giovedì 11 aprile 2013

Leggi non scritte

Mamma Pinkytos sente la primavera che non c'é.
Il rientro da Roma, nonostante l'esiguo bagaglio, é stato tutto un correre, rincorrere, accatastare, lavare, riordinare.
Oggi Mamma Pinkytos é riuscita a passare da casa un'ora scarsa prima di andare a prendere i nani e senza neppure togliersi le scarpe ha preparato ragù, besciamella, lasagne e budino da portare per merenda ai nani famelici.
Ne é valsa la pena perché mentre il cielo ingrigiva e minacciava di nuovo pioggia, M&M gustavano felici il loro budino su una panchina e a cena hanno fatto il bis di lasagne.
Anche Mamma Pinkytos, che oggi aveva mangiato un panino in piedi, ha fatto onore alla cuoca (modestamente..) e adesso ha una pancia che a Ivano Vaccipiano, con i suoi "scivolino-crunch-su le gambe", gli verrebbe l'orticaria.
Ma non c'é rimedio. Con buona pace della prova costume.
Così come non c'é rimedio al fatto, ormai matematicamente certo, che ogni volta che é appena passata Santa Domitilla Pensacitu e la casa ha una parvenza di ordine e pulizia, il Minty non centra il water e fa la pipì per terra, il Morby sparge chicchi di riso ovunque e spiaccica la banana sul pavimento e Mamma Pinkytos li vorrebbe picchiare, ma si trattiene (santa pazienza).
Ci sono leggi non scritte per cui alcune cose vanno sempre allo stesso modo.
Mamma Pinkytos ha smesso di farsi domande e dovrebbe smettere pure di prendersela. Dovrebbe tenersi la sua casa-discarica così com'è e fare buon viso a cattivo gioco.
E magari pure tenersi in tasca gli euro che dà a Santa Domitilla Pensacitu, visto che non fa neppure in tempo ad apprezzarne il duro lavoro.

lunedì 8 aprile 2013

From Rome with love

Nel pomeriggio la Pinkytos' Family tornerà a casa, con estremo disappunto del Minty ("Ma io non voio andae a casa. É bellissima questa vacanza. Ci portiamo anche i nonni un giolno?"), e il bilancio del fine settimana romano é più che positivo.
É andata cosi bene che la mente insana di Mamma Pinkytos, che in ferie non ci va mai, una volta testati i nani nel weekend mordi e fuggi, ha già virtualmente organizzato altri mille viaggi: Londra, Stoccolma, Berlino, Madrid echipiùnehapiùnemetta.
Ieri la Pinkytos' Family, stante la giornata soleggiata e finalmente primaverile, ha disertato il museo dei bambini (Explora) che Mamma Pinkytos aveva prenotato ed ha fatto una capatina in Piazza San Pietro dove il Minty, entusiasta ma perplesso ("Che spadona lunga! Ma che vestitino strano! Dove combattono? Quando? Spadano qualcuno?"), ha avuto un tu per tu con le guardie svizzere. Vista la ressa era improponibile aspettare l'angelus, anche se anche il Papa incuriosiva parecchio il nano grande ("Il Papa combatte? É un papà? Perché si chiama come un papà se non é un papà?").
Poi mamma, papà (quello vero) e nani hanno preso la metropolitana, sono scesi  vicino a Piazza del Popolo e hanno scarpinato per quasi due ore attraverso Villa Borghese per raggiungere il bioparco.
Il Minty, alla faccia dei tanti cinque-seienni seduti nel passeggino come fossero in poltrona che si vedevano, ha macinato chilometri anche in salita come un navigato alpinista, senza lamentarsi mai. Il Morby salutava tutti con due mani e sembrava (lui sì) il Papa.
Mamma Pinkytos e Mister Baby erano determinati a mantenere la promessa e a portare i nani allo zoo, ma non vedevano la fine del tragitto.
All'alba delle 13 i nostri eroi, sudati e affamati, ce l'hanno fatta.
I nani si sono divertiti e i loro genitori di conseguenza. Il Morby lanciava gridolini entusiasti sulle spalle di Mister Baby, mentre il Minty si é fatto truccare da tigre da una poveretta che truccava bambini da otto ore buone.
Mister Baby a portato a spalle i nani a turno e alla fine era abbastanza provato mentre a Mamma Pinkytos é venuta la sciatica fulminante (e te pareva) e ha zoppicato sofferente per due ore. Per fortuna, per riprendersi le é bastato un quarto d'ora sdraiata in un prato gambe all' aria mentre il Morby si strafogava l'ennesimo yogurt e il Minty molestava lanciando erba una tedesca a piedi nudi, secondo lui poco consona al luogo e alla stagione.
All' uscita i nani sono stecchiti, uno nel passeggino (quando ce vo' ce vo') e uno nel mei tai.
Alla sera la Pinkytos' Family ha cenato da tale Valentino, in una trattoria romana very ignorant (se non altro perché non avevano neppure un seggiolone et similia) a base di abbacchio e pasta alla gricia. I nani (soprattutto il Morby, che quanno se magna non é secondo a nessuno) hanno fatto onore allo chef e i loro genitori non si sono tirati indietro.
Adesso Mamma Pinkytos e il Morby dormiente stanno aspettando il Minty e Mister Baby sotto la scalinata del Quirinale (Roma é un'unica grande barriera architettonica e i disabili e le famiglie con passeggino o hanno muscoli possenti e fiato da vendere o é meglio che se ne stiano a casa). Mamma Pinkytos ha regalato al Minty le ultime monetine del suo portafoglio per comprarsi un ricordino di Roma, lui le ha regalato un bacio e una confidenza: " Le devo tenere stlette mamma perché se allivano il Gatto e la Volpe... É pel quello che tengo le mani in tasca."
Mamma Pinkytos é felice, molto felice.
Domani niente lavoro. Andrà in ospedale dal Nonno M, ma oggi guarda le cose con un po' di ottimismo in più.

