Gioie e dolori di un'aspirante mamma lumaca costretta, giorno e notte, a una vita a mille all'ora
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giovedì 3 settembre 2015
Cose da ricordare
Cose da ricordare dell'estate dei nani. Dieci cose da non lasciarsi sfuggire mentre il tempo corre e arriva l'autunno e la città ha già ingrigito Mamma Pinkytos che é già brutta, ansiosa, con le occhiaie e l'insonnia, stressata da un settembre di inserimenti e di momenti da ricordare. Il nano Minty cartella-munito che, tra l'emozione generale, inizierà la scuola primaria e il nano Morby che si appresta ad iniziare la scuola dell'infanzia con le lenzuoline troppo corte e le salviette senza cappiolino, ché la sua mamma quest'anno ha battuto la fiacca.
E Mamma Pinkytos, fortunella, che al mare ha fatto lunghe passeggiate solitarie durante la siesta dei nani e si é goduta il verde e i tempi rilassati della montagna, durante le vacanze ha soprattutto dormito. La stanchezza e il sonno le sono piombate addosso come un rapace e lei ha colto l'occasione.
Di quest'estate che le é parsa lunghissima ricorderá:
1. I nani che fanno i pazzi, prima sl mare e poi in montagna, con il loro cuginetto cinese Little Lio- Giu. Lui che li imita come un minime e chiama il Morby a gran voce. Un rapporto che nasce nell'infanzia e forse durerà per la vita.
2. Le fughe dalla città, dal caldo e dalle zanzare di Mamma Pinkytos con i suoi nani. Tempo lento per loro tre, necessario alla mater non dormiens per riscoprirsi lumaca e ritrovare una centratura, utile ai mostri per ritornare ciò che sono, piccoli selvaggi urlanti per i quali ogni cosa che si indossa non é che uno scomodo orpello.
3. I neologismi del Morby che, guai a contraddirlo, fanno parte del suo essere pazzo e originale, con un diavoletto per ogni ricciolo. Non vale a nulla correggerlo perché ha sempre la risposta pronta.
Così il bagnino diventa "bagnetto", la spintarella sull'altalena "la spintatina", il terremoto il "terreno" e mille altre.
4. Il Minty che cresce, lungo e abbronzato, con i capelli schiariti dal sole e gli occhi scurissimi. L'emozione di comprare la prima cartella della sua vita e di sfogliare i suoi primi libri di scuola. Il suo modo un po' diverso di guardare Baby Lila, un po' come una sorella un po' come una principessa.
5. La raggiunta consapevolezza della natura selvatica dei suoi nani, dall'indole che sta a metà tra Mowgli e Tarzan. Loro ovunque si trovino si tolgono le scarpe, le magliette. Se va bene si tengono le mutande e urlano come pazzi scriteriati. Non hanno alcuna remora neppure con gli estranei, parlano di continuo e con chiunque, chiedono, interrompono. Mamma Pinkytos pensa a cosa ha sbagliato, si chiede perché i due mostri non abbiano beneficiato dell'evoluzione darwiniana, perché non siano civilizzati, poi si risponde che forse va bene così. Che é liberatorio correre sull'erba in mutande e a piedi scalzi. Si guarda i piedi e... oppps!
6. La certezza di avere così tante cose da ricordare da non riuscire a ricordarle tutte e la convinzione che questi momenti speciali a volte sono i più semplici, quelli che non ti segni sul calendario e forse non ti ricordi a distanza di tempo. Ma rimangono dentro e ti cambiano poco per volta.
lunedì 23 marzo 2015
In questi minuti
Tre anni fa', in questi minuti, la tua mamma era reduce da una delle avventure più incredibili della sua vita.
Il darti la vita passando dal dolore in punta di piedi, quello che serve, che purifica, che dura un tempo che lo puoi sopportare.
Questa volta ci è passata ridendo, urlando, rifiutandosi di stare in un letto, ma assecondando il proprio corpo, consapevole e coraggiosa.
Poi sei arrivato tu. Bello come il sole. Un uccellino furbo, con il piccolo becco che già si apriva. Ti ho stretto a me, sporco e profumato, ti ho cantato una ninna nanna.
