niente da fare potresti fare qualcosa di utile, tipo la spesa, o sistemare il garage, o pulire i conigli."
Il nano serafico abbozza:"Non c'ho sbatti."
Quando se la vede proprio brutta inizia a dire che deve proprio, ma proprio studiare, che è indietro, che lo bocceranno all'orale e chissà come farà.
Eppure Mamma Pinkytos lo capisce. Dopo un anno di impegni fittissimi, cambiare ritmo è un grande regalo, il massimo della libidine. E lei è una grande sostenitrice del tempo libero, vuoto, dove ci sia un sano spazio anche per la noia.
Ma stante la compagnia malsana di PC, tablet e cellulare e la pericolosa tendenza post-covidiana a intrattenere rapporti virtuali, Mamma Pinkytos preferisce che il nano intrattenga rapporti interpersonali reali, de visu e de corpu per intenderci.
E allora lo perseguita. 
"Nano facciamo qualcosa insieme? Io devo fare una cosa veloce in studio, ma poi torno subito. E facciamo merenda."
"Vai tra."
Segue corsa pazza di Mamma P. che corre in ufficio come un fulmine, che a confronto Mennea era un podista della domenica, controlla le mail in tempo zero, riceve un cliente liquidandolo alla prima pausa del discorso dicendo 45 volte : "Va bene. Ci riaggiorniamo" e  scaraventandolo quasi fuori dall'ufficio non appena ha l'impressione che stia per aggiungere qualcosa, si dirige correndo verso casa, dimentica il cellulare, torna indietro, sempre correndo, passa dal supermercato, esce perché alla cassa ci sono tre persone e ci metterebbe troppo tempo, entra in casa rapida e lo chiama:"Nano! Pausa?" Nel mentre butta letteralmente nel Bimby un vasetto di yogurt, una banana e una pesca. Il Minty scende le scale, sorridente e dinoccolato.
"Come va?"
"Tutti bene amore. E tu?
"Tutto a posto. Ho finito"
Prende il frullato, lo trangugia in un nanosecondo e (sempre sorridendo perché in paraculaggine non lo batte nessuno), dice:"Buono. Grazie mamma. Io adesso vado un po' giù a giocare alla Play."
Con buona pace di Mamma Pinkytos che, dopo due minuti scarsi dal suo ingresso in casa, ha terminato il suo compito e, stante la sua inutilità domestica, può tornare (correndo) al lavoro. 

martedì 14 luglio 2020

11

Undici anni fa Mamma Pinkytos stava conquistando la sua Bastiglia mettendo al mondo un lottatore di sumo mignon.
Porcamiseria se vola il tempo.
Sarà la stanchezza,  saranno i momenti intensi degli ultimi giorni, ma oggi Mamma Pinkytos a guardare il suo Minty undicenne si commuove.
È la vita, è il futuro, l'inseguimento dei propri sogni tra gioie e piccole delusioni.
Guarda il suo sorriso di una bellezza imbarazzante,  gli occhi luminosi, la pelle dorata, i suoi scatti in avanti nel mondo dei grandi che lo portano a volere indipendenza e nello stesso momento il suo continuare ad essere il bambino che vuole lasciare la finestra aperta per fare entrare la civetta con la lettera di Hogwarts. 
Mamma Pinkytos non smetterebbe mai di regalargli sorprese perché è lo stupore che consente di inseguire i propri sogni e perché i suoi occhi meravigliati sono pura gioia.
Se il Morby è istintivamente simile alla sua mamma, il Minty le dà una soddisfazione immensa per quello che da lei ha imparato,  grazie al dialogo e all'esempio. Ha imparato il valore di un grazie,  il potere di un sorriso e la potenza dell'ottimismo. Ha capito che la gentilezza vale più della prepotenza, che chiedere scusa non è da deboli, che ogni obiettivo si può raggiungere con l'impegno.
Quello che deve imparare a fare, nella sua meravigliosa avventura, è fare i conti con la realtà e con i suoi limiti, che ora percepisce poco grazie all'infinita autostima che deriva dall'amore. Lui pensa ancora che potrà vincere il Pallone d'Oro, il Premio Oscar ed il Premio Nobel tutti insieme e a volte Mamma Pinkytos vorrebbe riportarlo a forza sulla terra. Ma ne avrà di tempo la vita per ridimensionare le sue sicurezze e per riportarlo nei ranghi grazie al duro confronto con i propri limiti e la propria fallibile umanità.
Non ora. Non a undici anni.
Deve ancora volare il suo bambino magico.
Ora che basta poco. Ora che basta un incantesimo per lasciarsi trasportare lontano.
("Se non mi arriva la lettera di Hogwarts entro tre giorni, giuro che cado in depressione."
"Avranno sbagliato indirizzo nano. Sai com'è. Con il trasloco. Lascia il tempo alla civetta.")
Buon compleanno amore mio. Non smettere mai di sognare.


