mercoledì 6 settembre 2023

Anarchia

Nella Pinkytos' Home regna l'anarchia.
Il Morby si è svegliato alle 11.30, il Minty alle 5.30, Mister Baby è andato a dormire alle due di notte, Mamma Pinkytos da due sere conta tutti gli animali della foresta, vivi e morti: coati, bradipi e anche il giaguaro schiacciato.
Mister Baby è affetto da una fame atavica, Mamma Pinkytos vive di verdure crude e gelato.
Per uscire da tunnel del jet leg ci vuole tempo.
Ha già fatto l'esperienza lo scorso anno, dopo gli USA.
Il punto è che Mamma Pinkytos ha fatto un errore imperdonabile: è stecchita sull'aereo a Città del Messico alle 22 ore locale e si è risvegliata quasi a Parigi, alle 17 ora locale .
Mea culpa. Il fatto è che la mater poliglotta si doveva riposare, dopo una partenza ed un viaggio a dir poco rocamboleschi.
Sono arrivati in aeroporto a San José domenica mattina molto presto, più di tre ore prima del volo, memori delle disavventure dello scorso anno a Las Vegas. Con i loro scarponi bagnati, tre strati di pile, il bradipo di peluche sul braccio, due cappelli a testa e le tasche piene di ogni ben di dio. Insomma, con indosso tutto quello che non stava più nei trolley, pesanti per via degli indumenti bagnati.
Al momento di fare il check in con Air Mexico, che effettuava la rotta San Jose - Mexico City per conto di Air France, la loro prenotazione non c'era, anche se sull'app della compagnia francese risultavano regolarmente i documenti di viaggio.
Mamma Pinkytos, che appunto è diventata poliglotta, con il suo inglese berciato e lo spagnolo raffazzonato, ha imparato che quando c'è qualche scazzo, il desk di qualsiasi compagnia aerea del mondo pronuncia una parola universalmente riconosciuta che è "call center", che per Mamma Pinkytos è la morte, per vari motivi.
Primo perché sono numeri che quasi sempre non si possono chiamare con i cellulari, per lo meno non da fuori Europa.
Secondo perché trovare la linea è quasi impossibile e l'attesa è biblica.
Terzo perché la gentile signorina che ti risponde (se ti risponde) dalla Romania, per lo più parla un inglese che nemmeno la Regina Elisabetta e ha zero propensione a farsi comprendere e men che meno a comprendere quello che la malcapitata vuole dire.
Ovviamente queste cose succedono sempre di domenica sera o notte, almeno dove ha sede il beneamato call center.
Acccerata l'impossibilità di chiamare dal cellulare, Mamma Pinkytos si è travestita da Suor Maria della carità e ha letteralmente pregato in varie lingue l'addetta all'ufficio informazioni di farle fare una telefonata, ha verificato che il call center italiano riapriva lunedì e trovato non si sa come il numero  di assistenza di Air France con sede a Panama. Dopo quaranta minuti di attesa ha parlato con la cortese signorina francese, scusandosi preventivamente per il suo schifoso inglese e ancora peggiore francese, si è fatta mandare le carte di imbarco via mail e ha risolto il problema. Con il Morby ed il bradipo che la guardavano supplicanti, mandandole ogni tanto qualche bacino qua e là, come incoraggiamento.
È tornata trionfante al desk di Air Mexico e dopo altra coda ha ricevuto le sue carte di imbarco. Se non che, arrivati ai controlli di sicurezza, Mister Baby si è accorto che il Minty aveva due carte di imbarco e Mamma Pinkytos nessuna.
Non che alla mater eremita dispiacesse rimanere in Costa Rica senza la sua famiglia, tuttavia ha dovuto fare altri venticinque minuti di coda dalla gentile tipetta di Air Mexico per il cambio biglietto.
Insomma, aveva intenzione di fare in aeroporto lo shopping che non aveva fatto in giro, e invece la mater derelitta si è imbarcata al volo con la ciurma riuscendo solo a investire gli ultimi dieci dollari in un pacchetto di patatine (!), visto che al Morby la fatica della madre mette fame.
Arrivati a Città del Messico,  il volo per Parigi è partito con un'ora e un quarto di ritardo causa maltempo ed è lì che Mamma Pinkytos è svenuta senza nemmeno toccare l'orrendo pollo al curry dell'aereo.
Si è svegliata a mezz'ora da Parigi con il penoso sospetto che fosse impossibile prendere la coincidenza per Milano perché avevano troppo poco margine di tempo.
Ha chiesto conforto alla hostess, chiedendole come avrebbero potuto fare e la risposta è stata l'equivalente di Pura Vida o, per dirla volgarmente, di c. Vostri.
Morale della favola i derelitti sono atterrati a Charles De Gaulle alle 17.50  e non è che sia l'aeroporto dei puffi. Il volo per Milano era alle 18.15. Con i loro trolley con le ruote ormai mezze rotte, facendo un baccano incredibile, hanno fatto una corsa di almeno due km per il terminal degna del migliore Mennea. Il Morby con in mano passaporti e carte di imbarco è arrivato primo e, con la sua faccina lentigginosa ed il bradipo sul braccio, si è fatto riaprire il gate già abbondantemente chiuso 
I nostri eroi sono saliti letteralmente al volo sull'aereo in partenza e sono nuovamente svenuti.
Mamma Pinkytos si stanca solo a raccontarlo.
Dopo ventisette ore dalla partenza sono arrivati a casa.
Mamma Pinkytos non ha mai più dormito.
Pura vida.

