"Stiamo andando in ospedale. Siamo io, mia mamma e lo Zio cinese. In tre con tre valige."
"Cosa devi fare con tre valige?!"
"Che ne so. Non ho mai partorito."
"?!"
"In ospedale mi hanno detto di portare solo i vestiti per uscire, che per il resto hanno tutto loro. Ma io per sucurezza ho portato cambi per tutti, I pod, I pad, computer e libri vari."
"La prossima volta che leggerai un libro, mio nipote Little Lio-giu avrà sette anni!"
Faccina sbalordita.
"Zia cinese oggi devi solo far uscire un nano dalla pancia e quello é il meno. Da quando sarà uscito niente sarà più come prima".
La Zia cinese sta andando in ospedale per l'induzione al travaglio. A quelle latitudini le distanze sono molto dilatate e può volerci anche parecchio. Inganna il tempo chattando con Whatsapp con Mamma Pinkytos, lontana milioni di km. Scherzano per stemperare.l'emozione.
In Cina saranno pure tecnologicamente avanzati, il parto potrà forse essere seguito on line e mille altre stranezze, ma quando si tratta di una mamma che deve mettere al mondo il suo bambino in Laos, in Birmania o in Australia tante diversità non ci sono. Al cospetto della vita e del suo miracolo tutto il mondo é paese.
Gioie e dolori di un'aspirante mamma lumaca costretta, giorno e notte, a una vita a mille all'ora
martedì 3 settembre 2013
Tutto il mondo é paese
Santa Tetta e le altre: l'allattamento al seno tra orgoglio e pregiudizio
Dall'altro ieri il Morbillo non si attacca al seno e a Mamma Pinkytos sta già venendo la malinconia. Le sembra di perdere un tesoro immenso, delle sensazioni che forse (assai probabile) non torneranno più.
Il Morby ha quasi un anno e mezzo, mica é un lattantino, ma quando si rilassa attaccato come una ventosa a Santa Tetta é un miracolo della natura.
Il fatto é che il Morbillo ha una certa propensione alla dipendenza e più il tempo passa più farebbe fatica a rinunciare alla sua piacevolissima abitudine. E la sua mamma ha assolutamente bisogno di fare degli esami approfonditi e di curarsi un mal di schiena lancinante che, tra gravidanze e allattamento (ha allattato per tre degli ultimi quattro anni e mezzo. E il resto del tempo era incinta!) si trascina da anni.
Il nano non ha ancora inquadrato il problema. Si sveglia di notte, urla: "Cacqua!!" e lancia biberon e bicchieri. Indica con il ditino il seno e dice: "Qua!" Non potrebbe essere più eloquente. Al mattino schifa il latte nel biberon, come se fosse il peggiore veleno. Ci vorrà tempo.
Per Mamma Pinkytos, ormai drogata dall'allattamento al seno, smettere é una rinuncia grande. Va in crisi d'astinenza dopo un giorno solo, neanche fosse lei a bere.
Dell'allattamento materno se ne dicono di tutti i colori. Lei, che ha allattato per sedici mesi il Minty e per quasi diciotto (ué! Non é ancora finita!!) il Morby, lo sa bene ed é sempre andata avanti a testa bassa, talvolta usando la reticenza come arma di difesa.
Tra mamma e suocera é sempre stato un tripudio di "basta latte", "farà la fine di quel bambino attaccato alla tetta a cinque anni", "tanto ormai é acqua" ecc. ecc.
Per un nutrito gruppo di amiche (qualcuna che la capisce e la pensa come lei, che per allattare ha fatto sacrifici e ne è felice a onor del vero c'è) "sei tu che vuoi che dipenda da te", "non è più latte, non gli serve", "se non smetti non va via la pancia".
Mamma Pinkytos francamente se ne infischia.
Anche perché l'allattamento al seno é uno di quegli argomenti di cui se ne dicono di tutti i colori e su cui chiunque, ma proprio chiunque, persino le signore sull'autobus, si sentono in diritto di dire la loro.
Se esci con un bambino piccolo allattato al seno é un fuoco di fila continuo: "Piange perché ha fame", "Non hai abbastanza latte", "Il latte avrà un gusto cattivo. Avrai mangiato qualcosa che non gli piace", "L'allattamento a richiesta non va bene. Bisogna che mangi ogni quattro ore", "Bisogna che lo svegli per mangiare altrimenti ti viene la mastite", "Non devi allattarlo quando hai il raffreddore", "É sempre attaccato. Non va bene", "Non é la posizione giusta. E il latte é troppo chiaro", "Bevi la birra, fa latte", "Niente aglio e cipolla. Non piacciono al bambini."
