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mercoledì 17 aprile 2024

I globetrotters della giustizia

I globetrotters della giustizia sono gente triste. Gente che macina km in auto, prende voli aerei a orari improbabili, talvolta vola da un capo all'altro dell'Italia e torna in giornata per un'udienza che, se va bene, dura cinque minuti.
Perché se va male mancano il Giudice, il PM, il fascicolo o la parte e l'udienza non si tiene proprio.
A volta l'udienza è già stata rinviata d'ufficio; si sono solo dimenticati di avvisarti.
Altre volte semplicemente, dopo che hai aspettato tutta la mattina, si è fatto tardi e il cancelliere, giustamente, deve andare a casa a mangiare la lasagna. È un dipendente pubblico lui, ha un turno che inizia e che finisce, mica come te.
Tu devi semplicemente tornare un'altra volta. Con le pive nel sacco, 750 km dopo, torni a casa pure tu, ma della lasagna nemmeno l'ombra. E andresti a letto senza cena per la stanchezza ed il senso di inutilità che, ogni volta, ti pervade.
Oggi Mamma Pinkytos, nella sala imbarchi dell'Aeroporto di Brindisi, ha deciso di combattere il senso di inutilità dell'ennesima trasferta a vuoto con le orecchiette alle cime di rapa ed il pasticciotto all'amarena.
E nell'attesa si sta ingozzando di taralli.
Il modo di dare un senso ai tempi morti della trasferta Mamma Pinkytos lo trova quasi sempre. E 99 volte su 100 è iper-calorico.
Sarà per questo che i globetrotters della giustizia, oltre che tristi, sono tendenzialmente sovrappeso.


mercoledì 8 novembre 2023

Due desideri

The evening. Mancano ancora un bel po' di ore al momento in cui Mamma Pinkytos potrà felicemente svenire nel suo letto e in questo momento, spaparanzata sulle sedie di plastica dell'aeroporto di Brindisi desiderebbe ardentemente due cose: la capsula e un oculista. Per capsula intende quei fantastici loculi presenti in alcuni aeroporti dove, al costo di una suite in un hotel di lusso, ti concedono appunto il lusso di murarti in un loculo cimiteriale di 50 cm per 50. Sdraiato. E a volte anche con la TV.
L' aeroporto di Brindisi non è tra questi.
L' unico servizio apprezzato è la vendita di taralli multigusto.
Per quanto riguarda l'oculista non deve essere necessariamente figo. Va bene uomo, donna, altro, grasso, magro, lentigginoso. Ma deve farle passare questo dolore infernale all'occhio sinistro che la rende un incrocio tra il Grinch e Andrea Bocelli.
Comunque.
Oggi Mamma Pinkytos ha mangiato le orecchiette alle cime di rapa ed erano così piccanti che le ha usate come rimedio per il mal di gola. E hanno abbastanza funzionato.
La tosse per ora è sotto controllo e nessuno pare essersi allontanato da lei in via precauzionale temendo il contagio di chissà cosa. Forse perché non c'è nessuno in questo stramaledetto aeroporto.
Il Salento fuori stagione è come Milano senza la nebbia.
Bello ma insolito. Poco frequentato.
E dire che stamattina diluviava e faceva tanto Londra.
Non deve più parlare. Né scrivere. Ma mica può dormire qui sulle panchine dell'aeroporto, come una milanista qualunque.
Se due desideri sono troppi, almeno uno si può?
Facciamo la capsula?
P.s. Se a qualcuno interessasse: l'udienza comunque è stata rinviata. Amen.



Sonno

Mamma Pinkytos sta mangiando una brioche al pistacchio al bar dell'aeroporto e vorrebbe tanto essere nel suo letto.
Ha sonno.
Ha alle spalle una notte (si fa per dire, visto che la sveglia è suonata alle 4) insonne per la tosse, calmata amorevolmente da Mister Baby con il vecchio rimedio del pentolone di acqua, dopo che nemmeno i sedativi avevano fatto effetto. Ha gli occhi gonfi per la congiuntivite, il raffreddore e un'idea molto chiara di dove vorrebbe essere ora.
Non qui sulle sedie metalliche dell'aeroporto circondata da milanisti in stato comatoso.
Ogni tre minuti dall'altoparlante suona l'inno alla gioia.
Il motivo non le è del tutto chiaro, visto che sulle facce da aeroporto alle cinque di mattina di gioia ne vede poca. A parte nei milanisti che però stanno talmente messi male che non si vede.
Mamma Pinkytos ha già scarpinato un km dal parcheggio al terminal e un altro km dai controlli di sicurezza al gate. Per oggi ha già dato.
Buonanotte.
E invece deve arrancare a piedi fino all'aereo, sedersi al freddo, sorbirsi la dimostrazione di sicurezza, aspettare che ci siano quei dieci minuti di silenzio del decollo per potere chiudere gli o prima che il personale di volo si metta a vendere la qualunque, arrivare a Brindisi, camminare fino all'area autonoleggi, noleggiare un auto, guidare fino a Taranto, aspettare l'udienza, litigare con il Giudice che di solito rinvia per un nonnulla insensibile all'elenco di cui sopra, discutere il processo se va bene, guidare di nuovo fino a Brindisi dove Mamma Pinkytos cercherà di ammazzare il tempo bivaccando per l'aeroporto in attesa del volo di ritorno. Arrivo previsto alla Pinkytos'Home: mezzanotte, minuto più minuto meno.
Mamma Pinkytos si stanca solo a spiegarlo.
Quasi quasi adesso si stende per terra in qualche angolo dell'aerostazione insieme ai milanisti. E pure insieme ai tifosi del Paris Saint Germain, ugualmente stecchiti, ma molto meno sorridenti.
Nel momento della disperazione e anche in quello del sonno siamo tutti uguali.

