martedì 23 settembre 2014

Mamma Pinkytos idraulico

Il telefono di Mamma Pinkytos é finito inavvertitamente nella pozza di acqua che il Morby ha originato rovesciando il bicchiere a tavola.
Ed é passato UN SECOLO da quando Mamma Pinkytos ha avuto il tempo di controllare il cellulare l'ultima volta.
ALEA IACTA EST.
NESSUNA SIM.
Come nessuna SIM?
Mannaggia.
Cosa fa una mamma in questi casi? Asciuga il telefono con il phon, con cura, come farebbe con i capelli dei nani.
Niente.
Lei non può stare tutta la sera con il cellulare in mano. Lei deve sparecchiare la tavola.
Si asciugherá da solo.
La lavastoviglie emette un rumore sospetto.
Non parte.
Mannaggia.
Cosa fa una mamma in questi casi? Svuota tutto, si sdraia per terra, cerca di risolvere la situazione.
Toglie l'acqua in eccesso.
Tutta l'acqua.  Con una spugna, poco per volta.
Il sale, forse manca il sale.
Non ce l'ha.
Cambia detersivo.
Trova quello mille in un uno, con sale, brillantante echipiúnehapiúnemetta.
Niente.
Le valvole. Forse saranno le valvole.
Le sembra verosimile.
Ma quale valvola?
Quella gialla. Deve essere quella gialla. La ruota verso destra. Niente. Tutta verso sinistra. Niente.
Non entra acqua. Le sue basilari nozioni di idraulica le hanno consentito di focalizzare il problema.
Cinque minuti dall'avvio del programma e neanche una goccia d'acqua.
Ma LEI NON E' UN IDRAULICO.
Mannaggia.
Ma giura che fará un corso accelerato.
Insomma, tutte le mamme dovrebbero conoscere delle nozioni di idraulica. Ecchediamine.
Può servire.
Chi le ha dato la patente da mamma?
Giura che non l'ha comprata.
Nessuno. Non gliela ha data nessuno.
Magari gliela darà honoris causa il Morby domattina quando troverá per la colazione i muffins che hanno fatto insieme che Mamma Pinkytos nottetempo decorerá con le sembianze degli animali della fattoria.
Magari.
Magari no perché le tazze sono sporche, i piatti sporchi, i cucchiai sporchi, la lavastoviglie non collabora e lei, mannaggia, non é un idraulico.
E ora come ora non può neanche telefonare all'idraulico.
AAARRRRGHHHH!

