sabato 7 settembre 2013

Il ciuccio al forno e il terzo figlio di Mamma Pinkytos

La fine dell'allattamento ha causato a Mamma Pinkytos, che a quest'aspetto non aveva neppure pensato, antipatici scompensi ormonali.
Da due giorni ha la verve di una cozza e un senso di nausea perenne che non ha avuto neanche in gravidanza.
Così ieri sera é andata a dormire alle nove (e per fortuna visto che alle due é iniziato il pellegrinaggio del Minty, che tutte le notti arriva quatto quatto nel lettone con una paura diversa e a Mamma Pinkytos tocca riportare il nano renitente nei suoi appartamenti).
Il sabato mattina, causa stanchezza incoercibile di Mamma Pinkytos e Mister Baby, ha faticato a decollare: "Cosa facciamo?", ha sondato il terreno Mamma Pinkytos.
Mister Baby, senza scomporsi: "Io vorrei dormire. Oppure sdraiarmi sul divano a guardare la tv."
A Mamma Pinkytos é venuto da ridere e da piangere insieme: "Scherzi a parte?"
"Perché non lo posso fare?" Ha chiesto serafico Mister Baby, forse sperando che i nani ipercinetici venissero rapiti dalla loro mamma e portati chissà dove.
"Per lo stesso motivo per cui non lo posso fare io!" 
"Ed é proprio il motivo per cui non faremo MAI un terzo figlio. Io ho bisogno di stare nel letto e di stare stravaccato sul divano a guardare la tv!" Ha concluso perentorio Mister Baby.
Mamma Pinkytos ha sempre creduto che gli uomini avessero necessità molto elementari, ma non COSI' elementari. Insomma, almeno le avesse detto che ha bisogno dell'ora d'aria per fare l'orto, per giocare a bocce o a briscola, ma il divano non rientra tra le scuse che M.P. reputa meritevoli di considerazione.
Dopo due minuti, pertanto, per evitare che l'impellente voglia di divano prendesse piede, la mater inflessibile si é messa ad urlare come un'ossessa: "Fuori!" al Morby che stava facendo il tiro a segno con la testa del Minty, reo di occupare la sua poltroncina, e al Minty che non spegneva la televisione. E pure a Mister Baby che gironzolava in mutande. Con estrema fatica
M.P. ha trascinato fisicamente i nani fuori dalla porta, seguiti a ruota dal loro padre.
A volte anche lei avrebbe un estremo bisogno di divano, ma cerca di darsi un contegno.
Dopo una capatina di gruppo (per la sanità mentale della mater familias, Mister Baby e i nani sono rimasti in macchina) a comprare il regalo per il Battesimo di Baby Banny Capellipazzi e il regalo per la nascita di Little Lio-Giu (questi negozi per nani neonati sono deleteri per Mamma Pinkytos che, dimentica di quanto sopra, viene assalita da irrefrenabile voglia di maternità alla vista di tutine e cullette, a suo modo di vedere perfette e irrinunciabili per il suddetto indesiderato terzogenito), Mamma Pinkytos, già esausta di prima mattina, ha spedito papà e nani a fare la spesa ed é rincasata con la scusa di preparare le patate al forno.
Al momento di infornare i tuberi, Mamma Pinkytos è stata investita da un'ondata di fumo denso e da un forte odore di plastica bruciata.
Ha dovuto spegnere il forno e, quando il fumo si é diradato, ha scoperto con estremo piacere che, quella che le pareva una chiazza di marmellata colata e bruciacchiata, altro non era che un ciuccio.del malefico Morbillo, che il predetto nano pestifero aveva, non visto, infilato a tradimento nell'elettrodomestico preferito e che aveva assunto, grazie alla fusione, l'aspetto di un uovo al tegamino.
Non vi dico il divertimento per Mamma Pinkytos a dovere bonificare il forno dal cattivo odore, dai pezzi di plastica bruciata e dal magico liquido che fa illuminare il ciuccio al buio (eh sì, si trattava del ciuccio da notte, tanto per non farci mancare niente!).
Dopo aver finito di rimuovere i residui del ciuccio al forno, a Mamma Pinkytos é venuta una irrefrenabile voglia di divano e ha pensato che il terzo incomodo per ora dovrà attendere. E pure parecchio.

