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venerdì 13 maggio 2016

Ah, l'amour!

"Mamma in questi giorni sono un po' lento"
"Sì nano" abbozza conciliante Mamma Pinkytos: "Ogni tanto ti perdi. Fai la lumachina".
"É vero mamma" continua serafico il Minty quasi settenne: "Mi perdo. Non faccio le cose veloce. É perchè sono innamorato!"
La mater italica, giùlemanidalmionanettomaschioprimogenito, trasecola. Ma poi sorride intenerita: "Questa è una buona motivazione per la lentezza. Chi è la fortunata? "
"Stella. Ma lei mamma non lo sa. E io devo fare di tutto perché non voglio che si accorga che sono innamorato."
"E perchè nano? Non c'è niente di male. Potresti anche dirglielo."
"No no" risponde deciso il Minty: "Glielo devo dire il giorno della mia festa di compleanno. Nel nascondiglio in mezzo alle canne di bambù."
Mamma Pinkytos ha sempre saputo che il nano grande è esserino intelligente e sensibile, dotato di fantasia viva, ma che si fosse fatto un film sulla sua prima dichiarazione d'amore non lo sospettava assolutamente: "Amore. Se Stella ci sarà magari glielo dirai. Sennò ci saranno altre occasioni". Ecco la mamma chioccia, pronta a fare da scudo alle prime delusioni amorose del principino ereditario. Il quale tuttavia, avendo preso dalla sua caparbia mamma, non vuole sentire ragioni: "No no. Lei deve venire. Sul suo invito ci scrivo OBBLIGATA".
Mamma Pinkytos inizia a preoccuparsi. Ma la sua indole naturalmente gallinesca prevale invariabilmente: "E lei? A lei piacerai.  Secondo la mamma sei bellissimo."
"Non so mamma" risponde il nano saggio: "Come si fa a sapere. A volte durante i giochi mi sceglie. Quando mi guarda io non respiro!"
A Mamma Pinkytos è venuto il diabete. Al nano Minty l'insonnia.
Oltre alla mater non dormiens, c'è qualcun'altro che non dorme nella Pinkytos' Home.
Ah, l'amour.

mercoledì 25 novembre 2015

Tutto il tempo del mondo

Quando Mamma Pinkytos è in giro per l'Italia per lavoro, le sembra di avere a disposizione tutto il tempo del mondo.
Parte con un bagaglio inesistente per viaggiare leggera, si porta 2-3 libri da leggere, ha l'idea di organizzare cene, rimpatriate, vacanze.
Fa niente se poi tra telefonate e mail di lavoro e il malefico Whatssapp  che con tutti i suoi infiniti gruppi le infestanti il cellulare, la mater oraetlabora non si accorge neppure di essere arrivata a destinazione.
E poi mangia. Perché lei, quando ha tempo e non sta fisicamente correndo, mangia. A raffica e di tutto. Patatine, biscotti, caramelle, salatini, cioccolatini echipiùnehapiùnemetta. Come se il fatto di essere lontano dal suo habitat naturale, le consentisse di rompere gli schemi. Non certo per quanto riguarda lo stomaco e la dieta. Più che altro è una questione di continentale e di decenza, visto che poi a furia di junk food le vengono la nausea, il ribrezzo, la voglia di mettersi in quaresima di schifezze vitanaturaldurante.
Ma qualcosa s'ha da fa' per campà.
E Mamma Pinkytos, quando è stanca e affaticato,  perde ogni freno inibitorio e fa di tutto per gratificarsi.
Tanto più che questa volta si é anche ammalata. Ha una tosse da tisica e una faccia da zombie e teme seriamente che questa sera al suo rientro i nani possano non riconoscerla.
Vorrebbe dormire. Per migliorare l'aspetto delle occhiaie. Ma non ce la fa.
Ha sonno ma ha mal di gola.
È stanca ma ha il raffreddore.
Vorrebbe dormire ma anche leggere-ascoltare musica-lavorare-chiacchierare.
"Farò tutto". Pensa Mamma Pinkytos che ha tutto il tempo del mondo.
Poi risponde a una chiamata di lavoro con la sua voce da oltretomba. Mentre fatica a parlare si mangia sette biscotti.
Ai nani ha portato sfogliatelle e frolle.
Si immagina già il Morby che dice : "Però a me non mi piacciono. Io volevo la crostata ai frutti di bosco che quella mi piace tantissimo." E il Minty che gli fa eco: "Mamma, ti posso dire una cosa? Io volevo il cannolo."
E si immagina già Mamma Pinkytos farsi eroicamente carico dell'eliminazione dei dolci molesti, con abnegazione e senso del dovere.
E la successiva seduta di autocoscienza mentre giura a se stessa che mangerà solo insalata fino a nuovo ordine.
Alla mater non dormiens avere tempo fa male. E il tempo è un concetto molto molto relativo.

lunedì 9 novembre 2015

Dove eravamo rimasti

Mamma Pinkytos non è più credibile neppure quando elenca, in modo semiserio come è suo costume, le 1001 ragioni per le quali latita.
Eppure da raccontare ce ne sarebbe.
Perchè i nani crescono che è un piacere e lei, la mamma lumaca, sigh sigh, invecchia e ha le occhiaie e n. 1 capello bianco. Per ora è solo uno, ma la catastrofe è potenzialmente in agguato.
Per capire dove eravamo rimasti, come sempre, la mater semi-dormiens (perchè adesso ogni tanto, al netto delle pipì-acqua-paura-maleeeee del Morbillo, dorme e qualche volta russa anche) si affida all'ordine sparso.
1. Mamma Pinkytos ha sentito alla radio che le mamme che lavorano-cucinano-lavano-portano i mostri a scuola e alle varie attività-li recuperaro e non li ammazzano sono tutte potenzialmente sante. Sono le sante moderne. Le novelle Maria Goretti. Lo ha detto non so che prete alla radio. Con il Giubileo aumenteranno a dismisura le canonizzazioni. Mamma Pinkytos, che credeva che il cerchio che sente alla testa fosse la voglia di letargo autunnale, ha capito che è l'aureola. E la cosa la inquieta abbastanza.
2. Nella Pinkytos' Home ha fatto il suo trionfale ingresso il turpiloquio. Con il Minty alla scuola primaria ogni giorno si fa una nuova conoscenza: "Mamma oggi non ho mangiato. La pasta era una merda." Ottimo. Il Morbillo pappagallo, da questo punto di vista parecchio più avanti del fratello, gongola e rintuzza: "Mamma, non fare la scema, non sgridarlo. Era una merda. Punto." Punto. E a capo.
3. Quando manca circa un mese all'atteso arrivo di Santa Lucia, M&M's sono già alle prese con i cataloghi dei giocattoli. Da biechi consumisti, passano le giornate a fare crocette, come facessero un ordine su Postlmarket: "Morby, io prendo anche questo. Tu non lo hai preso?" "Io ne ho presi sue." "Ah bene." Mamma Pinkytos ha cercato invano di fare capire ai nani molesti che scrivere la letterina a Santa Lucia non è come fare un ordine su Amazon, ma ha ottenuto risultati scarsissimi.
4. Il Minty si sta già ponendo i primi dubbi sull'identità della Santa porta-giochi. "Lo sai mamma cosa mi ha detto Alì?"
"Cosa amore?" "Che Santa Lucia è una travestita che ruba i giochi ai marocchini per portarli agli italiani." Mamma Pinkytos si è astenuta dal commentare. E' rimasta interdetta.
5. Mamma Pinkytos venerdì ha portato i nani dal parrucchiere. Il risultato è che il Minty dal visino dolce sembra un minime di Freddy Kruger con la zazzera mal tenuta ed il Morby ex boccoluto sembra un collegiale inglese. Mister Baby voleva fare causa al parrucchiere.
6. Mamma Pinkytos si è appena mangiata un cono gelato al marron glaces e caramello. Ora il pomeriggio è tutto in discesa. Ha iniziato la settimana bucando la ruota dell'auto e doveva minimamente gratificarsi. Le settimane volano, le decorazioni natalizie le fanno venire l'orticaria ed il lunedì le fa lo stesso effetto di due dita in un occhio. Il gelato ci stava. Almeno quello.

