venerdì 12 giugno 2015

Qualcuno che guarda dall'alto

Il Minty in cerca di informazioni sul mondo: "Mamma, lo sai cosa sono i cristiani?"
Mamma Pinkytos: "Dimmelo tu nano".
Il Minty, con sicumera: "Sono quelli che credono in Cristo."
Mamma Pinkytos: "Giusto amore. Ma tu lo sai chi è Cristo?"
Il nano, spazientito davanti alla malafede della mater dubitans: "Certo. E' Gesù. Gesù di nome, Cristo di cognome."
Mamma Pinkytos: "Sì, più o meno."
Minty: "Ma io non sono cristiano. Perchè non ci credo in Gesù Cristo. Io credo a Giove. L'ho detto oggi alla maestra di religione."
Mamma Pinkytos, evidentemente perplessa: "Nano, tu hai detto alla maestra di religione che credi in Giove?"
Il nano malefico, senza segni di resipiscenza alcuna: "Certo mamma. Le ho detto anche che tu credi in Buddha".
Mamma Pinkytos, in manifesto stato di alterazione psico-fisica e con immagini premonitrici dei Servizi Sociali che asportano i suoi nani dai rispettivi asili per sospetta inadeguatezza della mater peace and love: "Benissimo! Ma Buddha è un po' diverso da Gesù e da Giove. Parlava delle persone."
Il Minty spazientito: "E cosa diceva?"
Mamma Pinkytos, visibilmente in difficoltà: "Parlava della sofferenza delle persone, di come farla passare e stare meglio. Che bisogna essere calmi e tranquilli, avere rispetto e pensare molto prima di agire... Cose così."
Il nano quasi sei-enne: "Per forza Buddha doveva essere calmo. E' grassissimo. Un mostro. L'ho visto in Cina. Tutto derivato da un unico albero. Me lo ha detto lo zio cinese. Ma è esistito Buddha? Perchè non è una persona, è un mostro."
Mamma Pinkytos: "Nano, quello che hai visto in Cina non è proprio Buddha, ma una sua rappresentazione, una statua. Come il Gesù che vedi nelle Chiese. Ma nano..." Prosegue Mamma Pinkytos preoccupata: "La maestra di religione cosa ha detto?"
Minty: "Mah!"
M.P.: "Ha detto mah?"
Minty: "Ha detto: e il tuo papà a cosa crede?"
Mamma Pinkytos, visibilmente sgomenta, prevedendo scenari apocalittici: "E tu nano? Tu cosa le hai detto?"
Il Minty, sicuro: "Le ho detto: non crede in niente, come dio. Però crede nei partigiani."
Mamma Pinkytos ne è certa.
Nei prossimi giorni i temibili Assistenti sociali faranno visita alla Pinkytos' Family. Dopo avere prelevato Minty & Morby dai rispettivi asili e averli condotti in un istituto per minori. Asettico, freddo, ma sempre meglio della qasba dove attualmente vivono unitamente alla di loro madre buddista e fricchettona ed al di loro padre, eccessivamente incline al "Bella Ciao".
Speriamo che ci sia qualcuno che guarda dall'alto.
Chiunque sia.

venerdì 29 maggio 2015

Morbillo superstar

Mamma Pinkytos, con le occhiaie fino ai gomiti e la pelle color smog, e i suoi nani, di questi tempi piuttosto insofferenti alla vita cittadina, sono fuggiti al mare.
Il mare in primavera è strano. Cielo terso, tempo freddino, spiagge deserte, salvo qualche sporadico bagnante rigorosamente tedesco.
Loro vanno in spiaggia con la felpa, vanno a dormire alle nove di sera, si coccolano e mangiano le caramelle gommose di Lupo Alberto.
Si ascoltano soprattutto. Mamma Pinkytos, spiaggiata sul salviettone di Winnie The Pooh, tiene lontano il cellulare e ascolta i suoi nani che ridono, giocano, cantano, raccontano.
Il Morby è nella meravigliosa età delle scoperte, delle parole nuove e delle spiegazioni curiose. Mamma Pinkytos e il Minty lo ascoltano tra il meravigliato e divertito e hanno appreso in ordine sparso che:
"Se non ti lavi bene i denti ti vengono le carriole" 
"Se quando sei in spiaggia hai bisogno di qualcosa devi chiedere al bagnetto" (bagnino).
"I pidocchi della testa se mangiano tanti capelli diventano asinelli".
"Il Minty vuole fare una passeggiata fino al mulo"  (mulo)
"Mamma, sono la tua cozza patella okay?"
"Giochiamo a gocce? (bocce)"
"Mamma, il tuo tablet è sporco di caccole!"
"E chi l'ha sporcato?"
"Io!"
"Tu mamma hai due pisellini sopra la pancia" .
Mamma Pinkytos, che ignorava di avere due pisellini e auspicava in ogni caso di averli un bel po' più in alto della pancia, fa buon viso a cattivo gioco.
Le perle del Morbillo, dopotutto, valgono uno scacco alla sua autostima. L'abbronzatura fa tutti più belli.
E poi, chediamine, esistono i super push up...