sabato 6 aprile 2013

Assaporare l'attimo

Mamma Pinkytos sta scrivendo sdraiata sul letto comodissimo della stanza di un hotel di Roma, zona Colosseo. Mister Baby naviga in Internet, il Morby dorme come un sasso dopo una giornata lunga lunga, mentre il Minty, troppo eccitato per la novità , si gira e si rigira nel letto senza riuscire a prendere sonno.
Eh sì , la Pinkytos' Family si é  concessa un weekend lungo (fino a lunedì ) fuori porta programmato da tempo che ha rischiato fino all'ultimo di saltare.
L'idea era quella di trascorrere due giorni nella capitale con due amici, conosciuti durante la meravigliosa luna di miele in Centro America di M.P.  e Mister Baby. Senonché la piccola Baby Mary Jane, la loro bimba, é  stata colpita dal malefico virus intestinale, il marito di Mamma Patsy Honeymooner, l'amica che Mamma Pinkytos aveva tanta voglia di rivedere, si é  infortunato giocando a calcio e i compagni due viaggio, loro malgrado, hanno dovuto dare forfait.
Anche se l'weekend romano era stato organizzato per incontrare loro, la Pinkytos' Family non poteva spostare né volo né  soggiorno, pertanto si é preparata a partire comunque, con l'essenziale pigiato in due zainetti leggeri leggeri (Mamma Pinkytos, quanto a bagagli, é sempre piuttosto minimal).
Quanto tutto era pronto ed Ali Theweatherman aspettava la combriccola sotto casa per trasbordarla all' aeroporto, Mamma Pinkytos ha saputo che il Nonno M era stato appena ricoverato in ospedale.
Se non fosse stato per le faccine sorridenti ed entusiaste dei suoi nani, (il Minty pronto sulla porta con il suo zainetto contenente acqua e crackers in spalla e il Morby che batteva le manine con la faccina ancora intorpidita dal sonno) ai quali.non voleva causare una delusione,
Mamma Pinkytos avrebbe deciso di non partire.
Come se non bastasse, una coda chilometrica al gate di imbarco ha rischiato di fare perdere l'aereo all' allegra famigliola in gita, che ha corso come Mennea con nani e passeggino in collo, ha supplicato uno steward antipatico e raggiunto a piedi, sempre correndo, il velivolo pronto per la partenza.
Dopo tutte queste disavventure, i nani sono stati bravi, nonostante il viaggio prima in aereo poi in autobus, le attese, la stanchezza, la fame che, quasi alle 21, ha fatto divorare ad entrambi la pasta al pomodoro (prontamente preparata in una trattoria) con somma cupidigia.
É stata una bella serata, l'atmosfera era ed é frizzante, ma Mamma Pinkytos é un po' triste.
Pensa al Nonno M, alla Nonna R, allo Zio Tanguero, alla sua famiglia prima che lei facesse famiglia, e vorrebbe esserci, aiutare o semplicemente esserci, almeno nei momenti di difficoltà. Poi pensa alla vita che scorre, ai suoi nani domani, quando e se vorranno esserci.
Pensa alla sua famiglia di adesso, così fortunata e a quella di prima, di sempre, molto meno fortunata.
Nessuno sa cosa sarà domani.
Mamma Pinkytos é un po' malinconica, ma sente che gli attimi speciali, quelli fuori dall'ordinario, quelli dove tutti sono felici e spensierati, vanno assaporati e non sprecati.
In prospettiva futura.

