giovedì 28 novembre 2013

Today

Stamattina Mamma Pinkytos  uscita di casa che c'era ancora buio. Dovendo essere a Milano prima delle nove, era fermamente intenzionata ad uscire di casa prima del risveglio dei nani. Cosi è uscita in fretta e furia mentre si intravedeva l'alba, ha fatto colazione al bar e ha preso il treno con calma.
Poi ha chiamato casa per salutare i nani. Mister Baby stava leggendo la Pimpa al Morby sul vasino e il Minty le ha detto: "Ciao mamma dove sei? Prima, mentre il papà stava facendo le sue cosine io mi sono infilato nel letto con il Morby e gli davo i bacini mentre dormiva."
A Mamma Pinkytos è dispiaciuto non avrre visto la scena, anche se ha qualche dubbio sulle reali intenzioni del nano.
Dopo l'udienza Mamma Pinkytos ha fatto un sacco di altre cose divertenti: è andata in una libreria gigante per comprare un'enciclopedia degli animali per regalare al Minty a Santa Lucia (non l'ha trovata), ha pagato un euro per fare la pipì e ha comprato il necessario per confezionare i suoi regali di Natale home made (sorpresa!).
Dopo tutto questo ha ripreso la metropolitana e, in stazione, ha perso il treno di un soffio.
Per fortuna in stazione centrale ha  scoperto un mondo. Negozi su negozi, librerie e profumerie.
Ha comprato un kit prova di prodotti per la pelle cinesi in profumeria e ha mangiato un Kinder cereali seduta su una panchina.
Adesso Mamma Pinkytos è sul treno e la notte quasi insonne e il risveglio all'alba stanno iniziando a farsi sentire.
C'è un tizio con la kefia e l'orecchino al naso che parla al telefono con un amico detto "pisellone" del prezzo dei pannolini per bambini e delle emozioni della paternità.
C'è un altro soggetto giaccaecravattato sulla quarantina che parla al telefono di una stidentessa universitaria greca con il viso "da paura", bellissima, sveglissima e poliglottissima "ma che se la tira", "supersimpa ma che ti frega" ecceteraeccetera.
Mamma Pinkytos vorrebbe chiudere un attimo gli occhi, ma ha le antenne in attivitá.
Ascolta scampoli di conversazioni. Le è sempre piaciuto.
A scopo di osservazione sociologica ovviamente.
Mica perchè è curiosa.
Adesso peró si deve concentrare.
La studentessa greca quest'estate ne ha combinata una "che è meglio non raccontare".
Mannaggia.
Mica ci sará la censura.

mercoledì 27 novembre 2013

La bici rosa e il cerbiatto di plastica

Oggi Mamma Pinkytos, in pausa pranzo, é andata in pizzeria con Mister Baby. Sulla porta, prima di entrare, ha avuto una bella sorpresa: la sua inconfondibile bicicletta rosa con scritto "Regina", quella che le avevano rubato a setttembre sotto casa, quella con un raggio rotto e un gancio in plastica mancante, quella che per fare duecento metri in leggera pendenza devi essere Fausto Coppi, proprio quella bici, era inconfutabilmente lì, parcheggiata.
A Mamma Pinkytos è preso un colpo ed è entrata in pizzeria sul piede di guerra e malvolentieri, decisa a non andarsene fino all'arrivo del sedicente proprietario. Poi ha chiesto al gestore e ha saputo che il suo amatissimo velocipede, dallo scarsissimo valore economico ma affettivamente prezioso (le ricorda i primi giretti con il Minty piccino, urlando: "Evviva!" a squarciagola), era stato abbandonato lì da almeno un mese da una coppia di inglesi zaino-muniti. Come la sua bici sia finita in mano agli inglesi zaino-muniti Mamma Pinkytos non vuole saperlo. Sa solo che oggi, tutta contenta, si è ripresa la sua bicicletta tutta impolverata e con il raggio rotto. Echissenefrega se nel frattempo ne ha comprata un'altra.
Sempre oggi, il cerbiatto in plastica del Minty è andato, ovviamente per mezzo del Morbillo, nella cassa dell'Home Theatre a fare compagnia alle chiavi della macchina di Mister Baby. Mamma Pinkytos e il Minty hanno cercato in ogni modo di provvedere al recupero del povero aninale, ma senza successo. In compenso hanno recuperato un ciuccio e un altro paio di calzini del nano piccolo.
Dopo l'insperato ritrovamento della bici, Mamma Pinkytos non dá più nulla per scontato.
C'è speranza anche per il cerbiatto.
Mai dire mai.

