martedì 17 febbraio 2015

Sconto comitiva

Mamma Pinkytos deve essere stata molto buona nell'ultimo anno.
Questo lusso, questo premio, questo 2×1, questo insolito ed inatteso sconto comitiva non capita a tutti.
Lei, la mater non dormiens, è indubbiamente una privilegiata.
Due figli su due con la gastroenterite, ricoverati nello stesso ospedale fatiscente simil-Burundi non capita a tutti.
In due stanze diverse poi.
Le mamme, si sa, arrivano dappertutto. Volendo hanno anche il dono dell'ubiquitá e riescono ad essere in due posti contemporaneamente.
Mamma Pinkytos tiene la mano al Morby che non vuole saperne di dormire e, nello stesso momento, tiene il sacchetto al Minty che vomita in un'altra stanza.
Beh, non è che la mater voglioandareacasa abbia proprio il dono dell'ubiquitá. Però é veloce. Come Mennea, anzi come il Bosone. Corre per il corridoio dell'ospedale alla velocità della luce.
E poi è multimediale. Mentre corre risponde a milioni di messaggi, telefona al lupo grigio perché il Morby non vuole dormire, chiede un'altra traversa all'infermiera per il 225esimo attacco di vomito del Minty.
Ora a dire il vero viene un po' da vomitare anche a lei.
Per la stanchezza, per la frustrazione, per l'incertezza della situazione.
È sicura che in un ospedale da campo dell'Etiopia se una mamma ha due bimbi le consentono di tenerli entrambi con sé, che i materassi e le reti sono migliori di queste, che le prese di corrente se ci sono sono attaccate al muro.
Per simpatia le chiedono se ce l'ha un terzo figlio da ricoverare.
Lei non è in vena di battute e comunque no, non ce l'ha..
Dello sconto comitiva ha già usufruito.
E non ne vorrebbe approfittare.

domenica 15 febbraio 2015

Happy Valentine

Mamma Pinkytos ha passato un romanticissimo S.Valentino al Pronto Soccorso, tete a tete con il Morby vomitante e per nulla felice dell'insolita giornata. Dopo avere passato una notte insonne con il nano piccolo visitato ogni quarto d'ora da quell' invadente del signorino Vomitillo con tutte le conseguenze del caso (montagne di lenzuola-pigiami-mutande da cambiare, chiazze di vomito da pulire..), la mater previdente ha preso letteralmente armi e bagagli (lei che di solito è per il bagaglio minimal, in previsione di lunghe ore di attesa, non ha tralasciato nulla: dai libri allo spazzolino da denti, dai cambi al tablet ecc.) e ha portato il Morbillo lamentoso e pallido come un cencio in ospedale.
Ebbene, l'avventura di mamma e nano nel meraviglioso mondo dei virus stagionali non è ancora finita.
Hanno spiluccato un panino al cotto in due e dormito schiena contro schiena, vestiti, in un letto corto.
Il nano ha fatto litri di flebo e, a poco a poco, complice la febbre, gli è tornato il suo colorito da Heidi. Ma non ha toccato né acqua nè cibo e le flebo devono continuare.
Al mattino, poiché nell'ospedale non c'era posto, hanno vinto un emozionante giro in ambulanza verso un altro ospedale e ora aspettano nell'ennesimo corridoio che si liberi un letto. Il Morbillo sonnecchia catatonico. La mater infermiera accusa la stanchezza.
Dell'ospedale Mamma Pinkytos ha capito alcune cose:
1. in un mondo di genitori e nonni a disposizione dell'infans malato, se sei una mamma sola non gliene importa nulla a nessuno. Puoi morire di fame e di sete, farti la pipì addosso e dormire in piedi come i cavalli se non hai nessuno a cui lasciare il nano mentre ti assenti per necessità impellenti. "Signora, prenda un the per il bambino ai distributori esterni." " Signora, le lascio il vassoio per il bambino." "Signora, cosa mangia suo figlio per colazione?" E io???? Se uno ha due figli o ne molla uno al miglior offerente o lo lascia, come è giusto, al legittimo consorte. Fa la mamma single e si tiene fame e pipì.
2. Il sonno in ospedale è pochissimo considerato e per nulla tutelato. Le luci al neon si accendono quando meno te lo aspetti. La febbre viene provata di continuo che il nano e la mamma dormano o meno. Alle 4 di mattina si conversa amabilmente di Sanremo e le infermiere in camice colorato fanno le bolle al nano febbricitante. Tanto si può dormire tutto il giorno.
In teoria. Perché la mamma non dorme mai. Figurarsi in ospedale, seduta e vestita.