giovedì 5 settembre 2013

Amiche

Dopo tanti complimenti ricevuti, è ora che anche Mamma Pinkytos ci si metta.
In questo momento, con una lacrimuccia appesa, vuole ringraziare la sua amica Claire, che dalla sua pagina Facebook (https://www.facebook.com/LangolinoDiClaire) la coccola di parole.
Claire fa il lavoro di Mamma Pinkytos, fa la mamma come Mamma Pinkytos, è nata lo stesso giorno di Mamma Pinkytos...
Praticamente un'affinità elettiva.
Sarebbe da inondare di complimenti per come in famiglia porta i pantaloni, per la grinta, l'umanità ecc. ecc., ma Mamma Pinkytos è molto più brava a metterla sul ridere che a tessere lodi sperticate.
E Claire è un Capricorno e in fondo sa da sola di essere una grande.

mercoledì 4 settembre 2013

E' natooo!!

A Pechino erano circa le nove del mattino, mentre in Italia era notte fonda quando Mamma Pinkytos è diventata zia.
Little Lio-Giu pesava 3,8 kg ed è nato con parto cesareo.
Di cinese, a parte il luogo di nascita, pare non abbia proprio niente. Il cucciolo è stato mostrato via Skype alla Nonna L e al Nonno G, collegati ed emozionati via web.
Alla zia le fotografie, tempestivamente inviate, non sono arrivate. Il suo cellulare qualche giorno fa è stato buttato dal Morby nel lavandino pieno d'acqua, con conseguenze nefaste.
Stamattina la Pinkytos'Home, popolata solo da Mamma Pinkytos, da Mister Baby e dal Morbillo figlio unico (la mancanza del Minty si sente eccome e dopo quattro giorni la sua mamma conta le ore che mancano al suo ritorno), era in festa per il lieto evento e la scusa è stata buona per arrivare tardi in ufficio.
Mamma Pinkytos e Mister Baby erano affetti da incoercibile narcolessia, manco avessero passato la notte al capezzale della Zia Cinese.
Ma una bella notizia al mattino fa cominciare bene la giornata. I neo-zii hanno dato la notizia al Morby il quale non si è scomposto più di tanto.
Poi Mamma Pinkytos ha telefonato al Minty: "Ciao amore!"
"Ciao mammy mi passi il Morby?"
"Si amore. Lo sai che stanotte è nato il cuginetto?"
"Ah. C'ha gli occhi gialli?"
"I cinesi hanno la pelle un po' gialla non gli occhi. Ma lui non è cinese e non è giallo."
"Ah. Adesso mi passi il Morby?"
M&M hanno brevemente conversato, dicendosi "zao", "ia", "si", "no", "attie" e poco altro.
Cosa si siano detti riguardo al neonato cuginetto non è dato sapere.

martedì 3 settembre 2013

Tutto il mondo é paese

"Stiamo andando in ospedale. Siamo io, mia mamma e lo Zio cinese. In tre con tre valige."
"Cosa devi fare con tre valige?!"
"Che ne so. Non ho mai partorito."
"?!"
"In ospedale mi hanno detto di portare solo i vestiti per uscire, che per il resto hanno tutto loro. Ma io per sucurezza ho portato cambi per tutti, I pod, I pad, computer e libri vari."
"La prossima volta che leggerai un libro, mio nipote Little Lio-giu avrà sette anni!"
Faccina sbalordita.
"Zia cinese oggi devi solo far uscire un nano dalla pancia e quello é il meno. Da quando sarà uscito niente sarà più come prima".
La Zia cinese sta andando in ospedale per l'induzione al travaglio. A quelle latitudini le distanze sono molto dilatate e può volerci anche parecchio. Inganna il tempo chattando con Whatsapp con Mamma Pinkytos, lontana milioni di km. Scherzano per stemperare.l'emozione.
In Cina saranno pure tecnologicamente avanzati, il parto potrà forse essere seguito on line  e mille altre stranezze, ma quando si tratta di una mamma che deve mettere al mondo il suo bambino in Laos, in Birmania o in Australia tante diversità non ci sono. Al cospetto della vita e del suo miracolo tutto il mondo é paese.

