È ufficiale: Mamma Pinkytos perde i pezzi.
Pietro, il suo tablet, l'ha abbandonata a causa di Telecom, che, un giorno sì e l'altro pure, le attiva inconsapevolmente chat line, abbonamenti a siti erotici e servizi che forniscono i numeri del lotto. La mater cibernetica va sotto credito, paga, minaccia denunce, a volte insulta l'incolpevole operatore di turno.
Oggi si è imbattuta in un gentilissimo ed efficiente commesso che ha tentato di risolverle il problema. Le aveva garantito che, tempo dieci minuti e, grazie ai guru dell'ineffabile 119, Pietro sarebbe resuscitato, ma niente.
Il suo amico tecnologico giace pallido ed esanime sulla scrivania del suo studio.
Pur accusando il colpo, Mamma Pinkytos, dopo un piacevole pranzo con Mamma Uma Lineaperfetta con successiva shopping-session che le ha risollevato il morale, è andata a prendere i nani all'asilo.
Ma la mater disillusa sapeva che il venerdì è anche per loro. Di venerdì il Morby parla frignando e il Minty ha voglia di picchiare il fratello più degli altri giorni.
Così, nel pieno di una diatriba su un cavallo di plastica da portare in biblioteca, il Minty ha chiuso con violenza la portiera dell'auto sul naso di Mamma Pinkytos. Che così ha perso anche la funzionalità di quello.
Dolorante e incattivita ha portato i nani a casa e, per neutralizzarne la carica molesta, li ha infilati nella vasca da bagno.
Ovviamente la mater derelitta aveva sottovalutato l'effetto mefistofelico del venerdì. I piccoli mostri hanno allagato il bagno e fatto la doccia a Mamma Pinkytos urlando come ossessi e, al momento di toglierlo dall'ammollo, il Morby ha dato in escandescenze lanciando a terra il telefono della sua infuriata mamma, rompendone il vetro.
Mamma Pinkytos perde i pezzi.
Per fortuna tra poco arriva Babbo Natale.
Gioie e dolori di un'aspirante mamma lumaca costretta, giorno e notte, a una vita a mille all'ora
venerdì 5 dicembre 2014
I pezzi di Mamma Pinkytos
sabato 16 novembre 2013
Dies horribilis
Fuori, nel mondo, pioveva come dio la mandava, con tutte le conseguenze del caso: nani da dotare di equipaggiamento da pioggia consistente in galosce di gomma, ombrello e mantellina parapioggia, Morby renitente da trascinare fino alla macchina a tratti sollevandolo di peso con l'unica mano lasciata libera da borsa 24 ore, borsa, ombrello e sacchette dell'asilo, Minty da controllare a vista per evitare il gioco di Peppa Pig (saltare nelle pozzanghere di fango), arrivo all'asilo sotto la pioggia battente, apri e chiudi ombrelli, spoglia mantelle e galosce, infila ciabattine ecc. ecc.