domenica 8 febbraio 2015

A maiuscola

Mamma Pinkytos non sa cosa ha fatto per meritarselo. Forse niente, perché le cose belle della vita capitano per caso.
In ogni caso lei, la mater nonescosenonholaborsaintonataalcoloredellescarpe ha proprio delle Amiche con la A maiuscola.
Ha delle Amiche che per trovare il modo giusto per festeggiare il suo 35esimo compleanno hanno costituito un gruppo di Whatsapp lungo tre mesi e tremila messaggi. Ha delle Amiche che hanno fatto vestire lei, la mater fashion addict, con la tuta da sci e gli scarponi da montagna e si sono presentate in ghingheri, con tanto di tacchi e tubino. Ha delle Amiche che le hanno fatto credere che avrebbero fatto free climbing in quota e che, dopo averla bendata, hanno portato Mamma Pinkytos alle terme. Senza costume e senza ciabatte, ma con i Moon Boot e la tuta da sci. Ha delle Amiche che le hanno portato un costume a testa, per farglielo scegliere, e anche uno zainetto tutto per lei, amorevolmente preparato da quel fedifrago di Mister Baby che aveva ampiamente caldeggiato la scelta della tutona imbottita, vincendo le perplessità di Mamma Pinkytos. Nello zainetto c'era un look total brown, dalle scarpe alla collana (ma quella purtroppo l'ha vista solo dopo), peccato solo mancasse il costume e, al posto delle infradito di ordinanza, il coniuge sprovveduto avesse infilato delle ciabattone da scogli, di quelle per non pungerti con i ricci di mare, per la Spa a 5 stelle.
Mamma Pinkytos e le sue Amiche mamme (peccato solo per Mamma Baby che, dopo avere preso parte a pieno titolo all'organizzazione, ha dovuto dare forfait causa febbre) si sono godute un pomeriggio tra chiacchiere, saune e bagni di vapore. Sono state in ammollo così tanto da fare annebbiare la vista ed evaporare i pensieri. Hanno preso l'aperitivo in accappatoio poi si sono cambiate e sono uscite a cena. Mamma Nolly ha preparato la torta e Mamma Pinkytos, commossa, ha avuto il suo biglietto di auguri con raffigurata una gallina (con estremo giubilo dei nani per i quali la loro mamma è universalmente nota come "gallina spennata") e due biglietti per il concerto del suo cantante preferito.
Mamma Pinkytos è debole di cuore ma è eroicamente sopravvissuta a tante emozioni tutte insieme.
Le Amiche con la A maiuscola non fanno mai una cosa per volta. Loro ti studiano. Se è un periodo in cui sonnecchi e perdi un po' la bussola, ti stupiscono e ti riportano di peso sulla strada maestra.
Sgridandoti se serve. O facendoti capire che non è facile per nessuno, ma male comune è mezzo gaudio. Più una risata.
Mamma Pinkytos invecchia e ha perso un po' di smalto. Aveva bisogno di ricordarsi che la vita è anche questo.
Lasciare che gli altri si prendano cura di te e ti ricordino che lo smalto si può rimettere. Infinite volte.
Ricevere una sorpresa che è affetto, Amicizia, vicinanza, tempo regalato.
Le Amiche con la A maiuscola ti fanno stare bene.
E se ti portano alle terme con la tuta da sci in borsa hanno sempre un costume di scorta.

