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lunedì 8 dicembre 2025

Dicembre

A dicembre Mamma Pinkytos ha sempre il cervello frullato.
Vorrebbe fare mille cose, ma non arriva da nessuna parte. Ventiquattro ore al giorno non le bastano per tutto quello che ci vorrebbe infilare, senza contare che ha la resistenza di un bradipo stanco e dopo mezz'ora di incombenze pre-natalizie vorrebbe andare a dormire con la boule e il pigiama peloso.
Ha fatto l'albero di Natale in quattro rate. Presa da buonissima volontà, lo scorso weekend lo ha tolto dall' imballaggio e montato, salvo scoprire che i conigli mannari avevano mangiato tutte le luci. Ha dovuto attendere il lunedì per acquistarne di nuove. Ieri le ha posizionare. Oggi ha messo una parte delle palline e domani forse completerà l'opera titanica.
Manco fosse un baobab millenario e non il suo povero alberello che nella sua testa è sempre gigante, ma una volta montato sembra quello dei Puffi. Beato il vicino che non solo ha l'erba più verde come nei proverbi, ma anche l'albero più gigante che ci sia, con millemila lucine non mordicchiare da pestiferi roditori. Che ci rimarranno secchi una volta, fulminati con lo scheletro fosforescente come nei cartoni animati.
Poi i regali. Mamma Pikytos acquista tutto on line, la sera mentre è nel letto. Lo fa con anticipo, per evitare sorprese. Ma puntualmente sotto Natale le poste vanno in tilt e i corrieri si danno all'anarchia e l'ultima settimana non ha ancora ricevuto nulla. Fa la caccia al tesoro nel palazzo e ogni tanto le va bene. Venerdì ha trovato un pacco nelle scale del vano caldaia, oggi uno direttamente in strada.
Quanto allo shopping per sé, Mamma Pinkytos non resiste la vanità di un vestito nuovo o di una sciarpa rossa. Alla sera riempie tantissimi carrelli, di tutti i suoi siti preferiti. Poi va a dormire felice e al mattino sono tutti scaduti. A lei non interessa davvero comprare, per soddisfare la sua voglia di shopping basta così. Riempire il carrello. Anche perché quando compra davvero non è quasi mai soddisfatta e i resi costano tempo e fatica.
Vogliamo parlare delle cene di dicembre? Quest'anno Mamma Pinkytos ha bidonato tantissimo. Ha deciso di partecipare solo a cene tra amici, quando ne ha davvero voglia. E non più di una alla settimana. Rivedere amici con l'occasione del Natale la rende felice, ma per vincere la battaglia con il plaid e la boule bisogna che siano amici davvero con la A maiuscola.
Ieri e oggi Mamma Pinkytos si è anche data alla produzione di biscotti. Ma deve nasconderli accuratamente se vuole che sopravvivano all'ingordigia dei nani. 
"Mamma, posso uno?" "Noooooo!'"
Ci metterebbe il filo spinato Mamma Pinkytos, che ogni anno confeziona con amore trenta scatoline di biscotti natalizi per tutti i suoi amici e conoscenti, mentrei nani rimangono a bocca asciutta e con l'acquolina in bocca. Il Morby, dopo varie insistenze, ha rimediato una stellina mal riuscita. Finisce che il senso di colpa  porta Mamma Pinkytos a fare l'infornata numero due la settimana successiva.
Che poi.
I biscotti comprati sono più belli ed economici, visto che a lei costano il mal di schiena, l'infiammazione alla cervicale e almeno cinque sedute dal fisioterapista.
Ma la tradizione non si tocca.
E la casa profumata di biscotti e scorze d'arancia candite per la Pinkytos Family vuol dire Natale.
Fa niente se non mangiano né gli uni né le altre.
I biscotti sono come i carrelli dello shopping on line di Mamma Pinkytos: basta l'idea a fare sentire l'atmosfera dei giorni di dicembre.

sabato 25 ottobre 2025

Pronto Soccorso

Mamma Pinkytos è stata indisciplinata e testarda e, alla fine per evitare la coda infinita del Pronto Soccorso, ha fatto una coda infinita al Pronto Soccorso, ma, da vera furba, ci è andata dopo avere fare la radiografia a pagamento in privato.
Dopo una settimana di zoppia, in cui ha guidato, salito e sceso scale in modalità laterale, applicato impacchi caldi e freddi, rischiato la morte con le stampelle,  il piede di Mamma Pinkytos era ancora color Halloween (nero tendente al viola ,con deboli riflessi giallo arancio). 
Così si è decisa, piú per mettere a tacere gli uccelli del malaugurio dai quali è circondata che mettevano in dubbio le sue competenze ortopediche, a prenotare una radiografia del piede in uno studio privato prevista per questa mattina.
È andata bella tranquilla in macchina e stampelle  e al radiologo è bastato uno sguardo menagramo per portare jella:"Come mai è così nero?!"
"Sarà il trauma" 
"Troppo nero" ha chiosato neanche parlasse di Mandela ai tempi dell'apartheid.
Gli è bastata un sola radiografia per sentenziare: "Le dico subito che c'è la frattura ossea, faccio prima a farle vedere che a spiegarle" indicando il buco bianco nel piede stilizzato di Mamma Pinkytos sulla lavagna luminosa.
La mater testarda ha chiesto la consulenza del medico il quale, nonostante lei insistesse nel sostenere che le fratture alle dita dei piedi non si ingessano, l'ha invitata a recarsi al temuto Pronto Soccorso con la scusa che "in presenza di un distacco osseo bisogna sempre valutare l'intervento."
E niente.
Suo malgrado ha dovuto costituirsi. 
Solo perché Mister Baby l'ha minacciata non se ne è andata prima del triage.
Troppa gente, troppo caldo, ma soprattutto troppo pochi ortopedici.
Uno.
Che a sentire le infermiere era intento alla ricostruzione osso per osso di uno scheletro visto che non si è palesato dalle 9 del mattino alle 16.30 del pomeriggio, nonostante la folla imbufalita dei fratturati in attesa.
Quando è arrivato, dopo sette ore,  ha guardato prima l'rx poi da due metri di distanza il piede di Mamma Pinkytos, ha detto all'infermiere "incerottiamo" e le ha spiegato che avrebbe dovuto camminare per un mese sul calcagno, abilità già ampiamente acquisita da M.P.
La mater ortopedica ha osservato attentamente, per essere sicura di riuscire a riprodurre al prossimo evento traumatico analoga fasciatura "a cavaliere".
Poi è stata dimessa. Con il referto di un altro.
Quando si è accorta, Mister Baby è tornato per fare rilevare l'errore. Gli hanno stampato un nuovo referto e finalmente se ne sono andati.
Appena Mamma Pinkytos ha guardato la cartella  di dimissione ha scoperto di avere nell'ordine una frattura scomposta al quarto dito del piede destro, un distacco osseo al piede sinistro e, udite udite, un punto di sutura in sede di ferita chirurgica per asportazione di neoformazione all'emicostato dx dove, a occhio e croce, pensava di non avere problemi. Tutto in un unico accesso.
Tre al prezzo di uno.
Con tutta questa abbondanza è andata zoppicando peggio di prima a cena al ristorante cinese con  Mamma Polly Capellipazzi, che zoppicava pure lei per uno stiramento. Sarà che a una certa età è più sicuro non uscire di casa. Anche se Mamma Pinkytos si è infortunata in casa e quindi fa lo stesso.
Comunque le ha sconsigliato il Pronto Soccorso.
Perché può anche essere che ti soccorrano, ma la prontezza è proprio un'altra cosa.


