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giovedì 19 febbraio 2015

Quarantena

Mamma Pinkytos e i suoi nani, finalmente tutti insieme appassionatamente in una stanza di due metri per tre, sono in quarantena.
Loro sono infetti, appestati, non possono uscire in corridoio, mangiare insieme agli altri e neppure aprire la porta a dispetto dei 40 gradi della stanza che costringono i nani malati ad un abbigliamento da spiaggia.
Ma godono del supremo lusso nell'ospedale dell'Angola sud orientale in cui si trovano: il bagno in camera. Che è un lusso nel vero senso della parola, qualcosa per cui tutti li guardano con invidia e sospetto, qualcosa per cui tutti farebbero carte false, soprattutto se affetti da analogo morbo, che fa diventare la toilette la stanza preferita, dalla quale non è consigliabile allontanarsi.
Mamma Pinkytos che, per ora (e sottolineo con estremo timore per ora), è del tutto sana, è considerata una sorta di untrice de relato e, costretta a mangiare nella suddetta suite, non può neppure avvicinarsi per cammellesca curiosità al carrello delle vivande: "Lontano lei. Chiuda la porta".
La verità è che lei, la mater accudente o mater badante che dir si voglia, che passa le giornate pulendo allegramente vomito e diarrea, viene ciononostante redarguita per un sacco di motivi. È disordinata, ha troppe cose sui comodini, lascia la porta aperta, veste troppo i nani,  dà loro troppa o troppo poca acqua, non gli compra la Coca Cola, non si riposa, spegne la luce troppo presto, prepara la brandina prima delle 20,45 ecc ecc.
A parte tutto Mamma Pinkytos si gode l'inttesa villeggiatura, cercando di non dare troppo peso ai particolari.
Per esempio al fatto che il Morby, a quasi tre anni, debba dormire in una malconcia culla per neonati, che il Minty dorma in un lettino in ferro arrugginito così corto che deve tenere le gambe piegate.
Quanto alla brandina pieghevole deputata al sonno del tutto teorico della mater non dormiens, quest'ultima evita accuratamente di porsi domande sulla fauna che lo popola. C'hanno il bagno loro. E devono stare zitti.
Per il resto è tutta questione di abitudine. E lei, dopo quasi una settimana, si è quasi abituata a svegliarsi ad orari antelucani con una garrula infermiera che senza pietà alza le tapparelle cinguettando: "Facciamo entrare la luce del Gesù!"
Il Minty, decisamente il più urbano della famiglia, si stropiccia gli occhietti perplesso. Il Morby urla: "Nooooo! Voioooo dommmmireeee!" con tutto il fiato che ha in corpo, mentre Mamma Pinkytos impreca in silenzio. È in ferie ecchediamine. Il Gesù che è lì, appeso e crocefisso, vicino al poster di Lilli e il Vagabondo, forse vorrebbe dormire pure lui.
Si è quasi abituata alle giornate che non passano mai, a fare infinite partite a memory con i nani, a pranzare (male) alle 11.00 e a cenare alle 17.00, che poi alle 21 o dormi o sei scannato dalla fame.
Si è abituata al fatto che alle 20, dopo la camomilla lunga, sembrino le tre di notte. Silenzio e buio.
E un po' anche alla febbre provata ogni ora, notte compresa.
Mamma Pinkytos è un'anima selvatica. Niente doccia, niente sonno, niente depilazione per un'intera settimana. Datele uno spazzolino da denti ed è pronta ad andare ovunque. Si adatta.
Ma è anche un'anima inquieta ed ora ha voglia di cambiare destinazione.
La suite con il bagno ed il poster di Lilli ed il Vagabondo a dire il vero l'ha un po' annoiata.

martedì 17 febbraio 2015

Sconto comitiva

Mamma Pinkytos deve essere stata molto buona nell'ultimo anno.
Questo lusso, questo premio, questo 2×1, questo insolito ed inatteso sconto comitiva non capita a tutti.
Lei, la mater non dormiens, è indubbiamente una privilegiata.
Due figli su due con la gastroenterite, ricoverati nello stesso ospedale fatiscente simil-Burundi non capita a tutti.
In due stanze diverse poi.
Le mamme, si sa, arrivano dappertutto. Volendo hanno anche il dono dell'ubiquitá e riescono ad essere in due posti contemporaneamente.
Mamma Pinkytos tiene la mano al Morby che non vuole saperne di dormire e, nello stesso momento, tiene il sacchetto al Minty che vomita in un'altra stanza.
Beh, non è che la mater voglioandareacasa abbia proprio il dono dell'ubiquitá. Però é veloce. Come Mennea, anzi come il Bosone. Corre per il corridoio dell'ospedale alla velocità della luce.
E poi è multimediale. Mentre corre risponde a milioni di messaggi, telefona al lupo grigio perché il Morby non vuole dormire, chiede un'altra traversa all'infermiera per il 225esimo attacco di vomito del Minty.
Ora a dire il vero viene un po' da vomitare anche a lei.
Per la stanchezza, per la frustrazione, per l'incertezza della situazione.
È sicura che in un ospedale da campo dell'Etiopia se una mamma ha due bimbi le consentono di tenerli entrambi con sé, che i materassi e le reti sono migliori di queste, che le prese di corrente se ci sono sono attaccate al muro.
Per simpatia le chiedono se ce l'ha un terzo figlio da ricoverare.
Lei non è in vena di battute e comunque no, non ce l'ha..
Dello sconto comitiva ha già usufruito.
E non ne vorrebbe approfittare.

