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giovedì 29 giugno 2023

Mila e Shiro

Incredibile a dirsi, ma Mamma Pinkytos e Mister Baby stanno partecipando ad un torneo di pallavolo.
Non ad un torneo riservato alla terza età, con gente con la gotta e le ginocchia artritiche, ma per giovani, gente abituata a saltare sotto rete più di quanto Mamma Pinkytos abbia mai fatto in tutta la sua vita. 
Come Mila e Shiro, con qualche sostanziale differenza.
Primo, Mila e Shiro non avevano figli.
Mamma Pinkytos si allena da settembre, tutti i venerdì, con un gruppo di genitori disperati, impossibilitati a fare qualsiasi attività sportiva a causa dei nani tiranni che hanno troppi impegni e fagocitano tempo ed energie. 
Per una volta, i genitori zerbini hanno preteso del tempo per sè e si sono trascinati i nani in palestra, volenti o nolenti. 
L'allenamento è una lotta per la sopravvivenza.
L'obiettivo è tentare di giocare a pallavolo, nonostante una trentina di nani che giocano a calcio sullo stesso campo, corrono, saltano sui tappetoni e dalle spalliere e talvolta si menano di santa ragione.
Anarchia assoluta, con un'unica regola: non disturbare i genitori pallavolisti.  
Il nano piangente viene calmato dal genitore immediatamente reperibile (che è lo stesso incaricato di sgridare quello menante). Solo il nano sanguinante fa scattare il time out.
I piccoli criminali hanno anche tentato il sabotaggio, azionando inopinatamente l'allarme della palestra, il che ha costretto il custode ad intervenire e i venti disperati a cospargersi il capo di cenere per l'inettitudine dei figli ("Chissà come è successo!" "Il bambino deve avere schiacciato qualcosa inavvertitamente!" "Ci scusi non succederà più..", tutto questo mentre al piccolo Satana sorridente veniva impartito sottovoce di un castigo sine die)
È finita che, a furia di pizzate di Natale e di Pasqua, di accessi al Pronto Soccorso vicino alla palestra con il quale quasi quasi stipulavano una convenzione, di distorsioni alle caviglie e lividi ai polsi, loro ci hanno preso gusto.
Il torneo dell'oratorio è stato l'occasione giusta per continuare a giocare anche in estate senonché, mentre loro la prendono come scusa per ritagliarsi mezz'ora di libertà in allegria, le altre squadre sono composte da giocatori che a pallavolo sanno giocare davvero. Serie B e C per intenderci. 
Loro schiacciano e vanno a muro come Mila e Shiro, mentre Mamma Pinkytos ci ha messo sei mesi a capire che non esiste più il cambio palla e che il set non finisce al 15.
Ma questi sono dettagli.
Gli pseudo pallavolisti del venerdì hanno fatto due squadre, separando rigorosamente i coniugi, visto che nemmeno Mila e Shiro giocavano insieme.
Si sono dotati di divise fosforescenti e di nomi di battaglia, sui quali c'è stato un lungo dibattito e infiniti sondaggi.
Il loro punto di forza è che è molto facile sottovalutarli. 
Hanno il doppio dell'età degli avversari e la staticità dei piloni dei cavalcavia autostradali.
In compenso hanno una tifoseria senza eguali, con striscioni che neanche a San Siro: "Se fai muro a mia madre sei una brutta persona." "Don Giuseppe aiutaci tu!"
Peccato che gli avversari una coscienza non ce l'abbiano. Solo stacchi di coscia e braccia bioniche. 
Tuttavia, la squadra di Mister Baby nella sua prima partita,  ha perso di misura e ha fatto la sua porca figura rischiando anche di vincere, con gli avversari increduli di essere, in qualche fase dell'incontro, addirittura in svantaggio contro i matusa.
Quanto alla squadra di Mamma Pinkytos, ha ampi margini di miglioramento vista l'imbarazzante prestazione dell'esordio. Forse il punto è che senza i nani che giocano a calcio nello stesso campo loro non riescono ad essere performanti.
Memorabile rimane solo l'effetto sonoro con lo sciacquone che veniva azionato dai suoi calorosissimi supporters ad ogni papera. Ed è inutile dire che era tutto un tirare l'acqua.
Alla fine della partita, il Minty ha raggiunto Mamma Pinkytos e le ha fatto una carezza sulla testa, come si fa con i bambini per consolarli.
"Hai fatto veramente schifo mamma."
"Grazie nano, gentile come sempre."
"Lo sai mamma che io sono sincero."
Mamma Pinkytos invece è permalosa.
Lunedì, quando ci sarà la seconda partita del torneo, lei si darà malata.
Con buona pace di Mila Azuki, della quale non ha nemmeno il colore di capelli.