martedì 3 ottobre 2023

Attesa

L'attesa, nel lavoro di Mamma Pinkytos, ha un ruolo fondamentale.
Negli anni, ha imparato che a fare un buon avvocato è la capacità di aspettare ore e ore senza farsi venire l'ansia, senza dormire, senza incazzarsi.
Reggere la tensione, sapere tenere il colpo in canna per ore, a volte mesi.
Capita che arrivi alle 9, ora della tua udienza, dopo ore nel traffico. Se sei puntuale può essere che la tua udienza venga chiamata anche alle 13.30. Perché la tua era alle 9, ma insieme ad altre 45.
Allora ogni volta hai la tentazione di fare con calma, ma non è possibile perché, caschi il mondo, alle 9 devi essere in postazione a presidiare il fortino.
Se per caso hai una mattina sfortunata, incontri due incidenti in autostrada, tutti i semafori rossi, una vecchietta svenuta lungo la strada e arrivi alle 9.01, stai sicuro che la tua udienza è la prima del ruolo ed il Giudice, evento più unico che raro, è in anticipo di cinque minuti.
In quel caso, se ti va bene, fai pubblica ammenda dopo esserti cosparso il capo di cenere, ti sorbisci il cazziatone e porti a casa la condanna. Se ti va male, l'udienza l'hanno già fatta, senza di te. E chi s'è visto s'è visto.
Per ingannare l'attesa ci sono vari modi.
Di solito gli avvocati fumano molto e chi, come Mamma Pinkytos, non fuma, beve molto caffè.
Se l'attesa è parecchio lunga i caffè diventano troppi e ti aggiri per i corridoi con il Delirium Tremens.
Qualcuno in tarda mattinata passa all'aperitivo. 
Mamma Pinkytos invece, quando ha superato il numero dei caffè ante Delirium,  mangia.
Una brioche, un panino, un toast a seconda dell'orario. Con intuibili controindicazioni.
Poi ci sono i passatempi. 
Inutile dire che il telefonino li ha soppiantati quasi tutti, ma dopo un po' anche gli occhi accusano il colpo. E molto spesso nei palazzi di giustizia il segnale non c'è o è pessimo.
E allora c'è la chiacchiera, prima disinteressata poi molesta, ricca di turpiloquio, tanto che gli avvocati sono per ovvie ragioni tra i pettegoli più incalliti. Sanno tutto di tutti, ma non c'è cattiveria, è una strategia di sopravvivenza.
In qualche caso ci sono i libri o i giornali. 
E poi i passatempi più creativi.
Mamma Pinkytos ricorda con ammirazione un collega in Corte di Appello a Venezia che, per inaggannare il tempo, giocava con le palline rimbalzine con straordinaria abilità nel controllare la traiettoria. Ne aveva anche una con un filo di elastico appeso da usare in caso di spazi ristretti.
Non mancano gli antistress gommosi e il sudoku.
Mamma Pinkytos ogni tanto scrive.
Gli avvocati aspettano così tanto che se lavorassero nell'attesa poi potrebbero andarsene serenamente a casa a dormire o a coltivare gli hobbies più disparati. Ma lavorare, di solito è l'ultima cosa che ti viene di fare. 
Un po' perché hai la speranza recondita di essere chiamato da un momento all'altro quindi stai sempre in pole position, un po' perché si aspetta in corridoio, nella confusione e molto spesso in piedi, un po' perché gli avvocati sono degli inguaribili cazzari.
Secondo Mamma Pinkytos se mettessero a disposizione degli avvocati in attesa dei lavoretti manuali tipo l'uncinetto, il punto croce, il patchwork, il decoupage il mondo sarebbe un posto migliore.
La prossima udienza è quella di Mamma Pinkytos. La quarantacinquesima delle 89 fissate per oggi.
Le tocca mettere via il gomitolo di lana e gli aghi da maglia.

venerdì 23 giugno 2023

Martello pneumatico

1. Lavorare con il piacevole sottofondo di un martello pneumatico. 
Fatto. 
2. Dire al cliente: "Mi perdoni, cerchi di parlare nelle pause!" 
Fatto. 
3.Illustrare al cliente rischi e benefici del rito abbreviato con un ideogramma colorato e cercare di comunicare con l'alfabeto muto, invitandolo a esprimere le sue impressioni a gesti, stante la cacofonia di fondo. 
Fatto. 
4. Invitare l'ufficiale di Polizia giudiziaria al telefono ad interloquire amichevolmente a mezzo Whatsapp: "La sento poco... sarà il segnale." 
Fatto. 
5.Sentirsi dire da un cancelliere al telefono: "Tutto bene Avvocato? E' esploso qualcosa?" 
Fatto. 
6.Inciampare in badili, secchi e scalpelli mentre transita in tacchi davanti alla porta di ingresso nel tentativo di raggiungere la SUA postazione di lavoro. 
Fatto. 
7. Sentire i commenti da lord inglesi della squadra di operai ogni mattina in occasione della sfilata di ingresso delle quattro donne di studio, intente a scavalcare quanto sopra. 
Fatto. 
Siamo al giorno 18 dei lavori di ristrutturazione dell'appartamento sopra lo studio di Mamma Pinkytos e lei inizia ad accusare il colpo. 
Stanotte mentre dormiva sentiva il martello pneumatico. 
Questa mattina voleva presentarsi in ufficio con la canotta giro ascella ed il secchio con il cemento. Così, per spirito di emulazione e per parità di genere. 
In pausa pranzo, dopo mezz'ora di inaspettato silenzio, ha invitato Mister Baby a dare qualche colpo di mazzetta al muro, così per conciliare la concentrazione. 
Comunque, tutto bene.