Te ne ho cantate poche, dopo il 23 marzo di tre anni fa'.
Perché tu sei irridente, guascone, sfrontato, vuoi fare tutto a modo tuo e a volte fare a modo tuo significa dormire senza mutande, con i piedi sul cuscino e la testa in giù. Fare a modo tuo dà origine a mille battaglie quotidiane, non è sempre facile ed è spesso faticoso, ma nessuno sorride come sorridi tu, con i dentini tutti in fila e gli occhi brillanti.
Gli altri camminano e tu corri, Morbillo con i capelli pazzi e la frangetta tagliata in diagonale, in completa autonomia, perché "mi andavano negli occhi quetti capelli" e perché tu non chiedi, provvedi , convinto che chi fa da sè fa per tre.
Assomigli alla tua mamma tu, che sei convinto delle tue ragioni fino alle lacrime, che non molli qualsiasi cosa accada, che fai le cose sempre e solo come vuoi.
Sei profumato. Mamma Pinkytos ti bacia, ti abbraccia, ti mangia e ti stritola perché profumi di caramelle e di biscotti, di miele e di latte. E tu baci la tua mamma, la abbracci, avido d'amore e di coccole.
La tua mamma qualche volta ha paura di non essere all'altezza di questo grande amore, delle tue scenate di gelosia, della necessità di contatto, della tua voglia di fare il koala. La tua mamma è perennemente combattuta tra la necessità di farti diventare grande e di renderti autonomo e la voglia di godere del tuo bisogno di lei fintanto che la cerchi, conscia che questa magia non dura per sempre.
Lei cerca più di tutto di essere equilibrata, ma è a volte stanca, a volte poco lucida.
Ma una cosa devi sapere, amore Morbillo che sai di fragole e di panna: in amore non ci sono regole, ciò che è giusto sta sempre sul confine di ciò che è sbagliato. Chi ama sbaglia, eccome, ma se ama davvero poi sa correggere il tiro e riconoscere l'errore.
Una mamma ama molto e molto sbaglia.
La tua, quella che è nata con te tre anni fa', proprio in questi minuti, è diversa dalla mamma che c'era prima.
Le hai insegnato tanto e lei, a ricordare quel momento, ha sempre un po' la pelle d'oca.
Buon compleanno amore mio.
sabato 13 dicembre 2014
La notte più dolce
Alla fine Santa Lucia è arrivata nella Pinkytos' Home. È arrivata, come si conviene, di notte, ha bevuto il caffèlatte che le ha preparato il Minty, sgranocchiato e sbricciolato i biscotti che le ha preparato il Morby ("Guadda mamma quante bliciole! Che pasticciona Santa Lucia!"), seminato pacchi e pacchettini colorati in ogni dove e lasciato una stradina di caramelle e cuoricini luccicanti ("I diamanti mamma! Santa Lucia ha fatto una strada di diamanti!").
I nani si sono molto emozionati e la loro mamma, che il 13 dicembre torna sempre un po' bambina, anche. Quest'anno lei, la mater nel frullatore, ha avuto poco tempo e poche energie fisiche e mentali da dedicare all'evento dell'anno. Come è ovvio si è sentita in colpa e ha cercato affannosamente di rimediare all'ultimissima ora. Nonostante ciò non aveva voglia di consumismo, di budgettizzare i regali, di usare le letterine dei nani come liste della spesa.
Per Mamma Pinkytos, la letterina di Santa Lucia è un catalogo di desideri e i desideri, si sa, qualche volta si avverano e talvolta no.
Tra i suoi ricordi di bambina, quello più dolce è legato ad un regalo tanto desiderato e mai ricevuto: il Dolce Forno.
Crescendo ha dovuto fare i conti con il desiderio, con l'assenza. La capacità di desiderare qualcosa e di fare i conti con la delusione sono le cose che più vorrebbe regalare ai suoi figli.
Lo cose materiali, i giocattoli, a cinque anni hanno la loro importanza, ma durano lo spazio di una stagione.
