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martedì 7 maggio 2013

Nessuno sa di noi

Mamma Pinkytos ha appena finito di leggere un libro delicato e al tempo stesso sconvolgente, forte, struggente, bellissimo.
"Nessuno sa di noi" di Simona Sparaco è un romanzo e racconta la storia di Luce, che ha dovuto affrontare il dramma dell'aborto terapeutico.
Racconta il prima, il durante ed il dopo. La difficoltà di continuare a vivere, la inevitabile crisi di coppia e la lenta rinascita.
A Mamma Pinkytos è piaciuto perchè si astiene totalmente dal giudicare. Offre degli spunti, dei punti di vista diversi, tutti giusti e tutti sbagliati insieme davanti all'incommensurabilità della vita.
Quando la scelta giusta è impossibile da fare perché niente è giusto davvero, possiamo fare soltanto una cosa: apprezzare il poco o il tanto che abbiamo avuto e che abbiamo, vivere ogni giorno come un dono, guardare avanti.
Mamma Pinkytos leggeva e le scendevano le lacrime.
A fianco aveva il suo Morbillino che dormiva, delicato, profumato e meraviglioso.
La mente è volata a quel giorno in cui, al settimo mese circa, la ginecologa aveva detto a lei e a Mister Baby che l'ecografia denotava una lieve ventricolomegalia cerebrale che probabilmente si sarebbe risolta con la crescita del feto, ma che era opportuno tenere controllata.
Anche in quel caso nessuno sapeva, perchè Mamma Pinkytos e Mister Baby avevano deciso di tenersi quel fardello solo per loro,per non alimentare l'ansia.
Da quel momento la gravidanza di Mamma Pinkytos era diventata a rischio, il Morby veniva controllato ogni due settimane, per verificare la crescita e controllare che tutto il resto fosse a posto.
Mamma Pinkytos, che già era reduce da un incidente stradale, da una polmonite ecc. ecc., per tre giorni si era ubriacata di Internet,del tutto e del niente che la rete propina, si era misurata con termini inquietanti, aveva passato le notti a confrontare le ecografie con quelle della gravidanza del Minty, aveva telefonato a tutti i ginecologi che conosceva. Poi aveva affidato la sua vita e quella del suo bambino nelle mani di dio o chi per lui.
Un mese dopo circa la crescita degli altri organi del feto aveva fatto rientrare nella norma le misure dei ventricoli cerebrali. In pratica, il Morby era cresciuto a pezzi, prima il cervello, poi il resto.
Un'eco-encefalo fatta alla nascita ha escluso ogni problema.
Mamma Pinkytos, se ripensa a quei giorni, ricorda nettamente odori, colori, sensazioni. Si vede inerme con il suo pancione da pachiderma sul lettino dell'ecografia, sente il freddo del gel, il duro della sonda che schiaccia, il medico che dice: "Scusi signora se schiaccio, ma si muove molto e noi dobbiamo misurare bene." Dopo l'ecografia più lunga della storia, Mamma Pinkytos e Mister Baby erano tornati a casa dal loro Minty malatino, si erano abbracciati e Mamma Pinkytos aveva dormito per tre ore per fare scivolare via la tensione.
Erano, sono stati fortunati.
Basta poco perchè la vita cambi.
Basta poco e preparati non si è mai.