giovedì 5 giugno 2014

Modalità estate

Da oggi, il primo giorno non piovoso della settimana, Mamma Pinkytos è ufficialmente in modalità estate. 
La mater coraggiosa ha deciso che, da oggi in poi, che ci sia sole o il diluvio, per lei è estate e si vestirà in sandali e magliettina. Bando alle calze, all' abbigliamento a cipolla e a tutti i fastidiosi orpelli della stagione di mezzo.
Forse avrà freddo al mattino ma al pomeriggio non ne può più di peregrinare tra l'asilo e il parco, sudata come un muratore, con nelle mani (che fatalmente e invariabilmente sono soltanto due) tre cardigan, tre giubbini, una bicicletta, un monopattino, una borsa che pesa quanto un bagaglio a mano della Ryanair,  due nani riottosi e il cane Ralphi ovvero il cane di peluche del Morby, camminante, abbaiante, mangiante e chipiùnehapiùnemetta.
Per quanto riguarda i due nani, la bicicletta, il monopattino,  la borsa e il cane Ralphi, che ormai è uno di famiglia e ogni due minuti bisogna fermarsi perchè deve fare cacca, pipì, bere, mangiare e "salutae suoi apici",  Mamma Pinkytos teme non ci sia nulla da fare fino alla fine dell'estate. Ma giacchini e maglioncini non li vuole più vedere, anche perchè, nel numero di sei, contribuiscono considerevolmente ad appesantire la mater da soma.
Anche i nani, che vedono alcuni ardimentosi compagni di asilo aggirarsi i canotta e sandaletti da febbraio, non ne possono più della mise cipollosa.
Il Minty, da quando a Djerba ha assaggiato uno scampolo di estate, ogni mattina appena apre gli occhi saluta invariabilmente il mondo con la seguente frase: "Oggi posso le maniche corte? E i pantaloncini? E i sandali?" La prima richiesta è pressochè sempre esaudita, la seconda con parsimonia e la terza non ancora.
Oggi, stante l'adozione della modalità estate, Mamma Pinkytos ha preparato per il nano grande gli agognati shorts. Lui, ebbro di gioia, nel suo stile di quasi cinquenne alla conquista del mondo, in vista della gita dell'asilo di domani ha rilanciato: "Domani mamma, metto canottiera e costume che la maestra ha detto che fa moooolto caldo."
I soliti nani. Gli dai la mano e ti prendono il braccio.
Per non essere da meno, il Morbillo ha detto: "Sceggo io vettiti" e ha preso dal cassetto un paio di pantaloncini da mare lavati e stirati e li ha utilizzati per pulire il pavimento.
Inconvenienti del self service e del nuovo clima estivo.
La Pinkytos Family è ufficialmente il modalità estate e l'estate, si sa, è essenzialmente anarchia.
E il Morby è il tipo più estivo che esista sulla faccia della terra.