Su certe cose Mamma Pinkytos é piuttosto pudica e riservata e ritiene che ciò che esce dalle sue tette sia eminentemente affar suo e non vede perché le persone si sentano in diritto di discuterne.
Ad ogni modo Santa Tetta, in quasi tre anni di onorato e orgoglioso servizio, ha smentito pressoché tutti i luoghi comuni.
Alle mamme che allattano e che vogliono allattare Mamma Pinkytos può dire che é giusto tutto ciò che va bene a mamma e bambino. Allattare é possibile quasi per tutte. All'inizio ingranare può costare sacrificio, ma con il passare del tempo é una vera comodità avere la latteria sempre a portata di mano e soprattutto avere un modo di sicura efficacia per calmare l'eventuale disperazione del nano. Mamma Pinkytos, quando viveva notti movimentate, ha guadagnato ore vitali di sonno mentre il nano ciucciava indisturbato. E ha pure poltrito (si fa per dire) qualche quarto d'ora al mattino mentre il nanetto, solito svegliarsi all'ora delle galline, faceva colazione in santa pace, raggomitolato vicino alla sua mamma.
"Se te lo porti nel lettone ci starà fino a dieci anni", "La notte non deve mangiare, lascialo piangere", "Se non lo abitui al biberon, non lo vorrà mai", "Se gli dai il ciuccio non vorrà più il seno".
Con il Minty, Mamma Pinkytos era lievemente più ansiosa. Temeva che qualcuna di queste funeste previsioni di realizzasse con effetto differito. Con il Morby si é fatta i fatti suoi con un'omertà mafiosa. Lei, i pregiudizi, li ha smentati uno per uno e parla a ragion veduta. Con orgoglio dice di avere fatto un'esperienza splendida, di avere fatto esattamente ciò che andava bene in quel momento per lei e per i suoi nanetti appiccicosi. E poi, diamine, in certe occasioni (leggasi notti insonni) bisogna pure sopravvivere. La prossima volta valuterà l'opzione di mandare il nano urlante a balia da quelli che dicono di lasciarlo piangere. Che lo sopportino loro!!!
Ogni mamma sa cosa é giusto per il suo nano. E se si tappa le orecchie lo capisce meglio.
lunedì 2 settembre 2013
Al nido
"Amore! É andato bene il primo giorno di nido?"
"No".
"Sono sicura che hai giocato tanto.. Ti sei divertito con gli altri bimbi?"
"No."
"Hai almeno mangiato la pappa?"
"Si."
Il Morby é l'uomo che non deve chiedere mai. Lui non ha tentennamenti né incertezze. E serba rancore.
Mamma Pinkytos é andata a recuperare il suo nanetto al nido, digiuna e dopo una corsa pazza per prendere l'autobus al volo. Lo ha trovato così: offeso, ma con la pancia piena e la scritta "bis" sulla diaria dei pasti.
Ognuno si consola a modo suo.
Si ricomincia
Mamma Pinkytos ieri si é fatta tre ore di auto di cui due in coda per portare il Minty, ultimo vacanziero superstite, dai nonni dove rimarrà per qualche giorno.
Una volta a casa ha caricato le ultime due lavatrici (é arrivata a quota sedici), ha sistemato negli armadi il corrispettivo di quattro che aveva stirato il giorno prima, ha piegato non troppo accuratamente le altre dieci a beneficio di Santa Domitilla Pensacitu, é ammattita per due ore a cercare la sacchetta del nido del Morby (che non ha trovato), ha preparato corredino e cambio per il nano poi é svenuta nel letto.
Stamattina ha lottato con il nano piccolo che, ancora in modalità vacanza, si rifiutava di alzarsi e di fare colazione, ha salutato il Minty al telefono che, ignorando bellamente i bacini e bacetti della mamma-cozza, le ha detto solo: "Pronto mammy, mi passi il Morby?" e ha accompagnato al nido il suddetto Morbillo che, come era assolutamente prevedibile, ha urlato e pianto come se lo stessero scotennando aggrappato con tutte le sue forze allo stipite della porta.
Poi, tutta felice (si fa per dire), Mamma Pinkytos é andata alla fermata ad aspettare l'autobus, visto che alla sua bicicletta hanno rubato la sella.
Si é alzata prima delle sette, ha un figlio solo e non é abcora arrivata in ufficio.
