Gioie e dolori di un'aspirante mamma lumaca costretta, giorno e notte, a una vita a mille all'ora
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La mamma dorme anche troppo
Era talmente abituata alla sua vita a mille all'ora, dove ogni cosa era incastrata tra le altre come la minuscola tessera di un puzzle da duemila pezzi, che in ogni raro momento di pausa si portava avanti per il giorno dopo. La spesa da fare, un fascicolo da studiare, le lasagne da congelare. Borse da calcio da preparare e svuotare, lavatrici da accendere in alternanza hitleriana con il forno e la lavastoviglie, compiti da controllare, nani da interrogare, impegni da organizzare e incastrare. I pellet per il coniglio chemannaggiamancanosempre!
Prima Mamma Pinkytos faceva l'avvocato. Da qualche anno, ovvero da quando i nani avevano iniziato a diventare un po' più autonomi e in suo soccorso era arrivata la mitica Baby Sitter Mirtilla Mary Poppins, riusciva addirittura a lavorare a tempo pieno per due giorni alla settimana. I viaggi di lavoro le sembravano vacanze. Fare mille km al giorno tra aereo e macchina partendo all'alba e tornando a tarda sera, erano una specie di spa per le sue orecchie, abituate alle urla belluine dei nani, i cui armistizi durano più o meno dieci minuti. Per il resto, botte da orbi con morti, feriti e armi varie, non sempre regolamentari.
Prima, ma molto prima, Mamma Pinkytos aveva anche un blog. Questo blog. Condivideva con x numero di mamme, nonne & Co. i suoi tormenti da mater non dormiens che, a titolo informativo, non sono ancora finiti, dal momento che il Morbillo, ormai ottenne e lungo più di un manico di scopa, si piazza in orizzontale nel talamo una notte sì e l'altra anche. Le piaceva scrivere, ma nelle giornate sempre più frenetiche di cui sopra, a un certo punto, di tempo per dedicare cinque minuti a sé stessa e alle sue riflessioni non ne ha avuto più. O forse, più del tempo, che è un concetto del tutto relativo, sono mancate le energie e la lucidità. Così il blog è diventato la sua rinuncia, il suo lusso da eliminare, come la sigaretta fumata di nascosto sul balcone.
Poi.
Poi il mondo è cambiato di colpo. Succede che ti svegli una mattina e non puoi più andare al lavoro, non puoi più uscire con gli amici. Dopo poco non puoi più uscire del tutto. Scuole chiuse. E quella casa da cui transitavi 7 ore al giorno come fosse la cuccetta di un ostello, diventa una prigione dorata.
I tuoi coinquilini maschi, 3 più il coniglio, diventano i tuoi compagni di reclusione in questo tempo sospeso.
Simpatici nèèè, ma a piccole dosi.
Mamma Pinkytos non sa cosa ci sarà dopo il Covid. A volte non dorme, ma è un lusso visto che prima non dormiva quasi mai.
E' preoccupata.
Per i suoi nani che non escono di casa da due mesi e, con la straordinaria capacità camaleontica che hanno i bambini, si stanno trasformando in due piccoli uomini di Cro Magnon.
Per lei medesima, che prima faceva l'avvocato e usciva di casa al mattino vestita decorosamente e truccata come un'umana e ora si è trasformata in una insegnante frustrata che tenta di inserire rudimenti di analisi logica in quel che rimane del cervello di due nani riottosi e refrattari, indossando la divisa da quarantena che dignitosamente cambia con la divisa di riserva in caso di macchie troppo evidenti ed i capelli raccolti in una crocchia all'ultima moda nelle rsa, fermata con la pellicola per alimenti. Sì perché l'unico vezzo che le è rimasto è quello di mettere sui capelli i più svariati ingredienti culinari (tipo uova, zucchero, miele o olio), nella speranza che a quarantena finita avrà i cappelli meravigliosi come Raperonzolo.
Se andiamo avanti cosi i suoi capelli avranno certamente la lunghezza di quelli di Raperonzolo, ma null'altro.
Preoccupazioni a parte, la mamma dorme anche troppo. La sveglia è diventata del tutto inutile visto che la sera pare non arrivare mai.
E poi cucina, prende dieci minuti di sole in terrazza, legge libri. Tutte cose che adora. Una vita meravigliosa. Lenta.
Così Mamma Pinkytos ha pensato che ogni accadimento negativo rappresenta un'occasione e contiene in sé il seme per il cambiamento. Non vuole stare tutto il giorno con le uova in testa per sempre (!), ma nemmeno tornare a correre senza pause, senza gustarsi il sapore di qualche momento di lentezza o dando per scontata la fortuna che ha.