martedì 21 ottobre 2025

Relax forzato

L'altra notte (era già quasi mattina, ma la Pinkytos' Family dormiva tutta della grossa) è  suonato inopinatamente l'allarme nella Pinkytos' Home.
Mamma Pinkytos, tutta rimbambita com'era, per sgominare il fantomatico ladro, ha fatto un capitombolo dalle scale, causa calzerotti pelosi e scivolosi con le orecchie da panda.
Ha vinto una zoppia totale, che le scale di casa per andare al bagno le deve scendere con il sedere.
Ieri è andata al lavoro saltellando sull'altra gamba poi si è lasciata convincere ad andare al Pronto Soccorso, ma Mister Baby non aveva ancora parcheggiato che lei era già scappata su una gamba sola. 
Non c'era nemmeno posto per sedersi e l'idea di passare pomeriggio e sera nella posa del fenicottero tra ambulanze in arrivo e virus di stagione svolazzanti non la entusiasmava affatto. E questo nonostante fosse psicologicamente preparata e brioche-munita per affrontare ore e ore di attesa.
Siccome deve assolutamente essere operativa da domani in poi, oggi si è auto messa in malattia.
Pigiama, mollettone e piedone livido sollevato.
Peccato che al relax lei non ci sia per nulla abituata e che le vengano in mente di continuo cose che potrebbe fare.
Ieri, siccome è tornata prima per via della fuga dal Pronto Soccorso, ha cucinato l'arrosto, la polenta e la crostata.
Sempre nella posa del fenicottero.
Oggi, poiché le materie prime iniziano a scarseggiare, si è dedicata alla spesa on line, ma non ha resistito al richiamo dell'ultima tranche di cambio armadi. In equilibrio sulla scala a pioli su un piede solo.
Che poi, ad essere onesti, avrebbe voluto dormire.
Ma la mattina è volata via tra call, mail,  spesa e pranzo.
Al ritorno da scuola il Minty l'ha guardata stranito: "Ma veramente rimani a casa tutto il giorno???!"
"Faccio fatica a raggiungere l'ufficio nano".
"Potevi andare almeno al mattino."
Sensi di colpa galoppanti. Reazione piccata della mater iperattiva.
Poi è arrivato anche il Morby: "Come mai sei stata a casa?"
"Non riesco a camminare mostro.."
"Potevi andare al lavoro con il monopattino. Mica ti servono due piedi."
O i nani sono figli illegittimi di Stakanov (e si sente di escluderlo, vista la loro tendenza al chill out) o lei li ha abituati malissimissimo. Per starsene un giorno legittimamente a riposo deve proprio essere in punto di morte. Sennò non si spiega.
Quindi avrebbe voluto mandare a quel paese i nani, Anassimandro, Anassimene, il congiuntivo, Guinizzelli e i pitagorici, la borsa del calcio ed il pane e Nutella e andarsene in ufficio saltando sul piede sano.
Invece è rimasta impassibile nel suo relax forzato ad ascoltare l'intera gamma dei presocratici e anche un po' del Cantico delle Creature e ci ha proprio galleggiato nell'apeiron, con il piede a mollo nell'acqua e sale.
Ma da domani si torna alla vita, a costo di farsi portare al lavoro in braccio da Mister Baby.
Così poi ci sta un po' lui a casa nell'apeiron. Con il mal di schiena.


mercoledì 26 giugno 2024

Shaker

Sarà che c'è il cielo plumbeo.
Sarà che i sandali Mamma Pinkytos non li ancora messi.
Sarà che l'ombrello è il vero must have di stagione.
Saranno tutte queste cose insieme ma a Mamma Pinkytos l'estate sta scivolando via.
È shakerata. Il suo stomaco fa le bozze, ha difficoltà di concentrazione ed una incoercibile narcolessia.
I nani li vede giusto passare. Il Minty ha preso sul serissimo il ruolo dell'animatore di centro estivo: ha imparato a pulire i bagni e a vangare. Arriva a casa dopo dieci ore di cre in stato di coma, sembra essere  stato in miniera ai tempi di Marcinelle: "Sono distrutto. I bambini mi fanno venire mal di testa. Parlano troppo e non ascoltano niente."
Il Morby sviene direttamente sull'uscio, lanciando scarpe e zainetto. Fa una seduta relax da trenta minuti sul wc e non risponde più alcuno stimolo uditivo né visivo. Non ha tempo nemmeno per lavarsi e va a dormire che ancora non ha fatto buio.
Mamma Pinkytos vorrebbe fare cose, uscire, organizzare ma le mancano le energie. Vorrebbe almeno interloquire con i nani ma escono di casa alle otto e rientrano alle sette senza nessuna voglia di relazionarsi con il prossimo.
Allora aspetta che torni Mister Baby, se torna.  Risucchiato dal vortice delle scadenze lavorative pre-ferie pure lui interloquisce poco. 
Mamma Pinkytod fondamentalmente si sta antipatica da sola perché non riesce a mettersi d'accordo con sé stessa su cosa le va di fare. È perennemente indecisa tra il giacere esanime sul divano e uscire a fare vita sociale. Quindi è insoddisfatta a prescindere.
Fa cose belle. Oggi ha fatto colazione con Mamma Polly Capellipazzi, pranzato fuori con Mister Baby. Ieri sera è uscita a cena con lo Zio Tanguero, questa sera farà una figuraccia al torneo di pallavolo con la sua squadra di disperati mentre domani andrà alla Biennale di Venezia con un gruppo di colleghi.
Eppure.
Eppure si sente shakerata, inconcludente e brutta.
Mi sa che è proprio ora di andare in vacanza.

venerdì 26 aprile 2024

26

Mamma Pinkytos ci tiene proprio a dirlo. Questa sera lei e Mister Baby usciranno a cena in solitaria. È il 26 aprile e sono 16 anni di matrimonio, più dieci di conoscenza e pseudo fidanzamento, convivenza o quello che è, fanno 26 anni tondi tondi che si sopportano.
Più quelli vissuti insieme che quelli senza. Ancora non si lanciano coltelli. Ogni tanto si mandano più o meno bonariamente al diavolo ma sempre con affetto.
Conoscono difetti e magagne l'uno dell'altra. Il modo di dormire, di soffiarsi il naso in modo rumoroso (lui) e di infrattare i rifiuti che non hanno voglia di differenziare (lei). 
E nonostante tutto tengono botta. 
Perché l'amore non è ci-ci-co-co pucci- pucci-bao -bao, ma è l'arte della mediazione continua. A volte estenuante e faticosa, ma sempre rispettosa. È stemperare, darsi spazio, consentirsi di essere.
Stasera Mamma Pinkytos si sente anche moderatamente gnocca, nel senso che si è messa un vestito diverso dai jeans e, pur avendo i capelli mezzi sporchi, li ha mascherati ben bene. A parte che ha un bernoccolo sul naso, causato dal coperchio del bidone della spazzatura condominiale che le è arrivato esattamente sul setto nasale.
Ha neutralizzato i nani alla bell' e meglio, sfidando la sua natura di madre controllante. Il nano grande è alla partita e tornerà, si spera, a casa con il suo allenatore, un certo Gio Tonno che il nome è tutto un programma. Mamma Pinkytos spera che sia come il tonno in scatola, rassicurante, che anche se non hai niente da mangiare lui è sempre lì che ti guarda dall'armadietto e ti salva la cena.
Il Morby è da un amico ed era tutto felice che stasera andava al cinema a vedere Kung Fu Panda con ben dieci euro nella giacca, che Mamma Pinkytos è sicura perderà ben prima di arrivare al cinema.
Tutto è pronto. Mamma Pinkytos ha fame.
Quasi quasi mette pure i tacchi.
26 cm sono troppi.
Bastano gli anni.

