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mercoledì 23 aprile 2014

Fenomenologia del genitore: universi paralleli

Mamma Pinkytos ci ha pensato tante volte.
Da mater dubitans qual è, si è interrogata, informata, confrontata. Ha letto libri, partecipato a gruppi di discussione.
Ora ne è certa: non esiste un modo giusto per svolgere il lavoro più affascinante e difficile del mondo, quello di genitore.
Tutti ci arrabattiamo, facciamo passi avanti e passi indietro, crediamo trionfanti di avere trovato la chiave di volta e poi ci casca il mondo addosso.
Ci mettiamo impegno e amore infinito, ma, e questo è il punto, ognuno lo fa a modo proprio.
Per quel che Mamma Pinkytos ha avuto modo di osservare, nel vasto mondo dei genitori si distinguono due macro-categorie: quella dei genitori bambinocentrici e quella dei genitori adultocentrici.
Per i primi la famiglia ruota intorno all'infante pannolino-dotato, qualsiasi età esso abbia. Ogni scelta, dalla più banale alla più importante, viene, di comune accordo e dopo un lungo e talvolta sofferto confronto, assunta in funzione del piccolo/i di casa.
Per i secondi, più o meno consciamente atterriti dall'effetto tsunami prodotto dall'infans sulla propria vita, l'ultimo arrivato deve adattarsi, possibilmente in fretta, ai ritmi dei genitori, giacchè questi ultimi lo hanno messo al mondo con fatica, lo crescono tra mille ostacoli, gli comprano un sacco di cose enonhanulladicuilamentarsi.
I risvolti di queste due differenti visioni del modo di essere genitori sono millanta e riguardano gli aspetti più disparati della vita.
I genitori bambinocentrici fanno vacanze lunghe, in campeggio o in strutture family friendly, partono nottetempo prelevando direttamente dal letto il nano dormiente, strutturano il viaggio in venticinque tappe affinchè l'infans possa bere-mangiare-svagarsi-farepipì-guardarsiintorno-nonfaticare. In macchina ascoltano "La lumaca Elisabetta" in modalità no-stop.
Le famiglie con genitori adultocentrici vanno a Formentera una settimana ad agosto, dove c'è il mare bello e il nano gioca con la sabbia che c'è sulla schiena del vicinissimo di ombrellone. Vanno in aereo così nessuno si stressa. Il piccolo mostro dorme nel passeggino con il ciuccio a quattro anni e mezzo, bello tranquillo, mentre il volo é in ritardo di sette ore. Se si sveglia no-problem. Giocherà ad un videogiochino con l'I -Pad. Uno per bambini eh. È già bravissimo, troppo sveglio. La musica solo nell'I pod. Vasco. O Shakira.
I figli di genitori bambinocentrici si distinguono subito dal vestiario: di solito sono in tuta, mediamente sgarrupati, con comodi vestiti di seconda mano, spesso macchiati. Se le macchie non sono particolarmente evidenti (di sugo di pomodoro per intenderci) non valgono la tortura che si infligge al nano con il cambio d'abito. A volte sono pure bagnati. Di pipì. Perchè di frequente il genitore bambinocentrico approda, prima o poi, nel magico mondo dei pannolini lavabili o almeno ecologici, che assorbono solo nella fantasia. Hanno scarpine di pelle, di modelli retrò.
I figli dei genitori adultocentrici sono impeccabili. Hanno pantaloncini gessati, camicie con il collo inamidato e scarpine coordinate. Sono dei minime delle stilosissime figure parentali. Hanno sette paia di scarpe, per lo più da tennis, dell'ultimo modello, una per marca, che il nano sceglie in autonomia secondo l'umore del momento. Sono sempre asciutti e puliti. Hanno i pannolini superassorbenti della pubblicitá.
I genitori bambinocentrici sono irritanti per chiunque non condivida il loro stile di vita. Parlano di cose come laboratori, iniziative per le famiglie, natiperleggere,  spazigioco. Si illuminano se vedono un trenino, un Pincopallino che fa i palloncini a forma di cane, un Taldeitali che insegna gli origami. Con loro non si riesce a impostare uno straccio di discorso perchè il nano molesto interrompe spesso e il genitore gli dà retta spesso e volentieri.
