È ufficiale. Mamma Pinkytos, che scarpina da mattina a sera per stare dietro ai suoi due lavori, quello di mamma e quello di avvocato, che pure danno indubbie soddisfazioni, che alla sera è troppo stanca per andare a zumba (ma non ci deve pensare perchè si sente troppo in colpa!), che a volte.non ha tempo neppure di mangiare, ha sbagliato mestiere. Avrebbe dovuto inventare le figurine di Peppa Pig. E adesso non sarebbe qui a lamentarsi.
Dopo due settimane di quotidiano lavaggio del cervello sotto forma di cinquanta spot pubblicitari ogni mezz'ora, al termine di ognuno dei quali il Minty chiedeva: "Lo compriamo mamma?", anche il nano grande ha avuto il suo album delle figurine di Peppa Pig.
Che, per inciso, è costato un tour in tre edicole per trovare una rivendita che non l'avesse esaurito.
Così il Minty è diventato un piccolo collezionista, con poche figurine rispetto agli altri ("Lo sai che al Mirko gli mancano solo dieci figurine per finire l'album?") perchè "le figurine costano tanto. Sessanta o centodieci non mi ricordo", esattamente come lo era Mamma Pinkytos da piccola. Il nano è diventato diligente. Cerca i numeri corrispondenti, controlla l'album e, pur difettando normalmente di pazienza, cerca di attaccare le figurine dritte.
Ogni tanto Mamma Pinkytos gli porta un pacchetto in regalo, uno a lui e uno al Morby. Il Minty lo apre, controlla e incolla gli stickers, separa le doppie in un mucchietto legato da un elastico. Il Morby strappa la carta, urla :"È nioooo!" e, per non fare toccare le figurine al fratello, le accartoccia tutte nelle mani.
Il problema è che le suddette figurine sono pressochè introvabili. Mamma Pinkytos, dopo averle trovate, alla terza edicola, ne ha comprato cinque pacchetti che dará al nano uno per volta, in occasioni speciali.
Oggi il Minty malato ha chiesto un pacchetto di figurine a Mister Baby. Il pater familias, per non deludere il nano, ha camminato per tre chilometri, ha visitato sei edicole, si è imbattuto in altri genitori a caccia di figurine della famiglia di maiali. Stremato, alla sesta edicola, l'unica dove non le avevano esaurite, è stato colto da un'estrema smania di possesso delle introvabili effigi e ha acquistato tutti i pacchetti disponibili.
Mamma Pinkytos, che a furia di vederle sa a memoria tutte le puntate di Peppa Pig, avrebbe anche potuto pensare ad una raccolta di figurine. Avrebbe potuto pensare che i nani avrebbero gradito e che i genitori avrebbero, come al solito, aperto il portamonete con il sorriso.
Mannaggia.
Gioie e dolori di un'aspirante mamma lumaca costretta, giorno e notte, a una vita a mille all'ora
mercoledì 30 ottobre 2013
Le figurine di Peppa Pig
martedì 29 ottobre 2013
Dieta
Mamma Pinkytos si mangia un Twix bianco nella pausa d'udienza (un pezzo, soltanto un pezzo. Certo che poi il resto va a male e sporca la borsa.. Via, crepi l'avarizia!).
Mamma Pinkytos ultimamente vive a panini e, per compensare, mangia un cioccolatino ogni volta che può.
Mamma Pinkytos si sente un po' stanca e un bel marocchino dolce, schiumoso e cioccolatoso la tira proprio su.
Mamma Pinkytos quando torna da zumba si mangia un budino, biscotti e qualsiasi cosa capiti a tiro.
Mamma Pinkytos, per Halloween, ha preparato i biscotti a forma di zucca decorati con la pasta di zucchero. Sono così belli che dispiace mangiarli, ma sono cosí buoni che in fondo il dispiacere è relativo.
Mamma Pinkytos ha sempre un Kinder nella borsa perchè non si sa mai. Non sempre lo porta ai nani all'uscita di scuola.
