sabato 16 novembre 2013

Dies horribilis

Il dies horribilis di Mamma Pinkytos (manco a dirlo un venerdì) è iniziato ieri mattina verso le sette con Mister Baby a letto con 39,5 di febbre, lei con la gola in fiamme e tutti i sintomi dell'influenza e un'udienza fissata alle nove.
Fuori, nel mondo, pioveva come dio la mandava, con tutte le conseguenze del caso: nani da dotare di equipaggiamento da pioggia consistente in galosce di gomma, ombrello e mantellina parapioggia, Morby renitente da trascinare fino alla macchina a tratti sollevandolo di peso con l'unica mano lasciata libera da borsa 24 ore, borsa, ombrello e sacchette dell'asilo, Minty da controllare a vista per evitare il gioco di Peppa Pig (saltare nelle pozzanghere di fango), arrivo all'asilo sotto la pioggia battente, apri e chiudi ombrelli, spoglia mantelle e galosce, infila ciabattine ecc. ecc.
Per farla breve, Mamma Pinkytos, che pure era uscita di casa con largo anticipo, si è trovata ad essere in ritardo e si è gettata ansiosamente nel traffico congestionato dalla pioggia e dallo sciopero. Dopo un quarto d'ora a passo d'uomo, Mamma Pinkytos ha intuito che non ce l'avrebbe mai fatta ad arrivare in udienza per le nove e ha preso il cellulare per chiamare la sua segretaria (lo ammette sì, era al telefono, ma la sua macchina era praticamente ferma), l'efficiente Rosemary Solvetheproblem, affinchè chiamasse il Tribunale per avvisare del ritardo. Proprio in quel momento, mentre se ne stava accasciata sul sedile, completamente imbottigliata nel traffico, è stata tamponata da un solerte automobilista che è finito di netto nel didietro della macchina di Mamma Pinkytos. La suddetta Mamma Pinkytos, il cui telefono è volato via insieme alla voce di Rosemary Solvetheproblem che si è spaventata non poco, ha preso una botta niente male (la sua schiena e il suo collo già mal messi hanno fatto crac, forse perchè è stata colta alla sprovvista) ed è scesa dall'auto tremante (perchè si è comunque spaventata e ha rimembrato l'ultimo ben peggiore incidente) e imbufalita. Ha subito messo in chiaro con il bellimbusto che della macchina non le importava un fico, ma delle sue ossa le importava parecchio. Tuttavia, sia lei che il predetto solerte automobilista erano in ritardo, hanno scambiato due parole, Mamma Pinkytos ha annotato il numero di targa e il tamponatore solitario se ne è andato in tutta fretta. Senonché Mamma Pinkytos si è accorta di non riuscire a girare bene la testa e di avere un senso di schiacciamento al torace. Il che non ha fatto altro che accrescere la sua incazzatura. Ciononostante si è messa di buona lena per raggiungere il Tribunale dove ha scoperto che il suo cliente (che le era stato assegnato d'ufficio e non aveva avuto il piacere di conoscere) aveva in realtà un difensore di fiducia. Per i profani: sarebbe regola di buona educazione, oltre che dovere di colleganza, quando si assume un mandato, avvisare il povero collega in carica per evitare che quest'ultimo debba correre nel traffico sotto la pioggia per nulla. Ma tant'é. Con le pive nel sacco, invelenita con il mondo e tutta dolorante, Mamma Pinkytos si è diretta verso lo studio. Destino vuole che abbia ricevuto una chiamata dalla sua amica Claire la quale, dopo averle offerto una spremuta d'arancia, si è immolata sull'altare dell'amicizia e l'ha convinta a farsi accompagnare in Pronto Soccorso.