mercoledì 17 aprile 2024

I globetrotters della giustizia

I globetrotters della giustizia sono gente triste. Gente che macina km in auto, prende voli aerei a orari improbabili, talvolta vola da un capo all'altro dell'Italia e torna in giornata per un'udienza che, se va bene, dura cinque minuti.
Perché se va male mancano il Giudice, il PM, il fascicolo o la parte e l'udienza non si tiene proprio.
A volta l'udienza è già stata rinviata d'ufficio; si sono solo dimenticati di avvisarti.
Altre volte semplicemente, dopo che hai aspettato tutta la mattina, si è fatto tardi e il cancelliere, giustamente, deve andare a casa a mangiare la lasagna. È un dipendente pubblico lui, ha un turno che inizia e che finisce, mica come te.
Tu devi semplicemente tornare un'altra volta. Con le pive nel sacco, 750 km dopo, torni a casa pure tu, ma della lasagna nemmeno l'ombra. E andresti a letto senza cena per la stanchezza ed il senso di inutilità che, ogni volta, ti pervade.
Oggi Mamma Pinkytos, nella sala imbarchi dell'Aeroporto di Brindisi, ha deciso di combattere il senso di inutilità dell'ennesima trasferta a vuoto con le orecchiette alle cime di rapa ed il pasticciotto all'amarena.
E nell'attesa si sta ingozzando di taralli.
Il modo di dare un senso ai tempi morti della trasferta Mamma Pinkytos lo trova quasi sempre. E 99 volte su 100 è iper-calorico.
Sarà per questo che i globetrotters della giustizia, oltre che tristi, sono tendenzialmente sovrappeso.


sabato 17 febbraio 2024

Breve storia triste

Milioni di persone al giorno mettono ogni giorno gli occhiali con discreta non-calanche.
Mamma Pinkytos, dopo vent'anni da circa e altrettanti con una vista perfetta grazie all'intervento di correzione della miopia,vive l'idea del supporto visivo con disagio.
Ha provato cosa significa cercare gli occhiali sul comodino ancor prima di aprire gli occhi e andare in piscina o in spiaggia avendo intorno solo aloni e macchie di colore.
Una talpa.
Appena ha potuto, come regalo di laurea, si è sottoposta all'intervento per la correzione dell'importante miopia che la attanagliava.
Da lì in poi vent'anni di giubilo visivo.
Negli ultimi due-tre anni, soprattutto nei periodi di stanchezza e alla sera, ha iniziato a vedere sfocato, a non distinguere i contorni delle cose e i volti da lontano. L' oculista le ha sconsigliato un nuovo intervento perché quel poco di miopia le consente di leggere e lavorare senza occhiali, di vedere ancora bene da vicino.
All'ultima visita però era peggiorata e le è stato consigliato un occhiale almeno per guidare alla sera.
La mater refrattaria ha aspettato mesi, con la prescrizione nascosta in chissà quale cassetto.
Fino a che, nelle vacanze di Natale, le è sembrato di essere più orba del solito, forse anche per la stanchezza.
E un paio di settimane fa, riluttante come il Morby davanti ai compiti, è andata dall'ottico.
Ha ordinato gli occhiali più economici del mondo con la precisazione che non li avrebbe mai messi se non in caso di necessità estrema.
Ieri li ha ritirati.
Fanno schifo. La fanno sembrare una sogliola triste e, per di più, le fanno venire mal di testa.
Si è sentita stupida e anche un po' depressa.
E dire che non aveva ancora fatto i conti con il Morby.
"Nano, ho ritirato gli occhiali nuovi."
"Non li mettere."
"Mi ci devo abituare. Come sto?"
"Fai schifo. Stai malissimo, sembri una di cento anni con mille rughe in faccia. Non li puoi mettere."
"Ma nano sono per vedere meglio. A volte servono dei supporti per la salute. Non è che uno può rifiutarsi perché non gli donano."
"Ma quale salute! Cosa devi vedere? Le case sono grandi, le macchine sono grandi. Non servono. Sei inguardabile."
Occhiali infilati in un cassetto.
Fine della breve storia triste.

mercoledì 31 gennaio 2024

Come un grissino

Questo è un post di servizio.
Perché vi sia ben chiaro che se incontrate per strada Mamma Pinkytos non la dovete invitare a fare colazione, a mangiare una brioche o una pizza.
È incostituzionale.
La mater suicida è alla sera del giorno 3 della sua dieta SENZA TUTTO, che sta per senza glutine, senza zuccheri, senza latticini.
Che cavolo le rimanga da mangiare è una domanda più che legittima.
Nella realtà dei fatti, lei è una resiliente e si è subito data da fare a creare ricette gourmet SENZA TUTTO, con scarsissima soddisfazione.
Però le pare di star meglio.
Era arrivata ad un punto in cui la soglia della sua autostima era così bassa che la poteva calpestare.
Si sentiva gonfia, perennemente con il mal di stomaco ed il cerchio alla testa.
Aveva bisogno di disintossicarsi e di dimostrare a sé stessa di sapersi volere bene in un modo diverso dal produrre torte e mangiarle.
La rinuncia che le pesa di più, manco a dirlo, è quella agli zuccheri.
Il cappuccino e brioche della mattina.
Al cappuccino potrebbe anche in via eccezionale rinunciare, ma il cornetto è (era) la sua coccola quotidiana.
E se è senza glutine ha comunque il lattosio, se è senza lattosio stai sicuro che ha lo zucchero. Sennò che cornetto è?!
Questa mattina, in preda ad una crisi di disperazione, ha preparato i pancakes SENZA TUTTO. Il Minty li ha graditi parecchio ma li ha affogati nella Nutella. Lei ci ha messo mezzo cucchiaino di marmellata senza zucchero e sapevano appunto di niente.
Però.
Però Mamma Pinkytos ha l'impressione (nonostante il Morby pensi il contrario) di sentirsi (non di essere, perché è tutta una questione di autostima) meno molliccia, sente che i jeans si allacciano più facilmente e sente di avere, oltre ad una fame atavica, anche più energia.
È diventata la regina delle barrette. Ce ne sono di buonissime: al cocco, alle mandorle, alle noci. Alcune invece fanno davvero schifo.
Si è data un mese. Se non va alla neuro prima chissà, magari diventa magra come  un grissino.
Per ora il grissino si limita a sognarlo.
Unto. Con moltissimo glutine. E con i granelli di sale.