lunedì 8 giugno 2020

Lacrimucce

Mamma Pinkytos oggi ha la lacrimuccia facile, per la gioia del Minty: "Mamma, se piangi guai!" Le intima a metà tra l'imbarazzato e l'intimorito.
Il nano grande, in questa atmosfera surreale, ha finito la scuola elementare. Il suono della campanella virtuale ha decretato per davvero la fine dell'infanzia, quella fatta di coccole, giochi e baci e l'ingresso nel mondo dei rimbrotti.
Lui, che fino all'altro ieri era il nano più sorridente del mondo, ora vuole già andarsene di casa: "Non serve stare tanto a parlare delle medie, tanto non ci vado."
Il posto dove vuole andare,  al quale si arriva passando attraverso un muro, la consola un pochino circa la sua voglia di scorazzare nell'infanzia ancora per un po': "Ad Hogwarts queste cose non si fanno. E si torna a casa solo a Natale e in estate."
Il fatto che il Minty desideri andare in un posto tetro e pieno di ragnatele, dove i quadri e le forchette parlano piuttosto che starsene a casa sua, non rende Mamma Pinkytos particolarmente orgogliosa di sé e la pervicacia del nano nel dipingere il suo prossimo futuro indipendente davanti al Morby che, disincantato, gli dice: "Ma guarda che Hogwarts non esiste!" le suscita pensieri altalenanti. Chissà se e un bene che il pupo quasi undicenne creda con convinzione che il giorno del suo undicesimo compleanno riceverà una lettera volante e andrà con una civetta in gabbia alla scuola di magia passando attraverso un muro. Tuttavia, meglio Hogwarts che Cento sfumature in linea di principio. 
E benedetta fantasia, che quando intorno si sentivano solo sirene, gli lasciava immaginare incantesimi e formule magiche.
Però. 
Peròporcamiseriaaundiciannisognagiàlafuga.
"A Natale e d'estate torno."
Ah grazie.
E spunta la lacrimuccia della mamma piagnona del nano che cresce. Lei si sente vecchia vecchissima mentre guarda questa ventina di ragazzini che ha visto crescere fin dall'asilo nido e che ora hanno i piedi più grandi dei suoi. In volo verso la vita, con le ali spiegate e infinite possibilità davanti.
Per fortuna a permetterle di riprendersi ci ha pensato l'ultimo giorno di scuola del nano Morby dove venti sdentati con il peluche in mano e i disegni di principesse hanno raccontato barzellette a ripetizione.
E Mamma Pinkytos non ha pianto.
Ha riso. Perché meno denti hai e più sei spensierato, a qualsiasi età. 
Il Minty stasera ha la luna storta. 
Non gli va più niente. Nemmeno che si parli di lui nè in casa nè altrove.
La sua mamma gli toglierebbe volentieri qualche dente, se servisse come ricetta per la spensieratezza. 
Le lacrimucce non sono tutte di nostalgia e commozione. 
Qualcuna a volte è di fatica. 

mercoledì 20 settembre 2017

Il mondo dei grandi

Mamma Pinkytos è in libera uscita. Deve andare a un concerto.
Il nano grande la guarda prepararsi.
"Mamma, non vestirti troppo bene. Ai concerti fanno gli attentati."
Mamma Pinkytos rimane di sasso.
Il Minty ha le antenne sempre allerta e gli occhi spalancati sul mondo.
La sua mamma crede che non sia sano che i bambini vivano in un mondo fatato e ha sempre cercato, con parole adatte, di spiegare ai suoi nani cosa succede nel mondo. Anche l'inspiegabile. Anche quello che pure ad un adulto è difficilmente intellegibile.
La morte per niente, il principio difeso attaccando.
Eppure le dispiace.
Eppure le fa paura che un bambino debba avere paura.
Il mondo dei grandi come qualcosa di orribile dove una serata di divertimento può finire malissimo, senza che nessuno possa farci niente.
Cerca di sdrammatizzare.
"Stai tranquillo nano che non ci sarà nessun attentato. E poi se proprio devo schiattare vorrei essere bella!"
"Mamma" continua serafico il Minty, per nulla rasserenato dall'ilarità materna: "Non è che si muore sempre. A volte ti fanno a pezzi. Ti bruciano un pochino. Può essere che ti brucino i vestiti e tanto vale che siano brutti."
Mamma Pinkytos tace. A lei che vive nella fiducia nel prossimo è passata un po' la voglia di uscire.
Non per la paura degli attentati, ma per la paura della logica della paura, del poco infantile fatalismo con il quale i nostri figli sono costretti a crescere.
Guarda il suo nano grande. Il mondo è suo. Il mondo è dei piccoli, che forse avranno più saggezza. Il mondo dei grandi è pieno di orchi.
Mamma Pinkytos si sforza di sorridere, lo abbraccia e gli dice: "Stai tranquillo amore. Non succederà nulla."
Il Minty, ormai piuttosto refrattario agli sbaciucchiamenti della mater appiccicosa, si divincola, la guarda con riprovazione e accende il suo videogioco.
Poi alza gli occhi e dice: "Fa come vuoi mamma. Io comunque a un concerto non ci andrò mai. Non ho voglia di farmi ammazzare."
E Mamma Pinkytos si sente messa dietro la lavagna, come un'adolescente fatua che è andata a fare shopping anzichè a scuola.
Per far parte del mondo dei grandi che forse non ha niente di così desiderabile.
Per quanto voi vi crediate assolti siete per sempre coinvolti.

