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giovedì 22 maggio 2014

Vota Antonio La Trippa

"Quando sarete chiamati alle urne, per compiere il vostro dovere, ricordatevi un nome solo: Antonio La Trippa. Italiano! Vota Antonio! Vota Antonio La Trippa!"
Dopo "Gli onorevoli" e la politica secondo Totò, Mamma Pinkytos vi propone "la politica secondo Minty&Morby".
L'election day si avvicina e la Pinkytos' Family ha il proprio onorevole personale, Mister Baby, candidato alle elezioni comunali.
I nani, pur non avendo ben compreso chi deve eleggere cosa e neppure cosa in concreto voglia dire "eleggere", sono elettrizzati e, ovviamente, insieme a Baby Lila Capellipazzi che ha appeso nella sua cameretta il santino di Mister Baby, sono i più fervidi sostenitori del pater familias. E considerato che non hanno il diritto di voto, è un dato indubbiamente significativo.
Il Minty, oltre che dai cartoncini con la foto del padre che lo mandano in visibilio ("Forte! Li posso portare a scuola? Ti pregoooooooo!" La risposta è sempre stara un "no" convinto), è irresistibilmente attratto da tutti i manifesti di propaganda elettorale, ivi compresi quelli con i soli simboli delle liste e i nomi di tutti i candidati scritti piccoli piccoli.
Minty: "Rallenta mamma! Devo vedere quelli."
Mamma Pinkytos: "Nano ma non possiamo fermarci ogni volta!"
Minty: "Ecco! Mamma fermati! Ho visto il simbolino del mio papà!"
Mamma Pinkytos: "Ti sbagli nano. Quello è proprio del partito avverso."
Minty: "Che partita fanno?"
M.P.: "Non partita, partito. Ma va bene uguale. Giocano uno contro l'altro,"
Minty: "E allora ti dico che è quella la squadra del mio papà. Questo simbolino me lo ricordo benissimo."
Mamma Pinkytos è preoccupata. Oltre ad un nano che fa propaganda per la lista rivale, Mister Baby ha pure il problema del simbolino confondibile. Immagina fiumi di ottantenni che mettono la × sul logo sbagliato e le amiche di Mamma Pinkytos che, intendendosi di politica come di leveraged buyout, votano mentre pensano al pollo nel forno, su un simbolo rosso e verde a caso ("era così uguale!")
Sempre se votano. Già si immagina Mamma Polly Capellipazzi che le dice: "Volevo andare a votare ma poi è uscito il sole e siamo andati a mangiare il gelato!"  o Mamma Gabry Camomilla che si scusa: "Se fossi andata a votare avrei DI SICURO votato La Trippa, ma visto che mio marito è uscito con i nani ne ho approfittato per pulire la casa e per fare una corsa sul tappeto persiano."
Il punto è che Mister Baby i voti non li chiede. Ha fatto un'eccezione con Santa Domitilla Pensacitu e gli è costato due ore di lamentele sulle magagne condominiali.
Mamma Pinkytos è ancora peggio. Per lei la domanda: "Cosa voti?" è personale e intima almeno quanto: "Di che colore hai le mutande?", a chiedere voti per chichessia si vergogna come una ladra e, a pensarci bene, il fatto di potere votare Mister Baby, nel quale ha per ovvi motivi estrema fiducia, le risolve un mucchio di problemi.
Infine il Morby, duenne incorruttibile, dalle idee chiarissime e, per fortuna, non votante. Lui davanti ad un cartellone due metri per due, con millanta simboli, ha indicato con il suo ditino quello della "Lega Nord": "Piace quetto." Non c'è stato verso di fargli cambiare idea.
Mister Baby, in onore del nano piccolo, è diventato per l'appunto verde.
Poi ha abbozzato. Il nano non vota. Uno di meno.
La guerra è guerra.
Vota La Trippa.

