domenica 3 settembre 2023

Hasta la vista Costa Rica

1350 km percorsi.
Innumerevoli Gallo Pinto mangiati.
Banane, mango e ananas.
Pollo fino alla nausea, in mille modi diversi.
Partite a briscola all'ultimo sangue.
Animali, piante verdissime, fiori coloratissimi e onde altissime. Una biodiversità dirompente, da trattare con cura e rispetto, come insegnano i ticos.
Brividi e risate ad ogni dosso, quando bisognava fare squadra per trattenere i trolley.
Domande in spagnolo e in inglese, alternate, a volte mischiate. 
Qualche insulto ai camion sempre troppo in mezzo alla carrettera e ai semafori incomprensibili.
Colori abbaglianti e paesaggi mozzafiato, perché alla bellezza non servono filtri.
Orgoglio. Perché questa volta la Pinkytos' Family ha fatto tutto da sola.
Questo viaggio era un puzzle ad incastro ed è andato tutto alla perfezione.
Una menzione speciale a Mamma Pinkytos per la logistica e l'organizzazione. A questo giro ha soddisfatto il controllo qualità dei nani.
Altra menzione speciale a Mister Baby che ha guidato sempre, a volte anche con la telecronaca di tappa, su strade a volte improbe, sotto la pioggia battente e sullo sterrato.
Ultima menzione ai nani, che hanno sopportato fatica, stanchezza, fame, sete e hanno dimostrato ancora una volta di essere degli avventurieri. 
La Pinkytos' Family ha riportato integra la scatoletta all'autonoleggio ed è a San José.
Dopo il Burger King di rito, domani si imbarcherà per l'Italia, via Mexico City.
Un pizzico di nostalgia si avverte già.
Mamma Pinkytos sa che l'antidoto è iniziare a programmare il prossimo viaggio.
Hasta la vista Costa Rica.

sabato 2 settembre 2023

Il richiamo della civiltà

Sana, salva e un po' puzzolente, la Pinkytos' Family questa mattina ha ripreso il colectivo e ha ritrovato la sua scatoletta a Puerto Jimenez, fuori dalla soda di una signora che aveva promesso di sorvegliare la macchina e li ha accolto con un grande sorriso e un milkshake pina y Coco.
Oggi comincia la risalita della Costa Rica, da sud a Nord, con tappa intermedia a Manuel Antonio, per arrivare sabato sera a San José, dove restituiranno la macchina prima di imbarcarsi domenica per l'Italia. 
In extremis hanno deciso di spezzare il viaggio ritornando all'hotel dove hanno fatto i quattro giorni di mare che, per i loro standards è ultra lussuoso e mai scelta fu più benedetta.
Mamma Pinkytos è vicina allo stato di decozione. Si sente l'umidità fino a dentro le ossa, ha mal di testa, i capelli che hanno bisogno del giardiniere più che del parrucchiere, una puntura di insetto non identificato sulla gamba che le ha causato una vescica così inguardabile che ha dovuto coprirla con un cerotto.
Ha voglia di una doccia calda e lunga, di lavare i capelli con shampoo e balsamo, di prendere un Brufen, di indossare biancheria e vestiti puliti, di lavare con 2 litri di Napisan tutto quello che ha nella valigia.
Insomma, dopo tante meravigliose avventure, sente il richiamo della civiltà e di tutto quelle che ne consegue.
Peccato che tutto gli scarponcini da trekking, che dovranno per forza indossare durante il viaggio perché non stanno in nessuna valigia, siano ancora zuppi dell'acqua del Corcovado così come tutti i vestiti indossati negli ultimi giorni.
Stasera, dopo una lunga sessione di phon ( uno dei motivi per cui ha scelto di tornare in questo hotel è che hanno degli ottimi asciugacapelli) , Mamma Pinkytos metterà in un unico trolley le tre cose ancora utilizzabili e rinchiuderà tutto il marciume nelle altre, sperando che in aeroporto gli addetti ai controlli non li accusino di trasportare cadaveri. Certo avranno il problema del peso, visto che quel che è bagnato pesa almeno il doppio.
Tra un preparativo e l'altro, fa capolino nella mater ansiosa un po' di ansietta per la settimana che verrà. Il lavoro, gli impegni dei nani, le mille incombenze da gestire.
Si stava tanto bene senza cellulare né impegni in mezzo ai bradipi e alle scimmie.
Allontana il pensiero, con la voglia di godersi gli ultimi due giorni. Che il viaggio è sempre vacanza.
E poi ancora non ha fatto tutto quel che voleva: in due settimane di nomadismo non ha ancora comprato un souvenir.
Domani shopping. Sempre se riesce a convincere i tre maschi di casa che sbuffano appena Mamma Pinkytos chiede di avvicinarsi ad un negozio.
Altrimenti vedrà di ricattarli. O di distrarli.
Con il cibo.
Quello funziona quasi sempre.


