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giovedì 2 gennaio 2025

Gratefulness

Il silenzio è sempre pieno di vita. Quella che scorre incessante, a volte frenetica nei mesi in cui Mamma Pinkytos non riesce a prendersi il tempo e a incanalare l'energia per scrivere due righe che rimangano.
Dall'estate a Natale è sempre una corsa contro il tempo, un soffio di vento che non appena te ne rendi conto ti ha già catapultato nell'anno che verrà. 
Oggi Mamma Pinkytos invecchia. Mai come negli ultimi mesi ha sentito il peso degli anni, le giunture che scricchiolano, le energie del corpo che non tengono dietro all'incontenibile entusiasmo dello spirito.
Eppure. C'è un che di bello in questa avventura. Nei suoi nani sempre più lunghi eppure dolcissimi che in certi momenti di difficoltà hanno scoperto la premura e la cura, che questa mattina si sono infilati per le coccole nel lettone e le hanno regalato una penna che hanno fatto personalizzare con la scritta "la mamma migliore" e un cuoricino. E le hanno portato nello zaino-mini dei viaggi il loro pacchettino fatto con pagine di diario. Lei la migliore non lo è di certo, ma impiega ogni energia per fare capire loro che debolezze ed errori fanno parte del percorso e che, a conti fatti, le doti migliori sono l'indulgenza nei confronti degli altri e la generosità.
C'è del bello in Mister Baby che invecchia e smussa  spigoli, che impiega cura nelle piccole cose, attenzioni nel non farla stancare e portare pesi come se la percepisse fragile e volesse conservarla in buono stato. E lei in effetti si sente qualcosa di fragile da conservare in buono stato con le dovute attenzioni. Cerca di riservarle a sé stessa come non ha fatto mai, piccole cure quotidiane, imparare a fermarsi quando è vicina al suo limite fisico, rispettarsi nelle sue fragilità. Ha imparato che ognuno ha le sue, nel corpo e nello spirito. 
Come ogni anno Mamma Pinkytos ha la fortuna di festeggiare il suo compleanno in viaggio. Questa mattina si è svegliata ad Edimburgo, affascinante e tenebrosa, e concluderà la giornata a Fort William, nelle Highlands, dove la Pinkytos' Family è arrivata affamata e provata, dopo quasi tre ore di tornanti al buio pesto guidando a destra, dove ad ogni curva si ha l'impressione di andare contromano. 
Nemmeno quest' anno le è riuscito di spegnere una candelina, ma ha avuto lo stesso la sua festa, fatta di sorrisi, crumble di mele diviso in due e una briscola all'ultimo sangue, finché le si sono quasi chiusi gli occhi. Stanotte ha sognato cani, molti cani, chissà se è benagurante.
Domani visiteranno Lochness, chissà se vedranno Nessie. Nel frattempo il Morby ha comprato delle ciabatte pelose a forma di bue muschiato e non le spoglia più. Fuori nevica sottile. 
Nella stanza della Pinkytos' Family non funziona il riscaldamento. Alla reception le hanno detto che il calorifero è programmato per funzionare solo la notte. Di giorno in camera ci sono le stalattiti. 
Ma non importa. 
Mamma Pinkytos questa sera ha un sentimento di gratitudine nei confronti dei doni che questi anni le hanno regalato. 
Comprese le ciabatte a forma di bue muschiato e la neve, gli auguri che ha ricevuto oggi, ogni singolo km di viaggio e di vita. 

venerdì 2 agosto 2024

Survivors

La Pinkytos' Family si sta godendo gli ultimi scampoli della sua vacanza senegalese. Il Morby gioca in piscina con i ninos spagnoli, il Minty legge, Mamma Pinkytos scrive. 
Ieri hanno percorso a velocità super sonica un tratto della Parigi-Dakar in mezzo alle dune in riva all'oceano a brodo di un camion 4x4 di epoca coloniale.
A un certo punto uno dei due camion del loro gruppo ha bucato e si sono trovati in trenta, stretti come sardine e mezzi appesi, su un mezzo da dodici persone. Non sono morti né per le esalazioni dei gas di scarico né per incidente il che significa che hanno maturato una discreta capacità di sopravvivenza. In effetti in questo viaggio in cui hanno dormito e mangiato ovunque, hanno utilizzato mezzi di trasporto di qualsiasi tipo  e vissuto situazioni talvolta ai limiti, si sono sentiti un po' Survivors. Come in un gioco a eliminazione, il gruppo è diminuito di giorno in giorno: problemi intestinali, colpi di calore echipiùnehapiúnemetta.
Ieri il Minty e il Morby, come ad ogni viaggio in Africa, hanno regalato buona parte dei loro vestiti ai bambini di un villaggio, scatenando un'allegra contesa. Mamma Pinkytos avrebbe voluto fare una valutazione ordinata, ma, dopo la prima maglia della Juventus regalata a un ragazzino alto poco meno del Minty ha prevalso il caos. E alla fine un bambino di tre anni se ne andava in giro con in mano i pantaloncini di Mamma Pinkytos ed un altro con la canottiera del Morby, alto la metà di lui.
Questa mattina invece, dopo avere munto le capre e osservato la procedura per la produzione del formaggio, hanno visitato la scuola di Bonaba, costruita grazie all'impegno e alle donazioni di una turista coreana. Hanno regalato pastelli, gessi e quaderni e distribuito ciabatte nuove, biscotti e lecca lecca ai piccoli scolari entusiasti che hanno intonato in coro l'inno nazionale senegalese e dato vita al solito caos festoso.
Un pieno di sorrisi sdentati è stato la migliore cartolina di saluto al Senegal che potessero desiderare.
Questa sera la Pinkytos' Family si imbarcherà per l'Italia. Raggiungerà Milano via Madrid (tanto per fare compagnia fino all'ultimo ai loro amigos spagnoli) domani mattina.
Mamma Pinkytos ha voglia di lavarsi con acqua calda e non salata  e di mangiare un'insalata.
Inizia a sentire la fatica, ma come dopo ogni viaggio si sente un po' più ricca.

