Gioie e dolori di un'aspirante mamma lumaca costretta, giorno e notte, a una vita a mille all'ora
martedì 1 agosto 2023
Uno, nessuno, centomila
martedì 9 giugno 2020
Hippy birthday
domenica 10 maggio 2020
Mamme
giovedì 7 maggio 2020
Ammutinamento
martedì 23 settembre 2014
Mamma Pinkytos idraulico
Il telefono di Mamma Pinkytos é finito inavvertitamente nella pozza di acqua che il Morby ha originato rovesciando il bicchiere a tavola.
Ed é passato UN SECOLO da quando Mamma Pinkytos ha avuto il tempo di controllare il cellulare l'ultima volta.
ALEA IACTA EST.
NESSUNA SIM.
Come nessuna SIM?
Mannaggia.
Cosa fa una mamma in questi casi? Asciuga il telefono con il phon, con cura, come farebbe con i capelli dei nani.
Niente.
Lei non può stare tutta la sera con il cellulare in mano. Lei deve sparecchiare la tavola.
Si asciugherá da solo.
La lavastoviglie emette un rumore sospetto.
Non parte.
Mannaggia.
Cosa fa una mamma in questi casi? Svuota tutto, si sdraia per terra, cerca di risolvere la situazione.
Toglie l'acqua in eccesso.
Tutta l'acqua. Con una spugna, poco per volta.
Il sale, forse manca il sale.
Non ce l'ha.
Cambia detersivo.
Trova quello mille in un uno, con sale, brillantante echipiúnehapiúnemetta.
Niente.
Le valvole. Forse saranno le valvole.
Le sembra verosimile.
Ma quale valvola?
Quella gialla. Deve essere quella gialla. La ruota verso destra. Niente. Tutta verso sinistra. Niente.
Non entra acqua. Le sue basilari nozioni di idraulica le hanno consentito di focalizzare il problema.
Cinque minuti dall'avvio del programma e neanche una goccia d'acqua.
Ma LEI NON E' UN IDRAULICO.
Mannaggia.
Ma giura che fará un corso accelerato.
Insomma, tutte le mamme dovrebbero conoscere delle nozioni di idraulica. Ecchediamine.
Può servire.
Chi le ha dato la patente da mamma?
Giura che non l'ha comprata.
Nessuno. Non gliela ha data nessuno.
Magari gliela darà honoris causa il Morby domattina quando troverá per la colazione i muffins che hanno fatto insieme che Mamma Pinkytos nottetempo decorerá con le sembianze degli animali della fattoria.
Magari.
Magari no perché le tazze sono sporche, i piatti sporchi, i cucchiai sporchi, la lavastoviglie non collabora e lei, mannaggia, non é un idraulico.
E ora come ora non può neanche telefonare all'idraulico.
AAARRRRGHHHH!
mercoledì 21 maggio 2014
Diritti e doveri della mater lavoratrice
Stamattina a colazione non c'erano le fette biscottate ed il frigorifero della Pinkytos' Family era (ed è) così vuoto da fare invidia al deserto dei tartari.
Mister Baby aveva un diavolo per capello: "C'è la spesa da fare nel caso non te ne fossi accorta.
Mancano le fette biscottate, il detersivo per i piatti.. Manca tutto."
La mater inadeguata provava umilmente a replicare: "Le crepes agli avanzi di frigorifero dell'altro ieri e il merluzzo surgelato di ieri non mi sembravano poi così male.."
Ma Mister Baby, sordo alle giustificazioni della masterchef nostrana, infieriva: "Non ti puoi esimere dal fare la spesa o fare la spesa on line perchè devi portare i nani al parco.. Si fa la spesa e poi a casa a giocare da soli. Così i nani imparano a diventare autonomi!"
"Cosa hai contro la spesa on line?" Rispondeva piccata Mamma Pinkytos: "E poi ieri volevamo andare al supermercato, ma non ci siamo riusciti per CAUSE DI FORZA MAGGIORE!"
"?!"
"Sì, perchè la sottoscritta Mamma Pinkytos non se la sentiva FISICAMENTE E PSICOLOGICAMENTE di affrontare la spesa-session con tutte le sue implicazioni (recupero anzitempo dal parco dei due nani renitenti e delle rispettive biciclette, posizionamento degli anzidetti velocipedi uno nel bagagliaio e uno direttamente sul sedile lato passeggero con effetti nefasti per la schiena dolorante di Mamma Pinkytos, spedizione al supermercato con i due nani uno che cammina suo malgrado frignando e uno che si lascia andare a peso morto che la ubriacano di chiacchiere e richieste e lei che non si ricorda più cosa doveva comprare, coda alla cassa con i mostri che infilano ogni sorta di cosa nel carrello, rientro a casa con i due nani uno che cammina suo.mal grado frignando e l'altro che si lascia andare a peso morto e in più le borse della spesa. Quando torna Mamma Pinkytos andrebbe direttamente a letto per almeno tre giorni)."