I genitori adultocentrici sono socialmente più integrati. Hanno mantenuto le amicizie che avevano prima di approdare nel meraviglioso mondo dei genitori e, con loro, si può persino parlare di calcio o di politica alla presenza del nano impassegginato. Lui sta a sentire senza parlare. Guarda e impara. A un anno dice: "Forza Juve" e "Milan cacca" con grande orgoglio dei genitori.
I genitori bambinocentrici hanno sempre la camicia stazzonata, macchiata di fragole e di muco e i nani addosso: a spalle, in braccio o nelle fantastiche e varie fasce portabebè che ricordano quelle delle donne africane. Il passeggino quando il nano cammina è un ingombro inutile e mediamente diseducativo. Il ciuccio è il peggiore dei mali.
I genitori adultocentrici sono inappuntabili. Le mamme azzardano scarpe con tacchi vertiginosi e maglioncini di pajettes. I padri hanno la camicia fresca di tintoria e i pantaloni color panna. Spingono un passeggino ultimo modello, adatto a portare bambini fino a sette anni, che prendono il ciuccio volentieri quando hanno finito il loro sacchetto di patatine. Prima di togliere l'erede dal passeggino ( in caso di estrema necessità), gli puliscono le mani con un Fresh&Clean.
Al ristorante, i figli dell'universo bambinocentrico mangiano cous cous con le mani, che si puliscono regolarmente sui vestiti.
Il figlio dei genitori adultocentrici li guarda, con espressione schifata. Lui per non sporcarsi non tocca cibo, avrebbe gradito un sushi o il pollo alle mandorle, ma gli bastano le patatine di prima.
I genitori bambinocentrici organizzano le feste di compleanno dei figli al parco, con dolci fatti in casa mediamente mal riusciti, la caccia al tesoro artigianale e la guerra con le pistole ad acqua. A fine festa il padre del festeggiato, che ha fatto da bersaglio mobile, è zuppo d'acqua. La madre raccoglierà rifiuti dal parco fino al giorno successivo.
I genitori adultocentrici appaltano in toto l'evento dell'anno ad una ludoteca, che organizza party hollywoodiano e standardizzato, con torta di Cars o delle Winx, a seconda del sesso. Meno stress, tutti felici. La festa se la godono anche i genitori.
I bambini delle famiglie bambinocentriche sono svegli, curiosi, logorroici, egoriferiti. Parlano e vengono ascoltati. Sempre. A volte pure troppo. Non hanno il dono della pazienza. Ma sono abituati a mediare, discutere, conquistare. Tutto, tranne l'affetto. Dalla caramella al palloncino, che vengono elargiti con parsimonia.
I figli dei genitori adultocentrici riflettono, e parecchio, prima di parlare. Sono moderati, accettano l'autorità. Sono indolenti, pigri. Quando manifestano interesse per qualcosa vengono assecondati e accontentati. Subito. Anzi, prima di subito. Giusto per evitare e provenire il malcontento.
Gli esempi sarebbero infiniti.
Mamma Pinkytos non sa quale sia l'approccio migliore, quale metodo educativo sia il più idoneo a garantire felicità ai figli e tranquillità ai genitori.
Mamma Pinkytos e Mister Baby, di comune accordo e senza averci troppo ragionato, appartengono in linea di principio alla prima categoria.
Loro organizzano la vita in funzione dei loro nani convinti che, in definitiva, ciò semplifichi la vita anche a loro.
Ricorda una domenica pomeriggio con amici, due nani a testa. Mamma Pinkytos vede un trenino turistico e si illumina: una buona idea per fare divertire i quattro infanti che hanno camminato senza lamentarsi per più di un'ora. I due amici la guardano inorriditi: molto meglio visitare la Basilica Nonsoche, seppur con quattro nani mediamente stanchi e parecchio rumorosi al seguito.
È una questione di punti di vista. Lei in queste occasioni abbozza e ingoia il rospo. I suoi nani pure.
A pensarci bene i figli dei genitori bambinocentrici sono anche parecchio adattabili.
E i leoni di pietra fuori dalla Basilica Nonsoche sono degli ottimi cavalli.