mercoledì 8 novembre 2023

Sonno

Mamma Pinkytos sta mangiando una brioche al pistacchio al bar dell'aeroporto e vorrebbe tanto essere nel suo letto.
Ha sonno.
Ha alle spalle una notte (si fa per dire, visto che la sveglia è suonata alle 4) insonne per la tosse, calmata amorevolmente da Mister Baby con il vecchio rimedio del pentolone di acqua, dopo che nemmeno i sedativi avevano fatto effetto. Ha gli occhi gonfi per la congiuntivite, il raffreddore e un'idea molto chiara di dove vorrebbe essere ora.
Non qui sulle sedie metalliche dell'aeroporto circondata da milanisti in stato comatoso.
Ogni tre minuti dall'altoparlante suona l'inno alla gioia.
Il motivo non le è del tutto chiaro, visto che sulle facce da aeroporto alle cinque di mattina di gioia ne vede poca. A parte nei milanisti che però stanno talmente messi male che non si vede.
Mamma Pinkytos ha già scarpinato un km dal parcheggio al terminal e un altro km dai controlli di sicurezza al gate. Per oggi ha già dato.
Buonanotte.
E invece deve arrancare a piedi fino all'aereo, sedersi al freddo, sorbirsi la dimostrazione di sicurezza, aspettare che ci siano quei dieci minuti di silenzio del decollo per potere chiudere gli o prima che il personale di volo si metta a vendere la qualunque, arrivare a Brindisi, camminare fino all'area autonoleggi, noleggiare un auto, guidare fino a Taranto, aspettare l'udienza, litigare con il Giudice che di solito rinvia per un nonnulla insensibile all'elenco di cui sopra, discutere il processo se va bene, guidare di nuovo fino a Brindisi dove Mamma Pinkytos cercherà di ammazzare il tempo bivaccando per l'aeroporto in attesa del volo di ritorno. Arrivo previsto alla Pinkytos'Home: mezzanotte, minuto più minuto meno.
Mamma Pinkytos si stanca solo a spiegarlo.
Quasi quasi adesso si stende per terra in qualche angolo dell'aerostazione insieme ai milanisti. E pure insieme ai tifosi del Paris Saint Germain, ugualmente stecchiti, ma molto meno sorridenti.
Nel momento della disperazione e anche in quello del sonno siamo tutti uguali.

domenica 22 ottobre 2023

Lost in the weekend

L' weekend per Mamma Pinkytos è un buco nero. 
Arriva alla domenica sera senza essersi mai seduta nemmeno cinque minuti, pensando a tutte le cose che voleva fare e che non ha fatto, tirando un sospiro di sollievo per il fatto che "domani è lunedì".
E dire che questo weekend è stata fortunatissima. Mister Baby ha cucinato per tre volte e la quarta la Pinkytos' Family ha allegramente beneficiato dell'invito a cena di Mamma Diamante. Il Morby ha prontamente osservato: "Mamma è tantissimo che non cucini!"
Che non è tanto il cucinare, cosa che amerebbe se lo potesse fare con calma. Quello che ultimamente le pesa è pensare a cosa somministrare alla ciurma e procurarsi il necessario.
Ragion per cui Mamma Pinkytos ultimamente adora uscire ed essere invitata a cena da chiunque, a mangiare qualunque cosa. Nel senso che non le importa un fico secco di cosa le mettono nel piatto che tanto,  qualunque cosa sia, noce volte su dieci non lo digerisce e per dormire deve ingurgitare mezzo vasetto di Citrosodina. Purché la facciano sedere bella comoda senza l'impiccio di pensare al rancio.
Il punto è che, nonostante la sua ignavia in cucina, questo weekend l'ha stesa comunque.
Quando il sabato mattina suona la sveglia, lei la vorrebbe tanto ignorare, ma non ci riesce perché le sale l'incubo dell'elenco delle cose da fare, quelle che annota con cura nella sua app degli elenchi visto che l'Alzheimer avanza. La sveglia suona presto visto che il Minty va a scuola e il suo senso di colpa le impedisce di continuare a dormire senza salutarlo. A volte torna a letto, ma solo dieci minuti.
Questo sabato si è attardata mezz'oretta. Poi si è alzata tipo fulmine, ha preparato il ciambellone di zucca e cioccolato per portare da Diamante mentre beveva il caffè. Mentre mangiava una fetta biscottata ha avviato il ragù. Preparato il trito di verdure, fatto il soffritto. Quando si è alzato il Morby lo ha interrogato in geografia e nel mentre ha steso i panni. Fatto due lavatrici, una parte di cambio armadi. Poi si è vestita con le prime cose che ha trovato ha portato di volata il Morby dal dentista. Ha aspettato, si è lamentata per la troppa attesa perché il nano aveva la partita di calcio. È arrivata a casa alle 13.15, ha pranzato (sempre di corsa) grazie a San Mister Baby e dopo venti minuti era già in macchina in direzione del campo da calcio. Partita, doccia, casa, altro pezzo di cambio armadi. Cena da Mamma Diamante, attesa del Minty, recuperato dal taxista Mister Baby. Svenimento definitivo. Domenica mattina sveglia alle 8.00 per turno calcio del nano Minty. Partita, pranzo, lavatrice, interrogazione del Morby, spesa, pulizia approfondita della taverna e dei conigli, gonfiaggio del materasso per l'amico del Minty ospite per la notte. Svenimento definitivo. Mamma Pinkytos ogni tanto si chiede cosa hanno fatto di male lei e Mister Baby per trasformarsi in governanti-cuochi-tassisti.
Poi pensa agli weekend completamente senza nani che li aspettano tra qualche anno e quasi quasi lei il servizio taxi lo fa volentieri.
Oggi ha anche comprato i pasticcini. Così, per festeggiare il weekend.

lunedì 9 ottobre 2023

Lunedi

Stamattina la chiave dell'ufficio di Mamma Pinkytos non vuole saperne di aprire.
Ogni tanto fa i capricci, si rifiuta di fare il suo lavoro, soprattutto di lunedì.
Mamma Pinkytos, proprio oggi che è presto, si è seduta sotto un albero ad aspettare che qualcuno arrivi, ma già lo sa che non succederà, almeno per la prossima mezz'ora.
Anche il Morby ieri sera faceva i capricci. Diceva che il weekend era passato troppo in fretta.
"E meno male" pensava Mamma Pinkytos, che nel weekend corre come Husain Bolt tra un impegno dei nani e l'altro.
Mamma Pinkytos ama la sua routine.
E non le dispiace svegliarsi al mattino presto. Anche se ha sonno si alza alla prima sveglia del Minty, appena lui, tra l'assonnato e l'arrabbiato intima a Google di star zitto. Che Mamma Pinkytos nemmeno lo sa dove il nano trovi la lucidità e l'energia per dire: " Ok Google, sono sveglio", che lei al mattino la voce non ce l'ha nemmeno volendo.
Un giorno sì e uno no invita Mister Baby a prenotare un test dell'udito, perché non comprende i suoi bofonchii disarticolati. Ma la voce non arriva, ecco. Men che meno frasi o discorsi sensati.
Eppure Mamma Pinkytos si alza ed è attiva.
Ci mette due minuti netti a lavarsi -vestirsi-psuedotruccarsi. Quattro minuti per preparare la colazione per tutti. Poi prepara i tramezzini per il Morby che il lunedì mangia a scuola.
Questa mattina Mamma Pinkytos ha portato a scuola il nano piccolo in macchina perché aveva uno zaino che pesava almeno tre volte lui, più il pranzo ed il violino. Lo ha depositato fuori dalla scuola e poi via a fare anticamera fuori dallo studio.
Una volta, due. La sua chiave non ha voluto saperne.
Si sarà leggermente stortata. Nemmeno a spingere, nemmeno a tirare.
Ha paura di romperla.
Lei ama il mattino.
Quando va in palestra , a fare pilates esce alle 6.30. Fa la lezione, poi a volte durante la fase finale di rilassamento di addormenta. E il secondo risveglio è più difficile. Riesce a guadagnare la posizione eretta solo con il miraggio della sua colazione. Cappuccino e brioche al sole, in silenzio. 
Questa mattina ha fatto con calma. È già stata al supermercato.
Adesso aspetta.
Ma dopo un po' l'attesa le dà sui nervi. Era tempo guadagnato e adesso... tempo perso.
Uffa.
Dopo va a fare un nuovo mazzo di chiavi.
Anzi due.
Di quelle diligenti, che fanno quel che devono.
Niente capricci al lunedì mattina.
Che quelli li fa già lei.