"Ma non va bene." Rispondeva serafico Mister Baby "La spesa è una prioritá e non devono fare capricci. Quando ero piccolo io al supermercato mi divertivo un sacco."
Sará... Quando Mamma Pinkytos aveva l'etá dei suoi nani, alla spesa preferiva la ghigliottina.
Sospettava che il gene sbagliato venisse da lei.
Nel frattempo, i nani vocianti venivano a tavola per la colazione e iniziava la lezione n.1 del pater familias: "Bambini, non si puó sempre andare al parco a giocare al pomeriggio."
Minty: "Non andiamo sempre. Quando piove non ci andiamo."
Morby: "Piove no."
Mister Baby: "Volevo farvi capire che non dovete fare capricci se la mamma vi dice, per esempio, che bisogna andare a fare la spesa. La mamma lavora, i nonni non sono vicini e lei non puó pulire la casa o andare al supermercato mentre siete all'asilo."
Minty: "Puó pulire alla sera."
Morby: "Sera mamma."
Mister Baby: "Non puó fare tutto di sera e di notte. La mamma quando finisce di lavorare ha DIRITTO di lavare, stirare, pulire la casa e fare la spesa."
La mater pasionaria ha pensato che, per certi versi, era meglio quando le donne non avevano diritti.
mercoledì 14 maggio 2014
Mamme di pancia e mamme di cuore
Mamma Pinkytos in questi giorni è emozionata.
La sua amica Lalaloopsy per la festa della mamma ha ricevuto un regalo meraviglioso. Appena prima della festa della mamma, lei è diventata mamma di cuore di una bimba color cioccolato, Anna, che ha l'età del Minty e mille treccine colorate.
Mamma Pinkytos, che ha vissuto un primo giorno da mamma con in braccio un batuffolo urlante, immagina questo primo giorno così particolare.
Accogliere nel tuo mondo una piccola vita che ha vissuto in un mondo diverso, qualcuno che ha una gran voglia di chiamare "mamma" e che è già in grado di farlo.
Anna ha chiamato "mamma" sin da subito, guardando Lalaloopsy, che era in attesa di questo momento da una vita e mezza, con due occhioni scuri che l'hanno fatta piangere.
Mamma Pinkytos la immagina guardare Anna che dorme con il suo copriletto nuovo delle principesse Disney per tutta la notte.
Così esotica eppure così famigliare.
La immagina sperimentare tutte le prime volte da mamma come su una giostra, così intense da fare girare la testa: il primo regalo, il primo bacio, la prima volta al cinema, il primo risveglio, il primo disegno.
Lalaloopsy, che tanto desiderava essere mamma di pancia, che ci ha provato mille volte al prezzo di indicibili sofferenze, ora è una felicissima mamma di cuore.
Ha saputo prendere le redini del proprio destino e ha concluso che tutte le traversie vissute erano preordinate a questa grande gioia: "Tutto perchè doveva arrivare lei."
Non ci sono limiti nè razionalità nell'amore di una mamma.
Di cuore e di pancia, senza differenza alcuna.
Non si scelgono i figli, nè in un caso nè nell'altro.
Richiedono amore e accettazione, sono altro da noi.
I figli sono un'emozione intensa e un impegno costante, presenza quotidiana, responsabilità, piccoli gesti, complicità.
Sono un contratto a tempo indeterminato.
Il fatto che nella stragrande maggioranza dei casi nascano dalla nostra pancia, in effetti, è poco più di un dettaglio.
giovedì 8 maggio 2014
Cuoricini e aragoste
Ieri sera, prima della nanna.
"Nano grande, lo fai un bel disegno per la mamma che domenica è la sua festa?"
"No mamma! Ti ho già preso ieri due margherite dal prato! Vuoi sempre regali."
Oggi, all'uscita dall'asilo.
"Ciao amore, come è andata a scuola?"
"Bene."
"Hai fatto dei disegni?"
"Sì. Ho disegnato un'aragosta."
"Carino. Ma non lo fate un lavoretto per la festa della mamma?"
"Assolutamente no. E poi ti ho detto che non ti meriti più regali. Ieri hai mangiato un pezzo della mia pizza."
"Ma nano. IO ti avevo comprato la pizza. E te ne ho chiesta un pezzetto."
"E io ti avevo detto di NO. Sei stata un po' egoista."
Mamma Pinkytos è un'egoista.
Egoista ed esosa.
Chiede regali, mangia pizza a tradimento.
Indipercui domenica, nel giorno della festa della mamma, alla quale ogni mamma, che lo ammetta o no, tiene un pochino, sarà miseramente a bocca asciutta.
La scuola del Minty, è l'unica del mondo terracqueo, in cui la festa della mamma non si può neppure nominare. Per rispetto nei confronti di chi ha una unconventional family. Loro, anzichè disegnare fiorellini e punteggiare cuoricini da portare a casa, disegnano aragoste e triglie per decorare la classe.
Ma tant'è.