venerdì 22 novembre 2013

Tenerezza e sensi di colpa

Questa sera il Morby, che di solito ha l'addormentamento istantaneo appena appoggia la testa sul cuscino, ha faticato ad addormentarsi. Così Mamma Pinkytos l'ha accompagnato al sonno tenendogli la mano. Ed è più o meno la prima volta in venti mesi.
Una tenerezza infinita spiare i suoi occhietti che si chiudono lentamente.
Mamma Pinkytos ha ripensato a tutte le volte che ha stretto la mano e cullato il Minty in attesa del sonno e a tutte le volte che ancora succede, a quattro anni suonati.
Inevitabilmente ha pensato che questo secondogenito smandrappato, combinaguai, "ogni riccio un capriccio" gode di attenzioni infinitamente minori del fratello principino ereditario e che a questo, tutti noi, abbiamo fatto un po' l'abitudine.
Ovviamente, puntuali come un orologio svizzero, sono arrivate in carrozza ridde di sensi di colpa.
Una mamma non può proprio vivere senza.

mercoledì 20 febbraio 2013

La bilancia delle attenzioni

Oggi il Minty aveva la febbre, a Mamma Pinkytos era saltato all'ultimo minuto un convegno di lavoro così é stata a casa a coccolarsi il suo nano. E se l'é proprio goduto. Il Minty era ammalato quel tanto che basta per non essere esagitato, ma non era sofferente. Mamma e nano hanno letto storie ("Leggiamo la storia di noi due che ci sposiamo. Robin Hood e Lady Marian"), disegnato ("Tu sei blava a fare tutte le cose difficili pecché sei una difficilessa"), chiacchierato ("Io mamma anche a scuola mangio poco pecché quando é ora di mangiare io sono stanco. Andae a scuola é faticosissimo"). Sono anche riusciti a riposare mezz'ora insieme.
La piacevole mattinata ha un po' ricaricato Mamma Pinkytos, reduce da una notte completamente insonne, per le urla belluine del Morby (che si appresta a fare il bis) e i frequenti risvegli del Minty febbricitante.
Alle quattro, mentre il nano grande dormiva, Santa Domitilla Pensacitu ha dato il cambio a Mamma Pinkyto, che é andata al nido a prendere il Morby. Il nano piccolo, sempre molto stanco all'uscita dal nido, ha fatto capricci tutto il giorno e i sensi di colpa hanno di nuovo preso di mira Mamma Pinkytos, che si é sentita totalmente incapace di creare momenti di qualità con il Morbillo. Il fatto é che, ad essere obbiettivi, la bilancia delle attenzioni e delle energie dedicate (eccezion fatta per la notte) pende ampiamente dalla parte del nano grande. Lui ti stordisce di chiacchiere, accampa pretese, si prende il suo tempo. Il fratellino sorride con i suoi sei denti, gorgheggia, é piuttosto autonomo nel giocare. Anche quando Mamma Pinkytos e Mister Baby si dividono i nani, il Morby, normalmente assai più gestibile del fratello, viene inevitabilmente aggregato a chi ha qualche incombenza da sbrigare tipo spesa o commissioni varie.
E finisce che se ne sta buono buono nel passeggino fino a che dà di matto per la fame o la stanchezza. A Mamma Pinkytos si stringe il cuore, si sente una madre di serie Z e farebbe qualsiasi cosa per rimediare. Non sopporta che le esigenze pratiche della vita (tipo cucinare, fare la spesa, stendere i panni) prendano il sopravvento, ma quando il nano esce dal nido stanco morto, la sua mamma per vari motivi spesso non riesce a coccolarselo come vorrebbe, a ricoprirlo di attenzioni, a fare con lui qualcosa che sia veramente per lui. Questo é uno dei grossi crucci di Mamma Pinkytos. Per consolarsi pensa che il fatto di accorgersi di questa necessità sia già un primo passo. Ma quando si tratta dei suoi nani Mamma Pinkytos proprio non riesce ad accontentarsi. La bilancia  non é in equilibrio e il senso di colpa galoppa.

