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giovedì 23 ottobre 2014

La prima volta

Mamma Pinkytos è un po' delusa.
Si era tirata a lucido come per andare a una prima e, in effetti,  per lei era una prima. 
La prima volta. Sarebbe entrata nella penombra,  si sarebbe seduta nella sala semi-vuota e si sarebbe lasciata cullare dalla storia.
Mamma Pinkytos questa sera voleva andare al cinema.  Da sola. Per non permettere agli impedimenti di tutte le sue amiche di azzerare la sua voglia.
Voleva farsi un regalo.
Andare a vedere un film d'essai, sul rapporto tra fratelli, sulla disabilità, sulla bagarre giudiziaria che qualche volta si insinua nel privato delle persone e lo sconvolge.
Ha sfamato i nani e Mister Baby messo ko da uno pseudo-virus, ha sparecchiato e rassettato la cucina,  fatto piangere i nani entrambi affetti da un acuto complesso di Edipo.
Poi ha preso la sua macchina,  è andata in centro, ha parcheggiato in un garage sotterraneo,  ha camminato per il corso deserto e illuminato. 
È arrivata al cinema emozionata.
"Non c'è più posto. Neppure in piedi " Ha sentenziato la cassiera.
Mamma Pinkytos, in piena fase violenta, le avrebbe dato un pugno in testa,  nonostante lei non avesse colpa alcuna.
Ecco. In una città che vive c'è qualcuno interessato alle iniziative interessanti e peccato che quel o quei qualcuno riescani senpre ad essere più puntuali di lei.
Mamma Pinkytos,  travolta da un'ondata di delusione, ha pensato di andare in studio per lavorare un po', poi ha abbandonato l'idea e, con la coda tra le gambe,  è tornata a casa.
Sarebbe stata la prima volta.
Sarebbe.

martedì 14 ottobre 2014

Ginnastica di gambe e ginnastica di lingua

Mamma Pinkytos e lo spinning hanno delle incomprensioni.
Il loro rapporto, seppure iniziato sotto una buona stella, è altalenante.
Ci sono alcune cose delle quali la mater pedalante non si capacita.
Deve per forza fare qualcosa di sbagliato se brucia poco meno di cinquecento calorie mentre la dolce metà di Mamma Gabry Domopack ne brucia millecento.
È evidente che qualcosa non va se mentre pedala suda meno di quando mette i nani in macchina, mentre il suo vicino di cyclette ha il lago di Bracciano ai suoi piedi e, alla fine della lezione, lo spazio intorno a lui sembra il bagno di Mamma Pinkytos quando le si è guastata la lavatrice.
Forse non pedala nel modo giusto (ma quanti modi ci sono di pedalare?!), forse non ha il cardio.
Ecco, deve certamente essere questo il problema.
Il cardio.
L'istruttore, mica per nulla denominato Franz Cardio, lo ripete ogni dieci secondi netti: "Tenete d'occhio il cardio". Lei non ce l'ha e non sa neanche bene che cosa sia, ma ha capito che se non tieni d'occhio il cardio non fai quel movimento d'occhi che ti fa perdere calorie e sudare come un cammello, se non hai il cardio sei out.
Punto. Inutile che pedali come un ossesso e stringi la manovella della resistenza. Tempo e fiato sprecato.
Così mentre gli altri (non tutti) asciugano il lago di Bracciano, alla fine della lezione lei è bella fresca, carica anche, e non ha neppure i figli da mettere a letto perché sono già a letto.
Le piace. Lo spinning le piace, anche se evidentemente non è portata e si sente un pesce fuor d'acqua in mezzo alle signore con i pantaloncini imbottiti e il completino attillato, che sotto la doccia decantano, a quarantacinque anni suonati, le meraviglie legate alla scoperta della pentola a pressione, fino a quel momento una sconosciuta. Mamma Pinkytos, che ha assai più confidenza con la pentola a pressione che con il cardio, non è proprio a suo agio.
Tutto cambia se ci va con Mamma Polly Capellipazzi, come ha fatto l'altra sera. Neanche lei fa la pozzanghera, neanche lei ha il cardio nè il completino sintetico attillato.
Loro si fanno una doccia veloce, ridono, spettegolano e se ne vanno.
Lunedì hanno fatto anche la seconda serata.
Ad asciugare le trapunte alla lavanderia self service.
Roba da casalinghe americane ultramoderne.
Mentre il bucato asciugava hanno recuperato le calorie perse con una piadina alla nutella.
Poi hanno recuperato anche i liquidi con una tisana alla menta.
E mentre recuperavano i liquidi chiacchieravano di tutte le chiacchiere non fatte nell'ultimo frenetico mese.
E mentre chiacchieravano la lavanderia chiudeva i battenti con il loro bucato dentro.
Piccoli inconvenienti delle psueudo-casalinghe americane ultramoderne e ultrachiacchierone.
Dopo la ginnastica di gambe non può mancare la ginnastica di lingua.
In questa Mamma Pinkytos è proprio una campionessa.