Mamma Pinkytos è abituata ad occuparsi per lo più degli altri e ad arrangiarsi quando si tratta di sè medesima perchè per lei è già un lusso poterci andare senza nani al Pronto Soccorso, dal medico o in qualunque altro posto. Se non sta bene, Mister Baby le dice: "Vai in Pronto Soccorso" il che presuppone che lei prenda la sua macchinetta, suoni al Pronto Soccorso e dica: "Non sto bene. Un attimo che parcheggio." Così anche quando avrebbe dovuto andarci, Mamma Pinkytos ha evitato.
Invece no: Claire al Pronto Soccorso l'avrebe accompagnata. Non ce la voleva mandare da sola. E allora Mamma Pinkytros ci è andata. Ha spostato al pomeriggio tutti gli appuntamenti del mattino e ci è proprio andata.
Alle 10,24.
Alle 13,30 Mamma Pinkytos e la sua amica Claire sono uscite dal Pronto Soccorso, senza che a Mamma Pinkytos, che non era moribonda, ovvio, ma in teoria qualcosa poteva avere che sennò avrebbe preferito farsi un giro al centro commerciale, venisse neppure chiesto che cosa avesse.
Così dopo tre ore Mamma Pinkytos ha gettato la spugna, si è tolta dal polso il braccialetto con il codice di triage che ti infilano per schedarti ed è evasa. Grazie e arrivederci.
Ancora più imbufalita (e pure costernata con Mamma Claire che per lei ha perso la mattina) Mamma Pinkytos è tornata in studio, ha ricevuto due clienti poi è corsa a prendere i nani.
"Ciao Minty, come è andata a scuola?"
"Bene. Dove andiamo?"
"Sai cosa è successo oggi alla mamma? E' stata tamponata e poi è andata al Pronto Soccorso."
"Ah. Andiamo all'oratorio?"
"Nano, ma non ti interessa?"
"No mamma. Non mi interessa."
Sono sempre cose che fanno piacere. Soprattutto quando la giornata è nata male.
E' seguito un invito per merenda da Mamma Polly Capellipazzi, ma che Mamma Pinkytos ieri potesse godere di un minuto di relax non era previsto.
Sulla porta di casa di Mamma Polly Capellipazzi si è svolta la seguente scena:
Minty: "Io non voglio entrare. Voglio andare a casa."
Morby: "Zao zao. Paoaaa.... Ola......"
Minty: "Io vado a casa con il papà."
Morby: "Quiiiiiii!!!"
Mamma Pinkytos: "Cosa succede Minty? Entriamo un pochino poi andiamo a casa. Tuo fratello si è già spogliato la giacca.."
Minty: "Nooooo!"
Morby: "Io quiiiiii!!"
Mamma Pinkytos, per niente in vena di discutere e ingaggiare un estenuante braccio di ferro: "Morby, rimani qui un attimo? Porto Minty a casa dal papà e ti raggiungo."
Morby: "Io quiiii..."
Mamma Pinkytos: "Ciao."
Morby, in lacrime: "Noooooo!!! Mammma!!! Tu quiiii!!!"
Mamma Pinkytos ha preso i suoi nani piagnucolanti e piagnucolosi e li ha trascinati a casa.
Il Morby ha avuto una crisi isterica, il Minty una sonora sgridata da Mister Baby.
Mamma Pinkytos si è sentita stanca, sconfitta, sfigata come non mai.
Ha mollato i nani al pater familias influenzato ed è uscita da sola a prendere il latte.
Poi ha pensato che in fondo andava tutto bene. Lei stava relativamente bene e aveva trascorso una mattinata con un'amica, Mister Baby stava meglio e i nani forse erano stanchi per la settimana trascorsa.
E' tornata a casa, ha preparato la cena ed è andata al corso di pasticceria.
E la giornata si è profumata di pasta frolla.