lunedì 28 settembre 2015

Mantra

"Ce la farò - ce la farò - ce la farò" ripete come un mantra Mamma Pinkytos, pensando che la vita, a volte, é tutta una questione di convinzione.
Perché lei, la mater trafelata, ha parecchio  bisogno di autoconvincersi che uscirà  dal tunnel del rientro-inserimento-arretrato da smaltire e che, prima o poi (anche se certamente più poi che prima), tutto rientrerà in una parvenza di routinaria normalità.
Sarà l'età.
Ma Mamma Pinkytos arranca.
Il nano grande é ormai a tutti gli effetti un piccolo studente: ha il quaderno di italiano e quello di matematica, deve stare seduto nel banco un numero di ore che alla sua mamma pare disumano, qualche volta ha i compiti a casa.
"Mamma, la scuola é faticosissima". Questo il  commento serafico del Minty al termine della prima settimana.
"E poi bisogna sempre scrivere troppe cose. E io mi annoio."
"Ma nano" ribatte decisa Mamma Pinkytos: "Devi imparare a scrivere bene". "É noioso scrivere bene" conclude senza possibilità di replica il nano scribacchino.
Quanto ai compiti, il Minty manifesta una pericolosa forma di anarchia suscitando non poche perplessità in quella ex secchiona di Mamma Pinkytos: "Amore, devi colorare le vignette che ci sono sul quaderno?"
"La maestra ha detto che si può fare come si vuole. Quindi no." Ribatte il nano pestifero e la sua mamma, che a onor del vero si é sempre affidata alla logica del chifadasefapertre assumendosi onori e oneri della carriera studentesca senza rompere l'anima a terzi, per amor di coerenza non può far altro che abbozzare sperando che, eventualmente, sia un sonoro rimbrotto della maestra e trasformare il "quindi no" in "magari sí".
Quanto al Morbillo (al quale se chiedi "come va all'asilo?" viene un colpo apoplettico perché  lui, che all'asilo ci va da quando ha sei mesi, adesso  é "bello glande" e va alla scuola dell'infanzia con la cartella e tutto), il suo inserimento ha seguito l'indole bohemienne del personaggio.
Ovvero ha registrato giorni di "entro da solo perché io sono glandissimo" e mattine di nostalgia e di "nonvoglioandaleascuolavengoallavolocontebaciomammina".
Alla fine, dopo n baci e stratagemmi vari, di solito i suoi ricci pazzi si dirigono spediti verso la sezione degli aeroplanini.
Tutto nella norma insomma.
E al mattino, dopo due estenuanti ore di vestizione-colazione-rimbrotti vari-questamagliettanonlametto- mammaseibruttissima, i nani imboccano il portone  delle rispettive scuole relativamente sorridenti.
Mamma Pinkytos invece vorrebbe andare a dormire.
Alle 8.30 lei ha già dato.
Ma esce volentieri di casa.  Perché dopo le due ore di cui sopra la Pinkytos'Home é il luogo più sbriciolato e disordinato dell'intero globo terracqueo e, se ci tornasse, alla mater ipersensibile verrebbe con ragionevole certezza una crisi isterica.
C'é da dire che ultimamente anche Santa Domitilla Pensacitu ha gettato la spugna davanti alla Waterloo domestica della Pinkytos' Home. E la settimana scorsa, alla richiesta di Mamma Pinkytos di lavorare qualche ora in più, ha risposto sine vergogna : "Io non riesco, ma sai cosa ti consiglio? Metti un panno Swiffer sotto l'aspirapolvere giocattolo del Morby. Così mentre gioca pulisce casa." La mater non dormiens é rimasta senza parole. E ha pensato di dedicare le sue notti insonni a percorrere infinite volte il corridoio di casa con l'aspirapolvere giocattolo del nano piccolo dotato di panno Swiffer.
Forse no. Non é ancora uscita dal tunnel.
" Ce la farò - ce la farò - ce la farò"
Ripete come un mantra.
L'importante é crederci.

martedì 14 luglio 2015

Sei

A Mamma Pinkytos i sei anni che oggi ha compiuto il nano Minty sembrano un'infinitá. Troppi per lui, nanetto dolce cresciuto troppo in fretta, alto come un undicenne ma dagli occhietti da bimbo spalancati sul mondo, e troppi per lei, la mater chioccia, alla quale sembra di avere smesso di allattarlo l'altro ieri, di avere finito di lavare valanghe di pannolini lavabili settimana scorsa e alla quale, in definitiva, pare di essere troppo giovane per un figlio in età scolare. Quest'ultima impressione è evidentemente del tutto disancorata dalla realtà, ma il tempo passa così velocemente che a Mamma Pinkytos a volte pare di avere da poco finito lei le elementari, iniziate saltando la prima grazie ad un esame burla al quale la Nonna R l'aveva mandata con il c.d. vestito-tappeto, circostanza che la mater hippy si è mortalmente legata al dito e che rinfaccia ancora alla di lei madre.
Sei anni. Che a Mamma Pinkytos sembrano una tappa cruciale perché le fa strano dovere andare a comprare diario e cartella. Che a Mamma Pinkytos sembrano volati perché sei anni fa' è nato un bimbo, ma anche una mamma, ma in fondo mamma lei si è sempre sentita.
In questi duemila giorni circa si è sperimentata, ha urlato, sorriso, pianto, elargito coccole, baci, sonore sgridate, complimenti, abbracci. Ha consolato,  camminato, preparato centinaia di torte, pizze, biscotti, merende e decine di feste, si è messa in discussione, non si è risparmiata mai, ha fatto del suo meglio sempre, come ogni mamma fa.
Sei anni fa Mamma Pinkytos, dopo ore e ore di fatica e dolore, ha festeggiato la sua personale presa della Bastiglia, sfornando un nano di4,7 kg, che oggi è magro come un fuso e bello come il sole.
Mamma Pinkytos qualche volta, quando si sente brutta o fuori posto, guarda lui, questo bimbo con gli occhi scurissimi e un sorriso di perla, dalla pelle ambrata e pensa che, se tutti dicono che le somiglia come una goccia d'acqua, qualcosa di bello deve pur averlo anche lei da qualche parte.
Sei anni. E Mamma Pinkytos un po' di paura ce l'ha. Perché lei, ora lo sa, con i piccoli ci sa fare. Li bacia, li abbraccia, li ascolta e li accompagna alla scoperta del mondo. Ma con un nano grande, che inizia ad avere spigoli e ritrosie, che affronta il mondo giustamente a modo suo, Mamma Pinkytos non sa come si fa.
Sicuramente non ha abbastanza pazienza,  abbastanza esperienza, abbastanza energia.
Ma ha l'amore.
È quello che la spinge sempre a mettersi in discussione, a cercare ed insegnare il giusto equilibrio tra rispetto e libertà, tra fiducia nelle proprie capacità e voglia di crescere e migliorare.
Sei anni non sono niente rispetto alla vita.
Sei anni si festeggiano ancora con un tuffo in piscina e un pane e nutella gigante con gli amichetti del parco.
Sei anni sono ancora sorrisi e solo qualche capriccio.
E una lacrimuccia nostalgica sul viso di Mamma Pinkytos.
Auguri amore mio.