lunedì 25 novembre 2013

La conta dei danni

Mamma Pinkytos sapeva che il Morby ha un'indole fortemente distruttiva ma, essendo oggettivamente impossibilitata alla sorveglianza oculare continua, a volte si affida al cielo e al Minty, al quale la vocazione da spione non manca.
L'ultima settimana è stata particolarmente ricca di marachelle del pestifero Morbillo e i danni piuttosto ingenti.
In ordine sparso il Morby ha:
1. infilato il suo spazzolino nello scarico del lavandino del bagno, otturandolo parzialmente.
2. rotto, mediante tiro alla fune del filo, una lampada da tavolo in vetro che Mister Baby e Mamma Pinkytos si erano regalati, non senza sacrifici economici, al momento del trasloco nella nuova casa.
Fortunatamente il nano malefico non si è fatto male. Mamma Pinkytos, per fargli prendere coscienza delle sue malefatte, lo ha messo in castigo nel lettino, ma il Morby non ha fatto una piega. Anzi, si è tirato in testa un pannello fotografico di cartone alto due metri, staccandolo a forza dal muro. Poi all'arrivo di Mister Baby, lo ha preso per mano, lo ha portato vicino al ripiano tristemente lasciato vuoto dalla lampada e gli ha detto: "Rotta! Mah!" E ha allargato le braccina. Poi si è dato due botte in testa e ha aggiunto: "Io rotta! No no!" Rideva come un pazzo e Mamma Pinkytos non crede che si asterrà per il futuro dal procurare nuovi danni.
3. Ha infilato i suoi calzini di lana nelle casse dell'Home Theatre. Quando il braccino affusolato del Minty si è introdotto nell'altoparlante per cercare di recuperare i calzini, ha estratto anche il caricabatterie del cellulare di Mamma Pinkytos. Vista la non-chalanche del nano piccolo nel compiere il misfatto, la mater malpensante è quasi sicura che anche le chiavi della macchina di Mister Baby siano nelle casse dell'Home Theatre.
Mamma Pinkytos è fortemente indecisa sulle contromisure da adottare.
Il guinzaglio le sembra scomodo. Il recinto troppo facile da scavalcare.

venerdì 22 novembre 2013

Tenerezza e sensi di colpa

Questa sera il Morby, che di solito ha l'addormentamento istantaneo appena appoggia la testa sul cuscino, ha faticato ad addormentarsi. Così Mamma Pinkytos l'ha accompagnato al sonno tenendogli la mano. Ed è più o meno la prima volta in venti mesi.
Una tenerezza infinita spiare i suoi occhietti che si chiudono lentamente.
Mamma Pinkytos ha ripensato a tutte le volte che ha stretto la mano e cullato il Minty in attesa del sonno e a tutte le volte che ancora succede, a quattro anni suonati.
Inevitabilmente ha pensato che questo secondogenito smandrappato, combinaguai, "ogni riccio un capriccio" gode di attenzioni infinitamente minori del fratello principino ereditario e che a questo, tutti noi, abbiamo fatto un po' l'abitudine.
Ovviamente, puntuali come un orologio svizzero, sono arrivate in carrozza ridde di sensi di colpa.
Una mamma non può proprio vivere senza.

