domenica 10 marzo 2013

Domenica sulla neve con i nani di città

Oggi, vista la bella giornata, la famiglia allargata Pinkytos -Capellipazzi, stante l'incombere della primavera, ha pensato bene di portare i nani a slittare sulla neve. Mamma Pinkytos e Mamma Polly Capellipazzi, donne di montagna, memori della propria infanzia, si erano immaginate una scena bucolica più o meno del seguente tenore: il Minty e Baby Lila che si arrampicano sulle discese di neve trascinando il bob mille e più volte, il Minty e Baby Lila che si inseguono facendo a gara a chi arriva prima. Ma le due povere e goffe illuse, che arrancavano faticosamente nella neve ognuna con la sua zavorra (una con i 10 kg della panza con dentro il Banana, l'altra con i 10 kg del Morby in braccio), non avevano calcolato che i loro figli sono nani di città, con la gamba molle e la puzza sotto il naso.
Così mentre quei martiri di Mister Baby e di Ali Theweatherman macinavano salite nella neve fino a mezza gamba trascinando i bob con dentro la Principessa sul Pisello e il Piccolo Lord, disposti a immolarsi pur di fare divertire i loro ingrati figli, i due nani si lamentavano senza soluzione di continuità:"Ma la neve é bagnata! Mi dà fastidio alle mani!"
"Ma io ho freddo."
"Ma io ho caldo e mi dà fastidio il sole."
"Ho mal di gambe."
"E' troppo faticoso!"
"Ma chi mi prende in braccio?"
"Ma quando andiamo a mangiare?"
"Quando possiamo fare le bolle?"
"Ma io non voglio più sbobbare !"
"Non voio giocare più nella neve."
"Sono stanco."
"Ho fame."
"Voglio l'acqua!"
Alla fine, presi dalla disperazione per l'assoluta assenza di entusiasmo dei nani smidollati, i papà scendevano da soli con il bob e si contendevano il Morby, unico nano non lamentoso che non disdegnava la sbobbata.
É finita gambe sotto il tavolo con adulti e nani cittadini ad onorare la tavola della domenica (quella sì ) ed il Minty in piedi davanti al frigo dei gelati per un'ora in attesa di potere gustare il suo dessert una volta che tutti avevano finito  di mangiare. Poi tutti a fare una passeggiata respirando a pieni polmoni l'aria pura di montagna.
Era da tanto che Mamma Pinkytos non si rilassava così. Appena messo piede in casa l'ha pagata con moneta sonante perché i nani stanchi hanno frignato durante il bagno (il Minty faceva il pesce andando sotto acqua e il Morby urlava terrorizzato), la cena ("Ma io volevo la pasta di oggi!  Quella verde con il pomodoro.. ma uffa!" "Ma tu papà sei un chiacchierone. Tu non mi fai parlare!") e la messa a letto ("Ma chi mi fa compagnia?"), ma questa é un'altra storia.

