sabato 11 luglio 2020

Casa

Nulla hanno potuto il Covid, nè la grandine del pomeriggio nè i 250 scatoloni movimentati oggi da Mamma Pinkytos e Mister Baby che ora invadono la Pinkytos' Home costringendo tutti a fare lo slalom anche per andare in bagno.
Nonostante fatica e condizioni meteo avverse, questa sera la Pinkytos' Family ha salutato ufficialmente la casetta dove in quasi undici anni ne ha combinate di cotte e di crude. 
E lo ha fatto a modo suo, con un tavolino da campeggio montato nel cortile condominiale sotto lo sguardo perplesso dei vicini,  con la musica dei Pinguini Tattici a fare da colonna sonora, la pizza di Mister Baby lievitata 57 ore e soprattutto con la famiglia allargata, Mamma Polly Capellipazzi, Ali Theweatherman e i loro nani.
"Mamma, mi sento ridicolo a mangiare in cortile. Sembra che non abbiamo una casa. Non mi sembra molto normale"  si è preoccupato il Morby. 
"La normalità è per persone normali" gli ha risposto il Minty, che qualcosa da sua madre ha evidentemente imparato.
Non avrebbe potuto esserci saluto migliore.
Dieci anni fa il Minty e Baby Lila Capellipazzi erano appena nati e per Mamma Pinkytos e Mamma Polly i pic nic e le pizzate con la famiglia allargata erano ossigeno puro. Tra una poppata e l'altra, capitava che riuscissero anche a chiacchierare.  Avevano appena iscritto i nani al nido dieci anni fa. Ora i mostri hanno il 41 di piede  e stanno per iniziare le scuole medie. 
Baby Lila è una vera adolescente, con le paturnie da adolescente mentre il Minty, da bravo maschio, è ancora nell'età della stupidera. Snocciola freddure british a raffica, che a volte nemmeno si capiscono da quanto ride, ma ogni tanto la strafottenza dell'adolescente fa capolino.  Mamma Pinkytos e Mamma Polly  insieme hanno iniziato e chiuso cicli, aperto e chiuso porte. Hanno sempre avuto la certezza che dall'altra parte della strada avrebbero trovato la mano che mancava, un'altra parte di famiglia. Qualcuno che ti offre una pasta al bisogno, qualcuno a cui lasciare i nani in caso di emergenza, qualcuno per fare quattro chiacchiere o per fare casino.
È stata la famiglia Capellipazzi ad andarsene per prima e quello è stato il vero strappo.
Al di là della strada ora non c'è più nessuno che chieda o tenda una mano. E anche per la Pinkytos' Family è giunto il momento di cambiare.
Tra una settimana Mamma Pinkytos avrà un giardino, anche se ora sembra un campo di patate. 
È felice, i cambiamenti l'hanno sempre stimolata.
Oggi il Minty ha pianto al pensiero di lasciare la casa dove ha vissuto i suoi primi undici anni.  La nostalgia è una forma di rispetto verso i bei ricordi del passato. 
La sua mamma se lo è abbracciato ed era bellissimo con il naso moccicoso, adesso che è quasi grande come lei.
Le ha detto quel che sempre dice ai suoi nani e che Mister Baby non condivide per niente: "Crea legami con le persone, non con le cose. Casa è ovunque nel mondo, se ci sono i tuoi affetti."
La casa stasera era nel portico condominiale. Perchè quella è la loro famiglia. 