domenica 15 febbraio 2015

Happy Valentine

Mamma Pinkytos ha passato un romanticissimo S.Valentino al Pronto Soccorso, tete a tete con il Morby vomitante e per nulla felice dell'insolita giornata. Dopo avere passato una notte insonne con il nano piccolo visitato ogni quarto d'ora da quell' invadente del signorino Vomitillo con tutte le conseguenze del caso (montagne di lenzuola-pigiami-mutande da cambiare, chiazze di vomito da pulire..), la mater previdente ha preso letteralmente armi e bagagli (lei che di solito è per il bagaglio minimal, in previsione di lunghe ore di attesa, non ha tralasciato nulla: dai libri allo spazzolino da denti, dai cambi al tablet ecc.) e ha portato il Morbillo lamentoso e pallido come un cencio in ospedale.
Ebbene, l'avventura di mamma e nano nel meraviglioso mondo dei virus stagionali non è ancora finita.
Hanno spiluccato un panino al cotto in due e dormito schiena contro schiena, vestiti, in un letto corto.
Il nano ha fatto litri di flebo e, a poco a poco, complice la febbre, gli è tornato il suo colorito da Heidi. Ma non ha toccato né acqua nè cibo e le flebo devono continuare.
Al mattino, poiché nell'ospedale non c'era posto, hanno vinto un emozionante giro in ambulanza verso un altro ospedale e ora aspettano nell'ennesimo corridoio che si liberi un letto. Il Morbillo sonnecchia catatonico. La mater infermiera accusa la stanchezza.
Dell'ospedale Mamma Pinkytos ha capito alcune cose:
1. in un mondo di genitori e nonni a disposizione dell'infans malato, se sei una mamma sola non gliene importa nulla a nessuno. Puoi morire di fame e di sete, farti la pipì addosso e dormire in piedi come i cavalli se non hai nessuno a cui lasciare il nano mentre ti assenti per necessità impellenti. "Signora, prenda un the per il bambino ai distributori esterni." " Signora, le lascio il vassoio per il bambino." "Signora, cosa mangia suo figlio per colazione?" E io???? Se uno ha due figli o ne molla uno al miglior offerente o lo lascia, come è giusto, al legittimo consorte. Fa la mamma single e si tiene fame e pipì.
2. Il sonno in ospedale è pochissimo considerato e per nulla tutelato. Le luci al neon si accendono quando meno te lo aspetti. La febbre viene provata di continuo che il nano e la mamma dormano o meno. Alle 4 di mattina si conversa amabilmente di Sanremo e le infermiere in camice colorato fanno le bolle al nano febbricitante. Tanto si può dormire tutto il giorno.
In teoria. Perché la mamma non dorme mai. Figurarsi in ospedale, seduta e vestita.

martedì 18 marzo 2014

Posso restare qui?

Dopo otto ore di Pronto Soccorso, Mamma Pinkytos inizia a scalpitare. Ha parlato al telefono con il Morby e vorrebbe riuscire a dargli il bacio della buonanotte.
Il Minty, invece, resuscitato da un numero imprecisato di flebo e da un riso bianco scondito, ha riacquistato l'uso della favella.
Passa un'infermiera e il nano la abborda: "Per favore, posso restare qui a dormire?"
L'infermiera con il camice decorato da giraffe è basita: "Ma come? Tutti i bimbi piangono perchè vogliono andare a casa e tu vuoi stare qui??!"
"Per favore... Mi piace qui... date anche da mangiare."
"Penso che anche da questo punto di vista sia meglio tornare a casa..." commenta l'infermiera guardandi schifata il contenitore di plastica con gli avanzi di riso scotto del Minty.
"Noooo!" Replica deciso il nano malefico: "A casa non abbiamo mai niente da mangiare...."
Mamma Pinkytos, surclassata dalla mensa di decima classe dell'ospedale, ormai ne è certa: i temibili assistenti sociali busseranno anche alla sua porta.