domenica 16 luglio 2017

Pipistrelli e galletti

Mamma Pinkytos, nonostante sia mamma di due nani maschi e ormai non più di primo pelo, rimane sempre basita di fronte alla metamorfosi del maschio alla presenza di una femmina.
A qualsiasi età, animali compresi, trattandosi forse di una tara risalente alla notte dei tempi e riconducibile ai più elementari istinti di difesa del territorio e di conservazione della specie.
Ora che i suoi nani sono entrambi più o meno nell'età della ragione (mah), Mamma Pinkytos assiste altresì all'inquietante fenomeno della competizione tra galletti che, a suon di chicchirichì, si contendono l'attenzione della regina del pollaio.
E la gara a chi la spara più grossa è qualcosa a cui la mater lumaca assiste con vivo interesse antropologico.
Sabato sera i nani attendevano con trepidazione di partecipare alla bat night, ovvero a un'escursione nel bosco in notturna alla ricerca dei famosi chirotteri.
All'avventura era stata invitata a partecipare anche Baby Stella, l' "innamorata" storica del Minty, che è troppo pigro anche per cambiare l'oggetto delle sue non troppo cavalleresche attenzioni.
Mentre il Morby, al contrario, passa di fiore in fiore, con una filosofia spicciola che fa invidia all'indimenticato Fonzie e io solito disincanto: "Ha stufato il Minty con la Stella. Uffa. Mica si può amare sempre la stessa che poi non lo guarda neanche. Io ho tantissime innanorate e non ho neanche più tempo."
Il Minty, timido come un coniglietto, vive nel terrore che il fratello faccia le sue brutali esternazioni davanti a Baby Stella. Cosa che puntualmente si verifica ogni volta che si vedono. Non bastasse questo a legittimare la voglia del Minty di sopprimere preventivamente il nano piccolo per evitare l'onta dell'amore non corrisposto, si aggiunga che il Morby fa di tutto per attirare le attenzioni della donzella di turno e la cosa, grazie alla sua tenera età, di solito gli riesce benissimo tanto che a volte guadagna anche qualche abbraccio o bacetto sotto gli occhi del malcapitato nano grande.
Stessa scena sabato sera.
Sotto lo sguardo vigile dei pipistrelli e quello alquanto perplesso di Baby Stella, aveva luogo la triste pugna dei galletti amburghesi.
Minty: "La Juve ha venduto Dani Alves e Bonucci."
Morby : "Cosa gliene frega a lei. Che siamo a vedere i pipistrelli e poi io vado a cavallo".
Minty: "Forza Juve. Bianconeri. Lei tiene alla Juve. Le interessa. Vero Stella? Dei cavalli di sicuro no."
Morby: "Stella tu lo sai che lui è innamorato di te?"
Minty con gli occhi coperti dai pugnetti: "Ma figurati! Mi fa schifo."
Stella sempre più sbigottita. Ora anche offesa.
La prossima volta alla bat night ci va da sola. O in compagnia femminile.
I galletti fanno troppo rumore.

venerdì 14 luglio 2017

Il momento giusto

Oggi il Minty compie 8 anni e per Mamma Pinkytos, che si sente anziana in quanto mamma di un ragazzino dal piede gigante che parla di calcio e fidanzate come un ventenne, è il momento giusto per riprendere le fila di quel discorso interrotto ormai da tempo che riassume un po' la dimensione del suo essere mamma.
L' arrabattarsi ogni giorno per arrivare a sera incastrando ogni cosa e cercando di non dimenticare nessun nano in auto nè a scuola nè a calcio. E di avere qualcosa nel frigo. E di non essersi fatta sfuggire scadenze al lavoro. E di non avere fatto morire di fame o sete Mirtillo, il nuovo inquilino della Pinkytos' Home, il coniglietto del Morby.
Mirtillo sembra un peluche, ma non lo è. Mangia, beve, vuole andare in libera uscita con tanto di guinzaglio (astenersi dai commenti, grazie) e soprattutto va di corpo come se non ci fosse un domani. E per quanto i suoi escrementi siano complessivamente gestibili, la quotidiana raccolta della "miliardina" ("Mamma questo coniglio fa una miliardina di cacca!" - Morby dixit), tocca a Mamma Pinkytos che si chiede settantacinque volte al giorno chi glielo ha fatto fare,  che di maschi in casa ne aveva già sin troppi. Almeno fosse stato femmina.
Comunque sia, assorbita dalle quotidiane incombenze e dagli sconvolgimenti che accompagnano i vari momenti della vita (che tanto vale non farsi domande. Conviene trattenere il respiro e aspettare che passino), Mamma Pinkytos si era data alla macchia. Scomparsa.
Non che qualcuno l'abbia cercata tramite "Chi l' ha visto"! Non che leggerla fosse fondamentale.
È a lei che va di riprendere ciò che aveva interrotto, di continuare a raccontare con il sorriso le peripezie che accompagnano l'essere mamma e donna e lavoratrice e mille altre cose ancora. Raccontare di una mamma che cresce insieme ai suoi nani, che ora sono grandi e a lei fa strano andare a scuola a prendere un grandone di terza elementare. Perchè a Mamma Pinkytos questa cosa che si invecchia non sta in testa. A volte le capita ancora di dare del lei a qualche genitore dei compagni del Minty, almeno quando arriva a prenderlo con le treccine alla Pippi Calzelunghe e si sente, di certo senza esserlo, ancora una ragazzina.
Ma in fondo l'importante è ciò che uno si sente, non come appare agli altri giacchè quel che gli altri dicono di te, il più delle volte, è un problema loro.
E magari, quegli altri lì, ogni tanto parlocchiano di una Pippi con l'Alzheimer che dimentica sempre qualcosa.
Succede. Si fa quel che si può.
Ma oggi guardando il Minty, con il sorriso bello, con la gioia di vivere negli occhi, con mille baci e attenzioni per quella pasticciona della sua mamma, ha pensato che sì, un po' ha fatto un buon lavoro. Le cose che contano ci sono. Le altre arriveranno senza fretta.
Ancora una volta la mamma lumaca si è imposta di rallentare. Se in questo giorno di ricordi e riflessioni deve fare un proposito buono, è quello di lasciare ai suoi nani un po' di tempo, di levarsi dalla bocca le parole "veloci" ed "è tardi" che ripete millemila volte al giorno e di lasciarli godere del tempo dilatato dei bimbi.
Già fugge. Già sono otto anni. Già fermare il tempo non si può.
Auguri amore mio.

