giovedì 25 dicembre 2014

Il Natale secondo Mamma Pinkytos

Il Natale secondo Mamma Pinkytos è rinascita, sorpresa, speranza.
A Natale Mamma Pinkytos vorrebbe uscire di casa alla mattina presto con i suoi nani tutti imbaccuccati nei loro berrettini di lana con i pon pon, carichi di doni da consegnare anziché da ricevere. Con i loro occhietti vispi e le vocine piccole.
Li vorrebbe portare in ospedale, dove bimbi come loro soffrono e lottano per sconfiggere un male cattivo, non alzano la voce perché ne hanno poca, non pretendono perché non ne hanno la forza. Vorrebbe che Minty e Morby si emozionassero a condividere con loro un gioco.
Vorrebbe portarli per strada dove qualcuno dorme ancora, nonostante il gelo dicembrino. Vorrebbe vedere il Morby che regala a quel signore stanco la sua copertina preferita, perché a lui serve di più.
Vorrebbe portarli all'ospizio, dove c'è la vita al tramonto, vederli porgere una bambolina di feltro alla nonnina in carrozzina e strapparle un sorriso sdentato. Una manina piccola e una mano rugosa che si stringono per un saluto.
Vorrebbe riportarli a casa con le mani vuote e il cuore pieno, preparare insieme a loro il pane fatto in casa e imbandire una tavola semplice con tanti posti, per tutte le persone cui hanno scelto di aprire la porta in un giorno speciale. Perché il Natale è condivisione, apertura verso gli altri.
Nessun uomo è un'isola.
Mamma Pinkytos vorrebbe che i suoi nani preferissero donare che ricevere, scegliessero di creare anziché comprare.
A entrare in un negozio e pagare ci si impiegano due minuti.
Sono il tempo e l'amore le risorse più preziose. Quelle che rendono un dono speciale perché unico e pensato.
Quelle che rendono un Natale più Natale degli altri.

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