In ogni caso, quell'esosa di Mamma Pinkytos i cuoricini e i fiorellini non se li sarebbe meritati.
Nella posizione in cui è non disdegnerebbe neppure l'aragosta.
Magari dentro una busta con i cuoricini.
Che esosa.
giovedì 6 marzo 2014
Disordine e maltrattamenti: quando l'Italia non è un paese civile
Mamma Pinkytos non ci ha dormito la notte.
La mater nonarrivodappertuttoscusatemasonoumana, con Santa Domitilla Pansacitu (la mitica signora che aiuta Mamma Pinkytos con le pulizie) bellamente sdraiata sotto il sole di Sharm, con valaghe di panni da lavare e altrettanti da stirare, ha passato la notte a raccogliere frutta di plastica, a pulire il bagno e la cucina, a piegare per bene i pigiamini dei nani, che tanto non riusciva a dormire.
Aveva spento la tv (che non guardava, eccetto "cattoni", da almeno due anni e che tornerà a non guardare, eccetto "cattoni", almeno per altri due anni) su un servizio de "Le iene" di quelli da fare accapponare la pelle, torcere le budella, fare salire un'ansia così densa e vischiosa che poi dormire è impossibile.
Non c'erano morti ammazzati nè narcos in azione, ma tre bimbi, due neonati ed uno più grandicello sottratti ai genitori, rei di non tenere sufficientemente in ordine e pulita la casa.
Niente pidocchi, croste o cose così. Solo una collinetta di panni sporchi in attesa di essere lavati (la montagna di biancheria di Mamma Pinkytos a confronto è l'Everest), tre bimbi che dormono nella stessa stanza nei loro tre lettini vicini, giocoforza "con poco spazio per giocare", qualche padella nel lavello, libri e animaletti sparsi sopra e sotto il divano. E, udite udite, un cane. Bello pulito eh, ma pur sempre un animale, contutte le sue complicazioni.
Secondo qualche ben pensante che di certo non ha figli i genitori peccano di trascuratezza, escono gli Assistenti sociali, i carabinieri. Fotografano, fanno i soloni curiosando impunemente in casa d'altri e scatta il provvedimento d'urgenza. I bimbi, compreso un nano di sei mesi, vengono trasferiti in istituto.
Senza discussioni nè confronti, senza parlare con i genitori, senza sentire i nonni.
La motivazione? Raccapricciante. "Il disordine è una forma di maltrattamento."
Mamma Pinkytos, che per ragioni di lavoro di persone maltrattate e maltrattanti ne ha incontrate parecchie, e che, per indole, è persona mite che insegna ai suoi nani "peace and love", a queste persone augura di finire, un giorno, vittime della loro stessa ottusità. È quasi certa che non abbiano dei figli, ma in quel caso avrebbe molti dubbi sulle loro capacità genitoriali.
Strappare un bimbo alla propria mamma, in qualsiasi modo, è il crimine più grande che si possa compiere.
Ci sono casi, rarissimi e molto gravi, in cui un genitore momentaneamente non è in grado di prendersi cura del figlio. In quei casi va aiutato, sostenuto, non affossato. E tutto questo nell'interesse di chi non ha colpe, ma solo diritti, primo tra tutti quello di avere vicino chi lo ha messo al mondo e lo ama sopra ogni cosa. Le madri, i genitori non sono perfetti. Hanno difetti, limiti, evidenti incapacità, ma chi e soprattutto come qualcuno decide se è capace o no? In base a quali parametri?
Chi siete voi per entrare in casa d'altri e curiosare tra i panni sporchi? Chi siete per decidere che se la cucina non è linda un bimbo non è felice? Andate a dormire tranquilli la sera pensando a tre bambini soli, in un istituto, e a due genitori soli, in una casa troppo vuota? Siete orgogliosi di averlo deciso voi?
Mamma Pinkytos al solo pensiero si sente morire. È arrabbiata, preoccupata.
Dio solo sa quante volte succedono queste cose in un Paese che si ritiene civile.
C'è chi non vede i canti, la gioia, le fiabe. Chi vede sempre e solo il marcio, sfoggiando il proprio paraocchi con orgoglio, come fosse una borsa firmata. Chi non ha problemi a scagliare la prima pietra, anche se di scheletri nell'armadio ne ha una collezione.
Mamma Pinkytos ha assistito mamme maltrattate, picchiate, alle quali hanno tolto i figli perchè hanno perso il lavoro e mamme sole, abbandonate dai mariti, alle quali hanno tolto i figli perchè per mantenerli dovevano lavorare tutto il giorno.
Se caschi nel girone infernale non va bene niente. Se lo Stato decide che qualcun'altro, una persona e in quanto tale umana, fallibile e parziale, deve valutare se sei bravo o no a fare il genitore, devi sapere che puoi anche perdere tutto. Il tuo mondo, la tua vita. I tuoi figli.
