domenica 14 luglio 2024

15

Quindici anni da mamma.
Quindici anni da quella notte infinita di lacrime, sangue, chilometri di corridoio percorsi, paura, gioia pura, amore incondizionato.
Una scoperta.
Quindici anni da quando la bulimia di EstaThe e Kinder Pinguì si è tradotta in un piccolo lottatore di sumo di quasi 5 kg.
Quindici anni della sua nuova vita fatta di stupore, scoperte, emozioni nuove, amicizie vere.
Che la vita cambia senza chiedere il permesso e di colpo la te stessa di ieri non c'è più per lasciare il posto a una nuova te stessa, quella che, come un camaleonte, deve adeguarsi alla situazione, mutare di aspetto e di atteggiamento.
Infinte Mamme Pinkytos in questi quindici meravigliosi anni volati via in un soffio, da che quel bimbo con due denti ed il riporto è diventato lo spilungone di oggi.
Ma il sorriso è lo stesso.
Lo stesso è il modo di affrontare la vita in punta di piedi, con l'animo leggero e la resilienza di chi sa cadere e rialzarsi 
"Mamma, è stato bello" ha detto stasera esattamente nello stesso modo in cui lo diceva a tre anni, dopo ogni giornata passata al parco a giocare.
Mamma Pinkytos lo guarda e pensa lui è il suo Lexotan e la sua pillola del buonumore insieme. Se non ci fosse bisognerebbe inventarlo.
Tanti auguri a Mamma Pinkytos e al quindicenne più chill del mondo.
Che tu possa vivere avventure meravigliose.





domenica 7 luglio 2024

Orgoglio materno

In questi giorni il Minty è stato colpito da un morbo ignoto ed è stato costretto a dare forfait causa febbre e mal di testa.
Mamma Pinkytos invece è stata punta da qualcosa di volante e particolarmente pestifero che le ha ridotto la caviglia come una zampogna.
La mater irrequieta ha tirato il freno a mano e, mentre il Morby e Mister Baby facevano vita mondana, ha passato un weekend di relax in compagnia del suo nano grande, quasi quindicenne.
Che è proprio una persona piacevole da frequentare. Febbricitante, ma sempre sorridente, ironico, premuroso, pur con il suo "mal di testa esotico" e la schiena bollente. 
Insieme hanno cenato, pranzato, ordinato pizze, mangiato gelato e budino, visto film in perfetto relax.
"Stai nel chill mamma". E Mamma Pinkytos, che a stare nel chill non è affatto abituata, si è sentita coccolata e accarezzata da tutti quei sorrisi e dalla totale assenza di problemi.
Perché lui, il nano grande, seppur figlio di due genitori abituati per lavoro a problematizzare, è un maestro del saper vivere e saper disinnescare. 
Conversa volentieri, ma non ha bisogno per forza di parlare.
Mangia tutto di buon grado, ma non chiede e non pretende.
È di compagnia, ma ama stare solo.
Riconosce quando sbaglia e sa dire grazie.
Ieri sera prima di andare a letto le ha detto: "Grazie mamma per questi momenti che abbiamo passato insieme. È stato bello." 
E lei ha pensato che quindici anni fa, mentre con un pancione enorme si godeva gli ultimi giorni di attesa prima di diventare mamma, non avrebbe potuto desiderare di meglio.
Crescere un figlio e farne un uomo per bene era un'impresa che la spaventava. 
Oggi, strada facendo, sebbene sospetti che non sia del tutto merito suo, è orgogliosa dello stato dell'arte.
 

mercoledì 26 giugno 2024

Shaker

Sarà che c'è il cielo plumbeo.
Sarà che i sandali Mamma Pinkytos non li ancora messi.
Sarà che l'ombrello è il vero must have di stagione.
Saranno tutte queste cose insieme ma a Mamma Pinkytos l'estate sta scivolando via.
È shakerata. Il suo stomaco fa le bozze, ha difficoltà di concentrazione ed una incoercibile narcolessia.
I nani li vede giusto passare. Il Minty ha preso sul serissimo il ruolo dell'animatore di centro estivo: ha imparato a pulire i bagni e a vangare. Arriva a casa dopo dieci ore di cre in stato di coma, sembra essere  stato in miniera ai tempi di Marcinelle: "Sono distrutto. I bambini mi fanno venire mal di testa. Parlano troppo e non ascoltano niente."
Il Morby sviene direttamente sull'uscio, lanciando scarpe e zainetto. Fa una seduta relax da trenta minuti sul wc e non risponde più alcuno stimolo uditivo né visivo. Non ha tempo nemmeno per lavarsi e va a dormire che ancora non ha fatto buio.
Mamma Pinkytos vorrebbe fare cose, uscire, organizzare ma le mancano le energie. Vorrebbe almeno interloquire con i nani ma escono di casa alle otto e rientrano alle sette senza nessuna voglia di relazionarsi con il prossimo.
Allora aspetta che torni Mister Baby, se torna.  Risucchiato dal vortice delle scadenze lavorative pre-ferie pure lui interloquisce poco. 
Mamma Pinkytod fondamentalmente si sta antipatica da sola perché non riesce a mettersi d'accordo con sé stessa su cosa le va di fare. È perennemente indecisa tra il giacere esanime sul divano e uscire a fare vita sociale. Quindi è insoddisfatta a prescindere.
Fa cose belle. Oggi ha fatto colazione con Mamma Polly Capellipazzi, pranzato fuori con Mister Baby. Ieri sera è uscita a cena con lo Zio Tanguero, questa sera farà una figuraccia al torneo di pallavolo con la sua squadra di disperati mentre domani andrà alla Biennale di Venezia con un gruppo di colleghi.
Eppure.
Eppure si sente shakerata, inconcludente e brutta.
Mi sa che è proprio ora di andare in vacanza.