giovedì 4 aprile 2013

Questione di dettagli

Tutto è relativo.
Quando si è adolescenti, ci si focalizza per lo più su un difetto fisico, come la cellulite o i brufoli. Forse perchè è l'unico, forse perchè è quello che gli altri notano di più (uffa).
Insomma, gli si dichiara guerra, con le buone o con le cattive.
Poi si cresce.
La vita si complica.
Un po' si capisce che l'aspetto fisico non è l'unica cosa che gli altri notano e che ci sono altre armi tanto per essere socialmente accettati, quanto per conquistare, quanto (soprattutto) per piacersi, un po' si hanno meno tempo e meno energie da dedicare alle cause perse. Non da ultimo, l'età peggiora decisamente le cose (e se ci sono pure i figli), nel senso che quel difettuccio o difettone che era al centro del mondo, ora è una goccia nel mare. Il che, se vogliamo, lo rende un difetto trascurabile, uno dei tanti.
Mamma Pinkytos, per esempio, che in realtà ha sempre avuto abbastanza autostima da non crocifiggersi per questioni legate all'esteriorità. a vent'anni si crucciava per un po' di cellulite.
Pensava che fosse colpa del caldo, dell'inquinamento, degli ormoni, di Cernobyl, della cattiva circolazione, dello stress, dei dolci, delle patatine fritte, dei suoi genitori echipiùnehapiùnemetta.
Tredici anni e due figli dopo, quella cellulite lì (che nel frattempo si sarà senza'altro moltiplicata) se la dimentica quasi.
Perchè ora è in compagnia. Precisamente si gode la compagnia ingombrante di una pancetta  assolutamente antiestetica (se Ivano Vaccipiano, con le sue sedute intensive di acquagym e la sua buona volontà, la vedesse senza costume intero gli verrebbe la depressione), di una macchia in viso che secondo il dermatologo è una lentigo solaris mentre secondo Mamma Pinkytos è una macchia scura della vecchiaia (anvedi, a trentatre anni!!!!) che peggiora ad ogni gravidanza (quindi in teoria ora non dovrebbe peggiorare più), delle tette a bistecca post allattamento prolungato (non credete a chi vi dice che l'allattamento è una ginnastica naturale che tonifica il seno. Balle!!! Però con un'altra gravidanza tutto torna come prima. Provare per credere!), di una cicatrice sull'occhio sinistro, residuato bellico dell'incidente stradale occorso a Mamma Pinkytos un anno fa, delle ginocchia storte (quelle ce le aveva anche prima), delle smagliature sparse (sempre colpa dei nani)  echipiùnehapiùnemetta.
A questo punto, direte voi, Mamma Pinkytos puoi chiuderti in casa e buttare la chiave.
E invece no. Perchè, tutto sommato, crede che sia una questione di dettagli.
Ieri Mamma Pinkytos, che adora le vetrine dei negozi in primavera, ha fatto un giro di ricognizione.
Quando le stoffe si alleggeriscono e gli scaffali sono pieni di maglie e abiti dai colori pastello, viene proprio voglia di comprare qualcosa.  Ma tutto quello che Mamma Pinkytos provava le stava male, per via della panza incipiente.
Le stava male IERI.
E allora non ha comprato niente.
Magari domani, quando la pancetta calerà un po', quando non avrà mangiato la verdura che gonfia o quando semplicemente non ci penserà, si sentirà più snella.
Lei di solito, quando si vede male fa così: pensa alla visione complessiva di sè, quella che crede che gli altri dovrebbero percepire.
Pensa a cosa le piace del suo aspetto: l'altezza, i capelli e...beh, adesso non le viene in mente altro (data l'ora tarda, cosa avete capito?!).
Ma è sicura sicurissima che non tutti vedano i dettagli nefasti che vede lei. O almeno lo spera.
Insomma, sono le undici e mezza passate. Si siede adesso (escludendo le ore in studio) dopo diciassette ore diciassette.
Potrà pure essere un po' confusa.
L'importante è crederci. Oltre che di dettagli è anche tutta una questione di punti di vista.  

Il potere taumaturgico del capriccio

Il Minty stamattina si è svegliato di cattivo umore e, dal letto fino a scuola, ha snocciolato capricci a ripetizione.
"Ma io voio mettere la cintura come il papà!!!"
"Ma quetta maglietta non mi piace. Voio quella velde di Robon Hood!"
"Ma io voio pottare un gioco a scuola!"
"Ma chi mi fa salile sulla sedia??????"
"Uffa! Ma chi mi mette le scappe che io non sono capace??? Non ci riecco!"
"Ma io voio la mamma! Mam-ma (voce lamentosa e frignante).."
"Io voio comprare quaccosa al mercatino della scuola.. Voio che mi vendono qualcosa.."
"Compriamo dai... Perchè no???? (voce lamentosa e piangente)"
"Ma io non voio andare prima al nido. Voio andare subito a scuola!!!"
"Ma io non volevo pottare quetto libro. Io ne volevo un altlo. Questo è bruttissimo!!"
"Io non voio il cappelllo. C'è caldo."
"Io voio andare in giro con la canottiera. Quella che si mette a estate."
"Ma io volevo che era sabato."
Mamma Pinkytos, i cui risvegli sono già abbastanza traumatici,  non vedeva l'ora di depositare il nano nella sezione dei trenini e di scaricare a quelle sante donne delle maestre l'onore e l'onere di sopportare il nano frignante.
Quando si dice il potere taumaturgico del capriccio.
A Mamma Pinkytos il capriccio no-stop fa venire una pazza voglia di correre al lavoro.