Mamma Pinkytos è a dieta. Sí, una particolarissima dieta a base di dolci e schifezze che fa venire i brufoli e contrarre gli addominali per nascondere la pancetta incipiente.
Almeno facesse bene allo spirito... Ma fa pure sentire in colpa!
lunedì 28 ottobre 2013
Con il piede sbagliato
Quando la domenica sera uno dei nani ha la febbre, la settimana inizia con il piede sbagliato.
Quando la domenica notte uno dei nani non dorme per nulla e Mamma Pinkytos deve fare la crocerossina all night long e il lunedì mattina ha le occhiaie che arrivano ai gomiti e un bisogno impellente di caffè, é pure peggio.
Quando si verificano simultaneamente entrambe le circostanze di cui sopra é il delirio.
Così stamattina Mamma Pinkytos, dopo avere vegliato per tutta la notte il Minty rantolante e febbricitante ("Non riesco a respirare" - "Acqua" - "Ho caldo" - "Mi scappa la pipì"), è piombata nell'ansia da organizzazione. Poi se l'è fatta passare, ha portato il nano piccolo al nido, ha fatto un salto in studio per organizzare il lavoro, è tornata a casa a prendere il nano grande per portarlo dalla pediatra (brutta bronchite asmatica: antibiotico, cinque aerosol al giorno e, se non migliora entro domani, cortisone. Tutta la settimana a casa. Yu-uh!), ha riportato il Minty a casa dalla Nonna L, è andata a svaligiare la farmacia, è tornata in studio, ha ricevuto due clienti, si è mangiata un panino in piedi mentre andava al parcheggio a recuperare l'auto, ha assistito un cliente ad un interrogatorio, ha comprato due pacchetti di figurine di Peppa Pig, è passata dalla scuola del Minty per avvisare le maestre che il nano starà a casa fino a nuovo ordine, ha ritirato l'invito a una festina di compleanno, è andata a prendere il Morby al nido ed è finalmente rincasata.
Nel prosieguo ha fatto fare al Minty tre dei cinque aerosol previsti, ha intrattenuto in vari modi i nani, li ha sfamati e allettati dopo storielle e ninna nanne varie. Ha pure preso una testata involontaria dal Morby e ora ha la palpebra sinistra gonfia.
Si alletterebbe volentieri anche lei se potesse, se non dovesse dare al Minty l' antibiotico a mezzanotte e mezza. Se si addormenta non la sveglia neanche un cannone. Nell'attesa, per solidarietà, anche lei si farà un aerosol (ha tosse stizzosa ecc. ecc.), in bagno, seduta sul wc perchè a Mister Baby, degno padre del Minty ("Io quello stupido aerosol non lo faró mai. Non mi fa sentire la Peppa Pig!" Invece ne ha fatti cinque quasi senza fiatare e misteriosamente ha cambiato idea :"Mi piace tantissimo fare l'aerosol. Morby, lo vuoi fare anche tu?"), dá fastidio il rumore che copre le voci della tv.
Domani lavorerá tutto il giorno e sará un'altra giornata campale. Il Minty stará con la Nonna L e Mamma Pinkytos ritirerà il Morby dal nido in pausa pranzo, non avendo rimediato nessuna buon'anima disponibile ad andarlo a prendere alle 16.
Poi, a malincuore, la mater familias abbandonerá i suoi nani, di cui uno malato, e andrá in tribunale per un maxi-processo dalla durata ignota.
È solo lunedí e Mamma Pinkytos è già un rudere.
Chi ben comincia è a metá dell'opera, si dice. Chi inizia con il piede sbagliato, invece, deve risalire la china. E Mamma Pinkytos, con la panza, il fiatone e le gambe molli non ha voglia di risalire un bel niente.
domenica 27 ottobre 2013
Il cuginetto nel computer
Oggi il Morby ha imparato a dire il nome del cuginetto: Lio-Giu. Lo dice bene, con la sua vocina flautata.