Per farla breve, Mamma Pinkytos, che pure era uscita di casa con largo anticipo, si è trovata ad essere in ritardo e si è gettata ansiosamente nel traffico congestionato dalla pioggia e dallo sciopero. Dopo un quarto d'ora a passo d'uomo, Mamma Pinkytos ha intuito che non ce l'avrebbe mai fatta ad arrivare in udienza per le nove e ha preso il cellulare per chiamare la sua segretaria (lo ammette sì, era al telefono, ma la sua macchina era praticamente ferma), l'efficiente Rosemary Solvetheproblem, affinchè chiamasse il Tribunale per avvisare del ritardo. Proprio in quel momento, mentre se ne stava accasciata sul sedile, completamente imbottigliata nel traffico, è stata tamponata da un solerte automobilista che è finito di netto nel didietro della macchina di Mamma Pinkytos. La suddetta Mamma Pinkytos, il cui telefono è volato via insieme alla voce di Rosemary Solvetheproblem che si è spaventata non poco, ha preso una botta niente male (la sua schiena e il suo collo già mal messi hanno fatto crac, forse perchè è stata colta alla sprovvista) ed è scesa dall'auto tremante (perchè si è comunque spaventata e ha rimembrato l'ultimo ben peggiore incidente) e imbufalita. Ha subito messo in chiaro con il bellimbusto che della macchina non le importava un fico, ma delle sue ossa le importava parecchio. Tuttavia, sia lei che il predetto solerte automobilista erano in ritardo, hanno scambiato due parole, Mamma Pinkytos ha annotato il numero di targa e il tamponatore solitario se ne è andato in tutta fretta. Senonché Mamma Pinkytos si è accorta di non riuscire a girare bene la testa e di avere un senso di schiacciamento al torace. Il che non ha fatto altro che accrescere la sua incazzatura. Ciononostante si è messa di buona lena per raggiungere il Tribunale dove ha scoperto che il suo cliente (che le era stato assegnato d'ufficio e non aveva avuto il piacere di conoscere) aveva in realtà un difensore di fiducia. Per i profani: sarebbe regola di buona educazione, oltre che dovere di colleganza, quando si assume un mandato, avvisare il povero collega in carica per evitare che quest'ultimo debba correre nel traffico sotto la pioggia per nulla. Ma tant'é. Con le pive nel sacco, invelenita con il mondo e tutta dolorante, Mamma Pinkytos si è diretta verso lo studio. Destino vuole che abbia ricevuto una chiamata dalla sua amica Claire la quale, dopo averle offerto una spremuta d'arancia, si è immolata sull'altare dell'amicizia e l'ha convinta a farsi accompagnare in Pronto Soccorso.
Mamma Pinkytos è abituata ad occuparsi per lo più degli altri e ad arrangiarsi quando si tratta di sè medesima perchè per lei è già un lusso poterci andare senza nani al Pronto Soccorso, dal medico o in qualunque altro posto. Se non sta bene, Mister Baby le dice: "Vai in Pronto Soccorso" il che presuppone che lei prenda la sua macchinetta, suoni al Pronto Soccorso e dica: "Non sto bene. Un attimo che parcheggio." Così anche quando avrebbe dovuto andarci, Mamma Pinkytos ha evitato.
Invece no: Claire al Pronto Soccorso l'avrebe accompagnata. Non ce la voleva mandare da sola. E allora Mamma Pinkytros ci è andata. Ha spostato al pomeriggio tutti gli appuntamenti del mattino e ci è proprio andata.
Alle 10,24.
Alle 13,30 Mamma Pinkytos e la sua amica Claire sono uscite dal Pronto Soccorso, senza che a Mamma Pinkytos, che non era moribonda, ovvio, ma in teoria qualcosa poteva avere che sennò avrebbe preferito farsi un giro al centro commerciale, venisse neppure chiesto che cosa avesse.
Così dopo tre ore Mamma Pinkytos ha gettato la spugna, si è tolta dal polso il braccialetto con il codice di triage che ti infilano per schedarti ed è evasa. Grazie e arrivederci.
Ancora più imbufalita (e pure costernata con Mamma Claire che per lei ha perso la mattina) Mamma Pinkytos è tornata in studio, ha ricevuto due clienti poi è corsa a prendere i nani.
"Ciao Minty, come è andata a scuola?"
"Bene. Dove andiamo?"
"Sai cosa è successo oggi alla mamma? E' stata tamponata e poi è andata al Pronto Soccorso."
"Ah. Andiamo all'oratorio?"
"Nano, ma non ti interessa?"
"No mamma. Non mi interessa."
Sono sempre cose che fanno piacere. Soprattutto quando la giornata è nata male.
E' seguito un invito per merenda da Mamma Polly Capellipazzi, ma che Mamma Pinkytos ieri potesse godere di un minuto di relax non era previsto.