giovedì 31 agosto 2023

Amicizia con la foresta

Alle fine il "colectivo" era un collettivo per modo di dire, dato che oltre alla Pinkytos' Family c'era solo un altro signore. E non era affatto un autobus né un camion, ma una Land Cruiser scassata con i finestrini incollati con lo scotch, i sedili tagliati e il portellone che si apriva a spallate. Mamma Pinkytos e Mister Baby hanno avuto la tentazione di scappare con i nani al seguito e di tentare la traversata con la loro scatoletta, ma l'autista nerboruto aveva già caricato i loro bagagli e non se la sono sentita di contrariarlo.
Così in due ore di strada sterrata, dopo avere guadato due fiumi, con la schiena a pezzi e i vestiti da strizzare per il caldo umido, la Pinkytos' Family è arrivata a Carate, alla finca di Christian.
La loro casetta di legno è in mezzo alla foresta, con le zanzariere al posto delle finestre. Sotto il tetto abita una famiglia di pipistrelli. Non ci sono chiavi.
Christian ha invitato i nani a non aggirarsi per i sentieri senza guardare bene per terra perché la mattina del loro arrivo fuori dal lodge aveva "matato" un serpente, che continuava a tornare ogni giorno. Ha raccomandato di chiudere bene la porta per non fare entrare gli animali e informato che quando le scimmie urlano è perché c'è il puma in zona ed il Morby potrebbe essere un'ottima comida per il puma.
Morale della favola, il Morby ha voluto dormire in mezzo a Mamma Pinkytos e Mister Baby, nonostante l'afa micidiale.
Il Minty, dopo avere trovato nella doccia un insetto grande come la sua scarpa, ha fatto una sfuriata a Mamma Pinkytos dicendole che va bene l'avventura ma deve almeno prenotare alberghi più decenti, poi si è addormentato vestito.
Mamma Pinkytos e Mister Baby hanno contato tutte le ore e fatto il catalogo completo di tutto i versi degli animali della foresta. Alcuni sono rimasti non identificati.
Mamma Pinkytos, che in queste situazioni si sente sempre un po' vulnerabile per come , in mezzo al nulla e a 9000 km da casa, sono affidati a Madre Natura e al buon cuore di persone che non conoscono nemmeno, ha tenuto per tutta la notte la torcia sotto il cuscino e ogni quindici minuti la puntava intorno per assicurarsi che gli animali che sentiva fossero fuori e non dentro.
Mister Baby, che aveva fortemente voluto la tappa del Corcovado, sognava il letto Queen size ed il silenzio delle finestre con i doppi vetri.
Quando alle 5.45 è suonata la sveglia hanno tirato un sospiro di sollievo.
I nani no. Loro,.scimmie o no, dormivano di gusto.
Il trekking di 20 km con Christian nel parco nazionale del Corcovado sono valsi la fatica.
La Pinkytos' Family ha visto coloratissimi pappagalli, scimmie, scoiattoli, coati, tapiri e formichieri. Ha osservato tre tartarughine appena nate guadagnare il mare, ha guadato fiumi questa volta a piedi fino a riempire di acqua gli scarponi , è stata spettatrice di una natura primordiale e prorompente, di onde alte sei metri che in un attimo si mangiano la spiaggia, di alberi centenari che incutono rispetto.
L' uomo può solo stare a guardare.
I nani hanno macinato chilometri senza battere ciglio, correndo dietro a Christian che nella precedente vita deve essere stato un bersagliere.
Quando sono tornati, schifosamente sudati e pure bagnati fradici per il temporale che nel frattempo era arrivato proprio mentre stavano percorrendo l'ultimo km verso la finca nel cassone del fuoristrada di Christian, la casetta di legno sembrava estremamente confortevole e i rumori intorno meno inquietanti.
Forse oggi hanno fatto un po' amicizia con la foresta.



