Gioie e dolori di un'aspirante mamma lumaca costretta, giorno e notte, a una vita a mille all'ora
venerdì 26 aprile 2024
26
mercoledì 17 aprile 2024
I globetrotters della giustizia
sabato 17 febbraio 2024
Breve storia triste
mercoledì 31 gennaio 2024
Come un grissino
mercoledì 8 novembre 2023
Sonno
domenica 22 ottobre 2023
Lost in the weekend
lunedì 9 ottobre 2023
Lunedi
martedì 3 ottobre 2023
Attesa
lunedì 7 agosto 2023
Pessimismo e fastidio
sabato 15 luglio 2023
Niente da fare
giovedì 29 giugno 2023
Mila e Shiro
venerdì 23 giugno 2023
Martello pneumatico
mercoledì 14 giugno 2023
Vita da mamma 2.0
domenica 31 maggio 2020
Sonno
lunedì 27 aprile 2020
Gratta e Vinci
venerdì 24 aprile 2020
Vezzi
giovedì 23 aprile 2020
Drive in
Abbiamo conosciuto meglio i nostri figli, mariti, animali domestici, cassetti della casa.
Abbiamo scandagliato il fondo di quegli armadi e armadietti che si aprono una volta ogni 25 anni, abbiamo tolto tutti gli scheletri, li abbiamo spolverati.
Abbiamo disegnato arcobaleni, cantato sul balcone, riesumato la macchina da cucire della nonna per fare mascherine inguardabili con la carta forno.
Abbiamo prodotto lievito madre, tanto da dovergli riservare una stanza intera della casa (e chissà perché non si chiama lievito figlio visto che bisogna fargli il bagno più che ai nani e rinfrescarlo ogni 3x2 neanche ci fossero 50 gradi).
Ci siamo goduti il tempo: dormendo, mangiando, meditando sulle sorti del mondo, correndo sul posto così tanto che, a confronto, Ben Johnson era pigro.
Quanto a Mamma Pinkytos ha fatto anche altre cose, in ordine sparso.
Tipo urlare come un'ossessa con i suoi nani fino a farsi sentire dai vicini e dai lontani (anche questo è un modo per soffrire meno il distanziamento sociale).
Tipo farsi fermare due volte per i controlli.
Una mentre era con i mostri e il coniglio al guinzaglio, allorquando ha spiegato pazientemente agli operanti che Mirtillo, in quanto animale domestico, godeva di dieci minuti di aria al giorno mentre i nani, sulla cui appartenenza alla razza umana, soprattutto di questi tempi, nutre più di un dubbio, è concesso stare all'aperto solo al seguito del peloso. Sono stati comprensivi e, mentre il Morby inseguiva il Minty armato di clava di legno urlando come Tarzan, hanno accarezzato il coniglio, fatto gli auguri alla mater disperata e se sono sono andati.
La seconda mentre con i calzini spaiati, le treccine da Pocahontas e la tuta da ginnastica stava andando a recuperare in studio i fascicoli per illudersi di lavorare da casa.
"Buongiorno, dove sta andando?"
"Al lavoro."
Sguardo inquisitorio.
"E dove lavora?"
"Nel mio studio."
"Cosa fa?"
"Duplice sguardo inquisitorio.
"L'avvocato."
Quadruplice sguardo inquisitorio e incredulo.
"Sa, non si incontra nessuno..." tenta di giustificarsi Mamma Pinkytos mentre il calzino grigio fa capolino da sotto i pantaloni, in netto contrasto con quello nero nell'altro piede.
"E sono uscita mentre i miei figli dormivano."
"E invece ha incontrato noi!"
Che sf... "Che bello. Almeno faccio quattro chiacchiere con qualcuno."
"Buona giornata. "
Sarà meravigliosa. A giudicare da come è iniziata.
Non è tutto eh.
Nemmeno se le ricorda Mamma P. tutte le cose che ha fatto in n. giorni di quarantena. Perchè sono così tanti che ha smesso di contarli.
Ha creato un arredamento da balcone con le cassette della frutta, eliminato valanghe di vestiti superflui (tanto non le andrà più bene niente). Organizzato due cacce al tesoro, due pic nic sul terrazzo, qualche aperitivo via Skype. Ha spedito regali e pensieri alle persone cui vuole bene.