sabato 24 gennaio 2015

Un aiutino

La mamma non dorme mai. Anche nei rari casi in cui il nano Morbillo dorme per tutta la notte, senza chiamare: "Mamminaaaa!" ogni venti minuti netti, lei non dorme più.
Guarda il soffitto, conta le ore, fa il sasso cercando di rilassare i muscoli, fa stretching, fa gli addominali, conta le pecore, si alza a bere e a fare pipì, a volte risponde alle mail.
E alla mattina sembra la versione cicciotta di Morticia Adams.
Però si trucca in modo impeccabile,  a volte mette anche i tacchi e si sente, tutto sommato,  guardabile.
Fa niente se poi incontra la sua amica Mamma Iaia Stakanov che le dice brutalmente che ha gli occhi "da triglia lessata ma con le venuzze rosse". Cerca sempre di incontrarla verso l'ora di pranzo,  quando le energie sono in calo e comunque l'autostima della mater non dormiens è ai minimi storici. Così la mattina è andata,  lei si è già palesata in pubblico con gli occhi da triglia lessata e il colorito da Morticia, ha già ascoltato n interlocutori senza capirci quasi nulla e si è già trangugiata almeno tre caffè, di cui uno rigorosamente decaffeinato per in sussulto di buonsenso. Insomma,  metá della giornata è andata e chi vivrà vedrà.
Mamma Iaia la guarda e, mentre Mamma Pinkytos manifesta la propria intenzione di fare ricorso a rimedi drastici contro l'insonnia,  le consiglia kiwi e noci, dall'effetto assicurato. Perché dopo avere passato metà della notte sul water per via del noto effetto lassativo,  l'altra metà si dorme. Per forza.
Non dormire ha effetti potenzialmente devastanti,  Mamma Pinkytos lo sa bene.  Così ha iniziato con l'aiutino nature, valeriana ed escolzia, senza farsi troppe illusioni.
Ad ogni modo, quel che ha capito e che influenza non poco ogni valutazione di efficacia sui metodi utilizzati, è che, statisticamente,  dopo due barra tre notti completamente insonni, si dorme. Almeno un po'. Magari solo fino alle cinque del mattino, magari si fatica ad addormentarsi ma alla fine si stramazza esanimi.
Tutto ciò capita in un periodo in cui Mamma Pinkytos avrebbe bisogno di essere lucida, sul lavoro e altrove.
Questo fine settimana, sola con i nani, avrebbe voluto passare del tempo con loro, magari spiaggiati sul divano a vedere un cartone animato,  magari al parco oppure al cinema. Invece no.
Un imprevisto di lavoro capitato tra capo e collo l'ha costretta a fare ricorso all'aiutino che, in questo caso, non consiste nel somministrare valeriana ed escolzia ai nani sperando di farli cadere in deliquio fino a nuovo ordine bensì nel portarli dai nonni da venerdì sera a domenica.
Così la mater laborans è murata in ufficio da stamattina sommersa dalla carta ed, eccezion fatta per una fugace visita di Crazy Boy, non ha parlato con anima viva. Si è chiesta se anche in questo caso potesse fare ricorso a qualche aiutino, nella persona di qualche collega solidale e collaborante, ma non ha trovato volontari.
Mannaggialamiseria.
Almeno qualcuno che le porti una brioche o una pizzetta mentre annega nella carta.
La solidarietà non è di questo mondo.