giovedì 21 novembre 2013

Notti movimentate

Il Minty da qualche giorno ha un'antipatica tosse notturna resistente a qualsiasi rimedio, il Morby svariate e impellenti esigenze che ne disturbano il riposo, Mamma Pinkytos ha un sonno incoercibile e Mister Baby una vera e propria narcolessia, della serie "non mi svegliano manco le cannonate".
Ed è per questo che Mamma Pinkytos, che un po' si è disabituata, mal sopporta le notti turbolente che ultimamente si vivono nella Pinkytos' Home.
Ore tre e trenta di ieri notte.
Il Minty tossisce. Insistentemente. Da almeno un quarto d'ora. Mamma Pinkytos, che per le continue richieste di acqua e ciuccio del Morby è giá al quinto risveglio, dá di gomito a Mister Baby. Parecchie gomitate. Poi Mister Baby si alza per prendere un bicchiere di acqua al nano tisico.
Il Morbillo si alza in piedi nel lettino: "Mammaaaaa! Tia maeeee!"
La mater dormiens si alza malvolentieri, con la schiena scricchiolante: "Cosa c'è amore?"
"Ti-a ma-e (il Minty sta male)" scandisce il nano piccolo alla mater snaturata.
"Lo so amore che il Minty ha la tosse, ma ora il papá é andato da lui per portargli l'acqua."
"Io cacca."(benissimo. Visto che mio fratello morente è sistemato e se la caverá, io rappresento le MIE legittime e impellenti esigenze).
"Vuoi andare sul vasino amore?" A questa magica domandina il Morby risponde sempre in modo mooolto variabile, a seconda dell'umore del momento. Rispondi di no! Rispondi di no!
"Sì."
Mamma Pinkytos, con gli occhi a fessura, si alza. Prende in braccio il nano e lo porta sul vasino.

Il Morbillo si lamenta: "Mamma! Cuce! (luce)".
"No nano. La notte non si accende la luce."
Il Morbilletto se ne fa una ragione. Si siede sul vasino e chiude gli occhi.
Dorme.
Mamma Pinkytos lo vorrebbe fotografare, ma è poco lucida e troppo assonnata.
Dopo cinque minuti il nano si riprende: "Cacca. Guadda:"
Mamma Pinkytos diligentemente controlla nella penombra il contenuto del vasino e vede che il Morby ha fatto la pipì.
"Hai fatto la pipì amore. Bravissimo."
"Io cacca."
Replica il nano contrariato.
E stante la sua abitudine di sottoporre i suoi "prodotti" al resto della famiglia per ricevere i complimenti (fondamentali in fase di educazione al vasino) si mette ad urlare: "Papàààà!!!! Cacca io."
Mister Baby arriva, controlla, fa i complimenti al nano, che, dopo l'ultima richiesta: "Tascio" (bacio) si rimette a dormire.
Il Minty tossisce tanto, ancora.
Seguono quattro dosi di acqua, miele, caramella, lavaggio nasale.
Alla fine sedativo per la tosse.
Mamma Pinkytos ritorna a letto alle quattro e trentacinque.
Si sdraia e giace esanime fino a che alle sette e quaranta la sveglia il signore della frutta, con la sua citofonata.
La sveglia non doveva suonare alle sette?
Sì. La sveglia ha fatto il suo dovere.
E anche Mister Baby, che l'ha spenta prima di subito e si è rimesso a dormire come se nulla fosse.

