lunedì 31 marzo 2014

A caval donato

Qualche volta  i clienti di Mamma Pinkytos,  come quelli di ogni avvocato che si rispetti e che fa del suo meglio per risolvere le grane più o meno grandi di chi si rivolge a lei, le sono grati.
Qualche volta qualcuno di questi le fa un regalo.
C'è chi va sul classico e le manda piante e fiori, chi le promette cassette di frutta e verdura, chi ha portato in studio due polli vivi seminando il panico tra le segretarie (ma erano per un collega), chi va più sul personale.
E inevitabilmente azzarda.
Perchè fare un regalo originale e personalizzato a chi si conosce poco è come giocare alla roulette.
Negli anni, Mamma Pinkytos ha ricevuto (sempre con piacere perchè l'importante è il pensiero):
- varie suppellettili arabeggianti e mediamente maleodoranti;
- un paio di ciabatte da casa di raso a punta tipo elfo numero 35 (lei è alta 1,75 e ha il 40 di piede);
- una targa per lo studio di radica, proprio quella per le bare, con effigiato il suo nome in lettere turchesi, che ha esposto orgogliosamente nella stanza magazzino, tra l'inquietudine generale;.
- monili di varie foggie, rigorosamente kitch;
- vini e oli;
- barrette e integratori Herbalife;
- gratta e vinci e biglietti della Lotteria.
Oggi, invece,  un cliente, tale Omar Rapovic, ha regalato a Mamma Pinkytos una crema antirughe. Pour femme over 45.
È vero che lei in questi giorni ha le occhiaie fino ai gomiti...
È vero che la prova costume la terrorizza perchè l'età avanza e lei cade a pezzi.
Maporcamiseria, di anni ne ha appena compiuti 34.
Mannaggia a Omar Rapovic.
Dovrà rivedere il suo aspetto. Volente o nolente.
Oggi al parco ha raccontato il gustoso aneddoto alle sue amiche mamne.
"È una questione di look." Ha sentenziato Mamma Polly Capellipazzi con leggings neri, scarpe verdi, vestitino arancio e borsa fucsia.  "Guardati... E comunque ora sembri più vecchia poi quando lo sarai veramente sembrerai più giovane."
E dire che Mamma Pinkytos,  con le calze trasparenti (quelle da vecchia) con un vistoso buco, uno dei suoi vestiti fantasia preferiti e gli stivali di tessuto sfilacciati si sentiva giovanissima.
Mica può andare al lavoro in tuta lei, mannaggialamiseria. E neanche con i leggings e le casacche fricchettone.
Per fortuna, sentendosi chiamata in causa, interveniva a sua difesa la sua consulente  di immagine ufficiale, Mamma Gabry Domopack: "Cosa dici? Sta benissimo. Vestitino, stivali... supergiovane!"
Cometenessunomai.
Finiva che Mamma Pinkytos, come gesto di estrema riconoscenza al termine di una giornata difficile, regalava a Mamma Gabry la crema antirughe over 45 facendola felicissima, poi recuperava la sua rumorosa tribù e si dirigeva verso casa.
"Come stai bene oggi mamma" le diceva il Minty dandole la mano per attraversare la strada.
"Mi sei mancata oggi".
Mamma Pinkytos si sentiva felice, anzi felicissima.
E giovane, anzi giovanissima
Alla faccia di tutti gli Omar Rapovic del mondo.
A caval donato non si guarda in bocca.
Maporcamiseria, era quasi meglio la lapide di radica.

