Gioie e dolori di un'aspirante mamma lumaca costretta, giorno e notte, a una vita a mille all'ora
mercoledì 21 novembre 2012
Dubbi e sensi di colpa
martedì 23 ottobre 2012
Spleen
Mamma Pinkytos é tornata dal nido con il nano piccolo, deve mangiare e andare al lavoro, é stanca e ha la testa che scoppia. Il Morby ha fatto il suo quarto d'ora di ordinaria follia, urlando come un pazzo e guardando la sua mamma con occhi imploranti. Il pranzo di Mamma Pinkytos ovvero la torta salata di ieri sera da riscaldare si é bruciata ed é andata a farsi benedire. Ora é arrivata la Nonna L, il nano non urla più e la derelitta mangia in solitudine un pezzo di formaggio prima di andare in ufficio. Continua a ripensare al pianto disperato del nano ed é colpita da un baudlairiano spleen. In poche parole non sa se ridere o piangere o cosa altro fare. Vorrebbe fare qualcosa di eclatante, qualcosa di speciale per il suo nano piccolo, vorrebbe che lui non piangesse ogni volta che la vede reclamando la Tetta. Visto che é indecisa sul da farsi, nel dubbio si sente in colpa. Si sente in colpa per avere dichiarato guerra alla tetta-ciuccio, perché lo manda al nido, perché frulla con il Bimby le verdure della sua pappa anziché passarle con il passaverdura, perché non lo tiene in braccio tutto il giorno, perché gli canta poche ninne nanne, insomma per tutto. Ma é normale. Domani, dopo che Mamma Pinkytos avrà passato la ennesima notte insonne al capezzale del nano urlante si sentirà meno in colpa. Porterà il Morby al nido, farà il punto croce insieme alle altre mamme e tutto rientrerà nella norma.
lunedì 15 ottobre 2012
E guerra sia
andata così : nanna alle 22. Sveglia a mezzanotte con piantino, allattamento e nanna. Sveglia alla una: pianti, ciuccio di gomma introdotto con l'inganno nella bocca serrata del nano, grida di protesta e nanna abbracciato alla sua bambola. Sveglia alle due, niente Tetta, urla belluine e inconsolabili fino alle 4, poi poppata, altri pianti e infine muta rassegnazione, ciuccio e nanna fino alle otto e trenta. Certo due ore di pianti isterici mettono a dura prova i nervi di chiunque. Mamma Pinkytos ha provato di tutto per farlo smettere: ninne nanne, coccole, acqua, ciuccio... Alla fine, con il cuore a pezzi, ha infilato la testa sotto la coperta per non sentire. Stamattina Mamma Pinkytos era un cadavere, ma era soddisfatta. Il Morby ha passato tutta la mattina con la nonna L ed é stato buono. Quando é arrivata la sua mamma le ha lanciato le braccina e, per la prima volta, ha mangiato tutta la pastina. E oggi si comincia. Prima merenda conoscitiva al nido.
mercoledì 10 ottobre 2012
L'ira funesta di Morby - parte II
"Vedrai che glielo porterà. Ma ci vuole tempo e alla sua mamma deve crescere il pancione. Ha il pancione la sua mamma?" "Non tanto." Mamma Polly capellipazzi sarebbe fiera del Minty. "Io al flatellino della Lila che si chiamelà Ghego regalo una pianola." "Va bene." Depositato il Minty, con il Morby addormentato nel mei-tai Mamma Pinkytos da brava nullafacente è andata a fare colazione con Mamma Polly capellipazzi ed Ali theweatherman, poi si è seduta sulle panchine del parco perché le dispiaceva svegliare il nanetto nervoso. Ha incontrato il compagno pelato di Santa Domitilla pensaci tu, tale Girolamo bellicapelli, che, indicando il Morby ha detto: "Era lui che piangeva stanotte?" Mamma Pinkytos, per la serie fatti i fatti tuoi, ha candidamente negato, poi si è diretta verso il consultorio e ha pesato il Morby, che è cresciuto bene e non soffre la fame (e si vede). Poi è rincasata, lo ha sfamato e allettato e ha preparato torta di mele, torta salata, brodo vegetale, spinaci, pasta al sugo e chipiùnehapiùnemetta. Fa niente se ora il Morby si è svegliato e urla come un pazzo.