sabato 16 novembre 2013

Dies horribilis

Il dies horribilis di Mamma Pinkytos (manco a dirlo un venerdì) è iniziato ieri mattina verso le sette con Mister Baby a letto con 39,5 di febbre, lei con la gola in fiamme e tutti i sintomi dell'influenza e un'udienza fissata alle nove.
Fuori, nel mondo, pioveva come dio la mandava, con tutte le conseguenze del caso: nani da dotare di equipaggiamento da pioggia consistente in galosce di gomma, ombrello e mantellina parapioggia, Morby renitente da trascinare fino alla macchina a tratti sollevandolo di peso con l'unica mano lasciata libera da borsa 24 ore, borsa, ombrello e sacchette dell'asilo, Minty da controllare a vista per evitare il gioco di Peppa Pig (saltare nelle pozzanghere di fango), arrivo all'asilo sotto la pioggia battente, apri e chiudi ombrelli, spoglia mantelle e galosce, infila ciabattine ecc. ecc.
Per farla breve, Mamma Pinkytos, che pure era uscita di casa con largo anticipo, si è trovata ad essere in ritardo e si è gettata ansiosamente nel traffico congestionato dalla pioggia e dallo sciopero. Dopo un quarto d'ora a passo d'uomo, Mamma Pinkytos ha intuito che non ce l'avrebbe mai fatta ad arrivare in udienza per le nove e ha preso il cellulare per chiamare la sua segretaria (lo ammette sì, era al telefono, ma la sua macchina era praticamente ferma), l'efficiente Rosemary Solvetheproblem, affinchè chiamasse il Tribunale per avvisare del ritardo. Proprio in quel momento, mentre se ne stava accasciata sul sedile, completamente imbottigliata nel traffico, è stata tamponata da un solerte automobilista che è finito di netto nel didietro della macchina di Mamma Pinkytos. La suddetta Mamma Pinkytos, il cui telefono è volato via insieme alla voce di Rosemary Solvetheproblem che si è spaventata non poco, ha preso una botta niente male (la sua schiena e il suo collo già mal messi hanno fatto crac, forse perchè è stata colta alla sprovvista) ed è scesa dall'auto tremante (perchè si è comunque spaventata e ha rimembrato l'ultimo ben peggiore incidente) e imbufalita. Ha subito messo in chiaro con il bellimbusto che della macchina non le importava un fico, ma delle sue ossa le importava parecchio. Tuttavia, sia lei che il predetto solerte automobilista erano in ritardo, hanno scambiato due parole, Mamma Pinkytos ha annotato il numero di targa e il tamponatore solitario se ne è andato in tutta fretta. Senonché Mamma Pinkytos si è accorta di non riuscire a girare bene la testa e di avere un senso di schiacciamento al torace. Il che non ha fatto altro che accrescere la sua incazzatura. Ciononostante si è messa di buona lena per raggiungere il Tribunale dove ha scoperto che il suo cliente (che le era stato assegnato d'ufficio e non aveva avuto il piacere di conoscere) aveva in realtà un difensore di fiducia. Per i profani: sarebbe regola di buona educazione, oltre che dovere di colleganza, quando si assume un mandato, avvisare il povero collega in carica per evitare che quest'ultimo debba correre nel traffico sotto la pioggia per nulla. Ma tant'é. Con le pive nel sacco, invelenita con il mondo e tutta dolorante, Mamma Pinkytos si è diretta verso lo studio. Destino vuole che abbia ricevuto una chiamata dalla sua amica Claire la quale, dopo averle offerto una spremuta d'arancia, si è immolata sull'altare dell'amicizia e l'ha convinta a farsi accompagnare in Pronto Soccorso.
Mamma Pinkytos è abituata ad occuparsi per lo più degli altri e ad arrangiarsi quando si tratta di sè medesima perchè per lei è già un lusso poterci andare senza nani al Pronto Soccorso, dal medico o in qualunque altro posto. Se non sta bene, Mister Baby le dice: "Vai in Pronto Soccorso" il che presuppone che lei prenda la sua macchinetta, suoni al Pronto Soccorso e dica: "Non sto bene. Un attimo che parcheggio." Così anche quando avrebbe dovuto andarci, Mamma Pinkytos ha evitato.
Invece no: Claire al Pronto Soccorso l'avrebe accompagnata. Non ce la voleva mandare da sola. E allora Mamma Pinkytros ci è andata. Ha spostato al pomeriggio tutti gli appuntamenti del mattino e ci è proprio andata.
Alle 10,24.
Alle 13,30 Mamma Pinkytos e la sua amica Claire sono uscite dal Pronto Soccorso, senza che a Mamma Pinkytos, che non era moribonda, ovvio, ma in teoria qualcosa poteva avere che sennò avrebbe preferito farsi un giro al centro commerciale, venisse neppure chiesto che cosa avesse.
Così dopo tre ore Mamma Pinkytos ha gettato la spugna, si è tolta dal polso il braccialetto con il codice di triage che ti infilano per schedarti ed è evasa. Grazie e arrivederci.
Ancora più imbufalita (e pure costernata con Mamma Claire che per lei ha perso la mattina) Mamma Pinkytos è tornata in studio, ha ricevuto due clienti poi è corsa a prendere i nani.
"Ciao Minty, come è andata a scuola?"
"Bene. Dove andiamo?"
"Sai cosa è successo oggi alla mamma? E' stata tamponata e poi è andata al Pronto Soccorso."
"Ah. Andiamo all'oratorio?"
"Nano, ma non ti interessa?"
"No mamma. Non mi interessa."
Sono sempre cose che fanno piacere. Soprattutto quando la giornata è nata male.
E' seguito un invito per merenda da Mamma Polly Capellipazzi, ma che Mamma Pinkytos ieri potesse godere di un minuto di relax non era previsto.
Sulla porta di casa di Mamma Polly Capellipazzi si è svolta la seguente scena:
Minty: "Io non voglio entrare. Voglio andare a casa."
Morby: "Zao zao. Paoaaa.... Ola......"
Minty: "Io vado a casa con il papà."
Morby: "Quiiiiiii!!!"
Mamma Pinkytos: "Cosa succede Minty? Entriamo un pochino poi andiamo a casa. Tuo fratello si è già spogliato la giacca.."
Minty: "Nooooo!"
Morby: "Io quiiiiii!!"
Mamma Pinkytos, per niente in vena di discutere e ingaggiare un estenuante braccio di ferro: "Morby, rimani qui un attimo? Porto Minty a casa dal papà e ti raggiungo."
Morby: "Io quiiii..."
Mamma Pinkytos: "Ciao."
Morby, in lacrime: "Noooooo!!! Mammma!!! Tu quiiii!!!"
Mamma Pinkytos ha preso i suoi nani piagnucolanti e piagnucolosi e li ha trascinati a casa.
Il Morby ha avuto una crisi isterica, il Minty una sonora sgridata da Mister Baby.
Mamma Pinkytos si è sentita stanca, sconfitta, sfigata come non mai.
Ha mollato i nani al pater familias influenzato ed è uscita da sola a prendere il latte.
Poi ha pensato che in fondo andava tutto bene. Lei stava relativamente bene e aveva trascorso una mattinata con un'amica, Mister Baby stava meglio e i nani forse erano stanchi per la settimana trascorsa.
E' tornata a casa, ha preparato la cena ed è andata al corso di pasticceria.
E la giornata si è profumata di pasta frolla.