Santa Tetta e le altre: l'allattamento al seno tra orgoglio e pregiudizio

Dall'altro ieri il Morbillo non si attacca al seno e a Mamma Pinkytos sta già venendo la malinconia. Le sembra di perdere un tesoro immenso, delle sensazioni che forse (assai probabile) non torneranno più.
Il Morby ha quasi un anno e mezzo, mica é un lattantino, ma quando si rilassa attaccato come una ventosa a Santa Tetta é un miracolo della natura.
Il fatto é che il Morbillo ha una certa propensione alla dipendenza e più il tempo passa più farebbe fatica a rinunciare alla sua piacevolissima abitudine. E la sua mamma ha assolutamente bisogno di fare degli esami approfonditi e di curarsi un mal di schiena lancinante che, tra gravidanze e allattamento (ha allattato per tre degli ultimi quattro anni e mezzo. E il resto del tempo era incinta!) si trascina da anni.
Il nano non ha ancora inquadrato il problema. Si sveglia di notte, urla: "Cacqua!!" e lancia biberon e bicchieri. Indica con il ditino il seno e dice: "Qua!" Non potrebbe essere più eloquente. Al mattino schifa il latte nel biberon, come se fosse il peggiore veleno. Ci vorrà tempo.
Per Mamma Pinkytos, ormai drogata dall'allattamento al seno, smettere é una rinuncia grande. Va in crisi d'astinenza dopo un giorno solo, neanche fosse lei a bere.
Dell'allattamento materno se ne dicono di tutti i colori. Lei, che ha allattato per sedici mesi il Minty e per quasi diciotto (ué! Non é ancora finita!!) il Morby, lo sa bene ed é sempre andata avanti a testa bassa, talvolta usando la reticenza come arma di difesa.
Tra mamma e suocera é sempre stato un tripudio di "basta latte", "farà la fine di quel bambino attaccato alla tetta a cinque anni", "tanto ormai é acqua" ecc. ecc.
Per un nutrito gruppo di amiche (qualcuna che la capisce e la pensa come lei, che per allattare ha fatto sacrifici e ne è felice a onor del vero c'è) "sei tu che vuoi che dipenda da te", "non è più latte, non gli serve", "se non smetti non va via la pancia".
Mamma Pinkytos francamente se ne infischia.
Anche perché l'allattamento al seno é uno di quegli argomenti di cui se ne dicono di tutti i colori e su cui chiunque, ma proprio chiunque, persino le signore sull'autobus, si sentono in diritto di dire la loro.
Se esci con un bambino piccolo allattato al seno é un fuoco di fila continuo: "Piange perché ha fame", "Non hai abbastanza latte", "Il latte avrà un gusto cattivo. Avrai mangiato qualcosa che non gli piace", "L'allattamento a richiesta non va bene. Bisogna che mangi ogni quattro ore", "Bisogna che lo svegli per mangiare altrimenti ti viene la mastite", "Non devi allattarlo quando hai il raffreddore", "É sempre attaccato. Non va bene", "Non é la posizione giusta. E il latte é troppo chiaro", "Bevi la birra, fa latte", "Niente aglio e cipolla. Non piacciono al bambini."
Su certe cose Mamma Pinkytos é piuttosto pudica e riservata e ritiene che ciò che esce dalle sue tette sia eminentemente affar suo e non vede perché le persone si sentano in diritto di discuterne.
Ad ogni modo Santa Tetta, in quasi tre anni di onorato e orgoglioso servizio, ha smentito pressoché tutti i luoghi comuni.
Alle mamme che allattano e che vogliono allattare Mamma Pinkytos può dire che é  giusto tutto ciò che va bene a mamma e bambino. Allattare é possibile quasi per tutte. All'inizio ingranare può costare sacrificio, ma con il passare del tempo é una vera comodità avere la latteria sempre a portata di mano e soprattutto avere un modo di sicura efficacia per calmare l'eventuale disperazione del nano. Mamma Pinkytos, quando viveva notti movimentate, ha guadagnato ore vitali di sonno mentre il nano ciucciava indisturbato. E ha pure poltrito (si fa per dire) qualche quarto d'ora al mattino mentre il nanetto, solito svegliarsi all'ora delle galline, faceva colazione in santa pace, raggomitolato vicino alla sua mamma.
"Se te lo porti nel lettone ci starà fino a dieci anni", "La notte non deve mangiare, lascialo piangere", "Se non lo abitui al biberon, non lo vorrà mai", "Se gli dai il ciuccio non vorrà più il seno".
Con il Minty, Mamma Pinkytos era lievemente più ansiosa. Temeva che qualcuna di queste funeste previsioni di realizzasse con effetto differito. Con il Morby si é fatta i fatti suoi con un'omertà mafiosa. Lei, i pregiudizi, li ha smentati uno per uno e parla a ragion veduta. Con orgoglio dice di avere fatto un'esperienza splendida, di avere fatto esattamente ciò che andava bene in quel momento per lei e per i suoi nanetti appiccicosi. E poi, diamine, in certe occasioni (leggasi notti insonni) bisogna pure sopravvivere. La prossima volta valuterà l'opzione di mandare il nano urlante a balia da quelli che dicono di lasciarlo piangere. Che lo sopportino loro!!!
Ogni mamma sa cosa é giusto per il suo nano. E se si tappa le orecchie lo capisce meglio.