mercoledì 13 maggio 2015

Mio fratello è figlio unico

E fu così che il Minty e il Morby, dopo dieci giorni da figli unici, sono tornati nel guazzabuglio della loro fratellitudine. Affettuosa, rumorosa, fisica.
Il Minty, quale extrema ratio contro la sua tosse cronica, è stato al mare dai nonni ed è tornato ingrassato, abbronzato, scendendo da un treno con in spalle il suo zainetto verde pieno di tutto. È tornato con la sua tosse (sigh sigh..), la sua vocetta squillante e le sue domande pressanti. È tornato credendo di potere uscire di casa in infradito e costume.
Il Morby, che per dieci giorni ha provato l'ebbrezza del tutto nuova di essere l'unico nano di casa, ha fatto cose mai fatte, si è fatto coccolare e ascoltare dalla sua mamma come non mai, ha aspettato il fratello alla stazione controllando con impazienza tutti i treni in arrivo. Ha detto: "Io lo abbraccio il Minty" ed è stato di parola.
Quando tra i passeggeri ha scorto il fratellino e il suo zainetto verde ha corso veloce come Mennea, si è lasciato prendere in braccio e si è tuffato in quell'abbraccio poliposo con tutta l'energia e l'entusiasmo dei suoi tre anni.
Il Minty ha detto: "Mi sei mancato Morby" e lui, fiero, ha risposto: "Anche io mi sono mancato Minty", con l'aria di chi sta dicendo qualcosa di molto serio e profondo.
Poi i nani si sono presi per mano, il Minty ha aperto il suo zainetto verde e ha dato al fratello un giornalino come regalo.
Mentre i suoi mostri camminavano avvinghiati verso la macchina, Mamma Pinkytos pensava ai sentieri impervi dell'amore, alla distanza, alla vicinanza, alla necessità di prendere spazio per saperne dare.
Dieci minuti dopo i nani si stavano dando mazzate. Come loro solito.
Mamma Pinkytos ha pensato che l'effetto distanza era durato poco, troppo poco.
E che l'amore non è bello se non è litigarello. Anche se, in linea di massima, sarebbe preferibile non utilizzare corpi contundenti del tipo pugnali di legno, sassi et similia. Ma la linea incruenta non è sempre condivisa dai nani di Mamma Pinkytos.

sabato 11 aprile 2015

Lourdes

La Pinkytos' Family deve ripartire. Anzi: visto che ormai ha deciso che per lei le vacanze vere, quelle riposanti ed antistress, che ti ridanno il colorito in viso e ti distendono i lineamenti, sono rigorosamente da sola, Mamma Pinkytos deve decidersi ad andare a Lourdes.
Lei, che è tornata da Pechino con la bronchite, che si è dovuta prendere l'antibiotico prescrittole dall'ineffabile Dott.ssa Caspita (che non ne azzecca mai una e le ha prescritto una capsula ogni 8 ore mentre avrebbe dovuto prenderne una ogni 12. No comment) con tutti gli antipatici effetti collaterali, pulisce vomito a pioggia da ieri sera. E precisamente dal momento in cui il Morby, dopo avere avuto un conato a tavola, inondava la cameretta mentre la sua mamma, truccata e vestita di tutto punto, si apprestava a uscire per il compleanno di un'amica.
Nonostante la mater crocerossina abbia acquisito negli anni un'abilità non comune nella pulizia e bonifica di ogni tipo di ambiente vomito-invaso (auto, letto, abiti, tavola), che effettua alla velocità della luce, limitando al minimo il disagio del nano vomitante che viene immantinente condotto in bagno, lavato, cambiato, profumato ecc., ciononostante, pulire vomito, a Mamma Pinkytos causa ogni volta uno strisciante ed incoercibile senso di nausea. Tanto che, il più delle volte, si autoconvince di essere vittima dello stesso molesto virus del nano di turno.
Così ieri sera, terminate le operazioni di bonifica, si è svestita, struccata e infilata a letto, in attesa di alzarsi per pulire al successivo attacco del Morbillo.
Ha rinunciato a una serata di balli latino-americani e meno male, visto che ha la leggerezza di un elefante in una cristalleria, ma per fortuna il vomito si è ripresentato solo stamattina.
In compenso, il Morbillo, dopo un paio d'ore dall'addormentamento, era sveglio come un grillo, in preda ad un attacco di orticaria, acuito dalle crosticine post-varicella. Mister Baby, non gradendo la compagnia dell'arzillo ospite, ha pensato bene di andare a dormire sul divano.
E Mamma Pinkytos? Non ha chiuso occhio e ha iniziato a grattarsi pure lei.
Domani parte.
Per Lourdes.