mercoledì 25 novembre 2015

Tutto il tempo del mondo

Quando Mamma Pinkytos è in giro per l'Italia per lavoro, le sembra di avere a disposizione tutto il tempo del mondo.
Parte con un bagaglio inesistente per viaggiare leggera, si porta 2-3 libri da leggere, ha l'idea di organizzare cene, rimpatriate, vacanze.
Fa niente se poi tra telefonate e mail di lavoro e il malefico Whatssapp  che con tutti i suoi infiniti gruppi le infestanti il cellulare, la mater oraetlabora non si accorge neppure di essere arrivata a destinazione.
E poi mangia. Perché lei, quando ha tempo e non sta fisicamente correndo, mangia. A raffica e di tutto. Patatine, biscotti, caramelle, salatini, cioccolatini echipiùnehapiùnemetta. Come se il fatto di essere lontano dal suo habitat naturale, le consentisse di rompere gli schemi. Non certo per quanto riguarda lo stomaco e la dieta. Più che altro è una questione di continentale e di decenza, visto che poi a furia di junk food le vengono la nausea, il ribrezzo, la voglia di mettersi in quaresima di schifezze vitanaturaldurante.
Ma qualcosa s'ha da fa' per campà.
E Mamma Pinkytos, quando è stanca e affaticato,  perde ogni freno inibitorio e fa di tutto per gratificarsi.
Tanto più che questa volta si é anche ammalata. Ha una tosse da tisica e una faccia da zombie e teme seriamente che questa sera al suo rientro i nani possano non riconoscerla.
Vorrebbe dormire. Per migliorare l'aspetto delle occhiaie. Ma non ce la fa.
Ha sonno ma ha mal di gola.
È stanca ma ha il raffreddore.
Vorrebbe dormire ma anche leggere-ascoltare musica-lavorare-chiacchierare.
"Farò tutto". Pensa Mamma Pinkytos che ha tutto il tempo del mondo.
Poi risponde a una chiamata di lavoro con la sua voce da oltretomba. Mentre fatica a parlare si mangia sette biscotti.
Ai nani ha portato sfogliatelle e frolle.
Si immagina già il Morby che dice : "Però a me non mi piacciono. Io volevo la crostata ai frutti di bosco che quella mi piace tantissimo." E il Minty che gli fa eco: "Mamma, ti posso dire una cosa? Io volevo il cannolo."
E si immagina già Mamma Pinkytos farsi eroicamente carico dell'eliminazione dei dolci molesti, con abnegazione e senso del dovere.
E la successiva seduta di autocoscienza mentre giura a se stessa che mangerà solo insalata fino a nuovo ordine.
Alla mater non dormiens avere tempo fa male. E il tempo è un concetto molto molto relativo.

sabato 24 gennaio 2015

Un aiutino

La mamma non dorme mai. Anche nei rari casi in cui il nano Morbillo dorme per tutta la notte, senza chiamare: "Mamminaaaa!" ogni venti minuti netti, lei non dorme più.
Guarda il soffitto, conta le ore, fa il sasso cercando di rilassare i muscoli, fa stretching, fa gli addominali, conta le pecore, si alza a bere e a fare pipì, a volte risponde alle mail.
E alla mattina sembra la versione cicciotta di Morticia Adams.
Però si trucca in modo impeccabile,  a volte mette anche i tacchi e si sente, tutto sommato,  guardabile.
Fa niente se poi incontra la sua amica Mamma Iaia Stakanov che le dice brutalmente che ha gli occhi "da triglia lessata ma con le venuzze rosse". Cerca sempre di incontrarla verso l'ora di pranzo,  quando le energie sono in calo e comunque l'autostima della mater non dormiens è ai minimi storici. Così la mattina è andata,  lei si è già palesata in pubblico con gli occhi da triglia lessata e il colorito da Morticia, ha già ascoltato n interlocutori senza capirci quasi nulla e si è già trangugiata almeno tre caffè, di cui uno rigorosamente decaffeinato per in sussulto di buonsenso. Insomma,  metá della giornata è andata e chi vivrà vedrà.
Mamma Iaia la guarda e, mentre Mamma Pinkytos manifesta la propria intenzione di fare ricorso a rimedi drastici contro l'insonnia,  le consiglia kiwi e noci, dall'effetto assicurato. Perché dopo avere passato metà della notte sul water per via del noto effetto lassativo,  l'altra metà si dorme. Per forza.
Non dormire ha effetti potenzialmente devastanti,  Mamma Pinkytos lo sa bene.  Così ha iniziato con l'aiutino nature, valeriana ed escolzia, senza farsi troppe illusioni.
Ad ogni modo, quel che ha capito e che influenza non poco ogni valutazione di efficacia sui metodi utilizzati, è che, statisticamente,  dopo due barra tre notti completamente insonni, si dorme. Almeno un po'. Magari solo fino alle cinque del mattino, magari si fatica ad addormentarsi ma alla fine si stramazza esanimi.
Tutto ciò capita in un periodo in cui Mamma Pinkytos avrebbe bisogno di essere lucida, sul lavoro e altrove.
Questo fine settimana, sola con i nani, avrebbe voluto passare del tempo con loro, magari spiaggiati sul divano a vedere un cartone animato,  magari al parco oppure al cinema. Invece no.
Un imprevisto di lavoro capitato tra capo e collo l'ha costretta a fare ricorso all'aiutino che, in questo caso, non consiste nel somministrare valeriana ed escolzia ai nani sperando di farli cadere in deliquio fino a nuovo ordine bensì nel portarli dai nonni da venerdì sera a domenica.
Così la mater laborans è murata in ufficio da stamattina sommersa dalla carta ed, eccezion fatta per una fugace visita di Crazy Boy, non ha parlato con anima viva. Si è chiesta se anche in questo caso potesse fare ricorso a qualche aiutino, nella persona di qualche collega solidale e collaborante, ma non ha trovato volontari.
Mannaggialamiseria.
Almeno qualcuno che le porti una brioche o una pizzetta mentre annega nella carta.
La solidarietà non è di questo mondo.