lunedì 6 luglio 2015

Mummy on the road (and on the beach)

Mamma Pinkytos in questo periodo è sempre piuttosto stanca. Quest'anno, oltre che stanca, è anche antipatica, stressata e anche un filo svogliata.
Domani mattina deve essere in Tribunale a Gorizia, quasi quattrocento km on the road che lei, la mater Jacques Villeneuve, è ormai abituata a macinare in scioltezza.
Da che ha cambiato macchina (che ovviamente ha già ammaccato in più punti causa fretta, stanchezza & Co.), circa due mesi e mezzo or sono, ha già percorso 5500 km.
Tutti le dicono che guida da schifo e rovina le auto, in pochi si fidano, ma lei imperterrita sfreccia per la Penisola. L'autista non ce l'ha e chi fa da sè fa per tre.
In considerazione della trasferta, del caldo tropicale, del suo generale imbruttimento, del periodo di relativa tranquillitá lavorativa, Mamma Pinkytos ha deciso di regalarsi un pomeriggio di mare in beata e ubriacante solitudine.
Questa mattina ha depositato i nani ai rispettivi Cre, tra le feroci proteste del Morbillo Furioso colpito da un attacco di ipocondria ("Io sono malato. Ho la febble. Non riecco a camminare. Devi ascoltarmi se te lo dicio io. Sto a casa con Santa Domitilla.Chiamala e diglielo.") Ha macinato 350 km in un fiato senza neppure una fugace pausa caffè e pipì, giacchè era terrorizzata dalla calura fuori dall'auto, e alle 13 stava pranzando beatamente sulla spiaggia di Lignano con insalata e Coca Cola ghiacciata.
Poi si è abbandonata sul lettino come una balenottera spiaggiata fino a nuovo ordine.
Ha fatto un paio di bagni in mare senza troppo impegno. Ha dormicchiato un quarto d'ora, forse con la bocca aperta.
Ha mangiato un Calippo al limone (o, come dice il Morby, "un filippo") che le è costato l'immane fatica di andare fino al bar a comprarlo.
Alle 17 ha chiamato la baby sitter dei nani per accertarsi del loro pronto recupero e si è ri-sdraiata.
Perché lei, la mater om the beach, prende molto seriamente la sua relax-mission. Lei DEVE rilassarsi.
Chi si alza è perduto.
E quando l'ha chiamata al telefono Mamma Polly Capellipazzi con il sottofondo delle vocette di Baby Lila e Baby Banny ("Ti dicevo.. sì Lila dimmi... ah ok andiamo al mare.. dopo.. sì ti stavo dicendo il 20 luglio.. dimmi Banana.. no.. non si fa.."), Mamma Pinkytos ha elegantemente simulato la caduta della linea, senza rimorso alcuno.
Perché lei oggi non può proprio fare fatica.
Neppure con il pensiero.
Sta lavorando lei.

venerdì 12 giugno 2015

Qualcuno che guarda dall'alto

Il Minty in cerca di informazioni sul mondo: "Mamma, lo sai cosa sono i cristiani?"
Mamma Pinkytos: "Dimmelo tu nano".
Il Minty, con sicumera: "Sono quelli che credono in Cristo."
Mamma Pinkytos: "Giusto amore. Ma tu lo sai chi è Cristo?"
Il nano, spazientito davanti alla malafede della mater dubitans: "Certo. E' Gesù. Gesù di nome, Cristo di cognome."
Mamma Pinkytos: "Sì, più o meno."
Minty: "Ma io non sono cristiano. Perchè non ci credo in Gesù Cristo. Io credo a Giove. L'ho detto oggi alla maestra di religione."
Mamma Pinkytos, evidentemente perplessa: "Nano, tu hai detto alla maestra di religione che credi in Giove?"
Il nano malefico, senza segni di resipiscenza alcuna: "Certo mamma. Le ho detto anche che tu credi in Buddha".
Mamma Pinkytos, in manifesto stato di alterazione psico-fisica e con immagini premonitrici dei Servizi Sociali che asportano i suoi nani dai rispettivi asili per sospetta inadeguatezza della mater peace and love: "Benissimo! Ma Buddha è un po' diverso da Gesù e da Giove. Parlava delle persone."
Il Minty spazientito: "E cosa diceva?"
Mamma Pinkytos, visibilmente in difficoltà: "Parlava della sofferenza delle persone, di come farla passare e stare meglio. Che bisogna essere calmi e tranquilli, avere rispetto e pensare molto prima di agire... Cose così."
Il nano quasi sei-enne: "Per forza Buddha doveva essere calmo. E' grassissimo. Un mostro. L'ho visto in Cina. Tutto derivato da un unico albero. Me lo ha detto lo zio cinese. Ma è esistito Buddha? Perchè non è una persona, è un mostro."
Mamma Pinkytos: "Nano, quello che hai visto in Cina non è proprio Buddha, ma una sua rappresentazione, una statua. Come il Gesù che vedi nelle Chiese. Ma nano..." Prosegue Mamma Pinkytos preoccupata: "La maestra di religione cosa ha detto?"
Minty: "Mah!"
M.P.: "Ha detto mah?"
Minty: "Ha detto: e il tuo papà a cosa crede?"
Mamma Pinkytos, visibilmente sgomenta, prevedendo scenari apocalittici: "E tu nano? Tu cosa le hai detto?"
Il Minty, sicuro: "Le ho detto: non crede in niente, come dio. Però crede nei partigiani."
Mamma Pinkytos ne è certa.
Nei prossimi giorni i temibili Assistenti sociali faranno visita alla Pinkytos' Family. Dopo avere prelevato Minty & Morby dai rispettivi asili e averli condotti in un istituto per minori. Asettico, freddo, ma sempre meglio della qasba dove attualmente vivono unitamente alla di loro madre buddista e fricchettona ed al di loro padre, eccessivamente incline al "Bella Ciao".
Speriamo che ci sia qualcuno che guarda dall'alto.
Chiunque sia.

