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venerdì 4 agosto 2017

Biciclette e Polizei

300 km in bici sotto il sole cocente per un tratto percorribile in un' oretta e mezza di treno.
Bisogna che Mamma Pinkytos non ci pensi ora che è nel suo albergo di Vienna, con le gambe allungate, il sedere finalmente a riposo, con a fianco il Minty che finalmente dorme dopo essersi lamentato dieci minuti per il male alle terga.
Dura la vita del ciclista della domenica alle prese con la sua impresa titanica.
Mamma Pinkytos è da raccogliere con il cucchiaino, ma più per i ritmi serrati delle tappe, per il continuo preparare e disfare bagagli, per gli acciacchi legati al cibo pessimo che alle ore di biciletta.
Si sente nata in sella ormai.
E mentre il Minty ha giurato di non rimontare su una due ruote per almeno cinque mesi, la mater pedalans ci ha preso gusto. Tuttavia, quando ha proposto alla compagnia dei trenta pedalanti  (oggi non proprio allegra e abbastanza provata dalla stanchezza e dal caldo) un tour di Vienna in bicicletta consigliato dalla Lonely Planet, ha temuto di prenderle.
A impresa compiuta non le restano che alcune constatazioni:
1. pedalare non fa dimagrire. Soprattutto se mangi Wiener Schnitzel per sette sere di fila.
2. i pantaloncini da ciclista con pannolone incorporato non possono nulla contro il mal di didietro.
3. gli austriaci hanno la stessa elasticità mentale di un gambero di fiume.
Tutto è "verboten", non si tocca niente, non si parla, non si ride, si mangia alle sei e mezza quando è tardi, zitti e raus.
Gli italiani sono una manica di casinisti scarsamente civilizzati che cenano quando dovrebbero dormire da due ore. Figurarsi il Morby che, già di suo, sembra cresciuto nella giungla come Mowgli.
Ha collezionato più sguardi di disapprovazione lui in una settimana che Totò Riina in una vita intera.
E domani la Pinkytos Family andrà alla scoperta di Vienna.
Sperando poi di potere tornare in Italia al completo. Ergo senza che arrestino il Morby per disturbo della quiete pubblica.
Se ha cinque anni alla Polizei non importa.

martedì 1 agosto 2017

Il bel Danubio blu

Solo per darvi un paio di informazioni di servizio.
1. La Pinkytos' Family, nonostante il caldo tropicale del tutto insolito per l'Austria (tanto da fare esclamare ad un locale taxista nerboruto:"Qui Africa. Catastrofen!"), se la cava alla grande. Chi si lamentava di più dopo il primo giorno era il Morby, annoiato per la vita da seggiolino. Fino a che ieri è riuscito a scambiare il suo trono con una biondina settenne che è stata ben felice di cedergli la sua due ruote in cambio di un posto nei piani alti. E allora tutti in sella. Anche se a ben vedere Mamma Pinkytos era più tranquilla quando il nano piccolo era ben legato. Saperlo in giro con il suo caschetto a forma di tigre, le gambette che mulinano velocissime e la sua malsana competitività vanifica l'effetto relax della biciclettata lungo fiume.
2. Il Danubio offre panorami molto suggestivi, ma è tutt' altro che blu.
Mamma Pinkytos ha l'abbronzatura da muratore, il sedere dolente, i muscoli che al mattino si ribellano, ma tiene testa al gruppo.
Pedalare la rasserena e i 50 km giornalieri circa, per ora, la spaventano più a dirsi che a farsi.
Nonostante i ritmi e le tabelle di marcia da lager nazista l'esperienza è positiva.
Meno per gli austriaci. Quando, ad ogni sosta, sorbiscono l'irruzione dei trenta italici pedalanti, al solito rumorosi e caciaroni ben oltre la media, che affollano i bagni in massa, riempiono decine di bottiglie di acqua, chiedono caffè in dodici modi diversi e pretendono di cenare (udite udite!) alle 19.30 (in Austria si cena all'ora di merenda), patiscono parecchio. E non dissimulano il fastidio.
E dire che noialtri ci si adatta a tutto. Anche alla quinta cotoletta in cinque giorni.
E alla suppen di cavolo bollito.
La fame fa miracoli.
Tranne sul Morby.
Che sta facendo la dieta della galletta.
Quella che forse dovrebbe fare Mamma Pinkytos.
Ma la mater pedalans dopo 50 km di pedalata si sente legittimata alla Sacher.
E chi s'è visto s'è visto.