Avrebbe voluto Mamma Pinkytos pensare a una Santa Lucia più speciale, meno vicina al regalo infiocchettato da negozio e più alle attitudini e all'inventiva dei nani.
Alla fine però ha avuto le sue soddisfazioni.
M&M's hanno gradito moltissimo noci e mandarini ("Guadda mamma quanti bei mandalini di Santa Lucia... e le noci! Wow!"), si sono emozionati per il sentiero di cuoricini e monete di cioccolato che portava dalla cameretta ai regali, hanno eletto a regalo preferito due mostri bruttissimi acquistati al supermercato sotto casa alla modica cifra di cinque euro e uno spazzolino da denti.
I doni son come la vita: non serve strafare.
La notte più dolce nella Pinkytos' Home è stata anche parecchio lunga con il Minty che si è palesato nella camera dove giacevano esanimi Mamma Pinkytos e Mister Baby all'alba delle 4,10 dicendo che sentiva i passi dell'asino e qualcuno che diceva: "Su, giù.. su, giù.." Al che un po' di inquietudine è venuta anche a Mamma Pinkytos visto che le parevano frasi più adatte ad un topo da appartamento che alla Santa non vedente.
Dieci minuti più tardi è sopraggiunto anche il Morby, annunciandosi con un eloquente: "Eccomi". Quando Mamma Pinkytos ha realizzato che ora fosse, le è venuto un coccolone e per racimolare altre due orette di sonno ha fatto ricorso al più bieco terrorismo psicologico.
La mamma non dorme mai, ma Santa Lucia sì.
Ha lavorato tutta la notte.
Ecchediamine.
giovedì 23 ottobre 2014
La prima volta
Mamma Pinkytos è un po' delusa.
Si era tirata a lucido come per andare a una prima e, in effetti, per lei era una prima.
La prima volta. Sarebbe entrata nella penombra, si sarebbe seduta nella sala semi-vuota e si sarebbe lasciata cullare dalla storia.
Mamma Pinkytos questa sera voleva andare al cinema. Da sola. Per non permettere agli impedimenti di tutte le sue amiche di azzerare la sua voglia.
Voleva farsi un regalo.
Andare a vedere un film d'essai, sul rapporto tra fratelli, sulla disabilità, sulla bagarre giudiziaria che qualche volta si insinua nel privato delle persone e lo sconvolge.
Ha sfamato i nani e Mister Baby messo ko da uno pseudo-virus, ha sparecchiato e rassettato la cucina, fatto piangere i nani entrambi affetti da un acuto complesso di Edipo.
Poi ha preso la sua macchina, è andata in centro, ha parcheggiato in un garage sotterraneo, ha camminato per il corso deserto e illuminato.
È arrivata al cinema emozionata.
"Non c'è più posto. Neppure in piedi " Ha sentenziato la cassiera.
Mamma Pinkytos, in piena fase violenta, le avrebbe dato un pugno in testa, nonostante lei non avesse colpa alcuna.
Ecco. In una città che vive c'è qualcuno interessato alle iniziative interessanti e peccato che quel o quei qualcuno riescani senpre ad essere più puntuali di lei.
Mamma Pinkytos, travolta da un'ondata di delusione, ha pensato di andare in studio per lavorare un po', poi ha abbandonato l'idea e, con la coda tra le gambe, è tornata a casa.
Sarebbe stata la prima volta.
Sarebbe.
sabato 13 settembre 2014
La Cina é vicina
É ufficiale: la Pinkytos' Family trascorrerà la prossima Pasqua in Cina.
Dopo svariate peripezie, Mamma Pinkytos é riuscita a prenotare l'agognato volo intercontinentale, operazione all'apparenza semplice, ma in realtá costellata di ostacoli.
Trovata l'offerta perfetta, ad un prezzo insperato (ma Mamma Pinkytos ha dovuto abbandonare l'idea del volo notturno, troppo lungo e costoso. Id est dovrá narcotizzare i nani sperando che il narcotico utilizzato abbia miglior sorte di quello dell'orsa Daniza, sulla cui vicenda la mater logorroica si limita, per amor di chi legge, a stendere un velo pietoso) e avviata la procedura di prenotazione, ecco l'inghippo: inserire gli estremi del passaporto, che i nani non hanno ancora.