lunedì 6 aprile 2015

A Pechino e ritorno

La Pasqua della Pinkytos' Family quest'anno è molto speciale. Da ormai una settimana Mamma Pinkytos, Mister Baby, il Minty e il Morby sono a Pechino, ospiti degli zii cinesi. Stanotte ripartiranno per l'Italia, con estremo giubilo del vicinato.
Nel grattacielo a 29 piani dove vivono gli zii cinesi, di bambini ce ne sono parecchi. Ma M&M's sembrano un esercito di maoisti in fuga. Rumorosi, dissidenti, scarmigliati. Sembrano quindici bambini.
La vicina di casa degli zii cinesi, l'altra mattina, ha salutato tutti e con una piccola valigia rossa e viola è partita per Shangai. Tornerà domani, quando la rattoppata Pinkytos' Family avrà tolto il disturbo.
In Cina i bambini occidentali sono una specie rara e venerata.
Il primo giorno a spasso per Pechino, il Morbillo, con la sua espressione accigliata e i capelli pazzi, attirava capannelli di persone, disposte a pagare profumatamente pur di farsi scattare una foto con lui. Il Morby, perplesso, chiedeva: "Perché tutti mi guardano me?" e alla vista dei flash faceva le smorfie più brutte che poteva.
Il giorno dopo, tuttavia, il nano piccolo è stato colpito dalla varicella che lo ha reso simile a una fragola con la scarlattina, come gli ha gentilmente fatto notare il fratello untore.
Il morbo pruriginoso ha costretto il nano in casa per due giorni e Mamma Pinkytos e Mister Baby a un paio di notti insonni al capezzale del nano insofferente: "Papino, soffiami il culetto" "Mamma, metti una mano qui, un'altra sulla pancia e poi dammi una manina.." "Nano, la mamma sfortunatamente ha due mani.. non tre".
Dopo un paio di giorni così, il nano pestifero è tornato sulla piazza ma le sue quotazioni agli occhi dei paparazzi cinesi sono pericolosamente scese. Riscuoteva abbastanza successo di spalle, ma non appena si girava, le attenzioni delle signorine orientali ripiegavano repentinamente sul Minty, un po' più grande ma assai meno puntinato.
La Pinkytos' Family ha visto la Città proibita, Piazza Tienammen, la Grande Muraglia Cinese, bevuto the al gelsomino e mangiato con le bacchette.
Mamma Pinkytos ha fatto pedicure e manicure (i cinesi hanno una vera e propria venerazione per le unghie) ed è stata da un parrucchiere cinese che per lavarti i capelli ti fa sdraiare su un letto.
Oggi Mamma Pinkytos è un rottame. Ha tosse, mal di gola, raffreddore echipiùnehapiùnemetta. E ora che ci pensa, se pone mente alle 14 ore di volo che la aspettano in compagnia dei suoi figli, ha anche l'orticaria.
Si sta curando con decotto allo zenzero e sciroppo cinese dagli ingredienti ignoti.
Teme non basti.
Forse lei potrebbe rimanere.
Che se la vicina torna da Shangai neppure se ne accorge.