Mamma Pinkytos si incatenerebbe, si darebbe fuoco, rapirebbe i suoi nani per portarli in capo al mondo. Tutto quello che ad una sua assistita non consiglierebbe mai. Ma lei l'ha promesso ai suoi nani, la prima notte che hanno passato insieme. Ti proteggerò sempre, con tutte le mie forze.
Mamma Pinkytos ha fatto le lavatrici.
Ora non c'è più la montagna di panni da lavare (che se li cambi, i nani, poi per forza devi lavarli i panni sporchi), c'è quella di panni da stirare.
Però è tutto pulito eh, anche la cucina.
Lo ha detto a Mamma Gabry stamattina.
Mamma Gabry fa l'assistente sociale, l'incubo di Mamma Pinkytos.
Cara amica, non ti posso più invitare a fare quelle belle merende con i biscottini decorati con la pasta di zucchero. La pasta di zucchero sporca e, quando la mater cake designer è in fase creativa, il pavimento appiccica e la cucina è una Waterloo domestica.
Ma guarda i nani: belli come il sole, puliti, ordinati.
Beh forse il Morby con quei capelli pazzi non è proprio ordinatissimo, ma annusalo, profuma di borotalco.
Sì, forse indossa le scarpe smesse dal Minty di un numero più grandi, ma ne va tanto orgoglioso.
E guarda il Minty che piccolo lord.
Ha due brufoletti, è vero, forse ha mangiato troppa cioccolata, ma mica gliela ho data io.
Però non ha neanche un pidocchio, neppure uno.
Mamma Gabry abbozza, si stizzisce, difende la categoria.
Ma lei Catone il censore ha deciso di non farlo. Lei ha scelto di non giudicare la vita degli altri.
Forse Mamma Pinkytos la può invitare a bere il the.
Magari quando torna Santa Domitilla Pensacitu.
venerdì 7 febbraio 2014
Mamme in fuga
Mamma Pinkytos è stata latitante per qualche giorno, ma torna con una notizia-bomba.
Ebbene sì, è ufficiale: l'8 marzo, data di forte impatto simbolico, Mamma Pinkytos, Mamma Polly Capellipazzi e Mamma Gabry Camomilla voleranno a Parigi.
Un estremo sussulto di senso di colpa misto a senso di responsabilità ha fatto sì che organizzassero una fuga di una quindicina di ore soltanto. Toccata e fuga, andata e ritorno in un giorno solo.
Ma loro sono emozionate come adolescenti alla prima uscita, perchè in fondo E' la loro prima vera uscita di questa seconda vita senza pause. La loro uscita dal tunnel, come dice Mamma Polly Capellipazzi. Anche se per un giorno solo.
Perchè dopo un giorno solo, dopo l'omelette parigino che si vuole mangiare Mamma Polly e i macarons che si vuole mangiare Mamma Pinkytos (Mamma Gabry no, lei al cibo non ci pensa. Lei pensa ai grassi che bruceranno camminando su e giù per Paris cercando di vedere il più possibile), loro, le fuggitive, avranno nostalgia della vita senza pause, dei loro due nani a testa che gozzovigliano con i rispettivi padri in assenza delle madri Rottermaier, avranno anche un po' voglia di mettersi a cucinare la zuppa di legumi.
Forse.
Ma forse no.
E allora avranno buttato i soldi del biglietto di ritorno. Si faranno un InteRrail in giro per l'Europa, spettegoleranno fino alla nausea, mangeranno schifezze e street food (Mamma Gabry no. Piuttosto il digiuno.) senza nessuno in braccio, faranno shopping comprando souvenirs e bandana colorate, dormiranno per tre giorni di fila, fino ad annoiarsi. Di spettegolare, di mangiare, di fare shopping, di dormire. E allora torneranno. Forse il Minty, la Lila e Mister Camomilla andranno all'università, il Banana e il Morby avranno la patente e gireranno in coppia suonando alle ragazze.
Stasera: la famiglia allargata è a tavola. Sono in otto ora e riunirsi intorno ad un unico tavolo è sempre più difficile.
Mamma Pinkytos: "Sapete nani che le mamme andranno a fare una gita a Parigi tra qualche settimana?"
Lila: "Vengo anche io".
Minty: "Io non vengo. Ma poi vi raggiungo con il mio razzo."
Mamma Polly: "Eh no nani. Questa volta ci vanno solo le mamme."
Minty: "Embè... Io, il mio papà e mio fratello andiamo in America. Per tre mesi."
Buono a sapersi.
Forse Mamma Pinkytos può rinunciare all'InteRail.
P.S. se qualche altra mamma sull'orlo di una crisi di nervi vuole unirsi alle mamme in fuga e uscire dal tunnel per un giorno è bene accetta. Astenersi mamme di nani razzo-muniti, per gli evidenti rischi connessi.
lunedì 3 febbraio 2014
Anche le mamme nel loro piccolo si inc....
