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mercoledì 17 settembre 2014

Football time

Mamma Pinkytos si era illusa di scamparla. Era veramente convinta che il Minty si sarebbe iscritto a teatro, a kung fu oppure si sarebbe dato semplicemente al dolce far niente, tanto sano per un bimbo di cinque anni.
Aveva detto che al calcio preferiva altro, che forse ci avrebbe provato tra qualche anno a tirare calci ad un pallone, convenendo con i suoi genitori che gli sport di squadra con le loro regole potevano aspettare.
Tutto questo fino a questa settimana quando, contro ogni previsione, la sua vita é diventata pallone-centrica.
Il nano é venuto a sapere che alcuni amichetti andavano agli allenamenti di prova della scuola calcio.
Alla sera ha preparato il suo zainetto, con pantalocini, maglietta e delle pesanti calze di lana con un pallone disegnato,  per il suo primo allenamento: "Mamma,  vado solo alla lezione di prova eh!" Ha dichiarato solennemente rincuorando Mamma Pinkytos.
Colpita da cotanta protervia, dopo il lavoro, la mater pappamolla ha ceduto alla compassione e ha devoluto tre euro alla causa calcistica del Minty, comprandogli un vero paio di calzettoni bianchi lunghi. Almeno quelli.
Sì perchè il nanetto con gli occhi grandi e un filo di emozione, é arrivato al campo con il suo completino da spiaggia e le scarpe da ginnastica, in mezzo a un nugolo di nani tacchettati e vestiti da calcio di tutto punto. L'infinito orgoglio per le sue calze nuove, "veramente da calcio", gli ha dato il coraggio per entrare in campo, un campo grande, vero.
Le tribune zeppe di genitori supporters hanno messo a disagio Mamma Pinkytos, che era intenta a inseguire il Morby ciclista più che ad applaudire le gesta calcistiche del Minty.
L'hanno messa a disagio perchè uno dei motivi per cui voleva disertare il calcio era evitare che il nano cinquenne avesse pressioni di qualsiasi genere.
L'hanno messa a disagio perché lei non vuole cadere nel tranello del genitore tifoso e commentatore.
L'hanno messa a disagio perchè lei, anche se volesse, sulle tribune a guardare non ci potrebbe stare a causa della refrattarietá del Morbillo alla posizione seduta.
L'hanno messa a disagio perché il suo Minty, con la sua vocina piccola, le ha detto: "Mamma,  lo so che devi portare il Morby al parco, ma puoi stare solo un minutino seduta sulle tribune con tutte le altre mamme?"
Via libera ai sensi di colpa che se ne stanno lí, infrattati sotto le corse di ogni giornata,  e al momento meno opportuno... zack! Eccoli correre liberi da tutte le parti.
In linea di principio a lei potrebbe anche piacere sollazzarsi sulle tribune a guardare il suo nano chiacchierare piú che correre (il nano é inguaribilmente logorroico e contro la logorrea neanche il calcio può nulla). Ma mica lo puó smaterializzare il Morby. Senso di colpa n. 1.
E poi pensa: tutte queste ore ad aspettare il Minty.. Anche il Morby avrebbe diritto a del tempo per lui, a qualcuno che lo aspetta e lo asseconda. Senso di colpa n. 2.
Per farla breve, il nano Minty é uscito dal campo entusiasta comunicando a tutti con orgoglio che:
"Il mio allenatore ha un nome strano. Inglese. Si chiama Mister. Forte no?!"
"Ai bambini che si iscrivono regalano la borsa e forse anche le calze e i pantaloncini. Gratis. Mi posso iscrivere?"
"Andare a calcio é bellissimo. Sono già capace e ho imparato un sacco di mosse. Il maestro mi ha detto bravissimo tre volte. Io peró ero stanco e volevo fare un po' il portiere."
"Un bambino ha preso per i capelli un altro bambino e io gli ho dato il cartellino giallo." "Nano ma tu non fai l'arbitro!" "Embè! Glielo ho dato lo stesso."
La morale della favola é che il nano, da allora, tutte le mattine appena svegliochiede: "Mi posso iscrivere a scuola calcio? "
Mamma Pinkytos temporeggia.
Mister Baby molto meno e ha promesso al nano, una volta terminato il periodo di prova, le sue prime scarpe con i tacchetti.
La mater refrattaria é in schiacciante minoranza.