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martedì 19 marzo 2013

Il mio papà, il papà dei miei bambini e tutti gli altri papà

Oggi è la festa del papà.
Mamma Pinkytos e il Minty ieri sera hanno colorato al buio un diploma di migliore papà del mondo per Mister Baby e stamattina il nano lo ha portato al suo papà al momento del risveglio insieme ad un regalino. Anche il Morby gattonante aveva un pacchettino di cioccolatini dorati per il suo papà.
Vedendo che anche il pestifero fratello aveva un pensierino per Mister Baby, il Minty è diventato petulante e di cattivo umore perché voleva fosse il suo compleanno (non ha ancora ben colto il significato di "festa del papà" e per lui festa vuole dire compleanno), voleva ricevere dei regali, voleva mangiare la torta e fare una festa tutta per sè.
Il nano grande è in una fase di schiacciante egocentrismo e mal sopporta i festeggiamenti altrui ("Non è il tuo compleanno!! E' il mio compleanno! Capito?! Adesso ti butto tutti i legali nella spazzatula!! E te li lubo e me li tengo e li butto via!").
Mamma Pinkytos è preoccupata delle conseguenze dell'imminente compleanno del Morby sull'ego smisurato del Minty.
Con fatica Mister Baby e Mamma Pinkytos hanno ricondotto i nani all'ordine e li hanno consegnati nei relativi asili. Mamma Pinkytos ha visto Mister Baby già affaticato alle nove del mattino e ha pensato alla festa del papà e a tutto quello che essere papà comporta.
Probabilmente, se in questo momento chiedessero a Mister Baby di definire con una parola il suo ruolo di padre, lui risponderebbe: fatica.
Ma (per fortuna) c'è dell'altro.
Ci sono l'entusiasmo e l'emozione di vedere queste piccole persone che crescono, c'é la paura di sbagliare, di non essere all'altezza. Ci sono le infinite piccole gioie di ogni giorno.
Forse non tutti le vedono, ma Mamma Pinkytos è convinta che Mister Baby sia tra gli eletti.
Perché è un bravo papà. E' un papà attento, premuroso, uno che cambia cacche e pannolini come mai avrebbe pensato, che aspira nasi, che canta, che si fa domande sui suoi nani, che vive della loro gioia, che guarda le ombre che passano sui loro visini e si chiede il perché.
Poi Mamma Pinkytos ha telefonato al suo, di papà. Ma aveva il telefono spento.
Il suo papà non sta bene, è in uno dei suoi momenti down causati dalla sua antipatica malattia, ma è una roccia, anche quando dice che non ce la fa più, e Mamma Pinkytos lo sa.
Lo sa perché lei il suo carattere di ferro lo ha preso proprio da lui. Palla lunga e pedalare, anche quando gli eventi volgono al peggio. Lei sa che il suo papà, che ha sette vite come i gatti, anche nei momenti bui fa progetti, guarda avanti. Lei sa che qualche volta ha bisogno di lamentarsi, di essere considerato e coccolato perché non sta bene, ma appena l'energia torna è pronto a ripartire lancia in resta.
E allora tanti auguri papà, per la tua festa. La primavera sta arrivando. Stringi i denti che bisogna ripartire. Delle tue sette vite ne hai consumate solo un paio.
Infine Mamma Pinkytos ha pensato a tutti i papà del mondo, a quelli degli amichetti dei nani, a quelli che a volte incontra per lavoro, non sempre in situazioni facili. Loro non sono mamme. Loro genitori lo diventano con il tempo. Facendosi strada con pazienza e perseveranza, a volte con qualche delusione, nella stretta relazione madre-figlio. Non è facile, niente è facile. Ma anche la loro è una bella avventura.
Mamma Pinkytos non è un papà e forse non capisce fino in fondo. Sa solo che una delle cose che le piacciono di più al mondo, è guardare Mister Baby coccolare i suoi bambini. E' uno dei pochi casi in cui lei, abituata e portata all'azione, potrebbe stare per ore solo a guardare.