domenica 10 febbraio 2013

Il Morby figlio unico

Il Morby è ufficialmente figlio unico e lo sarà fino a martedì.
Questa sera, dopo la festa di Carnevale del pomeriggio in cui la Pinkytos' Family ha fatto una gran figura vestita da famiglia- Puffi (il Minty, con il piumino sotto la tutina blu, era Puffo p.anzerotto, Mister Baby era Grande Puffo, il Morby un dolcissimo Baby Puffo e Mamma Pinkytos, of course, era Puffetta "con il mal di denti e senza capelli gialli", come le faceva notare un puntiglioso Minty), il Nonno M e la Nonna R sono venuti a prelevare il Minty che è partito con la sua valigina di Topolino per trascorrere due giorni lontano da casa. Il Mintolino, tutto preso dai giochi violenti con il nonno, non ha quasi neppure salutato la sua petulante mammetta, che pretendeva il saluto solenne come se partisse per la guerra. Poi però sul pianerottolo, appena prima che il nano salisse in ascensore, Mamma Pinkytos ha notato nei suoi occhietti un debole segno di incertezza, quando si è avvicinato a Mamma Pinkytrios e le ha detto: "Dommi bene mamma."
Quando le porte dell'ascensore si sono chiuse, Mamma Pinkytos ha avvertito l'horror vacui, si è sentita come una alla quale hanno appena tagliato un arto e si è chiesta come fosse approdata alla decisione di lasciare andare il nano. Le risposte sono state le seguenti:
- domani e martedì Mamma Pinkytos deve lavorare, mentre la scuola del Minty è chiusa;
- domani dovrebbe nevicare come neanche al Polo Sud, per cui è meglio che il nano sia già piazzato per evitare pericolose corse con le strade inagibili;
- è giusto che il Minty abbia i suoi spazi e possa appagare, quando è possibile, il suo desiderio di indipendenza;
- è giusto che il Morby possa godere di un po' di tempo in esclusiva con i suoi genitori.
Partito il Minty (oh my God! Così piccoletto con la sua valigina lontano dalla sua mammaaaa!!!), a Mamma Pinkytos e a Mister Baby la casa è sembrata incredibilmente vuota e silenziosa.
I gorgheggi del Morby, che di solito fanno da sottofondo alle chiacchiere infinite del fratello, si distinguevano perfettamente e riempivano il vuoto. Mamma Pinkytos e Mister Baby si sono seduti per terra a giocare con il loro nano piccolo, che era pazzo di felicità e gattonava in giro incredulo di tante attenzioni. I suoi genitori hanno provato infinita tenerezza a pensare a questo cucciolo cresciuto in autonomia, con la metà delle attenzioni riservate al fratello, ma libero e felice. Se lo sono coccolato, sbaciucchiato e guardato, come mai avevano fatto.
Poi ha telefonato la Nonna R. Erano arrivati a casa ed il Minty stava bevendo il suo lattino davanti al cartone della Peppa Pig. La Nonna R, che prima di essere Nonna è mamma e capisce le paturnie di Mamma Pinkytos, insisteva con il nanetto: "Saluta la mamma. Digli che sei arrivato e vai a nanna."
Il nano televisivo, infastidito durante il suo cartone preferito e per nulla nostalgico, rispondeva con il suo solito piglio autoritario: "Non voio. Mandale una mail se vuoi."
Mamma Pinkytos esonerava la Nonna R dall'incombente informatico, incassava la protervia del nano grande e si dedicava all'allattamento del nano piccolo.
Farà la brava, promesso. Mal di denti permettendo, da domani metterà nel cassetto la nostalgia del Minty e sarà tutta sorrisi e attenzioni per il Morby. Da domani però. Perchè adesso che è ora della nanna, quel lettino vuoto in camera del Minty nun se po' vedè.