giovedì 14 novembre 2013

Il fascino della scaloppa

Ebbene sì, martedì a zumba Mamma Gabry Domopack (sì sì. Lei mette il Domopack sotto i leggings!) si é confessata. Prima ha sgridato Mamma Polly Capellipazzi che aveva cenato con pasta e patate ("Troppi carboidrati! Non va assolutamente bene!), ha rimandato a settembre Mamma,Pinkytos perché aveva mangiato riso e patate (sti tuberi!) poi ha confessato di avere ceduto al fascino della scaloppa (di tacchino), con pure un filo d'olio (Non va assolutamente bene!).
Ma la questione della patate proprio non le è andata giù. Ha continuato a guardare le reprobe con riprovazione per tutta la sgambettante lezione.
Sotto il raggio laser di Mamma Gabry, però, è finita questa volta anche la filiforme Alina Filoderba rea, a suo modesto parere, di avere un po' di pancetta.
Mamma Pinkytos si farebbe volentieri carico della pancetta di Alina Filoderba, anzi ne sarebbe proprio entusiasta. Ma si deve tenere la sua. E per la depressione che le viene ogni volta che si guarda allo specchio di profilo, una volta a casa si è mangiata un Duplo. Niente patate però. Così Mamma Gabry Domopack, che una volta a casa strizza il Turbocell ed è felice nel vederlo imbevuto di sudore, non la sgrida che per lei il ciocccolato è di sicuro più socialmente apprezzabile delle patate che fanno ingrassare, gonfiano e manco ti danno soddisfazione.
A proposito della scaloppina, Mamma Pinkytos pensa che anche l'ineffabile Alina Filoderba, l'istruttrice di zumba, dovrebbe mangiarsene una bella grossa, di carne rossa però, così le si colorirebbero un po' le guance visto che sembra sempre sul punto di cadere per terra svenuta. Poi dovrebbe mangiarsi anche del cioccolato, come fa Mamma Pinkytos. Le consentirebbe di colmare la carenza d'affetto in virtù della quale si porta il suo cagnolino, tenero e cucciolo, alle lezioni di zumba, overo in una palestra piccola e dall'acustica pessima, dove quaranta forsennate urlano come pazze al ritmo di una musica a volume assordante. Roba da chiamare La LAV, il WWF, la Protezione animali o chi per loro.
Mamma Pinkytos, che non riusciva a sgambettare in pace vedendo il cucciolo impazzito con i timpani in via di espolosione, ha provato a dirglielo. Non sa se Alina Filoderba abbia sentito, nel frastuono generale. Ma per fortuna a metà lezione ha portato il povero animale almeno fuori dalla porta.
E Mamma Pinkytos, che ha affinato la tecnica del saltellare da ferma, ha potuto zumbare in pace.
Almeno quello.

martedì 12 novembre 2013

IO

Mamma Pinkytos sconosce modalità e tempi di formazione della personalità. Tuttavia, dopo la nascita del Morby, avendo quotidianamente davanti agli occhi due nani diversi come il giorno e la notte, la cui unica cosa in comune sono i genitori, Mamma Pinkytos ha iniziato a credere che i tratti fondamentali del carattere fanno parte di noi sin da prima di nascere. La famiglia, il contesto sociale, le esperienze di vita sfumano e arricchiscono. Minty e Morby, infatti, sono diversi in tutto, persino nell'aspetto fisico: biondo e riccissimo il piccolo, moro il grande, dalla pelle ambrata il maggiore, bianco come un foglio di carta il cucciolo, elegante come un lord il Minty, squinternato come un artista pazzo il Morbillo. Opposti anche i tratti caratteriali: se il Morby è volitivo e determinato, il nano grande è insicuro e lamentoso, tanto il Minty è diplomatico e ragionevole quanto il fratello è ostinato e testardo. L'uno è riflessivo e misurato, l'altro teatrale ed eccessivo.
Ultimamente il nano piccolo, precoce in tutto, ha preso fortissimamente coscienza del suo io e, in perfetto Morby-style, si tratta di un ego smisurato.
In base a quanto Mamma Pinkytos ricordava, i nanetti iniziano a parlare di sè in terza persona, acquisendo una coscienza del loro essere soggetti autonomi capaci di autodeterminarsi solo intorno ai due anni-due anni e mezzo.
Non così il Morbillo.
"Io" è una delle parole che preferisce in assoluto (insieme a "ncoa!" quando sta mangiando) e la urla con voce stentorea ad ogni pie' sospinto.
"Chi é l'amore della mamma?"
"IO!"
"Chi è che merita un dolcetto?"
"IO!"
"Chi viene a farsi coccolare?"
"IO!"
"Chi vuole schiacciare il tasto dell'ascensore?"
"IO!"
"Chi attacca queste figurine?"
"IO!"
"Chi bussa e dice "dolcetto o scherzetto"?"
"IO!"
E guai a contraddirlo. Se il Minty osa intervenire, lo zittisce con urla isteriche: "Noooooo!!! Ioooooo!!!"
Il bello è che i suoi "IO" sono detti sempre a proposito perchè se Mamma Pinkytos chiede: "Chi riordina?" Oppure: "Chi finisce la verdura?" il nanetto malefico risponde senza esitazioni: "Tia" (Minty).
L'ego smisurato del Morby fa sorridere Mamma Pinkytos. Questi "io" detti con un sorriso sfacciato e gli occhietti che brillano la fanno proprio impazzire.
Per ora.