mercoledì 17 settembre 2014

Football time

Mamma Pinkytos si era illusa di scamparla. Era veramente convinta che il Minty si sarebbe iscritto a teatro, a kung fu oppure si sarebbe dato semplicemente al dolce far niente, tanto sano per un bimbo di cinque anni.
Aveva detto che al calcio preferiva altro, che forse ci avrebbe provato tra qualche anno a tirare calci ad un pallone, convenendo con i suoi genitori che gli sport di squadra con le loro regole potevano aspettare.
Tutto questo fino a questa settimana quando, contro ogni previsione, la sua vita é diventata pallone-centrica.
Il nano é venuto a sapere che alcuni amichetti andavano agli allenamenti di prova della scuola calcio.
Alla sera ha preparato il suo zainetto, con pantalocini, maglietta e delle pesanti calze di lana con un pallone disegnato,  per il suo primo allenamento: "Mamma,  vado solo alla lezione di prova eh!" Ha dichiarato solennemente rincuorando Mamma Pinkytos.
Colpita da cotanta protervia, dopo il lavoro, la mater pappamolla ha ceduto alla compassione e ha devoluto tre euro alla causa calcistica del Minty, comprandogli un vero paio di calzettoni bianchi lunghi. Almeno quelli.
Sì perchè il nanetto con gli occhi grandi e un filo di emozione, é arrivato al campo con il suo completino da spiaggia e le scarpe da ginnastica, in mezzo a un nugolo di nani tacchettati e vestiti da calcio di tutto punto. L'infinito orgoglio per le sue calze nuove, "veramente da calcio", gli ha dato il coraggio per entrare in campo, un campo grande, vero.
Le tribune zeppe di genitori supporters hanno messo a disagio Mamma Pinkytos, che era intenta a inseguire il Morby ciclista più che ad applaudire le gesta calcistiche del Minty.
L'hanno messa a disagio perchè uno dei motivi per cui voleva disertare il calcio era evitare che il nano cinquenne avesse pressioni di qualsiasi genere.
L'hanno messa a disagio perché lei non vuole cadere nel tranello del genitore tifoso e commentatore.
L'hanno messa a disagio perchè lei, anche se volesse, sulle tribune a guardare non ci potrebbe stare a causa della refrattarietá del Morbillo alla posizione seduta.
L'hanno messa a disagio perché il suo Minty, con la sua vocina piccola, le ha detto: "Mamma,  lo so che devi portare il Morby al parco, ma puoi stare solo un minutino seduta sulle tribune con tutte le altre mamme?"
Via libera ai sensi di colpa che se ne stanno lí, infrattati sotto le corse di ogni giornata,  e al momento meno opportuno... zack! Eccoli correre liberi da tutte le parti.
In linea di principio a lei potrebbe anche piacere sollazzarsi sulle tribune a guardare il suo nano chiacchierare piú che correre (il nano é inguaribilmente logorroico e contro la logorrea neanche il calcio può nulla). Ma mica lo puó smaterializzare il Morby. Senso di colpa n. 1.
E poi pensa: tutte queste ore ad aspettare il Minty.. Anche il Morby avrebbe diritto a del tempo per lui, a qualcuno che lo aspetta e lo asseconda. Senso di colpa n. 2.
Per farla breve, il nano Minty é uscito dal campo entusiasta comunicando a tutti con orgoglio che:
"Il mio allenatore ha un nome strano. Inglese. Si chiama Mister. Forte no?!"
"Ai bambini che si iscrivono regalano la borsa e forse anche le calze e i pantaloncini. Gratis. Mi posso iscrivere?"
"Andare a calcio é bellissimo. Sono già capace e ho imparato un sacco di mosse. Il maestro mi ha detto bravissimo tre volte. Io peró ero stanco e volevo fare un po' il portiere."
"Un bambino ha preso per i capelli un altro bambino e io gli ho dato il cartellino giallo." "Nano ma tu non fai l'arbitro!" "Embè! Glielo ho dato lo stesso."
La morale della favola é che il nano, da allora, tutte le mattine appena svegliochiede: "Mi posso iscrivere a scuola calcio? "
Mamma Pinkytos temporeggia.
Mister Baby molto meno e ha promesso al nano, una volta terminato il periodo di prova, le sue prime scarpe con i tacchetti.
La mater refrattaria é in schiacciante minoranza.