domenica 3 settembre 2023

Hasta la vista Costa Rica

1350 km percorsi.
Innumerevoli Gallo Pinto mangiati.
Banane, mango e ananas.
Pollo fino alla nausea, in mille modi diversi.
Partite a briscola all'ultimo sangue.
Animali, piante verdissime, fiori coloratissimi e onde altissime. Una biodiversità dirompente, da trattare con cura e rispetto, come insegnano i ticos.
Brividi e risate ad ogni dosso, quando bisognava fare squadra per trattenere i trolley.
Domande in spagnolo e in inglese, alternate, a volte mischiate. 
Qualche insulto ai camion sempre troppo in mezzo alla carrettera e ai semafori incomprensibili.
Colori abbaglianti e paesaggi mozzafiato, perché alla bellezza non servono filtri.
Orgoglio. Perché questa volta la Pinkytos' Family ha fatto tutto da sola.
Questo viaggio era un puzzle ad incastro ed è andato tutto alla perfezione.
Una menzione speciale a Mamma Pinkytos per la logistica e l'organizzazione. A questo giro ha soddisfatto il controllo qualità dei nani.
Altra menzione speciale a Mister Baby che ha guidato sempre, a volte anche con la telecronaca di tappa, su strade a volte improbe, sotto la pioggia battente e sullo sterrato.
Ultima menzione ai nani, che hanno sopportato fatica, stanchezza, fame, sete e hanno dimostrato ancora una volta di essere degli avventurieri. 
La Pinkytos' Family ha riportato integra la scatoletta all'autonoleggio ed è a San José.
Dopo il Burger King di rito, domani si imbarcherà per l'Italia, via Mexico City.
Un pizzico di nostalgia si avverte già.
Mamma Pinkytos sa che l'antidoto è iniziare a programmare il prossimo viaggio.
Hasta la vista Costa Rica.

sabato 2 settembre 2023

Il richiamo della civiltà

Sana, salva e un po' puzzolente, la Pinkytos' Family questa mattina ha ripreso il colectivo e ha ritrovato la sua scatoletta a Puerto Jimenez, fuori dalla soda di una signora che aveva promesso di sorvegliare la macchina e li ha accolto con un grande sorriso e un milkshake pina y Coco.
Oggi comincia la risalita della Costa Rica, da sud a Nord, con tappa intermedia a Manuel Antonio, per arrivare sabato sera a San José, dove restituiranno la macchina prima di imbarcarsi domenica per l'Italia. 
In extremis hanno deciso di spezzare il viaggio ritornando all'hotel dove hanno fatto i quattro giorni di mare che, per i loro standards è ultra lussuoso e mai scelta fu più benedetta.
Mamma Pinkytos è vicina allo stato di decozione. Si sente l'umidità fino a dentro le ossa, ha mal di testa, i capelli che hanno bisogno del giardiniere più che del parrucchiere, una puntura di insetto non identificato sulla gamba che le ha causato una vescica così inguardabile che ha dovuto coprirla con un cerotto.
Ha voglia di una doccia calda e lunga, di lavare i capelli con shampoo e balsamo, di prendere un Brufen, di indossare biancheria e vestiti puliti, di lavare con 2 litri di Napisan tutto quello che ha nella valigia.
Insomma, dopo tante meravigliose avventure, sente il richiamo della civiltà e di tutto quelle che ne consegue.
Peccato che tutto gli scarponcini da trekking, che dovranno per forza indossare durante il viaggio perché non stanno in nessuna valigia, siano ancora zuppi dell'acqua del Corcovado così come tutti i vestiti indossati negli ultimi giorni.
Stasera, dopo una lunga sessione di phon ( uno dei motivi per cui ha scelto di tornare in questo hotel è che hanno degli ottimi asciugacapelli) , Mamma Pinkytos metterà in un unico trolley le tre cose ancora utilizzabili e rinchiuderà tutto il marciume nelle altre, sperando che in aeroporto gli addetti ai controlli non li accusino di trasportare cadaveri. Certo avranno il problema del peso, visto che quel che è bagnato pesa almeno il doppio.
Tra un preparativo e l'altro, fa capolino nella mater ansiosa un po' di ansietta per la settimana che verrà. Il lavoro, gli impegni dei nani, le mille incombenze da gestire.
Si stava tanto bene senza cellulare né impegni in mezzo ai bradipi e alle scimmie.
Allontana il pensiero, con la voglia di godersi gli ultimi due giorni. Che il viaggio è sempre vacanza.
E poi ancora non ha fatto tutto quel che voleva: in due settimane di nomadismo non ha ancora comprato un souvenir.
Domani shopping. Sempre se riesce a convincere i tre maschi di casa che sbuffano appena Mamma Pinkytos chiede di avvicinarsi ad un negozio.
Altrimenti vedrà di ricattarli. O di distrarli.
Con il cibo.
Quello funziona quasi sempre.