Sulla porta di casa di Mamma Polly Capellipazzi si è svolta la seguente scena:
Minty: "Io non voglio entrare. Voglio andare a casa."
Morby: "Zao zao. Paoaaa.... Ola......"
Minty: "Io vado a casa con il papà."
Morby: "Quiiiiiii!!!"
Mamma Pinkytos: "Cosa succede Minty? Entriamo un pochino poi andiamo a casa. Tuo fratello si è già spogliato la giacca.."
Minty: "Nooooo!"
Morby: "Io quiiiiii!!"
Mamma Pinkytos, per niente in vena di discutere e ingaggiare un estenuante braccio di ferro: "Morby, rimani qui un attimo? Porto Minty a casa dal papà e ti raggiungo."
Morby: "Io quiiii..."
Mamma Pinkytos: "Ciao."
Morby, in lacrime: "Noooooo!!! Mammma!!! Tu quiiii!!!"
Mamma Pinkytos ha preso i suoi nani piagnucolanti e piagnucolosi e li ha trascinati a casa.
Il Morby ha avuto una crisi isterica, il Minty una sonora sgridata da Mister Baby.
Mamma Pinkytos si è sentita stanca, sconfitta, sfigata come non mai.
Ha mollato i nani al pater familias influenzato ed è uscita da sola a prendere il latte.
Poi ha pensato che in fondo andava tutto bene. Lei stava relativamente bene e aveva trascorso una mattinata con un'amica, Mister Baby stava meglio e i nani forse erano stanchi per la settimana trascorsa.
E' tornata a casa, ha preparato la cena ed è andata al corso di pasticceria.
E la giornata si è profumata di pasta frolla.
venerdì 26 ottobre 2012
É venerdì per tutti
É venerdì per tutti. Mamma Pinkytos stasera é stanca, ha bisogno di una bella doccia ed é nervosetta per alcune questioni di lavoro. Ha preparato le borse per la piscina e sistemato la cucina svogliatamente. Mister Baby é arrivato tardi e senza voce. Dopo la Lego session con il Minty, ormai diventata un rituale, é stramazzato sul divano con il cervello in ferie. Anche il Minty risente della fatica della settimana. Quando Mamma Pinkytos é arrivata a prenderlo, trafelata e bagnata, alla scuola materna, il nano é scoppiato in un pianto dirotto perché la sua snaturata genitrice aveva dimenticato in macchina il suo ombrellino di Winnie the Pooh. Quando Mamma Pinkytos gli ha chiesto come era andata a scuola, il nano laconico ha risposto:
"Tuttissimi i bambini erano malati. Oggi eravamo po-chi-si-mi. Non abbiamo fatto niente".
Stasera, scocciato per la ripetitività dei suoi arrugginiti genitori, alla medesima domanda rivoltagli da Mister Baby, é stato più dettagliato:
"A scuola non ho giocato con niente. Ho picchiato tutti i bambini. Poi sono tonnato a casa e ho messo le dita negli occhi del Molby." La seconda parte purtroppo é vera e Mamma Pinkytos ha preso un colpo quando ha visto il povero Morbillo piangere disperatamente con gli occhietti serrati, reo, a giudizio del fratello manesco, di avere toccato uno dei suoi Lego. Mamma Pinkytos spera vivamente che almeno i compagni di scuola siano usciti indenni dal venerdì horribilis del Minty. Quanto al Morby, per essere considerato dal suo riccioluto fratellino farebbe qualsiasi cosa. Quindi si é preso due dita negli occhi, si é fatto coccolare un po' dalla sua mamma e, come se niente fosse successo, é tornato in pista, strisciante e rotolante al seguito del fratello. Poi però ha esternato le sue rimostranze e ha chiesto e ottenuto una poppata supplementare da gustarsi come aperitivo prima della pappa. Ma del resto é venerdì anche per lui.