giovedì 8 novembre 2012

Ci siamo quasi

Ci siamo quasi. Oggi il Morby mangerà la frutta, dormirà e pranzerà al nido e Mamma Pinkytos metterà radici nella stanza delle mamme. Ciò significa che l'ambientamento del nano piccolo é quasi terminato e che la sua mamma deve essere felice quando lancia le braccina ad Atina Calmaolimpica e le fa ciao ciao con la manina. Lei ( in realtà il lavoro) tra poco si riapproprià di una fetta del suo tempo e il Morbilletto trascorrerà la mattina giocando e dormendo in simpatia con gli altri nanerottoli lallanti. Ma, tanto per cambiare, come sempre quando uno dei suoi nani raggiunge un traguardo di crescita, Mamma Pinkytos é anche un po' triste e malinconica. Una fase si sta concludendo ed é la fase più dolce ed intensa del rapporto mamma-bimbo: quella della simbiosi, del tempo trascorso insume, della condivisione di ogni piccolo progresso, del controllo pressoché totale dello sviluppo, dell'alimentazione, del sonno del nanetto. Ma anche il periodo delle passeggiate al mattino, dei biscotti fatti in casa, del tragitto casa-scuol-nido percorso con i suoi cuccioli a piedi e senza fredda. Un vero periodo da mamma lumaca, insomma, di quelli che nella vita capitano poche volte.
Mamma Pinkytos da settimana prossima sarà più ordinata, vestita meglio, avrà i capelli più puliti e lisci, ma le mancherà tanto il suo Morbillo. Aspetterà il momento di andarlo a prendere come un bimbo aspetta Babbo Natale. Le dispiace in questi mesi di non avere fatto con lui tutto quello che avrebbe voluto. Avrebbe voluto dargli più baci, più carezze, dormire più volte abbracciata a lui respirando il profumo di yogurt della sua pelle, giocare di più, ascoltare i suoi versetti e rispondergli, cucirgli un orsetto di pezza, dedicargli tutto il tempo e le attenzioni. Mamma Pinkytos é un po' malinconica. Quando tutto entrerà a regime, il Morby uscirà dal nido dopo il Minty e non godrà più di tempo in esclusiva con la sua mamma. Per fortuna c'é la notte. Quello é il loro momento e, finché Mamma Pinkytos regge, é sempre meglio di niente.

