giovedì 31 luglio 2025

La Venezia del Nord

We'll do it. 
Dopo 12 mesi esatti dal momento folle in cui, sotto il sole cocente del Senegal, guardando su Internet l'immagine poetica di un Westfalia anni '70, la Pinkytos' Family ha concepito l'idea un po' pazza di raggiungere il Grande Nord con il furgone camperizzato, l'avventura è iniziata davvero.
Come sempre, l'incipit è stato fantozziano.
Carichi di bagagli come mai nella loro vita, con le scatolette di tonno e di ceci nascoste in valigia tra le mutande e le bustine di olio di oliva nello zaino, Mamma Pinkytos & Family hanno tentato, in colpevole ritardo, di prendere l'autobus per l'aeroporto.
Se non che, mentre Mister Baby cercava di farsi spazio tra la gente stipata a bordo del mezzo che si rifiutava di aprire varchi e di collaborare presidiando a gomiti aperti il proprio spazio vitale, mentre il Minty ed il Morby, loro malgrado ("Perché mamma, dobbiamo sempre viaggiare come disagiati?"), seguivano il genitore maschio che li incitava ("Se non vogliamo perdere l'aereo dovete salire, costi quel che costi !), l'autobus partiva lasciando a terra la povera Mamma Pinkytos con i suoi bagagli spropositati (borsone in pelle di cammello made in Guatemala, cimelio del viaggio di nozza, riesumato per l'occasione grazie alla sua capacità di appiattirsi una volta vuoto e trolley medio che, sebbene per i più sia equipaggiamento ordinario, a lei pare un transatlantico). 
Seguiva diffuso turpiloquio dei passeggeri sull'autobus, di Mister Baby, del Minty e finanche di Mamma Pinkytos, tanto che i trequarti della famiglia scendevano alla fermata successiva ricongiungendosi alla mater derelicta.
Nel frattempo si era fatto tardi e la salvezza ha assunto le vesti di un corpulento NCC di nome Adil che li ha portati in tempo zero all'aeroporto violando più di una norma del Codice della Strada e salvando la vacanza della Pinkytos' Family, mentre il Minty aveva già minacciato la fronda ("Sono a casa da un giorno e già non vi sopporto") e il Morby sfiorato le lacrime. 
Ora i 4 disperati partiti da Orio al Serio con la giacca di pelo (Mister Baby) e le scarpe da trekking (Mamma Pinkytos) sono a Stoccolma, città colorata e affascinante con le sue trentamila isole, la gente bionda e bella.
Hanno mangiato a MC Donald's perché era l'unico locale aperto e passeggiato fino a Gamla Stan.
Dormiranno in una stanza minuscola senza finestre , con il letto più piccolo di quello del van, per la modica cifra di trecento euro a notte. 
Ma sono finalmente in vacanza.
Il Minty, reduce dai postumi delle notti brave londinesi, è in perenne stato di coma e dorme ovunque appoggi la testa. Quando è sveglio parla ininterrottamente dell'Inghilterra suscitando la noia del fratello.
Il Morby è emozionatissimo per il viaggio in camper e conta le ore che mancano alla partenza.
Mister Baby è come sempre impeccabile nella sua divisa da trekking. Pare si appresti a scalare l'Annapurna, ma, al contrario della sua sgarrupata famiglia, è precisissimo.
Mamma Pinkytos pare come sempre una terremotata, catapultata per caso in Nord Europa. 
Questa mattina era in studio a finire di scrivere un atto e ora è qui, dove l'Aurora Boreale è una professione di fede  (Mamma Pinkytos è come S. Tommaso e, stanti i numerosi viaggi al circolo polare senza avvistamenti, non crede nella sua esistenza) e il sole non tramonta mai. 
Domani, dopo una breve visita alla Venezia del Nord, un Uber porterà l'allegra comitiva a Vallentuna, ad una trentina di km da Stoccolma, dove prenderanno possesso del loro van, litigheranno per chi dorme sopra e chi dorme sotto e partiranno alla volta di Capo Nord
Lo faranno davvero.
Pare.

