Il nano piccolo di Mamma Pinkytos, proprio quello che adesso dorme come un angioletto stecchito da una mattinata di bagni e giochi con la sabbia, quando é sveglio (ogni tanto, ahinoi, anche quando dorme) é un vero e proprio uragano.
Alle volte, soprattutto verso sera,Mamma Pinkytos non ce la fa a tenergli testa e pensa:
a) che é proprio invecchiata;
b) che ha sbagliato qualcosa.
Quest'ultima considerazione la fa soprattutto quando vede gli altri nani unenni, ancora in giro alle undici di sera, (mentre il Morbillo di media dorme già da due ore e mezza perché quando é stanco diventa ingestibile), che si lasciano rapidamente silenziare con un pacchetto di patatine e un bicchierone di Coca Cola o con un gelato gigante al cioccolato, oppure che dormono ovunque e comunque, compreso sotto gli altoparlanti che diffondono musica a tutto volume, mentre i genitori conversano amabilmente. Il che, in vacanza, ovvero quando le regole possono essere anche un pochino stravolte, per l'adulto ha i suoi indubbi vantaggi (ammesso che poi, non appena rientrati, l'adulto in questione ce la faccia a ripristinare immediatamente il regime nazi che fa bene a grandi e piccini).
I nani di Mamma Pinkytos invece non hanno mai amato gli stravizi. Anche ora che a Mamma Pinkytos farebbe piacere guardare il Minty che fa la baby-dance, deve accompagnare il nano Morby a letto perché l'orario delle danze (le nove e un quarto), che pure ama alla follia, é per lui oltremodo proibitivo.
Nelle ultime sere poi il problema non sussiste più visto che al suddetto tardo orario, anche il Minty é "tloooopppooo stanco pel ballare". Il nano quattrenne va a prendere il suo peluche di George Pig e si accoccola con gli occhi semi-chiusi in braccio a Mister Baby.
Questa é la movimentata vita notturna della Pinkytos Family in holiday, salvo rianimarsi verso le 4-5 di mattina quando, di solito, il Morby ulula per il mal di denti (Mamma Pinkytos ha autonomamente fatto questa diagnosi, tipica delle mamme che non sanno più che pesci pigliare) e il Minty sogna scarafaggi ("Gli scalafaggi mi pungevano con il loro.becco").
Poi al mattino il Morbillo é felice e saltellante come un grillo, i genitori ed il fratello un filino più appannati.
Ma a Mamma Pinkytos piace da morire svegliarsi con il sorriso a otto denti del suo nano piccolo perché lui, a ogni ora del giorno, riesce a farla ridere di gusto.
La stanca, la sfinisce, la costringe a una lotta a corpo a corpo a ogni cambio di pannolino, ma lei non si stancherebbe mai di guardarlo.
Mamma Pinkytos ha avuto una seconda gravidanza che é parsa una corsa a ostacoli e ha sempre.pensato che il suo nano in pancia ne sarebbe uscito fortificato: "Io sostengo te e tu sostieni me" gli diceva.
Poi é uscito questo folletto con i ricci e l'aria da pittore pazzo, che ha tutte le caratteristiche che la sua mamma si immaginava.
A sedici mesi sembra avere già vissuto. Osserva e impara, senza mai chiedere.
Cade e si rialza senza piangere, salvo danni gravi.
Se vuole qualcosa, anziché dire "per favore", dice direttamente "grazie" ("attie") e si serve da solo. Davanti a tanta protervia, nessuno avrebbe il coraggio di negargli nulla.
Quando invece ne ha abbastanza dice "ba-ta" accompagnando la parola con eloquente gesto della mano.
Se in spiaggia vuole riempire il secchiello di acqua si avvia in autonomia verso il mare e lo stesso fa se vuole fare il bagno, trascinando la tavoletta del Minty, grande il doppio di lui.
Mamma Pinkytos lo chiama "il mio.bambino self service", che ha fatto del motto "chi fa da sé fa per tre" un modus vivendi.
Non ha mangiato con piacere fino a che non ha potuto farlo da solo, non ha amato l'acqua fino a quando non ha scoperto la libertà dei braccioli.