mercoledì 17 settembre 2014

Football time

Mamma Pinkytos si era illusa di scamparla. Era veramente convinta che il Minty si sarebbe iscritto a teatro, a kung fu oppure si sarebbe dato semplicemente al dolce far niente, tanto sano per un bimbo di cinque anni.
Aveva detto che al calcio preferiva altro, che forse ci avrebbe provato tra qualche anno a tirare calci ad un pallone, convenendo con i suoi genitori che gli sport di squadra con le loro regole potevano aspettare.
Tutto questo fino a questa settimana quando, contro ogni previsione, la sua vita é diventata pallone-centrica.
Il nano é venuto a sapere che alcuni amichetti andavano agli allenamenti di prova della scuola calcio.
Alla sera ha preparato il suo zainetto, con pantalocini, maglietta e delle pesanti calze di lana con un pallone disegnato,  per il suo primo allenamento: "Mamma,  vado solo alla lezione di prova eh!" Ha dichiarato solennemente rincuorando Mamma Pinkytos.
Colpita da cotanta protervia, dopo il lavoro, la mater pappamolla ha ceduto alla compassione e ha devoluto tre euro alla causa calcistica del Minty, comprandogli un vero paio di calzettoni bianchi lunghi. Almeno quelli.
Sì perchè il nanetto con gli occhi grandi e un filo di emozione, é arrivato al campo con il suo completino da spiaggia e le scarpe da ginnastica, in mezzo a un nugolo di nani tacchettati e vestiti da calcio di tutto punto. L'infinito orgoglio per le sue calze nuove, "veramente da calcio", gli ha dato il coraggio per entrare in campo, un campo grande, vero.
Le tribune zeppe di genitori supporters hanno messo a disagio Mamma Pinkytos, che era intenta a inseguire il Morby ciclista più che ad applaudire le gesta calcistiche del Minty.
L'hanno messa a disagio perchè uno dei motivi per cui voleva disertare il calcio era evitare che il nano cinquenne avesse pressioni di qualsiasi genere.
L'hanno messa a disagio perché lei non vuole cadere nel tranello del genitore tifoso e commentatore.
L'hanno messa a disagio perchè lei, anche se volesse, sulle tribune a guardare non ci potrebbe stare a causa della refrattarietá del Morbillo alla posizione seduta.
L'hanno messa a disagio perché il suo Minty, con la sua vocina piccola, le ha detto: "Mamma,  lo so che devi portare il Morby al parco, ma puoi stare solo un minutino seduta sulle tribune con tutte le altre mamme?"
Via libera ai sensi di colpa che se ne stanno lí, infrattati sotto le corse di ogni giornata,  e al momento meno opportuno... zack! Eccoli correre liberi da tutte le parti.
In linea di principio a lei potrebbe anche piacere sollazzarsi sulle tribune a guardare il suo nano chiacchierare piú che correre (il nano é inguaribilmente logorroico e contro la logorrea neanche il calcio può nulla). Ma mica lo puó smaterializzare il Morby. Senso di colpa n. 1.
E poi pensa: tutte queste ore ad aspettare il Minty.. Anche il Morby avrebbe diritto a del tempo per lui, a qualcuno che lo aspetta e lo asseconda. Senso di colpa n. 2.
Per farla breve, il nano Minty é uscito dal campo entusiasta comunicando a tutti con orgoglio che:
"Il mio allenatore ha un nome strano. Inglese. Si chiama Mister. Forte no?!"
"Ai bambini che si iscrivono regalano la borsa e forse anche le calze e i pantaloncini. Gratis. Mi posso iscrivere?"
"Andare a calcio é bellissimo. Sono già capace e ho imparato un sacco di mosse. Il maestro mi ha detto bravissimo tre volte. Io peró ero stanco e volevo fare un po' il portiere."
"Un bambino ha preso per i capelli un altro bambino e io gli ho dato il cartellino giallo." "Nano ma tu non fai l'arbitro!" "Embè! Glielo ho dato lo stesso."
La morale della favola é che il nano, da allora, tutte le mattine appena svegliochiede: "Mi posso iscrivere a scuola calcio? "
Mamma Pinkytos temporeggia.
Mister Baby molto meno e ha promesso al nano, una volta terminato il periodo di prova, le sue prime scarpe con i tacchetti.
La mater refrattaria é in schiacciante minoranza.