Mamma Pinkytos non si dá per vinta, fa fotografare i mostri (il Morby, che alla vista dell'obbiettivo ê scoppiato in un pianto dirotto, sembra il cugino dei Beatles, mentre il Minty un maghetto di Hogwarts) e prende appuntamento in Questura. Risultato? Presentarsi dopo un mese e mezzo, entrambi i genitori ed entrambi i nani. Solo a pensare al Morby da inseguire per i corridoi della Questura le viene l'orticaria.
La mater indomita, per non perdere il volo imperdibile, passa al piano B e trova un sito che non richiede gli estremi del passaporto. Avvia la procedura di prenotazione e, al momento del pagamento, un altro problema: l'importo dei quattro biglietti é superiore al platfond della sua Visa.
Scatta il piano C. Mister Baby si precipita in banca e si fa rilasciare una carta di credito prepagata.
Mamma Pinkytos ripete la procedura di prenotazione e, quando sta per pagare, scopre con orrore che il prezzo del biglietto comprensivo di tasse, commissioni e assicurazione supera di 1 euro il credito della ricaricabile.
Alla fine, dopo un ulteriore corsa in banca, Mamma Pinkytos é riuscita nella mission impossible.
Quando prenoti un viaggio ti sembra un po' di partire.
La Cina é lontana ma pare vicina. I nani corrono per casa con il loro kimono giallo scimmiottando mosse di kung fu.
Sei mesi passano in un soffio.
Mamma Pinkytos é emozionata.
venerdì 29 agosto 2014
Magari a quella ci pensa domani
Mamma Pinkytos: "Bimbi, cosa vi é piaciuto di più delle nostre lunghe vacanze?"
Minty: "Andare a pescare."
Mamma Pinkytos: "Ma nano ma noi non siamo mai andati a pescare!"
Minty: "Appunto. Mi porterà il nonno e sarà bello."
M.P.: "E a te Morby cosa é piaciuto fare? "
Morby: "Plendele l'aubobus."
Checché ne dicano i nani ingrati, quelle che finiranno ufficialmente domani per la Pinkytos' Family sono state delle vacanze meravigliose: colorate, varie, avventurose, ricche di nuove esperienze e di momenti di crescita.
Domani Mamma Pinkytos, dopo trentatré giorni e trentadue notti, con sommo gaudio, tornerà finalmente a casa sua, dormirà nel suo letto, si depilerà e si potrà cambiare e mettere qualcosa di diverso dalle due paia di pantaloni, dall'unico paio di scarpe e dalle due magliette che, insieme ad un paio di sandali e a qualche vestitino leggero rimasto inutilizzato causa meteo, costituivano il suo bagaglio minimal.
Mamma Pinkytos, dopo il bivacco estivo, ha voglia di regolarità, che non é solo quella intestinale della Marcuzzi.
Ha voglia di cucinare verdure per i nani dopo i bagordi dettati dal mangiare sempre fuori casa, ha voglia di spedirli a letto presto ogni sera alla stessa ora, senza scuse ("Oggi no mamma, io non posso andale a letto. Adesso devo un pochino ballale."), di lavare e stirare valanghe di panni (a essere sinceri in questo caso la voglia non é moltissima), di lavorare persino.
E poi ha voglia, tantissima voglia, di andare a riprendere M&M's alle quattro, senza doverli piazzare qua e lá causa inserimenti elefantiaci di bambini già inseriti.
Ecco, questo é il suo cruccio, la sua ansia da rientro: riuscire a comporre il puzzle delle prossime due settimane in cui i nani, prima il piccolo poi il grande, torneranno nei rispettivi asili in modalità part time, una settimana ciascuno, con il risultato che la mater derelitta potrà riprendere a lavorare full time più o meno a metà mese, con conseguenze nefaste su tutta la linea.
Tanto per cominciare, domani la Pinkytos' Family farà ritorno a casa orfana del Minty che, in vacanza fino all'8, starà dai nonni fino a giovedì per consentire a Mamma Pinkytos di rientrare al lavoro almeno al mattino mentre il Morby sarà al nido.