venerdì 28 marzo 2014

Mamma part-time

È ufficiale. La vita della lavoratrice full-time, che si dedica alla professione all day long e relega il ruolo di mamma alla mezz'ora serale pre-nanna, non fa per Mamma Pinkytos.
Tanto di cappello a Mamma Iaia Stakanov, a Mamma Claire e a tutte le sue amiche e non che si sacrificano chi per la pagnotta chi per la carriera. Lei, la mater facciotuttoio, getta la spugna al primo colpo.
Stasera è arrivata casa alle 19,30, con i nani già a tavola, belli puliti e felici. La cena (un'ottima cena) era pronta anche per lei. Si è lavata le mani e si è seduta a tavola, come fosse a ristorante. Ha sbaciucchiato i nani, ha dato loro la colombina con gli zuccherini che glaveva comprato. Ha mangiato parmigiana e torta Sacher, preparati dalla Nonna L.
Eppure non era felice, non poteva essere felice.
I nani assonnati che si stropicciavano gli occhi. Poco tempo e poche energie per stare con lei.
Lei stanchissima e con poche energie per stare con loro.
La domanda: "Come é andata a scuola?" E la risposta: "Bene" ormai già utilizzate e prive di senso.
Mamma Pinkytos, maniaca del controllo, era carica di frustrazione per il non vissuto e aveva l'ansia da prestazione.
Il Morby ha lanciato i calzini sulla tavola poi se li è infilati sulle mani. Lei, che in altre occasioni avrebbe sbottato, ha mantenuto la calma, lasciato correre.
Il nano grande ha bisogno di andare in bagno? Mamma Pinkytos lo segue come un cagnolino per stare un po' con lui.
Ha perso il senno.
Mamma Pinkytos, stanca stanchissima, ha ufficialmente perso il senno.
I nani ci hanno preso gusto: "Mamma, domani visto che tu devi andare al convegno, noi andiamo dai nonni con il papà."
Un giorno solo.
E già se la spassano e fanno progetti che non la includono.
Oh my god. Non ce la può fare.
Settimana prossima questo, tutto questo, accadrà per tre giorni su cinque. E la settimana successiva, la mater sciagurata, starà fuori anche a dormire.
"Vero mamma che la prossima settimana ci sarai pochissimo?"
"Sì amore ma vedrai che passa in fretta e..."
"Ah bene. Così vengono i nonni."
Gli dai la mano e si prendono il braccio.
Ingrati.
Il lato positivo è che vedendola di meno la apprezzeranno di più.
Francamente non le importa nulla.
Loro hanno la loro vita, la loro socialità, vanno al nido e alla scuola materna mentre la loro mamma lavora, ma quando escono DEVONO tornare da lei.
Lei DEVE esserci.
E' in crisi di astinenza. Ha una voglia matta di andarli a prendere all'asilo, di fare merenda insieme, di bivaccare con loro senza meta.
Non è mai stata così contenta della carriera che si è scelta,
Quella di mamma full time.

mercoledì 26 marzo 2014

Sono cose che succedono

Succede che Mamma Pinkytos sia stanca morta di prima mattina, con le occhiaie post-bagordi (la fine di marzo con i compleanni del Morby e di Mister Baby è un duro colpo per il fisico ed il fegato), un brufolo sul mento e la congiuntivite, che se stesse a letto farebbe un favore al mondo intero,
Succede che il Morby abbia la lacrima facile e pianga disperato perchè vuole, in ordine sparso, il ciuccio, il pane, la spremuta d'arancia, il Minty, le fragole, la mamma echipiùnehapiùnemetta e lei, la mater dimmicosavuoibastachenonpiangi, lo attaccherebbe a Santa Tetta per farlo smettere come si fa con i neonati, se potesse, se si potesse ancora.
Succede che al momento di mangiare le tanto agognate fragole ("Agoeeeee! Agoeeeee! Voio agoeeee!" A Mamma Pinkytos sono venute a nausea prima ancora di mangiarle), il Minty racconti la storia tristissima di un certo Toby Ramera, suo compagno di asilo, che ogni volta che mangia il gustoso frutto si ricorda del suo papà che gliele preparava sempre e che se ne é andato di casa quando lui era molto piccolo. Succede che Mamma Pinkytos e Mister Baby, intristiti e costernati, le fragole non le hanno mangiate più, in segno di rispetto per il Toby Ramera.
Succede che Mamma Pinkytos prenoti un hotel a Venezia, a due passi da P.zza San Marco, per lei solo e forse per una collaboratrice, causa un'udienza fissata alle ore 09.00 e troppe difficoltà organizzative. Succede che questo scampolo di improvvisa e inaspettata libertà le faccia venire le vertigini e un brivido lungo la schiena.
Succede che la prossima settimana Mamma Pinkytos sia oberata di impegni, il che le impedirà di andare a prendere i nani all'asilo tre giorni su cinque. Succede che quello che per una mamma lavoratrice dovrebbe essere normale, a lei faccia venire il magone.
Succede che il Minty le dica: "Tu non sai niente" dieci volte in un giorno e lei, la mater impreparata, pensi che l'adolescenza è una brutta bestia, poi, unavolta collegato il cervello,  pensa che il nano non ha ancora cinque anni e succede che le venga solo voglia di  metterlo a pane ed acqua.
Succede che il Morby faccia un doppio tuffo carpiato rigorosamente di testa con destinazione pavimento e si procuri l'ennesimo livido bluastro in pieno viso.
Succede che la mater reietta si vergogni di mandarlo al nido, di portarlo in giro, di farlo uscire di casa così bollato e tumefatto com'è.
Succede che, dopo esattamente dodici sere in cui non transita dal divano, Mamma Pinkytos sia orgogliosamente spiaggiata in salotto con il suo tablet Pietro sulle ginocchia e nulla di nulla da fare. Strano ma vero.
Sono cose che succedono.
Per quanto riguarda il divano, Mamma Pinkytos vedrà di farlo succedere più spesso.
Della triste storia di Toby Ramera, delle paturnie adolescenziali del nano grande, delle bernoccoli e dei piagnistei del nano piccolo, invece, fa volentieri a meno.