lunedì 2 giugno 2014

Per tutti i giorni della tua vita

Domani si torna al lavoro, con fatica fisica e psicologica, dopo un lungo weekend iniziato venerdì con una scorpacciata di matrimoni, ben due in un giorno.
Mister Baby e Mamma Pinkytos hanno elargito auguri e sorrisi, hanno fotografato e si sono fatti fotografare, si sono abbuffati di pizzette, bignè, culatello e tempura di verdure, hanno fatto un tuffo nel passato rivedendo vecchi amici, sono tornati alle due di notte come non succedeva da una vita (e Mamma Pinkytos non ha ancora smaltito la notte brava).
Mamma Pinkytos, cottimista del matrimonio, ha camminato eroicamente sui dieci centimetri di tacco delle sue scarpe nuove per sedici ore consecutive, è riuscita ad arrivare alla seconda messa evitando di macchiarsi il vestito con la Rustichella dell'Autogrill (ma se l'è macchiato subito dopo. Nessuno è perfetto) e ha infilato furtivamente in borsa quattro confetti per i nani esattamente come faceva la sua nonna (ma lei la borsetta la riempiva).
Si è pure divertita alla fine, perché a lei, questo tripudio di "tutti i giorni della tua vita", questo contratto sine die giuridicamente tirato per i capelli, questa condanna a sopportarsi per l'eternità ormai puramente teorica piace.
Sì, le piace e ci crede abbastanza.
Non che nella vita non si possa cambiare idea, non che i perigliosi sentieri di ventura non possano portarci lontano dalla strada maestra, ma è vero che per fare un progetto di vita servono pazienza, impegno, sopportazione.
Per favore, grazie, scusa.
Le tre parole chiave per un matrimonio ben riuscito secondo Papa Francesco.
E pure secondo Mamma Pinkytos.
E parte tutto da lì: da quel "per sempre" che è insieme un impegno e una speranza, da quella festa finita ballando scalzi fino alle due del mattino.
Parte tutto da lì, poi da due si diventa tre, poi quattro, poi arrivano le difficoltà e la bellezza di superarle insieme.
Dalla festa di Mamma Pinkytos sono passati sei anni e una vita.
Per lei ora andare a un matrimonio è una bella eccezione perchè delle sue amiche qualcuna ha scelto di non sposarsi, qualche altra è già separata e non le pare che all'orizzonte ci siano altri sponsali.
"Tutti i giorni della tua vita" per qualcuno è una minaccia, ma è una frase che ha sempre il suo fascino.
Di solito, in questo momento, a Mamma Pinkytos scappa una lacrimuccia.
Anche se succede per due volte in un giorno solo.

giovedì 29 maggio 2014

Barzellette

Il Minty, di ritorno da scuola: "Mamma, ti racconto una barzelletta. C'è un ladro di appendini che ruba tutte le cose per appendere che ci sono in una casa. A un certo punto arriva la polizia e un poliziotto gli dice: "Io ti appendo!" Fa ridere vero mamma?"
"?!"
"Ne vuoi sapere un'altra? Dai te la dico: ci sono una carota e un pomodoro. La carota dice al pomodoro :"Devo dirti una cosa" e il pomodoro risponde:"Blablagluglastruncablabla..." Ti piace mamma?"
Mamma Pinkytos non è mai stata particolarmente amante del genere e a reggere lo humor inglese del Minty non sa se ce la puó fare.

martedì 27 maggio 2014

Last minute

Domani la sveglia di Mamma Pinkytos suonerà alle 6 e lei, questa sera, avrebbe voluto, come quasi ogni sera (e come non fa mai), andare a letto presto.
Poi, come è ovvio, ha trovato qualcosa da fare e, nella fattispecie, "restaurare" con materiale di recupero, una borsetta color grigio perla piuttosto malconcia. Ha tentato di attaccare pajettes con la colla vinilica, di coprire i segni del tempo con una spilla, di cucire fiocchi e tessuti vari. Il risultato è orrido, ma il tempo di Mamma Pinkytos è volato.
Il fatto è che la mater disorganizzata venerdì deve andare a ben due matrimoni, uno al mattino e uno alla sera ed  è in clamoroso ritardo su tutta la linea.
Sabato aveva previsto di riuscire a ritagliarsi un'ora in beata solitudine per comprarsi  un paio di scarpe o un abito, ma il Minty le si è aggrappato come un polipo ed è stato l'allegra compagnia del suo shopping: "Mamma, questa scarpe sono bruttissime." "Mamma, posso dirti una cosa? Come fanno le persone a camminare in equilibrio su questi cosi lunghi? Sono scarpe? E perché esistono se danno fastidio a tutti?" ( sante parole).
"Mamma, guarda! Queste scarpe sono deliziose!"
Risultato della shopping session: commesse in visibilio per il nano, Mamma Pinkytos a bocca asciutta.
Ieri Mamma Pinkytos metteva in atto il piano di emergenza: lavava con foga tutti i coprispalle et similia esistenti in casa e provava tutti i vestiti: quello seminuovo, quello elegante a palloncino, quello lungo, quello praticamente d'epoca, mentre i nani le gironzolavano intorno in simultanea rendendola nervosissima.
"Mamma, per favore, mi ritagli questo disegno?"
"Mamma! In brascio!"
" Dai mamma, questo cartoncino è troppo grosso, vieni a darmene un altro!"
"Mamma, ciuccio!"
"Mamma,  io vorrei una carota o le crespelle."
"Anche io ota."
"Mamma, uffa, sono morto di fame, vuoi venire?! Ma cosa è Carnevale? Giochi ai travestimenti?"
"Mamma, non è che noi possiamo stare qui ad aspettare una carota tutta la sera..."
Mamma Pinkytos, con un diavolo per capello, ha rinunciato al defilè, ma nonostante le continue e fastidiose interferenze ha maturato l'idea della necessità di un paio di scarpe nuove?
Stamattina,  in un ritaglio di tempo, la mater last minute faceva il suo dovere e comprava un paio di scarpe proprio come le servivano.
Il resto, vestito compreso, sarà un accessorio delle scarpe.
Mica deve trovar marito lei.
Comunque vada sarà un successo.