mercoledì 31 luglio 2024

Il deserto e la cerveza

Essere sostanzialmente irraggiungibili in un posto fuori dal mondo ha un non so che di liberatorio. Sdraiarsi per terra, sulla sabbia soffice a guardare il cielo, mentre il falò arde e il cuore batte al ritmo di djembelè è un'esperienza nell' esperienza.
Questa notte la Pinkytos'Family ha dormito in un accampamento nel deserto del Loumpoul, nel territorio del Sahel dove il Senegal si avvicina alla Mauritania.
È un deserto lontano dall'immaginario collettivo perché durante la stagione delle piogge ha ampie zone verdi che regalano al luogo un aspetto unico.
La loro tenda mauritana aveva letti comodissimi e un bagno spazioso con doccia, lavabo in muratura e wc en plein air.
Hanno cenato con il cous cous tipico e degustato il thè intorno al fuoco.
In questi giorni hanno viaggiato su ogni mezzo possibile: carretto trainato da cavalli, carro bestiame, cassone di una jeep, dromedario. E al vacanza non è ancora finita.
Hanno i capelli ingovernabili e voglia di pasta di pizza.
Hanno acquisito un discreto spagnolo fatto di gesti, parole italiane con l'aggiunta della s, inglese e spagnolo vero e proprio.Mister Baby batte tutti perché lui fa discorsi storico- filosofici con l'aggiunta della s senza fare una piega, incurante dello sbigottimento del suo interlocutore. In ogni caso comunicano alla grande con i loro compagni di viaggio che sono piacevoli e pittoreschi.
Anche loro evitano come la peste le verdure crude, fanno sostanzialmente il bagno nei repellenti per gli insetti, ma contrariamente alla Pinkytos' Family, si ammazzano di cerveza e di "Malarone", le pastiglie per la profilassi antimalarica.
A Mamma Pinkytos, vista la quantità di punture piccolissime che ha crivellato le sue braccia e quelle di M&M's, sembra impossibile che nessuno di loro abbia preso la malaria.
Il Morby sta già calcolando quanti giorni di scuola perderà per il morbo esotico. Il Minty scommette su chi sarà il primo infettato. Mister Baby si tocca le parti basse e dice che i suoi famigliari portano sfortuna. Lui, comunque, per qualche strana ragione, sta antipatico agli insetti. Buon per lui.
C'è da dire che è anche l'unico fotogenico. Anche se sembra avere fatto un unico lungo viaggio durato diversi anni perché in tutte le loro foto delle vacanze è sempre vestito uguale. Mamma Pinkytos è uscita sempre bruttissima. I nani fanno di continuo smorfie e sembrano Gremlins. Insomma, è nella fase della vita in cui conviene fotografi solo paesaggi. Però ha saputo che in Senegal le donne con il sedere grande sono considerate bellissime. Sulla pancetta da birra onestamente non ha indagato. Magari dopo chiede alle sue amiche spagnole. Appena hanno finito di bere la loro cerveza.


lunedì 29 luglio 2024

Ventidue spagnoli e quattro italiani

Il gruppo di italiani con cui la Pinkytos' Family doveva condividere il tour è composto da ventidue spagnoli. La guida parlante italiano, Ismael, traduce simultaneamente dallo uolof, allo spagnolo, all'italiano, a volte al francese in una miscellanea di lingue da fare invidia a Google Translate.
Ieri mattina i quattro italianos, che nell'attesa avevano fatto una challenge per individuare le tipologie dei loro compagni di viaggio, constatavano che si era verificata l'unica eventualità non prevista ovvero che il loro tour in italiano fosse popolato interamente da stranieri. 
Forse Mamma Pinkytos avrebbe dovuto intuire che dalle nostre parti il Senegal è una meta troppo esotica e poco gettonata, dalle espressioni facciali delle persone alle quali comunicava la destinazione del suo viaggio.
Per il resto, comunque avevano azzeccato quasi tutto. Con loro c'è una famiglia, anzi due, con figli al seguito, un gruppo di sole donne e una comitiva di pensionati tipo bocciofila, che però non viene da Adro, vicino a Brescia, come ipotizzato da Mamma Pinkytos bensì da Leon, vicino a Salamanca.
C'è da dire che gli spagnoli sono dei simpaticoni e si sono rivelati degli ottimi compagni di viaggio. C'è anche una famiglia a cui hanno perso tutti i bagagli che da tre giorni gira con vestiti tradizionali senegalesi recuperati in loco con meravigliosa nonchalance.
Ieri la Pinkytos' Family ha visitato Dakar e l'Isola di Goree. Casette in stile coloniale e viottoli pieni di fiori non riescono a farne un luogo allegro, nonostante le decine di famiglie di Dakar in gita domenicale. La casa della vergogna, con la porta senza ritorno da dove gli schiavi, durante il periodo della tratta, guardavano per l'ultima volta la loro terra, prima di essere deportati nelle Americhe è da pugno nello stomaco.
Dopo pranzo, viaggio infinito in pulmino per raggiungere il Delta del Saloum, riserva della Biosfera e patrimonio dell'Unesco, vicino al confine con il Gambia.
Sono arrivati con il buio dopo oltre cinque ore, per scoprire che l'alta marea aveva completamente cancellato la strada per raggiungere il loro lodge. È stata necessaria una lunga deviazione su carrerecce improvvisate quasi in mezzo alle mangrovie per raggiungere "Las Barracudas", un ecolodge di recente costruzione in mezzo ai bolong del fiume salato.Giunti finalmente a destinazione, con una fame da lupi e una stanchezza cosmica, con le capanne pochissimo illuminate, hanno avuto una crisi collettiva, simile a quella all'arrivo al parco del Corcovado, in Costa Rica.
Troppo caldo, troppa fame, poco cibo, troppi insetti, aria condizionata mal funzionante, acqua fredda, umidità, puzza, chi ce l'ha fatto fare, prossima volta resort cinque stelle in Sardegna echipiúnehapiúnemetta.
Superata la crisi, la giornata di oggi è stata una totale immersione della cultura africana. Hanno raggiunto il villaggio di Sokone in piroga per accompagnare una donna del villaggio a fare la spesa al mercato. In sua compagnia sono tornati a Boumbagar su un carretto dove sono stati ospitati nella casa della presidentessa di un'associazione di donne che coopera per migliorare la condizione femminile in materia lavoro, alfabetizzazione e accesso alla sanità. Un emozionante esempio di comunità, colorata e cooperante. La guida aveva portato biscotti e lecca lecca per i bambini, il che ha dato vita ad una festosa processione di faccine sorridenti in arrivo anche dai villaggi vicini. Mamma Pinkytos ha pelato le carote, Mister Baby le melanzane, il Minty ed il Morby hanno pestato le spezie nel mortaio. Tutti insieme hanno contribuito alla preparazione del cous cous di pesce e verdura tipico del posto, che hanno consumato tutti insieme da vassoi comuni seduti per terra. Un viaggio è fatto anche per superare i propri limiti o per scoprire che quelli che sentivamo come tali erano solo ostacoli mentali.
Nel pomeriggio hanno assistito insieme agli abitanti del villaggio alla tradizionale lotta domenicale tra due giovani nerboruti che con una tecnica a metà tra la lotta libera e la danza tribale si contendono un sacco di riso da 10 kg. I bambini, colorati e festanti, facevano a gara per camminare mano nella mano con gli stranieri o per essere presi in braccio, in un assedio pieno di allegria.
Persino il Minty ed il Morby, di solito piuttosto refrattari al contatto fisico, forse anche perché cresciuti in tempo di Covid, alla fine hanno preso per mano (il Morby addirittura in braccio) il piccolo Boubacar, in una festosa carovana verso l'hotel. 
La giornata è terminata con canti e balli al ritmo dei bongo e dei djembe. Persino Mamma Pinkytos ha ballato cercando , senza troppo successo, di tenere dietro ai ritmi indiavolati delle mujeres. 
Sicuro stanotte dorme di brutto, nonostante le zanzare e l'umidità.

