martedì 10 giugno 2014

L'altro cane

Il cane Ralphi non bastava.
E c'era da aspettarselo.
Il Morby non è un tipo da amori effimeri ma personaggio determinato,  dalle grandi passioni.
Cosí là dove c'era il canide numero uno, che era bianco e grigio e ora è solo grigio scuro, parecchio scuro (di fango, terra e chipiùnehapiùnemetta), ora ce ne è un secondo, "l'altlo cane".
Il cane Ralphi, quella buonanima,  aveva bisogno di un amico e dai meandri della cameretta dei nani, dove cercando bene si trova tutto e il contrario di tutto, é spuntato lui, "l'altlo cane", che per tutto il mondo è marroncino, mentre per il nanetto ippomaniaco è "baio", neanche fosse un cavallo avelignese.
All'altro cane è stato messo un nastro da pacco a quadretti perchè il nano potesse farlo rotolare in giro più facilmente insieme al cane Ralphi: "tutti cani porto io"!
I cani del Morby, tutti e due, mangiano i sassi e vengono trattati maluccio dal loro molesto padroncino: "Mangia quetto sasso! Dai!" E se non eseguono gli ordini e non rotolano a dovere vengono lanciati con forza.
"Prendi i cani in braccio amore" cerca di rabbonire il nano Mamma Pinkytos
"Forse i cagnolini sono un po' stanchi di camminare" (ergo essere trascinati nella terra e nella polvere)
"No mamma. Cammina quetto canenino. Tloppo pesanti tutti miei cani".
Il dramma è che da casa alla macchina e viceversa ora, Mamma Pinkytos,  con due nani e due cani al seguito, ci impiega quasi mezz'ora.
"Miei canenini fale pipì e vedele suoi amici".
Ubi maior minor cessat.
E la mater da soma, quando ha fretta, si prende in collo il nano animalista con le sue due palle di pelo, alla faccia del mal di schiena.
Era meglio un criceto.
Anche se di peluche.

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