giovedì 22 maggio 2014

Vota Antonio La Trippa

"Quando sarete chiamati alle urne, per compiere il vostro dovere, ricordatevi un nome solo: Antonio La Trippa. Italiano! Vota Antonio! Vota Antonio La Trippa!"
Dopo "Gli onorevoli" e la politica secondo Totò, Mamma Pinkytos vi propone "la politica secondo Minty&Morby".
L'election day si avvicina e la Pinkytos' Family ha il proprio onorevole personale, Mister Baby, candidato alle elezioni comunali.
I nani, pur non avendo ben compreso chi deve eleggere cosa e neppure cosa in concreto voglia dire "eleggere", sono elettrizzati e, ovviamente, insieme a Baby Lila Capellipazzi che ha appeso nella sua cameretta il santino di Mister Baby, sono i più fervidi sostenitori del pater familias. E considerato che non hanno il diritto di voto, è un dato indubbiamente significativo.
Il Minty, oltre che dai cartoncini con la foto del padre che lo mandano in visibilio ("Forte! Li posso portare a scuola? Ti pregoooooooo!" La risposta è sempre stara un "no" convinto), è irresistibilmente attratto da tutti i manifesti di propaganda elettorale, ivi compresi quelli con i soli simboli delle liste e i nomi di tutti i candidati scritti piccoli piccoli.
Minty: "Rallenta mamma! Devo vedere quelli."
Mamma Pinkytos: "Nano ma non possiamo fermarci ogni volta!"
Minty: "Ecco! Mamma fermati! Ho visto il simbolino del mio papà!"
Mamma Pinkytos: "Ti sbagli nano. Quello è proprio del partito avverso."
Minty: "Che partita fanno?"
M.P.: "Non partita, partito. Ma va bene uguale. Giocano uno contro l'altro,"
Minty: "E allora ti dico che è quella la squadra del mio papà. Questo simbolino me lo ricordo benissimo."
Mamma Pinkytos è preoccupata. Oltre ad un nano che fa propaganda per la lista rivale, Mister Baby ha pure il problema del simbolino confondibile. Immagina fiumi di ottantenni che mettono la × sul logo sbagliato e le amiche di Mamma Pinkytos che, intendendosi di politica come di leveraged buyout, votano mentre pensano al pollo nel forno, su un simbolo rosso e verde a caso ("era così uguale!")
Sempre se votano. Già si immagina Mamma Polly Capellipazzi che le dice: "Volevo andare a votare ma poi è uscito il sole e siamo andati a mangiare il gelato!"  o Mamma Gabry Camomilla che si scusa: "Se fossi andata a votare avrei DI SICURO votato La Trippa, ma visto che mio marito è uscito con i nani ne ho approfittato per pulire la casa e per fare una corsa sul tappeto persiano."
Il punto è che Mister Baby i voti non li chiede. Ha fatto un'eccezione con Santa Domitilla Pensacitu e gli è costato due ore di lamentele sulle magagne condominiali.
Mamma Pinkytos è ancora peggio. Per lei la domanda: "Cosa voti?" è personale e intima almeno quanto: "Di che colore hai le mutande?", a chiedere voti per chichessia si vergogna come una ladra e, a pensarci bene, il fatto di potere votare Mister Baby, nel quale ha per ovvi motivi estrema fiducia, le risolve un mucchio di problemi.
Infine il Morby, duenne incorruttibile, dalle idee chiarissime e, per fortuna, non votante. Lui davanti ad un cartellone due metri per due, con millanta simboli, ha indicato con il suo ditino quello della "Lega Nord": "Piace quetto." Non c'è stato verso di fargli cambiare idea.
Mister Baby, in onore del nano piccolo, è diventato per l'appunto verde.
Poi ha abbozzato. Il nano non vota. Uno di meno.
La guerra è guerra.
Vota La Trippa.