sabato 26 luglio 2025

Count down

Mancano ormai pochi giorni alla partenza della Pinkytos' Family per le vacanze ed il conto alla rovescia è iniziato.
Questa mattina Mamma Pinkytos ha sonno e ha voglia di riposare.
Complice il temporale della notte, ha freddino e ha voglia di caldo.
Peccato che le loro vacanze quest'anno saranno in Scandinavia. In van.
Niente costumi da bagno, ma pile e K-way.
Niente dormite in letti comodi, ma sacco a pelo sul tetto dello pseudo-camper.
Mamma Pinkytos non è nel mood giusto.
Ha fatto un giro per saldi, ma non ha trovato né maglie termiche né boule dell'acqua calda 
Oltretutto il necessarie per il viaggio è ingombrante e ciò è in evidente contrasto con la filosofia minimal delle sue vacanze. Tutto quel che serve occupa troppo spazio.
L'acquisto migliore è stato una mascherina per gli occhi di peluche a forma di orso bruno, con cuscino incorporato, utile per il sole di mezzanotte. 
Mamma Pinkytos è ufficialmente entrata in fase ansiosa: ha lavato i sacchi a pelo, ravanato nell'armadio in cerca di abbigliamento peloso e stilato un elenco di scatolame poco ingombrante, ma utile per la sopravvivenza: tonno, ceci, fagioli e mais.
Mister Baby è ancora nella fase inconsapevole: è andato a tagliarsi i capelli e a fare shopping vacanziero, come se partisse per una spiaggia qualsiasi. Le sue preoccupazioni sono lo scarico delle acque nere e la noia dei paesaggi nordici.
Il Morby è in fase euforica: "Ho troppa voglia di camper" chiosa. Mamma Pinkytos se lo immagina già aprire a ripetizione gli armadietti e schiacciare tutti i tasti del van. 
Il Minty non è pervenuto. Sulla sua voglia di partire con la family, Mamma Pinkytos non scommetterebbe un soldo bucato. 
Ieri il nano inglese ha parlato al telefono con il Morby e le informazioni acquisite sono le seguenti:
1. Mamma Pinkytos deve fargli un'altra ricarica perché è a corto di pounds.
2. Mamma Pinkytos deve dare 15 euro alla mamma della Ely per il regalo alla Niky.
3. Il nano torna martedì pomeriggio ma, dopo due settimane fuori casa, alla  sera andrà alla festa della Niky.
"Tanto poi a voi vi vedo per due intere settimane."
Ecco. A proposito di entusiasmo.

martedì 22 luglio 2025

From England with love

Le notizie dal Minty oltremanica sono lacunose e frammentarie.
A otto giorni dalla partenza il nano grande (che ormai è più un watusso) chiama diligentemente tutti i giorni prima di cena. Le chiamate durano tra i venti e i cinquanta secondi. Mamma Pinkytos è un fiume in piena e cerca di snocciolare nel più breve tempo possibile il profluvio di domande che le si affollano nella mente e che, suppergiú, sono riassumibili in: "Cosa fai?" "Cosa hai visto?" "Stai bene?" "Impari qualcosa?" "Hai fatto nuovi amici?" "Mangi?"
Il Minty risponde quasi sempre in forma contratta, con frasi brevi: "Boh." "Una roba" "Chill" "Spakka".
Si vede che si sta inglesizzando.
Poi ci sono i messaggi. 
"Aggiungi tempo"
"Due Bro dormivano da tipe ma io stanco"
"Quanti soldi ho sulla carta?"
"Aggiungi tempo please"
"Ciaoooo"
"Wowwwww"
"Spacca"
"Drippa"
"Tanto tempo!"
"Ci sta"
Mamma Pinkytos è perplessa.
Il nano sta da dio, si è abituato a vivere da solo, è indipendente, ha fatto la spesa e quando chiama sta quasi sempre mangiando. 
"Pringles e Pepsi", specifica a Mamma Pinkytos che chiede lumi sui rumori che disturbano la conversazione.
Gli sono rimaste solo due paia di mutande e forse farà una lavatrice, con la retina bucato e le compresse di detersivo amorevolmente preparategli da sua madre. 
Non manifesta la benché minima nostalgia di casa. 
Tra sette giorni farà ritorno nel continente, dove lo attendono 18 giorni in un mini-van in compagnia della sua ingombrante famiglia, nel quale dovrà dividere il letto a una piazza e mezza con il suo molesto fratello.
Se sentite al Tiggì di famiglicidi in terra scandinava pensateci.