lunedì 11 novembre 2013

Venticinque pizzette e una pera

Ieri sera, per cena, Mamma Pinkytos ha mangiato venticinque pizzette di vario tipo (con olive, prosciutto, acciughe).
Mamma Gabry Domopack ha mangiato (se l'ha mangiata) una pera ("Ma grossa eh...").
Ormai è chiaro: é per questo motivo e solo per questo motivo che Mamma Pinkytos ha la pancia e Mamma Gabry no, che Mamma Pinkytos non entra nei jeans superattillati taglia 40 e Mamma Gabry sì. Le altre sono scuse che Mamma Pinkytos accampa per autoconvincersi che ingurgitare cioccolatini a ripetizione e mangiare focaccia con la burrata non fa ingrassare.
Non è valida la scusa dei due figli, perchè anche Mamma Gabry Domopack li ha (certo è che fare due figli in due anni e mezzo non ti consente di recuperare la linea dopo la prima gravidanza. Per non parlare dell'allattamento...), non è valida la scusa di essere costretta a pranzare sempre fuori per lavoro perché anche lei mangia (su questo qualche dubbio è lecito) fuori.
E' ufficiale quanto ovvio: se non mangi diamagrisci. Punto. Questo è l'unico modo.
Ma facciamo qualche passo indietro.
Ieri Mamma Pinkytos ha passato una divertentissima domenica ad uno swap party per donna e bimbo, organizzato da Mamma Nina Lavoropertutti. Si tratta di una festa in cui donne e mamme scambiano capi di abbigliamento in ottimo stato propri o dei propri bimbi, in un modo giocoso, con tanto di volata arraffona al momento del gong. Si ride, si fanno quattro chiacchiere al femminile e anche qualche buon'affare, soprattutto con l'abbigliamento per bambini i cui capi sono quasi sempre seminuovi.
Mamma Gabry è un'ottima compagna di swap: ha una taglia diversa dalla sua, lo scatto felino (ma l'acchiappo finale questa volta è stato merito del carburante cioccolatoso di Mamma Pinkytos!), l'armadio ben fornito e la giusta voglia di divertirsi.
Il punto è che dopo lo swap party era in programma l'aperitivo.
A Mamma Pinkytos l'idea di cenare con qualche stuzzichino e di arrivare a casa pronta per allettare i nani era parsa una buona idea. Mamma Gabry aveva assentito, salvo dare al momento topico un'occhiata orripilata al (gustoso) buffet.
"Ti offendi se non prendo niente?"
"Ovvio!" Replicava implacabile Mamma Pinkytos. "L'aperitivo va necessariamente condiviso."
"Ma io... tutti questi crostini... e le pizzette... Tutti questi carboidrati! Se ci fosse stata un po' di macedonia..."
A Mamma Pinkytos è venuto da ridere. Si è immaginata la faccia delle presenti, assetate e affamate per le energie spese durante lo swap, alla vista di un buffet a base di macedonia e insalatina.
Alla fine Mamma Gabry è stata esonerata dall'ipercalorico buffet, mentre Mamma Pinkytos ha ingurgitato anche la sua parte di pizzette.
In tempi di crisi il cibo non va sprecato.
Mamma Pinkytos, che in quel momento ha rimpianto la compagnia mangereccia di Mamma Polly Capellipazzi, avrebbe dovuto saperlo. Se vai a mangiare la pizza con Mamma Gabry Domopack, lei la pizza non la prende: ordina un petto di pollo scondito. Quando Mamma Polly Capellipazzi e Mamma Pinkytos a zumba sono un po' appesantite dalla lauta cena appena consumata, lei candidamente si associa: "Eh sì: anche io non dovrei mangiare prima. Ho mangiato due pomodori e mi sono restati qui!"
Ieri sera Mamma Pinkytos, che si sentiva in colpa ad ogni crostino mangiato, giusto per farsi del male, ha voluto sapere cosa avrebbe mangiato Mamma Gabry una volta tornata a casa.
Mamma Gabry la sorprende sempre, perché va oltre le sue più funeste aspettative: "Una pera penso."
Vedendo l'espressione preoccupata di Mamma Pinkytos, si premurava di aggiungere: "Ma bella grossa eh..."
Un kg e mezzo di pera.
Per compensare le venticinque pizzette di Mamma Pinkytos che, candidamente, confessa: la sua è tutta invidia.