lunedì 15 settembre 2014

Mamma Pinkytos e lo sport - atto III

Ebbene sí. Dopo l'acquagym di Ivano Vaccipiano e lo zumba di Ciobin, Mamma Pinkytos, che a settembre é sempre volenterosa, si é fatta incastrare di nuovo dalle sue malefiche amiche, Mamma Polly Capellipazzi e Mamma Gabry Domopack.
Cosí anche lei, Mamma Pinkytos, la fan numero uno dei waffles al cioccolato fondente,  la mater pizza&coca, ha acquistato uno di quei coupon a prezzo stracciato per venti-lezioni-venti di indoor bike, per gli amici spinning.
Solo il pensiero la orripilava.
Pedalare per un'ora buona seduta e in piedi, sudare come un muratore sotto il sole, faticare senza ricompensa finale.
Ha mandato avanti loro, le due Fausto Coppi in gonnella che, alla prima lezione sono state mandate via causa over-booking. Il che, ovviamente,  ha causato una crisi di nervi a Mamma Gabry la quale, in previsione della crono-scalata, non aveva neppure corso sul tappeto persiano. É finita con Mamma Gabry che ha corso al parco per un'ora precisa (non un minuto di meno, perché anche gli ultimi sessanta secondi sono importantissimi) e Mamma Polly che ha fatti ginnastica al dito chattando con il cellulare,  infrattata dietro un albero.
Ma poi una vera prima lezione c'é stata e a Mamma Pinkytos é toccato sentire le sue amiche dissertare di mutande imbottite e di calorie bruciate.
Quanto a lei, la mater sedentaria, ha cercato di rifilare il suo convenientissimo coupon a Mister Baby, ma senza apprezzabili risultati.
Cosí questa sera, soverchiata dal senso del dovere, all'ultimo minuto si é aggregata a Mamma Gabry.
Mamma Pinkytos, con i suoi leggings con il pizzo e la magliettona di Minnie, é approdata in una sala piena di uomini e donne assortiti, tutti fasciati (compresa la sua amica, orgogliosamente dotata di pantaloncini imbottiti) in quelle tutine attillate da ciclisti che a lei, mater ignorans, non ispirano per un duplice ordine di motivi:
1. fanno sudare e puzzare oltre la media.
2. evidenziano la ciccia in modo implacabile.
L'istruttore, ribattezzato Franz Cardio in quanto ossessionato dal cardio-frequenzimetro, ha immantinente addocchiato la neofita, invero già accerchiata da almeno tre aiutanti ciclisti indoor di età varie che si davano da fare per regolarle l'altezza del sellino, e le ha sottoposto i seguenti quesiti:
"Hai già fatto spinning?"
NO.
"Che sport fai?"
INSEGUIRE I MOSTRI VALE? VADO IN BICI OGNI TANTO.
"Da corsa o mountain bike?"
GRAZIELLA.
"Hai il cardio?"
COS'E'?
"Le tue scarpe non vanno bene. Per oggi stai così, ma servono più rigide. "
IN CHE SENSO?
"Anche i pantaloni non vanno bene.  Hai quelli imbottiti?"
HO L'IMBOTTITURA DI CICCIA NATURALE.
Alla fine Mamma Pinkytos ha pedalato, in piedi e seduta, come comandato da Franz Cardio, per tutti i 50 minuti. Si immaginava di scalare il Pordoi, di andare a prendere i nani, di correre in bici a mangiare una pizza. Non ha rischiato di morire e, soprattutto, l'imbottitura di ciccia naturale ha funzionato alla grande.
Ovviamente Mamma Gabry Domopack, non avendola a disposizione, ha dovuto necessariamente ricorrere al surrogato.
Peraltro, tanto pedalare (una ventina di km, secondo il monitor super tecnologico della sua bici) le avrà fatto anche perdere qualche etto e, una volta a casa, non ha trovato ad attenderla neanche un dolcino e ha dovuto accontentarsi di uno yogurt con i cereali.
Mica vuole rovinare l'imbottitura lei.

sabato 13 settembre 2014

La Cina é vicina

É ufficiale: la Pinkytos' Family trascorrerà la prossima Pasqua in Cina.
Dopo svariate peripezie, Mamma Pinkytos é riuscita a prenotare l'agognato volo intercontinentale,  operazione all'apparenza semplice, ma in realtá costellata di ostacoli.
Trovata l'offerta perfetta, ad un prezzo insperato (ma Mamma Pinkytos ha dovuto abbandonare l'idea del volo notturno, troppo lungo e costoso. Id est dovrá narcotizzare i nani sperando che il narcotico utilizzato abbia miglior sorte di quello dell'orsa Daniza, sulla cui vicenda la mater logorroica si limita, per amor di chi legge, a stendere un velo pietoso) e avviata la procedura di prenotazione,  ecco l'inghippo: inserire gli estremi del passaporto, che i nani non hanno ancora.
Mamma Pinkytos non si dá per vinta, fa fotografare  i mostri (il Morby, che alla vista dell'obbiettivo ê scoppiato in un pianto dirotto, sembra il cugino dei Beatles, mentre il Minty un maghetto di Hogwarts) e prende appuntamento in Questura. Risultato? Presentarsi dopo un mese e mezzo, entrambi i genitori ed entrambi i nani. Solo a pensare al Morby da inseguire per i corridoi della Questura le viene l'orticaria.
La mater indomita, per non perdere il volo imperdibile, passa al piano B e trova un sito che non richiede gli estremi del passaporto. Avvia la procedura di prenotazione e, al momento del pagamento,  un altro problema: l'importo dei quattro biglietti é superiore al platfond della sua Visa.
Scatta il piano C. Mister Baby si precipita in banca e si fa rilasciare una carta di credito prepagata.
Mamma Pinkytos ripete la procedura di prenotazione e, quando sta per pagare, scopre con orrore che il prezzo del biglietto comprensivo di tasse, commissioni e assicurazione supera di 1 euro il credito della ricaricabile.
Alla fine, dopo un ulteriore corsa in banca, Mamma Pinkytos é riuscita nella mission impossible.
Quando prenoti un viaggio ti sembra un po' di partire.
La Cina é lontana ma pare vicina. I nani corrono per casa con il loro kimono giallo scimmiottando mosse di kung fu.
Sei mesi passano in un soffio.
Mamma Pinkytos é emozionata. 