lunedì 15 settembre 2014

Mamma Pinkytos e lo sport - atto III

Ebbene sí. Dopo l'acquagym di Ivano Vaccipiano e lo zumba di Ciobin, Mamma Pinkytos, che a settembre é sempre volenterosa, si é fatta incastrare di nuovo dalle sue malefiche amiche, Mamma Polly Capellipazzi e Mamma Gabry Domopack.
Cosí anche lei, Mamma Pinkytos, la fan numero uno dei waffles al cioccolato fondente,  la mater pizza&coca, ha acquistato uno di quei coupon a prezzo stracciato per venti-lezioni-venti di indoor bike, per gli amici spinning.
Solo il pensiero la orripilava.
Pedalare per un'ora buona seduta e in piedi, sudare come un muratore sotto il sole, faticare senza ricompensa finale.
Ha mandato avanti loro, le due Fausto Coppi in gonnella che, alla prima lezione sono state mandate via causa over-booking. Il che, ovviamente,  ha causato una crisi di nervi a Mamma Gabry la quale, in previsione della crono-scalata, non aveva neppure corso sul tappeto persiano. É finita con Mamma Gabry che ha corso al parco per un'ora precisa (non un minuto di meno, perché anche gli ultimi sessanta secondi sono importantissimi) e Mamma Polly che ha fatti ginnastica al dito chattando con il cellulare,  infrattata dietro un albero.
Ma poi una vera prima lezione c'é stata e a Mamma Pinkytos é toccato sentire le sue amiche dissertare di mutande imbottite e di calorie bruciate.
Quanto a lei, la mater sedentaria, ha cercato di rifilare il suo convenientissimo coupon a Mister Baby, ma senza apprezzabili risultati.
Cosí questa sera, soverchiata dal senso del dovere, all'ultimo minuto si é aggregata a Mamma Gabry.
Mamma Pinkytos, con i suoi leggings con il pizzo e la magliettona di Minnie, é approdata in una sala piena di uomini e donne assortiti, tutti fasciati (compresa la sua amica, orgogliosamente dotata di pantaloncini imbottiti) in quelle tutine attillate da ciclisti che a lei, mater ignorans, non ispirano per un duplice ordine di motivi:
1. fanno sudare e puzzare oltre la media.
2. evidenziano la ciccia in modo implacabile.
L'istruttore, ribattezzato Franz Cardio in quanto ossessionato dal cardio-frequenzimetro, ha immantinente addocchiato la neofita, invero già accerchiata da almeno tre aiutanti ciclisti indoor di età varie che si davano da fare per regolarle l'altezza del sellino, e le ha sottoposto i seguenti quesiti:
"Hai già fatto spinning?"
NO.
"Che sport fai?"
INSEGUIRE I MOSTRI VALE? VADO IN BICI OGNI TANTO.
"Da corsa o mountain bike?"
GRAZIELLA.
"Hai il cardio?"
COS'E'?
"Le tue scarpe non vanno bene. Per oggi stai così, ma servono più rigide. "
IN CHE SENSO?
"Anche i pantaloni non vanno bene.  Hai quelli imbottiti?"
HO L'IMBOTTITURA DI CICCIA NATURALE.
Alla fine Mamma Pinkytos ha pedalato, in piedi e seduta, come comandato da Franz Cardio, per tutti i 50 minuti. Si immaginava di scalare il Pordoi, di andare a prendere i nani, di correre in bici a mangiare una pizza. Non ha rischiato di morire e, soprattutto, l'imbottitura di ciccia naturale ha funzionato alla grande.
Ovviamente Mamma Gabry Domopack, non avendola a disposizione, ha dovuto necessariamente ricorrere al surrogato.
Peraltro, tanto pedalare (una ventina di km, secondo il monitor super tecnologico della sua bici) le avrà fatto anche perdere qualche etto e, una volta a casa, non ha trovato ad attenderla neanche un dolcino e ha dovuto accontentarsi di uno yogurt con i cereali.
Mica vuole rovinare l'imbottitura lei.