martedì 9 giugno 2020

Hippy birthday

Le serate, quelle belle. 
Aperitivo di compleanno ai tempi del Coronavirus. 
Mamma Polly Capellipazzi, che se ti incontra temporaneamente senza mascherina magari perché ti si è incastrato qualcosa in un dente, ti investe senza tanti complimenti, ha invitato Mamma Pinkytos e le sue amiche ad un aperitivo distanziato al parco per festeggiare il suo compleanno. Kit aperitivo delivery e zero condivisione, mascherina fashion e plaid singoli posizionati sull'erba. Almeno nelle intenzioni.
Fa niente se poi c'erano dieci gradi e pioveva da tre giorni. Lo scroscio, per la verità,  con nuvoloni annessi, è arrivato insieme a Mamma Pinkytos che , tutta trafelata e as usual in ritardo, raggiungeva le sue compari sotto la pagoda del parco.
E diciamocelo. A cinque mamme, dopo la quarantena e la lingua in ferie forzate, dopo la didattica a distanza e lo smart working con i nani in casa, il temporale gli fa un baffo.
Hanno mangiato le patatine nel sacchetto come delle teenager, qualcuna si è  anche concessa uno spritz. Avevano un milione di cose da dirsi.
Quando il custode del parco è passato con il motorino per chiudere il secondo cancello (con mezz'ora di anticipo vista la serata infame) avevano parlato solo del Covid, del mal di stomaco e della puzza delle ascelle dei loro figli (figlie più che altro perché, tranne Mamma Pinkytos, hanno tutte figlie femmine che, al momento, sono decisamente più avanti nello sviluppo. C'è da dire che il Minty recupera ampiamente con la puzza dei piedi che, grazie alle scarpe da ginnastica che non spoglia neanche sotto tortura, raggiunge livelli inarrivabili).
Appena è scemata l'attenzione sulla questione deodoranti&Co., le cinque compagne di merende tardive si sono rese conto di essere state lucchettate dentro il parco. Senza tanti complimenti e sotto la pioggia.
Mentre Mamma Ale Organizer decideva se chiamare i vigili, i carabinieri o l'esercito, Mamma Polly Capellipazzi, con le sue Birkenstock argento con i calzini bianchi stile tedesco al mare, aveva già trovato la via d'uscita che consisteva nello scavalcare il muro di cinta e l'annessa ringhiera in un punto dove erano leggermente più bassi.
C'è da dire che nonostante fosse appena invecchiata e nonostante i calzini bianchi era la più giovane della compagnia.
Nel salto non ha perso nemmeno i sandali.
Mamma Pinkytos conteneva i danni grazie alla lunghezza della gamba e ad una tecnica di salto attentamente studiata onde evitare l'impiccagione sulle cancellate e anche Mamma Mizzy Brillantina e Mamma Anto nel Paese delle Meraviglie sopravvivevano brillantemente.
La peggio l'aveva Mamma Ale Organizer che, fatto salvo il gesto atletico indubbiamente meritevole, scivolava all'ultimo fracassandosi un dito. Al momento non si sa se sia rotto o meno, ma ai saluti era del color del carbone e non prometteva nulla di buono. 
È quasi certo che la prossima volta Mamma Ale Organizer rifuggirà Mamma Pinkytos e Mamma Polly Capellipazzi come la peste e non vorrà più frequentarle.
L'anno scorso di questi tempi l'avevano fatta quasi collassare in riva al Mincio dopo 50 km in bicicletta sotto il solleone.
Un anno dopo l'hanno fatta scavalcare la recinzione di un parco sotto la pioggia.
Sono cattive compagnie.
È che nell'organizzazione vince sempre lei, è impareggiabile. Loro sono casinare.
Mamma Pinkytos per farsi perdonare ha deciso di istituire il Memorial Ale, consistente in un percorso ad ostacoli di vario genere. Vincerà lei, The Original, se mai deciderà di partecipare. Perché è una tosta, che si piega ma non si spezza e, nonostante evidenzi sempre di essere la meno giovane tra loro, le sbarbine le mette in fila come fanti. Sarà il premio ad ingolosirla: una cena gourmet in un ristorante stellato al caldo, dove i camerieri in guanti  bianchi paiono accattivanti già dallo sguardo che si intravede dalla mascherina.
Anche Mamma Pinkytos non disdegna, soprattutto ora che sta mangiando gallette di riso come se non ci fosse un domani.
"C'erano altre persone nel parco?" si informa  il Morby dopo avere sentito della disavventura delle madri.
"No, nessuno." Risponde Mamma P.
"È colpa vostra allora. Non potevate stare attente?!".
Quando a far la predica sono i nani.
Hippy birthday Mamma Polly.
Anzi, hippy birthday.


