Visualizzazione post con etichetta Olocausto. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Olocausto. Mostra tutti i post

venerdì 5 gennaio 2024

Istantanee

Istantanee di un viaggio nella memoria.
Arbeit macht frei. Filo spinato. Cenere e terra. Il treno, gli occhi, l'inganno.
Valige e padelle.
Vestiti di bimbo.
Capelli, tonnellate di capelli tagliati ai cadaveri.
Cyclon B. 
Camini ovunque.
Montagne di scarpe. Eleganti, moltissime con il tacco. Simbolo del grande inganno. Cambierete vita, ricostruirete il futuro in un paese lontano. E invece.
L' incredulità.
200 metri tra il binario di Birkenau e le camere a gas.
Il destino decretato da un medico, con un cenno della mano.
Abile o inabile al lavoro.
La guida polacca non risparmia i dettagli perché ha visto l'orrore da vicino.
Chi nello scendere dal treno si accorgeva di essere giunto al campo temeva il peggio, dice. Ma non poteva pensare all'impensabile.
E l'impensabile è tremendamente reale e anche non troppo lontano nel tempo dai giorni nostri.
Mamma Pinkytos cerca di trovare le parole, la mano appoggiata sulla testa del Morby.
Ogni tanto vorrebbe coprirgli le orecchie, risparmiargli i dettagli.
Ma lui è più saggio di lei: "Ci penso un po', ma non tanto perché non ci si può pensare troppo a queste cose."
L' uomo bestia, disumanizzato.  Mamma Pinkytos si accorge di essere stata ingenerosa nei confronti degli animali.
" Gli animali non c'entrano niente mamma. Loro non attaccano mai per niente, non aggrediscono gli esemplari inoffensivi" puntualizza piccato il Morby.
La dignità di chi pensa di ricostruire la propria vita lontano da casa e porta con sé tutto ciò che ha. 
La paura.
Si respira nei viali circondati da baracche di mattoni o di legno, tutte simili.
Uomini in batteria, come polli da allevamento.
Auschwitz, Birkenau.
Qualcosa oltre l'immaginabile.
L' importanza della memoria. 
Come recita la scritta all'ingresso di Auschwitz "coloro che non ricordano il passato sono destinati a ripeterlo".
Gli occhi.
Nelle fotografie dei deportati appena scesi dal treno, donne e bambini: spaesati.
Dei visitatori: attoniti.
Dei giovani: colmi di sgomento e incredulità. Di dispiacere anche.
A Mamma Pinkytos vedere quegli occhi ha restituito la fiducia nel futuro.