venerdì 7 febbraio 2014

Mamme in fuga

Mamma Pinkytos è stata latitante per qualche giorno, ma torna con una notizia-bomba.
Ebbene sì, è ufficiale: l'8 marzo, data di forte impatto simbolico, Mamma Pinkytos, Mamma Polly Capellipazzi e Mamma Gabry Camomilla voleranno a Parigi.
Un estremo sussulto di senso di colpa misto a senso di responsabilità ha fatto sì che organizzassero una fuga di una quindicina di ore soltanto. Toccata e fuga, andata e ritorno in un giorno solo.
Ma loro sono emozionate come adolescenti alla prima uscita, perchè in fondo E' la loro prima vera uscita di questa seconda vita senza pause. La loro uscita dal tunnel, come dice Mamma Polly Capellipazzi. Anche se per un giorno solo.
Perchè dopo un giorno solo, dopo l'omelette parigino che si vuole mangiare Mamma Polly e i macarons che si vuole mangiare Mamma Pinkytos (Mamma Gabry no, lei al cibo non ci pensa. Lei pensa ai grassi che bruceranno camminando su e giù per Paris cercando di vedere il più possibile), loro, le fuggitive, avranno nostalgia della vita senza pause, dei loro due nani a testa che gozzovigliano con i rispettivi padri in assenza delle madri Rottermaier, avranno anche un po' voglia di mettersi a cucinare la zuppa di legumi.
Forse.
Ma forse no.
E allora avranno buttato i soldi del biglietto di ritorno. Si faranno un InteRrail in giro per l'Europa, spettegoleranno fino alla nausea, mangeranno schifezze e street food (Mamma Gabry no. Piuttosto il digiuno.) senza nessuno in braccio, faranno shopping comprando souvenirs e bandana colorate, dormiranno per tre giorni di fila, fino ad annoiarsi. Di spettegolare, di mangiare, di fare shopping, di dormire. E allora torneranno. Forse il Minty, la Lila e Mister Camomilla andranno all'università, il Banana e il Morby avranno la patente e gireranno in coppia suonando alle ragazze.
Stasera: la famiglia allargata è a tavola. Sono in otto ora e riunirsi intorno ad un unico tavolo è sempre più difficile.
Mamma Pinkytos: "Sapete nani che le mamme andranno a fare una gita a Parigi tra qualche settimana?"
Lila: "Vengo anche io".
Minty: "Io non vengo. Ma poi vi raggiungo con il mio razzo."
Mamma Polly: "Eh no nani. Questa volta ci vanno solo le mamme."
Minty: "Embè... Io, il mio papà e mio fratello andiamo in America. Per tre mesi."
Buono a sapersi.
Forse Mamma Pinkytos può rinunciare all'InteRail.
P.S. se qualche altra mamma sull'orlo di una crisi di nervi vuole unirsi alle mamme in fuga e uscire dal tunnel per un giorno è bene accetta. Astenersi mamme di nani razzo-muniti, per gli evidenti rischi connessi.