lunedì 24 marzo 2014

Amici

Mamma Pinkytos aveva nostalgia della famiglia allargata. Dei pomeriggi passati a chiacchierare mentre i nani bivaccano per casa, senza calzini, litigando e facendo pace nello spazio di due minuti. Dei pizza partý con la pizza cucinata facendo la colletta degli ingredienti. Delle scaramucce affettuse dei nani quasi fratelli che, come fratelli, si vogliono bene e, come fratelli, a volte non si sopportano. Delle parole che volano leggere, dei progetti, della verve organizzativa di Mamma Pinkytos e Mamma Polly Capellipazzi che, insieme, sono insuperabili.
Da quando i nani da due sono diventati tre e poi quattro trovarsi è molto più difficile.
Nelle giornate puzzle di due mamme che lavorano, a volte non c'è più spazio per nulla.
Ma la mancanza si sente, eccome.
Allora finisce che si riesce finalmente a organizzare una merenda last minute, che quasi addiruttura si riesce a fare un discorso di senso compiuto tra i rimbrotti e le richieste di attenzione dei nani, che si beve un the in compagnia parlando del weekend appena trascorso e di quello che deve arrivare, di qualche grande gioia e di alcune delusioni, dei nani che non dormono, di quelli che crescono.
Capisci che la famiglia allargata nei momenti importanti c'è sempre e che quando non c'è vorrebbe esserci.
E Mamma Pinkytos si sente di nuovo carica.
Gli amici sono fratelli che ti scegli.

domenica 23 marzo 2014

I meravigliosi due anni

Due anni sono un'età meravigliosa.
Si adora cantare, ridere, ballare, si ama far festa, che sia tua o di altri ha poca importanza.
A due anni ci si emoziona solo in positivo e quando si é felici si saltella, si balla, si ride a crepapelle.
A due anni tutto è una novità e le novità sono bellissime. A due anni la vita è tutta da scoprire.
A due anni il mondo é piccolo e sta tutto, o quasi, in una casa: papà, mamma, Minty, nonni, bau.
A due anni l'amore è universale, si elargiscono baci agli amichetti, ai Lego, al cibo.
Non ci sono zone d'ombra nè sentimenti contrastanti.
Oggi il Morbilletto di Mamma Pinkytos compie due anni.
Esattamente due anni fa' era nato da poco più di un'ora e se ne stava raggomitolato vicino alla sua mamma come un gattino.
Oggi, proprio quella mamma, molto gelosa di quei momenti e di quelli preziosi che ogni giorno riesce a rubare al tourbillon della quotidianità, ha dato al suo nano 280 baci. Poi, mentre i nonni festanti lo aspettavano in salotto per festeggiare ed il Morby, ignaro, dormiva ancora, si è raggomitolata vicino a lui, come quella sera di 48 mesi fa'. Lo ha annusato, respirato, sbaciucchiato, gli ha accarezzato i ricci. Così morbido e liscio, così perfetto.
Eccolo il loro momento magico. Eccolo il loro segreto.
Poi il nano terribilis, il duenne pestifero in piena affermazione della propria identità, si è svegliato, le ha detto: "Postati!" ed è andato a prendersi la scena, a scartare il suo cavallo di peluche ed il trenino, a spegnere infinite volte le candeline. Ha accolto l'arrivo della torta con un balletto, ha detto: "Wow!" con gli occhietti pieni di meraviglia.
Lui, che, come tutti i secondogeniti, è cresciuto in fretta con tante prime volte passate sotto silenzio, che se gli porgi qualcosa chiede incredulo: "Pemme?" (Per me?) abituato al fatto che sia sempre tutto di qualcun altro, lui oggi, sempre, è stato ed è felice.
La sua mamma lo è altrettanto.
Di vederlo felice, di essere la sua mamma.