martedì 6 gennaio 2015

Keep calm

Mamma Pinkytos deve mantenere la calma, per una serie di motivi che ripete come un mantra.
Primo, oggi è la sua festa, quella vera, quella della Befana. Lei che è invecchiata da pochi giorni sfondando il traguardo poco simpatico dei 35 (ovvio che Mamma Pinkytos non è vecchia in senso assoluto. E non lo è neppure in senso relativo al confronto delle sue tante amiche di 40-45. Ma suvvia, se il paragone lo facciamo con chi di anni ne ha dieci di meno o magari anche solo con chi di figli ne ha un paio di meno, la differenza c'è tutta), ormai è una befanina fatta e finita e ha salutato con il consueto giubilo gli immancabili auguri del suo amico Terminator che il 6 gennaio la pensa proprio sempre.
Secondo, le vacanze sono finite e mentre l'intero globo terracqueo si cosparge il capo di cenere, lei, la mater snaturata è contenta che domani la scuola si faccia di nuovo carico dell'impresa di raddrizzare i suoi nani che, ultimamente, le costa titaniche fatiche. Ed è quasi quasi contenta anche di tornare a lavorare, di potersi permettere qualche caffè ogni tanto e qualche viaggio in auto in perfetta e beata solitudine.
In queste vacanze Mamma Pinkytos è diventata più selvatica, rigorosamente e sfortunatamente, condividendo l'identico destino con M&M's, sempre più anarchici, refrattari alle regole e inclini al turpiloquio, seppur commisurato alla loro età ("Gallina spennata" - 'Maiale arrostito" - "Testa piccola").
La mater non dormiens si è pericolosamente adeguata, limitando al minimo sindacale le regole per non essere costretta al rimbrotto e alla sfuriata continua.
Terzo: con la ripresa dell'asilo, il malefico Morbillo, la cui messa a letto è diventata una delle dodici fatiche di Ercole, alla sera sarà sfinito e, si spera, meno refrattario a scivolare tra le braccia di Morfeo.
Al momento, per evitare l'allettamento forzoso, fa ricorso a un serie variegata di pretesti che spaziano dall'ipocondria alle allucinazioni.
"Mi fa male qualcosa"
"Cosa?"
"Il culetto dai. Metti po' di crema."
"Fatto nano. Ora dormi."
"No posso."
"E perché?"
"Mi sta cadendo un dente, mi sa."
"Nano, i tuoi dentini sono tutti al loro posto."
"Ho un buco nell'orecchio peò.."
"Adesso basta amore. Dormi."
"Eh ma in quetta stanza c'è forte odore di mela..."
"Io non lo sento."
"Allora portami l'acqua. "
L'intera sequenza si ripete, mutatis mutandis, tutte le sere e quando, sfinita ed esasperata, Mamma Pinkytos decide di fare la gnorri, il Morbillo molesto urla come un ossesso e prende a calci la testiera del letto.
Altro che keep calm.
Mica è zen lei. Tutto il contrario.
Quarto e ultimo motivo per cui guardare con favore al futuro prossimo è che le cose possono solo migliorare.
Se contiamo che:
- l'ultimo dell'anno il Minty è stato investito da un tedesco in bicicletta rimediando per fortuna solo un livido al viso;
- Mamma Pinkytos non ha neppure sentito lo scoccare del nuovo anno perché intenta ad accudire il Morby che, schiantatosi contro una panca alle 23,55, grondava sangue a spruzzi;
- il 2 gennaio, giorno del suo compleanno, ha fatto appena in tempo a portare il Minty a pattinare sul ghiaccio (pattinare è un eufemismo, poiché la mater Carolina Kostner ha passato mezz'ora buona a sollevare di peso il nano-mattone del tutto incapace di stare in piedi) salvo poi accorgersi di avere commesso un madornale errore sul lavoro e passare le successive due ore in ufficio con il nano per tentare di rimediare;
- il 3 gennaio Mamma Pinkytos ha installato felice nella sua auto il seggiolino nuovo per il Morby, all'uopo acquistato, visto che il nano hitleriano si rifiutava di salire in macchina perché "mio seggiolino tloppo piccolo. Io sono grandeeeee!!". Senonché il nano malefico pensava bene di vomitare abbondantemente per la prima volta in vita sua. Mamma Pinkytos passava metà della giornata a pulire il vomito e l'altra metà a sentire puzza di vomito in ogni dove.
Keep calm. Può solo migliorare.
Domani Mamma Pinkytos andrà al lavoro.
Domani sera uscirà a cena con Mamma Uma Lineaperfetta per festeggiare ambedue i loro compleanni.
E se non basterà, ascolterà il consiglio di Mamma Iaia Stakanov: Lourdes.
O Medjugorie.
In base all'umore del momento.

domenica 22 giugno 2014

Meno cinque

Mamma Pinkytos è molto fortunata. La sua estate è fatta di conti alla rovescia,  di slalom tra una vacanza e l'altra,  di full immersion lavorative e di periodi di ricarica.
Esattamente tra cinque giorni,  ovvero il prossimo venerdì,  la mater fortunella partirà con la Nonna R e i suoi nani per qualche giorno di mare, per consentire a M&M di percepire la fine della scuola - asilo come qualcosa di concreto, prima di tuffarsi nei vari cre fino alla fine di luglio.
Lei, Mamma Pinkytos,  in questi ultimi giorni cittadini,  è praticamente caricata a molla e fagocitata di giorno dal lavoro e di sera da un tripudio di eventi mondani coincidenti con la fine dell'anno che, per una mamma,  coincide ormai con la fine della scuola.  E così come una trottola impazzita passa da una pizzata di fine anno alla festa dell'asilo nido,  dalla uscita pre-vacanziera con le amiche del corso pre-parto alla bat - night (notte dei pipistrelli!  Bellissima), dal pranzo con le colleghe ad una valanga di feste di compleanno (tutti quelli che compiono gli anni in estate, eccetto il Minty, festeggiano prima della fine della scuola).
Tanta mondanità per lo più mangereccia è un duro colpo per la panza di Mamma Pinkytos e mette fortemente a repentaglio la sopravvivenza all ' imminente prova costume.
Così lei, la mater gambesottoiltavolo, per sicurezza si è comprata un costume con le mutande ascellari che coprono tutto, ma proprio tutto.
L'ultima  spiaggia,  in caso di fallimento del suddetto escamotage, sarà millantare una terza gravidanza,  soluzione che non la attira per niente perchè teme possa essere di qualche auspicio,  che ora come ora non saprebbe se definire buono o malefico.
A proposito di abbuffate,  Mamma Pinkytos è testé reduce da una seduta mangereccia e ipercalorica in fattoria durata quattro ore almeno,  mentre i nani scorazzavano tra pecore e asini. Il Minty è riuscito nell'impresa di farsi mordere un braccio da un pony ("Lallo pony bianco mosso Minty!  Io detto "Butto butto butto!" ") e Mamma Pinkytos, nella fase dell'intorpidimento post prandiale è sprofondata nel dilemma Pronto Soccorso sì - Pronto Soccorso no, che non è ancora riuscita a risolvere.
Di base, la mater selvatica preferisce tenersi lontana da nosocomi et similia, ma non essendo del tutto scellerata si impegna a rivalutare la situazione dopo il risveglio e bagno sgrassante del nano. Lei di cavalli non ne sa nulla.
Quanto meno una capatina dalla pediatra nei prossimi cinque giorni mi sa che non gliela toglie nessuno.
Vedrà di infilarla tra la festa del nido e i settanta impegni di lavoro ancora in calendario.
E non può neppure lamentarsi.
Chi ha in previsione una vacanza non ha diritto di parola.
Lei lo sa bene.