giovedì 25 luglio 2024

La dimensione del viaggio

La Pinkytos' Family non è abituata al dolce far niente. Ma c'è da dire che ai ritmi lenti, al tempo da ingannare con passatempi vari, alla posizione supina si è adattata quasi subito.
"Che strano non avere niente da fare." 
Ha commentato il Minty, che poi ha chiosato: "Bello però". 
Il Morby, forse anche per ragioni anagrafiche, è quello che ha patito di più il tempo dilatato che, trattandosi di solito quattro giorni, è ben lungi dal potere essere definito noia.
È capitato che ogni tanto (poco rispetto ai suoi standard) non sapesse cosa fare e chiedesse le attenzioni del fratello o dei pigrissimi genitori per giocare in acqua, a carte o a ping pong.
Tutti lo hanno sempre assecondato volentieri, trattandosi dell'unico movimento quotidiano oltre al cambiare posizione sulla sdraio. 
La spiaggia di Saly è lunga, bianchissima e ha conchiglie dai colori meravigliosi. Inciterebbe a lunghe passeggiate se non fosse che, man mano che ci si allontana dalla zona dei resort, diventa meno sicura e molto meno pulita.
Questa mattina, insieme al Morby, Mamma Pinkytos ha raccolto mitili, nautilus e conchiglie rosa, poi le ha lavate ed esposte al sole ad asciugare.
Forse ne farà mollette decorative o riempirà i vasi da fiori.
Forse verrà arrestata all'aeroporto per detenzione illegale di conchiglie.
Ieri sera è venuto un fortissimo temporale. Per raggiungere la loro stanza dopo la cena la Pinkytos' Family ha fatto una doccia completa.
C'è stato un black out di energia elettrica e i tombini strabordavano acqua. Forse da queste parti non piove spesso. Forse è solo un imprevisto come tanto, qualcosa che prima o poi passa.
Oggi c'è stato un sole meraviglioso, ma ora sta suonando. A Mamma Pinkytos dispiacerebbe che andasse a monte la festa senegalese di questa sera: canti, balli e pietanze tipiche.
Anche perché, dopo quattro giorni nel chill più completo, domani la Pinkytos' Family si rimetterà in viaggio.
Dopo un breve passaggio a Dakar si dirigerà verso le sponde del Lago Retba, detto anche Lago Rosa per il colore che assumono le sue acque grazie al sole e al vento, dove dormirà in una capanna eco-sostenibile.
Mamma Pinkytos, nonostante sia stata benissimo, prepara volentieri la valigia. La dimensione del viaggio le si addice di più.
The travel must go on. 