venerdì 8 marzo 2013

Mamma Pinkytos, i suoi nani e l'8 marzo

Mamma Pinkytos stamattina si è svegliata felice per tanti motivi.
Primo: il Morby e, di conseguenza, la sua mamma hanno dormito tutta la notte. Il furbo faccino del nano piccolo ha fatto capolino dal suo letto solo alle sette del mattino e Mamma Pinkytos lo ha allattato proprio volentieri. 
Secondo: è venerdì e a Mamma Pinkytos l'week-end piace molto, anche se si rivela quasi sempre un tour de force (ma mai quanto al Minty che ogni mattina si sveglia con l'identica domanda: "Mamma, oggi è sabato?" Se la risposta è negativa piange sempre un pochino. Poi tenta la carta della compassione: "Posso vedere un cattone?" "No amore, quello lo vedi sabato". Altro piantino.)
Terzo: oggi è l'8 marzo, la Festa della donna.
Mamma Pinkytos non crede sia una ricorrenza per femministe o una festa consumistica ideata per vendere la mimosa, ma crede del significato della festa e nel valore del festeggiare e ricordare le donne, che di solito tanto festeggiate non sono.
Così ha detto al suo nano grande: "Minty oggi è la festa della donna. Fai gli auguri alle tue maestre."
"Anche alla Lila?" Ha chiesto il nano perplesso.
"Anche alla Lila se vuoi. Anche se è una bambina e non una donna."
"Ma è una femmina." Ha replicato il Minty. Poi serafico ha continuato: "Ma è la festa della femmina?"
"Della donna più che della femmina." Ha tentato di spiegare Mamma Pinkytos.
"Le donne non sono femmine?" Ha chiesto il nano insistente e Mamma Pinkytos ancora una volta ha dovuto alzare bandiera bianca davanti alla molesta curiosità del nano: "Va bene nano. Le donne sono femmine. E oggi è la loro festa."
"Ah bene." Ha risposto il nano rassicurato.
Ma come sempre una domanda ha aperto il varco a mille domande. Che il Minty come al solito matura con calma, a seguito di attente riflessioni.
"Mamma, alla festa della donna si mangia?"
"In che senso nano? Si mangia come tutti i giorni."
"Ah. Si mangia il panettone?"
"No, non è mica Natale."
"E cosa si fa?"
"Si fanno gli auguri a tutte le donne, si è gentili con loro e si regalano fiorellini gialli che si chiamano mimose."
"Io te lo regalo mamma. Ma si possono spaccare i lampioni?"
"I lampioni? Cosa ti viene in mente?"
"Volevo sapere se si fa qualcosa che gli altli gionni non si può fare."
A volte Mamma Pinkytos pensa di avere sbagliato qualcosa nell'educazione del suo nano, che sembra tanto buono e gentile, ma ha una repressa indole da teppista.
Mentre pensa questo guarda il Morby che fa il lancio del biscotto Plasmon dal seggiolone (della serie: mangiatelo tu!") e guarda con cupidigia i waffles sulla tavola della colazione urlando: "To-taaaa!!!" e pensa che noi facciamo del nostro meglio e cerchiamo di educare i figli allo stesso modo, ma ogni nano è un mondo a sè. Di quelli di Mamma Pinkytos tutto si può dire, ma non che non siano curiosi e volitivi.
Poi Mamma Pinkytos e Mister Baby sono andati a comprare le mimose per Silent Girl e la segretaria di studio. Anche Mamma Pinkytos ha avuto il suo mazzo, con anche delle roselline rosa ed è stata contenta perchè la mimosa è un fiore allegro, che la mette di buonumore. Mister Baby invece ha iniziato a starnutire per l'allergia, ma ha fatto buon viso a cattivo gioco.
Dopo il lavoro Mamma Pinkytos festeggerà con una bella merenda con Mamma Chicchi Compagnadiospedale ed i rispettivi nani. Non la vede da un po' e ha proprio voglia di fare due chiacchiere. La ginnastica di lingua proseguirà in serata, con una pizzata con Mamma Seba, Mamma Cra e Mamma Ale Enciclopedia mentre i nani e Mister Baby staranno allegramente a casa a mangiare hamburger.
Sperando che al Minty non venga in mente di dare fuoco alla casa. Visto che l'8 marzo si fanno cose che gli altri giorni non si possono fare.   

Donne

8 march. mimosa

Donne.
Donne che camminano con il peso del mondo sulle spalle e quando le spalle non reggono più, si caricano il cuore.
Donne che camminano con un nano per mano, a volte con due, a volte con tre che allora le mani non bastano più.
Donne che hanno un nano nella pancia.
Donne che il nano ce l'hanno in testa e di andare nella pancia non ne vuol sapere e ce l'hanno da così tanto tempo che l'attesa dell'attesa diventa un dolore sordo, una malinconia struggente.
Donne che cadono, ma riescono sempre a rialzare la testa.
Donne che soffrono, ma quando c'é da ridere ridono, con una risata così limpida che diventa musica.
Donne abituate a dire sì, ma che quando dicono no lo urlano così forte da fare tremare i muri e da fare cambiare il mondo.
Donne, che riescono a fare ed essere tante cose insieme, ma che se dimenticano qualcosa non le viene perdonata. 
Donne, che faticano il doppio per guadagnare la metà.
Donne, abituate ad assolvere gli altri e a condannare se stesse. 
Donne che quando gli occhi non vedono vedono con il cuore.
Donne che quando vivono non vivono a metà, vivono il punto più basso del dolore e quello più alto della gioia.
Donne.
A descriverle le parole non bastano.
Servirebbe un vocabolario nuovo.
Servirebbe guardare oltre l'apparenza.
Perchè a volte urlano, rompono, rispondono male.
Lo fanno perchè sono umane, anche se forse hanno fatto credere di no.
Lo fanno perchè, come direbbe il Minty, "può succedere".
E forse non lo fanno tutte le volte che dovrebbero, o potrebbero.