giovedì 31 agosto 2023

Amicizia con la foresta

Alle fine il "colectivo" era un collettivo per modo di dire, dato che oltre alla Pinkytos' Family c'era solo un altro signore. E non era affatto un autobus né un camion, ma una Land Cruiser scassata con i finestrini incollati con lo scotch, i sedili tagliati e il portellone che si apriva a spallate. Mamma Pinkytos e Mister Baby hanno avuto la tentazione di scappare con i nani al seguito e di tentare la traversata con la loro scatoletta, ma l'autista nerboruto aveva già caricato i loro bagagli e non se la sono sentita di contrariarlo.
Così in due ore di strada sterrata, dopo avere guadato due fiumi, con la schiena a pezzi e i vestiti da strizzare per il caldo umido, la Pinkytos' Family è arrivata a Carate, alla finca di Christian.
La loro casetta di legno è in mezzo alla foresta, con le zanzariere al posto delle finestre. Sotto il tetto abita una famiglia di pipistrelli. Non ci sono chiavi.
Christian ha invitato i nani a non aggirarsi per i sentieri senza guardare bene per terra perché la mattina del loro arrivo fuori dal lodge aveva "matato" un serpente, che continuava a tornare ogni giorno. Ha raccomandato di chiudere bene la porta per non fare entrare gli animali e informato che quando le scimmie urlano è perché c'è il puma in zona ed il Morby potrebbe essere un'ottima comida per il puma.
Morale della favola, il Morby ha voluto dormire in mezzo a Mamma Pinkytos e Mister Baby, nonostante l'afa micidiale.
Il Minty, dopo avere trovato nella doccia un insetto grande come la sua scarpa, ha fatto una sfuriata a Mamma Pinkytos dicendole che va bene l'avventura ma deve almeno prenotare alberghi più decenti, poi si è addormentato vestito.
Mamma Pinkytos e Mister Baby hanno contato tutte le ore e fatto il catalogo completo di tutto i versi degli animali della foresta. Alcuni sono rimasti non identificati.
Mamma Pinkytos, che in queste situazioni si sente sempre un po' vulnerabile per come , in mezzo al nulla e a 9000 km da casa, sono affidati a Madre Natura e al buon cuore di persone che non conoscono nemmeno, ha tenuto per tutta la notte la torcia sotto il cuscino e ogni quindici minuti la puntava intorno per assicurarsi che gli animali che sentiva fossero fuori e non dentro.
Mister Baby, che aveva fortemente voluto la tappa del Corcovado, sognava il letto Queen size ed il silenzio delle finestre con i doppi vetri.
Quando alle 5.45 è suonata la sveglia hanno tirato un sospiro di sollievo.
I nani no. Loro,.scimmie o no, dormivano di gusto.
Il trekking di 20 km con Christian nel parco nazionale del Corcovado sono valsi la fatica.
La Pinkytos' Family ha visto coloratissimi pappagalli, scimmie, scoiattoli, coati, tapiri e formichieri. Ha osservato tre tartarughine appena nate guadagnare il mare, ha guadato fiumi questa volta a piedi fino a riempire di acqua gli scarponi , è stata spettatrice di una natura primordiale e prorompente, di onde alte sei metri che in un attimo si mangiano la spiaggia, di alberi centenari che incutono rispetto.
L' uomo può solo stare a guardare.
I nani hanno macinato chilometri senza battere ciglio, correndo dietro a Christian che nella precedente vita deve essere stato un bersagliere.
Quando sono tornati, schifosamente sudati e pure bagnati fradici per il temporale che nel frattempo era arrivato proprio mentre stavano percorrendo l'ultimo km verso la finca nel cassone del fuoristrada di Christian, la casetta di legno sembrava estremamente confortevole e i rumori intorno meno inquietanti.
Forse oggi hanno fatto un po' amicizia con la foresta.



