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lunedì 10 settembre 2012

Trentatre trentini

Oggi mentre tornavano dalla scuola materna (a proposito: il Minty ha vissuto e superato brillantemente il suo primo distacco e ha anche portato a casa il suo primo manufatto: un ammasso informe di pasta di pane - "biscotti mamma!" -. Fa niente se gli altri bimbi avevano usato accattivanti formine per fare soli, lune e cuoricini) Mamma Pinkytos proponeva a Minty un divertente scioglilingua, che era il suo incubo quando era bambina: "Amore, prova a dire Trentatre trentini tornarono a Trento."
"Pecché?"
"Dai! Prova a ripetere piano Trentatre trentini."
E Minty diffidente: "Cosa vuol dire?"
"Niente. Tu dillo."
"Tentate tentini."
"Non vale. Devi dire anche la lettera erre."
"Pecchè?"
"Perché devi dire TREN-TA-TRE TREN-TI-NI."
"TEN-TA-TE TEN-TI-NI."
"Con la erre."
"Non mi piacciono mamma quelli lì."
Dovete sapere che la lettera erre è la croce della Pinkytos' Family.
Mamma Pinkytos ha da sempre irrimediabilmente la erre moscia, sebbene crescendo l'effetto arrotato di sia un po' mitigato. Lo zio tanguero lo stesso. Mister Baby, invece, era un accanito sostenitore del fascino della erre alla francese e, da piccolo, fingeva di averla. Minty in alcune parole non la pronuncia ("Paua" invece di paura - "alloa" al posto di allora), in altre la sostituisce con la meno faticosa elle ("flatellino"), altre volte invece la pronuncia appunto arrotata ("scarpa"). Quello che proprio non gli sta in testa è che in alcune parole la erre possa essere addirittura doppia. In quei casi, per non fare troppa fatica, ne lascia una per strada ("tera" invece di terra o "guera" invece di guerra.)
Mamma Pinkytos sorride mentre insegna a Minty a pronunciare la lettera odiata. Cerca di fare il suo dovere di madre, ma non è molto sicura dei risultati. Si dice che se stai con lo zoppo impari a zoppicare. Figurarsi lo zoppo vuole addirittura insegnarti a camminare...