mercoledì 21 maggio 2014

Diritti e doveri della mater lavoratrice

Stamattina a colazione non c'erano le fette biscottate ed il frigorifero della Pinkytos' Family era (ed è) così vuoto da fare invidia al deserto dei tartari.
Mister Baby aveva un diavolo per capello: "C'è la spesa da fare nel caso non te ne fossi accorta.
Mancano le fette biscottate, il detersivo per i piatti.. Manca tutto."
La mater inadeguata provava umilmente a replicare: "Le crepes agli avanzi di frigorifero dell'altro ieri e il merluzzo surgelato di ieri non mi sembravano poi così male.."
Ma Mister Baby, sordo alle giustificazioni della masterchef nostrana, infieriva: "Non ti puoi esimere dal fare la spesa o fare la spesa on line perchè devi portare i nani al parco.. Si fa la spesa e poi a casa a giocare da soli. Così i nani imparano a diventare autonomi!"
"Cosa hai contro la spesa on line?" Rispondeva piccata Mamma Pinkytos: "E poi ieri volevamo andare al supermercato, ma non ci siamo riusciti per CAUSE DI FORZA MAGGIORE!"
"?!"
"Sì, perchè la sottoscritta Mamma Pinkytos non se la sentiva FISICAMENTE E PSICOLOGICAMENTE di affrontare la spesa-session con tutte le sue implicazioni (recupero anzitempo dal parco dei due nani renitenti e delle rispettive biciclette, posizionamento degli anzidetti velocipedi uno nel bagagliaio e uno direttamente sul sedile lato passeggero con effetti nefasti per la schiena dolorante di Mamma Pinkytos, spedizione al supermercato con i due nani uno che cammina suo malgrado frignando e uno che si lascia andare a peso morto che la ubriacano di chiacchiere e richieste e lei che non si ricorda più cosa doveva comprare, coda alla cassa con i mostri che infilano ogni sorta di cosa nel carrello, rientro a casa con i due nani uno che cammina suo.mal grado frignando e l'altro che si lascia andare a peso morto e in più le borse della spesa. Quando torna Mamma Pinkytos andrebbe direttamente a letto per almeno tre giorni)."
"Ma non va bene." Rispondeva serafico Mister Baby "La spesa è una prioritá e non devono fare capricci. Quando ero piccolo io al supermercato mi divertivo un sacco."
Sará...  Quando Mamma Pinkytos aveva l'etá dei suoi nani, alla spesa preferiva la ghigliottina.
Sospettava che il gene sbagliato venisse da lei.
Nel frattempo, i nani vocianti venivano a tavola per la colazione e iniziava la lezione n.1 del pater familias: "Bambini, non si puó sempre andare al parco a giocare al pomeriggio."
Minty: "Non andiamo sempre. Quando piove non ci andiamo."
Morby: "Piove no."
Mister Baby: "Volevo farvi capire che non dovete fare capricci se la mamma vi dice, per esempio, che bisogna andare a fare la spesa. La mamma lavora, i nonni non sono vicini e lei non puó pulire la casa o andare al supermercato mentre siete all'asilo."
Minty: "Puó pulire alla sera."
Morby: "Sera mamma."
Mister Baby: "Non puó fare tutto di sera e di notte. La mamma quando finisce di lavorare ha DIRITTO di lavare, stirare, pulire la casa e fare la spesa."
La mater pasionaria ha pensato che, per certi versi, era meglio quando le donne non avevano diritti.