Va bene tutto e ripeto va bene tutto, nel senso che Mamma Pinkytos è una di bocca buona, abituata a pretendere pochino e vedere traboccante il bicchiere mezzo vuoto, a elargire sorrisi e pacche sulle spalle gratis, a farsi prendere bonariamente per il naso dai suoi nani tiranni, a scarrozzarli ovunque vogliano. Ma il troppo è troppo.
Oggi piove, anzi diluvia, con i tempi che corrono lavora per lo più gratis, non si ferma un attimo e alle cinque sembra Morticia Adams, va a prendere il suo nano grande alla materna, lo accoglie con un abbraccio e un sorriso, vede che lui nasconde un libro irrimediabilmente pasticciato con i pennarelli, gli dice che no, non si fa, che i libri non si scarabocchiano, che è meglio che non porti libri a scuola se fanno quella fine, lei è accovacciata, ad altezza bambino come insegna la moderna pedagogia, gli parla occhi negli occhi e intanto lo aiuta a vestirsi, lui fa repentinamente la faccia da dobermann, le viene contro come un bullo di periferia, la spinge in terra.
Lei si alza, non dice una parola, aspetta che lui si vesta, lui le lancia il libro, lei non lo prende, lo lascia lì, lui piange, escono dalla scuola, lui piange, piange, urla. Lei non dice niente. È stanca di parole.
È in sciopero.
Vanno a casa.
Con i nani refrattari che chiedono e recriminano Mamma Pinkytos fa orecchie da mercante e si mette allegramente a farsi i fatti suoi.
Lui non smette. È una escalation.
Picchia il fratello, sputa la spremuta d'arancia.
Il Morby piange: "In brascioooooo!!!!!"
Mamma Pinkytos fa yoga.
Oooooommmmmmmm.
Figli ingrati.
Pensa a cosa ha fatto di male e non le viene in mente nulla, se non una volta che alle elementari aveva falsificato un voto sul quaderno.
Da "benino" a "bravissima".
Lungimirante.
E modesta.
Se stasera non andasse al boliviano con le amiche, Mamma Pinkytos sarebbe una potenziale serial killer.
Anche le mamme nel loro piccolo si incazzano.
Ed è una citazione. Con licenza poetica.
giovedì 12 dicembre 2013
Buoni propositi di Natale
Mamma Pinkytos, leggendo un post di Mammansia, mamma del Piccololollo, ha trovato il suo fioretto per il Natale ed il nuovo anno.
Accettare, sopportare, non giudicare, non urlare.
Pazientare se il suo nano eccentrico urla in mezzo alla strada, se apostrofa i passanti in napoletano, se per Santa Lucia preferisce il metal detector di un puzzle di Barbapapà.
Dire: "Ooooommmmm!" se spreca l'ennesimo rotolo di carta crespa per costruirsi una "maglietta da pompiere", sorridere se colora sul muro per esprimere il suo spirito artistico.
Comprenderlo se non é spensierato quando dovrebbe essere felice, se ride ai funerali.
Perché i figli sono persone e diventano quel che vogliono...
Eccolo, il blues della mamma perfetta:
C’era una mamma, una madre madrona,
la mano a saetta, la voce che tuona.
Più che un bambino voleva un soldato
Ma poi crebbe un hippie tutto arruffato.
C’era una mamma, un po’ mamma e un po’ chioccia,
di libertà ne lasciava una goccia,
le nacque una bimba paracadutista
adesso è una stuntman professionista.
C’era una mamma vegana e pittrice,
viveva di tofu col figlio, felice.
“quanti bei posti dipingerai?”
Ma invece il suo Adolfo guidò il Terzo Reich.
Filastrocca del figlio perfetto
Scolpito, pensato come un angioletto
Tu lo volevi un po’ simile a te
e invece “sorpresa!” decide da sé.
C’era una mamma, femminista di razza,
mutande bruciate e tette giù in piazza,
ma ebbe una figlia, un clone di barbie
che va da Intimissimi e spende i miliardi.
C’era una mamma ingessata e ingegnera
sinapsi a quadretti, compita ed austera,
ma il figlio non legge ogni giorno i listini
compila gli oroscopi, descrive destini.
C’era una mamma Bocca di Rosa,
si dice puttana, io dico sciantosa,
il figlio giurò per la castità,
un frate trappista, in povertà.
C’era una mamma, una santa, una suora,
conosce l’amore, ma il piacere lo ignora,
crebbe un bambino, un chierichetto,
fa il pornoattore, un artista del letto.
Filastrocca del figlio perfetto
Scolpito, pensato come un angioletto
Tu lo volevi un po’ simile a te
e invece “sorpresa!” decide da sé.
Filastrocca della mamma imperfetta.
la mamma perfetta un figlio lo accetta.
Voi che ne pensate?
giovedì 29 agosto 2013
La dieta della cotoletta
Quattro giorni di Austria senza uso cucina hanno lasciato il segno sul viso e nell'intestino di Mamma Pinkytos, di Mister Baby e dei loro nani che, negli ultimi quattro giorni, hanno mangiato più carne di quanta ne mangino a casa in un mese e più patatine fritte di quante ne mangino in un anno. E poi intingoli, fritti, wurstel, insaccati, cioccolato e formaggi saporiti.