Il Morbillo, con il suo sorriso da.monello patentato, si prende la scena anche urlando se non lo si sta a sentire e salutando tutti con i suoi "zao" accompagnati da saluti a due mani, nel caso in cui una non fosse abbastanza.
Il Morby di Mamma Pinkytos é diventato la barzelletta della spiaggia perché, dopo tanto presidiare la fontanella, ha imparato a lavarsi i piedi esattamente come fanno gli anziani: un piede per volta, passato sotto l'acqua che scende e poi via, piedi ad asciugare nelle ciabatte per evitare che si sporchino.
A Mamma Pinkytos verrebbe voglia di mangiarseli quei piedini cicciotti puliti.
Li ha fatti lei e, modestamente, sono venuti benissimo.
Gioie e dolori di un'aspirante mamma lumaca costretta, giorno e notte, a una vita a mille all'ora
sabato 27 luglio 2013
Uragano Morby
venerdì 26 luglio 2013
Anche le mamme nel loro piccolo si rilassano
Mamma Pinkytos oggi ha il mal di testa e si è appena tachipirinizzata. Ciononostante (anzi proprio per quello, ha goduto di un trattamento di favore), ora é sdraiata in spiaggia con i piedi alzati, sta mangiando un ghiacciolo al limone, davanti agli occhi ha il mare sconfinato e, in lontananza, vede l'isola del Giglio.
Sotto l'ombrellone soffia una brezza sufficiente per annullare la calura.
Ma soprattutto Mamma Pinkytos é so-la.
Ha addormentato simultameamente i nani nei loro letti, nonostante il Morby facesse il gioppino per non fare dormire suo fratello. Così ha vinto la sua Pausa-Tachipirina in riva al mare.
Non é da tutti.
Anche le mamme nel loro piccolo si rilassano.
Non che succeda spesso, ma ogni tanto capita.
mercoledì 24 luglio 2013
Problemi tricologici
In questi giorni il problema numero uno é stare dietro alle continue e repentine fughe del Morby che non perde l'occasione per divincolarsi dalla presa dei fiaccati genitori e correre ridendo come un pazzo. Ovviamente sceglie con cura la meta delle sue fughe pazze: la sala da pranzo dove fa lo slalom tra gli spigoli dei tavoli e i camerieri con i vassoi stracolmi di bicchieri oppure la piscina, dove viene recuperato da Mister Baby a due centimetri esatti dal bordo vasca.
A parte questo, i grattacapi vacanzieri di Mamma Pinkytos sono per lo più di natura trilogica:
- primo: ha dimenticato la piastra per capelli e da stasera sfoggerà orgogliosamente l'acconciatura cosiddetta "cespuglio";
- secondo: il Minty é partito senza la consueta spuntatina dalla Giusy, parrucchiera storica di Mamma Pinkytos. Quindi poiché il nano sostanzialmente mangiava i suoi stessi capelli che gli finivano in bocca e negli occhi, la sua mamma ha dovuto risolvere il problema alla radice, dandogli una bella regolatina con il forbicino per unghie. Adesso il Minty sembra il.piccolo lord con la frangetta, ma non si mangia più i capelli;
- terzo: Mamma Pinkytos ha deciso che la sabbia di quest'anno é diversa, assai più molesta di quella degli altri anni. Finisce tra i riccioli impazziti del nanetto Morby e non.se ne va più, neanche con shampoo ripetuti e trattamenti d'urto. Questo ovviamente non contribuisce a mitigare l'aspetto trasandato del nano piccolo che é l'incrocio in miniatura tra un poeta maledetto che ha alzato il gomito e un artista bohemienne.
L'unico che nome ha problemi di capelli é Mister Baby che sabato andato a farseli tagliare da tale Gigi, un barbiere a caso con la sigaretta sull'orecchio e zero clienti in coda e, tutto sommato, non gli é andata tanto male.
martedì 23 luglio 2013
Il giorno fatidico - parte II
Ogni fratellitudine, che nasce con tanta fatica e cresce piano piano, ha i suoi momenti topici.