sabato 29 settembre 2012

One to one

Il Morby sta crescendo e benché sia sempre piuttosto accomodante e abbia ben presto imparato a sollazzarsi da solo con qualche giochino o, in momenti di penuria, con una manina, un piedino o un bavaglino mentre i reietti genitori intrattengono Minty "the terrible", Mamma Pinkytos e Mister Baby hanno deciso che tanto il nano piccolo quanto il nano grande, per il loro corretto sviluppo psichico, hanno bisogno di momenti one-to-one con ciascuno dei genitori. Hanno, insomma, bisogno di sentirsi un po' figli unici con tutto ciò che questo comporta. Mamma Pinkytos e Mister Baby sperano così di arginare la crescente gelosia del Minty nei confronti del fratello spodestatore e di regalare al Morby tutte quelle attenzioni delle quali, essendo arrivato secondo nella squinternata Pinkytos' Family, non ha mai goduto in esclusiva. Il momento del nano singolo cascherà inevitabilmente di sabato mattina, essendo la domenica la Sacra Famiglia impegnata con il corso di nuoto di M&M.
L'iniziativa è stata inaugurata pertanto questa mamttina con una Mamma Pinkytos assai emozionata sin dal pomeriggio di ieri in quanto è da quando è nato il Morby, ovvero da sei mesi,che la mater familias non condivide un paio d'ore in solitaria con il Minty. E se consideriamo che, prima della nascita del nano piccolo, Mamma Pinkytos e Minty stavano sempre semprissimo insieme e condividevano tutto, si capisce quanta voglia aveva quella sentimentalona di trascorrere la mattina con il suo bambino grande. Così le è presa l'ansia da prestazione. Avrebbe voluto portarlo ovunque. Voleva stupirlo con un parco tematico, ma il tempo non prometteva bene. Le era balenato nella mente il Museo di Scienze Naturali, ma poi l'ha reputato troppo noioso per un bambino di tre anni nonostante le ricostruzioni dei dinosauri che gli piacciono molto. Infine aveva pensato di optare per una gita in treno ("Mi piace il tleno mamma. Ci andiamo un votta?!"), ma, stante la pioggia, i malcapitati, una volta arrivati in una qualsivoglia destinazione, non avrebbero saputo che fare. Alla fine Mamma Pinkytos ha scelto la "biblioteca grande" che, nel linguaggio del Minty, significa non la piccola biblioteca di quartiere dove vanno spessissimo, ma quella del paese a fianco con una sala bimbi grande e fornitissima. Il Minty è stato entusiasta e con i loro ombrellini, sotto la pioggia, Mamma Pinkytos e il suo nano grande hanno preso l'autobus e sono andati in biblioteca. Hanno letto tanti libri e ne hanno portati a casa altrettanti ("La signola ha detto venticinque. Plendiamone venticinque mamma. Tutti pel me e uno pel una solplesa al Molby". La schiena di Mamma Pinkytos venticinque libri non li reggeva e ne abbiamo presi dieci.) Hanno mangiato grissini alle olive, hanno rincorso l'autobus ("A me mi piace collele pecché é da maschietti"), si sono coccolati ("E' tato bello mamma. Una bella solplesa. Ci veniamo anche domani?" "Domani è chiuso nano." "Allola domani andiamo al mare e non tonniamo più") e hanno chiacchierato con calma.
"Ti piace la tua scuola amore? Come ti trovi?"
"Bene, si fanno cose belle."
"E le maestre? Sono gentili con te?"
"Si. Anche la maestla antipatica."
"C'é una maestra antipatica?"
"Si ma è simpatica anche lei."
"Bene. E gli amici? Come si chiamano i tuoi amici nuovi?"
"Lila".
"Ma non è nuova!"
"E' mia amica peò."
"A proposito: come è andata ieri sera la festa a casa della Lila? (Ieri sera il Minty era invitato insieme ad altri bimbi a un pizza-party organizzato da Mamma Polly capellipazzi, che non prevedeva la partecipazione dei genitori. Quando Mamma Pinkytos è andata a recuperare il nano, lui e Baby Lila erano in bagno, completamente bagnati e cosparsi di schiuma che, a loro dire, stavano facendo il bagno alle paperelle di Lila!")"
"Bene. Abbiamo fatto cose bellissime."
"Tipo?"
"Mangiato."
"Cosa di buono?"
"Abbiamo fatto l'impasto con prosutto e patatine flitte."
"Avete impastato?"
"L'impasto mamma! Plima del plimo!"
"L'antipasto!"
"Si. Buono."
Quando Mamma Pinkytos e Minty sono rincasati, il Minty, felice, teneva dietro la schiena il libro di pezza che aveva scelto per il fratellino. Voleva fargli una sorpresa, ma il Morby dormiva. Il Minty ha detto: "Che peccato! Ci tenevo tanto."
Poi quando il Morby si è svegliato ha avuto la sua sorpresa festeggiata con mille soorrisi sdentati e i nani hanno giocato insieme dieci minuti buoni.
Mamma Pinkytos e Mister Baby hanno pensato che quella della mattinata one to one è stata proprio una buona idea.