lunedì 22 luglio 2024

Mama Africa

Sulla spiaggia di Saly c'è una brezza piacevole, accarezza le palme producendo il suono di un acchiappasogni.
La sabbia è bianca a perdita d'occhio, punteggiata di palme. Di turisti ce ne sono pochi: qualche francese, una famiglia di tedeschi, per la maggior parte senegalesi abbienti. 
C'è silenzio, solo il rumore del mare e quello del vento, come un tintinnío.
La Pinkytos' Family è finalmente in vacanza, in una dimensione fin troppo rilassante per i loro turbolenti standard. 
Come previsto, questa notte ad attenderli all'aeroporto non c'era nessuno. 
Il resort aveva allegramente ignorato le sue mail e le richieste dell'assistenza di Booking.
Il timore di Mamma Pinkytos è che, visto il no show alla data stabilità, la prenotazione fosse stata cancellata e la camera ri-occupata. Il che avrebbe significato dormire (per modo di dire) all'addiaccio in un posto che, data l'ora e la scarsa illuminazione, facevano fatica ad intravedere nella sua interezza. 
Come al solito hanno dovuto affidarsi alla speranza e alla benevolenza del prossimo nella persona di un soggetto con la pettorina gialla che, per qualche moneta, recuperava i clienti per i taxisti all'uscita del terminal dell'aeroporto di Dakar.
Visto lo sgomento della Pinkytos' Family per l'assenza del loro driver, ha chiamato o finto di chiamare il resort per chiedere informazioni e, stante l'insuccesso, ha proposto loro il tragitto in taxi.
Tra le proteste del Morby, l'unico assennato della famiglia ("Io non mi fido. Voi mi fate sempre avere paura, vi fidate di tutti"), hanno accettato. Non che avessero alternative.
Il Morbillo sgomento è caduto addormentato e loro hanno percorso in costante allerta, che diventava timore ad ogni rallentamento del taxista, la mezz'ora che ci si impiega a raggiungere Saly Portudal.
Solo Mister Baby era a suo agio, mentre rispolverava con orgoglio il francese delle scuole medie.
Una volta giunti a destinazione, hanno pregato il loro nuovo amico di aspettare mentre Mamma Pinkytos e il Minty entravano nell'hotel per verificare l'esistenza di una camera prenotata a loro nome.
Mentre Mamma Pinkytos cazziava il receptionist per l'assenza del transfert prenotato dall'aeroporto, questo con la calma tipicamente africana, faceva spallucce: "Mi dispiace. Avevamo avvisato il nostro driver di venire, ma evidentemente lui non è venuto."
Vista l'ora tarda Mamma Pinkytos non ha insistito e ha preferito guadagnare il letto, comodo, all'interno di una capanna con il tetto di paglia, l'wi fi e l'aria condizionata.
Non forzare gli eventi e non cercare sempre una spiegazione è uno degli insegnamenti di Mama Africa.
Le persone qui sono colorate dentro e fuori, sorridono, a volte senza un motivo apparente.
Loro riescono a stare per ore seduti senza fare niente a guardare il cielo.
Se hanno dei problemi, contano sul fatto che nell'attesa si risolvano da soli.
Mamma Pinkytos quest'anno sentiva il bisogno di Africa. 
E dal modo in cui la Pinkytos' Family ha affrontato gli imprevisti di questi giorni , ha capito che ogni viaggio ti migliora un po'.




venerdì 5 gennaio 2024

Istantanee

Istantanee di un viaggio nella memoria.
Arbeit macht frei. Filo spinato. Cenere e terra. Il treno, gli occhi, l'inganno.
Valige e padelle.
Vestiti di bimbo.
Capelli, tonnellate di capelli tagliati ai cadaveri.
Cyclon B. 
Camini ovunque.
Montagne di scarpe. Eleganti, moltissime con il tacco. Simbolo del grande inganno. Cambierete vita, ricostruirete il futuro in un paese lontano. E invece.
L' incredulità.
200 metri tra il binario di Birkenau e le camere a gas.
Il destino decretato da un medico, con un cenno della mano.
Abile o inabile al lavoro.
La guida polacca non risparmia i dettagli perché ha visto l'orrore da vicino.
Chi nello scendere dal treno si accorgeva di essere giunto al campo temeva il peggio, dice. Ma non poteva pensare all'impensabile.
E l'impensabile è tremendamente reale e anche non troppo lontano nel tempo dai giorni nostri.
Mamma Pinkytos cerca di trovare le parole, la mano appoggiata sulla testa del Morby.
Ogni tanto vorrebbe coprirgli le orecchie, risparmiargli i dettagli.
Ma lui è più saggio di lei: "Ci penso un po', ma non tanto perché non ci si può pensare troppo a queste cose."
L' uomo bestia, disumanizzato.  Mamma Pinkytos si accorge di essere stata ingenerosa nei confronti degli animali.
" Gli animali non c'entrano niente mamma. Loro non attaccano mai per niente, non aggrediscono gli esemplari inoffensivi" puntualizza piccato il Morby.
La dignità di chi pensa di ricostruire la propria vita lontano da casa e porta con sé tutto ciò che ha. 
La paura.
Si respira nei viali circondati da baracche di mattoni o di legno, tutte simili.
Uomini in batteria, come polli da allevamento.
Auschwitz, Birkenau.
Qualcosa oltre l'immaginabile.
L' importanza della memoria. 
Come recita la scritta all'ingresso di Auschwitz "coloro che non ricordano il passato sono destinati a ripeterlo".
Gli occhi.
Nelle fotografie dei deportati appena scesi dal treno, donne e bambini: spaesati.
Dei visitatori: attoniti.
Dei giovani: colmi di sgomento e incredulità. Di dispiacere anche.
A Mamma Pinkytos vedere quegli occhi ha restituito la fiducia nel futuro. 