domenica 7 settembre 2014

Dieci pessime ragioni

Dieci pessime ragioni per cui Mamma Pinkytos ultimamente è stata colpevolmente latitante:
1. a settembre si rientra in città e tutto ricomincia a spron battuto. Dopo la tregua vacanziera, lei fatica a incasellare questo "tutto" e si fa prendere dall'ansia e dalla pigrizia.
2. un lutto che le ha sparpagliato l'anima e congelato i pensieri. Il marito di un'amica, due bimbe dell'età dei suoi nani. E l'imprevedibilità della vita che prende il sopravvento.
3. il Morby che ha cominciato il suo ultimo anno di nido, chiaccherone, spannolinato, cresciuto. "In quetto asilo non parla nessuno." E allora il nano si smaterializza, sciopera, se ne torna in vacanza e al suo posto un simpatico e pasciuto alter ego: "Mamma, non c'è più il Morby. È in montagna. Desso c'è Paolo."
Paolo fa un sacco di cose, mangia molto, fa parecchia pipì. Per Mamma Pinkytos un altro figlio da gestire.
4. la ripresa lavorativa che per Mamma Pinkytos è un salto dall'ottavo piano senza paracadute. Ma lei ha fegato da vendere e sette vite come i gatti e conta di farcela.
5. il malefico inserimento a singhiozzo dei due nani che, finalmente, domani saranno, anche se solo fino a metà giornata, piazzati ambedue nei rispettivi asili.
6. le valanghe di panni da lavare, stendere, stirare laddove strettamente necessario, i bagagli da disfare, la quantità enorme di mercanzia estica da riporre in garage.
7. l'ansia produttiva di Mamma Pinkytos che, alla sera, deve riprendere a pieno regime le sue produzioni artistiche: torte di pan di spagna e di pannolini, waffles, braccialetti.
8. la missione dimagrimento di Mamma Pinkytos che, in realtà, per sgonfiarsi un po', mangia solo meno pasta e meno dolci ma è sempre terribilmente affamata e pericolosamente irritabile.
9. la fregola organizzativa di Mamma Pinkytos che, al rientro dalle vacanze, per non spararsi deve organizzare altre vacanze. Un weekend a trovare la Nonna Bis, una fuga in Cina dagli Zii Cinesi...
10. Mamma Pinkytos quest'anno vuole regalarsi qualche sano momento di nulla assoluto. Sdraiarsi sul divano gambe all'aria, allungare le gambe distesa sul letto. Se capita, andare a dormire prima di mezzanotte.
Mamma Pinkytos in certi periodi latita, sparisce dal web ma poi si pente.
Prendersi in giro un po' la mette sempre terribilmente di buob umore.

domenica 31 agosto 2014

Una tradizione

É una tradizione che, dopo le rispettive vacanze, la famiglia allargata Pinkytos-Capellipazzi si ritrovi per mangiucchiare qualcosa all'aperto in allegria, per raccontarsi, ritrovarsi, trovare le cose diverse eppure uguali a come le si erano lasciate.
É una tradizione che, il giorno del rientro in città, uno dei nani (lo scorso anno era toccato al Morby, caduto dal seggiolone, ieri é stata la volta del Banana, caduto dal passeggino) faccia una visita guidata del Pronto Soccorso, fortunatamente rapida e indolore.
É una tradizione al rientro che Mamma Pinkytos e Mamma Polly Capellipazzi si aggiornino progressivamente e freneticamente,  via sms, sul numero delle lavatrici fatte e su quelle da fare, sul numero dei sacchi di immondizia riempiti ecc., cose cosí, cose da donne.
É una tradizione che le mamme, non appena si ritrovano dopo le ferie, facciano un sacco di buoni propositi tipo camminare, dimagrire, fare sport, organizzare un'uscita al femminile una vokta alla settimana. 
É una tradizione che le suddette mamme, alla fine di settembre,  risucchiate dai ritmi frenetici e dalla routine, non si ricordino neppure uno deu loro buoni propositi.
É una tradizione che i nani, prima due e poi quattro, il giorno della rimpatriata giochino, si abbraccino, si bacino, si menino, come  succede ai fratelli.
Questa sera la famiglia allargata ha rispettato la tradizione trovandosi al parco per una pizza di benvenuto.
Ma il tempo passa e i nani, che erano due e sono diventati quattro, questa sera erano soltanto due, il Morby e il Banana che si inseguivano, si baciavano e si spintonavano come nella migliore tradizione.
All'appello mancavano il Minty e Baby Lila, due cinquenni in giri per il mondo, con i loro occhietti vispi e il sacco a pelo a forma di tigrotto.
Uno dai nonni, l'altra dagli zii.
Mamma Pinkytos ha chiacchierato, inseguito il Morby bici-munito, mangiato una pizza alle noci.
Ma le mancava qualcosa. Quel nanetto infilato nel suo pigiama dei Sette Nani a una sessantina di km da qui.
Il rientro non é completato se i ranghi sono ridotti.