Lei di cambiamenti e di momenti difficili nella vita ne ha affrontati tanti. Non sa come, ma sa che può farcela.
Mentre il sole le scalda la pelle, guarda i due mostri là dentro. Stanno vedendo Harry Potter in inglese. Se glielo avesse proposto tre mesi fa, le avrebbero tirato le pietre. Anche per loro il cambiamento è un'occasione.
Siccome da qualche parte bisogna cominciare, Mamma Pinkytos riparte da qui. Dalla sua sigaretta di nascosto sul balcone.
Anche se la mamma ora dorme anche troppo, è certa che le volete lo stesso ancora un po' di bene.
lunedì 11 settembre 2017
Back to school
Domani il Minty comincerà la terza elementare, il Morby la sua seconda settimana di materna e Mamma Pinkytos le udienze.
Back to school.
Una parvenza di normalità, seppure part time, dopo un'estate di stravizi. Che Mamma Pinkytos questa mattina ha suggellato con una bella mattinata a letto dopo ben tre episodi di vomito. Roba che neanche il Morby in grande spolvero.
Ed essendo astemia non si era neppure ubriacata, nonostante il salumiere, saputo dell'accaduto perchè le occhiaie non ingannano mai, continuasse a dirle: "Avrai bevuto qualcosa di strano eh! Eh!"
Sì, la centrifuga di pompelmo e carota.
E mentre lei stramazzava a letto esanime, il Minty cantava a squarciagola: "Sono il bambino più annoiato del mondo" e il Morby veniva portato all'asilo manu militari da Mister Baby perchè "non è gggiusto che tutti stanno a casa a far niente e solo io vado a scuola a far qualcosa!"
Se poi Mamma Pinkytos sperava che un po' di sanissima noia avesse fatto venire voglia di tornare in classe al nano grande si sbagliava di grosso.
Davanti ad un piatto di riso in bianco si svolgeva tra la mater sconsolata ed il suo nano-zucchina svuotata la seguente conversazione:
"Nano che bello che domani si torna a scuola. Hai voglia?"
"No. Ma tanto la prima settimana non si fa niente."
"In terza si fanno un sacco di cose nuove e interessanti. Si studia la storia. Per esempio, sai che giorno è oggi?"
"Lunedi."
"Si ma non è un lunedì qualunque. Oggi è l'11 settembre. E sedici anni fa l'11 settembre accadeva una cosa molto brutta. Ne hai sentito parlare? Lo sai di cosa si tratta?"
"La Juve ha perso la finale di Champions?"
Tre mesi di deregulation fanno un brutto effetto a tutti.
A Mamma Pinkytos mancano solo i pallini verdi in faccia. Ai nani qualche piercing qua e là. Modello Fedez.
Ma ormai è solo questione di tempo (non per il piercing, ma forse anche per quello).
Questa sera Mamma Pinkytos ha preparato con cura i vestiti dei nani. Il Minty ha sistemato la cartella nuova. Il Morby ha letto il libro della foca poi si è costituito e si è infilato sotto le coperte.
Domani si ricomincia.
E Mamma Pinkytos speriamo che se la cava.
venerdì 18 agosto 2017
Nomadismo
Mamma Pinkytos è una di quelle brutte persone che d'estate andrebbero fustigate sulla pubblica piazza.
Perchè oltre ad essere sempre in vacanza, riesce ad essere stanca.
Ha la sindrome della zingara e, fortunata lei, appena riesce a chiudere le ultime pratiche verso fine luglio si dà alla macchia fino a settembre.
Va ovunque. Viaggi itineranti, uscite di gruppo, fughe dall'amica che un giorno di dicembre per sbaglio davanti ad una tisana calda le aveva detto: " Verrai a trovarmi un giorno."
E il giorno arriva.
Mai sbagliarsi a parlare con Mamma Pinkytos che ti piomba in casa con scarsissimo preavviso un torrido pomeriggio di agosto con due nani rumorosi ben oltre la media e un coniglio.
Adattandosi a dormire anche in giardino. La mater mai-ferma d'estate ha la sindrome del saltamartino. Passa da casa solo per cambiare il contenuto delle sue smilze valige. Smilze perchè d'estate per la Pinkytos' Family la macchia è uno status symbol.
E benchè quanto sopra non glielo abbia ordinato il dottore, ma sia anzi frutto di una sua più che libera scelta (soprattutto dovuta al fatto che la città d'agosto non le piace e tenersi in movimento le libera la mente) e la faccia rientrare a buon diritto nella categoria dei super fortunati, ora che non è più di primo pelo le costa ogni volta innumerevoli lamentele e qualche giornata di capelli verdi.