Mamma Pinkytos, che tra mille dubbi e incertezze sta crescendo due fratellini, ha già descritto il primo di quei momenti previsti da tutti i manuali di puericultura (v. post "Il giorno fatidico"- http://lamammanondormemai.blogspot.it/2013/04/il-giorno-fatidico.html?m=1) in cui il Minty ha chiesto quando Morby sarebbe tornato da dove era venuto e ora le capita la fortuna di dovere descrivere il secondo. La fortuna sì perché il secondo momento X non é affatto scontato. A volte arriva dopo mesi o anni, a volte non arriva affatto.
Mamma Pinkytos é stata miracolata e il giorno in cui il Minty, tutto compunto, le ha detto: "Grazie mamma che mi hai fatto il Morby. É un fratellino bellissimo e io lo voglio benissimo" lei lo ricorderà a lungo.
E l'idillio, forse aiutato dal clima vacanziero, é proseguito: "Mamma, il Morby mi piace tanto. Lo sai che fa un sacco di cose? Sembla uno di tre anni!"
Inutile dire che la mater italica, endemicamente incline al senso di colpa, si é squagliata come neve al.sole.
Fa niente se poi il nano malefico ha aggiunto: "Io il Morby lo amo tantissimo, come il papà. Te no. A te ti amo poco perché sei una femmina."
Nano malefico appunto e pure terribilmente ingrato.
Da domani Mamma Pinkytos sarà in sciopero e i maschi di famiglia impareranno la dura legge del self service.
domenica 21 luglio 2013
Vacanze
Le vacanze estive della Pinkytos' Family sono iniziate ufficialmente questa mattina verso le nove quando dal finestrino della macchina si sono iniziate ad intravedere le colline toscane e, dopo la levataccia, la veglia quieta dei nani, un po' di nanna e la colazione, a un centinaio di km dalla meta, tutta la famiglia si é messa a cantare a squarciagola, ciascuno a modo suo.
Minty & Morby sui loro seggiolini accompagnavano la musica con i movimenti e Mamma Pinkytos pensava a quanto é bello partire, staccare, viaggiare, pensava a tutte le partenze della sua vita e a quelle della sua infanzia, a come le piace partire al buio con gli arti intorpiditi dal sonno e svegliarsi con il caffè dell' autogrill, raccogliere i nani dai loro lettini mentre dormono ancora, uno per ciascuno, e vedere che sorridono nonostante il risveglio brusco, per l'emozione della partenza.
La Pinkytos' Family é arrivata a destinazione e, dopo un pisolo ristoratore, si è goduta un'oretta e mezza di spiaggia.
Il Minty ha fatto il suo primo tuffo nel mare insieme al suo papà mentre il Morby ha piantonato per tutto il tempo la fontanella, importunando chiunque passasse nei paraggi:"Cacqua?" "Attie". Quasi tutti si sono fatti abbindolare dalla cortesia del nano e gli hanno riempito il secchiello che il Morbillo pestifero rovesciava istantaneamente.
E Mamma Pinkytos? Lei é un po'stanca e ora si é chiusa in bagno per non essere disturbata. Come é ovvio i preparativi della partenza e l'organizzazione del soggiorno gravano quasi interamente su di lei. Oltre a questo oggi il Morby, piuttosto stanco, non ha smesso un attimo di frignare - urlare - correre ridendo all' impazzata - mordere - lanciare cose echipiùnehapiùnemetta. E Mamma Pinkytos decisamente ha accusato il colpo.
Non sa se ha mangiato e cosa. Non si é resa conto del trascorrere del tempo. Ha inseguito, cercato di calmare, risposto ai comandi: "Ciu-cio" "Cacqua" "Tatti" "Pappa" "Tetta".
Ora però, visto che é in vacanza e tutta la famiglia é silenziata, se ne va a letto.
Domani é un altro giorno.
venerdì 19 luglio 2013
Interrogativi
"Mamma, di cosa sono fatte le macchine?"
"Mamma, ma il cielo é duro? E non si rompe?"
"Mamma, quando sono nato sono uscito dalla tua bocca?"