mercoledì 30 agosto 2023

La pizza e la puzza

Dominical è il paese del peace and love.
Surfisti muscolosi camminano a piedi nudi, la playa è un enorme campeggio libero dove l' odore dell'erba si confonde con quello del mare. Anche i cani sono fricchettoni. Gironzolano liberi e fanno i bisogni dove gli pare.
I figli dei surfisti girano nudi e giocano con le onde oppure con i rami che il mare trascina a riva.
C'è chi vende braccialetti di perline per guadagnare qualche colones e sbarcare il lunario, garantirsi il privilegio di cavalcare le onde ad ogni ora senza avere altri impegni.
Tutti hanno le treccine oppure i dreadlocks.
Poi ci sono i surfisti in pensione. Qualcuno ha aperto una cabinas a due passi dalla spiaggia oppure si propone per dare lezioni di surf. Sono sulla settantina, hanno i capelli grigi ma lunghi, sono in gruppi di soli uomini. Dopo cena bevono una Imperial seduti vicino alla strada e controllano il via vai, notando subito qualche volto di forestiero.
"Do you search something?" chiede uno di questi a Mamma Pinkytos e Mister Baby, che girano circospetti per il pueblo alla ricerca di un posto dove mangiare. 
Alla fine la Pinkytos Family ha mangiato a "La Casita" , una pizzeria improvvisata gestita da un surfista, con tavoli in legno e lucine, su una strada dimenticata da dio, senza illuminazione né cartelli.
Eppure la pizza jamon e queso, servita direttamente su un tagliere di legno, dopo giorni di arroz e pollo, è sembrata a tutti la più buona del mondo. 
Domani si parte per l'estremo sud, il Corcovado. Dove non ci sono alberghi, né segnale wi fi, né energia elettrica o acqua calda.
Per arrivarci prenderanno un 'colectivo' che non è chiaro se sia un autobus o un camion a rimorchio, dove di certo ci stanno più persone e anche piuttosto ammassate.
Dormiranno in una finca nella giungla e torneranno parecchio puzzolenti.
Ma al momento l'importante è andare e tornare.
Come dice il Minty: "Io Corcovado, ma non so se Corcotorno".
Rimaniamo ottimisti.

lunedì 28 agosto 2023

Il rischio è che passi la voglia di partire

Domani all'alba la Pinkytos' Family si rimetterà in movimento. Destinazione Parco Naturale di Marino Ballena dove, solitamente, si possono osservare i cetacei. Sai mai che ci si abitui a troppo relax.
Bisogna dire che a Manuel Antonio, anche il bivaccare in spiaggia con telo e libro è un'attività piuttosto dinamica, visto che ogni tre minuti netti un'onda anarchica sommerge te, il telo ed il libro. Quindi bisogna stare allerta e reagire in tempo. Tu ed il tuo telo arretrate, ogni volta di qualche metro. 
Il mare si ritira, pensi di essere in salvo. Dopo qualche minuto, un'altra onda che fa di testa sua ti raggiunge di nuovo.
"Pura vida", allarga le braccia un ticos di passaggio, osservando Mamma Pinkytos estrarre con fatica dall'acqua il suo salviettone dal peso specifico di 15 kg.
Pura vida.
Il punto è che al relax ci si abitua facilmente. E ci si prende gusto. 
I ritmi rallentano e anche camminare dalla stanza alla spiaggia diventa troppo faticoso.
Il Morby, complice un leggero mal di orecchie, fa vita da pensionato: briscola, ombra, libro e semi-digiuno. 
Il nano piccolo si adatta con difficoltà ai gusti nuovi e, dopo avere mangiato pollo fritto per una settimana, è nella fase del rifiuto: "Fa tutto schifo. Io non mangio niente."
Il Minty si trascina mollemente dal mare alla piscina passando per la camera. È sempre sorridente e affamato. Alla mattina, mentre per colazione si mangia 5 pancakes, una omelette al queso e jamon e due porzioni di banana bread, si informa su cosa mangeranno per pranzo e per cena.
Anche lui, comunque, è a risparmio energetico. 
"Minty, vieni a vedere, c'è un bradipo su un albero lungo il sentiero per la spiaggia!" lo chiama al telefono Mamma Pinkytos, mentre il nano è salito in camera nel tentativo di vedere la partita della Juventus grazie all'wi -fi.
"Tranqui, inutile che venga. Quando arrivo è di sicuro già andato via."
"Nano, è un bradipo, non un giaguaro."
Mamma Pinkytos e Mister Baby vanno a dormire alle nove di sera e si svegliano  alle sei del mattino, si sono abbrustoliti le spalle, leggono libri, stanno in ammollo e fanno maratone di sonno nel letto Queen size. 
Oggi Mamma Pinkytos ha cucinato per la seconda volta la pasta al pomodoro. 
Pasta Divella e sugo Cirio, pensando fossero una garanzia. Ma ha capito che il sugo deve piacere ai costaricani, non agli italiani in vacanza: ancora più speziato del precedente.
Per fare mangiare il Morby ha fatto ricorso ad un intero catalogo di minacce diverse e quasi doveva fare la macchinina con il cucchiaio.
Adesso è tempo di rifare la valigia, che il rischio è che passi la voglia di partire.