martedì 2 gennaio 2024

44

È stato un compleanno con sveglia alle 5 per la partenza e le partenze Mamma Pinkytos le adora, che profumano di bellezza e nuove esperienze.
È stato un compleanno in compagnia con il "Tanti auguri" cantato al megafono nel pieno centro di Salisburgo.
È stato un compleanno in cui ha ricevuto quel che desiderava: una giornata insieme, vicinanza e coccole, un regalo apprezzatissimo perché immateriale da Mister Baby ed uno dolcissimo dal Morby.
È stato un compleanno in cui non le è ancora riuscito di spegnere le candeline, ma adesso ha trovato un supermercato appena fuori dall'hotel e questa sera festeggerà con la torta marmorizzata di quando era bambina e con le candeline spente, a meno che non trovi qualche buonanima fumatrice nel corridoio.
Da qualche anno invecchia con la valigia in mano e sarà il cambio continuo di scenario, ma l'età che avanza non le pesa.
Certo, Mamma Pinkytos va guardata al mattino, al pomeriggio già abbiamo qualche problemino, ma dopo gli anta la bellezza è riservata ai miopi, a chi guarda l'insieme e poi oltre, dentro, a lato, che i dettagli sono roba per ventenni.
Non le importa nemmeno troppo per la verità. Anche se l'occhio più severo ed implacabile è sempre il proprio e la gradevolezza è qualcosa da riservare a sé stessi. 
Piacersi, nonostante tutto. Sorridersi, accertarsi, con gli spigoli, la ciccia, le rughe e tutto il resto.
Gli anni sono tantini, come i gatti, quelli in fila per sei con il resto di uno.
Ma lo spirito, quello, si mantiene giovane.
Sarà merito della valigia.

mercoledì 8 novembre 2023

Due desideri

The evening. Mancano ancora un bel po' di ore al momento in cui Mamma Pinkytos potrà felicemente svenire nel suo letto e in questo momento, spaparanzata sulle sedie di plastica dell'aeroporto di Brindisi desiderebbe ardentemente due cose: la capsula e un oculista. Per capsula intende quei fantastici loculi presenti in alcuni aeroporti dove, al costo di una suite in un hotel di lusso, ti concedono appunto il lusso di murarti in un loculo cimiteriale di 50 cm per 50. Sdraiato. E a volte anche con la TV.
L' aeroporto di Brindisi non è tra questi.
L' unico servizio apprezzato è la vendita di taralli multigusto.
Per quanto riguarda l'oculista non deve essere necessariamente figo. Va bene uomo, donna, altro, grasso, magro, lentigginoso. Ma deve farle passare questo dolore infernale all'occhio sinistro che la rende un incrocio tra il Grinch e Andrea Bocelli.
Comunque.
Oggi Mamma Pinkytos ha mangiato le orecchiette alle cime di rapa ed erano così piccanti che le ha usate come rimedio per il mal di gola. E hanno abbastanza funzionato.
La tosse per ora è sotto controllo e nessuno pare essersi allontanato da lei in via precauzionale temendo il contagio di chissà cosa. Forse perché non c'è nessuno in questo stramaledetto aeroporto.
Il Salento fuori stagione è come Milano senza la nebbia.
Bello ma insolito. Poco frequentato.
E dire che stamattina diluviava e faceva tanto Londra.
Non deve più parlare. Né scrivere. Ma mica può dormire qui sulle panchine dell'aeroporto, come una milanista qualunque.
Se due desideri sono troppi, almeno uno si può?
Facciamo la capsula?
P.s. Se a qualcuno interessasse: l'udienza comunque è stata rinviata. Amen.



domenica 20 agosto 2023

San José - Costa Rica

La Pinkytos Family è arrivata a San José , Costa Rica, dopo 24 ore di veglia ininterrotta.
Oltre a trovare il noleggio auto, la missione numero uno è stata tenere sveglio il Morby, che si addormentava in piedi come i cavalli.
La macchina a noleggio è una scatoletta e meno male che la Pinkytos Family ha un bagaglio minimal, visto che i nani devono tenerselo tra le gambe.
Era l'unica 4x4 disponibile, nuovissima e senza ruote sgonfie, ma anche senza bagagliaio.
Mamma Pinkytos & Co. sono arrivati in hotel alle 19, le tre di notte in Italia, si sono fatti una doccia veloce e hanno arrancato fino ad un provvidenziale Mac Donald's dove, mentre il Morby dormiva sul tavolo, si sono divisi due Casite Feliz (sostanzialmente la versione locale dell'Happy Meal) e 20 nuggets di pollo, masticando con gli occhi chiusi.
Alle 21 erano tutti svenuti e alle 21.05 Mister Baby ed il Minty russavano già in sincrono.
Chi più chi meno, hanno dormito fino alle 6 locali di questa mattina, quando hanno fatto una colazione leggera leggera a base di uova strapazzate, margarina e papaya, tanto per evitare infezioni gastrointestinali.
E ora via,  con la loro scatoletta alla volta di La Pavona, dove si imbarcheranno su una lancia diretta al Parco National de Tortoguero, dopo avere fatto scorta delle immancabili banane.
Stay tuned.
L' avventura è iniziata.

sabato 19 agosto 2023

At the airport

Dopo mesi di attesa, la Pinkytos Family è in aeroporto in attesa di imbarcarsi, con gli scarponcini da trekking ed il bagaglio minimal.
Mister Baby ha il cappello da Indiana Jones ed il collarino ortopedico. Il Morby una felpa fosforescente da operaio dell'Anas, di due taglie più grande ("Ma è bellissima, molto comoda"). Il Minty viaggia in micropile con la maniche alzate fino al gomito perché "è molto sweg."
Mamma Pinkytos, chissà perchè, con le pedule si sente fichissima di default, compagne fidate di tante avventure.
Oggi ha anche un cappellino del Minty e si sente addirittura giovane.
I conigli sono stati lasciati in taverna a fare indigestione di sedano. Domani anche loro andranno in vacanza. Al mattino saranno prelevati da Mamma Stefy Superwoman, festeggeranno i due anni di Pongo, giocheranno con le sue bimbe simpaticissime e spargeranno palline di cacca nei giardini altrui.
Mamma Pinkytos ha proprio voglia e bisogno di vacanza.
Speriamo di non dovere fare autostop tra San José ed il Tortoguero né di essere rapiti.
Per aggiornamenti aspettate il Tg1.
Buon voyage.