mercoledì 14 gennaio 2015

Diabolik

È ufficiale,  anche se ampiamente previsto: il Morby, secondogenito di Mamma Pinkytos, altrimenti denominato Morbillo, è una peste. Tanto da essersi meritato il soprannome di Diabolik per le sue doti di attore e di abile e diabolico dissimulatore.
Il Morby, che chiama la sua adorata "mammina" con l'appellativo poco urbano di "gallina spennata" se solo la genitrice si azzarda a contraddirlo o a negargli qualcosa,  ha sempre la risposta pronta e, a dispetto dei suoi due anni e dieci mesi, lascia spesso interdetto l'interlocutore.
1. Mamma Pinkytos: "Morby, assaggia i broccoli".
Morby: "Nooo! Sanno di calzini sporchi! "
2. Mister Baby: "Mangia la pasta che è buona.."
Morby: "Ma figurati!"
3. Mamma Pinkytos: "Scendi veloce dalla macchina che siamo in mezzo alla strada, altrimenti mi investono. Poi come si fa senza mamma?!"
Morby: "Ne compriamo un'altra".
Mamma Pinkytos: "Non le vendono le mamme..."
Morby: "Certo! Al negozio le vendono..."
Senza contare il faticoso rituale di addormentamento del nano Morbillo che esaurite le richieste di latte-acqua-crema-pipì, inizia ad inscenare malanni immaginari di ogni tipo.
Morby: "Ho la febbre mi sa".
M.P.: "Non mi sembra proprio nano".
Morby: "Certo. Sono scottissimo!"
M.P. "Dormi che domani ti è passata"
Poi il nano ha la tosse (e si sforza così tanto da diventare paonazzo), mal di gamba, di testa, di occhi e di orecchie.
Infine gli scappa di nuovo la pipì e, se la sera è fortunata, anche la cacca.
Senza contare il suo scarsissimo autocontrollo durante il botte-time che fa inevitabilmente parte del rituale dei due nani maschi di Mamma Pinkytos.
Se il Minty, furbetto, fa sgambetti di nascosto  e al più elargisce qualche pizzicotto, il Morby scaglia la spada di legno sulla testa del fratello senza pietà.  Poi dice, candido come la neve: "Scusa Minty. Non l'ho fatto apposta."
Se non elargisse coccole e baci in quantità,  con la sua pellina morbida ed il profumo biscottoso di miele, Mamma Pinkytos lo avrebbe già spedito al riformatorio che, come dice il Nonno M, le piante vanno raddrizzate da piccole.
Ma i figli, si sa, sono "piezz' e core" e Mamma Pinkytos,  nel nano pestifero, un po' si riconosce.
Da qualcuno avrà pur preso...

sabato 10 gennaio 2015

Je suis Charlie

Mamma Pinkytos questa sera ha idealmente una matita in mano.
Mamma Pinkytos, che ha appena finito di preparare le crespelle e che ha un diavolo per capello perché i suoi nani non dormono ancora mentre lei, che di notte è spesso sveglia, dormirebbe volentieri e già da un pezzo, questa sera si sente piccola.
Piccola davanti alle enormità della vita, davanti alla disumanitá che si insinua nella mente di qualcuno che arriva a credere che un'idea, o un'ideologia, debba essere imposta con il sangue.
Noi, abituati a condividere tutto ciò che ci passa per la testa, talvolta prima ancora che sia arrivato veramente alla testa, alle libertà ci abbiamo fatto il callo.
Libertà di espressione, libertà di critica, libertà di stampa, libertà, talvolta, anche di intraprendere velleitari attacchi frontali contro un quisque de populo e non solo, dietro il paravento di un social network.
Poi arriva il giorno di Charlie Hebdo.
Arriva il giorno in cui questa libertà a cui non davi più peso ti scotta in mano come una patata bollente. Arriva il giorno in cui saresti tentato di farne a meno, magari solo per un po' perché la vita vale di più. Ma è proprio in quel giorno che bisogna rischiare di scottarsi le mani, che bisogna brandire la matita come un'arma. L'arma della non violenza. L'arma del dissenso. Je suis Charlie. Nos sommes tous Charlie.