venerdì 29 maggio 2015

Morbillo superstar

Mamma Pinkytos, con le occhiaie fino ai gomiti e la pelle color smog, e i suoi nani, di questi tempi piuttosto insofferenti alla vita cittadina, sono fuggiti al mare.
Il mare in primavera è strano. Cielo terso, tempo freddino, spiagge deserte, salvo qualche sporadico bagnante rigorosamente tedesco.
Loro vanno in spiaggia con la felpa, vanno a dormire alle nove di sera, si coccolano e mangiano le caramelle gommose di Lupo Alberto.
Si ascoltano soprattutto. Mamma Pinkytos, spiaggiata sul salviettone di Winnie The Pooh, tiene lontano il cellulare e ascolta i suoi nani che ridono, giocano, cantano, raccontano.
Il Morby è nella meravigliosa età delle scoperte, delle parole nuove e delle spiegazioni curiose. Mamma Pinkytos e il Minty lo ascoltano tra il meravigliato e divertito e hanno appreso in ordine sparso che:
"Se non ti lavi bene i denti ti vengono le carriole" 
"Se quando sei in spiaggia hai bisogno di qualcosa devi chiedere al bagnetto" (bagnino).
"I pidocchi della testa se mangiano tanti capelli diventano asinelli".
"Il Minty vuole fare una passeggiata fino al mulo"  (mulo)
"Mamma, sono la tua cozza patella okay?"
"Giochiamo a gocce? (bocce)"
"Mamma, il tuo tablet è sporco di caccole!"
"E chi l'ha sporcato?"
"Io!"
"Tu mamma hai due pisellini sopra la pancia" .
Mamma Pinkytos, che ignorava di avere due pisellini e auspicava in ogni caso di averli un bel po' più in alto della pancia, fa buon viso a cattivo gioco.
Le perle del Morbillo, dopotutto, valgono uno scacco alla sua autostima. L'abbronzatura fa tutti più belli.
E poi, chediamine, esistono i super push up...

sabato 11 aprile 2015

Lourdes

La Pinkytos' Family deve ripartire. Anzi: visto che ormai ha deciso che per lei le vacanze vere, quelle riposanti ed antistress, che ti ridanno il colorito in viso e ti distendono i lineamenti, sono rigorosamente da sola, Mamma Pinkytos deve decidersi ad andare a Lourdes.
Lei, che è tornata da Pechino con la bronchite, che si è dovuta prendere l'antibiotico prescrittole dall'ineffabile Dott.ssa Caspita (che non ne azzecca mai una e le ha prescritto una capsula ogni 8 ore mentre avrebbe dovuto prenderne una ogni 12. No comment) con tutti gli antipatici effetti collaterali, pulisce vomito a pioggia da ieri sera. E precisamente dal momento in cui il Morby, dopo avere avuto un conato a tavola, inondava la cameretta mentre la sua mamma, truccata e vestita di tutto punto, si apprestava a uscire per il compleanno di un'amica.
Nonostante la mater crocerossina abbia acquisito negli anni un'abilità non comune nella pulizia e bonifica di ogni tipo di ambiente vomito-invaso (auto, letto, abiti, tavola), che effettua alla velocità della luce, limitando al minimo il disagio del nano vomitante che viene immantinente condotto in bagno, lavato, cambiato, profumato ecc., ciononostante, pulire vomito, a Mamma Pinkytos causa ogni volta uno strisciante ed incoercibile senso di nausea. Tanto che, il più delle volte, si autoconvince di essere vittima dello stesso molesto virus del nano di turno.
Così ieri sera, terminate le operazioni di bonifica, si è svestita, struccata e infilata a letto, in attesa di alzarsi per pulire al successivo attacco del Morbillo.
Ha rinunciato a una serata di balli latino-americani e meno male, visto che ha la leggerezza di un elefante in una cristalleria, ma per fortuna il vomito si è ripresentato solo stamattina.
In compenso, il Morbillo, dopo un paio d'ore dall'addormentamento, era sveglio come un grillo, in preda ad un attacco di orticaria, acuito dalle crosticine post-varicella. Mister Baby, non gradendo la compagnia dell'arzillo ospite, ha pensato bene di andare a dormire sul divano.
E Mamma Pinkytos? Non ha chiuso occhio e ha iniziato a grattarsi pure lei.
Domani parte.
Per Lourdes.

martedì 24 febbraio 2015

Redivivi

Quando il Morby ha iniziato a correre indomito per i corridoi dell'ospedale in barba alla quarantena utilizzando un pezzo di cartone come skate board, il Minty e il Morby sono stati dimessi e la vita di Mamma Pinkytos è lentamente tornata alla normalità.
In verità, la mater vaderetrovirus si lava ancora le mani quaranta volte al giorno, terrorizzata di essere colpita dagli strascichi del malefico virus che non ha risparmiato nessuno, nè Mister Baby nè la Nonna L. Le manca la soluzione alcoolica battericida dell'ospedale ecco, quella che ti secca le mani e insieme ai batteri uccide anche buona parte dell'epidermide.
Mamma Pinkytos si metteva valanghe di crema alla rosa mosqueta e poi via, soluzione alcoolica a go go. Vade retro vomito ecc ecc.
Ora i nani stanno bene e, a parte un colorito palliduccio e pochissima fame, sono tornati quelli di prima. Schiavizzano con soddisfazione nonne e baby sitter, almeno fino a giovedì quando, salvo imprevisti, torneranno all'asilo.
Anche Mamma Pinkytos, dopo le notti passate sulla pidocchiosa brandina raso terreno, si sta riprendendo. Fa docce in modo ossessivo compulsivo e dorme dorme dorme.
Che per lei vuole dire andare a dormire prima di mezzanotte e svegliarsi dopo le cinque, dopo che la "luce del Gesù", ormai il peggiore incubo dei nani, filtra dalle finestre.
Si sente tornata da una vacanza faticosa Mamma Pinkytos.
Una di quelle dove ti sei trovato maluccio ma la mente comunque ha cambiato aria. Una di quelle che ti lasciano sul lavoro un arretrato pazze, che in due minuti di ufficio la vacanza è solo uno sbiadito ricordo.