martedì 2 aprile 2013

Minty & Morby al parco: la rivincita del secondogenito

Oggi, complice uno spiraglio di sole, Mamma Pinkytos é finalmente riuscita a fare una capatina al parco con i suoi nani, dopo averli (ebbene sì! Nella Pinkytos' Family il cibo centra sempre) portati a mangiare un gelato fragole e cocco (era il primo gelato del Morby, lui che quasi quasi nasceva in una gelateria. E in effetti il nano ha particolarmente gradito. Ma da uno che, come seconda parola della sua vita dopo mamma, ha detto "torta" c'era da aspettarselo).
Ebbene, arrivati al parco dopo il cono, poiché erano ancora in corso i lavori intorno alla zona scivolo, Mamma Pinkytos e i suoi nani hanno optato per una corsa in altalena.
La mater familias ha posizionato i nani euforici su altalene vicine e le si é palesata la seguente scena: il quasi quattrenne Minty, lunghissimo, con le gambe accartocciate, che tormentava la genitrice senza sosta: "Mamma dai! Spingimi! Spingimi sempre! In alto!"
E a Mamma Pinkytos che lo esortava a fare da sé rispondeva, senza un briciolo di orgoglio: "Non riesco dai! Spingimi tu!"
Al suo fianco, si sganciava dalle risate con tutti e sei i suoi denti l'unenne Morby, al suo primo vero giro in altalena. Poiché la sua ansiosa madre lo aveva spinto troppo poco, lavorava di ginocchia e di braccia in modo forsennato e di muoveva ben più del fratello.
Conclusioni:
1. il Minty sa benissimo spingersi sull'altalena, così come sa perfettamente vestirsi, spogliarsi, mettere e togliere le scarpe (ma andare in bicicletta no, mannaggia, e il problema é che non gli importa nulla), ma é affetto da incoercibile pigrizia e quella fa parte del carattere.
2. il Morby ha la tigna della madre. Non sopporta di non riuscire a fare qualcosa ed é fedele al motto "chi fa da sé fa per tre".
3. I secondogeniti hanno un indiscutibile vantaggio. Vedono molto e vengono lasciati più liberi di sperimentare. Per questo a volte arrivano prima.
4. Il Minty a un anno camminava mentre quel lumaco del Morbillo si sposta così velocemente a gattoni che non vede perché dovrebbe scomodarsi a diventare bipede.
5. Ogni bimbo ha i suoi tempi e fare paragoni é inutile e fuorviante.
Anche se a Mamma Pinkytos fa ridere vedere il Morby che si toglie le scarpe, che mangia da solo, che si alza in piedi nel seggiolone per servirsi da solo.
Adesso ride, quando il nano testardo sarà grande forse riderà meno.

Nel lampadario

Il Minty é nella vasca da bagno chei aspetta che il Morby si svegli. Il bagno lungo settimanale, rigorosamente insieme, nella vasca grande piena di giochi, é sempre un momento molto atteso dai nani.
Mamma Pinkytos, come al solito, é seduta sullo sgabello giallo di Topolino ed esce dalla seduta più bagnata di loro. Ma ama questo momento in cui i suoi nani sono felici di stare insieme e il Minty é dà libero sfogo alle sue curiosità e alla sua fantasia. Anche se gli argomenti non sempre sono nobili.
"Mamma, la vuoi sapele la stolia della cacca?"
Mamma Pinkytos, sempre curiosa di sapere cosa frulla nel cervelletto del nano, gli dà corda.
"Va bene, sentiamo."
"La cacca prima é nel pancino poi va nel watel. Poi va nel lampadalio."
"Nel lampadario? Non sale mica verso l'alto!"
Mamma Pinkytos mostra le sue perplessità, ma il Minty sulla questione ci ha ragionato e non ammette repliche.
"Ma no mamma! Nel lampadalio del signore di sotto dove finisce tutta la cacca di quelli sopra."
Vedendo la sua mamma poco convinta il nano elargisce dettagli: "Vedi mamma, anche nel nostlo lampadalio c'é la cacca del signole di sopla."
Mamma Pinkytos sa che la cacca non finisce nei lampadari (e ci mancherebbe!!), ma é sicura che da ora in poi guarderà con sospetto il lampadario bianco a pallini rosa che illumina il suo bagno.