giovedì 17 agosto 2023

Pura vida

Il Morby stamattina si è svegliato arrabbiatissimo con Mamma Pinkytos.
Non la voleva nemmeno guardare in faccia.
"Sei stata cattiva mamma, ti sei comportata malissimo."
"Ma quando nano?"
"Nel mio sogno".
Mister Baby ha rincarato la dose: " Ieri ho fatto anche io un sogno in cui la mamma era cattiva." Mamma Pinkytos ha così appreso di essere oniricamente antipatica. Buono a sapersi.
Un'altra cosa utile da sapere è che se uno è in procinto di partire deve evitare di consultare il sito della Farnesina.
Milano è pericolosissima, Londra una sorta di Bronx, il Costa Rica infestato da malaria, dengue, bande di rapinatori armati e truffatori. Per non parlare degli uragani.
"Ci sono un sacco di possibilità di morire in Costa Rica" ha commentato serafico il nano Morby. Che dire? Un ottimo viatico per le vacanze.
Intanto, Mister Baby sta meglio, pare camminare dritto e guida anche. Ovviamente non dorme, ma si sa che lui e le zanzare sono parenti e si alleano per disturbare il sonno di Mamma Pinkytos, insieme alla tosse del Minty e al prurito del Morby.
Ogni tanto ci si mettono pure i conigli, che fanno le acrobazie notturne. Mamma Pinkytos non dorme due ore di fila da una settimana e aspetta in grazia le venti ore di volo per dormire in santa pace senza i componenti della sua famiglia intorno.
Nel frattempo, nella Pinkytos' home fervono i preparativi.
Che più che altro consistono nella misurazione del bagaglio a mank. Sul contenuto non è che possano sbizzarrirsi molto. Hanno più medicinali che vestiti.
"Nani, portate quello che può essere perso, rubato o rovinato senza troppi problemi",
ha sentenziato Mister Baby.
Il Minty ha lasciato a casa tutto. Al momento ha preparato solo una t shirt pubblicitaria e i pantaloncini della vecchia squadra di calcio.
Il Morby ha scelto solo vestiti del fratello.
L' ultima delle ansie di Mamma Pinkytos è quella della morte per fame, che in realtà è più "ansia del Morby affamato che rompe".
Ha preparato accanto agli zaini decine di mini-snack che probabilmente saranno eliminati dalle cose portabili da Mister Baby che fa la selezione finale e, come i giudici di X Factor, decide chi è ammesso alla fase successiva.
Per adesso non hanno superato la selezione le scarpe da ginnastica di Mamma Pinkytos, che la vede male a camminare due settimane con i soli scarponi da trekking.
Ma essendo un tipo previdente ha già pensato di infrattare nello zaino un paio di ciabattine monouso, di quelle degli alberghi, per le emergenze.
Già si vede a girare per la foresta pluviale con le vesciche ai piedi e le ciabattine di spugna.
Pura vida.

martedì 18 luglio 2023

Tutto molto bello

Mamma Pinkytos è di ritorno da una fuga di due giorni a Zadar con il nano piccolo. Uno di quei break che ogni tanto si concede con i suoi nani, one to one, per creare ricordi, ritrovare la complicità e il dialogo. 
Come sempre è stato tutto molto bello. 
La città piena di vita e di bei panorami, bellezza di cui riempirsi gli occhi e il cuore. 
Ascoltare seduti sui gradoni le melodie dell'organo marino, ammirare quello che secondo Hitchcock è "the most beautiful sunset in the world", lasciarsi sorprendere dai giochi di luce del saluto al sole e dalle numerose rovine romane che rendono Zara un museo a cielo aperto. 
Mangiare patatine e salatini, di solito contingentati.
Vedere il Morby che ad ogni viaggio diventa più autonomo e sicuro di sé: qualche parola in inglese con i negozianti, il controllo dell'orario del bus per l'aeroporto, il senso dell'orientamento, l'occhio attento al budget di viaggio.
Poi il mare. Passeggiare sul lungomare, godersi una giornata all'insegna dell'acqua nella famosa Kolovare Beach, fare anche una gita in pedalò, che per il Morby ha sempre un grandissimo appeal e a lei ricorda l'infanzia.
Con calma, senza correre.
Il Morby ha l'occhio attento, non gli sfugge nulla.
"Mamma, cosa sono quelle righe sulla tua pancia?"
"Smagliature "
"Come si formano?"
"Quando la mamma era incinta di te e tuo fratello, che eravate due vitelli, aveva una pancia enorme. Se una persona è magra, capisci che la pelle non basta e si tira moltissimo creando quasi dei tagli."
"E alle persone non magre?"
"?!"
"Come mai è successo a te allora?"
"Perché avevo la pancia enorme e poi sono tornata magra'"
Seguono cinque-minuti-cinque di risata inarrestabile del nano. 
Non riusciva nemmeno più a parlare con i lacrimoni che gli rigavano le guance lentigginose.
"Magra..ah ah.."
Tutto molto bello. 
Ma, tanto perché si sappia, anche durante quei meravigliosi break in cui si condivide un'esperienza e si va d'amore e d'accordo, si parla, si gioca a Machiavelli ecc ecc., se sono stronzi rimangono tali.