martedì 3 ottobre 2023

Attesa

L'attesa, nel lavoro di Mamma Pinkytos, ha un ruolo fondamentale.
Negli anni, ha imparato che a fare un buon avvocato è la capacità di aspettare ore e ore senza farsi venire l'ansia, senza dormire, senza incazzarsi.
Reggere la tensione, sapere tenere il colpo in canna per ore, a volte mesi.
Capita che arrivi alle 9, ora della tua udienza, dopo ore nel traffico. Se sei puntuale può essere che la tua udienza venga chiamata anche alle 13.30. Perché la tua era alle 9, ma insieme ad altre 45.
Allora ogni volta hai la tentazione di fare con calma, ma non è possibile perché, caschi il mondo, alle 9 devi essere in postazione a presidiare il fortino.
Se per caso hai una mattina sfortunata, incontri due incidenti in autostrada, tutti i semafori rossi, una vecchietta svenuta lungo la strada e arrivi alle 9.01, stai sicuro che la tua udienza è la prima del ruolo ed il Giudice, evento più unico che raro, è in anticipo di cinque minuti.
In quel caso, se ti va bene, fai pubblica ammenda dopo esserti cosparso il capo di cenere, ti sorbisci il cazziatone e porti a casa la condanna. Se ti va male, l'udienza l'hanno già fatta, senza di te. E chi s'è visto s'è visto.
Per ingannare l'attesa ci sono vari modi.
Di solito gli avvocati fumano molto e chi, come Mamma Pinkytos, non fuma, beve molto caffè.
Se l'attesa è parecchio lunga i caffè diventano troppi e ti aggiri per i corridoi con il Delirium Tremens.
Qualcuno in tarda mattinata passa all'aperitivo. 
Mamma Pinkytos invece, quando ha superato il numero dei caffè ante Delirium,  mangia.
Una brioche, un panino, un toast a seconda dell'orario. Con intuibili controindicazioni.
Poi ci sono i passatempi. 
Inutile dire che il telefonino li ha soppiantati quasi tutti, ma dopo un po' anche gli occhi accusano il colpo. E molto spesso nei palazzi di giustizia il segnale non c'è o è pessimo.
E allora c'è la chiacchiera, prima disinteressata poi molesta, ricca di turpiloquio, tanto che gli avvocati sono per ovvie ragioni tra i pettegoli più incalliti. Sanno tutto di tutti, ma non c'è cattiveria, è una strategia di sopravvivenza.
In qualche caso ci sono i libri o i giornali. 
E poi i passatempi più creativi.
Mamma Pinkytos ricorda con ammirazione un collega in Corte di Appello a Venezia che, per inaggannare il tempo, giocava con le palline rimbalzine con straordinaria abilità nel controllare la traiettoria. Ne aveva anche una con un filo di elastico appeso da usare in caso di spazi ristretti.
Non mancano gli antistress gommosi e il sudoku.
Mamma Pinkytos ogni tanto scrive.
Gli avvocati aspettano così tanto che se lavorassero nell'attesa poi potrebbero andarsene serenamente a casa a dormire o a coltivare gli hobbies più disparati. Ma lavorare, di solito è l'ultima cosa che ti viene di fare. 
Un po' perché hai la speranza recondita di essere chiamato da un momento all'altro quindi stai sempre in pole position, un po' perché si aspetta in corridoio, nella confusione e molto spesso in piedi, un po' perché gli avvocati sono degli inguaribili cazzari.
Secondo Mamma Pinkytos se mettessero a disposizione degli avvocati in attesa dei lavoretti manuali tipo l'uncinetto, il punto croce, il patchwork, il decoupage il mondo sarebbe un posto migliore.
La prossima udienza è quella di Mamma Pinkytos. La quarantacinquesima delle 89 fissate per oggi.
Le tocca mettere via il gomitolo di lana e gli aghi da maglia.

lunedì 7 agosto 2023

Pessimismo e fastidio

Mamma Pinkytos è tendenzialmente ottimista, ma ci sono giornate che nascono male, in cui si sveglia con il mal di testa, di schiena, di tutto e vede nero.
Oggi è una di queste giornate.
Ha lavorato. E non ne aveva nessuna voglia.
Ha risolto un paio di questioni problematiche e gliene sono state sottoposte altre quaranta.
Tutto urgente, come se finisse il mondo.
Uscita dall'ufficio ha ritirato un acquisto fatto on line, l'unico con i saldi, sperando di tirarsi su il morale. Era grande.
È tornata al Punto Poste a fare il reso, era chiuso. 
Ha comprato uno shampoo. Era mezzo vuoto.
È rientrata a casa in stato depressivo e ha trovato i nani incorporati nel divano, catatonici.
"Nani, usciamo"
"No! Non voglio!"
"Morby, è tutto il giorno che sei in casa"
"Ho mal di testa"
Segue lunga contrattazione per trascinare il Morbillo fuori casa.
Peccato che il nano piccolo riesca ad essere di cattivo umore come e più di Mamma Pinkytos.
"Ho fame"
"Ho sete"
"Mi ha punto una zanzara"
"Ho freddo"
"Ho mal di piedi"
"Mi sono annoiato"
"Ho tantissima sete"
Mamma Pinkytos, dopo due minuti, aveva già voglia di tornare a casa e rinchiudere il nano il bagno. 
Una volta a casa, il Minty ha iniziato a tossire ininterrottamente.
E avendo da poco compiuto 14 anni, non ha più il pediatra e non ha ancora il medico di base.
Finirà per ammalarsi prima della partenza per le sospirate vacanze.
Mamma Pinkytos non ce la può fare.
Non stasera.