giovedì 19 febbraio 2015

Quarantena

Mamma Pinkytos e i suoi nani, finalmente tutti insieme appassionatamente in una stanza di due metri per tre, sono in quarantena.
Loro sono infetti, appestati, non possono uscire in corridoio, mangiare insieme agli altri e neppure aprire la porta a dispetto dei 40 gradi della stanza che costringono i nani malati ad un abbigliamento da spiaggia.
Ma godono del supremo lusso nell'ospedale dell'Angola sud orientale in cui si trovano: il bagno in camera. Che è un lusso nel vero senso della parola, qualcosa per cui tutti li guardano con invidia e sospetto, qualcosa per cui tutti farebbero carte false, soprattutto se affetti da analogo morbo, che fa diventare la toilette la stanza preferita, dalla quale non è consigliabile allontanarsi.
Mamma Pinkytos che, per ora (e sottolineo con estremo timore per ora), è del tutto sana, è considerata una sorta di untrice de relato e, costretta a mangiare nella suddetta suite, non può neppure avvicinarsi per cammellesca curiosità al carrello delle vivande: "Lontano lei. Chiuda la porta".
La verità è che lei, la mater accudente o mater badante che dir si voglia, che passa le giornate pulendo allegramente vomito e diarrea, viene ciononostante redarguita per un sacco di motivi. È disordinata, ha troppe cose sui comodini, lascia la porta aperta, veste troppo i nani,  dà loro troppa o troppo poca acqua, non gli compra la Coca Cola, non si riposa, spegne la luce troppo presto, prepara la brandina prima delle 20,45 ecc ecc.
A parte tutto Mamma Pinkytos si gode l'inttesa villeggiatura, cercando di non dare troppo peso ai particolari.
Per esempio al fatto che il Morby, a quasi tre anni, debba dormire in una malconcia culla per neonati, che il Minty dorma in un lettino in ferro arrugginito così corto che deve tenere le gambe piegate.
Quanto alla brandina pieghevole deputata al sonno del tutto teorico della mater non dormiens, quest'ultima evita accuratamente di porsi domande sulla fauna che lo popola. C'hanno il bagno loro. E devono stare zitti.
Per il resto è tutta questione di abitudine. E lei, dopo quasi una settimana, si è quasi abituata a svegliarsi ad orari antelucani con una garrula infermiera che senza pietà alza le tapparelle cinguettando: "Facciamo entrare la luce del Gesù!"
Il Minty, decisamente il più urbano della famiglia, si stropiccia gli occhietti perplesso. Il Morby urla: "Nooooo! Voioooo dommmmireeee!" con tutto il fiato che ha in corpo, mentre Mamma Pinkytos impreca in silenzio. È in ferie ecchediamine. Il Gesù che è lì, appeso e crocefisso, vicino al poster di Lilli e il Vagabondo, forse vorrebbe dormire pure lui.
Si è quasi abituata alle giornate che non passano mai, a fare infinite partite a memory con i nani, a pranzare (male) alle 11.00 e a cenare alle 17.00, che poi alle 21 o dormi o sei scannato dalla fame.
Si è abituata al fatto che alle 20, dopo la camomilla lunga, sembrino le tre di notte. Silenzio e buio.
E un po' anche alla febbre provata ogni ora, notte compresa.
Mamma Pinkytos è un'anima selvatica. Niente doccia, niente sonno, niente depilazione per un'intera settimana. Datele uno spazzolino da denti ed è pronta ad andare ovunque. Si adatta.
Ma è anche un'anima inquieta ed ora ha voglia di cambiare destinazione.
La suite con il bagno ed il poster di Lilli ed il Vagabondo a dire il vero l'ha un po' annoiata.

martedì 17 febbraio 2015

Sconto comitiva

Mamma Pinkytos deve essere stata molto buona nell'ultimo anno.
Questo lusso, questo premio, questo 2×1, questo insolito ed inatteso sconto comitiva non capita a tutti.
Lei, la mater non dormiens, è indubbiamente una privilegiata.
Due figli su due con la gastroenterite, ricoverati nello stesso ospedale fatiscente simil-Burundi non capita a tutti.
In due stanze diverse poi.
Le mamme, si sa, arrivano dappertutto. Volendo hanno anche il dono dell'ubiquitá e riescono ad essere in due posti contemporaneamente.
Mamma Pinkytos tiene la mano al Morby che non vuole saperne di dormire e, nello stesso momento, tiene il sacchetto al Minty che vomita in un'altra stanza.
Beh, non è che la mater voglioandareacasa abbia proprio il dono dell'ubiquitá. Però é veloce. Come Mennea, anzi come il Bosone. Corre per il corridoio dell'ospedale alla velocità della luce.
E poi è multimediale. Mentre corre risponde a milioni di messaggi, telefona al lupo grigio perché il Morby non vuole dormire, chiede un'altra traversa all'infermiera per il 225esimo attacco di vomito del Minty.
Ora a dire il vero viene un po' da vomitare anche a lei.
Per la stanchezza, per la frustrazione, per l'incertezza della situazione.
È sicura che in un ospedale da campo dell'Etiopia se una mamma ha due bimbi le consentono di tenerli entrambi con sé, che i materassi e le reti sono migliori di queste, che le prese di corrente se ci sono sono attaccate al muro.
Per simpatia le chiedono se ce l'ha un terzo figlio da ricoverare.
Lei non è in vena di battute e comunque no, non ce l'ha..
Dello sconto comitiva ha già usufruito.
E non ne vorrebbe approfittare.

domenica 15 febbraio 2015

Happy Valentine

Mamma Pinkytos ha passato un romanticissimo S.Valentino al Pronto Soccorso, tete a tete con il Morby vomitante e per nulla felice dell'insolita giornata. Dopo avere passato una notte insonne con il nano piccolo visitato ogni quarto d'ora da quell' invadente del signorino Vomitillo con tutte le conseguenze del caso (montagne di lenzuola-pigiami-mutande da cambiare, chiazze di vomito da pulire..), la mater previdente ha preso letteralmente armi e bagagli (lei che di solito è per il bagaglio minimal, in previsione di lunghe ore di attesa, non ha tralasciato nulla: dai libri allo spazzolino da denti, dai cambi al tablet ecc.) e ha portato il Morbillo lamentoso e pallido come un cencio in ospedale.
Ebbene, l'avventura di mamma e nano nel meraviglioso mondo dei virus stagionali non è ancora finita.
Hanno spiluccato un panino al cotto in due e dormito schiena contro schiena, vestiti, in un letto corto.
Il nano ha fatto litri di flebo e, a poco a poco, complice la febbre, gli è tornato il suo colorito da Heidi. Ma non ha toccato né acqua nè cibo e le flebo devono continuare.
Al mattino, poiché nell'ospedale non c'era posto, hanno vinto un emozionante giro in ambulanza verso un altro ospedale e ora aspettano nell'ennesimo corridoio che si liberi un letto. Il Morbillo sonnecchia catatonico. La mater infermiera accusa la stanchezza.
Dell'ospedale Mamma Pinkytos ha capito alcune cose:
1. in un mondo di genitori e nonni a disposizione dell'infans malato, se sei una mamma sola non gliene importa nulla a nessuno. Puoi morire di fame e di sete, farti la pipì addosso e dormire in piedi come i cavalli se non hai nessuno a cui lasciare il nano mentre ti assenti per necessità impellenti. "Signora, prenda un the per il bambino ai distributori esterni." " Signora, le lascio il vassoio per il bambino." "Signora, cosa mangia suo figlio per colazione?" E io???? Se uno ha due figli o ne molla uno al miglior offerente o lo lascia, come è giusto, al legittimo consorte. Fa la mamma single e si tiene fame e pipì.
2. Il sonno in ospedale è pochissimo considerato e per nulla tutelato. Le luci al neon si accendono quando meno te lo aspetti. La febbre viene provata di continuo che il nano e la mamma dormano o meno. Alle 4 di mattina si conversa amabilmente di Sanremo e le infermiere in camice colorato fanno le bolle al nano febbricitante. Tanto si può dormire tutto il giorno.
In teoria. Perché la mamma non dorme mai. Figurarsi in ospedale, seduta e vestita.