lunedì 22 aprile 2013

Giorgio Napolitano

Sabato é stato eletto (o meglio ri-eletto) il Presidente della Repubblica (stendiamo un velo pietoso non tanto per chi é stato eletto quanto per il ridicolo teatrino che si é visto. Mamma Pinkytos immagina i due venerandi signori -il Presidente e la di lui signora - intenti a sbaraccare il Quirinale. Poi li immagina dire agli uomini del trasloco che no, non si cambia più casa. Poi la mente vola al film di Bisio - Benvenuto Presidente - e pensa che un Presidente che corre con i roller nei corridoi del Quirinale le sarebbe stato simpatico).
É da sabato, quando Mister Baby aveva inopinatamente lasciato la televisione accesa durante l'elezione, che il Minty, a intervalli regolari ripete cantilenando: "Giorgio Napolitano, Giorgio Napolitano, Giorgio Napolitano".
Ovviamente il cervellino del nano si fa delle domande: "Mamma ma perché alla televisione continuavano a lipetele quetto nome che mi fa lidere?"
Appunto. Bella domanda.

lunedì 25 febbraio 2013

Dove va l'Italia

Dove va l'Italia? Adesso Mamma Pinkytos non ha più margini di dubbio. L'Italia va in malora, con buona pace degli italiani.
Ad esito non ancora definito delle elezioni, tripudio di democrazia, Mamma Pinkytos democraticamente vorrebbe emigrare. Per un numero infinito di motivi.
Perchè ha due figli e vorrebbe un futuro roseo e certo per loro.
Perché non è Matusalemme e vorrebbe un futuro roseo e certo anche per se stessa.
Perché il Belpaese è abitato da un popolo di piagnoni che al mattino piangono miseria e alla sera fanno bagordi.
Perché si vergogna del voto degli italiani che, poichè si presume sia stato democraticamente espresso, è fedele espressione di quello che siamo diventati ( (el pueblo ignorante tiene un gobierno ignorante).
Perchè lei fa l'Avvocato penalista e per lavoro, molto spesso, è abituata a cercare la speranza dove non c'è. A immigrati, carcerati, disoccupati diceva: "Cambierà il governo. Cambierà qualcosa."
Mamma Pinkytos ci credeva, ma non è cambiato niente e si sente una povera illusa.
Mamma Pinkytos non ha mai fatto politica né si è mai particolarmente interessata. Nonostante questo oggi è delusa e arrabbiata.
Mister Baby invece si è sempre speso in prima linea, ha perso tempo, forse anche qualche amico. Ma almeno ha la coscienza pulita e sa di avere fatto tutto il fattibile.
Lei no. Mamma Pinkytos è stata a crogiolarsi, a osservare. Credeva onestamente che la voglia di cambiamento prevalesse. Nessuno e dico nessuno che lei conosca avrebbe alzato la mano e detto: "Viva il Bunga Bunga." Oppure: "Viva i pregiudicati in Parlamento". O ancora: "Noi ce l'abbiamo duro!" Sembrava che il senso del ridicolo avesse una nuova dignità.
Invece no. Perché i panni sporchi si lavano in casa o al seggio, che tanto il voto è segreto, sai mai che mi ridanno trenta euro di IMU e non mi pignorano la casa se non pago nessuno e scappo con i soldi sulla mia Cayenne nuovo modello in leasing che manco quello pago, alla faccia di quegli sfigati che hanno lavorato dieci ore al giorno sperando in Iddio.
Mamma Pinkytos stasera è un po' polemica. Mister Baby leggerà il suo post e dirà che è una pazza furiosa, che ha sempre visto la politica come il fumo negli occhi, che sbuffava e sbadigliava ad ogni dibattito politico in TV.
Il che è assolutamente vero. Lei non si occupa di politica, ma purtroppo (è proprio il caso di dirlo) è la politica che si occupa di noi.
L'Italia va in malora e noi con lei.
(Informazione di servizio: la famiglia allargata Pinkytos-Capellipazzi, con tre nani e mezzo al seguito, sta seriamente pensando di trasferirsi all'estero. Non è ancora chiaro dove. Forse a Rapa Nui, dove non si prende la tv italiana.)