sabato 15 luglio 2023

Niente da fare

Il punto è che non siamo più abituati ai tempi morti.
Questa mattina Mamma Pinkytos deve sottoporsi al test di intolleranza al lattosio. Durata stimata:  dalle 4 alle 5 ore, a seconda dei risultati, durante quali non può bere, mangiare, fumare, parlare, camminare.
Stamattina, al risveglio, era troppo rimbambita per ricordarsi di portare un libro.
Il cellulare le fa venire il male agli occhi.
Ha controllato le mail, scritto un messaggio al Minty e uno a Mamma Polly Capelli pazzi, letto l'oroscopo, guardato cinque ricette (tutte con lattosio abbondante, visto che è in astinenza da due settimane), ordinato alla premiata torneria Mister Baby una focaccia mortadella, stracciatella e pistacchi per pranzo, appreso che la figlia di Belen ha compiuto due anni, che oggi farà caldissimo e che c'è sciopero del traffico aereo. Poi si è annoiata.
Come diversivo è andata a fare un giro in bagno. Poi un altro.
Ora l'unica cosa che desidererebbe (a parte un cappuccino e un cornetto alla crema) è dormire.
Sta pensando a come fare.
Deve dormire in piedi, come i cavalli, oppure seduta ma possibilmente con gli occhi aperti.
Le palpebre si abbassano con facilità, ha un sonno incoercibile e le bruciano gli occhi, ma si vergogna un po'.
Ha pensato di mettere gli occhiali da sole per mimetizzarsi.
Un lettino per dormire a questi disperati del lattosio dovrebbero fornirlo.
Senza colazione e senza speranza.
Mamma Pinkytos vorrebbe adoperare queste ore per fare qualcosa di utile, che non ha mai tempo di fare, ma non le viene in mente niente. Ha sempre mille idee.
Quando lavora e corre come una pallina da flipper presa tra mille incombenze, vorrebbe sempre avere il tempo di guardare alcune cose.
Alla sera vorrebbe mettersi tranquillamente on line a fare shopping, leggere post, cercare voli in offerta. Ma ha sonno.
Oggi che non ha niente da fare, non ha voglia di fare niente.
È che non ci è abituata.
E va subito in overdose. Quando ha tempo si perde e non combina nulla.
Dovrebbe farlo più spesso un bel niente.
È salutare.
Potrebbe fare un elenco delle volte in cui le è capitato di non avere niente da fare.
Non le viene in mente.
La prossima volta porterà un libro mannaggialamiseria.
O la maglia.
Sferruzzare potrebbe essere la soluzione.
O farsi la manicure.
O colorare un mandala.
Fare gli orecchini con le perline.
Svuotare la borsa dalle cartacce e dagli scontrini.
Giocare a Memory.
Scrivere un post.
A fare niente non è portata.
Per questo non c'è proprio niente da fare.


giovedì 29 giugno 2023

Mila e Shiro

Incredibile a dirsi, ma Mamma Pinkytos e Mister Baby stanno partecipando ad un torneo di pallavolo.
Non ad un torneo riservato alla terza età, con gente con la gotta e le ginocchia artritiche, ma per giovani, gente abituata a saltare sotto rete più di quanto Mamma Pinkytos abbia mai fatto in tutta la sua vita. 
Come Mila e Shiro, con qualche sostanziale differenza.
Primo, Mila e Shiro non avevano figli.
Mamma Pinkytos si allena da settembre, tutti i venerdì, con un gruppo di genitori disperati, impossibilitati a fare qualsiasi attività sportiva a causa dei nani tiranni che hanno troppi impegni e fagocitano tempo ed energie. 
Per una volta, i genitori zerbini hanno preteso del tempo per sè e si sono trascinati i nani in palestra, volenti o nolenti. 
L'allenamento è una lotta per la sopravvivenza.
L'obiettivo è tentare di giocare a pallavolo, nonostante una trentina di nani che giocano a calcio sullo stesso campo, corrono, saltano sui tappetoni e dalle spalliere e talvolta si menano di santa ragione.
Anarchia assoluta, con un'unica regola: non disturbare i genitori pallavolisti.  
Il nano piangente viene calmato dal genitore immediatamente reperibile (che è lo stesso incaricato di sgridare quello menante). Solo il nano sanguinante fa scattare il time out.
I piccoli criminali hanno anche tentato il sabotaggio, azionando inopinatamente l'allarme della palestra, il che ha costretto il custode ad intervenire e i venti disperati a cospargersi il capo di cenere per l'inettitudine dei figli ("Chissà come è successo!" "Il bambino deve avere schiacciato qualcosa inavvertitamente!" "Ci scusi non succederà più..", tutto questo mentre al piccolo Satana sorridente veniva impartito sottovoce di un castigo sine die)
È finita che, a furia di pizzate di Natale e di Pasqua, di accessi al Pronto Soccorso vicino alla palestra con il quale quasi quasi stipulavano una convenzione, di distorsioni alle caviglie e lividi ai polsi, loro ci hanno preso gusto.
Il torneo dell'oratorio è stato l'occasione giusta per continuare a giocare anche in estate senonché, mentre loro la prendono come scusa per ritagliarsi mezz'ora di libertà in allegria, le altre squadre sono composte da giocatori che a pallavolo sanno giocare davvero. Serie B e C per intenderci. 
Loro schiacciano e vanno a muro come Mila e Shiro, mentre Mamma Pinkytos ci ha messo sei mesi a capire che non esiste più il cambio palla e che il set non finisce al 15.
Ma questi sono dettagli.
Gli pseudo pallavolisti del venerdì hanno fatto due squadre, separando rigorosamente i coniugi, visto che nemmeno Mila e Shiro giocavano insieme.
Si sono dotati di divise fosforescenti e di nomi di battaglia, sui quali c'è stato un lungo dibattito e infiniti sondaggi.
Il loro punto di forza è che è molto facile sottovalutarli. 
Hanno il doppio dell'età degli avversari e la staticità dei piloni dei cavalcavia autostradali.
In compenso hanno una tifoseria senza eguali, con striscioni che neanche a San Siro: "Se fai muro a mia madre sei una brutta persona." "Don Giuseppe aiutaci tu!"
Peccato che gli avversari una coscienza non ce l'abbiano. Solo stacchi di coscia e braccia bioniche. 
Tuttavia, la squadra di Mister Baby nella sua prima partita,  ha perso di misura e ha fatto la sua porca figura rischiando anche di vincere, con gli avversari increduli di essere, in qualche fase dell'incontro, addirittura in svantaggio contro i matusa.
Quanto alla squadra di Mamma Pinkytos, ha ampi margini di miglioramento vista l'imbarazzante prestazione dell'esordio. Forse il punto è che senza i nani che giocano a calcio nello stesso campo loro non riescono ad essere performanti.
Memorabile rimane solo l'effetto sonoro con lo sciacquone che veniva azionato dai suoi calorosissimi supporters ad ogni papera. Ed è inutile dire che era tutto un tirare l'acqua.
Alla fine della partita, il Minty ha raggiunto Mamma Pinkytos e le ha fatto una carezza sulla testa, come si fa con i bambini per consolarli.
"Hai fatto veramente schifo mamma."
"Grazie nano, gentile come sempre."
"Lo sai mamma che io sono sincero."
Mamma Pinkytos invece è permalosa.
Lunedì, quando ci sarà la seconda partita del torneo, lei si darà malata.
Con buona pace di Mila Azuki, della quale non ha nemmeno il colore di capelli.