mercoledì 9 aprile 2014

Venice in freedom

Mamma Pinkytos è in treno. Legge e sorseggia the freddo al limone.
Tra poco meno di mezz'ora arriverà a Venezia, prenderà il vaporetto per Rialto e cercherà l'hotel in zona Piazza San Mar o che ha prenotato on line. Cenerà chiacchierando amabilmente con Green Girl senza dovere versareacqua-prenderetovaglioli-alzarsimillevolte e senza sentire a ripetizione ancoaancoa-bammiformaggio-voiofragoe.
Dulcis in fundo, per la prima volta dopo quasi cinque-anni-cinque dormirà senza nessun nano vicino o nella stanza a fianco.
Incredibile.
Dopo una notte in cui è stata svegliata da un urlo a mille decibel nell'oscurità ("Qualcuno vieeeeneeee a soffiarmi il nasooooooo?!"), in cui si è alzata con gli occhi sigillati ("Fazzoletto e pipì"), in cui ha assistito a lamentele parasonniache deliranti ("Io sono arrabiatissimo con questo pisellino.... Lui non la smette più di fare la pipì! Io mica posso stare qui in piedi tutta la notte a fare la pipì......"), in cui alla fine si è raggomitolata sul bordo del letto per fare spazio al nano invadente e molesto ("Io non dormo più se nessuno mi fa compagnia perchè non ho più tanto sonno"), dopo una notte così lei, incredibile a dirsi, la mater italica indipercui piagnonaepossessiva, dormirà in santa pace nel letto di una camera di albergo.
A dire il vero i nani le mancano un po'.
A dire il vero è stanca e la stanchezza le mette un po' di malinconia.
A dire il vero le dispiace non dare ai due mostri il bacino della buonanotte.
A dire il vero il lavoro è lavoro e s'ha da fa'.
Non ha alternative Mamma Pinkytos.
Già che c'è vedrà di godersela questa strana libertà.

lunedì 7 aprile 2014

Stress

Mamma Pinkytos è ufficialmente stressata.
Nelle sue sette ore di lavoro, dalle 9 del mattino alle 16, quando corre, quasi sgommando, a ritirare i nani all'asilo, ci deve fare stare troppe cose. Come quando cerca di infilare troppi abiti in una valigia (poche volte a dire la verità perchè la mater snaturata è per il bagaglio minimal), Mamma Pinkytos schiaccia schiaccia, spinge, si siede sopra la valigia, ma il contenuto non entra e non si riesce a chiudere.
Così la mater laborans comprime le sue ore lavorative, cerca di allungarle, di dilatarle, ma non ci sta mai tutto quello che deve fare. Ultimamente non ci stanno i pranzi, non ci stanno le naturali soste di qualche minuto tra un cliente e l'altro, tra un'udienza e l'altra. Quelle pause, fossero anche pause caffè, che ti consenyono di rifiatare, riordinare le idee e recuperare la lucidità, necessaria per affrontare i casi delicati cui si dedica ultimamente.
Davanti al tempo che scorre inesorabile lasciando dietro di sè l'incompiuto, Mamma Pinkytos si sente impotente. E l'ansia sale.
Sapeva che sarebbe arrivato il momento in cui il suo equilibrio faticosamente costruito sarebbe saltato. E non aveva per niente voglia che quel momento fosse ora.
Lei, che mercoledì partirà con la sua nuova collaboratrice Green Girl per una due giorni veneziana (e l'idea le piace), è fisicamente alla frutta. Ha continui capogiri, la tachicardia, le gambe molli ( e non solo causa cellulite).
Indi per cui ha messo in atto le più elementari strategie di sopravvivenza: si è ammazzata di cioccolato mentre prenotava le vacanze estive, che sono sempre un'ottima iniezione di positività (ergo, se prenoti le vacanze estive è perchè pensi di arrivare all'estate. È già qualcosa...). Senonchè anche il brutale depauperamento della sua Visa le ha fatto venire l'ansia e, dopo avere prenotato tutto il prenotabile, ha dovuto trovare una strategia utile per rimuove momentaneamente dalla sua mente il profluvio di addebiti sulla carta di credito. Allora ha telefonato allo Zio Tanguero, appena sbarcato dall'Argentina e ancora pieno di entusiasmo per il viaggio. Si è fatta un'iniezione di scoperte e novità, di milonghe, di taxisti simpatici e di bisteccone argentine. Poi è andata a vedere i suoi nani dormire, belli come il sole. Ha dato un bacino sulle guanciotte paffute del Morbillo che oggi continuava a ripetere : "Sieme noi. Po' isieme noi amore miaaa!" Si è arrampicata fin sul letto alto del Minty e gli ha sbaciucchiato il nasino graffiato a causa del suo primo capitombolo con i pattini. Oggi Mamma Pinkytos guardava il suo visino d'angelo con il nasino spellato e le faceva tenerezza: "Sai amore  che quella sbucciatura ti sta bene? Sei simpatico" "Eh sì mamma perchè sono bello colorato", replicava il nano prontamente.
La mater stressata ha i suoi antistress in carne ed ossa.
Quei due mostri che oggi hanno scoperto, ridendo come pazzi, le barzellette.
"Un'altra barzelletta mamma per favore..."
"Conta ncoa mamma, lidele...."
E lei, a cui venivano i  mente solo le barzellette sporche del tedesco, l'italiano & Co., questa sera andrà a letto leggendo qualche barzelletta on line prima di dormire. Pare siano un ottimo antistress.
Sempre meglio dell'estratto conto della Visa.