domenica 8 febbraio 2015

A maiuscola

Mamma Pinkytos non sa cosa ha fatto per meritarselo. Forse niente, perché le cose belle della vita capitano per caso.
In ogni caso lei, la mater nonescosenonholaborsaintonataalcoloredellescarpe ha proprio delle Amiche con la A maiuscola.
Ha delle Amiche che per trovare il modo giusto per festeggiare il suo 35esimo compleanno hanno costituito un gruppo di Whatsapp lungo tre mesi e tremila messaggi. Ha delle Amiche che hanno fatto vestire lei, la mater fashion addict, con la tuta da sci e gli scarponi da montagna e si sono presentate in ghingheri, con tanto di tacchi e tubino. Ha delle Amiche che le hanno fatto credere che avrebbero fatto free climbing in quota e che, dopo averla bendata, hanno portato Mamma Pinkytos alle terme. Senza costume e senza ciabatte, ma con i Moon Boot e la tuta da sci. Ha delle Amiche che le hanno portato un costume a testa, per farglielo scegliere, e anche uno zainetto tutto per lei, amorevolmente preparato da quel fedifrago di Mister Baby che aveva ampiamente caldeggiato la scelta della tutona imbottita, vincendo le perplessità di Mamma Pinkytos. Nello zainetto c'era un look total brown, dalle scarpe alla collana (ma quella purtroppo l'ha vista solo dopo), peccato solo mancasse il costume e, al posto delle infradito di ordinanza, il coniuge sprovveduto avesse infilato delle ciabattone da scogli, di quelle per non pungerti con i ricci di mare, per la Spa a 5 stelle.
Mamma Pinkytos e le sue Amiche mamme (peccato solo per Mamma Baby che, dopo avere preso parte a pieno titolo all'organizzazione, ha dovuto dare forfait causa febbre) si sono godute un pomeriggio tra chiacchiere, saune e bagni di vapore. Sono state in ammollo così tanto da fare annebbiare la vista ed evaporare i pensieri. Hanno preso l'aperitivo in accappatoio poi si sono cambiate e sono uscite a cena. Mamma Nolly ha preparato la torta e Mamma Pinkytos, commossa, ha avuto il suo biglietto di auguri con raffigurata una gallina (con estremo giubilo dei nani per i quali la loro mamma è universalmente nota come "gallina spennata") e due biglietti per il concerto del suo cantante preferito.
Mamma Pinkytos è debole di cuore ma è eroicamente sopravvissuta a tante emozioni tutte insieme.
Le Amiche con la A maiuscola non fanno mai una cosa per volta. Loro ti studiano. Se è un periodo in cui sonnecchi e perdi un po' la bussola, ti stupiscono e ti riportano di peso sulla strada maestra.
Sgridandoti se serve. O facendoti capire che non è facile per nessuno, ma male comune è mezzo gaudio. Più una risata.
Mamma Pinkytos invecchia e ha perso un po' di smalto. Aveva bisogno di ricordarsi che la vita è anche questo.
Lasciare che gli altri si prendano cura di te e ti ricordino che lo smalto si può rimettere. Infinite volte.
Ricevere una sorpresa che è affetto, Amicizia, vicinanza, tempo regalato.
Le Amiche con la A maiuscola ti fanno stare bene.
E se ti portano alle terme con la tuta da sci in borsa hanno sempre un costume di scorta.

sabato 24 gennaio 2015

Un aiutino

La mamma non dorme mai. Anche nei rari casi in cui il nano Morbillo dorme per tutta la notte, senza chiamare: "Mamminaaaa!" ogni venti minuti netti, lei non dorme più.
Guarda il soffitto, conta le ore, fa il sasso cercando di rilassare i muscoli, fa stretching, fa gli addominali, conta le pecore, si alza a bere e a fare pipì, a volte risponde alle mail.
E alla mattina sembra la versione cicciotta di Morticia Adams.
Però si trucca in modo impeccabile,  a volte mette anche i tacchi e si sente, tutto sommato,  guardabile.
Fa niente se poi incontra la sua amica Mamma Iaia Stakanov che le dice brutalmente che ha gli occhi "da triglia lessata ma con le venuzze rosse". Cerca sempre di incontrarla verso l'ora di pranzo,  quando le energie sono in calo e comunque l'autostima della mater non dormiens è ai minimi storici. Così la mattina è andata,  lei si è già palesata in pubblico con gli occhi da triglia lessata e il colorito da Morticia, ha già ascoltato n interlocutori senza capirci quasi nulla e si è già trangugiata almeno tre caffè, di cui uno rigorosamente decaffeinato per in sussulto di buonsenso. Insomma,  metá della giornata è andata e chi vivrà vedrà.
Mamma Iaia la guarda e, mentre Mamma Pinkytos manifesta la propria intenzione di fare ricorso a rimedi drastici contro l'insonnia,  le consiglia kiwi e noci, dall'effetto assicurato. Perché dopo avere passato metà della notte sul water per via del noto effetto lassativo,  l'altra metà si dorme. Per forza.
Non dormire ha effetti potenzialmente devastanti,  Mamma Pinkytos lo sa bene.  Così ha iniziato con l'aiutino nature, valeriana ed escolzia, senza farsi troppe illusioni.
Ad ogni modo, quel che ha capito e che influenza non poco ogni valutazione di efficacia sui metodi utilizzati, è che, statisticamente,  dopo due barra tre notti completamente insonni, si dorme. Almeno un po'. Magari solo fino alle cinque del mattino, magari si fatica ad addormentarsi ma alla fine si stramazza esanimi.
Tutto ciò capita in un periodo in cui Mamma Pinkytos avrebbe bisogno di essere lucida, sul lavoro e altrove.
Questo fine settimana, sola con i nani, avrebbe voluto passare del tempo con loro, magari spiaggiati sul divano a vedere un cartone animato,  magari al parco oppure al cinema. Invece no.
Un imprevisto di lavoro capitato tra capo e collo l'ha costretta a fare ricorso all'aiutino che, in questo caso, non consiste nel somministrare valeriana ed escolzia ai nani sperando di farli cadere in deliquio fino a nuovo ordine bensì nel portarli dai nonni da venerdì sera a domenica.
Così la mater laborans è murata in ufficio da stamattina sommersa dalla carta ed, eccezion fatta per una fugace visita di Crazy Boy, non ha parlato con anima viva. Si è chiesta se anche in questo caso potesse fare ricorso a qualche aiutino, nella persona di qualche collega solidale e collaborante, ma non ha trovato volontari.
Mannaggialamiseria.
Almeno qualcuno che le porti una brioche o una pizzetta mentre annega nella carta.
La solidarietà non è di questo mondo.