Ha, come tutti, pensato che la vita di emme che faceva prima, scazzi compresi, pranzi saltati compresi era stupenda. E' arrivata a rimpiangerla come supremo punto di collisione tra la tensione al miglioramento e l'accettazione del sè, annessi e connessi.
Adesso anche basta,
Grazie e arrivederci.
Fermate il mondo, voglio scendere. Prima di ammazzare qualcuno, di prendere a testate il muro.
"Manca poco" dicono tutti "alla fine del lockdown."
Sì, a quando potremo andare al lavoro senza essere fermati e poi correre a casa.
A quando i nani, anarchici e descolarizzati, potranno fare il giro dell'isolato con la mascherina.
Al cinema drive in.
Porca miseria, il drive in.
A prima vista può anche sembrare figo, ma è la dimensione del problema.
Mamma Pinkytos è una da baci e abbracci. da pacche sulle spalle, da vigorose strette di mano. Da odori, sensazioni.
Sogna un cappuccino al bar con le amiche. Non al banco, se serve.
Sogna di viaggiare. Anche in bici o a piedi, se del caso.
Sogna che i suoi nani vadano a scuola, perché la scuola con un elenco di compiti mandati via mail non c'entra niente. Anche in mezzo a un prato, se è meglio.
Sogna che tanto non costa nulla e di tempo per sognare ce n'è.
Almeno fino al 4 maggio.
Il drive in nei suoi sogni non c'è. Le fa venire l'orticaria.
lunedì 20 aprile 2020
Comunque
sabato 18 aprile 2020
La mamma dorme anche troppo
Era talmente abituata alla sua vita a mille all'ora, dove ogni cosa era incastrata tra le altre come la minuscola tessera di un puzzle da duemila pezzi, che in ogni raro momento di pausa si portava avanti per il giorno dopo. La spesa da fare, un fascicolo da studiare, le lasagne da congelare. Borse da calcio da preparare e svuotare, lavatrici da accendere in alternanza hitleriana con il forno e la lavastoviglie, compiti da controllare, nani da interrogare, impegni da organizzare e incastrare. I pellet per il coniglio chemannaggiamancanosempre!
Prima Mamma Pinkytos faceva l'avvocato. Da qualche anno, ovvero da quando i nani avevano iniziato a diventare un po' più autonomi e in suo soccorso era arrivata la mitica Baby Sitter Mirtilla Mary Poppins, riusciva addirittura a lavorare a tempo pieno per due giorni alla settimana. I viaggi di lavoro le sembravano vacanze. Fare mille km al giorno tra aereo e macchina partendo all'alba e tornando a tarda sera, erano una specie di spa per le sue orecchie, abituate alle urla belluine dei nani, i cui armistizi durano più o meno dieci minuti. Per il resto, botte da orbi con morti, feriti e armi varie, non sempre regolamentari.
Prima, ma molto prima, Mamma Pinkytos aveva anche un blog. Questo blog. Condivideva con x numero di mamme, nonne & Co. i suoi tormenti da mater non dormiens che, a titolo informativo, non sono ancora finiti, dal momento che il Morbillo, ormai ottenne e lungo più di un manico di scopa, si piazza in orizzontale nel talamo una notte sì e l'altra anche. Le piaceva scrivere, ma nelle giornate sempre più frenetiche di cui sopra, a un certo punto, di tempo per dedicare cinque minuti a sé stessa e alle sue riflessioni non ne ha avuto più. O forse, più del tempo, che è un concetto del tutto relativo, sono mancate le energie e la lucidità. Così il blog è diventato la sua rinuncia, il suo lusso da eliminare, come la sigaretta fumata di nascosto sul balcone.
Poi.
Poi il mondo è cambiato di colpo. Succede che ti svegli una mattina e non puoi più andare al lavoro, non puoi più uscire con gli amici. Dopo poco non puoi più uscire del tutto. Scuole chiuse. E quella casa da cui transitavi 7 ore al giorno come fosse la cuccetta di un ostello, diventa una prigione dorata.
I tuoi coinquilini maschi, 3 più il coniglio, diventano i tuoi compagni di reclusione in questo tempo sospeso.
Simpatici nèèè, ma a piccole dosi.
Mamma Pinkytos non sa cosa ci sarà dopo il Covid. A volte non dorme, ma è un lusso visto che prima non dormiva quasi mai.
E' preoccupata.
Per i suoi nani che non escono di casa da due mesi e, con la straordinaria capacità camaleontica che hanno i bambini, si stanno trasformando in due piccoli uomini di Cro Magnon.