mercoledì 30 agosto 2023

La pizza e la puzza

Dominical è il paese del peace and love.
Surfisti muscolosi camminano a piedi nudi, la playa è un enorme campeggio libero dove l' odore dell'erba si confonde con quello del mare. Anche i cani sono fricchettoni. Gironzolano liberi e fanno i bisogni dove gli pare.
I figli dei surfisti girano nudi e giocano con le onde oppure con i rami che il mare trascina a riva.
C'è chi vende braccialetti di perline per guadagnare qualche colones e sbarcare il lunario, garantirsi il privilegio di cavalcare le onde ad ogni ora senza avere altri impegni.
Tutti hanno le treccine oppure i dreadlocks.
Poi ci sono i surfisti in pensione. Qualcuno ha aperto una cabinas a due passi dalla spiaggia oppure si propone per dare lezioni di surf. Sono sulla settantina, hanno i capelli grigi ma lunghi, sono in gruppi di soli uomini. Dopo cena bevono una Imperial seduti vicino alla strada e controllano il via vai, notando subito qualche volto di forestiero.
"Do you search something?" chiede uno di questi a Mamma Pinkytos e Mister Baby, che girano circospetti per il pueblo alla ricerca di un posto dove mangiare. 
Alla fine la Pinkytos Family ha mangiato a "La Casita" , una pizzeria improvvisata gestita da un surfista, con tavoli in legno e lucine, su una strada dimenticata da dio, senza illuminazione né cartelli.
Eppure la pizza jamon e queso, servita direttamente su un tagliere di legno, dopo giorni di arroz e pollo, è sembrata a tutti la più buona del mondo. 
Domani si parte per l'estremo sud, il Corcovado. Dove non ci sono alberghi, né segnale wi fi, né energia elettrica o acqua calda.
Per arrivarci prenderanno un 'colectivo' che non è chiaro se sia un autobus o un camion a rimorchio, dove di certo ci stanno più persone e anche piuttosto ammassate.
Dormiranno in una finca nella giungla e torneranno parecchio puzzolenti.
Ma al momento l'importante è andare e tornare.
Come dice il Minty: "Io Corcovado, ma non so se Corcotorno".
Rimaniamo ottimisti.

lunedì 28 agosto 2023

Il rischio è che passi la voglia di partire

Domani all'alba la Pinkytos' Family si rimetterà in movimento. Destinazione Parco Naturale di Marino Ballena dove, solitamente, si possono osservare i cetacei. Sai mai che ci si abitui a troppo relax.
Bisogna dire che a Manuel Antonio, anche il bivaccare in spiaggia con telo e libro è un'attività piuttosto dinamica, visto che ogni tre minuti netti un'onda anarchica sommerge te, il telo ed il libro. Quindi bisogna stare allerta e reagire in tempo. Tu ed il tuo telo arretrate, ogni volta di qualche metro. 
Il mare si ritira, pensi di essere in salvo. Dopo qualche minuto, un'altra onda che fa di testa sua ti raggiunge di nuovo.
"Pura vida", allarga le braccia un ticos di passaggio, osservando Mamma Pinkytos estrarre con fatica dall'acqua il suo salviettone dal peso specifico di 15 kg.
Pura vida.
Il punto è che al relax ci si abitua facilmente. E ci si prende gusto. 
I ritmi rallentano e anche camminare dalla stanza alla spiaggia diventa troppo faticoso.
Il Morby, complice un leggero mal di orecchie, fa vita da pensionato: briscola, ombra, libro e semi-digiuno. 
Il nano piccolo si adatta con difficoltà ai gusti nuovi e, dopo avere mangiato pollo fritto per una settimana, è nella fase del rifiuto: "Fa tutto schifo. Io non mangio niente."
Il Minty si trascina mollemente dal mare alla piscina passando per la camera. È sempre sorridente e affamato. Alla mattina, mentre per colazione si mangia 5 pancakes, una omelette al queso e jamon e due porzioni di banana bread, si informa su cosa mangeranno per pranzo e per cena.
Anche lui, comunque, è a risparmio energetico. 
"Minty, vieni a vedere, c'è un bradipo su un albero lungo il sentiero per la spiaggia!" lo chiama al telefono Mamma Pinkytos, mentre il nano è salito in camera nel tentativo di vedere la partita della Juventus grazie all'wi -fi.
"Tranqui, inutile che venga. Quando arrivo è di sicuro già andato via."
"Nano, è un bradipo, non un giaguaro."
Mamma Pinkytos e Mister Baby vanno a dormire alle nove di sera e si svegliano  alle sei del mattino, si sono abbrustoliti le spalle, leggono libri, stanno in ammollo e fanno maratone di sonno nel letto Queen size. 
Oggi Mamma Pinkytos ha cucinato per la seconda volta la pasta al pomodoro. 
Pasta Divella e sugo Cirio, pensando fossero una garanzia. Ma ha capito che il sugo deve piacere ai costaricani, non agli italiani in vacanza: ancora più speziato del precedente.
Per fare mangiare il Morby ha fatto ricorso ad un intero catalogo di minacce diverse e quasi doveva fare la macchinina con il cucchiaio.
Adesso è tempo di rifare la valigia, che il rischio è che passi la voglia di partire.