 Tra tutti i pensieri che oggi circolano sulle donne, Mamma Pinkytos ha voluto scrivere il suo. E lo ha fatto pensando alle donne che le sono vicino.
Buon 8 marzo a tutte le donne, a quelle che Mamma Pinkytos conosce e a quelle che vorrebbe tanto conoscere perchè sicuramente ne varrebbe la pena.

giovedì 7 marzo 2013

Ultima settimana per partecipare al giveaway

Manca poco più di una settimana per la scadenza del giveaway di Mamma Pinkytos.
Postate un commento al post del 22 febbraio e condividetelo su Facebook o sul vostro blog (se non avete blog né profilo Facebook partecipate lo stesso!!!).
Ci vuole un minuto!!!!

mercoledì 6 marzo 2013

Edipo

Mamma Pinkytos ha sempre creduto molto poco nelle teorie psicologiche freudiane e non, perché frutto di inevitabili generalizzazioni.
Ma grazie al suo nano grande in piena fase edipica si é dovuta parzialmente ricredere. Il Minty infatti é nella fase "lamiamammaèlapiùbelladelmondoeguaiachilatocca" e, in quei giorni n cui Mamma Pinkytos é un po' giù di tono, ci pensa il suo principino treenne a tirarla su.
Esempi? Millanta.
"Mamma io ti amo. Tu mi vuoi sposale?"
"Mamma io sono Robin Hood, tu Lady Marian."
"Mamma dammi i baci. Tu mi dai pochi baci."
"Mamma sei l'amora mia."
"Stamattina a scuola abbiamo cantato una canzone che mi ha fatto venile tanta voglia di mamma."
"Mamma io voio essele te. Voio i capelli come i tuoi."
"Mamma dommi con me. O puoi dommire sopra di me se vuoi. Sono il tuo cuscino."
Davanti a tanto zucchero Mamma Pinkytos va in brodo di giuggiole. Mister Baby tenta di rivendicare la propria posizione di maschio alfa e viene immediatamente richiamato all'ordine dal piccolo e tignoso Edipo. Il Morby, per ora, urla e gorgheggia per farsi notare per poi dedicarsi tutto soddisfatto ad un bacio con morso al mento della sua mamma. Lui il suo amore lo esprime così.
Diamogli tempo.

L'influenza e la vecchiaia

Mamma Pinkytos ha 33 anni, ma oggi se ne sente 87. Ha mal due stomaco, di testa e di orecchie, é ancora piena di muco, ha i capogiri e i linfonodi ingrossati. Come se non bastasse ha due occchiaie e un colorito che neanche Morticia Adams e dei capelli così sporchi che le danno un tocco di sciatteria in più. Praticamente un rottame. Stamattina si é fatta violenza per uscire di casa e portare a termine le incombenze lavorative. Verso le tre é tornata a casa per riposarsi settte-minuti-sette perché poi doveva andare al colloquio dalla psicomotricista del  Minty (ha tentato di disertare la scorsa settimana ritenendo esagerati tutti questi colloqui e colloquietti e restituzioni alla famiglia, come li chiamano loro, per un bambino di tre anni che va a fare quattro corse con gli amichetti, ma é stata contattata via mail "perché lei é l'unica mamma che non.ha ancora aderito all'invito" uff...) per sentirsi.dire che "il bambino é tranquillo e sereno comunque non lo abbiamo valutato molto perché abbiamo fatto ancora pochi incontri".
Adempiuto il formale incombente, sotto la pioggia ha ritirato il Morby al nido e aspettato che il Minty finisse la lezione di ginnastica (id est psicomotricità).
Stasera con estremo dispiacere Mamma Pinkytos diserterà la sua  seconda lezione di acqua-tone. Non vorrebbe e si sente pure in colpa, ma sta a malapena in piedi, ha una faccia che fa oggettivamente compassione e teme che la piscina non sia l'ideale per chi ha mal.di orecchie. I postumi dell'influenza, che credeva di avere brillantemente archiviato, si stanno facendo sentire. Sarà la vecchiaia, pensa Mamma Pinkytos. Saranno gli anni.che passano implacabili. Poi ci pensa bene. No. La nonna di Mamma Pinkytos, anche quando prendeva l'influenza era messa decisamente meglio.