Ma soprattutto, per la gioia di Mister Baby che ama gustare ogni pietanza separatamente, l'Austria, dove se da bere ordini acqua sei una sorta di decerebrato da bandire dalla comunità, é la patria del piatto unico, dove la carne viene servita con il riso, la marmellata di ribes e, se sei fortunato pure con l'ananas, su un letto di gnocchi di pane conditi con i crauti e una spolverata di salsa all'aglio o di ketchup.
Il Morby che, con la sua fame atavica, in un altra vita era sicuramente sfuggito ai campi di sterminio, ha una certa confidenza con la cucina di origine germanica. E' l'unico bambino (sicuramente l'unico bambino italiano) che si sia mai visto fare i capricci per una porzione di crauti anziché per una caramella.
Il Minty invece, più aristocratico, ha fatto la dieta della cotoletta: quattro cotolette in quattro giorni. Anzi, per la verità, il nano grande ha fatto la dieta della mezza cotoletta, perché ha scartato con maniacale attenzione e un conato di vomito appena trattenuto la metà fettina troppo vicina all'immancabile "griciap" (ketchup). Ormai quando il nano vede avvicinarsi il suo piatto con la imprescindibile chiazza rossa non trattiene un moto di disgusto e un flebile gemito ("Mamma... La griciap.. Bleah! Ma perchè la mettono mamma???!!!"). Mamma Pinkytos non sa come spiegare al nano che certe cose sono come il Miracolo di San Gennaro: accadono e basta. Meglio non farsi troppe domande.
Tuttavia, la sua mamma sa quanto il Minty desidererebbe un piatto di pasta all'extravergine, ma lui piuttosto abituato a viaggiare e comunque di indole adattabile, non esterna e comunque non avrebbe senso dato che qui l'olio sostanzialmente non esiste, impunemente sostituito da variegati liquidi onnicomprensivi (olio, aceto, senape, cipolle e chissà cosa altro).
Mamma Pinkytos e Mister Baby, dal canto loro, dovevano dare il buon esempio e si sono abbuffati di tutto ciò che era minimamente commestibile e spesso hanno anche gradito, ma dopo quattro giorni, qualche brufolo e varie difficoltà digestive, Mister Baby ha voglia di passato di verdura e Mamma Pinkytos di riso in bianco.
Mamma Pinkytos non può non domandarsi cosa dicano i pediatri alle madri austriache in punto di svezzamento e come facciano i bambini di qui, cresciuti a salsicce e patatine fritte, ad avere una pelle di pesca e a sembrare in buona salute.
Forse è lei, la mater italica, ad essere esagerata. Forse é lei, che pensa che cioccolata e fritti sotto i due anni (almeno) non vadano mangiati e che si fa venire il mal di stomaco di riflesso se i suoi nani mangiano schifezze, ad essere nel torto. Forse, mentre loro si ingozzano impunemente di patatine fritte con il "griciap" dovrebbe fare come fanno le madri austriache: bersi un paio di birrette.
Sfortunatamente Mamma Pinkytos é pure astemia!
giovedì 18 luglio 2013
Tanto io
Tutti i neo-genitori sanno che i loro pargoli, verso i due anni-due anni e mezzo, attraverseranno la fase ultrapossessiva dell' "è mio!" e, intorno ai tre anni o forse prima vivranno il simpatico periodo dei "perché?", durante il quale ai loro pressanti e talvolta inquietanti interrogativi saranno spesso tentati di rispondere con un perentorio (ma alquanto insufficiente per il nano curioso come un cammello) "perché di sììì!!!!!".
Nessun manuale tuttavia informa gli sprovveduti genitori circa l'avvento di un'ulteriore fase, che si manifesta intorno ai quattro anni del nano: quella del "tanto io".
Nella suddetta fase, con esagerata e affettata sicumera, il nano malefico ostenta costantemente e fa a gara con gli altri nani tra chi é più trombone. Cosa ostenti di preciso non é chiaro. In realtà ogni scusa é buona: una maglietta, un pupazzo, persino una mela, una banana o una forchetta o, peggio, un fratellino. Il che é incredibile:nella fase del "tanto io", in.mancanza di meglio, persino quel molesto essere che si é tanto desiderato sopprimere può diventare motivo di vanteria.
Per meglio comprendere l'antipatico periodo, strategicamente omesso su ogni manuale di puericultura, ecco un dialogo standard di questi tempi tra i due quattrenni Minty e Lila:
"Tanto io c'ho la maglietta di George Pi-ig."
"Tanto io c'ho quella di Peppa. Anzi, ce ne ho du-e!"
"Tanto io c'ho anche il pelu-che."
"Tanto io ce ne ho du-e."
"Tanto io mangio la bana-na!"