Preparare i bagagli con i nani equivale a scalare l'Everest con le ballerine e 40 gradi all'ombra.
I due mostri infatti oltre a spargere per la Pinkytos' Home tutto lo spargibile cantando "Siamo l'esercito del selfie" mentre la loro mamma cerca affannosamente di trovare una collocazione a calzini spaiati e cuffie da piscina che si moltiplicano ad ogni vacanza come i pani e i pesci, riempiono a loro volta almeno due zaini pro capite con gli oggetti più improbabili del tipo parrucca da punk, maschera di Hulk e altri ammennicoli vari, meno che inutili per qualsiasi vacanza.
Il cambio bagagli finisce sempre in un bagno di sangue con la mater nevrotica che impreca contro tutto e tutti, il Minty, il Morby, il caldo, le zanzare, la Juventus, i Superpigiamini, Mirtillo echiupiùnehapiùnemetta, spergiurando che non si faranno mai più vacanze fino a che il Minty avrà venticinque anni e il Morby trentadue. Un'ora di delirio. Sempre.
Poi le passa ed è pronta a ripartire.
Quasi quasi visto che hanno due giorni in città prima del mare si autoinvitano on montagna da Mamma Polly Capellipazzi.
È fatta così Mamma Pinkytos.
Sarà l'età.
In fondo questo peregrinare le piace.
È qualcosa di cui ha bisogno per rigenerarsi.
Si chiede sempre se un po' di sano nomadismo rigeneri anche i suoi nani che d'estate ogni giorno chiedono: "Mamma, dove dormiamo stasera? " E forse due sere nello stesso letto le hanno fatte solo nelle vere vacanze, quelle lunghe, tra una notte in tenda, una in barca ed una dai nonni.
La mater lumaca si illude che a loro qualcosa resti delle mille esperienze diverse che fanno, delle mille meraviglie piccole e grandi che scoprono, dal verso dei pipistrelli percepito con il bat detector ai colori del Danubio alle opere d'arte di Klimt.
E fa niente se il Minty, completando l'ultima pagina del libro delle vacanze, alla domanda: "Qual è stata l'esperienza più bella vissuta durante le vacanze?" ha risposto: "Giocare a bowling."
È una questione di training.
Lei crede negli investimenti a lunga scadenza, quelli che ti premiano nel lungo periodo.
Tipo i bond argentini.
Tipo portare due nani di otto e cinque anni a fare 50 km al giorno in bici sotto un caldo mortale.
Così poi quando fanno una partita a bowling in un capannone della bassa con l'aria condizionata si entusiasmano come fossero alle Bahamas.
Massimo risultato con il minimo sforzo.
venerdì 4 agosto 2017
Biciclette e Polizei
300 km in bici sotto il sole cocente per un tratto percorribile in un' oretta e mezza di treno.
Bisogna che Mamma Pinkytos non ci pensi ora che è nel suo albergo di Vienna, con le gambe allungate, il sedere finalmente a riposo, con a fianco il Minty che finalmente dorme dopo essersi lamentato dieci minuti per il male alle terga.
Dura la vita del ciclista della domenica alle prese con la sua impresa titanica.
Mamma Pinkytos è da raccogliere con il cucchiaino, ma più per i ritmi serrati delle tappe, per il continuo preparare e disfare bagagli, per gli acciacchi legati al cibo pessimo che alle ore di biciletta.
Si sente nata in sella ormai.
E mentre il Minty ha giurato di non rimontare su una due ruote per almeno cinque mesi, la mater pedalans ci ha preso gusto. Tuttavia, quando ha proposto alla compagnia dei trenta pedalanti (oggi non proprio allegra e abbastanza provata dalla stanchezza e dal caldo) un tour di Vienna in bicicletta consigliato dalla Lonely Planet, ha temuto di prenderle.
A impresa compiuta non le restano che alcune constatazioni:
1. pedalare non fa dimagrire. Soprattutto se mangi Wiener Schnitzel per sette sere di fila.
2. i pantaloncini da ciclista con pannolone incorporato non possono nulla contro il mal di didietro.
3. gli austriaci hanno la stessa elasticità mentale di un gambero di fiume.
Tutto è "verboten", non si tocca niente, non si parla, non si ride, si mangia alle sei e mezza quando è tardi, zitti e raus.
Gli italiani sono una manica di casinisti scarsamente civilizzati che cenano quando dovrebbero dormire da due ore. Figurarsi il Morby che, già di suo, sembra cresciuto nella giungla come Mowgli.