venerdì 23 giugno 2023

Martello pneumatico

1. Lavorare con il piacevole sottofondo di un martello pneumatico. 
Fatto. 
2. Dire al cliente: "Mi perdoni, cerchi di parlare nelle pause!" 
Fatto. 
3.Illustrare al cliente rischi e benefici del rito abbreviato con un ideogramma colorato e cercare di comunicare con l'alfabeto muto, invitandolo a esprimere le sue impressioni a gesti, stante la cacofonia di fondo. 
Fatto. 
4. Invitare l'ufficiale di Polizia giudiziaria al telefono ad interloquire amichevolmente a mezzo Whatsapp: "La sento poco... sarà il segnale." 
Fatto. 
5.Sentirsi dire da un cancelliere al telefono: "Tutto bene Avvocato? E' esploso qualcosa?" 
Fatto. 
6.Inciampare in badili, secchi e scalpelli mentre transita in tacchi davanti alla porta di ingresso nel tentativo di raggiungere la SUA postazione di lavoro. 
Fatto. 
7. Sentire i commenti da lord inglesi della squadra di operai ogni mattina in occasione della sfilata di ingresso delle quattro donne di studio, intente a scavalcare quanto sopra. 
Fatto. 
Siamo al giorno 18 dei lavori di ristrutturazione dell'appartamento sopra lo studio di Mamma Pinkytos e lei inizia ad accusare il colpo. 
Stanotte mentre dormiva sentiva il martello pneumatico. 
Questa mattina voleva presentarsi in ufficio con la canotta giro ascella ed il secchio con il cemento. Così, per spirito di emulazione e per parità di genere. 
In pausa pranzo, dopo mezz'ora di inaspettato silenzio, ha invitato Mister Baby a dare qualche colpo di mazzetta al muro, così per conciliare la concentrazione. 
Comunque, tutto bene.

mercoledì 14 giugno 2023

Vita da mamma 2.0

Bisogna proprio che si rimbocchi le maniche Mamma Pinkytos.
Che mantenga la promessa con chi le chiede di scrivere ancora, perché i nani crescono, lei invecchia, ma la vita è sempre un'avventura che merita di essere vissuta e condivisa.
Bisogna che si impegni a non perdere per strada preziosi attimi di vita, che oggi rivivono, insieme alle risate e ai ricordi dei nani che leggono di sé stessi, grazie a "La mamma non dorme mai."
Quanto sono lontani quei momenti. Quanto sono cresciuti loro.
Il Minty in questi giorni è alle prese con gli esami di terza media, mentre il Morby ha concluso la scuola primaria.
Li aspetta un'estate wild, al termine della quale sono chiamati a una nuova grande avventura. Mamma Pinkytos li guarda con tenerezza e un velo di malinconia, quella che vive negli occhi dei diversamente giovani, come lei.
Del resto, pur con l'età che avanza lei si sente un ragazzina, tranne che alla mattina presto per i dolori e dal tardo pomeriggio in poi per la stanchezza. Quindi per circa un quarto della giornata, il che tutto sommato non è male.
In tarda mattinata fa ancora la sua porca figura. Sempre se ha avuto tempo di scegliere i vestiti e non li ha pescati a caso dall'armadio e se ha i capelli in ordine.
E poi ci pensano loro, i suoi nani, a dare una botta alla sua autostima.
Per il Morby la sua mamma è definibile con un unico aggettivo: molliccia. 
"Perché tu mamma non fai un bel niente. Anche se vai a pallavolo, non si vede."
Per il Minty invece, vista dall'alto del suo metro e ottanta di magrezza, la sua mamma è bassa. Non aggiunge 'grassa' solo perché è un gentleman.
Ma sono dettagli.
Quel che conta è che questa volta è motivata a tenere saldo il filo, quello che ha ritrovato leggendo i post del passato.
Questo nuovo inizio è dedicato a chi c'era e c'è perché negli anni ha saputo rimanere.
Alla sua meravigliosa e pittoresca famiglia, alla quale oggi si sono aggiunti Pongo e Luna, due coniglietti riottosi che , dopo un periodo d'amore assoluto, oggi litigano e si mordono appena si vedono, con grandi problemi di gestione. Sandra e Raimondo al confronto, erano dei dilettanti.
E se "la tipa di Pongo", come dice il Minty, sarebbe anche disposta a tollerare la convivenza, lui, il maschio alfa, non vuole sentire ragioni. Alla sola vista della pupazzina si irrita, la morde o, nella migliore delle ipotesi, le dà le spalle, fingendo che non esista.
Mister Baby non si dà per vinto e si sta dando ad un graduale addestramento, per ora con scarsi risultati.
Inutile dire che il fatto che nella Pinkytos' Family sia arrivata una femmina è per Mamma P. motivo di giubilo. La Lunetta  è la cocca indiscussa di Mamma Pinkytos, manca poco che le metta i fiocchetti sulle orecchie.
Questo nuovo inizio è dedicato anche alla famiglia allargata, che ha saputo durare nel tempo e arricchirsi. Anche nella famiglia Capellipazzi ci sono delle new entries: la Nina, la Pinta e la Santamaria, tre cavie peruviane ricce, con i capelli più pazzi della Lila, che invece è un'adolescente bellissima, con le treccine africane a mesi alterni che con il Minty ha saputo costruire un prezioso rapporto di fratellanza.
Ma anche a Mamma Una Lineaperfetta che sta vivendo un momento di affanno, come capitano a volte nella vita. La linea perfetta ce l'ha ancora, ma non se la sente e non la vede. Passerà, come tutto.
E infine a Mamma Claude, che non ha mai smesso di incitare Mamma P. a non perdere il filo della storia, perché le gioie e i dolori condivisi sono la scialuppa dei sopravvissuti e creano un legame che dura nel tempo.
A tutti voi grazie infinite, per ogni secondo del vostro tempo e dei vostri pensieri.
Mamma Pinkytos è tornata.
E mo' sono c. vostri.
Stay tuned.


domenica 31 maggio 2020

Sonno

A Mamma Pinkytos il coronavirus fa venir sonno.
Non che ce l'abbia eh. Anzi. Il sierologico ha fugato del tutto la speranza che lei ed il Minty, che hanno fatto entrambi la polmonite grazie ad una coincidenza che avrebbe volentieri riservato a qualcosa di migliore,  si fossero almeno guadagnati l'immunità dal Covid.
È solo che, se da un lato è bello che la vita fuori dalle mura domestiche sia lentamente ricominciata,  dall'altro è tutto tremendamente faticoso.  
Bere un caffè,  prendere in prestito un libro in biblioteca, fare quattro chiacchiere con un'amica. Tutto mentre la mascherina ti ottenebra i sensi e i pensieri,  mentre qualcuno ti misura la febbre. Per ogni cosa c'è una coda da fare.  Il tempo è rallentato, i suoni ovattati.
Mamma Pinkytos, così desiderosa di vita come è,  dopo un'ora fuori si sente così rimbambita che non vede l'ora di tornare a casa.
Ieri ha avuto la pessima idea di accompagnare il Minty dal parrucchiere e già che c'era ha pensato bene di farsi fare una piega nell'attesa. 
È tornata che avrebbe dormito tre giorni, in debito di ossigeno come se avesse fatto immersioni subacquee nell'Oceano Pacifico.
Borsetta insacchettata, camice, guanti, mascherina fino alle orecchie incandescente per il phon. Mamma e nano seduti in attesa a 27 metri di distanza, nonostante a casa si incontrino di tanto in tanto. 
Tornerà dal parrucchiere solo quando avrà i capelli come Raperonzolo e non serviranno a nessuno come ascensore per calarsi dal terzo piano.
Questa sera la Pinkytos Family è persino tornata in pizzeria con gli zii cinesi. Erano in 8 e avevano un tavolo a testa. Così distanti tra loro che per parlarsi ci sarebbe voluto il megafono. Più comodo il cellulare,  con Zoom. Fossero stati ognuno a casa propria  avrebbero fatto meno fatica. 
Le è rimasta sullo stomaco anche la pizza, talmente non ci è più abituata.
Forse ha ragione il Minty, che a qualsiasi domanda risponde: "Non c'ho voglia", scatenando 15 minuti di filippica di Mamma Pinkytos sugli effetti dannosi dell'isolamento sociale.
Forse anche lei "non c'ha voglia". O almeno non così. Forse non era così male starsene a casa a fare il bagnetto al lievito e a leggere sul balcone seduta sulle cassette della frutta.
Ogni tanto un aperitivo su Zoom. Forse domani ne organizza uno. Tutti senza mascherina e vicinissimi allo schermo.
Ora ha molto sonno.