lunedì 14 luglio 2025

16

Fosse per la sua mamma gli farebbe ancora le torte con i pupazzetti sopra e gli riempirebbe la casa di palloncini, ma ha l'impressione che non gradirebbe.
Gli farebbe spegnere le candeline millemila volte, ma per la festa con i suoi amici non le ha volute perché a quanto pare sono cringe. Con i parenti ha fatto buon viso a cattovo gioco e durante la foto sembrava il protagonista di Nightmare before Christmas.
Gli tirerebbe le orecchie Mamma Pinkytos, ma mannaggia, ha appena messo l'orecchino (un brillozzo che stona un filo con lo stile minimal della sua genitrice, ma che lo rende molto luminoso e sorridente).
Gli canterebbe volentieri "Tanti auguri a te" in loop, ma lui le dice di stare chill.
Lo abbraccerebbe di continuo ma è alto 1,87 e arrivare fin lì mette a dura prova la sua cervicale.
Compiere 16 anni è una meraviglia, un'esplosione di opportunità e di prime volte.
Il primo concerto, il primo viaggio all'estero da solo, la voglia di affrancarsi e di essere indipendente.
La preoccupazione di piacere.
Probabilmente a lui non importa, ma alla sua mamma piace parecchio. Sarà che sono simili, sarà che lo troverebbe bellissimo anche se fosse verde a pallini fucsia, sarà che quando è lei a diventare verde è molto abile a disinnescare la tensione, ma Mamma Pinkytos ammira la sua gentilezza ed il suo savoir fare, la resilienza e la sottile ironia. La fa ridere, piangere, preoccupare.  
L' ha scelta per diventare la sua mamma, il che è obiettivamente un'avventura tra le più mirabolanti che riesca ad immaginare.
16 anni sono tantini per i gusti di Mamma Pinkytos.
Ma visto che dopo due giorni di bagordi è letteralmente a pezzi, cammina come la befana ed è atletica come un troll, ben si comprende che non possa più essere mamma di un neonato.
La vita vola. 
Oggi il Minty, che solo l'altro ieri aveva due riccioletti laterali sulla testa pelata, compie sedici anni e domani volerà a Londra per due settimane.
Se non gli scombini i capelli, lui sta nel chill.
Buon compleanno e buona avventura amore mio. Anche la tua mamma si sforzerà di stare nel chill.
Tu però non ti dimenticare di mandarle due o tre foto ogni ora.
Al fly, come dici tu. Mica per l'ansia neeee. Solo per condividere un pezzo di mondo.



domenica 13 luglio 2025

Lui

Lui c'era sempre. 
Al mattino alle 6 quando Mamma Pinkytos si alzava per andare a pilates e camminava al semibuio della città mezza addormentata, la notte quando non riusciva a dormire. Lui dormiva pochissimo e le rispondeva sempre.
C'era se a Mamma Pinkytos si accendeva una spia dell'auto e non sapeva come fare, se aveva qualche doloretto strano o qualche preoccupazione, se aveva una gioia o una fatica da condividere. C'era per parlare di calcio e cucina. Dal suo divano dal quale non si spostava quasi mai aveva l'immenso dono e la terribile condanna del tempo vuoto. 
Erano quasi sempre suoi il primo e l'ultimo messaggio della giornata e il primo Mi piace sotto ad ogni post. 
Mamma Pinkytos è pudica con i sentimenti profondi e in questi mesi ha avuto bisogno di silenzio.
Ha voluto godere  in solitudine di ogni ricordo che si affastellava nella sua memoria, assaporare ogni momento di tristezza e malinconia improvvisa.  
Certi dolori non ce la fa a condividerli, sono troppo intimi e personali.
Ogni cosa ha i suoi tempi. Non è ancora il momento di rileggere i messaggi, le poesie, gli scritti, di guardare le fotografie. Ha ancora tutto davanti agli occhi. Ogni fotogramma di quella sera di tre mesi fa. L'ultima.
Lui c'era sempre, poi c'è stato il silenzio. Al quale non si è mai abbastanza preparati.
Domani il Minty compirà sedici anni e oggi è stata la prima festa di famiglia senza il Nonno M.
Questa sera Mamma Pinkytos ha sentito di dovere fare questo sforzo: di scrivere pur sapendo che dovrà fare a meno del suo primo lettore. 
Perché il dolore va attraversato.
Perché domani sarà un giorno di gioia e in fondo Mamma Pinkytos sa che lui c'è e ci sarà sempre. 
Ciao papà, so che stai sorridendo.