martedì 18 marzo 2014

Posso restare qui?

Dopo otto ore di Pronto Soccorso, Mamma Pinkytos inizia a scalpitare. Ha parlato al telefono con il Morby e vorrebbe riuscire a dargli il bacio della buonanotte.
Il Minty, invece, resuscitato da un numero imprecisato di flebo e da un riso bianco scondito, ha riacquistato l'uso della favella.
Passa un'infermiera e il nano la abborda: "Per favore, posso restare qui a dormire?"
L'infermiera con il camice decorato da giraffe è basita: "Ma come? Tutti i bimbi piangono perchè vogliono andare a casa e tu vuoi stare qui??!"
"Per favore... Mi piace qui... date anche da mangiare."
"Penso che anche da questo punto di vista sia meglio tornare a casa..." commenta l'infermiera guardandi schifata il contenitore di plastica con gli avanzi di riso scotto del Minty.
"Noooo!" Replica deciso il nano malefico: "A casa non abbiamo mai niente da mangiare...."
Mamma Pinkytos, surclassata dalla mensa di decima classe dell'ospedale, ormai ne è certa: i temibili assistenti sociali busseranno anche alla sua porta.

Una brutta fine

Il Signorino Vomitillo, incubo peggiore di Mamma Pinkytos e amico fraterno del Minty, ha colpito ancora.
Mamma Pinkytos, in un assolato pomeriggio di marzo, è nel corridoio del Pronto Soccorso che veglia il Minty pericolosamente vicino alla disidratazione dopo trentadue-visite-trentadue di quello stalker del Signorino Vomitillo.
Il nano grande ha iniziato a stare male ieri pomeriggio e, dopo che un primo attacco di vomito aveva reso inagibile il suo letto, era stato ospitato nel talamo dei malcapitati genitori. Alle 4 è iniziato l'exploit ginnico del Minty e della sua poco ginnica madre che, ogni otto-dieci minuti prevedeva il seguente copione: conato, scatto felino, corsa fulminea verso il bagno per limitare i danni. Il Minty, vista la frequenza delle visite del molesto amico, è diventato bravissimo. Con il trascorrere delle ore si è perfezionato e, quando iniziava a mancare l'energia per la ginnastica, si è dotato di bacinella sostituita, nell'ultima fase, dal più classico sacchetto di plastica per la gita in Pronto Soccorso. Che si è rivelato utilissimo.
"Signora, che sintomi ha il bambino? Mi scusi... Pronto.. Sì mandalo in chirurgia pediatrica. Dicevamo?"
"Mal di testa e vomito."
"Scusi un attimo... Pronto, sì.... Diceva... Quando ha vomitato l'ultima volta?"
"STA vomitando. Se per favore possiamo sveltire le pratiche..."
E mentre il nano sacchetto-munito, pallido come un cencio, stava attento a non sporcare il pavimento del Pronto Soccorso veniva messo in sedia a rotelle, visitato e reidratato.
Ora è in corridoio e dorme con una flebo nel braccio.
Anche Mamma Pinkytos avrebbe voglia di dormire ma fa la guardia.
Al suo quattrenne che dorme come un angioletto, alla sua borsa, al signorino Vomitillo, che se si fa vedere in giro fa una brutta fine.