Questa soluzione, tuttavia, seppure accolta dal nano zingaro con entusiasmo("Voi andate a casa domani o subito. Io sto dai nonni. Voi dovete andare. Non divete lavirare?") non entusiasma per niente Mamma Pinkytos, alla quale il suo Minty manca già, e parecchio, in via preventiva.
Si sente triste e in colpa, così giusto per non farsi mancare nulla. E medita alternstive a base di centinaia di km in macchina per riprendere e riportare il nano e tenerlo con lei, immantinente bocciate da Mister Baby.
E già si é organizzata per stare a casa dal lavoro venerdì per dedicare la giornata al nano rientrante.
La settimana successiva sarà il Minty ad uscire alle 13.00, costringendo la sua mamma a fare le capriole.
Mamma Pinkytos prova a non pensarci.
Prova a pensare alla pioggia di momenti piacevoli di queste vacanze (e alla pioggia tout court, quella non é affatto mancata), al suo materasso, al suo Bimby, ai nani nel loro letto colorato.
Per un attimo le é venuta in mente anche la sua lavatrice: nuova, bella, supercapiente.
Ma magari a quella ci pensa domani.
martedì 5 agosto 2014
La foto delle vacanze
La fotografia delle vacanze della Pinkytos' Family è scattata pochi minuti prima delle otto di sera, quando inizia ad imbrunire e i colori si fanno più tenui.
Il sole non dà più fastidio agli occhi, la ricca vegetazione di questo angolo di paradiso brilla di luce propria.
Mamma Pinkytos, Mister Baby e i nani stanno tornando dalla spiaggia, con le braccia bianche per il sale, scarmigliati, con i capelli sbiondati dal sole.
Soni vestiti come capita: il Morby in costumino e canotta, il Minty con i pantaloni del pigiama, perché in vacanza non si fa troppo caso al look e ci si può dimenticare di cambiarsi.
I nani sono bellissimi, tutti abbronzati, con i dentini bianchi che illuminano il viso scuro.
Procedono bighellonando, saltellando, si vede che non hanno fretta.
Il Minty chiama il Morby "strizzapatate". Ridono.
Si lavano i piedi insabbiati alla fontanella. Arriva la musica del piano bar.
Mamma Pinkytos e Mister Baby cantano a squarciagola "Roma Capoccia".
Il Minty ride: "Che canzoni strane che sai mamma."
La foto delle vacanze della Pinkytos' Family potrebbe essere stata scattata in quel preciso momento della giornata in qualunque posto del mondo.
Mamma Pinkytos non ricorda una vacanza con la sua famiglia in cui non sia stata perfettamente felice, in cui non abbia desiderato lasciarsi cullare un po' più a lungo dal momento.
Poi d'inverno sente il profumo e il suono di quel momento e si consola un po'.
(n.d.a. essendo Mamma Pinkytos parecchio stonata, quel suono magico che evoca ricordi non coincide con lei che canta "Roma Capoccia")
lunedì 14 luglio 2014
Cinque
Cinque come i tuoi anni amore mio, che riempiono le dita di una mano e mi sembrano così tanti per come passa il tempo eppure sono così pochi nel percorso, si spera lungo, della vita.
Cinque come i kg che pesava quel fagottino che eri tu, che "ino" non eri per niente, ma quando sei nato anche se tutto rosso, ciocciotto e provato dalla fatica di venire al mondo, eri la cosa più bella che avessi mai visto.
Cinque come le ore bellissime che abbiamo trascorso insieme oggi, io e te soli, divertendoci tra cannoni d'acqua e giochi torcibudella, camminando mano nella mano tra coccole e risate, momenti che non hanno nè prezzo nè tempo.
Cinque come gli anni che sono passati da quel 14 luglio in cui è nato un bimbo ed è nata una mamma. Quella mamma che oggi, con le lacrime agli occhi per l'emozione, guardandoti pensa che di ragioni per essere felice ne ha almeno cinque milioni. E cinque milioni di volte vuole dirti grazie per ogni singolo istante di questi cinque anni insieme.