lunedì 27 aprile 2020

Gratta e Vinci

Oggi in Cina hanno riaperto le scuole.
Oggi in Italia si possono di nuovo comprare i Gratta e Vinci. E giocare al Lotto e al Super Enalotto.
La fine del lockdown è vicina.
Il 4 maggio inizierà la cosiddetta fase due. Che sarà uguale alla fase uno, però potremo lavorare e andare a trovare i congiunti o meglio il congiunto, uno per volta, per non assembrarci. 
Tutti con le mascherine, a mangiare il polpettone a distanza di due metri. 
Tutti con l'autocertificazione, nuova di zecca. Anche quelle sono usa e getta, come le mascherine.
"Niente party" ha tuonato il Presidente urbi et orbi e Mamma Pinkytos si è sentita anche un po' offesa, che non è che al rompete le righe siamo tutti lì in attesa di fare un rave.
Abbiamo anche altre priorità.
A Bergamo apriranno i parchi, ma non le aree per bambini, i cui diritti vengono dopo quelli dei cani e dei ciclisti.
Tutti a casa del sindaco, che di sicuro ha un giardino più grande di quello di Mamma Pinkytos, visto che stare all'aria aperta rafforza le difese immunitarie.
Genitori al lavoro (vivaddio, che stando in casa ci siamo abituati a mangiare parecchio e la vita costa), scuole chiuse e nani dai nonni, che poi sono i parenti di cui sopra e coincidono con le categorie a rischio.
Autogestione.
Se aneliamo la libertà e vogliamo che i nostri figli abbandonino il colore tipico degli Addams, sdoganiamo il cinquenne che fa attività sportiva o motoria individuale, solo soletto, visto che quella ludica o ricreativa non è consentita. Men che meno di gruppo. 
Incentiviamo l'autonomia.
Mamma Pinkytos vestirà M&M da piccoli ciclisti e li farà scorazzare per le strade in tenuta tecnica. Loro non giocano, loro si allenano. La loro mamma, per non passare inosservata, indosserà una tutina aderente di nylon fucsia e forse sarà la volta  buona che diventa come Cindy Crowford ai tempi d'oro.
Fa niente se la scuola non riapre. Tanto è ripartita l'edilizia scolastica. E abbiamo la didattica a distanza.
Qualcuno.
I nani di Mamma Pinkytos no, loro nulla di nulla. Niente lezioni on line, niente interrogazioni. Qualche studente non aveva supporti idonei. O tutti o nessuno. 
Nella Pinkytos' home governa l'anarchia. 
Minty e Morby non sanno più nemmeno che giorno è. Bivaccano per casa svogliati e costantemente affamati e sta alla mater Rottermaier tenergli la schiena dritta con un regime militare.
Si ha diritto al rancio, solo se guadagnato con sangue e sudore.
Il Minty sta studiando a memoria il "5 maggio". Ei fu, ma non di Covid, con buona pace dell'anima sua, come ha osservato giustamente il nano. 
Il Morby ha sostenuto tutte le prove Invalsi dal 1915 ad oggi.
Fatica inutile. La scuola la fanno su RAI Gulp. 
Eccerto. 
Però manca la socialità. Infatti il Morby sta socializzando tantissimo con i suoi peluches. E anche con quelli della Nonna R, via Skype. Fa la didattica a distanza lui. Fa l'appello, li schiera tutti davanti alla lavagna. Ci parla. Li mena pure. 
In questa situazione, qualche deriva psichiatrica è il meno.
Il Minty ha il suo harem di amiche alle quali telefona a rotazione, con turni ed orari prefissati. Mamma P. lo cerca e lui - che tende a prendere ogni cosa seriamente - è alla scrivania con le cuffie come un vero impiegato di call center. Disturbo narcisistico di personalità. 
Ma ha capito tutto, sa che saranno le donne  a salvare il mondo. E magari salveranno pure lui.
Se andiamo avanti così il gruppo delle mamme troveranno presto il vaccino per il Coronavirus sulla chat di classe. E mica perché non amano stare con i loro nani. Solo per amor di libertà.
Mamma Pinkytos dopo 63 giorni di lockdown si sente disinnescata.
Le pare di essere in un labirinto dal quale non riesce ad uscire.
Domani quasi quasi va a comprare un Gratta e Vinci.
Almeno quello.




venerdì 24 aprile 2020

Vezzi

Mamma Pinkytos ha bisogno di sole, di uno psichiatra e di un vestito verde come il giardino che non ha, non necessariamente in quest'ordine.
Ieri si è messa i bigodini, che fanno tanto Gina Lollobrigida. L'ha fatto per l'umore.
Oggi si è messa un vestito a fiori e, scusate se è poco, gli orecchini. No dico, non i jeans (che già rispetto al pigiama sono un passo avanti), ma gli orecchini. Che, per inciso, saranno l'unica cosa della vita di prima che dopo la quarantena le andrà ancora bene.
Ogni tanto un po' di femminilità ci vuole.
Sai mai che incontri Luca Argentero mentre fa le vasche nel corridoio.
Ogni donna ha i propri vezzi e, quando scoccano gli anta, ha bisogno di qualcosa che la faccia sentire più giovane. Un taglio di capelli, un colore, una gonna.
Mamma P., per esempio, ha l'apparecchio per i denti. Come una vera teenager. Si confronta sull'evoluzione dei fastidi dovuti a ganci e molle con le amiche del Minty. Parla sputacchiando come loro. Mangia omogeneizzati una settimana al mese, quando fa la visita di controllo e regola i punti di tensione. 
Il Morby voleva mettesse le stelline fucsia. Le è parso un po' eccessivo.
Mamma Pinkytos non ha pazienza per i trattamenti antirughe. Quelli anticellulite sono una battaglia persa.
Non ha nemmeno la pazienza di fare ricrescere i peli tra una ceretta e l'altra.
Non avrebbe avuto neanche la pazienza di abituarsi all'apparecchio se non fosse finita in ospedale subito dopo avere fissato l'appuntamento per toglierlo.
Ed è stato un bene perché avrebbe dato un pessimo esempio ai suoi nani. 
I giorni sono passati e il tempo cura tutto, anche il fastidio. Lei è una di prospettiva: la dentiera sarà una passeggiata.
In generale Mamma Pinkytos non è affatto zen. E in questi giorni lo è ancor meno. La reclusione sta diventando nociva per la sua salute. Perché anche la salute mentale è  salute.
Oggi con il vestito a fiori, i capelli ricci, gli orecchini e l'apparecchio Pinkytos vorrebbe  ammazzare qualcuno. O dare fuoco a qualcosa.
Così. Per il vezzo di raccontarlo allo psichiatra.