sabato 2 marzo 2013

La maledizione del weekend

Era da almeno un anno che Mamma Pinkytos non dormiva così tanto. Stanotte anche il Morby le ha fatto la grazia dormendo dalle 21 alle 6,30. Ha fatto un pisolo stamattina e pure oggi pomeriggio. Appena appoggia la testa sul cuscino Mamma Pinkytos, grazie alla febbre a 39 e al muco che le impedisce di ragionare, parte per altri lidi e chi s'è visto s'è visto. Eh sì, dopo avere amorevolmente curato tutti i componenti della sua famiglia, venerdì sera, a impegni di lavoro e scuola conclusi, Mamma Pinkytos é stata colpita dal malefico virus influenzale.
Nella peggiore delle situazioni possibili.
Perché chi ha figli piccoli e pestiferi sa che non c'é niente di peggio che ammalarsi nel weekend quando i nani sono a casa tutto il giorno, soprattutto se, come nel caso di Mamma Pinkytos e Mister Baby, i genitori sono degli zombie che camminano e i nani in forma smagliante. La situazione nella Pinkytos' Family é la seguente: Mamma Pinkytos con 39 di febbre, quando il Morby dorme dorme pure lei, quando il Morby é sveglio si aggira spettrale per la casa facendo lo slalom tra i Lego di Minty e la frutta di plastica del Morby. All'ora dei pasti
cuoce pasta scotta e verdure bollite che poi diventano un tappeto per i nani. Nonostante i capelli freschi di parrucchiere (mannaggia, una volta che ci va...) é conciata che neanche sua nonna.
Mister Baby non ha più la febbre ma, a sentir lui, ha il muco nel naso, negli occhi e nelle orecchie ed é parecchio giù di corda. É costantemente preso d'assalto da quegli unni dei suoi figli che lo vogliono coinvolgere in giochi violenti. Si aggira per casa irsuto e barbuto, con il pigiama di pile e relativa vestaglia grigia e la cuffia di lana in testa. Sembra il personaggio di un film di Totò.
Il Morby, che tra mercoledì e giovedì ha fatto una ricaduta, sta meglio. Tenta di tirarsi addosso la tv, apre di continuo l'acqua del bidet, gioca al lancio di cibo dal seggiolone. Insomma, pienamente in via di ripresa.
Ma il più in forma di tutti é il Minty, il primo a essere colpito dall' influenza e ormai definitivamente guarito. É saltante, urlante, chiassoso e, poiché con due cariatidi in casa si annoia, pure discretamente capriccioso.
Benché ieri, Mamma Pinkytos, alle prime avvisaglie del virus, avesse provveduto a passare dalla videoteca per noleggiare "La Bella e la Bestia" e "Cenerentola", le giornate sono troppo lunghe perché i suoi malmessi genitori riescano a domare l'inesauribile energia del nano grande.
Adesso il nano molesto é stato caritatevolmente accolto da Mamma Polly Capellipazzi.
Il Morby e Mister Baby hanno sparso la posta per terra e la stanno riducendo in piccoli pezzi.
Mamma Pinkytos é a letto, bollente come una stufa, e dà sfogo alla sua incoercibile narcolessia.
E cerca di non pensare a domani.