Ha collezionato più sguardi di disapprovazione lui in una settimana che Totò Riina in una vita intera.
E domani la Pinkytos Family andrà alla scoperta di Vienna.
Sperando poi di potere tornare in Italia al completo. Ergo senza che arrestino il Morby per disturbo della quiete pubblica.
Se ha cinque anni alla Polizei non importa.
martedì 1 agosto 2017
Il bel Danubio blu
Solo per darvi un paio di informazioni di servizio.
1. La Pinkytos' Family, nonostante il caldo tropicale del tutto insolito per l'Austria (tanto da fare esclamare ad un locale taxista nerboruto:"Qui Africa. Catastrofen!"), se la cava alla grande. Chi si lamentava di più dopo il primo giorno era il Morby, annoiato per la vita da seggiolino. Fino a che ieri è riuscito a scambiare il suo trono con una biondina settenne che è stata ben felice di cedergli la sua due ruote in cambio di un posto nei piani alti. E allora tutti in sella. Anche se a ben vedere Mamma Pinkytos era più tranquilla quando il nano piccolo era ben legato. Saperlo in giro con il suo caschetto a forma di tigre, le gambette che mulinano velocissime e la sua malsana competitività vanifica l'effetto relax della biciclettata lungo fiume.
2. Il Danubio offre panorami molto suggestivi, ma è tutt' altro che blu.
Mamma Pinkytos ha l'abbronzatura da muratore, il sedere dolente, i muscoli che al mattino si ribellano, ma tiene testa al gruppo.
Pedalare la rasserena e i 50 km giornalieri circa, per ora, la spaventano più a dirsi che a farsi.
Nonostante i ritmi e le tabelle di marcia da lager nazista l'esperienza è positiva.
Meno per gli austriaci. Quando, ad ogni sosta, sorbiscono l'irruzione dei trenta italici pedalanti, al solito rumorosi e caciaroni ben oltre la media, che affollano i bagni in massa, riempiono decine di bottiglie di acqua, chiedono caffè in dodici modi diversi e pretendono di cenare (udite udite!) alle 19.30 (in Austria si cena all'ora di merenda), patiscono parecchio. E non dissimulano il fastidio.
E dire che noialtri ci si adatta a tutto. Anche alla quinta cotoletta in cinque giorni.
E alla suppen di cavolo bollito.
La fame fa miracoli.
Tranne sul Morby.
Che sta facendo la dieta della galletta.
Quella che forse dovrebbe fare Mamma Pinkytos.
Ma la mater pedalans dopo 50 km di pedalata si sente legittimata alla Sacher.
E chi s'è visto s'è visto.
venerdì 21 luglio 2017
Timbri, righe verdi e panini confezionati
Da oggi i nani sono ufficialmente in vacanza, Mamma Pinkytos ha le occhiaie che le arrivano ai gomiti e un' antipatia istintiva per i panini morbidi confezionati.
Pensa di averne fatti almeno un migliaio, di tutti i tipi, nell'ultimo convulso mese e mezzo, nel corso del quale M&M hanno frequentato campi estivi di varia natura, al fine:
a) di dimenticarsi di essere in città con 42 gradi all'ombra.
b) di mettere conseguentemente a tacere i sensi di colpa di Mamma Pinkytos, che da sempre si adegua ai diktat del Giuliacci di turno e vede la permanenza in città d'estate come una moderna forma di tortura per anziani e bambini;
c) di trovare una collocazione agli irredimibili nani mentre la loro mamma faceva la pallina da ping pong tra le varie incombenze lavorative pre vacanze (a luglio è tutto urgentissimo).
Il problema è che Mamma Pinkytos non c'ha più l'età. E se il lunedì si va in piscina e bisogna portare accappatoio-salviettone-costume-ricambio completo-cuffia-shampoo-sacchetto per indumenti bagnati e chipiùnehapiùnemetta, il martedì si va nel bosco con felpa, scarponcini da trekking, pantaloni lunghi e binocolo (!). Il mercoledì è il giorno del giro in bicicletta e neanche ci stanno tutte e due nella macchina di Mamma Pinkytos. Per non parlare del giovedi quando si attraversa il fiume con galosce e k-way.
Mamma Pinkytos sviene quasi sempre prima del venerdi. Quando c'è la notte magica e bisogna montare la tenda.
Per non parlare dei pranzi al sacco. Oltre al milione di panini di cui sopra, ha preparato nottetempo varie tipologie di cereali, da condire con gli avanzi do frigorifero. Quando c'erano. Perchè è difficile avanzare quello che non hai.
E le docce. Perchè il Morby, incline da sempre al nudismo e al body paint, tornava sempre variamente decorato.