Yu-uh! Si ricomincia!
venerdì 30 agosto 2013
Buon blog-compleanno
Un anno fa Mamma Pinkytos pubblicava il suo primo post e, a fini di mera autocoscienza (della serie: mal comune mezzo gaudio) e senza nessunissima aspettativa, decideva di condividere i cavolacci suoi con un numero indeterminato di persone.
Un anno fa era una neomamma-bis con tutte le paturnie del caso, cercava di tenere il piede in mille scarpe, con una mano cullava il nano piccolo, con l'altra imboccava il nano grande regredito alla fase neonatale.
Un anno fa il Minty era un angioletto che aveva appena finito l'asilo nido. Si apprestava ad iniziare la scuola materna e non vedeva l'ora che il molesto nuovo arrivato fosse spedito pure lui al nido e affidato alle amorevoli cure di qualcuno non di famiglia.
Un anno fa il Morby era un neonatino di cinque mesi, pressoché inoffensivo. Sapeva stare ore nella sua carrozzina a giocare con l'orlo del lenzuolino e si addormentava con una coperta in testa, in modalità soffocamento.
Un anno e trecento post dopo, molte cose sono cambiate, mentre alcune sono rimaste invariate, come se il tempo non fosse trascorso.
Mamma Pinkytos qualche paturnia ce l' ha ancora (forse qualcuna meno) solo che a volte non riesce a stare dietro neppure a quelle e allora le dimentica, come le chiavi di casa o la merenda dei nani.
Il Minty, da cianfrullino che era, ora é un mezzano della scuola materna in piena fase pre-adolescenziale. Ma conta ancora i giorni che mancano all'inizio dell'asilo nido del fratello, che adora, ma che ha sempre una gran voglia di spedire altrove.
Il Morby del neonatino ha solo il vizietto del succhiatore incallito ovvero la Tetta-dipendenza.
Per il resto é un signorino con i ricci che ha imparato presto l'arte di arrangiarsi. É autonomo in tutto, anche nel mettere in pratica le sue tendenze suicide e distruttive.
Anche il blog di Mamma Pinkytos é cresciuto. Era pure lui un neonatino e ora cammina con le proprie gambe, grazie all'energia derivante dai vostri (quasi) ventimila click.
La mamma che non dorme mai (suvvia! É una perdita di tempo!!!), spegne la sua prima candelina e sentitamente ringrazia.
giovedì 29 agosto 2013
La dieta della cotoletta
Quattro giorni di Austria senza uso cucina hanno lasciato il segno sul viso e nell'intestino di Mamma Pinkytos, di Mister Baby e dei loro nani che, negli ultimi quattro giorni, hanno mangiato più carne di quanta ne mangino a casa in un mese e più patatine fritte di quante ne mangino in un anno. E poi intingoli, fritti, wurstel, insaccati, cioccolato e formaggi saporiti.
Ma soprattutto, per la gioia di Mister Baby che ama gustare ogni pietanza separatamente, l'Austria, dove se da bere ordini acqua sei una sorta di decerebrato da bandire dalla comunità, é la patria del piatto unico, dove la carne viene servita con il riso, la marmellata di ribes e, se sei fortunato pure con l'ananas, su un letto di gnocchi di pane conditi con i crauti e una spolverata di salsa all'aglio o di ketchup.
Il Morby che, con la sua fame atavica, in un altra vita era sicuramente sfuggito ai campi di sterminio, ha una certa confidenza con la cucina di origine germanica. E' l'unico bambino (sicuramente l'unico bambino italiano) che si sia mai visto fare i capricci per una porzione di crauti anziché per una caramella.
Il Minty invece, più aristocratico, ha fatto la dieta della cotoletta: quattro cotolette in quattro giorni. Anzi, per la verità, il nano grande ha fatto la dieta della mezza cotoletta, perché ha scartato con maniacale attenzione e un conato di vomito appena trattenuto la metà fettina troppo vicina all'immancabile "griciap" (ketchup). Ormai quando il nano vede avvicinarsi il suo piatto con la imprescindibile chiazza rossa non trattiene un moto di disgusto e un flebile gemito ("Mamma... La griciap.. Bleah! Ma perchè la mettono mamma???!!!"). Mamma Pinkytos non sa come spiegare al nano che certe cose sono come il Miracolo di San Gennaro: accadono e basta. Meglio non farsi troppe domande.
Tuttavia, la sua mamma sa quanto il Minty desidererebbe un piatto di pasta all'extravergine, ma lui piuttosto abituato a viaggiare e comunque di indole adattabile, non esterna e comunque non avrebbe senso dato che qui l'olio sostanzialmente non esiste, impunemente sostituito da variegati liquidi onnicomprensivi (olio, aceto, senape, cipolle e chissà cosa altro).