sabato 9 novembre 2013

Dieci cose che piacciono a Mamma Pinkytos


1. Raggomitolarsi sul divano in mise lanosa (pigiama morbido, calzettoni pelosi et similia. Quanto di meno sexy ci sia sulla faccia della Terra) a vedere "Chi l'ha visto" o altri programmi su morti ammazzati (a scopo scientifico e di aggiornamento lavorativo) strafogandosi di cioccolato.
2. Portare all'asilo i suoi nani, accompagnandoli con un abbraccio e un sorriso alla loro giornata fatta di giochi e piccoli impegni.
3. Condividere la pausa pranzo con Mister Baby. Pranzare insieme riuscendo a fare un discorso di senso compiuto senza nani egocentrici e prevaricatori intorno ("Ma uffaaa! State un po' zitti! Non mi fate dire niente!"). Fare una passeggiata mano nella mano in centro, curiosare tra gli scaffali della libreria. E' una cosa da cui Mamma Pinkytos è dipendente. Se, per reciproci impegni di lavoro, per qualche giorno la pausa pranzo vis a vis salta, Mamma Pinkytos va in crisi di astinenza.
4. Prendere un caffè con un'amica, facendo chiacchiere da donne. Ridere di quello di cui solo le donne sanno ridere, organizzare, progettare. Parlare di un paio di orecchini o della ricetta dei macarons.
5. Fare shopping, nel senso di curiosare senza fretta in giro. (Comprare no, quello le mette ansia perchè poi puntualmente si sente in colpa.)
6. Andare a recuperare i suoi nani, riabbracciarli dopo una giornata separati, ascoltare i loro racconti. Benchè a volte arrivi in ritardo subendo i rimbrotti delle maestre, è un momento che Mamma Pinkytos attende sempre con trepidazione e gioia.
7. Godere di qualche momento di completa solitudine. Per cucinare qualcosa di buono, per sistemare il suo armadio o anche solamente per pulire la casa o stirare. Ogni tanto ne ha fisicamente bisogno.
8. Organizzare una bella cena tra amici di sabato sera. Condividere con i nani i preparativi e l'atmosfera festosa del weekend.
9. Trascorrere una mezza giornata con la sua mamma, come faceva,quando era più giovane, il sabato pomeriggio. Fare un giro per negozi, prendere un the con calma. Non vivendo vicino si vedono poco e, quando ci sono i nani, riescono a malapena a dirsi "ciao".
10. Dare libero sfogo alla sua fantasia creativa della quale ha bisogno per compensare la natura esclusivamente intellettuale del suo lavoro. Impastare, modellare, ritagliare, incollare, cucire, impiastricciare. I suoi manufatti non sempre sono apprezzabili ("Mamma, cos'é? E' bruttissimo!") ma le danno un'enorme soddisfazione.
Sta arrivando Natale, un Natale di crisi, in cui Mamma Pinkytos insegnerà anche ai suoi nani l'arte del risparmio e del fai da te. Non tutto si può comprare con i soldi. Se volete fare uno dei suddetti regali immateriali a Mamma Pinkytos, lei ne sarà felice.