mercoledì 27 novembre 2013

La bici rosa e il cerbiatto di plastica

Oggi Mamma Pinkytos, in pausa pranzo, é andata in pizzeria con Mister Baby. Sulla porta, prima di entrare, ha avuto una bella sorpresa: la sua inconfondibile bicicletta rosa con scritto "Regina", quella che le avevano rubato a setttembre sotto casa, quella con un raggio rotto e un gancio in plastica mancante, quella che per fare duecento metri in leggera pendenza devi essere Fausto Coppi, proprio quella bici, era inconfutabilmente lì, parcheggiata.
A Mamma Pinkytos è preso un colpo ed è entrata in pizzeria sul piede di guerra e malvolentieri, decisa a non andarsene fino all'arrivo del sedicente proprietario. Poi ha chiesto al gestore e ha saputo che il suo amatissimo velocipede, dallo scarsissimo valore economico ma affettivamente prezioso (le ricorda i primi giretti con il Minty piccino, urlando: "Evviva!" a squarciagola), era stato abbandonato lì da almeno un mese da una coppia di inglesi zaino-muniti. Come la sua bici sia finita in mano agli inglesi zaino-muniti Mamma Pinkytos non vuole saperlo. Sa solo che oggi, tutta contenta, si è ripresa la sua bicicletta tutta impolverata e con il raggio rotto. Echissenefrega se nel frattempo ne ha comprata un'altra.
Sempre oggi, il cerbiatto in plastica del Minty è andato, ovviamente per mezzo del Morbillo, nella cassa dell'Home Theatre a fare compagnia alle chiavi della macchina di Mister Baby. Mamma Pinkytos e il Minty hanno cercato in ogni modo di provvedere al recupero del povero aninale, ma senza successo. In compenso hanno recuperato un ciuccio e un altro paio di calzini del nano piccolo.
Dopo l'insperato ritrovamento della bici, Mamma Pinkytos non dá più nulla per scontato.
C'è speranza anche per il cerbiatto.
Mai dire mai.

venerdì 21 giugno 2013

Fausto Coppi in gonnella

Mamma Pinkytos in bici è una schiappa. 
Ciononostante d'estate è il suo mezzo di trasporto preferito.
Mister Baby la semina di chilometri e lei dice che va piano perché ha paura di essere investita dalle auto, dai motorini, dai pedoni, dai passeggini echipiùnehapiùnemetta, il che in effetti è anche vero. 
Stamattina, mentre arrancava verso l'ufficio spingendo affannosamente sui pedali dopo avere recuperato il suo velocipede, furtivamente parcheggiato per la notte nel cortile della scuola di Minty, si è alquanto bullata con il fulmineo consorte raccontandogli che ieri è partita pedalando dallo studio in clamoroso ritardo ed è arrivata alla scuola dei nani, decineeeeee di minuti prima del papà di un compagno di Minty, incontrato lungo la strada.
Mister Baby, lungi dall'essere favorevolmente colpito dalle doti atletiche della muliera, ha commentato: "Sarà stato cardiopatico. O avrà avuto un enfisema polmonare."
E' sempre bello sentirsi apprezzata. 
Soprattutto di prima mattina.
A ciò si aggiunga che l'ingrato consorte, ad un certo punto, per nulla entusiasta delle gesta atletiche di Mamma Pinkytos, alias Fausto Coppi in gonnella, l'ha seminata strada facendo e si è reso protagonista di una volata solitaria verso l'ufficio, finalmente libero di farsi investire da tir, automobili ecc. ecc.
Piccata Mamma Pinkytos si è concessa una pausa e si è fermata lungo il percorso in un negozio di giocattoli, ad acquistare un regalo per il nido del Morby, da consegnarsi alla festa di questa sera, con i soldini raccolti tra i genitori. 
Doveva comprare delle famiglie di animali: mamma, papà e bambini. Animali della savana e animali della fattorie. Ha fatto una fatica immane a trovare gli abbinamenti, perchè i cuccioli di animale mica sono tutti uguali ai loro genitori! Alla fine, con una famiglia di cani, una di cavalli, una di scimmie, una di pecore, una di mufloni (che non sono né della savana né della fattoria, ma pazienza) e una di zebre nel cestino della bicicletta (vorrei vedere voi), ha pedalato ancora più lenta verso lo studio.
Mamma Pinkytos non ha mai nascosto la sua aspirazione di essere una mamma lumaca e non vede perché quando va in bicicletta sotto il sole cocente, dopo essersi svegliata causa sete incoercibile del Morby alle 5,30 del mattino, dovrebbe fare eccezioni.