venerdì 13 maggio 2016

Ah, l'amour!

"Mamma in questi giorni sono un po' lento"
"Sì nano" abbozza conciliante Mamma Pinkytos: "Ogni tanto ti perdi. Fai la lumachina".
"É vero mamma" continua serafico il Minty quasi settenne: "Mi perdo. Non faccio le cose veloce. É perchè sono innamorato!"
La mater italica, giùlemanidalmionanettomaschioprimogenito, trasecola. Ma poi sorride intenerita: "Questa è una buona motivazione per la lentezza. Chi è la fortunata? "
"Stella. Ma lei mamma non lo sa. E io devo fare di tutto perché non voglio che si accorga che sono innamorato."
"E perchè nano? Non c'è niente di male. Potresti anche dirglielo."
"No no" risponde deciso il Minty: "Glielo devo dire il giorno della mia festa di compleanno. Nel nascondiglio in mezzo alle canne di bambù."
Mamma Pinkytos ha sempre saputo che il nano grande è esserino intelligente e sensibile, dotato di fantasia viva, ma che si fosse fatto un film sulla sua prima dichiarazione d'amore non lo sospettava assolutamente: "Amore. Se Stella ci sarà magari glielo dirai. Sennò ci saranno altre occasioni". Ecco la mamma chioccia, pronta a fare da scudo alle prime delusioni amorose del principino ereditario. Il quale tuttavia, avendo preso dalla sua caparbia mamma, non vuole sentire ragioni: "No no. Lei deve venire. Sul suo invito ci scrivo OBBLIGATA".
Mamma Pinkytos inizia a preoccuparsi. Ma la sua indole naturalmente gallinesca prevale invariabilmente: "E lei? A lei piacerai.  Secondo la mamma sei bellissimo."
"Non so mamma" risponde il nano saggio: "Come si fa a sapere. A volte durante i giochi mi sceglie. Quando mi guarda io non respiro!"
A Mamma Pinkytos è venuto il diabete. Al nano Minty l'insonnia.
Oltre alla mater non dormiens, c'è qualcun'altro che non dorme nella Pinkytos' Home.
Ah, l'amour.

martedì 14 luglio 2015

Sei

A Mamma Pinkytos i sei anni che oggi ha compiuto il nano Minty sembrano un'infinitá. Troppi per lui, nanetto dolce cresciuto troppo in fretta, alto come un undicenne ma dagli occhietti da bimbo spalancati sul mondo, e troppi per lei, la mater chioccia, alla quale sembra di avere smesso di allattarlo l'altro ieri, di avere finito di lavare valanghe di pannolini lavabili settimana scorsa e alla quale, in definitiva, pare di essere troppo giovane per un figlio in età scolare. Quest'ultima impressione è evidentemente del tutto disancorata dalla realtà, ma il tempo passa così velocemente che a Mamma Pinkytos a volte pare di avere da poco finito lei le elementari, iniziate saltando la prima grazie ad un esame burla al quale la Nonna R l'aveva mandata con il c.d. vestito-tappeto, circostanza che la mater hippy si è mortalmente legata al dito e che rinfaccia ancora alla di lei madre.
Sei anni. Che a Mamma Pinkytos sembrano una tappa cruciale perché le fa strano dovere andare a comprare diario e cartella. Che a Mamma Pinkytos sembrano volati perché sei anni fa' è nato un bimbo, ma anche una mamma, ma in fondo mamma lei si è sempre sentita.
In questi duemila giorni circa si è sperimentata, ha urlato, sorriso, pianto, elargito coccole, baci, sonore sgridate, complimenti, abbracci. Ha consolato,  camminato, preparato centinaia di torte, pizze, biscotti, merende e decine di feste, si è messa in discussione, non si è risparmiata mai, ha fatto del suo meglio sempre, come ogni mamma fa.
Sei anni fa Mamma Pinkytos, dopo ore e ore di fatica e dolore, ha festeggiato la sua personale presa della Bastiglia, sfornando un nano di4,7 kg, che oggi è magro come un fuso e bello come il sole.
Mamma Pinkytos qualche volta, quando si sente brutta o fuori posto, guarda lui, questo bimbo con gli occhi scurissimi e un sorriso di perla, dalla pelle ambrata e pensa che, se tutti dicono che le somiglia come una goccia d'acqua, qualcosa di bello deve pur averlo anche lei da qualche parte.
Sei anni. E Mamma Pinkytos un po' di paura ce l'ha. Perché lei, ora lo sa, con i piccoli ci sa fare. Li bacia, li abbraccia, li ascolta e li accompagna alla scoperta del mondo. Ma con un nano grande, che inizia ad avere spigoli e ritrosie, che affronta il mondo giustamente a modo suo, Mamma Pinkytos non sa come si fa.
Sicuramente non ha abbastanza pazienza,  abbastanza esperienza, abbastanza energia.
Ma ha l'amore.
È quello che la spinge sempre a mettersi in discussione, a cercare ed insegnare il giusto equilibrio tra rispetto e libertà, tra fiducia nelle proprie capacità e voglia di crescere e migliorare.
Sei anni non sono niente rispetto alla vita.
Sei anni si festeggiano ancora con un tuffo in piscina e un pane e nutella gigante con gli amichetti del parco.
Sei anni sono ancora sorrisi e solo qualche capriccio.
E una lacrimuccia nostalgica sul viso di Mamma Pinkytos.
Auguri amore mio.