giovedì 19 marzo 2015

Le ultime parole famose

Mamma Pinkytos è sparita. Poco dopo avere tirato un sospirone di sollievo  per la dimissione dei piccoli mostri dall'ospedale e il ritorno agognato alla normalità.
É sparita perché aveva parlato troppo presto.
Si è sotterrata proprio. Per l'incongruo ottimismo che l'aveva fatta gridare allo scampato pericolo del tutto inopinatamente.
Nelle ultime due settimane il Minty ha ripreso la bronchite e il relativo antibiotico per la quarta volta quest'anno (con conseguenze non indifferenti sulla psiche di Mamma Pinkytos, notoriamente affetta da un'atavica antipatia per i farmaci e altrettanto notoriamente riluttante a somministrarli ai suoi nani), è tornato in ospedale per una radiografia d'urgenza, fortunatamente negativa, e, dulcis in fundo, ha ricevuto una visitina dalla Signorina Varicella. Tutto questo mentre il Morbillo gli zompetta intorno, lo abbraccia e lo bacia con  inusitato affetto. Due-tre settimane.
È quello che resta al Morby prima di essere colpito dal Pimpa-morbo.
Prima di scuoiarsi con le unghie quando alla dermatite atopica si aggiungerà la varicella.
In questo scenario di per sé desolante si aggiunge la ciliegina sulla torta, ovvero la partenza per Pechino della Pinkytos Family.
Prevista tra sette-giorni-sette.
Mamma Pinkytos già si immagina le facce delle guardie di frontiera cinesi davanti ai nani infetti e visibilmente puntinati.
Non ci vuole pensare.
Come forma estrema di autodifesa, lei vive alla giornata.
E dire che nel tripudio di croste-talcomentolato-bolle la mater survivor deve organizzare la festa per il terzo compleanno del Morby prevista per sabato, nonché il pranzo con i nonni di domenica, nonché il lavoro, nonché i turni di nonni-babysitter-volontari a badare al nano infetto nonché, forse, ma solo forse anche i bagagli per all the family per dieci giorni.
Era tutto a posto.
Era.
Le ultime parole famose.

sabato 13 settembre 2014

La Cina é vicina

É ufficiale: la Pinkytos' Family trascorrerà la prossima Pasqua in Cina.
Dopo svariate peripezie, Mamma Pinkytos é riuscita a prenotare l'agognato volo intercontinentale,  operazione all'apparenza semplice, ma in realtá costellata di ostacoli.
Trovata l'offerta perfetta, ad un prezzo insperato (ma Mamma Pinkytos ha dovuto abbandonare l'idea del volo notturno, troppo lungo e costoso. Id est dovrá narcotizzare i nani sperando che il narcotico utilizzato abbia miglior sorte di quello dell'orsa Daniza, sulla cui vicenda la mater logorroica si limita, per amor di chi legge, a stendere un velo pietoso) e avviata la procedura di prenotazione,  ecco l'inghippo: inserire gli estremi del passaporto, che i nani non hanno ancora.
Mamma Pinkytos non si dá per vinta, fa fotografare  i mostri (il Morby, che alla vista dell'obbiettivo ê scoppiato in un pianto dirotto, sembra il cugino dei Beatles, mentre il Minty un maghetto di Hogwarts) e prende appuntamento in Questura. Risultato? Presentarsi dopo un mese e mezzo, entrambi i genitori ed entrambi i nani. Solo a pensare al Morby da inseguire per i corridoi della Questura le viene l'orticaria.
La mater indomita, per non perdere il volo imperdibile, passa al piano B e trova un sito che non richiede gli estremi del passaporto. Avvia la procedura di prenotazione e, al momento del pagamento,  un altro problema: l'importo dei quattro biglietti é superiore al platfond della sua Visa.
Scatta il piano C. Mister Baby si precipita in banca e si fa rilasciare una carta di credito prepagata.
Mamma Pinkytos ripete la procedura di prenotazione e, quando sta per pagare, scopre con orrore che il prezzo del biglietto comprensivo di tasse, commissioni e assicurazione supera di 1 euro il credito della ricaricabile.
Alla fine, dopo un ulteriore corsa in banca, Mamma Pinkytos é riuscita nella mission impossible.
Quando prenoti un viaggio ti sembra un po' di partire.
La Cina é lontana ma pare vicina. I nani corrono per casa con il loro kimono giallo scimmiottando mosse di kung fu.
Sei mesi passano in un soffio.
Mamma Pinkytos é emozionata. 