martedì 6 gennaio 2015

Keep calm

Mamma Pinkytos deve mantenere la calma, per una serie di motivi che ripete come un mantra.
Primo, oggi è la sua festa, quella vera, quella della Befana. Lei che è invecchiata da pochi giorni sfondando il traguardo poco simpatico dei 35 (ovvio che Mamma Pinkytos non è vecchia in senso assoluto. E non lo è neppure in senso relativo al confronto delle sue tante amiche di 40-45. Ma suvvia, se il paragone lo facciamo con chi di anni ne ha dieci di meno o magari anche solo con chi di figli ne ha un paio di meno, la differenza c'è tutta), ormai è una befanina fatta e finita e ha salutato con il consueto giubilo gli immancabili auguri del suo amico Terminator che il 6 gennaio la pensa proprio sempre.
Secondo, le vacanze sono finite e mentre l'intero globo terracqueo si cosparge il capo di cenere, lei, la mater snaturata è contenta che domani la scuola si faccia di nuovo carico dell'impresa di raddrizzare i suoi nani che, ultimamente, le costa titaniche fatiche. Ed è quasi quasi contenta anche di tornare a lavorare, di potersi permettere qualche caffè ogni tanto e qualche viaggio in auto in perfetta e beata solitudine.
In queste vacanze Mamma Pinkytos è diventata più selvatica, rigorosamente e sfortunatamente, condividendo l'identico destino con M&M's, sempre più anarchici, refrattari alle regole e inclini al turpiloquio, seppur commisurato alla loro età ("Gallina spennata" - 'Maiale arrostito" - "Testa piccola").
La mater non dormiens si è pericolosamente adeguata, limitando al minimo sindacale le regole per non essere costretta al rimbrotto e alla sfuriata continua.
Terzo: con la ripresa dell'asilo, il malefico Morbillo, la cui messa a letto è diventata una delle dodici fatiche di Ercole, alla sera sarà sfinito e, si spera, meno refrattario a scivolare tra le braccia di Morfeo.
Al momento, per evitare l'allettamento forzoso, fa ricorso a un serie variegata di pretesti che spaziano dall'ipocondria alle allucinazioni.
"Mi fa male qualcosa"
"Cosa?"
"Il culetto dai. Metti po' di crema."
"Fatto nano. Ora dormi."
"No posso."
"E perché?"
"Mi sta cadendo un dente, mi sa."
"Nano, i tuoi dentini sono tutti al loro posto."
"Ho un buco nell'orecchio peò.."
"Adesso basta amore. Dormi."
"Eh ma in quetta stanza c'è forte odore di mela..."
"Io non lo sento."
"Allora portami l'acqua. "
L'intera sequenza si ripete, mutatis mutandis, tutte le sere e quando, sfinita ed esasperata, Mamma Pinkytos decide di fare la gnorri, il Morbillo molesto urla come un ossesso e prende a calci la testiera del letto.
Altro che keep calm.
Mica è zen lei. Tutto il contrario.
Quarto e ultimo motivo per cui guardare con favore al futuro prossimo è che le cose possono solo migliorare.
Se contiamo che:
- l'ultimo dell'anno il Minty è stato investito da un tedesco in bicicletta rimediando per fortuna solo un livido al viso;
- Mamma Pinkytos non ha neppure sentito lo scoccare del nuovo anno perché intenta ad accudire il Morby che, schiantatosi contro una panca alle 23,55, grondava sangue a spruzzi;
- il 2 gennaio, giorno del suo compleanno, ha fatto appena in tempo a portare il Minty a pattinare sul ghiaccio (pattinare è un eufemismo, poiché la mater Carolina Kostner ha passato mezz'ora buona a sollevare di peso il nano-mattone del tutto incapace di stare in piedi) salvo poi accorgersi di avere commesso un madornale errore sul lavoro e passare le successive due ore in ufficio con il nano per tentare di rimediare;
- il 3 gennaio Mamma Pinkytos ha installato felice nella sua auto il seggiolino nuovo per il Morby, all'uopo acquistato, visto che il nano hitleriano si rifiutava di salire in macchina perché "mio seggiolino tloppo piccolo. Io sono grandeeeee!!". Senonché il nano malefico pensava bene di vomitare abbondantemente per la prima volta in vita sua. Mamma Pinkytos passava metà della giornata a pulire il vomito e l'altra metà a sentire puzza di vomito in ogni dove.
Keep calm. Può solo migliorare.
Domani Mamma Pinkytos andrà al lavoro.
Domani sera uscirà a cena con Mamma Uma Lineaperfetta per festeggiare ambedue i loro compleanni.
E se non basterà, ascolterà il consiglio di Mamma Iaia Stakanov: Lourdes.
O Medjugorie.
In base all'umore del momento.