martedì 9 ottobre 2012
L'ira funesta di Morby
Mamma Pinkytos, come ogni mamma dotata di figli urlanti da zero a dodici mesi, ha dato la colpa ai denti, allo svezzamento, all'intestino pigro, a uno scatto di crescita. Poi si è rassegnata ed è l'ombra di se stessa. Il suo inguaribile ottimismo la porta a pensare ( e soprattutto a sperare) che sia una fase transitoria, visto che il prossimo martedì il nano piccolo inizierà l'inserimento al nido. Ieri, Mamma Pinkytos ha informato l'educatrice del Morby, Atina calmaolimpica, circa il periodo di ira funesta che il nanetto sta attraversando. Atina non sembrava molto felice, ma quell'infingarda di Mamma Pinkytos l'ha rassicurata circa la sicura transitorietà della fase.
In compenso, a risollevare l'umore di Mamma Pinkytos, fortemente tentata di candidarsi quale cavia prezzolata a uno degli esperimenti sugli effetti della deprivazione del sonno di cui ha sentito parlare in televisione, ci pensa il Minty, che sta invece attraversando una fase-angioletto. Mamma Pinkytos è sempre stata molto colpita dalla capacità dei bambini di autoregolarsi e compensarsi. I suoi figli, questo bisogna dirlo, per sua fortuna, non fanno mai il diavolo a quattro in coppia. Il Morby dà il peggio di sè quando il Minty è sereno e tranquillo e viceversa.
Il Minty, peraltro, ha sempre avuto la sensibilità di capire quando la sua mamma non è in forma, non è serena o ha particolare bisogno di coccole. Mamma Pinkytos ricorda con infinita tenerezza quando, incinta di otto mesi del Morby, era stata costretta a letto per il mal di schiena. Il Minty, nonostante l'argento vivo dei suoi due anni e mezzo, se ne stava giornate intere nel lettone con la sua derelitta mamma, leggendo libri e raccontando storie, ricoprendo la povera inferma di bacini e parole di zucchero.
Ieri mattina, Mamma Pinkytos ha svegliato il Minty molto presto, perché, avendo un'udienza fuori sede, doveva accompagnare il nano alla scuola materna prima di partire.
"Amore, buongiorno. Guarda fuori! C'é ancora buio. Andiamo a scuola con il buio vuoi? E' un'avventura!"
"Che bello mamma. Usciamo in pigiama?"
"Non è il caso. Vestiamoci prima, così il cielo si rischiara un po'."
"Non ti preoccupare mamma, non avele paula se c'é buio. Ci sono io, che non ho paula di niente. Solo del buio."
Allora siamo a posto.
Ieri sera poi, di ritorno dalla cena a base di lasagne gentilmente offerta da Mamma Polly capellipazzi, il Minty diceva alla sua mamma: "Quetto liblo me lo ha plestato la Lila. Me lo ha plestato pel tantissimi anni. Quando siamo vecchi glielo lidò."
"Ho capito. Manca molto ancora."
"Si, quando siamo vecchi come voi."
"Noi non siamo vecchissimi."
"Tu no mamma. Meno male che ci sei tu."
"Grazie amore. Sei gentile."
"Sono contento che sei la mia mamma, mi piaci."
Mamma Pinkytos, nonostante il Morby urlante nella stanza a fianco, si sentiva felice, anche se avrebbe voluto coccolarsi un po' in tranquillità il suo nano grande.
Il Minty, anche stamattina, vedendo Mamma Pinkytos un po' abbacchiata per la notte insonne, prima di partire per andare a scuola in bicicletta con Mister Baby, le diceva: "Ciao amora."
A Mamma Pinkytos questo appellativo mancava un bel po': "Oh che bello! E' da tanto che non me lo dici."
"Si, e allola adesso te lo dico tante volte: amora, amora, amora di Minty."
Mamma Pinkytos si scioglieva e pensava che, momenti come questo, valgono mille notti insonni.