Per lei medesima, che prima faceva l'avvocato e usciva di casa al mattino vestita decorosamente e truccata come un'umana e ora si è trasformata in una insegnante frustrata che tenta di inserire rudimenti di analisi logica in quel che rimane del cervello di due nani riottosi e refrattari, indossando la divisa da quarantena che dignitosamente cambia con la divisa di riserva in caso di macchie troppo evidenti ed i capelli raccolti in una crocchia all'ultima moda nelle rsa, fermata con la pellicola per alimenti. Sì perché l'unico vezzo che le è rimasto è quello di mettere sui capelli i più svariati ingredienti culinari (tipo uova, zucchero, miele o olio), nella speranza che a quarantena finita avrà i cappelli meravigliosi come Raperonzolo.
Se andiamo avanti cosi i suoi capelli avranno certamente la lunghezza di quelli di Raperonzolo, ma null'altro.
Preoccupazioni a parte, la mamma dorme anche troppo. La sveglia è diventata del tutto inutile visto che la sera pare non arrivare mai.
E poi cucina, prende dieci minuti di sole in terrazza, legge libri. Tutte cose che adora. Una vita meravigliosa. Lenta.
Così Mamma Pinkytos ha pensato che ogni accadimento negativo rappresenta un'occasione e contiene in sé il seme per il cambiamento. Non vuole stare tutto il giorno con le uova in testa per sempre (!), ma nemmeno tornare a correre senza pause, senza gustarsi il sapore di qualche momento di lentezza o dando per scontata la fortuna che ha.
Lei di cambiamenti e di momenti difficili nella vita ne ha affrontati tanti. Non sa come, ma sa che può farcela.
Mentre il sole le scalda la pelle, guarda i due mostri là dentro. Stanno vedendo Harry Potter in inglese. Se glielo avesse proposto tre mesi fa, le avrebbero tirato le pietre. Anche per loro il cambiamento è un'occasione.
Siccome da qualche parte bisogna cominciare, Mamma Pinkytos riparte da qui. Dalla sua sigaretta di nascosto sul balcone.
Anche se la mamma ora dorme anche troppo, è certa che le volete lo stesso ancora un po' di bene.
giovedì 24 agosto 2017
Ciccia
È ufficiale: finite le vacanze Mamma Pinkytos inizierà la dieta per la pancia piatta, la cellulite, le adiposità localizzate, in pratica per la ciccia.
Da quando, l'altro giorno, il Morby le ha detto: "Mamma, sei la più cicciona della famiglia!", la mater lumaca si è unita ai partecipanti al raduno di coloro che non hanno superato la prova costume e ha iniziato ad organizzare la controffensiva contro la mollezza diffusa.
Ma ritiene da sempre che mettersi a dieta in vacanza sia incostituzionale.
In vacanza si è sempre affamati, non si preparano piatti diversi e anche se i nani sono così abituati alla sua insalatina serale che il Morby afferma con una certa frequenza: "Il piatto preferito di mia mamma è l'erba", al mare non disdegna pastasciutta, pane e pizza, di solito banditi soprattutto a cena.
Ma tra una settimana i nodi verranno al pettine. Con sgomento Mamma Pinkytos ha appreso da uno dei tanti siti che propongono diete dimagranti che quella per la pancia piatta prevede la rinuncia praticamente a tutto: pane, pasta, pizza, insalata, pere, mele, more, patate, pomodori, zucchero, latte, miele, insaccati, formaggi e una lista lunga altre quindici righe.
Dopo averla letta tutta a Mamma Pinkytos non è venuto in mente niente che non fosse compreso nella lista.
A parte il the verde.
Che non è proprio un cibo.
E la carne bianca. Già si è vista diventare lei stessa un pollo dopo la terza settimana della dieta del pollo alla piastra scondito.
Un pollo ma magro, con la pancia piattissima.
Non sa se è il suo genere.
È dura la strada della remise en forme post vacanziera.
Al riguardo Mamma Pinkytos è parecchio perplessa.
Per fortuna che a risollevarle in morale è arrivato quel fedifrago del Morbillo che, dopo averle attribuito senza segni di pentimento la palma della ciccia d'oro, le ha detto: "Però mamma hai i capelli più belli del mondo!"
Raperonzolo con la panza non si è mai vista, ma di questi tempi conviene non sottilizzare.