martedì 6 gennaio 2015

Keep calm

Mamma Pinkytos deve mantenere la calma, per una serie di motivi che ripete come un mantra.
Primo, oggi è la sua festa, quella vera, quella della Befana. Lei che è invecchiata da pochi giorni sfondando il traguardo poco simpatico dei 35 (ovvio che Mamma Pinkytos non è vecchia in senso assoluto. E non lo è neppure in senso relativo al confronto delle sue tante amiche di 40-45. Ma suvvia, se il paragone lo facciamo con chi di anni ne ha dieci di meno o magari anche solo con chi di figli ne ha un paio di meno, la differenza c'è tutta), ormai è una befanina fatta e finita e ha salutato con il consueto giubilo gli immancabili auguri del suo amico Terminator che il 6 gennaio la pensa proprio sempre.
Secondo, le vacanze sono finite e mentre l'intero globo terracqueo si cosparge il capo di cenere, lei, la mater snaturata è contenta che domani la scuola si faccia di nuovo carico dell'impresa di raddrizzare i suoi nani che, ultimamente, le costa titaniche fatiche. Ed è quasi quasi contenta anche di tornare a lavorare, di potersi permettere qualche caffè ogni tanto e qualche viaggio in auto in perfetta e beata solitudine.
In queste vacanze Mamma Pinkytos è diventata più selvatica, rigorosamente e sfortunatamente, condividendo l'identico destino con M&M's, sempre più anarchici, refrattari alle regole e inclini al turpiloquio, seppur commisurato alla loro età ("Gallina spennata" - 'Maiale arrostito" - "Testa piccola").
La mater non dormiens si è pericolosamente adeguata, limitando al minimo sindacale le regole per non essere costretta al rimbrotto e alla sfuriata continua.
Terzo: con la ripresa dell'asilo, il malefico Morbillo, la cui messa a letto è diventata una delle dodici fatiche di Ercole, alla sera sarà sfinito e, si spera, meno refrattario a scivolare tra le braccia di Morfeo.
Al momento, per evitare l'allettamento forzoso, fa ricorso a un serie variegata di pretesti che spaziano dall'ipocondria alle allucinazioni.
"Mi fa male qualcosa"
"Cosa?"
"Il culetto dai. Metti po' di crema."
"Fatto nano. Ora dormi."
"No posso."
"E perché?"
"Mi sta cadendo un dente, mi sa."
"Nano, i tuoi dentini sono tutti al loro posto."
"Ho un buco nell'orecchio peò.."
"Adesso basta amore. Dormi."
"Eh ma in quetta stanza c'è forte odore di mela..."
"Io non lo sento."
"Allora portami l'acqua. "
L'intera sequenza si ripete, mutatis mutandis, tutte le sere e quando, sfinita ed esasperata, Mamma Pinkytos decide di fare la gnorri, il Morbillo molesto urla come un ossesso e prende a calci la testiera del letto.
Altro che keep calm.
Mica è zen lei. Tutto il contrario.
Quarto e ultimo motivo per cui guardare con favore al futuro prossimo è che le cose possono solo migliorare.
Se contiamo che:
- l'ultimo dell'anno il Minty è stato investito da un tedesco in bicicletta rimediando per fortuna solo un livido al viso;
- Mamma Pinkytos non ha neppure sentito lo scoccare del nuovo anno perché intenta ad accudire il Morby che, schiantatosi contro una panca alle 23,55, grondava sangue a spruzzi;
- il 2 gennaio, giorno del suo compleanno, ha fatto appena in tempo a portare il Minty a pattinare sul ghiaccio (pattinare è un eufemismo, poiché la mater Carolina Kostner ha passato mezz'ora buona a sollevare di peso il nano-mattone del tutto incapace di stare in piedi) salvo poi accorgersi di avere commesso un madornale errore sul lavoro e passare le successive due ore in ufficio con il nano per tentare di rimediare;
- il 3 gennaio Mamma Pinkytos ha installato felice nella sua auto il seggiolino nuovo per il Morby, all'uopo acquistato, visto che il nano hitleriano si rifiutava di salire in macchina perché "mio seggiolino tloppo piccolo. Io sono grandeeeee!!". Senonché il nano malefico pensava bene di vomitare abbondantemente per la prima volta in vita sua. Mamma Pinkytos passava metà della giornata a pulire il vomito e l'altra metà a sentire puzza di vomito in ogni dove.
Keep calm. Può solo migliorare.
Domani Mamma Pinkytos andrà al lavoro.
Domani sera uscirà a cena con Mamma Uma Lineaperfetta per festeggiare ambedue i loro compleanni.
E se non basterà, ascolterà il consiglio di Mamma Iaia Stakanov: Lourdes.
O Medjugorie.
In base all'umore del momento.

mercoledì 31 dicembre 2014

Mamma Pinkytos, i figli aquiloni e l'anno che verrà

Mamma Pinkytos cucina in santa pace mentre i nani, superagitati per la festa imminente, sono stati obbligati a dormire manu militari.
Ha le mani che sanno di salmone e di speck insieme e nel cuore un po' di malinconia, come sempre, quando qualcosa di definitivo sta per accadere.
Lei quest'anno non ha voglia di bilanci. Vuole solo abbracciare tutte le persone a cui vuole bene e augurarsi di averle vicino anche nell'anno che verrà.
Loro sono la sua ricchezza.
Guarda i suoi nani che dormono, sempre più grandi, lunghissimi. Loro, che sono sempre più aquiloni distesi verso la vita, che forse, o forse no, si porteranno dietro nel loro volo qualcosa di lei.
Lei, la mater imperfetta, che ha cercato di educarli a pane e "peace and love", "fate l'amore e non fate la guerra", secondo una sorta di anarchia gentile, lei che ora guarda con imbarazzo il piccolo, di non  ancora tre anni, salutare una bimba che gli fa i complimenti con un: "Ciao, brutta gallina" e il grande, con il viso d'angelo e i suoi occhi scuri, parlare solo di armi e combattimenti.
Crescono i figli e sono altro da te.
Mamma Pinkytos e Mister Baby invecchiano invece, di quella vecchiaia buona che fa smussare gli spigoli, e si guardano per lo più estasiati davanti al miracolo della vita che cresce, ma talvolta interdetti per come cresce diversa da loro.
Mamma Pinkytos per il 2015 si augura felicità. La vuole dare, ricevere, toccare con mano, prendersi anche qualche rischio per raggiungerla.
Un domani è quella che ti ricordi quando la vita è scivolata via troppo di corsa.
A tutti quelli che la leggono, a tutti quelli che le vogliono bene e a cui lei vuole bene, la mamma che non dorme mai (e in effetti ultimamente per vari motivi dorme pochissimo) augura qualche istante di felicità pura.
Quella per raggiungere la quale a volte bisogna gettare il cuore oltre l'ostacolo, con un po' di paura anche.
Quella per cui vale la pena di lottare.
Quella che va inseguita e tenuta stretta.
Questo vorrebbe insegnare Mamma Pinkytos ai suoi figli aquiloni.
Nel nuovo anno e per tutta la vita.