lunedì 8 giugno 2020

Lacrimucce

Mamma Pinkytos oggi ha la lacrimuccia facile, per la gioia del Minty: "Mamma, se piangi guai!" Le intima a metà tra l'imbarazzato e l'intimorito.
Il nano grande, in questa atmosfera surreale, ha finito la scuola elementare. Il suono della campanella virtuale ha decretato per davvero la fine dell'infanzia, quella fatta di coccole, giochi e baci e l'ingresso nel mondo dei rimbrotti.
Lui, che fino all'altro ieri era il nano più sorridente del mondo, ora vuole già andarsene di casa: "Non serve stare tanto a parlare delle medie, tanto non ci vado."
Il posto dove vuole andare,  al quale si arriva passando attraverso un muro, la consola un pochino circa la sua voglia di scorazzare nell'infanzia ancora per un po': "Ad Hogwarts queste cose non si fanno. E si torna a casa solo a Natale e in estate."
Il fatto che il Minty desideri andare in un posto tetro e pieno di ragnatele, dove i quadri e le forchette parlano piuttosto che starsene a casa sua, non rende Mamma Pinkytos particolarmente orgogliosa di sé e la pervicacia del nano nel dipingere il suo prossimo futuro indipendente davanti al Morby che, disincantato, gli dice: "Ma guarda che Hogwarts non esiste!" le suscita pensieri altalenanti. Chissà se e un bene che il pupo quasi undicenne creda con convinzione che il giorno del suo undicesimo compleanno riceverà una lettera volante e andrà con una civetta in gabbia alla scuola di magia passando attraverso un muro. Tuttavia, meglio Hogwarts che Cento sfumature in linea di principio. 
E benedetta fantasia, che quando intorno si sentivano solo sirene, gli lasciava immaginare incantesimi e formule magiche.
Però. 
Peròporcamiseriaaundiciannisognagiàlafuga.
"A Natale e d'estate torno."
Ah grazie.
E spunta la lacrimuccia della mamma piagnona del nano che cresce. Lei si sente vecchia vecchissima mentre guarda questa ventina di ragazzini che ha visto crescere fin dall'asilo nido e che ora hanno i piedi più grandi dei suoi. In volo verso la vita, con le ali spiegate e infinite possibilità davanti.
Per fortuna a permetterle di riprendersi ci ha pensato l'ultimo giorno di scuola del nano Morby dove venti sdentati con il peluche in mano e i disegni di principesse hanno raccontato barzellette a ripetizione.
E Mamma Pinkytos non ha pianto.
Ha riso. Perché meno denti hai e più sei spensierato, a qualsiasi età. 
Il Minty stasera ha la luna storta. 
Non gli va più niente. Nemmeno che si parli di lui nè in casa nè altrove.
La sua mamma gli toglierebbe volentieri qualche dente, se servisse come ricetta per la spensieratezza. 
Le lacrimucce non sono tutte di nostalgia e commozione. 
Qualcuna a volte è di fatica. 

domenica 31 maggio 2020

Sonno

A Mamma Pinkytos il coronavirus fa venir sonno.
Non che ce l'abbia eh. Anzi. Il sierologico ha fugato del tutto la speranza che lei ed il Minty, che hanno fatto entrambi la polmonite grazie ad una coincidenza che avrebbe volentieri riservato a qualcosa di migliore,  si fossero almeno guadagnati l'immunità dal Covid.
È solo che, se da un lato è bello che la vita fuori dalle mura domestiche sia lentamente ricominciata,  dall'altro è tutto tremendamente faticoso.  
Bere un caffè,  prendere in prestito un libro in biblioteca, fare quattro chiacchiere con un'amica. Tutto mentre la mascherina ti ottenebra i sensi e i pensieri,  mentre qualcuno ti misura la febbre. Per ogni cosa c'è una coda da fare.  Il tempo è rallentato, i suoni ovattati.
Mamma Pinkytos, così desiderosa di vita come è,  dopo un'ora fuori si sente così rimbambita che non vede l'ora di tornare a casa.
Ieri ha avuto la pessima idea di accompagnare il Minty dal parrucchiere e già che c'era ha pensato bene di farsi fare una piega nell'attesa. 
È tornata che avrebbe dormito tre giorni, in debito di ossigeno come se avesse fatto immersioni subacquee nell'Oceano Pacifico.
Borsetta insacchettata, camice, guanti, mascherina fino alle orecchie incandescente per il phon. Mamma e nano seduti in attesa a 27 metri di distanza, nonostante a casa si incontrino di tanto in tanto. 
Tornerà dal parrucchiere solo quando avrà i capelli come Raperonzolo e non serviranno a nessuno come ascensore per calarsi dal terzo piano.
Questa sera la Pinkytos Family è persino tornata in pizzeria con gli zii cinesi. Erano in 8 e avevano un tavolo a testa. Così distanti tra loro che per parlarsi ci sarebbe voluto il megafono. Più comodo il cellulare,  con Zoom. Fossero stati ognuno a casa propria  avrebbero fatto meno fatica. 
Le è rimasta sullo stomaco anche la pizza, talmente non ci è più abituata.
Forse ha ragione il Minty, che a qualsiasi domanda risponde: "Non c'ho voglia", scatenando 15 minuti di filippica di Mamma Pinkytos sugli effetti dannosi dell'isolamento sociale.
Forse anche lei "non c'ha voglia". O almeno non così. Forse non era così male starsene a casa a fare il bagnetto al lievito e a leggere sul balcone seduta sulle cassette della frutta.
Ogni tanto un aperitivo su Zoom. Forse domani ne organizza uno. Tutti senza mascherina e vicinissimi allo schermo.
Ora ha molto sonno.