giovedì 13 giugno 2024

Redde rationem

Questa settimana Mamma Pinkytos ha macinato km in tripla cifra, così tanti che mentre cercava di contarli si è stancata.
Adesso giace in stato di semicoma sul suo letto di ragazzina e si sente una pallina da ping pong impazzita.
Sono stati giorni strani, in cui la mater inquieta ha fatto molte cose: ha tenuto compagnia al Nonno M mentre la Nonna R era al mare, ha preparato e disfatto bagagli, inanellato trasferte, scritto atti in scadenza ed è persino uscita a cena un paio di volte con Mister Baby. 
Domenica scorsa, quando ha accompagnato il Morbillo e la Nonna R alla stazione, le sembra lontanissima.
In questi giorni si è svegliata sempre all'alba, che in questa stagione è ad un'ora antelucana, con il risultato che alle 4 del pomeriggio era da ricovero in ospizio.
Le sembra di non avere lucidità, di non sapere più che giorno è.
Ora, tempo infame permettendo, ha bisogno e voglia di entrare in modalità estate.
Oggi è stato il giorno del redde rationem che ha chiuso definitivamente l'anno scolastico.
In mattinata è arrivata la pagella del Morby, nel tardo pomeriggio quella del Minty. Entrambi promossi senza intoppi, entrambi già con la testa in vacanza.
Adesso tocca a lei.
Domani all'alba, recuperato il Minty, farà un'altra bella dose di km per raggiungere il mare e recuperare il nano piccolo.
Non prima di essersi goduta un giorno e mezzo "nel chill" come direbbe il nano grande.
Ha bisogno di svoltare. Di resettare il cervello e ritrovare una diversa quotidianità. Ha bisogno di sole. Ha bisogno di sonno. 

mercoledì 22 maggio 2024

Febbre neroblu

In Italia è l'anno della Dea.
Così come in Cina è l'anno del Dragone.
Complice il raggiungimento della doppia finale, a Bergamo succedono cose curiose.
Il rider che discute di calcio con la cassiera del supermercato.
La nonnina che compra la bandiera neroblu perché "me pias al culur".
Chi non ha mai seguito il calcio prenota il tavolo dai cinesi per vedere la partita. E i cinesi, pure loro, servono i noodles con la maglia di Scamacca.
Nella Pinkytos' Home siamo al delirio puro.
Mister Baby, tornato dalla trasferta di Roma per la Coppa Italia con i nani, non ha dormito per una settimana in attesa dei biglietti per la finale di Dublino. Che, pur anzitempo prenotati e profumatamente pagati, parevano non arrivare mai.
Ieri, biglietti finalmente alla mano, è tornato dal lavoro cantando allegramente "Tutti a Berlino" e nottetempo è partito vestito da trekking con due amici. Destinazione Dublino o Berlino chissà, perché i percorsi verso la finale sono spesso tortuosi. C'è chi è arrivato in Irlanda via Alghero, chi via Edimburgo in Flixibus, chi via Lourdes che, considerata la portata dell'evento, male non fa.
Il Minty, juventino fino al midollo, si è comprato la maglia della finale ed è in pre-partita da stamattina.
La sua prof un po' meno, visto che ha promesso l'insufficienza a tutti gli assenti causa Dublino.
Sarà del Brescia, forse. Anche se, a onor del vero, anche il Nonno M, agguerrito e irriducibile tifoso dei "suní" questa sera (e non solo) tiferà Atalanta.
Così come Mamma Pinkytos, che per la dea ha maturato una certa simpatia, visto che le garantisce qualche domenica libera e riempie di buonumore Mister Baby e i nani. Così, quando parcheggia, sta sempre bene attenta a non rigare la macchina di Toloi, dirimpettaio della Pinkytos' Family. Ha anche pensato di invitarlo a mangiare la pizza di Mister Baby, visto che le fa simpatia quando lo vede trafficare in garage il lunedì mattina. 
Così come le fa simpatia il gatto di Miranchuk, ormai una specie di mascotte del negozio della sua parrucchiera. Molto più del gatto dei suoi vicini, che attenta quotidianamente alla vita di Pongo e Luna. 
Le fanno simpatia un po' tutti questi ragazzotti tatuati, che guarda con lo spirito della vecchia zia e che ormai le sono familiari.
Mamma Pinkytos, nonostante i trascorsi da giornalista sportiva che le hanno regalato una certa competenza, dopo anni di disintossicazione, ormai guarda tutte le partite di calcio allo stesso modo. Che siano dell'Atalanta oppure della squadretta del Morby.
Lei guarda se i giocatori sono tesi, brutti, belli, preoccupati o infuriati. 
Le sembra di essere sua nonna quando diceva: "Poarí.. se l'è sudat!" 
Si diverte moltissimo a fare commenti fuori luogo e a fare credere che di quel che accade in campo non ci capisca nulla.
Ma è vero che c'è un mondo al di là del gesto tecnico e dell'agonismo puro. Al di là delle vittorie e delle sconfitte. Ed è quello che anima il cinese vestito da Scamacca e la vecchietta con la bandiera.
Le emozioni sono tutto nella vita.
Sono quello che l'aveva fatta appassionare al calcio, tanti anni fa' e che questa sera la porterà con il Morby in piazza per condividere il momento.
Comunque vada sarà un successo.
Comunque vada se lo ricorderanno.