venerdì 28 marzo 2014

Mamma part-time

È ufficiale. La vita della lavoratrice full-time, che si dedica alla professione all day long e relega il ruolo di mamma alla mezz'ora serale pre-nanna, non fa per Mamma Pinkytos.
Tanto di cappello a Mamma Iaia Stakanov, a Mamma Claire e a tutte le sue amiche e non che si sacrificano chi per la pagnotta chi per la carriera. Lei, la mater facciotuttoio, getta la spugna al primo colpo.
Stasera è arrivata casa alle 19,30, con i nani già a tavola, belli puliti e felici. La cena (un'ottima cena) era pronta anche per lei. Si è lavata le mani e si è seduta a tavola, come fosse a ristorante. Ha sbaciucchiato i nani, ha dato loro la colombina con gli zuccherini che glaveva comprato. Ha mangiato parmigiana e torta Sacher, preparati dalla Nonna L.
Eppure non era felice, non poteva essere felice.
I nani assonnati che si stropicciavano gli occhi. Poco tempo e poche energie per stare con lei.
Lei stanchissima e con poche energie per stare con loro.
La domanda: "Come é andata a scuola?" E la risposta: "Bene" ormai già utilizzate e prive di senso.
Mamma Pinkytos, maniaca del controllo, era carica di frustrazione per il non vissuto e aveva l'ansia da prestazione.
Il Morby ha lanciato i calzini sulla tavola poi se li è infilati sulle mani. Lei, che in altre occasioni avrebbe sbottato, ha mantenuto la calma, lasciato correre.
Il nano grande ha bisogno di andare in bagno? Mamma Pinkytos lo segue come un cagnolino per stare un po' con lui.
Ha perso il senno.
Mamma Pinkytos, stanca stanchissima, ha ufficialmente perso il senno.
I nani ci hanno preso gusto: "Mamma, domani visto che tu devi andare al convegno, noi andiamo dai nonni con il papà."
Un giorno solo.
E già se la spassano e fanno progetti che non la includono.
Oh my god. Non ce la può fare.
Settimana prossima questo, tutto questo, accadrà per tre giorni su cinque. E la settimana successiva, la mater sciagurata, starà fuori anche a dormire.
"Vero mamma che la prossima settimana ci sarai pochissimo?"
"Sì amore ma vedrai che passa in fretta e..."
"Ah bene. Così vengono i nonni."
Gli dai la mano e si prendono il braccio.
Ingrati.
Il lato positivo è che vedendola di meno la apprezzeranno di più.
Francamente non le importa nulla.
Loro hanno la loro vita, la loro socialità, vanno al nido e alla scuola materna mentre la loro mamma lavora, ma quando escono DEVONO tornare da lei.
Lei DEVE esserci.
E' in crisi di astinenza. Ha una voglia matta di andarli a prendere all'asilo, di fare merenda insieme, di bivaccare con loro senza meta.
Non è mai stata così contenta della carriera che si è scelta,
Quella di mamma full time.

lunedì 3 marzo 2014

A Carnevale ogni scherzo vale

A Carnevale ogni scherzo vale, ma quella reproba di Mamma Pinkytos ha fatto lo scherzo più vecchio, noioso e banale del mondo: è sparita.
Per un'intera settimana è sparita dalla rete, dall' world wide web, da whatsapp, da faccialibro, staccando tutto ciò che prevedesse una connessione. Cervello compreso.
Ma non certo per riposare, anzi.
Ha lavorato come una dannata, caricata a molla, senza respirare, mangiare, pensare.
Ha frequentato un corso di cioccolato e uno di cake design.
Ha passato una serata al nido del Morby a far finta di essere una bambina di due anni, per farsi un'idea del percorso educativo del nano.
Ha preparato e decorato biscotti a forma di mascherina per la festa di Carnevale dell'oratorio e meringhette colorate per il mercatino della scuola.
Ha acquistato un tappetino di silicone per cucinare e desiderato con cupidigia un taglia-torte, del quale colpevolmente ignorava l'esistenza.
Ha allestito i nani per la festa di Carnevale e, seppure con riluttanza, ha allestito anche sè stessa e Mister Baby (Mamma Pinkytos ha pensato a lei bambina, a quanto si sarebbe sentita felice ed orgogliosa se i suoi genitori si fossero mascherati, e si è addobbata da sqaw senza battere ciglio. La titubanza di Mister Baby è durata giusto un paio di minuti di più, il tempo di infilarsi la pettorina da crociato del Minty e di dotarsi di scudo, spada ed elmo. Niente a confronto dello spettacolare travestimento da Peppa Pig della sua amica Mamma Jay e di quello da Minion di Mamma Ale Bricocenter!)
Ha spedito il Minty vacanziero dai nonni, regalando al Morby incredulo due giorni da figlio unico, con overdose di coccole compresa.
Ha salutato la sua collaboratrice, Silent Girl, che dopo due anni e mezzo ha imboccato un'altra strada, e ha iniziato i colloqui per trovare una nuova persona da inserire. Ha sfogliato curricola, si è fatta qualche grassa risata (appassionato di kart, dedito al turismo equestre, dogsitter echipiùnehapiùnemetta. Mamma Pinkytos consiglia il curling. L'originalità premia.), poi li ha gettati. Si fida più del suo istinto e della chiacchiera libera, poi si vedrà.
Ha scoperto che per fare calare la panza sono più efficaci i fermenti lattici dello zumba. Ciobin avrà un colpo al cuore, Mamma Gabry, nel dubbio, se ne prenderà un'intera confezione a sera, così, per sicurezza. Perchè lei la panza non ce l'ha, ma non si sa mai.
Mamma Pinkytos invece si occupa più della bellezza interiore e i cioccolatini fatti con le sue mani funzionano alla grande. Sorriso radiodo garantito, provare per credere. Ciccia e brufoli pure, ma mica si può avere tutto dalla vita.
È stata negligente Mamma Pinkytos, la scorsa settimana. 
A Carnevale ogni scherzo vale, ma sparire così, per abbuffarsi impunemente di cioccolato è una cosa che non si fà.
Mamma Pinkytos chiede venia. La prossima volta che vorrà fare uno scherzo farà ricorso all'inchiostro finto.

giovedì 28 novembre 2013

Today

Stamattina Mamma Pinkytos  uscita di casa che c'era ancora buio. Dovendo essere a Milano prima delle nove, era fermamente intenzionata ad uscire di casa prima del risveglio dei nani. Cosi è uscita in fretta e furia mentre si intravedeva l'alba, ha fatto colazione al bar e ha preso il treno con calma.
Poi ha chiamato casa per salutare i nani. Mister Baby stava leggendo la Pimpa al Morby sul vasino e il Minty le ha detto: "Ciao mamma dove sei? Prima, mentre il papà stava facendo le sue cosine io mi sono infilato nel letto con il Morby e gli davo i bacini mentre dormiva."
A Mamma Pinkytos è dispiaciuto non avrre visto la scena, anche se ha qualche dubbio sulle reali intenzioni del nano.
Dopo l'udienza Mamma Pinkytos ha fatto un sacco di altre cose divertenti: è andata in una libreria gigante per comprare un'enciclopedia degli animali per regalare al Minty a Santa Lucia (non l'ha trovata), ha pagato un euro per fare la pipì e ha comprato il necessario per confezionare i suoi regali di Natale home made (sorpresa!).
Dopo tutto questo ha ripreso la metropolitana e, in stazione, ha perso il treno di un soffio.
Per fortuna in stazione centrale ha  scoperto un mondo. Negozi su negozi, librerie e profumerie.
Ha comprato un kit prova di prodotti per la pelle cinesi in profumeria e ha mangiato un Kinder cereali seduta su una panchina.
Adesso Mamma Pinkytos è sul treno e la notte quasi insonne e il risveglio all'alba stanno iniziando a farsi sentire.
C'è un tizio con la kefia e l'orecchino al naso che parla al telefono con un amico detto "pisellone" del prezzo dei pannolini per bambini e delle emozioni della paternità.
C'è un altro soggetto giaccaecravattato sulla quarantina che parla al telefono di una stidentessa universitaria greca con il viso "da paura", bellissima, sveglissima e poliglottissima "ma che se la tira", "supersimpa ma che ti frega" ecceteraeccetera.
Mamma Pinkytos vorrebbe chiudere un attimo gli occhi, ma ha le antenne in attivitá.
Ascolta scampoli di conversazioni. Le è sempre piaciuto.
A scopo di osservazione sociologica ovviamente.
Mica perchè è curiosa.
Adesso peró si deve concentrare.
La studentessa greca quest'estate ne ha combinata una "che è meglio non raccontare".
Mannaggia.
Mica ci sará la censura.