Pieno di timbri, per esempio. Oppure tutto a righe verdi. O con le unghie dei piedi decorate con la penna bic.
Il Minty, più schizzinoso, aveva solo l'argilla nelle orecchie e la plastilina nelle unghie delle mani.
Il lavoro serale di Mamma Pinkytos finiva solo quando, esanime, aveva sedato la rissa pre-nanna dei nani distrutti disinfettato ferite, messo cerotti. A go go.
Li metteva anche se non servivano. Così, per quieto vivere.
Lei che d'estate vorrebbe fare morire i suoi nani di noia.
È finita. Domenica i nani andranno dai nonni a farsi viziare un po'.
Mamma Pinkytos si sentirà quasi disoccupata.
Il Minty ieri le ha detto: "Mamma, tu che sei cosi brava perchè non fai un cre?"
"Ci siete già voi di bambini.." ha risposto incerta la mater insapiens.
"Ma no! Per gli avvocati!" Ha specificato il nano grande.
Mamma Pinkytos si è coricata con l'insolita immagine dei suoi colleghi toga-muniti che attraversano il fiume con le galosce, dopo essersi ingozzati di panini morbidi confezionati. Tutti pieni di timbri e di righe verdi. Non è riuscita a dormire.
martedì 19 aprile 2016
Animali
I nani di Mamma Pinkytos da tempo desiderano un animaletto.
Il top di gamma è ovviamente rappresentato da un cuccioletto abbaiante sul quale, per ovvi motivi, è stato posto in veto dalla mater Rottermaier che si trova già in difficoltà alle prese con due diavoletti della Tasmania scarsamente civilizzati e rumorosi ben oltre la media.
Le scelte di ripiego sono molteplici e varie. Dipendono in buona sostanza da ciò che M&M si trovano davanti.
"Mamma, cosa ne dici di un cliceto piccolino piccolino.. che non si vede neanche ma colle tutto il giolno sulla luota?"
"Mamma, voio un topo! Bianco con gli occhi gialli"
Le immagini di ratti di varie dimensioni che invadono la Waterloo della Pinkytos' Home e che, a causa dell'incapacità di Mamma Pinkytos di pulire la gabbietta riuscendo a trattenere il piccolo ospite, si nascondono ovunque costringendo mamma e nani ad una infruttuosa caccia al topo, hanno turbato a tal punto la mater pavida che quest'ultima ha, con i dovuti modi, convinto i nani a ripiegare su qualcosa di più visibile in caso di fuga. Per esempio un coniglio.
La discussione è ovviamente scattata su più piani: "Voglio un coniglio grigio a macchie" ha sentenziato il Minty. "Nooooo! Mamma! !!! Voio coniglietto tutto bianco con gli occhi rossi (!). Sennò io quando sono glande plendo un coniglio tutto mio e al Minty non glielo faccio neanche vedele. Anzi, gli dico mordilo! " Gli ha fatto subito eco il Morby per nulla remissivo.
"Prendiamo una femmina mamma!" Ha proposto il nano grande: "Così fa i coniglietti e ne abbiamo tanti!"
"Non basta un coniglio femmina per fare i coniglietti. Devono avere anche un papà". Ha cercato di spiegare Mamma Pinkytos.
"Ma un papà ce lo abbiamo già" é intervenuto serafico il nano piccolo: "É il nostro papà. Va bene anche per i conigli". Nonostante tutta la buona volontà e qualche cenno di anatomia, Mamma Pinkytos non è sicura di essere riuscita a convincere il Morbillo cocciuto che Mister Baby non poteva essere il papà dei coniglietti di mamma coniglio.
Sul nome dell'amichetto peloso dei nani è scattata addirittura la rissa.
"Si deve chiamale Dentino d'oro!" Ha sentenziato autoritario il Morby. "Oppure Cuccioletto bianco coi dentini".
"Ma che nomi sono! Mio fratello non capisce niente! Chiamiamolo Squirtle oppure Eunucha" si è opposto il Minty.
Su nomi tanto cacofonici il nano piccolo non ha ritenuto di spendere parola, limitandosi a colpire il fratello con una mazzata sulla spalla. Il nano grande ha, manco a dirlo, risposto con un calcio.
Mamma Pinkytos, mentre sedava la rissa, ha pensato che il povero coniglio stava dando problemi ancora prima del suo arrivo perché tre animaletti in casa sono troppi.
E non è affatto certo che l'incolpevole bestiola sia disposta a sopportare le intemperanze dei nani umani. Forse è chiedere troppo, visto che a volte l'impresa non riesce neppure a lei.