lunedì 2 settembre 2013

Al nido

"Amore! É andato bene il primo giorno di nido?"
"No".
"Sono sicura che hai giocato tanto.. Ti sei divertito con gli altri bimbi?"
"No."
"Hai almeno mangiato la pappa?"
"Si."
Il Morby é l'uomo che non deve chiedere mai. Lui non ha tentennamenti né incertezze. E serba rancore.
Mamma Pinkytos é andata a recuperare il suo nanetto al nido, digiuna e dopo una corsa pazza per prendere l'autobus al volo. Lo ha trovato così: offeso, ma con la pancia piena e la scritta "bis" sulla diaria dei pasti.
Ognuno si consola a modo suo.

Si ricomincia

Mamma Pinkytos ieri si é fatta tre ore di auto di cui due in coda per portare il Minty, ultimo vacanziero superstite, dai nonni dove rimarrà per qualche giorno.
Una volta a casa ha caricato le ultime due lavatrici (é arrivata a quota sedici), ha sistemato negli armadi il corrispettivo di quattro che aveva stirato il giorno prima, ha piegato non troppo accuratamente le altre dieci a beneficio di Santa Domitilla Pensacitu, é ammattita per due ore a cercare la sacchetta del nido del Morby (che non ha trovato), ha preparato corredino e cambio per il nano poi é svenuta nel letto.
Stamattina ha lottato con il nano piccolo che, ancora in modalità vacanza, si rifiutava di alzarsi e di fare colazione, ha salutato il Minty al telefono che, ignorando bellamente i bacini e bacetti della mamma-cozza, le ha detto solo: "Pronto mammy, mi passi il Morby?" e ha accompagnato al nido il suddetto Morbillo che, come era assolutamente prevedibile, ha urlato e pianto come se lo stessero scotennando aggrappato con tutte le sue forze allo stipite della porta.
Poi, tutta felice (si fa per dire), Mamma Pinkytos é andata alla fermata ad aspettare l'autobus, visto che alla sua bicicletta hanno rubato la sella.
Si é alzata prima delle sette, ha un figlio solo e non é abcora arrivata in ufficio.
Yu-uh! Si ricomincia!