domenica 27 agosto 2023

Relax time

La Pinkytos Family è arrivata al mare dove si sta concedendo qualche giorno di relax prima di scendere a sud, fino alla penisola di Osa e al parco nazionale del Corcovado.
Le vacanze di Mamma Pinkytos & Co. sono piuttosto impegnative. Sono fatte di ritmi serrati, mete da raggiungere ad orari precisi, scarponi da trekking e sveglie all'alba. 
Ogni tanto c'è bisogno di una tappa di decompressione, dove rallentare i ritmi, concedersi di stare, di passare del tempo leggendo o stando in ammollo.
Di solito queste sono le tappe preferite dai nani.
Ieri, appena arrivati il Morby ha particolarmente apprezzato i letti king size e ha fatto una maratona di salti. 
Poi si è piazzato con il Minty nella piscina calda ed è uscito con il buio e solo per paura delle punture di insetto e della correlativa dengue.
Questa mattina, nonostante il clima di svacco generale, la sveglia è suonata comunque alle 5.30 per regalarsi l'alba al Parco Nazionale di Manuel Antonio, dove gli ingressi sono scaglionati per fasce orarie.
Dopo la colazione in modalità zombie in compagnia delle scimmie che rubavano le fette di bacon da buffet ed un breve trekking di un'ora attraverso i sentieri del parco, prima delle otto la Pinkytos' Family al completo era, in completa solitudine, su una delle spiagge più belle del mondo, Playa Manuel Antonio, dove l'acqua  azzurra cristallina contrasta con la spiaggia bianca ed il verde della foresta che la delimita. Palmeti e mangrovie, popolati di iguana, bradipi e cebi cappuccini.
Tutto meraviglioso se non che all'interno del parco non si possono introdurre cibi di nessun tipo né bottiglie di plastica e, dopo due ore di mare e sole, il Morby era praticamente disidratato e con i crampi alla pancia per la fame. 
Non conoscendo le mezze misure, il nano piccolo, quando non è in una situazione di comfort, si lascia andare a peso morto e si lamenta senza sosta.
Dopo aver trascinato il nano moribondo fino al ristoro interno e averlo rifocillato con acqua e frutta, Mamma Pinkytos & Co. si sono  goduti una splendida giornata di mare. 
Mister Baby ha tentato di invano di rompere o almeno scalfire noci di cocco con varie modalità con il nobile intento di sfamare la famiglia, poi ha socializzato con un italiano giramondo infuriato con la furbizia dei ticos che, a suo dire, cercano sempre di fregarti alla faccia della pura vida. Il Minty ha passato tre quarti del tempo a sorvegliare e nascondere gli zaini, per la paura che venissero rubati dalle scimmie che, pare, sono particolarmente attratte dagli oggetti tecnologici.
Mamma Pinkytos e il Morby si sono lasciati mollemente trascinare dalle onde.
Sulla via del ritorno hanno fatto la spesa. Mamma Pinkytos si è lasciata convincere dai nani e ha comprato pasta e sugo di pomodoro, nonostante la riluttanza di Mister Baby che dice che bisogna adattarsi agli usi e costumi locali e da una settimana mangia Gallo Pinto ( pietanza tipica a base di riso e fagioli neri) a colazione. 
Domani pranzo della domenica all'italiana.
Pura vida.