Davanti al computer in braccio a Mister Baby il nano ripete convinto: "Lio-Giu."
"Bravo Morby", si compiace Mister Baby: "E dov'è il cuginetto Lio-Giu?"
"Qua!" Urla trionfante il Morbillo indicando il computer.
Anche il Minty, a quattro anni, ha un'idea alquanto indefinita del cuginetto cinese.
Mamma Pinkytos pensa che sia assai probabile che per il Morby suo cugino sia un tasto, un cavo o qualcosa del genere che sta dentro il computer.
sabato 26 ottobre 2013
L'ingrato destino del fratello maggiore
Succede sempre nello stesso momento. Quando la Pinkytos'Family è seduta a tavola per la cena e a lui mancano esattamente due forchettate alla fine del secondo, il Minty, immancabilmente, dice: “Mi scappa la cacca", si alza e va in missione. Poi, quando si é posizionato, urla all'indirizzo di Mamma Pinkytos: "Ricordati che sono nel tuo bagno!", come se lei non lo sapesse o come se, nella Pinkytos' Home ci si potesse perdere.
Il ''cacca-time", oltre ad interrompere il convivio famigliare, rischia di diventare doppio a causa della pericolosa propensione del Morbillo ad imitare tutto quello che fa il fratello.
Ieri sera, dopo il ritorno del Minty dal bagno: "Nche io cacca!"
"Ma se l'hai fatta mezz'ora fa...."
"Pipì!"
"Mamma, se vuoi lo accompagno io già che sono in piedi."
"Va bene amore, grazie. Sei proprio gentile."
Segue sforzo sovrumano del nano grande per slacciare body e pannolino al piccolo e inseguimento per la casa del Morby euforico.
Alla fine il nano renitente e spannolinato viene ricondotto alla ragione e fatto sedere sul vasino.
"Pimpa".
Il Minty prende un libriccino al nanetto schiavista.
"Mamma, ma io non so leggere... Come faccio?"
"Raccontagliela, la storia."
"La Pimpa e l'Armando sono a tavola. L'Armando dice: "Ma che buono questo formaggio...“"
"Mmmmm... Aggio..."
"Poi la Pimpa va in giardino"
"Bata"
"E raccoglie le foglie secche..."
"Bataaaaaa!"
Pum.
Il pestifero nano piccolo ha chiuso il libro e lo ha lanciato sulla testa del povero Minty che gli stava raccontando la storia.
Che destino ingrato quello del fratello maggiore!
giovedì 24 ottobre 2013
Opere d'arte
Fino a qualche mese fa, i suoi capolavori con pennarelli e pastelli a cera che, stante l'orgoglio materno, fanno bella mostra sulla porta di casa della Pinkytos' Home, erano composti da una riga e un puntino. O da due righe. Intorno, l'horror vacui.
Da qualche giorno, invece, il Mintolino ha subito un cambio di rotta. Si dà da fare per ore con i colori, colla e forbice, righello e pennello.
Porta ogni giorno a casa da scuola una ventina di disegno, finalmente con figure antropomorfe. Mamma Pinkytos, incredula e orgogliosa, è solita accogliere il nano con l'infelice frase: "Ma l'hai fatto tu?"
Ieri, al suo arrivo all'asilo, bagnata e trafelata, la mater miscredente, è stata accolta dalla maestra Raffy, che adora il Minty e lo insegue costantemente per farsi dare un bacio come una scolaretta alla prima cotta: "Abbiamo trovato il nostro artista." Ha esordito la maestra.
"Chi? Lui?" Ha risposto ironica Mamma Pinkytos, indicando il nano grande carico di fogli come neanche il postino alle nove di mattina.
"Sì, sì." Ha proseguito seria la Raffy: "Oggi ha fatto proprio un capolavoro. Un cantiere con la gru, gli operai al lavoro. Tutte le proporzioni del caso."