mercoledì 17 giugno 2015

Differenze

A tavola. I nani si lanciano pezzi di pane, Mamma Pinkytos cerca di evitare che la situazione degeneri.
Morby: "Lancia Minty. Atachiamo le femmine.  Atachiamo la Sara!"
Mamma Pinkytos: "Amore ma le femmine non si attaccano. Bisogna essere gentili con le bambine."
Minty:"Eh no mamma. Le femmine vanno catturate."
Mamma Pinkytos: "E perché nom catturate i maschi e ve la prendete solo con le femmine? "
Morby: "Perché le femmine sono bluttissime!"
Mamma Pinkytos: "Ma nano, i maschi e le femmine sono uguali.  Ci sono maschi brutti e femmine brutte.. maschi buoni e femmine buone... non ci sono differenze, tranne che nel modo di fare la pipì. Voi ne vedete altre?"
Minty: "Certo é vero. La pipì.  Le femmine fanno la pipì nel water e i maschi in giro."
M.P.: "A me pare che anche voi facciate la pipì nel water però la potete fare in piedi perchè avete il pisellino. E le femmine no."
Minty: "Le femmine hanno l'amore..."
M.P.: "Perchè voi no?! Voi non amate la mamma?"
Minty: "Pochissimo."
Morby: "Le femmine hanno anche le mutande e i maschi no."
M.P. : "Perché voi non avete le mutande?!"
Minty: "Certo. Però non abbiamo le ascelle. E le femmine sì."
Morby: "Minty, le femmine non hanno il culetto!"
Minty: "E non fanno le puzze, i rutti e le pernacchie con l'acqua. .."
M.P. : "Ma non dovrebbero farli neanche i maschi! Nani tra maschi e femmine non ci sono differenze tranne che le donne fanno i bambini e non hanno il pisellino.  Per il resto non avete trovato nessuna differenza. .."
Minty: "Facile dirlo mamma per te che hai le ascelle... Prova a fare un rutto così. ."
Mamma Pinkytos si arrende. Lo stereotipo del maschio,  anche nel 2015, è quello di un essere che sputa, rutta e fa le puzze. E lei, la mater fallita, ne ha in casa ben tre. Ha sempre detto che vuole un cane femmina.

venerdì 12 giugno 2015

Qualcuno che guarda dall'alto

Il Minty in cerca di informazioni sul mondo: "Mamma, lo sai cosa sono i cristiani?"
Mamma Pinkytos: "Dimmelo tu nano".
Il Minty, con sicumera: "Sono quelli che credono in Cristo."
Mamma Pinkytos: "Giusto amore. Ma tu lo sai chi è Cristo?"
Il nano, spazientito davanti alla malafede della mater dubitans: "Certo. E' Gesù. Gesù di nome, Cristo di cognome."
Mamma Pinkytos: "Sì, più o meno."
Minty: "Ma io non sono cristiano. Perchè non ci credo in Gesù Cristo. Io credo a Giove. L'ho detto oggi alla maestra di religione."
Mamma Pinkytos, evidentemente perplessa: "Nano, tu hai detto alla maestra di religione che credi in Giove?"
Il nano malefico, senza segni di resipiscenza alcuna: "Certo mamma. Le ho detto anche che tu credi in Buddha".
Mamma Pinkytos, in manifesto stato di alterazione psico-fisica e con immagini premonitrici dei Servizi Sociali che asportano i suoi nani dai rispettivi asili per sospetta inadeguatezza della mater peace and love: "Benissimo! Ma Buddha è un po' diverso da Gesù e da Giove. Parlava delle persone."
Il Minty spazientito: "E cosa diceva?"
Mamma Pinkytos, visibilmente in difficoltà: "Parlava della sofferenza delle persone, di come farla passare e stare meglio. Che bisogna essere calmi e tranquilli, avere rispetto e pensare molto prima di agire... Cose così."
Il nano quasi sei-enne: "Per forza Buddha doveva essere calmo. E' grassissimo. Un mostro. L'ho visto in Cina. Tutto derivato da un unico albero. Me lo ha detto lo zio cinese. Ma è esistito Buddha? Perchè non è una persona, è un mostro."
Mamma Pinkytos: "Nano, quello che hai visto in Cina non è proprio Buddha, ma una sua rappresentazione, una statua. Come il Gesù che vedi nelle Chiese. Ma nano..." Prosegue Mamma Pinkytos preoccupata: "La maestra di religione cosa ha detto?"
Minty: "Mah!"
M.P.: "Ha detto mah?"
Minty: "Ha detto: e il tuo papà a cosa crede?"
Mamma Pinkytos, visibilmente sgomenta, prevedendo scenari apocalittici: "E tu nano? Tu cosa le hai detto?"
Il Minty, sicuro: "Le ho detto: non crede in niente, come dio. Però crede nei partigiani."
Mamma Pinkytos ne è certa.
Nei prossimi giorni i temibili Assistenti sociali faranno visita alla Pinkytos' Family. Dopo avere prelevato Minty & Morby dai rispettivi asili e averli condotti in un istituto per minori. Asettico, freddo, ma sempre meglio della qasba dove attualmente vivono unitamente alla di loro madre buddista e fricchettona ed al di loro padre, eccessivamente incline al "Bella Ciao".
Speriamo che ci sia qualcuno che guarda dall'alto.
Chiunque sia.

