domenica 28 aprile 2013

Come cresci

Come cresci Morbillino mio, che mi insegni a guardare il mondo con stupore e spensieratezza.
Cresci, ascolti, capisci e ti prendi quello che vuoi con una determinazione che mi lascia senza parole.
Come cresci piccolo amore, che mi rubi il cuore con il tuo sorriso a sei denti e mi fai ridere di gusto per mille motivi, mille volte al giorno.
Cresci, acquisisci nuove competenze, adori farti inseguire, ti fai capire e io ti starei a guardare per ore.
Perché con te, che gattoni come un fulmine ma ancora non cammini, che odi pappe e minestrine e adori le lasagne, io ho tutta la pazienza del mondo. Se con il Minty avevo fretta che crescesse, che bruciasse le tappe per la curiosità e l'entusiasmo di scoprire il dopo, con te navigo a vista, senza fretta, godendomi ogni istante. Le tappe successive le conosco, ma assaporo l'oggi, con un po' di malinconia.
Perché cresci tanto e in fretta. I mesi volano.
Ora ne hai tredici.
Ti accoccoli come un koala e il tuo corpicino é l'incastro perfetto sulla mia spalla.
Mi incanto a guardarti mentre ti rilassi bevendo dal seno, come un cucciolo appena nato.
Ora ti guardo dormire e lo farei per ore.
Come cresci amore mio.

venerdì 26 aprile 2013

Raddoppiare con il pongo

Mentre scriveva un sms ai carissimi amici conosciuti in viaggio di nozze, Mamma Pinkytos ha pensato che in soli cinque anni (anzi quattro per la verità) lei e Mister Baby si sono raddoppiati, da due a quattro, moltiplicati a vista d'occhio. Come i pani, i pesci, come le bolle di sapone quando le separi. Non male.
Il Minty in proposito ha le idee molto chiare: "É successo che tu e il papà, che elevate due, avete fatto me e il Morby con il pongo. Peò elavamo mollissimi e alloa ci hai messo dentlo la tua pancia e hai bevuto tantissima acqua. Poi l'acqua si é immagicata e ci siamo induriti. Quando siamo usciti elavamo quattlo, tutti belli duri."
Ma non é tutto. La creazione secondo Minty non finisce qui: "Peò mamma elavamo senza occhi. Pecché i bambini piccoli non ce li hanno gli occhi. Alloa tu ci hai dato i tuoi, che infatti ce li abbiamo uguali." Mamma Pinkytos ha timidamente cercato di replicare che lei gli occhi ce li aveva, ma é stata immediatamente zittita: "Adesso ce li hai pecché ti sono cresciuti. Le mamme hanno i semini negli occhi."
Mamma Pinkytos non ha più osato chiedere nulla. Un anno fa era in attesa che le ricrescessero gli occhi. Che può dire?!