"Mamma, quando si muore si vola subito in cielo o si aspetta un pochino?"
"Mamma, perché per comprare le cose servono sempre i soldini?"
"Mamma, ma perché gli uccelli volano e noi no?"
Mamma Pinkytos qualche volta é stanca e non le riesce di trovare risposte abbastanza semplici ed efficaci per soddisfare l'insaziabile curiosità del nano Minty. Qualche altra volta la risposta non c'é oppure non la sa. Allora si trova, stupidamente, a dare quelle che il Minty chiama "le risposte corte": "perché di sì", "perché é così".
Il nano subito le fa notare che "perché di sì non vuol dire niente" e la invita a trovare una risposta sensata.
A Mamma Pinkytos a volte costa fatica, ma la affascina un sacco vedere girare vorticosamente le rotelline del cervellino pensante del suo nano quattrenne in cerca di informazioni sul mondo.
giovedì 18 luglio 2013
Tanto io
Tutti i neo-genitori sanno che i loro pargoli, verso i due anni-due anni e mezzo, attraverseranno la fase ultrapossessiva dell' "è mio!" e, intorno ai tre anni o forse prima vivranno il simpatico periodo dei "perché?", durante il quale ai loro pressanti e talvolta inquietanti interrogativi saranno spesso tentati di rispondere con un perentorio (ma alquanto insufficiente per il nano curioso come un cammello) "perché di sììì!!!!!".
Nessun manuale tuttavia informa gli sprovveduti genitori circa l'avvento di un'ulteriore fase, che si manifesta intorno ai quattro anni del nano: quella del "tanto io".
Nella suddetta fase, con esagerata e affettata sicumera, il nano malefico ostenta costantemente e fa a gara con gli altri nani tra chi é più trombone. Cosa ostenti di preciso non é chiaro. In realtà ogni scusa é buona: una maglietta, un pupazzo, persino una mela, una banana o una forchetta o, peggio, un fratellino. Il che é incredibile:nella fase del "tanto io", in.mancanza di meglio, persino quel molesto essere che si é tanto desiderato sopprimere può diventare motivo di vanteria.
Per meglio comprendere l'antipatico periodo, strategicamente omesso su ogni manuale di puericultura, ecco un dialogo standard di questi tempi tra i due quattrenni Minty e Lila:
"Tanto io c'ho la maglietta di George Pi-ig."
"Tanto io c'ho quella di Peppa. Anzi, ce ne ho du-e!"
"Tanto io c'ho anche il pelu-che."
"Tanto io ce ne ho du-e."
"Tanto io mangio la bana-na!"
"Tanto io non la vo-glio!"
"Tanto io divento for-te e ti colpisco con le frecce "
"Tanto tu sei cattivo e io ti bagno tutto!"
"Tanto io sca-ppo e anche il Morby."
"Tanto il Morby é mio amico!"
"Tanto noi siamo maschietti. E lui é il mio fratellino e vuole solo me-e!"
"Tanto anche io ho un fratellino-o."
Vero é che il Minty e Baby Lila hanno un temperamento fumantino e la lingua biforcuta. Ma anche gli altri quattrenni non sono da meno.
Ecco un dialogo tra il Minty e un bimbo tranquillo come il Cipolla di Mamma Cra, durante un piacevole e rilassante (una parola!) pranzo mamme-bimbi di inizio settimana.
"Tanto io ho quattro anni-i!"
"Tanto ce li ho anche i-o! E tanto io ti taglio perché il mio coltello é più affilato."
"Tanto io c'ho l'arco e ti tiro una freccia in pancia "
"Tanto io non mi faccio niente, faccia di serpente-e!"
"Tanto la so anche io-o! Non mi hai fatto male faccia di maiale."
"Tanto io la sapevo già. Questa cosa l'ha inventata la mia mamma prima di tutti-i!"
Che Mamma Cra godesse di cotanta primogenitura, Mamma Pinkytos proprio lo ignorava.
Ma tanto lei chissà quante altre cose ha inventato. Deve solo pensarci un attimo.
Tanto lei basta che ci pensi.