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lunedì 6 aprile 2015

A Pechino e ritorno

La Pasqua della Pinkytos' Family quest'anno è molto speciale. Da ormai una settimana Mamma Pinkytos, Mister Baby, il Minty e il Morby sono a Pechino, ospiti degli zii cinesi. Stanotte ripartiranno per l'Italia, con estremo giubilo del vicinato.
Nel grattacielo a 29 piani dove vivono gli zii cinesi, di bambini ce ne sono parecchi. Ma M&M's sembrano un esercito di maoisti in fuga. Rumorosi, dissidenti, scarmigliati. Sembrano quindici bambini.
La vicina di casa degli zii cinesi, l'altra mattina, ha salutato tutti e con una piccola valigia rossa e viola è partita per Shangai. Tornerà domani, quando la rattoppata Pinkytos' Family avrà tolto il disturbo.
In Cina i bambini occidentali sono una specie rara e venerata.
Il primo giorno a spasso per Pechino, il Morbillo, con la sua espressione accigliata e i capelli pazzi, attirava capannelli di persone, disposte a pagare profumatamente pur di farsi scattare una foto con lui. Il Morby, perplesso, chiedeva: "Perché tutti mi guardano me?" e alla vista dei flash faceva le smorfie più brutte che poteva.
Il giorno dopo, tuttavia, il nano piccolo è stato colpito dalla varicella che lo ha reso simile a una fragola con la scarlattina, come gli ha gentilmente fatto notare il fratello untore.
Il morbo pruriginoso ha costretto il nano in casa per due giorni e Mamma Pinkytos e Mister Baby a un paio di notti insonni al capezzale del nano insofferente: "Papino, soffiami il culetto" "Mamma, metti una mano qui, un'altra sulla pancia e poi dammi una manina.." "Nano, la mamma sfortunatamente ha due mani.. non tre".
Dopo un paio di giorni così, il nano pestifero è tornato sulla piazza ma le sue quotazioni agli occhi dei paparazzi cinesi sono pericolosamente scese. Riscuoteva abbastanza successo di spalle, ma non appena si girava, le attenzioni delle signorine orientali ripiegavano repentinamente sul Minty, un po' più grande ma assai meno puntinato.
La Pinkytos' Family ha visto la Città proibita, Piazza Tienammen, la Grande Muraglia Cinese, bevuto the al gelsomino e mangiato con le bacchette.
Mamma Pinkytos ha fatto pedicure e manicure (i cinesi hanno una vera e propria venerazione per le unghie) ed è stata da un parrucchiere cinese che per lavarti i capelli ti fa sdraiare su un letto.
Oggi Mamma Pinkytos è un rottame. Ha tosse, mal di gola, raffreddore echipiùnehapiùnemetta. E ora che ci pensa, se pone mente alle 14 ore di volo che la aspettano in compagnia dei suoi figli, ha anche l'orticaria.
Si sta curando con decotto allo zenzero e sciroppo cinese dagli ingredienti ignoti.
Teme non basti.
Forse lei potrebbe rimanere.
Che se la vicina torna da Shangai neppure se ne accorge.


giovedì 19 marzo 2015

Le ultime parole famose

Mamma Pinkytos è sparita. Poco dopo avere tirato un sospirone di sollievo  per la dimissione dei piccoli mostri dall'ospedale e il ritorno agognato alla normalità.
É sparita perché aveva parlato troppo presto.
Si è sotterrata proprio. Per l'incongruo ottimismo che l'aveva fatta gridare allo scampato pericolo del tutto inopinatamente.
Nelle ultime due settimane il Minty ha ripreso la bronchite e il relativo antibiotico per la quarta volta quest'anno (con conseguenze non indifferenti sulla psiche di Mamma Pinkytos, notoriamente affetta da un'atavica antipatia per i farmaci e altrettanto notoriamente riluttante a somministrarli ai suoi nani), è tornato in ospedale per una radiografia d'urgenza, fortunatamente negativa, e, dulcis in fundo, ha ricevuto una visitina dalla Signorina Varicella. Tutto questo mentre il Morbillo gli zompetta intorno, lo abbraccia e lo bacia con  inusitato affetto. Due-tre settimane.
È quello che resta al Morby prima di essere colpito dal Pimpa-morbo.
Prima di scuoiarsi con le unghie quando alla dermatite atopica si aggiungerà la varicella.
In questo scenario di per sé desolante si aggiunge la ciliegina sulla torta, ovvero la partenza per Pechino della Pinkytos Family.
Prevista tra sette-giorni-sette.
Mamma Pinkytos già si immagina le facce delle guardie di frontiera cinesi davanti ai nani infetti e visibilmente puntinati.
Non ci vuole pensare.
Come forma estrema di autodifesa, lei vive alla giornata.
E dire che nel tripudio di croste-talcomentolato-bolle la mater survivor deve organizzare la festa per il terzo compleanno del Morby prevista per sabato, nonché il pranzo con i nonni di domenica, nonché il lavoro, nonché i turni di nonni-babysitter-volontari a badare al nano infetto nonché, forse, ma solo forse anche i bagagli per all the family per dieci giorni.
Era tutto a posto.
Era.
Le ultime parole famose.