mercoledì 6 novembre 2013

Taleb...nano

"Mamma! Dove stai andando?"
"A zumba amore."
"Ancora?"
"Una volta alla settimana nano. Come te che vai a psicomotricità tutti i mercoledì."
"Te l'ho detto giá centocinquanta volte che non voglio che vai."
"Nano non fare così. Anche la mamma ha bisogno di svagarsi e di fare un po' di movimento."
"Ok mamma, vai pure. Io sto qui, non dormo e ti aspetto. Ma ricordati che è l'ultima volta."
"L'ultima volta?"
"Oh mamma, parlo spagnolo? Tu devi stare con me semple. E basta."
Mamma Pinkytos credeva di avere impartito al Minty un'educazione aperta, moderna, improntata all'altruismo e alla paritá tra i sessi.
Mamma Pinkytos ignorava di avere in casa un integralista quattrenne possessivo e, a dispetto della faccina d'angelo, pure imperioso e autoritario.

lunedì 4 novembre 2013

Meno 39

In questo periodo, con il giorno di Santa Lucia che si avvicina, il Minty sfoglia più cataloghi di supermercati e negozi di giochi di quanto non faccia con qualsiasi altro supporto cartaceo.
Mamma Pinkytos ha cercato di inculcare al nano esoso la logica della crisi ("Santa Lucia nano quest'anno è moooooltooo pooovera, se tutto va bene ti porta un gioco, altrimenti neanche quello"), ma il Minty l'ha recepita a modo suo ("Va bene mamma. Io ne chiedo tanti poi magari se non mi polta qualcosa... Fa nieeeeenteee, me lo prendete voi al mio compleanno o a Natale. Però mi porta un gioco o due a casa nostra, uno dalla Nonna R, uno dalla Nonna L, uno magari dalla Nonna bis e uno dalla Lila... Poi chiedo qualcosa per il Morby che poi è di tutti e due...").
Appreso che la sobrietà non è una qualità diffusa tra i nani quattrenni, Mamma Pinkytos è pronta a sorbirsi, da qui al 13 dicembre, mille sopralluoghi suoi luoghi del delitto e mille visioni di cataloghi di vario tipo.
Non ultima stasera:
"Mamma, metti le clocette e sclivi il nome. Minty o Morby."
"Bello questo mamma, prendiamolo."
"Non è che lo prendiamo. Scriveremo nella letterina alla Santa che ti piace."
" Eh sì. Anche una gru mi selve e mi piace molto. Oh mamma guarda: il mercato, con la flutta e tutto quello che serve. Metti una clocetta e sclivi Morby che altrimenti metto troppe cose. "
"Per il Morby?"
"Sì sì chiediamola per lui questa bancarella che poi io vendo e lui passa di lì. Poi mamma a me piacciono queste macchine che ci si sale sopra ma non le chiedo perchè non ci stanno sull'asino di Santa Lucia."
"Eh sì nano, mica ci può stare tutto su quell'asinello."
"Infatti. A me piaceva anche questa cucina gigante..."
"La cucina? Ma ce l'avete e non ci giochi più..."
"Ma quella è piccola va bene per il Morby. A me servirebbe questa grandissima, ma è troppo ingombrante."
"E' vero. E poi non vi porta quello che avete già."
"Sai mamma cosa segno? Il tav."
"Il tav? Cosa é?"
"Ma sì il tavlet, ce l'hanno tutti."
"???????"
"Il tav. Tavoletta. Serve per fare i giochi, le musiche e le foto. A me servirebbe per le foto."
"Ma non ti serve nano fare le foto. E poi guarda... E' per bambini più grandi."
"Eh va beh allora lo chiederò quando avrò sei anni però è una cosa che serve."
Mamma Pinkytos è lievemente perplessa. A parte che il tablet non ce l'ha neanche lei e lo agogna come regalo di Natale da almeno due anni, a parte che non gradisce che il nano quattrenne si intrattenga con giochini elettronici di vario tipo, ma preferisce che vada in bici, al parco ecc., a parte tutto... Mancano ancora 39 giorni a Santa Lucia e lei crede di non potercela fare.