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venerdì 18 luglio 2014

Vacanza

Discorsi tra cinquenni al parco.
Minty: "Lo sai che io l'altro giorno non sono andato a scuola perchè era il mio compleanno?"
A: "Ma se la scuola è finita da un mese!!!"
Minty: "Ma che dici?! Io ci vado tutti i giorni. Non ci sono andato solo perchè era il mio compleanno. Mica il tuo."
A: "Io non ci sono andato lo stesso."
Minty: "Dovevi andare perchè non era il tuo compleanno."
A: "Ma non ci vado da tantissimo."
Minty: "Io sì, ci vado. Vero Camomilla che ci andiamo tutti i giorni? Si chiama CRE ed è scuola."
Mister Camomilla: "Sì è vero. Tutti i giorni. Dalla mattina alla sera."
A: "Io non ci vado. La scuola è finita."
Minty: "Ma il CRE no. E quindi ci devi andare."
Mister Camomilla: "Io ci vado perchè mia mamma mi manda".
Universi paralleli.
C'è ancora qualcuno, ed è incredibile ma sono proprio tanti, per cui le vacanze estive durano tre mesi.
Come quando Mamma Pinkytos era piccola e da giugno a settembre era libera come l'aria.
C'è ancora qualcuno, e sono tanti, che al mattino può fare con calma, dormire, tirare tardi con la colazione e guardare i cartoni animati.
Mamma Pinkytos, che da piccola amava CRE e GREST, forse perchè non era costretta a farli, è una fervida sostenitrice dell'importanza della socialità, ma in colpa un po' ci si sente.
Si chiede dove li mettono gli altri i figli, quando devono andare a lavorare.
Da oggi pomeriggio, tuttavia, (il Minty da domani, poichè stanotte, avventura delle avventure, dormirà a scuola facendo la sua Notte Magica. Salvo imprevisti dell'ultim'ora. L'anno scorso il nano aveva disertato il grande evento dicendo a Mamma Pinkytos "Ma adesso ci devo stare anche la notte a scuola?!" Ovviamente la mater lavoratrice avrebbe voluto scomparire e ci aveva rimesso la quota pagata per la Notte Magica senza battere ciglio.)anche i nani di Mamma Pinkytos faranno ufficialmente parte del popolo dei vacanzieri.
"evviva!" Ha detto ieri la mater insipiente ai suoi nani: "Domani ultimo giorno di asilo. E poi vi attende una vacanza lunghissssiiimaaaaa!"
"Quanto lunga?" Aveva chiesto il Minty per amor di precisione.
Mamma Pinkytos ci ha pensato un po'. Ha fatto i conti.
Quando ha risposto al nano: "Cinque settimane" le è sembrato pochissimo.
Troppo poco.
E il senso di colpa è uscito di nuovo dalla lampada, come il Genio di Aladino.

martedì 15 aprile 2014

Le noiose paturnie della mater lavoratrice

Il Minty ha una febbre da cavallo, dolori variamente localizzati ("Mamma, ho mal di testa, di orecchie, di occhio, di pancia e di pisellino") ed è sordo come una campana, forse per l'effetto del malefico muco presente nei condotti uditivi.
Mamma Pinkytos, la sua mamma, è invischiata nell'improbabile rebus organizzativo.
Come essere a casa con il nano e contemporaneamente al nido ad accompagnare il Morby ed anche in udienza e in ufficio e, magari, pure in farmacia a comprare le medicine per il Minty malato? Come, in tutto questo, fare anche la spesa per non vergognarsi della Nonna L o di Santa Domitilla che non sanno come sfamare il povero nano? Mamma Pinkytos respira a fondo, sposta affannosamente appuntamenti, cerca incastri impossibili, ritira il Morby in pausa pranzo e si giustifica dicendo che, quanto al Minty, per il suo bene deve stare leggero. Pasta in bianco e niente altro. Tutto calcolato.
Nonostante la Nonna L e Mister Baby abbiano timbrato il cartellino una volta ciascuno, Mamma Pinkytos la quadratura del cerchio non l'ha ancora trovata.
Lei con il nano bollente ci starebbe volentieri in quanto investita del sacro ruolo ippocratico ("Mamma, mi fai le curettine? Grazie mamma, adesso sono guarito, tu sai sempre cosa fare."), ma a volte anche la mater chioccia deve lasciare il nido, per ascoltare, come se non ne avesse abbastanza delle sue (invero ormai piuttoste noiose) le paturnie di qualche sconosciuto, per correre da un'aula all'altra di Tribunale, per scrivere lettere e istanzine varie. Cose così.
E in attimi come questi, in cui le appare del tutto evidente la scarsa tutela lavorativa che la assiste (anche se, a onor del vero, non saprebbe quale potrebbe essere la tutela legislativa se i clienti vogliono legittimamente il loro avvocato e i bambini altrettanto legittimamente la loro mamma e, sfortunatamente, le due figure coincidono), lei farebbe un monumento ai suoi collaboratori.
Ma proprio una bella statua di marmo di Carrara, un  monumento vero, con la targhetta e tutto.
Green Girl e Crazy Boy. Cavalieri del lavoro. Come la Signorina Coniglio di Peppa Pig.
Sempre con il sorriso e l'atteggiamento di chi non ti fa pesare nulla.
E allora Mamma Pinkytos, che stamattina, per non farsi mancare niente, ha dimenticato pure  a casa il portafogli, corre e salta il pranzo più volentieri.
Sente che ce la può fare, laddove è del tutto evidente che da sola non ce la farebbe mai.
Stamattina Crazy Boy le ha pure prestato 10 euro. Ufficialmente per un panino a pranzo. In realtà per comprare i mini-clisteri al nano stitico.
Quando il Minty ha abbozzato un tentativo di ribellione ("Questa cosa non mi piace"), Mamma Pinkytos gli ha detto: "Lo so nano, ma dopo starai meglio. La mamma si è indebitata per questa medicina. Si è fatta prestare i soldini da Crazy Boy..."
Al Minty è sembrata una circostanza di rilievo, la prova provata della necessità della cura. E dopo l'esito positivo della terapia d'urto ha esclamato trionfante: "Adesso mamma sto proprio bene. Tu sai sempre cosa fare. E ringrazia tanto Crazy Boy."
Mamma Pinkytos, che a Crazy Boy è grata soprattutto per altro, è indecisa se riferirgli i ringraziamenti del nano.