venerdì 25 agosto 2023

Cose che ho imparato del Costa Rica

Cosa che Mamma Pinkytos ha imparato del Costa Rica:
pura vida è una frase che va bene in ogni occasione. È un saluto, un ringraziamento, un intercalare. Quando non sai cosa dire, "pura vida" ti leva dagli impicci. È il "pota" dei costaricani.
In Costa Rica piove. Spesso e volentieri. La lluvia è normale, non serve l'ombrello, anche se scende dal cielo a secchi. È la benedizione che consente che questo paradiso rimanga verde smeraldo. Piove e smette, piove e smette. A volte non smette. Ma i costaricani non si fanno intimorire. Fuori dalla meravigliosa casetta in legno della Pinkytos' Family, sul limitare della foresta nebulosa di Monteverde, c'è anche il patio con il tavolo esterno. Anche se, su 48 ore che Mamma P. & Co. hanno trascorso qui, ha piovuto 47. La ragazza del b&b sorride e chiosa: "Hay un poco de humedad".
In Costa Rica si mangia prestissimo. Ci si sveglia quando fa giorno. Alle 5.30-6 c'è già traffico, si pranza intorno alle 11 e si cena alle 6. Alle 21, salvo zone molto turistiche, ti buttano fuori dai locali. A Mamma Pinkytos va benissimo, visto che alle 20 ha un sonno atomico.
Nel paese della Pura Vida ci sono i ristoranti, in stile europeo o americano con cucina internazionale, e le sode, piccoli ristori a gestione casalinga, con l'insegna di cartone scritta con il pennarello. Due tavoli a bordo strada fanno una soda. Mamma Pinkytos le preferisce di gran lunga: di solito fanno un ottimo casado (piatto tipico di riso e carne o pesce) e volentieri quattro chiacchiere con i turisti. 
In Costa Rica, se si esclude la Panamericana, le strade sono dissestate e piene di buche. Bisogna andare come lumache e avere buoni ammortizzatori. I dossi non sono segnalati e se non ti accorgi e li prendi a 50 km/h ti sembra di essere a Gardaland. Mister Baby ha capito che in prossimità delle scuole c'è sempre un dosso non segnalato. Ora, quando vedono una scuola vanno a 10 km/h e il Minty e il Morby si aggrappano alle valigie che tengono praticamente in braccio.
Nota a piè pagina: negli ultimi due giorni la Pinkytos" Family si è spostata dal Lago Arenal alla foresta nebulosa di Monteverde. Al Lago Arenal è stata felicemente in ammollo nelle acque termali vulcaniche per un intero pomeriggio, circondata dalla vegetazione della foresta pluviale. I nani hanno persino bevuto una Pina Colada Virgin dentro la piscina, derogando al regime nazi  anti-diarrea di ogni viaggio avventura della Pinkytos'Family: no ghiaccio, no frutta sbucciata, no verdura cruda.
A Monteverde hanno fatto un'escursione sotto il diluvio nella foresta in compagnia di un amico di Mister Baby e della sua famiglia che, incredibilmente, era in Costa Rica negli stessi giorni.
Lungo la strada il Morby ha visto un armadillo morto e si è fatto prendere dall'entusiasmo che accompagna ogni avvistamento di animali.
"Mamma, adesso spero di vedere un giaguaro schiacciato!"
"Nano, ma perché schiacciato?!"
"Almeno è fermo e lo vedo bene".
Di animali schiacciati lungo la strada non ne hanno più visti, in compenso oggi hanno recuperato con una tarantola di dimensioni ragguardevoli, bradipi e colibrì.
Vivi.