26 aprile

Il 26 aprile é un giorno speciale per la Pinkytos' Family.
Cinque anni fa', dopo dieci di reciproca sopportazione, Mamma Pinkytos e Mister Baby si sposavano e festeggiavano con una festa bellissima, dove anche gli sposi mangiavano e si divertivano. Tanti amici, poche fotografie, un castello meraviglioso, una giornata senza neanche una nuvola dopo settimane di pioggia.
Cinque anni fa', in questo momento, Mamma Pinkytos e Mister Baby stavano gozzovigliando allegramente. Mamma Pinkytos si era alzata presto, dopo una notte quasi insonne, si era parrucchierata (capelli sciolti, niente di complicato), si era abbuffata di pasticcini che sempre sono offerti a casa della sposa, e, allegra e felice, era andata verso la chiesa su un Maggiolone Cabriolet.
Mister Baby aveva preparato la cioccolata calda per colazione (tanto per stare leggeri) per sé e per gli zii cinesi, si era pure lui parrucchierato e aveva mandato alla sposa un meraviglioso mazzo di rose.
Cinque anni dopo, Mamma Pinkytos ha portato il Morby dal pediatra, gli ha imboccato la platessa e l'ha messo a letto. Mister Baby é al lavoro e, proprio oggi si abbufferà da solo (Mister Baby dice che, quando é costretto a pranzare da solo, compensa la carenza di compagnia con il cibo).
Tante cose sono cambiate da allora.
Mamma Pinkytos e Mister Baby vivevano in un bilocale, un pied-a-terre perfetto per il loro separarsi e ritrovarsi quotidiano (Mamma Pinkytos lavorava in un'altra città e faceva vita da pendolare) e desideravano una figlia femmina che avrebbero chiamato Anouk. Può essere che dio o chi per lui abbia ascoltato quelli (praticamente tutti gli amici e parenti) che ritenevano che, piuttosto che una bimba con un nome da cane, sarebbe stato meglio avessero avuto un maschio.
Mamma Pinkytos non sa se il motivo é questo, ma i novelli sposi di allora oggi hanno due figli maschi, una casa grande, hanno costruito molto, lavorano insieme e da quel 26 aprile il tempo non ha mai smesso di correre.
Sono cambiate molte cose, ma altre, molte altre, sono rimaste uguali.
Mister Baby e Mamma Pinkytos, nei loro quindici anni insieme che sono quasi metà della vita di Mamma Pinkytos, sono cresciuti insieme smussando angoli e differenze, come due piantine che si appoggiano l'una all'altra e non si distinguono più.
Hanno imparato a sopportarsi, a rispettarsi, a conoscersi, ma senza mai dare nulla per scontato e senza mai perdere di vista quello che li ha sempre uniti.
Anche quando la stanchezza é tanta cercano di confrontarsi, di spiegarsi. Se Mamma Pinkytos non racconta qualcosa a Mister Baby, per lei é come se non fosse successo niente e crede che per lui sia lo stesso.
Poi c'é il progetto di vita, di famiglia ed é qualcosa di prezioso, da difendere. Perché quando si diventa genitori si ama anche il padre che uno diventa, con gli occhi luccicanti e l'entusiasmo di vedere la vita che nasce e che cresce.
Ricordare e rinnovare tutto questo é molto importante per Mamma Pinkytos, per Mister Baby e per i loro nani.
Il 26 aprile nella Pinkytos'Family é un giorno speciale.
É per questo che stasera la famiglia al completo andrà a cena fuori.
Se avessero trovato un volontario disposto a baby- sittare i nani, forse Mamma Pinkytos e Mister Baby avrebbero fatto una cena romantica. Ma in fondo loro, un quotidiano angolino romantico già ce l'hanno ed è bello, quando si può, stare tutti insieme.

giovedì 25 aprile 2013

Gli effetti collaterali della primavera

Mamma Pinkytos sta battendo la fiacca. Scrive poco e di corsa, la casa é uno schifo, il cesto della biancheria da lavare scoppia e di cucinare non ne ha nessuna voglia.
La primavera é bellissima, mamma e nani bivaccano in giro fino a tardi e non tornerebbero mai a casa.
Ma a un certo punto a casa bisogna tornare, per lo più con i nani frignanti, stanchi e affamati e Mamma Pinkytos (che ha inseguito.il Morby gattonante per ore, intento a tentare il suicidio ripetutamente buttandosi dallo scivolo del parco, e ha ascoltato e assecondato il Minty e le sue idee balzane per tutto il giorno) pure.
Ciononostante, i nani vanno sfamati e messi a letto a tempo di record che é sempre e comunque troppo lungo. Perché una volta concluso il faticoso iter, con la casa che grida vendetta, Mamma Pinkytos é stanca morta,colpita da incoercobile narcolessia.
Oggi é venuta la Nonna R. La Pinkytos' Family ha fatto un pic nic al parco gigante e, al rientro, con i nani annientati per un paio d'ore la Nonna R ha aiutato Mamma Pinkytos a resituire dignità alla dimora della di lei famiglia. La Nonna R ha tutto quello che Mamma Pinkytos non ha: dinamismo, senso pratico, velocità, ordine. In un attimo ha fatto quello che Mamma Pinkytos non avrebbe fatto in due giorni.
Poi ha ripreso l'autobus ed é tornata a fare ordine alla sua di casa. La mamma é sempre la mamma. A Mamma Pinkytos piacerebbe averla più vicina. Soprattutto in primavera.

lunedì 22 aprile 2013

Giorgio Napolitano

Sabato é stato eletto (o meglio ri-eletto) il Presidente della Repubblica (stendiamo un velo pietoso non tanto per chi é stato eletto quanto per il ridicolo teatrino che si é visto. Mamma Pinkytos immagina i due venerandi signori -il Presidente e la di lui signora - intenti a sbaraccare il Quirinale. Poi li immagina dire agli uomini del trasloco che no, non si cambia più casa. Poi la mente vola al film di Bisio - Benvenuto Presidente - e pensa che un Presidente che corre con i roller nei corridoi del Quirinale le sarebbe stato simpatico).
É da sabato, quando Mister Baby aveva inopinatamente lasciato la televisione accesa durante l'elezione, che il Minty, a intervalli regolari ripete cantilenando: "Giorgio Napolitano, Giorgio Napolitano, Giorgio Napolitano".
Ovviamente il cervellino del nano si fa delle domande: "Mamma ma perché alla televisione continuavano a lipetele quetto nome che mi fa lidere?"
Appunto. Bella domanda.