lunedì 2 settembre 2013

Si ricomincia

Mamma Pinkytos ieri si é fatta tre ore di auto di cui due in coda per portare il Minty, ultimo vacanziero superstite, dai nonni dove rimarrà per qualche giorno.
Una volta a casa ha caricato le ultime due lavatrici (é arrivata a quota sedici), ha sistemato negli armadi il corrispettivo di quattro che aveva stirato il giorno prima, ha piegato non troppo accuratamente le altre dieci a beneficio di Santa Domitilla Pensacitu, é ammattita per due ore a cercare la sacchetta del nido del Morby (che non ha trovato), ha preparato corredino e cambio per il nano poi é svenuta nel letto.
Stamattina ha lottato con il nano piccolo che, ancora in modalità vacanza, si rifiutava di alzarsi e di fare colazione, ha salutato il Minty al telefono che, ignorando bellamente i bacini e bacetti della mamma-cozza, le ha detto solo: "Pronto mammy, mi passi il Morby?" e ha accompagnato al nido il suddetto Morbillo che, come era assolutamente prevedibile, ha urlato e pianto come se lo stessero scotennando aggrappato con tutte le sue forze allo stipite della porta.
Poi, tutta felice (si fa per dire), Mamma Pinkytos é andata alla fermata ad aspettare l'autobus, visto che alla sua bicicletta hanno rubato la sella.
Si é alzata prima delle sette, ha un figlio solo e non é abcora arrivata in ufficio.
Yu-uh! Si ricomincia!

lunedì 19 agosto 2013

Ma che splendida giornata

Brusco e rapido rientro nella realtà lavorativa e nei suoi casini organizzativi.
"Pronto Avvocato, Carabinieri. Hanno attestato Tizio Caio (anzi Tizia e Caia per la precisione). Processo per direttissima domani mattina".
Come al solito quando una bella sorpresa scombina i piani, una magica congiuntura astrale faceva sì che proprio stamattina la Nonna R avesse il dentista, Mister Baby altri impegni e Mamma Pinkytos non sapesse che pesci pigliare.
Come se non bastasse, Mister Baby e la Nonna R pensavano bene di avere una bella discussione a cena davanti ai nani con la conseguenza che nessuno (soprattutto il Morbillo che era nervosissimo e voleva fare nottetempo il cavallo sulla pancia di Mamma Pinkytos e del Minty, con le conseguenze che vi potete immaginare) riusciva a dormire.
Così stamattina a Mamma Pinkytos si é attorcigliato lo stomaco dall'ansia perché non era psicologicamente pronta alla fretta: "Veloci nani. La mamma deve andare al lavoro."
"Cartoniiii!!!"
"Bao!"
"Niente cartoni e niente giretto con il cane. Fate colazione".
Nani vestiti, lavati, colazionati e infilati in macchina.
Mamma Pinkytos alla guida con gli occhi rossi e gonfi per la notte insonne e la congiuntivite.
Ansia per il ritardo.
"Mamma, ho mal di pancia. Devo vomitare."
"Nonno! Bao!"
Manovra, macchina ferma.
"Respira nano. Cammina e respira."
Consegna dei nani a Mister Baby.
Corsa verso la città.
Strada trafficata, tribunale e centro che paiono il deserto dei tartari.
Mamma Pinkytos aspetta aspetta aspetta.
Con l'ansia che le fa compagnia.
Ma che splendidaaa giornataaaa!!
Mentre aspetta farà yoga.
Ooooo-mmmmm!!!!

giovedì 21 marzo 2013

Mamma Pinkytos in prigione

Stamattina Mister Baby ha avuto la cattiva idea di dire al Minty: "Stamattina a scuola ti porta il papà perché la mamma deve andare in prigione."
Effettivamente quella derelitta di Mamma Pinkytos, per ragioni di lavoro, va spesso e volentieri in carcere, ma fino ad ora si era astenuta dal fornire questo dettaglio al suo nano grande, in piena fase "ti colpo, ti spado, ti mortisco, ti cattulo."
Ovviamente l'allegra circostanza ha immediatamente messo in febbrile attività le rotelline del suo cervelletto da treenne: "Davvero vai in pligione? Ploplio tu mamma?"
"Sì, ma ci vado per lavorare amore." Minimizzava Mamma Pinkytos.
Ma il nano non era soddisfatto della riduttiva spiegazione: "E tu cosa gli fai ai pligionieli mamma?"
"Li aiuto. Li difendo. Sono il loro avvocato."
"Eh! Ma alloa come fai con le gualdie? Scavalchi? Li picchi?" Si preoccupava il Minty che ha visto troppe volte il cartone di Robin Hood.
"Le guardie amore mi aprono le porte, mi fanno entrare. Gli avvocati hanno una tesserina e possono entrare."
"Ma poi ti spalano mamma! Ti ammazzano!" Si allarmava il nano.
"Per l'amor del cielo! No! Non succede niente alla mamma! Ci va spesso!"
Il nano non pareva convinto. Si è messo le scarpe e la giacca senza parlare. Poi, sull'uscio, al momento del saluto, mentre Mamma Pinkytos con in braccio il Morby che si dimenava gli chiedeva il bacio del buongiorno, il Minty ha detto: "Sono un po' deluso mamma."
"Per cosa sei deluso amore?" Chiedeva lumi Mamma Pinkytos.
Sulla porta dell'ascensore il nano Robin Hood cercava di tradurre in parole la propria perplessità: "Il Re Giovanni.. I pligionieli... Fra' Tac... La mia mamma..."
Poi Mister Baby premeva il bottone e il Minty si portava le sue riflessioni all'asilo, mentre la sua mamma se ne andava allegramente "in pligione".