giovedì 25 dicembre 2014

Il Natale secondo Mamma Pinkytos

Il Natale secondo Mamma Pinkytos è rinascita, sorpresa, speranza.
A Natale Mamma Pinkytos vorrebbe uscire di casa alla mattina presto con i suoi nani tutti imbaccuccati nei loro berrettini di lana con i pon pon, carichi di doni da consegnare anziché da ricevere. Con i loro occhietti vispi e le vocine piccole.
Li vorrebbe portare in ospedale, dove bimbi come loro soffrono e lottano per sconfiggere un male cattivo, non alzano la voce perché ne hanno poca, non pretendono perché non ne hanno la forza. Vorrebbe che Minty e Morby si emozionassero a condividere con loro un gioco.
Vorrebbe portarli per strada dove qualcuno dorme ancora, nonostante il gelo dicembrino. Vorrebbe vedere il Morby che regala a quel signore stanco la sua copertina preferita, perché a lui serve di più.
Vorrebbe portarli all'ospizio, dove c'è la vita al tramonto, vederli porgere una bambolina di feltro alla nonnina in carrozzina e strapparle un sorriso sdentato. Una manina piccola e una mano rugosa che si stringono per un saluto.
Vorrebbe riportarli a casa con le mani vuote e il cuore pieno, preparare insieme a loro il pane fatto in casa e imbandire una tavola semplice con tanti posti, per tutte le persone cui hanno scelto di aprire la porta in un giorno speciale. Perché il Natale è condivisione, apertura verso gli altri.
Nessun uomo è un'isola.
Mamma Pinkytos vorrebbe che i suoi nani preferissero donare che ricevere, scegliessero di creare anziché comprare.
A entrare in un negozio e pagare ci si impiegano due minuti.
Sono il tempo e l'amore le risorse più preziose. Quelle che rendono un dono speciale perché unico e pensato.
Quelle che rendono un Natale più Natale degli altri.

venerdì 19 dicembre 2014

Trenta ore

I nani sono dai nonni, Mister Baby è ad un convegno e nottetempo partirà per Roma e la casa di Mamma Pinkytos è parecchio parecchissimo vuota e silenziosa.
Lei, la mater snaturata, che tanto aveva desiderato ventiquattro ore per sé da dedicare alla casa, ai regali di Natale e ai bagagli per le vacanze, ha portato i nani dalla Nonna R e dal Nonno M, li ha salutati con infinita malinconia mentre loro neppure alzavano gli occhi ("Uffa mamma. Stiamo giocando!") e si è persa nella nebbia dicembrina sulla via di casa.
Una volta arrivata al portone, come al solito carica come un mulo, si è accorta di non avere le chiavi e ha dovuto chiamare Santa Domitilla Pensacitu che, mai così santa, le ha aperto le porte della Pinkytos' Home: disordinatissima, caotica, ma insolitamente silenziosa.
Ebbene sì: Mamma Pinkytos, che per la giornata di domani si è programmata così tante cose da fare che neanche in venti giorni, ha l'horror vacui.
A quest'ora, prima di dormire, controllerebbe i nani nei loro lettini, coprirebbe il Morby e accarezzerebbe il Minty, spegnerebbe l'abatjour.
Invece ora è sola sola. Si è fatta una tisana, ha visto la fine di un film tristissimo, ha caricato la lavatrice.
Aveva deciso di fare una decina di cose diverse tra cui mettersi lo smalto rosso e fare un pupazzo di neve in pasta di zucchero, ma non ne ha fatta neppure una. Perché lei, la mater milleallora, rende meglio sotto pressione. Se ha tempo e tranquillità finisce che non combina nulla.
Indipercui, per arginare il senso di frustrazione che di sicuro la assalirá domani sera per non essere riuscita a fare nemmeno un millesimo di ciò che si era prefissa, Mamma Pinkytos potrebbe decidere di darsi alla vita mondana.
È disponibile ad accettare inviti per colazione, pranzo, caffè, merenda e cena. Unica regola: lei non ha voglia di cucinare nulla.
Finirà per mangiare un panino al bar sotto casa conversando amabilmente con il signore africano che porta i carrelli del supermercato al suo posto in cambio di una moneta.
È vita mondana anche quella.
E pure di calibro internazionale.
Scusate se è poco

venerdì 5 dicembre 2014

I pezzi di Mamma Pinkytos

È ufficiale: Mamma Pinkytos perde i pezzi.
Pietro, il suo tablet, l'ha abbandonata a causa di Telecom, che, un giorno sì e l'altro pure, le attiva inconsapevolmente chat line, abbonamenti a siti erotici e servizi che forniscono i numeri del lotto. La mater cibernetica va sotto credito, paga, minaccia denunce, a volte insulta l'incolpevole operatore di turno.
Oggi si è imbattuta in un gentilissimo ed efficiente commesso che ha tentato di risolverle il problema. Le aveva garantito che, tempo dieci minuti e, grazie ai guru dell'ineffabile 119, Pietro sarebbe resuscitato, ma niente.
Il suo amico tecnologico giace pallido ed esanime sulla scrivania del suo studio.
Pur accusando il colpo, Mamma Pinkytos, dopo un piacevole pranzo con Mamma Uma Lineaperfetta con successiva shopping-session che le ha risollevato il morale, è andata a prendere i nani all'asilo.
Ma la mater disillusa sapeva che il venerdì è anche per loro. Di venerdì il Morby parla frignando e il Minty ha voglia di picchiare il fratello più degli altri giorni.
Così, nel pieno di una diatriba su un cavallo di plastica da portare in biblioteca, il Minty ha chiuso con violenza la portiera dell'auto sul naso di Mamma Pinkytos. Che così ha perso anche la funzionalità di quello.
Dolorante e incattivita ha portato i nani a casa e, per neutralizzarne la carica molesta, li ha infilati nella vasca da bagno.
Ovviamente la mater derelitta aveva sottovalutato l'effetto mefistofelico del venerdì. I piccoli mostri hanno allagato il bagno e fatto la doccia a Mamma Pinkytos urlando come ossessi e, al momento di toglierlo dall'ammollo, il Morby ha dato in escandescenze lanciando a terra il telefono della sua infuriata mamma, rompendone il vetro.
Mamma Pinkytos perde i pezzi.
Per fortuna tra poco arriva Babbo Natale.