domenica 21 aprile 2013

Quando si spegne la luce

Quando si spegne la luce non si vede più niente. Si perdono di vista i contorni delle cose, non si riesce a vedere niente e nessuno.
Quando si spegne la luce si procede a tentoni. Ci si sente soli anche tra la folla, si ha paura di andare a sbattere.
Quando si spegne la luce non si riescono a misurare le conseguenze delle proprie azioni. Si cerca la luce che non c'è, poi gli occhi si abituano al buio.
Stamattina, al risveglio, Mamma Pinkytos ha trovato un messaggio sul cellulare. Una sua amica stava piangendo perché vicino a casa sua una mamma si era tolta la vita portando con sé la sua bimba di diciotto mesi.
Anche a Mamma Pinkytos é venuta voglia di piangere. Perché il gesto é di una inconcepibile incommensurabilità, ma quello che forse (giudicare dall'esterno é sempre difficile) c'é dietro molto molto meno.
Il ruolo di mamma porta con sé una grande solitudine e un'immensa responsabilità e lasciarsi risucchiare nel vortice di qualcosa di troppo grande (i nostri figli sono qualcosa di troppo grande da spiegare a parole. Mamma Pinkytos lo pensa tutte le volte che guarda i suoi nani) é  un attimo.
Quando si spegne la luce non si vede più niente.

venerdì 19 aprile 2013

Il Minty e la Principessa sul pisello

Il Minty inzerbinito giace stecchito nel suo letto, a Mamma Pintos manca assai poco per stecchire pure lei. Si sta sforzando di tenere gli occhi aperti perchè da due ore sta scaricando e ordinando on line le stampe delle foto del compleanno del Morby e vuole assolutamente finire.
Oggi, per l'appunto, il Minty ha invitato a casa la mitica Vale (o meglio lei si è autoinvitata, come spesso fanno i nani quattrenni), quella dell'India, quella che se non ha voglia non lo saluta, ma se ha voglia si autoinvita e lo fa in un modo che anche se hai un impegno improrogabile e nessuna voglia di vederti ribaltare casa, alla fine cedi e dici sì.
Per farla breve, due ore dopo Mamma Pinkytos le aveva costruito una corona da principessa di cartoncino giallo, le aveva servito biscotti, succo di frutta, acqua e formaggio in quantità, il Minty le aveva regalato metà dei suoi giocattoli (due peluche grandi, un quaderno, degli attacca e stacca) e il Morby le ronzava intorno ammiccante.
Mamma Pinkytos ha avuto un'ulteriore conferma di quello che già sapeva: le femmine hanno non una, ma dieci marce in più. Mentre il suo nano, inzerbinito, faceva tutto per compiacerla, Sua Altezza la Vale, novella Principessa sul Pisello, sciorinava richieste a ripetizione: "Belllo questo. Me lo regali?" "Grazie. Regalami anche questo. Sei pieno di pupazzi." E se il Minty, frastornato, sollevava qualche timida obiezione proponendo un'alternativa, era pronta la replica: "Eh no. Questo a me non piace. Tienilo tu. Io voglio questo."  E via di seguito: "Vero Morby che anche tu mi regali qualcosa?" "Eh, ma in questa casa non c'é niente da principessa. Mamma di Minty, dammi qualcosa di tuo. Le scarpe o una collana." "Mamma Pinkytos, Vale e Minty hanno fame." "Mamma Pinkytos, portaci qualcosa da bere." "Mamma Pinkytos dammi un sacchetto che devo portare a casa tutte queste cose."
La Vale se ne è andata alle 19,30, prelevata da sua madre direttamente dal letto del Minty (dove si era infilatoa nche il Morby che rideva come un pazzo), e se ne è andata a casa carica come Babbo Natale.
E' arrivato Mister Baby, ha chiesto al Minty come era andata la giornata e come mai la casa fosse ridotta come neanche dopo un rave-party.
Il Minty serafico ha risposto: "E' stata qui la Vale."
Mister Baby ha subito capito l'antifona: "Non avete riordinato?"
"Ha detto che lo facevo io. Le ho anche regalato un sacco di cose."
Alle perplessità del pater familias ("Come mai?), il Minty zerbino rispondeva, senza un briciolo di dignità: "Le voleva."
Mamma Pinkytos ha pensato che, dall'alto della sua esperienza, tre o quattro cose da insegnare al nano in fatto di donne ce le ha.