Mamma Pinkytos si è bullata tutta orgogliosa, ha preso il novello Picasso ed è uscita dalla scuola.
Poi, come è ovvio, essendo come San Tommaso, se non vedo non credo, ha voluto vedere il capolavoro di cui sopra.
Effettivamente un bel disegno, con due figure con gambine, braccia e capelli gialli, gli occhi a palla e sopra di loro, una gru.
"Ti piace mamma?"
"E' bellissimo nano. Aveva proprio ragione la maestra. Sei tu da grande questo signore che lavora nel cantiere?" Ha chiesto ingenuamente Mamma Pinkytos.
"No mamma. Anche perchè questo è morto."
"Morto?"
"Si mamma. Morto stecchito. Gli è caduto in testa un peso che era appeso alla gru."
"Oh poverino!"
"Eh sì. Si è fatto male e poi è morto. Morto proprio."
"Amore ma i morti stanno sdraiati, non in piedi."
"Ma lui è appena morto."
Mamma Pinkytos non sospettava che il nano fosse un'artista.
Ma la maestra Raffy di certo non sospetta la fine tragica dell'omino con i capelli color pannocchia e gli occhi a pallino, protagonista dell'opera d'arte del Minty.
Ieri, oggi e domani
Con i piedi che galleggiano nelle scarpe, bagnata da capo a piedi per la pioggia battente e i capelli che sembrano un cespuglio, guarda queste ragazze di quindici-sedici anni e si vede vecchia.
Si vede vecchia perchè le sembra di avere perso l'attimo in cui, l'altro ieri, da adolescente con le occhiaie e la coda di cavallo, è diventata quella che è oggi.
Guarda le ragazze.
Ce ne sono di due categorie: quelle con i segni dell'età, evidentemente diversi da quelli delle quarantenni. Viso emaciato, qualche brufolo, sopracciglia folte e capelli non curati, jeans e sneakers. Lineamenti belli, appena al di sotto dell'apparenza. Poi ci sono quelle che non hanno un pelo fuori posto, belle e luminose da fare venire il sole. Con la pelle di pesca ed il trucco impeccabile. I leggings attillati. Le immagina domani, le immagina mamme. E ascolta volentieri i loro racconti, il loro lessico spesso troppo scurrile.
Lei faceva parte della prima categoria. Non brutta certo, ma per nulla attenta all'aspetto fisico, almeno non a scuola. Si alzava alle sei e trenta del mattino, si vestiva in jeans e maglietta, a volte anche con la tuta da ginnastica. Niente trucco, cappelli naturali, nè dritti nè ricci. Ma i sogni di allora li ricorda. Confusi. Non distinti. Ma palpitanti. Farò... Farò... Sarò...
Oggi guarda queste ragazze con tanta tenerezza. E' bello guardare al domani, ma arriva subito subito.
Lei sta meglio oggi, di sicuro. Era troppo tormentata allora, si sentiva troppo imperfetta. Oggi è felice, si piace, dal suo punto di vista ha avuto dalla vita il meglio del meglio. E ne è grata.
Ieri, oggi e domani.
Anche i maschi guarda. E quelli le fanno ancora più tenerezza e paura.
Pensa ai suoi figli domani. Al Minty con i brufoli e gli spuntoni di barba, alle sue lune, ai suoi sogni, alla fatica che farà lei a stare dietro a lune e stelle. Pensa al Morby, pazzo e allegro, inquieto, imprevedibile.
E pensa a lei vecchia, ansiosa, che spia il computer e il cellulare di questi due nani in cerca di identità.
Questo sì le provoca un brivido.
Lei è al di là del guado. Loro la vita la devono ancora vivere.
Gioie e dolori.
Successi e mazzate.
Ora le dicono: "Mamma, ti amo!"
Un giorno sa che le diranno: "Ti odio!" e le sbatteranno la porta in faccia.
Mamma Pinkytos non ha per niente fretta che arrivi quel giorno.
Lei i suoi nani li vorrebbe sempre piccoli.
Si può????