domenica 9 marzo 2014

Paris mon amour: il tempo ritrovato

Non devono temere le numerose mamme che nei giorni scorsi fermavano a scuola o sul lavoro Mamma Pinkytos, esprimendo la propria sincera e benevola invidia per l'imminente sabato parigino. Il bis ci sarà, eccome. Perchè le cinque mamme in fuga se la sono proprio spassata e, da pioniere della ritrovata libertà, sono diventate un partito con un vero e proprio programma e una forte volontà di autoaffermazione. 
Mamma Chicchi ha detto che sono come tacchini che, avvicinandosi il Giorno del Ringraziamento,  si ribellano al loro triste destino e si emancipano. La metafora del tacchino non convince appieno Mamma Pinkytos, ma bisogna considerare che é stata partorita in aeroporto, alle undici di sera, dopo che le Tacchinelle erano in libertà da oltre diciassette ore, il che può anche dare alla testa. In effetti loro, le cinque Giovanna d'Arco dei poveri, alle 23,45, al momento dell'atterraggio del volo di ritorno, ridevano così tanto da avere le lacrime agli occhi ed erano così barcollanti da sembrare in arrivo da Amsterdam più che da Parigi.
Hanno spettegolato, riso, mangiato, camminato, fotografato, visitato, fatto shopping echipiùnehapiùnemetta,  non tralasciando niente, sfruttando anche i tempi morti e gli spostamenti. Perchè se non ti succede mai di potere parlare senza essere interrotta, di potere mangiare senza alzarti trentacinque volte, di potere scegliere un percorso con le scale o in salita senza pensare alla via più agevole per  il passeggino, anche gli spostamenti in previsione noiosi da e per l'aeroporto sono tempo prezioso da condividere con le amiche.
Se poi la giornata inizia con un Umbrella man qualsiasi che, sul volo, ti ricorda che mancano solo 270 giorni a Natale e bisogna acquistare con anticipo i regali per non farsi trovare impreparati, il tutto non può essere che perfetto.
Perfetta la colazione flash fatta all'aeroporto da Mamma Pinkytos, Mamma Polly Capellipazzi e Mamma Chicchi Compagnadisventura,  sotto lo sguardo severo di Mamma Vicky Iperorganizzata (la colazione va sempre fatta prima di uscire di casa, potrebbe non essercene il tempo. Una perfetta organizzazione non ammette l'imprevisto) e Mamma Gabry Camomilla (la colazione? Giammai! La brioche al cioccolato? Fa ingrassare solo a nominarla, che poi se la si mangia fa da pranzo, da cena e da merenda.).
Perfetta la guida di Mamma Vicky Iperorganizzata, che si sapeva muovere a Parigi come fosse nel suo quartiere, che ha proposto, pianificato, guidato a meraviglia le quattro sciurette "bla-bla-bla", non disdegnando di partecipare al cicaleccio.
Perfetta Mamma  Gabry Camomilla che, nonostante il protervo senso di colpa derivante dall'essersi ingurgitata a metà mattina una frolla con la frutta fresca per l'entusiasmo di essere sugli Champs Elisee ("Basta! Questa fa da colazione, da pranzo, da merenda e da cena. È un pasto completo. Carboidrati, frutta.. c'era persino la gelatina!") , in ragione del quale ha pensato seriamente di unirsi ad un gruppo di ballerini di brack dance incontrati per strada, e nonostante le affettuose ma ripetute frecciate delle Tacchinelle, ha mangiato un'insalata (mica si può pretendere che si mangi la pasta alla gricia!), mezza baguette e svariate caramelle.
Perfetta Parigi, splendente, sotto il sole che neanche Giuliacci osava immaginare, con suoi angolini retrò, il fascino di Montmartre, la maestosità di Notre Dame e la Senna, che acccompagna, arricchisce, colora. Mamma Pinkytos ci torna sempre volentieri e, ogni volta, è come se il tempo si fosse fermato.
Perfetta la compagnia, di chi sa che non si può sprecare neanche un attimo del prezioso tempo ritrovato, di chi non pretende nulla perchè tutto é già perfetto così.
Mamma Pinkytos,  Mamma Polly, Mamma Chicchi, Mamma Gabry e Mamma Vicky hanno fatto colazione (la seconda!) sugli Champs Elisee, hanno scattato infinite fotografie controsole vicino alla Tour Eiffel, hanno fatto una mini-crociera sulla Senna, hanno pranzato in una creperia tres jolie, tipicamente parigina, hanno visto Notre Dame e Montmartre, acquistato quattro portachiavi della Tour Eiffel a un euro e un numero imprecisato di palline con la neve che scende. Mamma Pinkytos ha comprato per i nani una casetta di legno per gli uccellini, perché si è innamorata del luogo dove la vendevano.
A mezzanotte circa, con quasi un'ora di ritardo, un aereo le ha riportate a casa, stanche, assetate, bisognose di lavarsi i denti e di togliersi le scarpe. E mentre Mamma Pinkytos, anchilosata e con la sciatica, trascinava le sue stanche membra fuori dall'aeroporto, Mamma Gabry sembrava Carlà ad una visita di Stato: dritta come un fuso e fresca come una rosa.
Mamma Pinkytos deve ricredersi: pranzare con una frolla e cenare con un gelato non deve fare poi così male.
L'avventura delle mamme alla riscossa, durata venti ore, è ufficialmente terminata alle 0,40 di stamattina.
Mamma Gabry e Mamma Chicchi hanno trovato ad attenderle una torta mimosa.
Mamma Polly Capellipazzi, che si è portata in gita il tiralatte, ha trovato il Banana in assetto da guerra.
Mamma Pinkytos ha trovato Mister Baby, che la aspetta sempre sveglio e la fa sentire a casa.
È andata decisionamente peggio a Mamma Vicky Iperorganizzata,  il cui gentile consorte ha sigillato la porta di casa con il gancio, costringendola a rinviare il desiderato appuntamento con il pigiama e a telefonare e suonare a ripetizione,  nel cuore della notte.
Lei se l'è un po' presa e ha giurato di ripartire a breve.
Per solidarietá femminile,  le mamme in fuga si vedranno costrette a farle compagnia.

venerdì 7 marzo 2014

Sta succedendo davvero

Fino ad ora Mamma Pinkytos non ci aveva mai pensato sul serio. Ma sta succedendo davvero.
Domani sarà una festa della donna specialissima.
Alle 5,10 in punto, Mamma Polly Capellipazzi e Mamma Chicchi Compagnadisventura saranno sotto casa di Mamma Pinkytos. 
Raggiungeranno di corsa Mamma Gabry Camomilla e Mamma Vicky Iperorganizzata per correre all'aeroporto. E da lì... Paris!
Il fatto è che Mamma Pinkytos non si è mai allontanata dai suoi nani da quando li ha fatti... Il fatto è che loro due, imbesuiti davanti alla tv, le sembrano così indifesi... Il fatto è che Parigi è lontano... Il fatto è che può sempre succedere l'imponderabile... Il fatto è che è successo una volta che lei, la mater laborans, ricevesse un sms con scritto che i nani ed il loro papà erano al Pronto Soccorso ad ingozzarsi di patatina in attesa che al Morby venisse cucito un  taglio in fronte che lo fa sembrare un reduce della Grande Guerra... Il fatto è che Mister Baby è bravissimo con i nani, ma la mamma è sempre la mamma.... Il fatto è che il frigorifero della Pinkytos' Home fa invidia al deserto dei tartari e la casa tutta è un campo di battaglia.... Il fatto è che Mamma Pinkytos è abituata a non riuscire a finire un discorso, a fare i conti con i minuti e la pazienza altrui, a mangiare a rate tra un capriccio, un fuoco di fila di richieste e l'immancabile cacca a metà cena... Il fatto è che a lei non piace separarsi dai suoi nani e in molte occasioni tende indubitabilmente al masochismo...
Il fatto è che la mater sprovveduta non ci aveva mai pensato sul serio. Ma sta succedendo davvero.
E Mamma Pinkytos è piuttosto emozionata.