mercoledì 13 maggio 2015

Mio fratello è figlio unico

E fu così che il Minty e il Morby, dopo dieci giorni da figli unici, sono tornati nel guazzabuglio della loro fratellitudine. Affettuosa, rumorosa, fisica.
Il Minty, quale extrema ratio contro la sua tosse cronica, è stato al mare dai nonni ed è tornato ingrassato, abbronzato, scendendo da un treno con in spalle il suo zainetto verde pieno di tutto. È tornato con la sua tosse (sigh sigh..), la sua vocetta squillante e le sue domande pressanti. È tornato credendo di potere uscire di casa in infradito e costume.
Il Morby, che per dieci giorni ha provato l'ebbrezza del tutto nuova di essere l'unico nano di casa, ha fatto cose mai fatte, si è fatto coccolare e ascoltare dalla sua mamma come non mai, ha aspettato il fratello alla stazione controllando con impazienza tutti i treni in arrivo. Ha detto: "Io lo abbraccio il Minty" ed è stato di parola.
Quando tra i passeggeri ha scorto il fratellino e il suo zainetto verde ha corso veloce come Mennea, si è lasciato prendere in braccio e si è tuffato in quell'abbraccio poliposo con tutta l'energia e l'entusiasmo dei suoi tre anni.
Il Minty ha detto: "Mi sei mancato Morby" e lui, fiero, ha risposto: "Anche io mi sono mancato Minty", con l'aria di chi sta dicendo qualcosa di molto serio e profondo.
Poi i nani si sono presi per mano, il Minty ha aperto il suo zainetto verde e ha dato al fratello un giornalino come regalo.
Mentre i suoi mostri camminavano avvinghiati verso la macchina, Mamma Pinkytos pensava ai sentieri impervi dell'amore, alla distanza, alla vicinanza, alla necessità di prendere spazio per saperne dare.
Dieci minuti dopo i nani si stavano dando mazzate. Come loro solito.
Mamma Pinkytos ha pensato che l'effetto distanza era durato poco, troppo poco.
E che l'amore non è bello se non è litigarello. Anche se, in linea di massima, sarebbe preferibile non utilizzare corpi contundenti del tipo pugnali di legno, sassi et similia. Ma la linea incruenta non è sempre condivisa dai nani di Mamma Pinkytos.

martedì 17 febbraio 2015

Sconto comitiva

Mamma Pinkytos deve essere stata molto buona nell'ultimo anno.
Questo lusso, questo premio, questo 2×1, questo insolito ed inatteso sconto comitiva non capita a tutti.
Lei, la mater non dormiens, è indubbiamente una privilegiata.
Due figli su due con la gastroenterite, ricoverati nello stesso ospedale fatiscente simil-Burundi non capita a tutti.
In due stanze diverse poi.
Le mamme, si sa, arrivano dappertutto. Volendo hanno anche il dono dell'ubiquitá e riescono ad essere in due posti contemporaneamente.
Mamma Pinkytos tiene la mano al Morby che non vuole saperne di dormire e, nello stesso momento, tiene il sacchetto al Minty che vomita in un'altra stanza.
Beh, non è che la mater voglioandareacasa abbia proprio il dono dell'ubiquitá. Però é veloce. Come Mennea, anzi come il Bosone. Corre per il corridoio dell'ospedale alla velocità della luce.
E poi è multimediale. Mentre corre risponde a milioni di messaggi, telefona al lupo grigio perché il Morby non vuole dormire, chiede un'altra traversa all'infermiera per il 225esimo attacco di vomito del Minty.
Ora a dire il vero viene un po' da vomitare anche a lei.
Per la stanchezza, per la frustrazione, per l'incertezza della situazione.
È sicura che in un ospedale da campo dell'Etiopia se una mamma ha due bimbi le consentono di tenerli entrambi con sé, che i materassi e le reti sono migliori di queste, che le prese di corrente se ci sono sono attaccate al muro.
Per simpatia le chiedono se ce l'ha un terzo figlio da ricoverare.
Lei non è in vena di battute e comunque no, non ce l'ha..
Dello sconto comitiva ha già usufruito.
E non ne vorrebbe approfittare.