domenica 10 maggio 2020

Mamme

Ci sono mamme di tutti i colori. Rosa, verdone, giallo limone.
Ci sono mamme, come Mamma Pinkytos, che cambiano colore a seconda dell'umore.
Mamme straordinarie,  come la sua mamma, che non sanno star ferme e una ne pensano e cento ne fanno.
La Nonna R. pianta fiori, cucina ravioli, costruisce mascherine con i ritagli di stoffa ed elastici delle mutande e cucce per cani con legnetti di fortuna. Insegna ai nani poesie in inglese e tenta di fargli fare lavoretti con le perline, via Skype. Con dubbi risultati e non certo per colpa sua.
Ha sempre insegnato a Pinkytos che l'impossibile non esiste ed è stata complice di tutti i suoi sogni.
Forse per questo anche oggi, Mamma Pinkytos è sempre in movimento e fatica a vedere i limiti delle cose, compresi quelli legati all'età che avanza.
Alla sera, a volte ha l'artrite, l'artrosi, la gotta,  il colpo della strega, i crampi ovunque. Quando si sveglia mette le crocette sulle parti del corpo doloranti, come fossero i numeri della tombola. E poi via di corsa, incontro ad un'altra giornata piena di tutto.
Auguri a tutte le mamme. In particolare alla sua.
A quelle che oggi riceveranno fiori, regali, abbracci, pensieri. A quelle che non hanno nessuno con cui festeggiare in presenza,  ma ce l'hanno nel cuore. 
Mamma Pinkytos ha ricevuto dai suoi nani due vasetti, contenenti i loro pensieri d'amore per lei. In ognuno c'erano tre biglietti.
L' adolescente Minty, da perfetto uomo che non deve chiedere mai, le ha scritto nell'ordine:
1.Ciao.
2. Auguri.
3. Sei brava.
Che è quello che le dice quando lei dà di matto, per rabbonirla e arruffianarsela.
I biglietti del nano Morby invece dicevano:
1. Sei molliccia.
2. Sei bellissima.
3. Ti amo.
Mamma Pinkytos ha deciso di soprassedere sul primo perché oggi è la sua festa e voleva godersi la mousse allo yogurt e la torta di rose di Mister Baby.
E poi, in tutta onestà, trova che "Ti amo e ti trovo bellissima nonostante tu sia molliccia" sia una splendida dichiarazione d'amore.
Di torta di rose però ne ha mangiata solo un pezzettino.

venerdì 8 maggio 2020

Tentativi

Mamma Pinkytos vi voleva aggiornare.
Poiché la tendenza al miglioramento è quello che distingue l'essere umano dalla bestia, non è che lei voglia rimanere pessima per sempre. Quindi a mettere in pratica i dettami della psicologa del seminario di ieri sera , P. ci ha provato.
Pinkytos'Home. Interno giorno.
Mamma P. arriva dal lavoro in bicicletta e, al solito, trafelata. I nani hanno fame e sono nevrotici.
Mentre la pasta cuoce, la scintilla si accende per un nonnulla.
Il Morby spinge il Minty e gli dà una botta nella schiena, segue lancio di oggetti nella fattispecie cuscini del divano, arma bianca. Tutto sommato niente di cruento.
Seguono urla isteriche del nano grande.
Mamma Pinkytos reprime l'istinto omicida, si avvicina al nano piccolo e gli dice con voce suadente: "Amore, lo so che la tua non è rabbia. So che sei preoccupato e spaventato per il Coronavirus."
Il Morbillo si avvicina sospettoso, guarda P. con aria interrogativa: "Mamma,  stai bene?"
"Si. Però tu delle tue preoccupazioni ne devi parlare con la mamma."
Il nano renitente si avvicina al fratello e gli dice preoccupato: "La mamma non sta bene. Mi sa che ha il Covid."
Il Minty, che ha visto tutto, spegne la Playstation e spinge senza violenza il fratello verso la loro camera: "Non credo. Ma meglio andare di là. Mi sa che questa volta è VERAMENTE arrabbiata."
Puf. Spariti.
Mamma Pinkytos non sa se sia cosa buona e giusta che i nani pensino che sia pazza, ma in un attimo nella Pinkytos' Home è tornata la pace.
Mannaggialamiseria.
Aveva ragione lei.