Mamma Pinkytos e Mister Baby, dal canto loro, dovevano dare il buon esempio e si sono abbuffati di tutto ciò che era minimamente commestibile e spesso hanno anche gradito, ma dopo quattro giorni, qualche brufolo e varie difficoltà digestive, Mister Baby ha voglia di passato di verdura e Mamma Pinkytos di riso in bianco.
Mamma Pinkytos non può non domandarsi cosa dicano i pediatri alle madri austriache in punto di svezzamento e come facciano i bambini di qui, cresciuti a salsicce e patatine fritte, ad avere una pelle di pesca e a sembrare in buona salute.
Forse è lei, la mater italica, ad essere esagerata. Forse é lei, che pensa che cioccolata e fritti sotto i due anni (almeno) non vadano mangiati e che si fa venire il mal di stomaco di riflesso se i suoi nani mangiano schifezze, ad essere nel torto. Forse, mentre loro si ingozzano impunemente di patatine fritte con il "griciap" dovrebbe fare come fanno le madri austriache: bersi un paio di birrette.
Sfortunatamente Mamma Pinkytos é pure astemia!
L'Austria secondo Minty
Dopo tante traversie, la Pinkytos' Family é approdata in Austria, ultimissima (questa volta davvero l'ultima) tappa delle vacanze estive.
É arrivata stanca, nervosa e piuttosto disorganizzata in questo paradiso tutto verde dove le case hanno i tetti spioventi per fare scivolare la neve e i balconi, anziché essere colmi di spazzatura come quello di Mamma Pinkytos, sono un tripudio di fiori, dove se chiedi un seggiolone a ristorante, anziché sbuffare e portarti uno sgabello antidiluviano così sporco che ti viene la salmonellosi solo a guardarlo, sorridono e ti portano un seggiolone in legno che sembra delle bambole e fa pandant con il locale.
Il Morby, con le guanciotte rosa, i riccioletti biondicci e il golfino tirolese, sembra autoctono e si é subito sentito a casa.
Ma anche il Minty, dai tratti decisamente più mediterranei, si trova a suo agio: "Che bello mamma. L'Austria mi piace perché qui ci sono un sacco di animali: i koala, i canguri..."
"No amore, quella é l' Australia.."
A Mamma Pinkytos non piace fare la guastafeste e tenta di indorare la pillola: "Ma anche qui in Austria ci sono molti animali: gli scoiattoli, i caprioli, le mucche.."
"Ah ho capito. Comunque essere arrivati a Austria é bello. Istablug non mi piaceva".
Per la cronaca: prina di arrivare a Imst, dove si trova ora, la Pinkytos' Family ha fatto tappa nella più conosciuta Innsbruck, dove il nano grande non ha fatto altro che frignare perché voleva riposarsi "in un barrettino" come una sciuretta milanese di mezza età.
"Anche Innsbruck é in Austria nano. É una città dell' Austria."
"Io comunque preferisco Austria. Istablug non é chica. Tu lo sai qual è la città più chica?"
"Più cosa?"
"Chica."
"Non so cosa voglia dire nano."
"É Parigi. Lo ho letto su Focus Picos."
Ultimamente, tutto quello che il Minty dice e fa lo ha letto su Focus Pico. Come lettura per bambini é interessante, ma per il Minty é addirittura una Bibbia.
"Sai mamma cosa non mi piace di Austria?"
"Cosa?"
"La griciap".
"????"
"Quella che mettono sulla carne e le patatine. Bleah!"
"Ah! Il ketchup. Ma quello c'é anche in Italia."
"Eh peò qui le mucche fanno il latte buonissimo."
"Si. Qui ci sono tante mucche."
"Peò le persone parlano strano, che fa ridere. Dicono mirtillen e latten e anche i cartoni non si capisce niente"
"Perché parlano austriaco nano".
"Mamma. Come saltano i bambini in Austria?"
"Come tutti gli altri bambini del mondo."
"Come battono le mani?"
"Come tutti gli altri."
"Ah bene, mamma. Pensavo che erano più strani".
Il nano grande stasera si é addormentato a tavola. Bello dritto e composto, ma con gli occhietti chiusi.
Il nano piccolo ha mangiato il pesce con le mani, é evaso nove volte dal seggiolone, poi ha preso il cellulare di Mister Baby e gli occhiali da sole di Mamma Pinkytos e ha fatto la sua personale sceneggiata.
Gli austriaci, quelli strani, guardavano la Pinkytos' Family come fosse venuta da Marte.