domenica 16 novembre 2014

Maschi e femmine

Il Minty è entrato ufficialmente in contatto con l'altro sesso, le sue diversità e complicazioni.
Mentre fino all'altro ieri percepiva "le femmine" come qualcosa di semplicemente molesto, salvo i casi di bambine che mostravano interesse per amene attività maschili quali arrampicarsi sugli alberi oppure darsele di santa ragione,  da qualche tempo il nano grande sembra percepire il rapporto con l'altro sesso in tutta la dua straordinaria complessità.
A settembre,  dopo il ritorno dalle vacanze estive, il Minty si era innamorato e, conseguentemente, come si conviene nell'ottica semplificante dei cinquenni, fidanzato con una compagnetta, Baby Gelly. Per lei passava tutto il giorno a incollare fogli per farne delle buste per le sue lettere d'amore,  ha imparato a disegnare cuori e a scrivere "ti amo". Si struggeva per tutta la mattina del sabato quando, a causa della scuola chiusa, non poteva vedere l'amata e fantasticava di romantiche fughe in Cina o a Babilonia (?!).
Baby Gelly ogni tanto era un po' violenta, ma il suo cavalier servente incassava sorridente, pronto a sguainare la spada in caso di invasione della legione straniera ergo in caso nani delle altre classi osassero mettere gli occhi sulla sua amata.
Finché,  come è nella natura delle cose, l'idillio è finito, per motivazioni tipicamente maschili: "Non sono più fidanzato mamma. Era troppo faticoso. A scuola tutto il giorno con lei. A casa tutto il tempo a fare lavoretti per lei... Voglio stare un po' per conto mio."
Baby Gelly, con atteggiamento tipicamente femminile,  se l'è legata al dito.
Il Minty, tuttavia, ha molte corteggiatrici, ma non è un tipo facile.
Ha la faccia d'angelo ma la mossa di karate in agguato.
A domarlo ci ha provato anche chi lo conosce meglio al mondo, quella che per lui è come una sorella: Baby Lila Capellipazzi.
Mamma Pinkytos e Mamma Polly oggi hanno osservato divertite le dinamiche maschio-femmina instauratesi tra i loro due nani, fino ad ora più che fratelli.
Baby Lila: "Minty, mi dai la mano?"
Minty: "Ok Lila. Tu dopo vuoi venire a casa mia a vedere un film?"
Baby Lila: "Si, mi piacerebbe.  Chiedo alla mamma."
Minty: "Io ho un milione di film.  Puoi scegliere quello che vuoi".
Tra la vanteria maschile e la ritrosia femminile, Baby Lila sparpagliava le carte e, senza preavviso,  dava un bacio al Minty il quale,  con aria da Fonzie, controllava che nessuno avesse visto la misera scena e si puliva ben bene la guancia.
Piccoli uomini e piccole donne crescono.
Chediociaiuti.

domenica 26 ottobre 2014

Shopping terapia

Oggi Mamma Pinkytos, piuttosto nervosetta per lavoro & Co., si è data alla shopping terapia, assolutamente certa della sua infallibilitá.
Residuava qualche dubbio sullo sperato effetto taumaturgico a causa della presenza, alla agognata shopping-session, del nano Minty, visto che Mister Baby era ad accompagnare il Morby al corso di nuoto.
Sorpresa delle sorprese, il nano cinquenne, che ultimamente pur di avere la sua mamma tutta per sé e levarsi di torno il pestifero fratello camminerebbe sui carboni ardenti, è stato un'ottima spalla. Ciarliero, piacevole,  interessato e stranamente molto molto paziente.
Mamma Pinkytos ha comprato calze, stivali e persino un completino intimo. Il nano ha voluto vedere (ovviamente non indosso alla mater grassottella) e ha approvato entusiasticamente.
Mentre la sua mamma sceglieva,  lui provava berrette ed occhiali e diceva: "Mamma, mi compri un paio di muffole?" E subito dopo: "Mamma, cosa sono le muffole? "
Alla fine una cosa se l'è comprata anche il nano: un pigiama tutto verde, con i muscoli, da incredibile Hulk.
Quello, a dire il vero, sebbene assai poco femminile,  sarebbe piaciuto parecchio anche a Mamma Pinkytos.

