domenica 13 luglio 2025

Lui

Lui c'era sempre. 
Al mattino alle 6 quando Mamma Pinkytos si alzava per andare a pilates e camminava al semibuio della città mezza addormentata, la notte quando non riusciva a dormire. Lui dormiva pochissimo e le rispondeva sempre.
C'era se a Mamma Pinkytos si accendeva una spia dell'auto e non sapeva come fare, se aveva qualche doloretto strano o qualche preoccupazione, se aveva una gioia o una fatica da condividere. C'era per parlare di calcio e cucina. Dal suo divano dal quale non si spostava quasi mai aveva l'immenso dono e la terribile condanna del tempo vuoto. 
Erano quasi sempre suoi il primo e l'ultimo messaggio della giornata e il primo Mi piace sotto ad ogni post. 
Mamma Pinkytos è pudica con i sentimenti profondi e in questi mesi ha avuto bisogno di silenzio.
Ha voluto godere  in solitudine di ogni ricordo che si affastellava nella sua memoria, assaporare ogni momento di tristezza e malinconia improvvisa.  
Certi dolori non ce la fa a condividerli, sono troppo intimi e personali.
Ogni cosa ha i suoi tempi. Non è ancora il momento di rileggere i messaggi, le poesie, gli scritti, di guardare le fotografie. Ha ancora tutto davanti agli occhi. Ogni fotogramma di quella sera di tre mesi fa. L'ultima.
Lui c'era sempre, poi c'è stato il silenzio. Al quale non si è mai abbastanza preparati.
Domani il Minty compirà sedici anni e oggi è stata la prima festa di famiglia senza il Nonno M.
Questa sera Mamma Pinkytos ha sentito di dovere fare questo sforzo: di scrivere pur sapendo che dovrà fare a meno del suo primo lettore. 
Perché il dolore va attraversato.
Perché domani sarà un giorno di gioia e in fondo Mamma Pinkytos sa che lui c'è e ci sarà sempre. 
Ciao papà, so che stai sorridendo.