giovedì 7 maggio 2020

Ammutinamento

Mamma Pinkytos sta ascoltando un seminario sulle emozioni dei bambini a seguito del Covid.
Già sapeva di essere una mamma estremamente imperfetta. Già galleggiava nel senso di colpa per le urla belluine che ogni tanto escono da questo corpo. 
Ma così è volersi male.
"Avete presente l'espressione dei vostri bambini quando sono tristi?" Chiede la relatrice.
"E quando sono arrabbiati e preoccupati?"
Incalza.
"Siete sicuri che il lancio di oggetti e le botte ai fratelli siano sintomi di rabbia? Che il fatto di non volere fare i compiti non esprima un'emozione collegata all'insicurezza?"
Orbene.
Quando il Morby corca di mazzate il Minty, quando lancia il telecomando e i quaderni, quando si rifiuta di fare i compiti e si sdraia sul pavimento è perché è incerto sul futuro e preoccupato per il Covid.
Mannaggialamiseria.
Che pessima madre.
Immaginava che urlare: "Se non la smetti ti ammazzo" non fosse da madre modello, ma addirittura sussurrargli: "Vieni qui che ti abbraccio che mi sembri preoccupato " a Mamma Pinkytos sembra una forzatura. Anche perché facilmente il Morby, che cerca sempre di camminare sul filo del limite,  prendendola per pazza tirerebbe un sasso in testa anche a lei.
Aveva vagamente intuito che gridare nani: "Se non mi lasciate cinque minuti di tregua vi abbandono nel bosco come Hansel e Gretel" non fosse da Nobel delle mamme. Ma addirittura dire loro: "Forse sei preoccupato e vuoi la mamma vicino. Hai ragione se pensi possa succedere qualcosa" le pare un po' insolito. I nani verosimilmente chiamerebbero la neuro.
Sospettava che minacciare di morte M&M's che non fanno i compiti non fosse lodevole, ma a dire: "Avete ragione a non volerli fare. Forse state pensando che i compiti siano davvero tanti e avete ragione. Io so che è più bello giocare con la mamma e allora giochiamo così poi vi viene voglia. So che i compiti sono impegnativi e per questo vi ammiro moltissimo" Mamma Pinkytos non ce la può fare. 
Porcamiseria.
Non ne azzecca una. 
Però.  Però va preservata anche la sanità mentale dei suoi nani pane e salame, i quali ogni tanto hanno bisogno di tenere la schiena dritta con il metodo del bastone e la carota, di sapere che non c'è sempre la via d'uscita.
E vogliamo parlare della già precaria sanità mentale di Mamma P. che ogni tanto vuole stare cinque minuti nel bagno senza che nessuno entri e senza sentire urla tipo guerre puniche ed avere il forte sospetto che qualcuno stia ammazzando qualcun altro?
"Dovete insegnare ai vostri bambini a dire "Sono arrabbiato, mi aiuti?" "
Si, purché la rabbia non si traduca in sangue che scorre e finestre rotte. 
Sennò a calmarsi li mando a casa sua.
Non è facile mannaggialamiseria. 
Comunque ecco: i sensi di colpa sono annegati. Morti. Sepolti. Erano in troppi e non hanno rispettato il distanziamento sociale.
Adesso Mamma Pinkytos abbandona la stanza virtuale, che già il seminario on line le fa un brutto effetto.
Boicottaggio. 
La psicologa sta dicendo che quando scleri con i nani devi fare la farfalla. Oppure il gorilla. Ballare battendo i pugni sul petto. Per stemperare.
Ussignur. Due ceffoni no né?!
Ammutinamento.