mercoledì 17 settembre 2014

Football time

Mamma Pinkytos si era illusa di scamparla. Era veramente convinta che il Minty si sarebbe iscritto a teatro, a kung fu oppure si sarebbe dato semplicemente al dolce far niente, tanto sano per un bimbo di cinque anni.
Aveva detto che al calcio preferiva altro, che forse ci avrebbe provato tra qualche anno a tirare calci ad un pallone, convenendo con i suoi genitori che gli sport di squadra con le loro regole potevano aspettare.
Tutto questo fino a questa settimana quando, contro ogni previsione, la sua vita é diventata pallone-centrica.
Il nano é venuto a sapere che alcuni amichetti andavano agli allenamenti di prova della scuola calcio.
Alla sera ha preparato il suo zainetto, con pantalocini, maglietta e delle pesanti calze di lana con un pallone disegnato,  per il suo primo allenamento: "Mamma,  vado solo alla lezione di prova eh!" Ha dichiarato solennemente rincuorando Mamma Pinkytos.
Colpita da cotanta protervia, dopo il lavoro, la mater pappamolla ha ceduto alla compassione e ha devoluto tre euro alla causa calcistica del Minty, comprandogli un vero paio di calzettoni bianchi lunghi. Almeno quelli.
Sì perchè il nanetto con gli occhi grandi e un filo di emozione, é arrivato al campo con il suo completino da spiaggia e le scarpe da ginnastica, in mezzo a un nugolo di nani tacchettati e vestiti da calcio di tutto punto. L'infinito orgoglio per le sue calze nuove, "veramente da calcio", gli ha dato il coraggio per entrare in campo, un campo grande, vero.
Le tribune zeppe di genitori supporters hanno messo a disagio Mamma Pinkytos, che era intenta a inseguire il Morby ciclista più che ad applaudire le gesta calcistiche del Minty.
L'hanno messa a disagio perchè uno dei motivi per cui voleva disertare il calcio era evitare che il nano cinquenne avesse pressioni di qualsiasi genere.
L'hanno messa a disagio perché lei non vuole cadere nel tranello del genitore tifoso e commentatore.
L'hanno messa a disagio perchè lei, anche se volesse, sulle tribune a guardare non ci potrebbe stare a causa della refrattarietá del Morbillo alla posizione seduta.
L'hanno messa a disagio perché il suo Minty, con la sua vocina piccola, le ha detto: "Mamma,  lo so che devi portare il Morby al parco, ma puoi stare solo un minutino seduta sulle tribune con tutte le altre mamme?"
Via libera ai sensi di colpa che se ne stanno lí, infrattati sotto le corse di ogni giornata,  e al momento meno opportuno... zack! Eccoli correre liberi da tutte le parti.
In linea di principio a lei potrebbe anche piacere sollazzarsi sulle tribune a guardare il suo nano chiacchierare piú che correre (il nano é inguaribilmente logorroico e contro la logorrea neanche il calcio può nulla). Ma mica lo puó smaterializzare il Morby. Senso di colpa n. 1.
E poi pensa: tutte queste ore ad aspettare il Minty.. Anche il Morby avrebbe diritto a del tempo per lui, a qualcuno che lo aspetta e lo asseconda. Senso di colpa n. 2.
Per farla breve, il nano Minty é uscito dal campo entusiasta comunicando a tutti con orgoglio che:
"Il mio allenatore ha un nome strano. Inglese. Si chiama Mister. Forte no?!"
"Ai bambini che si iscrivono regalano la borsa e forse anche le calze e i pantaloncini. Gratis. Mi posso iscrivere?"
"Andare a calcio é bellissimo. Sono già capace e ho imparato un sacco di mosse. Il maestro mi ha detto bravissimo tre volte. Io peró ero stanco e volevo fare un po' il portiere."
"Un bambino ha preso per i capelli un altro bambino e io gli ho dato il cartellino giallo." "Nano ma tu non fai l'arbitro!" "Embè! Glielo ho dato lo stesso."
La morale della favola é che il nano, da allora, tutte le mattine appena svegliochiede: "Mi posso iscrivere a scuola calcio? "
Mamma Pinkytos temporeggia.
Mister Baby molto meno e ha promesso al nano, una volta terminato il periodo di prova, le sue prime scarpe con i tacchetti.
La mater refrattaria é in schiacciante minoranza.

domenica 31 agosto 2014

Una tradizione

É una tradizione che, dopo le rispettive vacanze, la famiglia allargata Pinkytos-Capellipazzi si ritrovi per mangiucchiare qualcosa all'aperto in allegria, per raccontarsi, ritrovarsi, trovare le cose diverse eppure uguali a come le si erano lasciate.
É una tradizione che, il giorno del rientro in città, uno dei nani (lo scorso anno era toccato al Morby, caduto dal seggiolone, ieri é stata la volta del Banana, caduto dal passeggino) faccia una visita guidata del Pronto Soccorso, fortunatamente rapida e indolore.
É una tradizione al rientro che Mamma Pinkytos e Mamma Polly Capellipazzi si aggiornino progressivamente e freneticamente,  via sms, sul numero delle lavatrici fatte e su quelle da fare, sul numero dei sacchi di immondizia riempiti ecc., cose cosí, cose da donne.
É una tradizione che le mamme, non appena si ritrovano dopo le ferie, facciano un sacco di buoni propositi tipo camminare, dimagrire, fare sport, organizzare un'uscita al femminile una vokta alla settimana. 
É una tradizione che le suddette mamme, alla fine di settembre,  risucchiate dai ritmi frenetici e dalla routine, non si ricordino neppure uno deu loro buoni propositi.
É una tradizione che i nani, prima due e poi quattro, il giorno della rimpatriata giochino, si abbraccino, si bacino, si menino, come  succede ai fratelli.
Questa sera la famiglia allargata ha rispettato la tradizione trovandosi al parco per una pizza di benvenuto.
Ma il tempo passa e i nani, che erano due e sono diventati quattro, questa sera erano soltanto due, il Morby e il Banana che si inseguivano, si baciavano e si spintonavano come nella migliore tradizione.
All'appello mancavano il Minty e Baby Lila, due cinquenni in giri per il mondo, con i loro occhietti vispi e il sacco a pelo a forma di tigrotto.
Uno dai nonni, l'altra dagli zii.
Mamma Pinkytos ha chiacchierato, inseguito il Morby bici-munito, mangiato una pizza alle noci.
Ma le mancava qualcosa. Quel nanetto infilato nel suo pigiama dei Sette Nani a una sessantina di km da qui.
Il rientro non é completato se i ranghi sono ridotti.