venerdì 26 aprile 2024

26

Mamma Pinkytos ci tiene proprio a dirlo. Questa sera lei e Mister Baby usciranno a cena in solitaria. È il 26 aprile e sono 16 anni di matrimonio, più dieci di conoscenza e pseudo fidanzamento, convivenza o quello che è, fanno 26 anni tondi tondi che si sopportano.
Più quelli vissuti insieme che quelli senza. Ancora non si lanciano coltelli. Ogni tanto si mandano più o meno bonariamente al diavolo ma sempre con affetto.
Conoscono difetti e magagne l'uno dell'altra. Il modo di dormire, di soffiarsi il naso in modo rumoroso (lui) e di infrattare i rifiuti che non hanno voglia di differenziare (lei). 
E nonostante tutto tengono botta. 
Perché l'amore non è ci-ci-co-co pucci- pucci-bao -bao, ma è l'arte della mediazione continua. A volte estenuante e faticosa, ma sempre rispettosa. È stemperare, darsi spazio, consentirsi di essere.
Stasera Mamma Pinkytos si sente anche moderatamente gnocca, nel senso che si è messa un vestito diverso dai jeans e, pur avendo i capelli mezzi sporchi, li ha mascherati ben bene. A parte che ha un bernoccolo sul naso, causato dal coperchio del bidone della spazzatura condominiale che le è arrivato esattamente sul setto nasale.
Ha neutralizzato i nani alla bell' e meglio, sfidando la sua natura di madre controllante. Il nano grande è alla partita e tornerà, si spera, a casa con il suo allenatore, un certo Gio Tonno che il nome è tutto un programma. Mamma Pinkytos spera che sia come il tonno in scatola, rassicurante, che anche se non hai niente da mangiare lui è sempre lì che ti guarda dall'armadietto e ti salva la cena.
Il Morby è da un amico ed era tutto felice che stasera andava al cinema a vedere Kung Fu Panda con ben dieci euro nella giacca, che Mamma Pinkytos è sicura perderà ben prima di arrivare al cinema.
Tutto è pronto. Mamma Pinkytos ha fame.
Quasi quasi mette pure i tacchi.
26 cm sono troppi.
Bastano gli anni.