"Tanto io non la vo-glio!"
"Tanto io divento for-te e ti colpisco con le frecce "
"Tanto tu sei cattivo e io ti bagno tutto!"
"Tanto io sca-ppo e anche il Morby."
"Tanto il Morby é mio amico!"
"Tanto noi siamo maschietti. E lui é il mio fratellino e vuole solo me-e!"
"Tanto anche io ho un fratellino-o."
Vero é che il Minty e Baby Lila hanno un temperamento fumantino e la lingua biforcuta. Ma anche gli altri quattrenni non sono da meno.
Ecco un dialogo tra il Minty e un bimbo tranquillo come il Cipolla di Mamma Cra, durante un piacevole e rilassante (una parola!) pranzo mamme-bimbi di inizio settimana.
"Tanto io ho quattro anni-i!"
"Tanto ce li ho anche i-o! E tanto io ti taglio perché il mio coltello é più affilato."
"Tanto io c'ho l'arco e ti tiro una freccia in pancia "
"Tanto io non mi faccio niente, faccia di serpente-e!"
"Tanto la so anche io-o! Non mi hai fatto male faccia di maiale."
"Tanto io la sapevo già. Questa cosa l'ha inventata la mia mamma prima di tutti-i!"
Che Mamma Cra godesse di cotanta primogenitura, Mamma Pinkytos proprio lo ignorava.
Ma tanto lei chissà quante altre cose ha inventato. Deve solo pensarci un attimo.
Tanto lei basta che ci pensi.
domenica 12 maggio 2013
Viva la mamma
Mamma Pinkytos adora le mamme. Le guarda ogni giorno, incantata e ammirata, all'uscita della scuola dei nani. Quelle che hanno un figlio solo, quelle che ne hanno tre, tutti in fila come soldatini, quelle che non ci sono e che sono costrette a delegare il lavoro più bello del mondo, perché andare a prendere i propri nani a scuola é un lusso al giorno d'oggi. Quelle con il viso segnato dalle notti insonni, quelle che non hanno il tempo di truccarsi e che indossano la prima cosa che trovano. Mamma Pinkytos le trova bellissime, studia sui loro volti le emozioni semplici di ogni giorno, il ritmo rassicurante della routine, il quotidiano salutarsi e ritrovarsi con i propri nani che é come una promessa: "Io ci sono. Ci sarò sempre."
Mamma Pinkytos adora le mamme. Ne incontra tante tutti i giorni, anche per motivi di lavoro. Mamme di ottanta anni con figli di sessanta, mamme con figli in carcere, mamme con figli malati, mamme che non giudicano ma cercano di comprendere, sempre pronte a caricarsi sulle spalle i problemi degli altri, ad aiutare, a gettare il cuore oltre l'ostacolo.
Mamma Pinkytos adora la sua di mamma, la Nonna R.
É un caterpillar, una di quelle che vanno avanti a testa bassa senza mai un attimo di cedimento, facendo lo slalom tra le difficoltà della vita.
Da lei Mamma Pinkytos ha imparato tanto, tutto.
In primis ha imparato che molte cose si capiscono solo quando si é genitori. Ci sono aspetti della vita e delle relazioni umane che sono intellegibili solo al cuore di una mamma. Questo glielo aveva detto la Nonna R tanti anni fa e questo ora Mamma Pinkytos lo ha capito molto bene.
Ma dalla sua mamma ha imparato anche ad essere combattiva, a non abbassare la testa, a essere forte anche quando le forze mancano. Ha imparato l'importanza dei piccoli gesti e delle quotidiane dimostrazioni di affetto.
Molto altro ancora le manca. Ma ne ha di tempo per rimediare.
Oggi é la festa di tutte le mamme e Mamma Pinkytos le vorrebbe abbracciare una per una. Vorrebbe fare gli auguri a tutte quelle che non li hanno ricevuti e a chi ha ricevuto fiori, bigliettini e cuoricini. Essere mamma é un dono splendido.
A Mamma Pinkytos é la cosa più bella che sia mai capitata, nonostante i suoi nani non abbiano ancora afferrato il senso della festa.
Per il Minty é festa perché si mangia il gelato, per il Morby, piccola cozza abbarbicata alla spalla di Mamma Pinkytos, la festa della mamma è tutti i giorni, a partire dalle cinque e mezza di mattina.
domenica 21 aprile 2013
Quando si spegne la luce
Quando si spegne la luce non si vede più niente. Si perdono di vista i contorni delle cose, non si riesce a vedere niente e nessuno.
Quando si spegne la luce si procede a tentoni. Ci si sente soli anche tra la folla, si ha paura di andare a sbattere.
Quando si spegne la luce non si riescono a misurare le conseguenze delle proprie azioni. Si cerca la luce che non c'è, poi gli occhi si abituano al buio.
Stamattina, al risveglio, Mamma Pinkytos ha trovato un messaggio sul cellulare. Una sua amica stava piangendo perché vicino a casa sua una mamma si era tolta la vita portando con sé la sua bimba di diciotto mesi.