sabato 17 maggio 2014

La fatica delle operazioni di restauro

Il pensiero che Mamma Pinkytos ha formulato cinque minuti fa, mentre ingaggiava una lotta senza esclusione di colpi con l'ultimo frammento dello smalto semi permanente della scorsa estate che non ne voleva sapere di abbandonare l'unghia del suo alluce, le è sempre appartenuto, anche dieci anni fa, anche quando era più giovane e più magra: le operazioni di restauro, o di remise en forme che dir si voglia, sono una gran fatica.
Incremettarsi, imbellettarsi, tentare con scarsi risultati di mimetizzare occhiaie e brufoletti, lisciarsi o arricciarsi i capelli sono attività che le hanno sempre dato una gran noia.
Lei, la mater paleozoica, che per natura è un po' sciatta e un po' pigra, ha sempre guardato con un misto di sospetto e ammirazione chi si vede in giro alle otto del mattino perfettamente truccata e senza un capello fuori posto o chi esce per andare al cinema in tiro come se andasse a un matrimonio.
Lei nun gliea fa.
Grazie al cielo, nonostante questo, prima che la sua autostima avesse un netto tracollo a causa della panza da quinto mese che si ritrova, scomoda eredità della gravidanza numero due ("La panceraaaaa! Tutta colpa del fatto che non hai messo i mutandoni ascellari" tuona la Nonna R. Mah!), Mamma Pinkytos ha sempre avuto una discreta capacità di accettazione del suo aspetto fisico, al netto degli inevitabili momenti down che capitano a ogni essere umano, uomini reticenti compresi ("Un brufolo.. Oddio... meglio barricarsi in casa!" - " La cellulite! Che orrore... Quest'anno niente costume..").
Di casa alla fine è sempre uscita e si è sempre messa anche il costume, compensando con una bella abbronzatura ambrata la linea non proprio slim.
Però deve ammettere che, con l'avanzare inesorabile degli anni e con la crescita esponenziale degli inestetismi dovuti (oppure no) alle due ravvicinate maternità, inizia a comprendere la necessità di nascondere-mimetizzare-ricostruire-imbellettare-bistrare.
E talvolta è disposta a sobbarcarsi la relativa fatica.
Ora anche lei la mattina, nani permettendo, si trucca seppure poco e male, ogni tanto, se ha tempo, mette pure l'ombretto.
Nella borsa tiene il gloss e ogni tanto si dà una passatina.
Si è fatta mettere l'estate scorsa (udite udite!) lo smalto semi permanente alle unghie dei piedi. Sì, proprio dall'estetista, soggetto la cui porta non aveva mai varcato fino a quel momento, neppure in occasione del suo matrimonio. Era stato il regalo per la festa della mamma che le aveva fatto la Nonna R. E, peraltro, è stata anche l'unica occasione in cui l'ha varcata quella porta visto che, a distanza di un anno, sta cercando di fare saltare a colpi di lima il residuato bellico di quel malefico gel che avrebbe dovuto essere rimosso, previo appuntamento,  dall'estetista medesima un paio di mesi più tardi. A furia di rinviare, é passato un anno.
Smalto a parte, ora anche la mater bacchettona, estimatrice del nature look, quando e come può tenta qualche imbellettamento per piacersi di più.
Mamma Pinkytos ha capito che non era sciatta nè pigra, era solo più sicura di sè e si piaceva abbastanza.
Forte di un buon grado di autostima, si accettava per quello che era: non magrissima, ma certamente non grassa, non bellissima, ma certamente non brutta. Di lei, come di quasi tutti, ce n'erano di più belle, di più brutte, di più magre e di più grasse.
Oggi è tutto più complicato e diverso.
Quando non si hanno più vent'anni il corpo diventa uno specchio: la stanchezza si vede, le notti insonni si vedono, le torte al cioccolato si vedono, gravidanza e allattamento si vedono.
E le operazioni di restauro diventano quantomai necessarie e complicate.
Mamma Pinkytos si specchia e pensa che, da questo punto di vista, una bella vacanza ti dà una grossa mano.
Un filo di abbronzatura, l'aria più rilassata e anche il restyling diventa meno faticoso.
Dal collo in su Mamma Pinkytos si vede quasi bella.