lunedì 22 aprile 2024

Egyptian training

È ufficiale: la Pinkytos' Family è pronta per bivaccare nella sala arrivi dell'aeroporto di Dakar.
Queste 48 ore di fuoco a Il Cairo sono state un training eccezionale.
Si sono appisolati ovunque, anche sul dromedario. E anche Mister Baby che di solito è refrattario alle scomodità e non dorme nemmeno durante i voli transoceanici è stato sorpreso con la bolla al naso sulla feluca lungo il Nilo.
Che Mamma Pinkytos è una zingara inside già si sapeva. I nani le hanno dato grande soddisfazione, si vede che sono figli suoi.
Così ieri, mentre il loro volo di ritorno è stato ri-schedulato alle 2.30 del mattino (che Dio, Allah, Amon Ra o chi per loro ci scampi da Wizzair), senza fare una piega il Minty si è sdraiato sulle poltrone della sala imbarchi in posizione mummia, tanto per restare in tema, perfettamente supino,con il cappello del Morby sugli occhi è si è rivisto dopo tre ore. Il nano piccolo, dopo qualche blando tentativo di dormire abbarbicato alla sua mamma, ha preso lo zaino, lo ha usato come cuscino e si è messo a dormire in posizione fetale a sbalzo tra due poltrone. Tutto questo mentre Mamma Pinkytos già stava a fare compagnia a Tutankhamon da almeno un'ora. L'unico irriducibile, Mister Baby, lord fino al midollo, con la camicia bianca e i pantaloni beige, ancora pettinato, a fare da sentinella ai tre poveri profughi e a tenere controllato l'orario di imbarco. Mamma Pinkytos quando dorme può essere che non si svegli nemmeno se crolla l'aeroporto, soprattutto se il foulard anti-neon sistemato sugli occhi assicura l'effetto buio.
L'attitudine al bivacco in questo viaggio è stata essenziale, una vera e propria skill.
Metti di arrivare in aeroporto un venerdì sera qualunque, con la settimana, la giornata e pure i festeggiamenti per la vittoria dell'Atalanta sulle spalle.
Metti che devi fare un volo intercontinentale e l'aereo ritarda di due ore.
Metti che arrivi in Egitto alle due di notte, fai la coda per il visto e finalmente esci dall'aeroporto alla ricerca dell'omino con il cartello con il tuo nome.
Metti che questo fantomatico omino non ci sia, che tu non abbia l'wi-fi e che non veda altra soluzione che smadonnare per quaranta minuti chiedendo a tutti quelli che ti paiono sufficientemente abbronzati se si chiamano Khalid.
Metti che non appena hai perso la speranza e contrattato il transfert con uno pseudo driver che ti sembra meno intenzionato a fregarti rispetto agli altri, si palesi Khalid, con il famoso cartello con il nome. Eviti di mandarlo al diavolo perché ti serve e fai buon viso a cattivo gioco.
Metti che l'hotel che hai prenotato con Booking sia completamente sconosciuto a Google Maps, Waze e ad ogni navigatore terracqueo e che per un'ora buona, alle tre e mezza del mattino, Khalid chieda ai passanti se conoscono l'hotel.
Metti che in un momento di disperazione Mister Baby parta a piedi alla ricerca dell'hotel che ha cambiato nome e lo trovi.
Metti che, alle 4, finalmente arrivati in hotel il receptionist ti comunichi candidamente di non avere più la stanza prenotata perché c'è stato un overbooking.
Metti che, a quel punto, Mamma Pinkytos sfoderi una sequela di minacce e insulti irripetibili in un inglese impeccabile che tuttavia non sortisce nessun effetto sul predetto receptionist.
Metti che, solo lievemente intimorito dalla cazzimma di Mamma Pinkytos il suddetto si offra di fornire cuscini e coperte per il bivacco alla Pinkytos'Family.
Metti che alle 4.30, tale Mister Ahmed, padre di un amico del Morby, presente urbi et orbi, incurante del sonno e dell'ora tarda (se andate in Egitto, Mister Ahmed tutta la vita. È una specie di divinità), trovi una sistemazione ai 4 disgraziati, consistente in una tripla in un altro hotel.
Metti che Mamma e Morby svengano immantinente in un letto a una piazza, mezzi vestiti. Seguiti a breve distanza dal Minty e Mister Baby, più comodini e ben sistemati.
Metti che dopo tre ore di sonno arrivi la guida per una bella giornata alle piramidi, Saqqara, Giza, Sfinge, cammellata, annessi e connessi.
Metti che dopo dieci ore di meraviglie egizie tu debba anche procacciarti il cibo, in una metropoli dove per attraversare la strada ti devi fare il segno della croce e  ogni amen è un colpo di clacson del milione di macchine presenti.
Metti che dopo un'ora di peregrinazione tu finisca da Pizza Hut, tra i sorrisi di giubilo dei nani e la composta delusione di Mister Baby, amante dei tuguri autoctoni pieni di fumatori di narghilè.
A Mamma Pinkytos bastava il bivacco, comunque e dovunque.
Lei non aveva più nemmeno le energie per lamentarsi e la pizza americana in Egitto le è sembrata buonissima.
Quanto al volo di ritorno, era così in ritardo che alle otto di lunedì mattina la Pinkytos Family non aveva varcato la porta di casa.
Mamma Pinkytos non se l'è sentita di portare i nani direttamente dall'aeroporto a scuola.
Lei, invece, nell'ottica del training, si è infilata il tailleur e si è trascinata in ufficio senza nemmeno passare dal via.
Il resto, al netto degli imprevisti sopra descritti, è stata solo meraviglia.