Anche a Mamma Pinkytos é venuta voglia di piangere. Perché il gesto é di una inconcepibile incommensurabilità, ma quello che forse (giudicare dall'esterno é sempre difficile) c'é dietro molto molto meno.
Il ruolo di mamma porta con sé una grande solitudine e un'immensa responsabilità e lasciarsi risucchiare nel vortice di qualcosa di troppo grande (i nostri figli sono qualcosa di troppo grande da spiegare a parole. Mamma Pinkytos lo pensa tutte le volte che guarda i suoi nani) é un attimo.
Quando si spegne la luce non si vede più niente.
giovedì 21 marzo 2013
Mamma Pinkytos in prigione - parte II
Minty: "Sai Lila che oggi la mia mamma é andata in pligione?"
Lila: "Eh sì, anche le mamme vanno in pligione quando uccidono o rubano o picchiano. Anche Gesù, prima di diventare San Giuseppe, é stato picchiato, poi gli hanno messo in testa una corona di spine e lo hanno messo in una bara di vetro e non era più nato. Quelli che fanno così vanno in prigione."
Minty: "Ma la mia mamma ci va per lavorare." (sottotitolo: non credo rubi, uccida ecc. Però non si sa mai.)
Lila: "La mia mamma fa la maestra e per lavorare va a scuola. Che é meglio. Però non mangia a scuola." (sottotitolo: lei non ruba neanche il pane allo Stato. Mica come la tua!)
Mamma Pinkytos è sempre felice di sapere che gli amici dei nani hanno un'ottima opinione di lei.
lunedì 1 ottobre 2012
Buone notizie
Stamattina è iniziata di corsa, come ogni lunedì mattina, perché l'obiettivo è arrivare ad un orario decente a scuola del Minty perché bisogna mettere le lenzuola al letto di ferrondel nano. Missione compiuta. Alle 9, Mamma Pinkytos era dentro l'angusto e affollatissimo dormitorio della scuola materna che allacciava i cappiolini del lenzuolo di Topolino alla brandina del nano, mentre il Minty zoppicante (stamattina, poveretto, gli faceva male un dito del piede: "Mi fa male, ma fligno mamma. Pecchè mi fa male poco e solo se sto in piedi!" Povera goia!) metteva a nanna il suo peluche e il Morby si rotolava sulle brandine altrui, insieme ad una folla di fratellini. Mamma Pinkytos ha pensato che alla prossima riunione della scuola proporrà di posizionare un box appena fuori dalla stanza della nanna, per consentire alle povere madri trafelate (qualcuna anche con un infante per fianco), di depositare ile piccole iene e fare e disfare le brandine in santa pace.
Insomma, la giornata non prometteva granché bene.
Ma poi tutto è cambiato perché:
- Mamma Pinkytos ha saputo che una sua carissima amica di cui vi dirà è in dolce attesa, fresca di test di gravidanza, e si è sentita un po' in dolce attesa anche lei. Si è ricordata di quando le ha viste lei quelle striscioline rosa e subito dopo le è comparsa in viso quell'espressione ebete e quel sorriso incancellabile che ha chi aspetta qualcosa di bellissimo, ma ancora indefinito. Si è ricordata l'urgenza di dare a qualcuno la bella notizia. Si è ricordata che le sembrava di vivere su una nuovola. Mamma Pinkytos ha sempre fatto il test di gravidanza in perfetta solitudine perché pensa sia un'emozione così forte che c'é bisogno di un momento di decompressione prima di affrontare il mondo ed andarlo a dire al primo che passa che, nel caso del Minty, era la commessa di un negozio dove Mamma Pinkytos ha comprato un bodino da neonato per dare la bella notizia a Mister Baby e, nel caso del Morby, la sua amica Mamma Chicchi che lo ha capito al primo sguardo.
Tanti ricordi... Insomma,, Mamma Pinkytos è stata davvero molto felice per la sua amica, ma anche un po' invidiosa (in senso buono) per il periodo meraviglioso di attese e promesse che la attende e adesso si sente un po' in dolce attesa anche lei.
- Mamma Pinkytos è stata a trovare un'altra sua amica che ha partorito da un mese e vedere un bimbo nuovo la mette sempre di buon umore.
- Mentre mangiava un panino al crudo in solitaria, dopo avere messo a letto il Morby, ha letto la e-mail di una sua amica che ha superato, felicemente e grazie all'amore per il suo bimbo, un periodo difficile e ha pensato che le donne, le mamme, sono proprio straordinarie. La e-mail si chiudeva con questa frase di Wallace, del 1865: "LA MANO CHE DONDOLA LA CULLA E' LA MANO CHE REGGE IL MONDO."
Ed ora che il lunedì pomeriggio è appena iniziato, Mamma Pinkytos si sente un po' più forte e pensa che, se il buon giorno si vede dal mattino, la settimana prometta decisamente bene.