giovedì 21 febbraio 2013

Zio Paperone

Discussione mattutina tra Mamma Pinkytos e il suo Minty malato.
"Nano guarda, sta nevicando. Ora sentiamo la Nonna L e vediamo se riesce a venire per stare con te. Altrimenti rimarrà a casa la mamma."
"No mamma. Facciamo così: se non può venile la Nonna L, chiamiamo la Nonna R."
"Nel caso amore la mamma si libera. E' stato molto bello ieri stare con te."
"No no mamma. Tu oggi devi andae a lavolale. Sei stata a casa anche ieli. Vai a plendele un po' di soldini."
Mamma Pinkytos ha sempre cercato di educare il suo nano alla parsimonia, ma proprio non credeva di avere cresciuto un tirchio accumulatore.
Sono sempre delle belle soddisfazioni per una mamma.

mercoledì 6 febbraio 2013

Relax inaspettato

Mamma Pinkytos non ha dormito tutta la notte (che novità!!), ma questa volta la colpa é di un fortissimo mal di denti. Stamattina non riusciva neanche a parlare e, dovendo fare 60 km per discutere un processo importante, si é imbottita di tutto quello che una mamma che allatta può prendere (quasi nulla) e si è messa in macchina. Peccato fosse talmente rimbambita dal dolore e dalla sensazione di avere una patata in bocca, che si é tenuta in borsa le chiavi della macchina di Mister Baby e la tessera del parcheggio. Così il povero legittimo consorte ha dovuto portare i nani a scuola e nido a piedi e andare al lavoro in autobus.
Mamma Pinkytos, nel frattempo, sotto l'effetto dell'antidolorifico e piena di sensi di colpa, ha discusso il suo processo e ora, con la mascella di nuovo pulsante, sta bivaccando in attesa della sentenza. Riesce a mangiare solo cose che non si masticano e parlare le costa fatica. Ma si sta rilassando. Stamattina il Minty, in pieno delirio Robin Hood, le urlava contro e le lanciava oggetti vari mentre la sua povera madre dolorante cercava di vestirsi più in fretta che poteva:"Tu sei il Plincipe Giovanni! Io ti sconfiggo e colpisco!!" Mamma Pinkytos scansava i colpi nemici e desiderava una figlia femmina. La sua Morbiducciola, pure lui di sesso maschile ma ancora non votato alla pugna perenne, dormiva ancora.Ora Mamma Pinkytos deve attendere le quattro e, non potendo dormire su una panchina sia a causa del dolore sia perché sarebbe poco consono alla situazione, ha parecchio bisogno di rilassarsi. Finalmente é riuscita ad andare all'Ikea, ha mangiato salmone marinato e riempito colpevolmente il carrello di cose inutili (ma bellissime) per i nani. Per dirla tutta si é anche un sacco trattenuta perché le piaceva tutto..Sarà stato anche un relax forzato dettato dalla necessità di attendere l'esito del processo, ma é sempre meglio di niente. Seppure con il mal di denti che le fa compagnia, nella prospettiva del nano grande in fase logorroico-aggressiva che la aspetta a casa, si è goduta volentieri il silenzio e lo shopping inaspettato.

giovedì 31 gennaio 2013

Quando la mamma non c'é

Oggi Mamma Pinkytos aveva in calendario un processo impegnativo e, ovviamente, ieri sera il Morby aveva la febbre alta. Mamma Pinkytos, convinta di cavarsela in mattinata, aveva ingaggiato Santa Domitilla Pensacitu e aveva pre-allertato Ali Theweatherman per il ritiro del Minty da scuola, per non essere costretta a portare fuori il nano malato alle quattro. Poi avrebbe restituito il favore preparando la merenda per Minty e Baby Lila, che avrebbero giocato un po' insieme. Invece, per farla breve, il processo di Mamma Pinkytos é durato ininterrottamente (salvo dieci minuti di pausa alle 16) dalle 9 alle 18,30 e la derelitta, che non poteva neppure telefonare per sapere dei suoi nani, ha avuto il magone tutto il giorno (oltre alle solite peripezie organizzative per incastrare i pezzi del puzzle).
Il Morby era malato e quindi particolarmente mammone. Stamattina le stava attaccato come una cozza e a lei aveva pesato molto andarsene. Ma contava di tornare presto.
Le ultime parole famose.
Così mentre la loro snaturata madre, afflitta come non mai dai sensi di colpa, si occupava di associazione per delinquere, note di p.g. e reati fine, M&M se la cavavano da soli. O meglio: Santa Domitilla metteva radici nella Pinkytos' Home e il Minty metteva radici in casa di Baby Lila Capellipazzi.
A tirar su il morale di Mamma solo un video di Ali Theweatherman dove i nani impastavano la pizza conversando amabilmente di cinema come due sciurette di mezza età.
Mamma Pinkytos lasciava l'aula d'udienza alle 18,30 con le gambe anchilosate, le traveggole per la fame e la stanchezza e la necessità di fare pipì. Dopodiché percorreva 50 km nella nebbia fitta cercando di fare più velocemente possibile per liberare Santa Domitilla Pensacitu, mollava ad una rotonda della tangenziale la sua collaboratrice Silent Girl (santa pure lei) e finalmente arrivava a casa dal suo nano piccolo pieno di muco e dal suo nano grande pieno di rivendicazioni, che si palesava con mezzo litro di latte e una scatola di biscotti che si era fatto comprare al supermercato da quel sant'uomo (pure lui) di Ali Theweatherman (va bene che c'é la crisi, ma il nano accattone é un'assoluta novità!)
Dopo una frugale e veloce cena a base di avanzi di frigorifero, Mamma Pinkytos, per compensare l'assenza, addormentava i suoi nani, tutti e due, accarezzando loro le manine: una piccola piccola, una più grandina, ma tutte e due lisce lisce.
P.s. in giorni come questi, dove regna l'imprevisto, Mamma Pinkytos non potrebbe farcela senza la sua super famiglia allargata e ringrazia il cielo che nessun agente immobiliare abbia ancora trovato una sistemazione alternativa alla insostituibile famiglia Capellipazzi!