lunedì 23 marzo 2015

In questi minuti

Tre anni fa', in questi minuti, la tua mamma era reduce da una delle avventure più incredibili della sua vita.
Il darti la vita passando dal dolore in punta di piedi, quello che serve, che purifica, che dura un tempo che lo puoi sopportare.
Questa volta ci è passata ridendo, urlando, rifiutandosi di stare in un letto, ma assecondando il proprio corpo, consapevole e coraggiosa.
Poi sei arrivato tu. Bello come il sole. Un uccellino furbo, con il piccolo becco che già si apriva. Ti ho stretto a me, sporco e profumato, ti ho cantato una ninna nanna.
Te ne ho cantate poche, dopo il 23 marzo di tre anni fa'.
Perché tu sei irridente, guascone, sfrontato, vuoi fare tutto a modo tuo e a volte fare a modo tuo significa dormire senza mutande, con i piedi sul cuscino e la testa in giù. Fare a modo tuo dà origine a mille battaglie quotidiane, non è sempre facile ed è spesso faticoso, ma nessuno sorride come sorridi tu, con i dentini tutti in fila e gli occhi brillanti.
Gli altri camminano e tu corri, Morbillo con i capelli pazzi e la frangetta tagliata in diagonale, in completa autonomia, perché "mi andavano negli occhi quetti capelli" e perché tu non chiedi, provvedi , convinto che chi fa da sè fa per tre.
Assomigli alla tua mamma tu, che sei convinto delle tue ragioni fino alle lacrime, che non molli qualsiasi cosa accada, che fai le cose sempre e solo come vuoi.
Sei profumato. Mamma Pinkytos ti bacia, ti abbraccia, ti mangia e ti stritola perché profumi di caramelle e di biscotti, di miele e di latte. E tu baci la tua mamma, la abbracci, avido d'amore e di coccole.
La tua mamma qualche volta ha paura di non essere all'altezza di questo grande amore, delle tue scenate di gelosia, della necessità di contatto, della tua voglia di fare il koala. La tua mamma è perennemente combattuta tra la necessità di farti diventare grande e di renderti autonomo e la voglia di godere del tuo bisogno di lei fintanto che la cerchi, conscia che questa magia non dura per sempre.
Lei cerca più di tutto di essere equilibrata, ma è a volte stanca, a volte poco lucida.
Ma una cosa devi sapere, amore Morbillo che sai di fragole e di panna: in amore non ci sono regole, ciò che è giusto sta sempre sul confine di ciò che è sbagliato. Chi ama sbaglia, eccome, ma se ama davvero poi sa correggere il tiro e riconoscere l'errore.
Una mamma ama molto e molto sbaglia.
La tua, quella che è nata con te tre anni fa', proprio in questi minuti, è diversa dalla mamma che c'era prima.
Le hai insegnato tanto e lei, a ricordare quel momento, ha sempre un po' la pelle d'oca.
Buon compleanno amore mio.

giovedì 19 marzo 2015

Le ultime parole famose

Mamma Pinkytos è sparita. Poco dopo avere tirato un sospirone di sollievo  per la dimissione dei piccoli mostri dall'ospedale e il ritorno agognato alla normalità.
É sparita perché aveva parlato troppo presto.
Si è sotterrata proprio. Per l'incongruo ottimismo che l'aveva fatta gridare allo scampato pericolo del tutto inopinatamente.
Nelle ultime due settimane il Minty ha ripreso la bronchite e il relativo antibiotico per la quarta volta quest'anno (con conseguenze non indifferenti sulla psiche di Mamma Pinkytos, notoriamente affetta da un'atavica antipatia per i farmaci e altrettanto notoriamente riluttante a somministrarli ai suoi nani), è tornato in ospedale per una radiografia d'urgenza, fortunatamente negativa, e, dulcis in fundo, ha ricevuto una visitina dalla Signorina Varicella. Tutto questo mentre il Morbillo gli zompetta intorno, lo abbraccia e lo bacia con  inusitato affetto. Due-tre settimane.
È quello che resta al Morby prima di essere colpito dal Pimpa-morbo.
Prima di scuoiarsi con le unghie quando alla dermatite atopica si aggiungerà la varicella.
In questo scenario di per sé desolante si aggiunge la ciliegina sulla torta, ovvero la partenza per Pechino della Pinkytos Family.
Prevista tra sette-giorni-sette.
Mamma Pinkytos già si immagina le facce delle guardie di frontiera cinesi davanti ai nani infetti e visibilmente puntinati.
Non ci vuole pensare.
Come forma estrema di autodifesa, lei vive alla giornata.
E dire che nel tripudio di croste-talcomentolato-bolle la mater survivor deve organizzare la festa per il terzo compleanno del Morby prevista per sabato, nonché il pranzo con i nonni di domenica, nonché il lavoro, nonché i turni di nonni-babysitter-volontari a badare al nano infetto nonché, forse, ma solo forse anche i bagagli per all the family per dieci giorni.
Era tutto a posto.
Era.
Le ultime parole famose.