domenica 27 agosto 2023

Relax time

La Pinkytos Family è arrivata al mare dove si sta concedendo qualche giorno di relax prima di scendere a sud, fino alla penisola di Osa e al parco nazionale del Corcovado.
Le vacanze di Mamma Pinkytos & Co. sono piuttosto impegnative. Sono fatte di ritmi serrati, mete da raggiungere ad orari precisi, scarponi da trekking e sveglie all'alba. 
Ogni tanto c'è bisogno di una tappa di decompressione, dove rallentare i ritmi, concedersi di stare, di passare del tempo leggendo o stando in ammollo.
Di solito queste sono le tappe preferite dai nani.
Ieri, appena arrivati il Morby ha particolarmente apprezzato i letti king size e ha fatto una maratona di salti. 
Poi si è piazzato con il Minty nella piscina calda ed è uscito con il buio e solo per paura delle punture di insetto e della correlativa dengue.
Questa mattina, nonostante il clima di svacco generale, la sveglia è suonata comunque alle 5.30 per regalarsi l'alba al Parco Nazionale di Manuel Antonio, dove gli ingressi sono scaglionati per fasce orarie.
Dopo la colazione in modalità zombie in compagnia delle scimmie che rubavano le fette di bacon da buffet ed un breve trekking di un'ora attraverso i sentieri del parco, prima delle otto la Pinkytos' Family al completo era, in completa solitudine, su una delle spiagge più belle del mondo, Playa Manuel Antonio, dove l'acqua  azzurra cristallina contrasta con la spiaggia bianca ed il verde della foresta che la delimita. Palmeti e mangrovie, popolati di iguana, bradipi e cebi cappuccini.
Tutto meraviglioso se non che all'interno del parco non si possono introdurre cibi di nessun tipo né bottiglie di plastica e, dopo due ore di mare e sole, il Morby era praticamente disidratato e con i crampi alla pancia per la fame. 
Non conoscendo le mezze misure, il nano piccolo, quando non è in una situazione di comfort, si lascia andare a peso morto e si lamenta senza sosta.
Dopo aver trascinato il nano moribondo fino al ristoro interno e averlo rifocillato con acqua e frutta, Mamma Pinkytos & Co. si sono  goduti una splendida giornata di mare. 
Mister Baby ha tentato di invano di rompere o almeno scalfire noci di cocco con varie modalità con il nobile intento di sfamare la famiglia, poi ha socializzato con un italiano giramondo infuriato con la furbizia dei ticos che, a suo dire, cercano sempre di fregarti alla faccia della pura vida. Il Minty ha passato tre quarti del tempo a sorvegliare e nascondere gli zaini, per la paura che venissero rubati dalle scimmie che, pare, sono particolarmente attratte dagli oggetti tecnologici.
Mamma Pinkytos e il Morby si sono lasciati mollemente trascinare dalle onde.
Sulla via del ritorno hanno fatto la spesa. Mamma Pinkytos si è lasciata convincere dai nani e ha comprato pasta e sugo di pomodoro, nonostante la riluttanza di Mister Baby che dice che bisogna adattarsi agli usi e costumi locali e da una settimana mangia Gallo Pinto ( pietanza tipica a base di riso e fagioli neri) a colazione. 
Domani pranzo della domenica all'italiana.
Pura vida.