giovedì 14 novembre 2013

Il fascino della scaloppa

Ebbene sì, martedì a zumba Mamma Gabry Domopack (sì sì. Lei mette il Domopack sotto i leggings!) si é confessata. Prima ha sgridato Mamma Polly Capellipazzi che aveva cenato con pasta e patate ("Troppi carboidrati! Non va assolutamente bene!), ha rimandato a settembre Mamma,Pinkytos perché aveva mangiato riso e patate (sti tuberi!) poi ha confessato di avere ceduto al fascino della scaloppa (di tacchino), con pure un filo d'olio (Non va assolutamente bene!).
Ma la questione della patate proprio non le è andata giù. Ha continuato a guardare le reprobe con riprovazione per tutta la sgambettante lezione.
Sotto il raggio laser di Mamma Gabry, però, è finita questa volta anche la filiforme Alina Filoderba rea, a suo modesto parere, di avere un po' di pancetta.
Mamma Pinkytos si farebbe volentieri carico della pancetta di Alina Filoderba, anzi ne sarebbe proprio entusiasta. Ma si deve tenere la sua. E per la depressione che le viene ogni volta che si guarda allo specchio di profilo, una volta a casa si è mangiata un Duplo. Niente patate però. Così Mamma Gabry Domopack, che una volta a casa strizza il Turbocell ed è felice nel vederlo imbevuto di sudore, non la sgrida che per lei il ciocccolato è di sicuro più socialmente apprezzabile delle patate che fanno ingrassare, gonfiano e manco ti danno soddisfazione.
A proposito della scaloppina, Mamma Pinkytos pensa che anche l'ineffabile Alina Filoderba, l'istruttrice di zumba, dovrebbe mangiarsene una bella grossa, di carne rossa però, così le si colorirebbero un po' le guance visto che sembra sempre sul punto di cadere per terra svenuta. Poi dovrebbe mangiarsi anche del cioccolato, come fa Mamma Pinkytos. Le consentirebbe di colmare la carenza d'affetto in virtù della quale si porta il suo cagnolino, tenero e cucciolo, alle lezioni di zumba, overo in una palestra piccola e dall'acustica pessima, dove quaranta forsennate urlano come pazze al ritmo di una musica a volume assordante. Roba da chiamare La LAV, il WWF, la Protezione animali o chi per loro.
Mamma Pinkytos, che non riusciva a sgambettare in pace vedendo il cucciolo impazzito con i timpani in via di espolosione, ha provato a dirglielo. Non sa se Alina Filoderba abbia sentito, nel frastuono generale. Ma per fortuna a metà lezione ha portato il povero animale almeno fuori dalla porta.
E Mamma Pinkytos, che ha affinato la tecnica del saltellare da ferma, ha potuto zumbare in pace.
Almeno quello.