sabato 13 settembre 2014

La Cina é vicina

É ufficiale: la Pinkytos' Family trascorrerà la prossima Pasqua in Cina.
Dopo svariate peripezie, Mamma Pinkytos é riuscita a prenotare l'agognato volo intercontinentale,  operazione all'apparenza semplice, ma in realtá costellata di ostacoli.
Trovata l'offerta perfetta, ad un prezzo insperato (ma Mamma Pinkytos ha dovuto abbandonare l'idea del volo notturno, troppo lungo e costoso. Id est dovrá narcotizzare i nani sperando che il narcotico utilizzato abbia miglior sorte di quello dell'orsa Daniza, sulla cui vicenda la mater logorroica si limita, per amor di chi legge, a stendere un velo pietoso) e avviata la procedura di prenotazione,  ecco l'inghippo: inserire gli estremi del passaporto, che i nani non hanno ancora.
Mamma Pinkytos non si dá per vinta, fa fotografare  i mostri (il Morby, che alla vista dell'obbiettivo ê scoppiato in un pianto dirotto, sembra il cugino dei Beatles, mentre il Minty un maghetto di Hogwarts) e prende appuntamento in Questura. Risultato? Presentarsi dopo un mese e mezzo, entrambi i genitori ed entrambi i nani. Solo a pensare al Morby da inseguire per i corridoi della Questura le viene l'orticaria.
La mater indomita, per non perdere il volo imperdibile, passa al piano B e trova un sito che non richiede gli estremi del passaporto. Avvia la procedura di prenotazione e, al momento del pagamento,  un altro problema: l'importo dei quattro biglietti é superiore al platfond della sua Visa.
Scatta il piano C. Mister Baby si precipita in banca e si fa rilasciare una carta di credito prepagata.
Mamma Pinkytos ripete la procedura di prenotazione e, quando sta per pagare, scopre con orrore che il prezzo del biglietto comprensivo di tasse, commissioni e assicurazione supera di 1 euro il credito della ricaricabile.
Alla fine, dopo un ulteriore corsa in banca, Mamma Pinkytos é riuscita nella mission impossible.
Quando prenoti un viaggio ti sembra un po' di partire.
La Cina é lontana ma pare vicina. I nani corrono per casa con il loro kimono giallo scimmiottando mosse di kung fu.
Sei mesi passano in un soffio.
Mamma Pinkytos é emozionata. 

lunedì 30 settembre 2013

Il fuso orario e altri inconvenienti

Mister Baby é arrivato a Pechino sabato mattina e ha già fatto un sacco di cose. Ha bevuto litri di the al gelsomino senza zucchero, ha mangiato pollo in tutte le salse, ha conosciuto il nipotino Little Liu-Gio  e, da esperto papà bis, ha insegnato alla Zia Cinese a pulirgli il naso con fisiologica e aspiratore, si é interrogato sull'opportunità di comprare due panda di peluche made in China per i nani, si è lavato i denti con l'acqua minerale, ha visitato piazza Tienammen e chissà quanto altro.
Il fuso orario ha avuto effetti nefasti sulla sua percezione spazio-temporale. Manda a Mamma Pinkytos messaggi tipo:"Cosa stai facendo? Io sto tenendo." "Tenendo cosa o chi?" Domanda perplessa Mamma Pinkytos. "Tenendo. Per non addormentarni presto e svegliarmi subito."
O ancora, alle 12,30 di un lunedì mattina qualunque: "Stai cucinando?" Sì, davanti al pc dello studio!
Il primo weekend di singletudine per Mamma Pinkytos é scivolato via tranquillo, tra la lezione di musica, una gita dai nonni e l'allegra festa di Battesimo di Baby Benny Capellipazzi.
La lontananza paterna protratta, tuttavia, ha creato qualche perplessità nei nani.
Il Morby, con i suoi 18 mesi e la sua indole pratica, é piuttosto ripetitivo nella manifestazione del suo vissuto emozionale:
"Papà? Nooooo!!"
Il Minty, oltre a chiedere di continuo che ora é in Cina, offre esternazioni più originali, dal significato recondito vario.
"Prima mamma, quando é venuto Ali Theweatherman, mi sembrava il mio papà."
"Lo sai mamma che tra poco la Zia Cinese spunta da sotto il tavolo? Di notte però sogno sempre che esce dall'armadio!"
"Queste due cacche siete tu e il papà. Il papà é questa cacca bella grossa."
"Domani a scuola invento una rima sugli animali proprio per mio cugino Lio-giu."
"Mamma quando è sabato? Torna il papà? Appena lo vedo gli faccio aprire la valigia per darmi il mio regalo".
"Io mamma alla sera non mi ricordo mai che il papà non torna".
Per quanto riguarda Mamma Pinkytos, c'é una sola cosa che la manda in tilt: le malattie varie, che le scombinano i piani e la costringono a elemosinare favori. Oggi, i suoi incubi peggiori si sono concretizzati in una telefonata dal nido in pausa pranzo che informava la mater vedova che il nano Morbillo aveva la febbre.  Così Mamma Pinkytos, pure lei raffreddata e con la glossite galoppante, é uscita un po' prima dal lavoro con l'intento di fare scorte di derrate alimentari in vista degli arresti domiciliari, ha recuperato i nani e li ha messi in quarantena. Con la prospettiva di doverli tenere a casa entrambi domani (non sapendo a chi lasciare il nano malato mentre porta all'asilo quello sano), li ha imbottiti di minestra e pesce, coperti di unguenti vari e tenuti al caldo. Prima di andare a nanna, il Morby stava decisamente meglio di Mamma Pinkytos.
Ora i nani dormono, la loro mamma é in catalessi e fuori piove.
A Pechino sono le quattro del mattino.