venerdì 29 agosto 2014

Magari a quella ci pensa domani

Mamma Pinkytos: "Bimbi, cosa vi é piaciuto di più delle nostre lunghe vacanze?"
Minty: "Andare a pescare."
Mamma Pinkytos: "Ma nano ma noi non siamo mai andati a pescare!"
Minty: "Appunto. Mi porterà il nonno e sarà bello."
M.P.: "E a te Morby cosa é piaciuto fare? "
Morby: "Plendele l'aubobus."
Checché ne dicano i nani ingrati, quelle che finiranno ufficialmente domani per la Pinkytos' Family sono state delle vacanze meravigliose: colorate, varie, avventurose, ricche di nuove esperienze e di momenti di crescita.
Domani Mamma Pinkytos, dopo trentatré giorni e trentadue notti, con sommo gaudio, tornerà finalmente a casa sua, dormirà nel suo letto, si depilerà e si potrà cambiare e mettere qualcosa di diverso dalle due paia di pantaloni, dall'unico paio di scarpe e dalle due magliette che, insieme ad un paio di sandali e a qualche vestitino leggero rimasto inutilizzato causa meteo, costituivano il suo bagaglio minimal.
Mamma Pinkytos, dopo il bivacco estivo, ha voglia di regolarità, che non é solo quella intestinale della Marcuzzi.
Ha voglia di cucinare verdure per i nani dopo i bagordi dettati dal mangiare sempre fuori casa, ha voglia di spedirli a letto presto ogni sera alla stessa ora, senza scuse ("Oggi no mamma, io non posso andale a letto. Adesso devo un pochino ballale."), di lavare e stirare valanghe di panni (a essere sinceri in questo caso la voglia non é moltissima), di lavorare persino.
E poi ha voglia, tantissima voglia, di andare a riprendere M&M's alle quattro, senza doverli piazzare qua e lá causa inserimenti elefantiaci di bambini già inseriti.
Ecco, questo é il suo cruccio, la sua ansia da rientro: riuscire a comporre il puzzle delle prossime due settimane in cui i nani, prima il piccolo poi il grande, torneranno nei rispettivi asili in modalità part time, una settimana ciascuno, con il risultato che la mater derelitta potrà riprendere a lavorare full time più o meno a metà mese, con conseguenze nefaste su tutta la linea.
Tanto per cominciare, domani la Pinkytos' Family farà ritorno a casa orfana del Minty che, in vacanza fino all'8, starà dai nonni fino a giovedì per consentire a Mamma Pinkytos di rientrare al lavoro almeno al mattino mentre il Morby sarà al nido.
Questa soluzione, tuttavia, seppure accolta dal nano zingaro con entusiasmo("Voi andate a casa domani o subito. Io sto dai nonni. Voi dovete andare.  Non divete lavirare?") non entusiasma per niente Mamma Pinkytos, alla quale il suo Minty manca già, e parecchio, in via preventiva.
Si sente triste e in colpa, così giusto per non farsi mancare nulla. E medita alternstive a base di centinaia di km in macchina per riprendere e riportare il nano e tenerlo con lei, immantinente bocciate da Mister Baby.
E già si é organizzata per stare a casa dal lavoro venerdì per dedicare la giornata al nano rientrante.
La settimana successiva sarà il Minty ad uscire alle 13.00, costringendo la sua mamma a fare le capriole.
Mamma Pinkytos prova a non pensarci.
Prova a pensare alla pioggia di momenti piacevoli di queste vacanze (e alla pioggia tout court, quella non é affatto mancata), al suo materasso, al suo Bimby, ai nani nel loro letto colorato.
Per un attimo le é venuta in mente anche la sua lavatrice: nuova, bella, supercapiente.
Ma magari a quella ci pensa domani.